Der Weisheit (CEI) 1



SAPIENZA (CEI)




I. LA SAPIENZA E IL DESTINO UMANO

Cercare Dio e fuggire il peccato

1 1 Amate la giustizia, voi che governate sulla terra, rettamente pensate del Signore, cercatelo con cuore semplice.
2
Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano, si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.
3
I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio; l'onnipotenza, messa alla prova, caccia gli stolti.
4
La sapienza non entra in un'anima che opera il male né abita in un corpo schiavo del peccato.
5
Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione, se ne sta lontano dai discorsi insensati, è cacciato al sopraggiungere dell'ingiustizia.
6
La sapienza è uno spirito amico degli uomini; ma non lascerà impunito chi insulta con le labbra, perché Dio è testimone dei suoi sentimenti e osservatore verace del suo cuore e ascolta le parole della sua bocca.
7
Difatti lo spirito del Signore riempie l'universo e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce.
8
Per questo non gli sfuggirà chi proferisce cose ingiuste, la giustizia vendicatrice non lo risparmierà.
9
Si indagherà infatti sui propositi dell'empio, il suono delle sue parole giungerà fino al Signore a condanna delle sue iniquità;
10
poiché un orecchio geloso ascolta ogni cosa, perfino il sussurro delle mormorazioni non gli resta segreto.
11
Guardatevi pertanto da un vano mormorare, preservate la lingua dalla maldicenza, perché neppure una parola segreta sarà senza effetto, una bocca menzognera uccide l'anima.
12
Non provocate la morte con gli errori della vostra vita, non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
13
perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi.
14
Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra,
15
perché la giustizia è immortale.


La vita secondo gli empi

16 Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e con parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono alleanza, perché son degni di appartenerle.


2 1 Dicono fra loro sragionando: «La nostra vita è breve e triste; non c'è rimedio, quando l'uomo muore, e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi.
2
Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati. E' un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore.
3
Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere e lo spirito si dissiperà come aria leggera.
4
Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo e nessuno si ricorderà delle nostre opere. La nostra vita passerà come le tracce di una nube, si disperderà come nebbia scacciata dai raggi del sole e disciolta dal calore.
5
La nostra esistenza è il passare di un'ombra e non c'è ritorno alla nostra morte, poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
6
Su, godiamoci i beni presenti, facciamo uso delle creature con ardore giovanile!
7
Inebriamoci di vino squisito e di profumi, non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera,
8
coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano;
9
nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza. Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.
10
Spadroneggiamo sul giusto povero, non risparmiamo le vedove, nessun riguardo per la canizie ricca d'anni del vecchio.
11
La nostra forza sia regola della giustizia, perché la debolezza risulta inutile.
12
Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l'educazione da noi ricevuta.
13
Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore.
14
E' diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti; ci è insopportabile solo al vederlo,
15
perché la sua vita è diversa da quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade.
16
Moneta falsa siam da lui considerati, schiva le nostre abitudini come immondezze. Proclama beata la fine dei giusti e si vanta di aver Dio per padre.
17
Vediamo se le sue parole sono vere; proviamo ciò che gli accadrà alla fine.
18
Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà, e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
19
Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti, per conoscere la mitezza del suo carattere e saggiare la sua rassegnazione.
20
Condanniamolo a una morte infame, perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà».


Errore degli empi

21 La pensano così, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati.
22
Non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità né credono alla ricompensa delle anime pure.
23
Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità; lo fece a immagine della propria natura.
24
Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.


Confronto tra la sorte dei giusti e quella degli empi

3 1 Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà.
2
Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura,
3
la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace.
4
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena di immortalità.
5
Per una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé:
6
li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto.
7
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno; come scintille nella stoppia, correranno qua e là.
8
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro.
9
Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell'amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti.
10
Ma gli empi per i loro pensieri riceveranno il castigo, essi che han disprezzato il giusto e si son ribellati al Signore.
11
Chi disprezza la sapienza e la disciplina è infelice. Vana la loro speranza e le loro fatiche senza frutto, inutili le opere loro.
12
Le loro mogli sono insensate, cattivi i loro figli, maledetta la loro progenie. E' meglio la sterilità che una posterità empia
13
Beata la sterile non contaminata, la quale non ha conosciuto un letto peccaminoso; avrà il suo frutto alla rassegna delle anime.
14
Anche l'eunuco, la cui mano non ha commesso iniquità e che non ha pensato cose malvage contro il Signore, riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà, una parte più desiderabile nel tempio del Signore;
15
poiché il frutto delle opere buone è glorioso e imperitura la radice della saggezza.
16
I figli di adulteri non giungeranno a maturità; la discendenza di un'unione illegittima sarà sterminata.
17
Anche se avranno lunga vita, non saran contati per niente, e, infine, la loro vecchiaia sarà senza onore.
18
Se poi moriranno presto, non avranno speranza né consolazione nel giorno del giudizio,
19
poiché di una stirpe iniqua è terribile il destino.


4 1 Meglio essere senza figli e avere la virtù, poiché nel ricordo di questa c'è immortalità, per il fatto che è riconosciuta da Dio e dagli uomini.
2
Presente è imitata; assente è desiderata; nell'eternità trionfa, cinta di corona, per aver vinto nella gara di combattimenti senza macchia.
3
La discendenza numerosa degli empi non servirà a nulla; e dalle sue bastarde propaggini non metterà profonde radici né si consoliderà su una base sicura.
4
Anche se per qualche tempo mette gemme sui rami, i suoi germogli precari saranno scossi dal vento e sradicati dalla violenza delle bufere.
5
Si spezzeranno i ramoscelli ancora teneri; il loro frutto sarà inutile, non maturo da mangiare, e a nulla servirà.
6
Infatti i figli nati da unioni illegali attestano la perversità dei genitori nel giudizio di essi.


La morte prematura del giusto

7 Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo.
8
Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni;
9
ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza; e un'età senile è una vita senza macchia.
10
Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito.
11
Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti o l'inganno non ne traviasse l'animo,
12
poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene e il turbine della passione travolge una mente semplice.
13
Giunto in breve alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera.
14
La sua anima fu gradita al Signore; perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio. I popoli vedono senza comprendere; non riflettono nella mente a questo fatto
15
che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi.
16
Il giusto defunto condanna gli empi ancora in vita; una giovinezza, giunta in breve alla perfezione, condanna la lunga vecchiaia dell'ingiusto.
17
Le folle vedranno la fine del saggio, ma non capiranno ciò che Dio ha deciso a suo riguardo né in vista di che cosa il Signore l'ha posto al sicuro.
18
Vedranno e disprezzeranno, ma il Signore li deriderà.
19
Infine diventeranno un cadavere spregevole, oggetto di scherno fra i morti per sempre. Dio infatti li precipiterà muti, a capofitto, e li schianterà dalle fondamenta; saranno del tutto rovinati, si troveranno tra dolori e il loro ricordo perirà.


Gli empi compaiono in giudizio

20 Si presenteranno tremanti al rendiconto dei loro peccati; le loro iniquità si alzeranno contro di essi per accusarli.


5 1 Allora il giusto starà con grande fiducia di fronte a quanti lo hanno oppresso e a quanti han disprezzato le sue sofferenze.
2
Costoro vedendolo saran presi da terribile spavento, saran presi da stupore per la sua salvezza inattesa.
3
Pentiti, diranno fra di loro, gemendo nello spirito tormentato:
4
«Ecco colui che noi una volta abbiamo deriso e che stolti abbiam preso a bersaglio del nostro scherno; giudicammo la sua vita una pazzia e la sua morte disonorevole.
5
Perché ora è considerato tra i figli di Dio e condivide la sorte dei santi?
6
Abbiamo dunque deviato dal cammino della verità; la luce della giustizia non è brillata per noi, né mai per noi si è alzato il sole.
7
Ci siamo saziati nelle vie del male e della perdizione; abbiamo percorso deserti impraticabili, ma non abbiamo conosciuto la via del Signore.
8
Che cosa ci ha giovato la nostra superbia? Che cosa ci ha portato la ricchezza con la spavalderia?
9
Tutto questo è passato come ombra e come notizia fugace,
10
come una nave che solca l'onda agitata, del cui passaggio non si può trovare traccia, né scia della sua carena sui flutti;
11
oppure come un uccello che vola per l'aria e non si trova alcun segno della sua corsa, poiché l'aria leggera, percossa dal tocco delle penne e divisa dall'impeto vigoroso, è attraversata dalle ali in movimento, ma dopo non si trova segno del suo passaggio;
12
o come quando, scoccata una freccia al bersaglio, l'aria si divide e ritorna subito su se stessa e così non si può distinguere il suo tragitto:
13
così anche noi, appena nati, siamo gia scomparsi, non abbiamo avuto alcun segno di virtù da mostrare; siamo stati consumati nella nostra malvagità».
14
La speranza dell'empio è come pula portata dal vento, come schiuma leggera sospinta dalla tempesta, come fumo dal vento è dispersa, si dilegua come il ricordo dell'ospite di un sol giorno.


Destino glorioso dei giusti e punizione degli empi

15 I giusti al contrario vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e l'Altissimo ha cura di loro.
16
Per questo riceveranno una magnifica corona regale, un bel diadema dalla mano del Signore, perché li proteggerà con la destra, con il braccio farà loro da scudo.
17
Egli prenderà per armatura il suo zelo e armerà il creato per castigare i nemici;
18
indosserà la giustizia come corazza e si metterà come elmo un giudizio infallibile;
19
prenderà come scudo una santità inespugnabile;
20
affilerà la sua collera inesorabile come spada e il mondo combatterà con lui contro gli insensati.
21
Scoccheranno gli infallibili dardi dei fulmini, e come da un arco ben teso, dalle nubi, colpiranno il bersaglio;
22
dalla fionda saranno scagliati chicchi di grandine colmi di sdegno. Infurierà contro di loro l'acqua del mare e i fiumi li sommergeranno senza pietà.
23
Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso, li disperderà come un uragano. L'iniquità renderà deserta tutta la terra e la malvagità rovescerà i troni dei potenti.


II. SALOMONE E LA RICERCA DELLA SAPIENZA

I re devono ricercare la sapienza

6 1 Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, governanti di tutta la terra.
2
Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli.
3
La vostra sovranità proviene dal Signore; la vostra potenza dall'Altissimo, il quale esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi;
4
poiché, pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente, né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
5
Con terrore e rapidamente egli si ergerà contro di voi poiché un giudizio severo si compie contro coloro che stanno in alto.
6
L'inferiore è meritevole di pietà, ma i potenti saranno esaminati con rigore.
7
Il Signore di tutti non si ritira davanti a nessuno, non ha soggezione della grandezza, perché egli ha creato il piccolo e il grande e si cura ugualmente di tutti.
8
Ma sui potenti sovrasta un'indagine rigorosa.
9
Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole, perché impariate la sapienza e non abbiate a cadere.
10
Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa.
11
Desiderate, pertanto, le mie parole; bramatele e ne riceverete istruzione.


La sapienza si lascia trovare

12 La sapienza è radiosa e indefettibile, facilmente è contemplata da chi l'ama e trovata da chiunque la ricerca.
13
Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.
14
Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà, la troverà seduta alla sua porta.
15
Riflettere su di essa è perfezione di saggezza, chi veglia per lei sarà presto senza affanni.
16
Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei, appare loro ben disposta per le strade, va loro incontro con ogni benevolenza.
17
Suo principio assai sincero è il desiderio d'istruzione; la cura dell'istruzione è amore;
18
l'amore è osservanza delle sue leggi; il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità
19
e l'immortalità fa stare vicino a Dio.
20
Dunque il desiderio della sapienza conduce al regno.
21
Se dunque, sovrani dei popoli, vi dilettate di troni e di scettri, onorate la sapienza, perché possiate regnare sempre.


Salomone si accinge a descrivere la sapienza

22 Esporrò che cos'è la sapienza e come essa nacque; non vi terrò nascosti i suoi segreti. Seguirò le sue tracce fin dall'origine, metterò in luce la sua conoscenza, non mi allontanerò dalla verità.
23
Non mi accompagnerò con l'invidia che consuma, poiché essa non ha nulla in comune con la sapienza.
24
L'abbondanza dei saggi è la salvezza del mondo; un re saggio è la salvezza di un popolo.
25
Lasciatevi dunque ammaestrare dalle mie parole e ne trarrete profitto.


Salomone non era che un uomo

7 1 Anch'io sono un uomo mortale come tutti, discendente del primo essere plasmato di creta. Fui formato di carne nel seno di una madre,
2
durante dieci mesi consolidato nel sangue, frutto del seme d'un uomo e del piacere compagno del sonno.
3
Anch'io appena nato ho respirato l'aria comune e sono caduto su una terra uguale per tutti, levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido.
4
E fui allevato in fasce e circondato di cure;
5
nessun re iniziò in modo diverso l'esistenza.
6
Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera.


Stima di Salomone per la sapienza

7 Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
8
La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
9
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l'oro al suo confronto è un pò di sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento.
10
L'amai più della salute e della bellezza, preferii il suo possesso alla stessa luce, perché non tramonta lo splendore che ne promana.
11
Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
12
Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida, ma ignoravo che di tutti essa è madre.
13
Senza frode imparai e senza invidia io dono, non nascondo le sue ricchezze.
14
Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio, sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento Invocazione all'ispirazione divina
15
Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza e di pensare in modo degno dei doni ricevuti, perché egli è guida della sapienza e i saggi ricevono da lui orientamento.
16
In suo potere siamo noi e le nostre parole, ogni intelligenza e ogni nostra abilità.
17
Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose, per comprender la struttura del mondo e la forza degli elementi,
18
il principio, la fine e il mezzo dei tempi, l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni,
19
il ciclo degli anni e la posizione degli astri,
20
la natura degli animali e l'istinto delle fiere, i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini, la varietà delle piante e le proprietà delle radici.
21
Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so, poiché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose.


Elogio della sapienza

22 In essa c'è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
23
libero, benefico, amico dell'uomo, stabile, sicuro, senz'affanni, onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi.
24
La sapienza è il più agile di tutti i moti; per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
25
E' un'emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.
26
E' un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell'attività di Dio e un'immagine della sua bontà.
27
Sebbene unica, essa può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso le età entrando nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti.
28
Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
29
Essa in realtà è più bella del sole e supera ogni costellazione di astri; paragonata alla luce, risulta superiore;
30
a questa, infatti, succede la notte, ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.


8 1 Essa si estende da un confine all'altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa.


La sapienza sposa ideale per Salomone

2 Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza, ho cercato di prendermela come sposa, mi sono innamorato della sua bellezza.
3
Essa manifesta la sua nobiltà, in comunione di vita con Dio, perché il Signore dell'universo l'ha amata.
4
Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio e sceglie le opere sue.
5
Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita, quale ricchezza è più grande della sapienza, la quale tutto produce?
6
Se l'intelligenza opera, chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?
7
Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.
8
Se uno desidera anche un'esperienza molteplice, essa conosce le cose passate e intravede le future, conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi, pronostica segni e portenti, come anche le vicende dei tempi e delle epoche. La sapienza indispensabile ai sovrani
9
Ho dunque deciso di prenderla a compagna della mia vita, sapendo che mi sarà consigliera di bene e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.
10
Per essa avrò gloria fra le folle e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
11
Sarò trovato acuto in giudizio, sarò ammirato di fronte ai potenti.
12
Se tacerò, resteranno in attesa; se parlerò, mi presteranno attenzione; se prolungherò il discorso, si porranno la mano sulla bocca.
13
Per essa otterrò l'immortalità e lascerò un ricordo eterno ai miei successori.
14
Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette;
15
sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno, tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso.
16
Ritornato a casa, riposerò vicino a lei, perché la sua compagnia non dà amarezza, né dolore la sua convivenza, ma contentezza e gioia.


Salomone domanda la sapienza

17 Riflettendo su tali cose in me stesso e pensando in cuor mio che nell'unione con la sapienza c'è l'immortalità
18
e nella sua amicizia grande godimento e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile e nell'assiduità del rapporto con essa prudenza e nella partecipazione ai suoi discorsi fama, andavo cercando come prenderla con me.
19
Ero un fanciullo di nobile indole, avevo avuto in sorte un'anima buona
20
o piuttosto, essendo buono, ero entrato in un corpo senza macchia.
21
Sapendo che non l'avrei altrimenti ottenuta, se Dio non me l'avesse concessa, - ed era proprio dell'intelligenza sapere da chi viene tale dono - mi rivolsi al Signore e lo pregai, dicendo con tutto il cuore:


Preghiera per ottenere la sapienza

9 1 «Dio dei padri e Signore di misericordia, che tutto hai creato con la tua parola,
2
che con la tua sapienza hai formato l'uomo, perché domini sulle creature fatte da te,
3
e governi il mondo con santità e giustizia e pronunzi giudizi con animo retto,
4
dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
5
perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, uomo debole e di vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
6
Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini, mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.
7
Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie;
8
mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte, un altare nella città della tua dimora, un'imitazione della tenda santa che ti eri preparata fin da principio.
9
Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
10
Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito.
11
Essa infatti tutto conosce e tutto comprende, e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria.
12
Così le mie opere ti saranno gradite; io giudicherò con equità il tuo popolo e sarò degno del trono di mio padre.
13
Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
14
I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni,
15
perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima e la tenda d'argilla grava la mente dai molti pensieri.
16
A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del cielo?
17
Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall'alto?
18
Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito; essi furono salvati per mezzo della sapienza».


III. LA SAPIENZA OPERA NELLA STORIA

Da Adamo a Mosè

10 1 Essa protesse il padre del mondo, formato per primo da Dio, quando fu creato solo; poi lo liberò dalla sua caduta
2
e gli diede la forza per dominare su tutte le cose.
3
Ma un ingiusto, allontanatosi da essa nella sua collera perì per il suo furore fratricida.
4
A causa sua la terra fu sommersa, ma la sapienza di nuovo la salvò pilotando il giusto e per mezzo di un semplice legno.
5
Essa, quando le genti furono confuse, concordi soltanto nella malvagità, riconobbe il giusto e lo conservò davanti a Dio senza macchia e lo mantenne forte nonostante la sua tenerezza per il figlio.
6
E mentre perivano gli empi, salvò un giusto, che fuggiva il fuoco caduto sulle cinque città.
7
Quale testimonianza di quella gente malvagia esiste ancora una terra desolata, fumante insieme con alberi che producono frutti immaturi e a memoria di un'anima incredula, s'innalza una colonna di sale.
8
Allontanandosi dalla sapienza, non solo ebbero il danno di non conoscere il bene, ma lasciarono anche ai viventi un ricordo di insipienza, perché le loro colpe non rimanessero occulte.
9
Ma la sapienza liberò i suoi devoti dalle sofferenze:
10
essa condusse per diritti sentieri il giusto in fuga dall'ira del fratello, gli mostrò il regno di Dio e gli diede la conoscenza delle cose sante; gli diede successo nelle sue fatiche e moltiplicò i frutti del suo lavoro.
11
Lo assistette contro l'avarizia dei suoi avversari e lo fece ricco;
12
lo custodì dai nemici, lo protesse da chi lo insidiava, gli assegnò la vittoria in una lotta dura, perché sapesse che la pietà è più potente di tutto.
13
Essa non abbandonò il giusto venduto, ma lo preservò dal peccato.
14
Scese con lui nella prigione, non lo abbandonò mentre era in catene, finché gli procurò uno scettro regale e potere sui propri avversari, smascherò come mendaci i suoi accusatori e gli diede una gloria eterna.


L'Esodo

15 Essa liberò un popolo santo e una stirpe senza macchia da una nazione di oppressori.
16
Entro nell'anima di un servo del Signore e si oppose con prodigi e con segni a terribili re.
17
Diede ai santi la ricompensa delle loro pene, li guidò per una strada meravigliosa, divenne loro riparo di giorno e luce di stelle nella notte.
18
Fece loro attraversare il Mar Rosso, guidandoli attraverso molte acque;
19
sommerse invece i loro nemici e li rigettò dal fondo dell'abisso.
20
Per questo i giusti spogliarono gli empi e celebrarono, Signore, il tuo nome santo e lodarono concordi la tua mano protettrice,
21
perché la sapienza aveva aperto la bocca dei muti e aveva sciolto la lingua degli infanti.


11 1 Essa fece riuscire le loro imprese per mezzo di un santo profeta:
2
attraversarono un deserto inospitale, fissarono le tende in terreni impraticabili,
3
resistettero agli avversari, respinsero i nemici. Il miracolo dell'acqua. Primo contrappasso
4
Quando ebbero sete, ti invocarono e fu data loro acqua da una rupe scoscesa, rimedio contro la sete da una dura roccia.
5
Ciò che era servito a punire i loro nemici, nel bisogno fu per loro un beneficio.
6
Invece della corrente di un fiume perenne, sconvolto da putrido sangue
7
in punizione di un decreto infanticida, tu desti loro inaspettatamente acqua abbondante,
8
mostrando per la sete di allora, come avevi punito i loro avversari.
9
Difatti, messi alla prova, sebbene puniti con misericordia, compresero quali tormenti avevan sofferto gli empi, giudicati nella collera,
10
perché tu provasti gli uni come un padre che corregge, mentre vagliasti gli altri come un re severo che condanna.
11
Lontani o vicini erano ugualmente tribolati,
12
perché un duplice dolore li colse e un pianto per i ricordi del passato.
13
Quando infatti seppero che dal loro castigo quegli altri ricevevano benefici, sentirono la presenza del Signore;
14
poiché colui che avevano una volta esposto e quindi respinto con scherni, lo ammiravano alla fine degli eventi, dopo aver patito una sete ben diversa da quella dei giusti.


Moderazione divina verso l'Egitto

15 Per i ragionamenti insensati della loro ingiustizia, da essi ingannati, venerarono rettili senza ragione e vili bestiole. Tu inviasti loro in castigo una massa di animali senza ragione,
16
perché capissero che con quelle stesse cose per cui uno pecca, con esse è poi castigato.
17
Certo, non aveva difficoltà la tua mano onnipotente, che aveva creato il mondo da una materia senza forma, a mandare loro una moltitudine di orsi e leoni feroci
18
o belve ignote, create apposta, piene di furore, o sbuffanti un alito infuocato o esalanti vapori pestiferi o folgoranti con le terribili scintille degli occhi,
19
bestie di cui non solo l'assalto poteva sterminarli, ma annientarli anche l'aspetto terrificante.
20
Anche senza questo potevan soccombere con un soffio, perseguitati dalla giustizia e dispersi dallo spirito della tua potenza. Ma tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso.


Ragioni di questa moderazione

21 Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi potrà opporsi al potere del tuo braccio?
22
Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
23
Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento.
24
Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata.
25
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza?
26
Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita,


12 1 poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
2
Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.


Moderazione di Dio verso Canaan

3 Tu odiavi gli antichi abitanti della tua terra santa,
4
perché compivano delitti ripugnanti, pratiche di magia e riti sacrileghi.
5
Questi spietati uccisori dei loro figli, divoratori di visceri in banchetti di carne umana, iniziati in orgiastici riti,
6
genitori carnefici di vite indifese, tu li hai voluti distruggere per mano dei nostri antenati,
7
perché ricevesse una degna colonia di figli di Dio la regione da te stimata più di ogni altra.
8
Ma anche con loro, perché uomini, fosti indulgente mandando loro le vespe come avanguardie del tuo esercito, perché li distruggessero a poco a poco.
9
Pur potendo in battaglia dare gli empi in mano dei giusti, oppure distruggerli con bestie feroci o all'istante con un ordine inesorabile,
10
colpendoli invece a poco a poco, lasciavi posto al pentimento, sebbene tu non ignorassi che la loro razza era perversa e la loro malvagità naturale e che la loro mentalità non sarebbe mai cambiata,
11
perché era una stirpe maledetta fin da principio. Ragioni di questa moderazione Non certo per timore di alcuno lasciavi impunite le loro colpe.
12
E chi potrebbe domandarti: «Che hai fatto?», o chi potrebbe opporsi a una tua sentenza? Chi oserebbe accusarti per l'eliminazione di genti da te create? Chi si potrebbe costituire contro di te come difensore di uomini ingiusti?
13
Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall'accusa di giudice ingiusto.
14
Né un re né un tiranno potrebbe affrontarti in difesa di quelli che hai punito.
15
Essendo giusto, governi tutto con giustizia. Condannare chi non merita il castigo lo consideri incompatibile con la tua potenza.
16
La tua forza infatti è principio di giustizia; il tuo dominio universale ti rende indulgente con tutti.
17
Mostri la forza se non si crede nella tua onnipotenza e reprimi l'insolenza in coloro che la conoscono.
18
Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza; ci governi con molta indulgenza, perché il potere lo eserciti quando vuoi.


Lezioni divine per Israele

19 Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini; inoltre hai reso i tuoi figli pieni di dolce speranza perché tu concedi dopo i peccati la possibilità di pentirsi.
20
Se gente nemica dei tuoi figli e degna di morte tu hai punito con tanto riguardo e indulgenza, concedendole tempo e modo per ravvedersi dalla sua malvagità,
21
con quanta attenzione hai castigato i tuoi figli, con i cui padri concludesti, giurando, alleanze di così buone promesse?
22
Mentre dunque ci correggi, tu colpisci i nostri nemici in svariatissimi modi, perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà e speriamo nella misericordia, quando siamo giudicati. Ancora gli Egiziani.


La loro punizione è progressiva

23 Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza tu li hai tormentati con i loro stessi abomini.
24
Essi s'erano allontanati troppo sulla via dell'errore, ritenendo dei i più abietti e i più ripugnanti animali, ingannati come bambini senza ragione.
25
Per questo, come a fanciulli irragionevoli, hai mandato loro un castigo per derisione.
26
Ma chi non si lascia correggere da castighi di derisione, sperimenterà un giudizio degno di Dio.
27
Infatti, soffrendo per questi animali, si sdegnavano, perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dei, e capirono e riconobbero il vero Dio, che prima non avevano voluto conoscere. Per questo si abbattè su di loro il supremo dei castighi.Processo all'idolatria.


Divinizzazione della natura


Der Weisheit (CEI) 1