Catechesi 79-2005 21597

Mercoledì, 21 maggio 1997: Maria e la risurrezione di Cristo

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(
1Co 15,3-6a).

1. Dopo la deposizione di Gesù nel sepolcro, Maria "rimane sola a tener viva la fiamma della fede, preparandosi ad accogliere l'annuncio gioioso e sorprendente della resurrezione" (Giovanni Paolo II, Udienza Generale, 3 aprile 1996, p. 4: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, 1 (1996) 912). L'attesa vissuta il Sabato Santo costituisce uno dei momenti più alti della fede della Madre del Signore: nell'oscurità che avvolge l'universo, Ella si affida pienamente al Dio della vita e, riandando alle parole del Figlio, spera nella realizzazione piena delle divine promesse.

I Vangeli riportano diverse apparizioni del Risorto, ma non l'incontro di Gesù con sua Madre. Questo silenzio non deve portare a concludere che dopo la Resurrezione Cristo non sia apparso a Maria; ci invita invece a ricercare i motivi di una tale scelta da parte degli evangelisti.

Ipotizzando una "omissione", essa potrebbe essere attribuita al fatto che quanto è necessario per la nostra conoscenza salvifica è affidato alla parola di "testimoni prescelti da Dio" (Ac 10,41), cioè agli Apostoli, i quali "con grande forza" hanno reso testimonianza della risurrezione del Signore Gesù (cfr Ac 4,33). Prima che a loro, il Risorto è apparso ad alcune donne fedeli a motivo della loro funzione ecclesiale: "Andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno" (Mt 28,10).

Se gli autori del Nuovo Testamento non parlano dell'incontro della Madre con il Figlio risorto, ciò è, forse, attribuibile al fatto che una simile testimonianza avrebbe potuto essere considerata, da parte di coloro che negavano la resurrezione del Signore, troppo interessata, e quindi non degna di fede.

2. I Vangeli, inoltre, riferiscono un piccolo numero di apparizioni di Gesù risorto, e non certo il resoconto completo di quanto accadde nei quaranta giorni dopo la Pasqua. San Paolo ricorda un'apparizione "a più di cinquecento fratelli in una sola volta"(1Co 15,6). Come giustificare che un fatto noto a molti non sia riferito dagli Evangelisti, nonostante la sua eccezionalità? E' segno evidente che altre apparizioni del Risorto, pur essendo nel novero dei fatti avvenuti e notori, non sono state riportate.

La Vergine, presente nella prima comunità dei discepoli (cfr Ac 1,14), come potrebbe essere stata esclusa dal numero di coloro che hanno incontrato il suo divin Figlio risuscitato dai morti?

3. E' anzi legittimo pensare che verosimilmente la Madre sia stata la prima persona a cui Gesù risorto è apparso. L'assenza di Maria dal gruppo delle donne che all'alba si reca al sepolcro (cfr Mc 16,1 Mt 28,1), non potrebbe forse costituire un indizio del fatto che Ella aveva già incontrato Gesù? Questa deduzione troverebbe conferma anche nel dato che le prime testimoni della resurrezione, per volere di Gesù, sono state le donne, le quali erano rimaste fedeli ai piedi della Croce, e quindi più salde nella fede.

Ad una di loro, Maria Maddalena, infatti, il Risorto affida il messaggio da trasmettere agli Apostoli (cfr Jn 20,17-18). Anche questo elemento consente forse di pensare a Gesù che si mostra prima a sua Madre, Colei che è rimasta la più fedele e nella prova ha conservato integra la fede.

Infine, il carattere unico e speciale della presenza della Vergine sul Calvario e la sua perfetta unione con il Figlio nella sofferenza della Croce, sembrano postulare una sua particolarissima partecipazione al mistero della risurrezione.

Un autore del secolo quinto, Sedulio, sostiene che Cristo si è mostrato nello splendore della vita risorta innanzitutto alla propria Madre. Infatti, Colei che nell'Annunciazione era stata la via del suo ingresso nel mondo era chiamata a diffondere la meravigliosa notizia della risurrezione, per farsi annunziatrice della sua gloriosa venuta. Inondata così dalla gloria del risorto, Ella anticipa lo "sfolgorio" della Chiesa (cfr Sedulio, Carmen Pascale, 5,357-364, CSEL 10, 140s).

4. Essendo immagine e modello della Chiesa, che attende il Risorto e che nel gruppo dei discepoli lo incontra durante la apparizioni pasquali, sembra ragionevole pensare che Maria abbia avuto un contatto personale col Figlio risorto, per godere anche lei della pienezza della gioia pasquale.

Presente sul Calvario durante il Venerdì Santo (cfr Jn 19,25) e nel Cenacolo a Pentecoste (cfr Ac 1,14), la Vergine Santissima è probabilmente stata testimone privilegiata anche della risurrezione di Cristo, completando in tal modo la sua partecipazione a tutti i momenti essenziali del Mistero pasquale. Accogliendo Gesù risorto, Maria è inoltre segno ed anticipazione dell'umanità, che spera nel raggiungimento della sua piena realizzazione mediante la risurrezione dai morti.

Nel tempo pasquale la comunità cristiana, rivolgendosi alla Madre del Signore, la invita a gioire: "Regina Coeli, laetare. Alleluja!", "Regina del cielo, rallegrati. Alleluja!". Ricorda così la gioia di Maria per la risurrezione di Gesù, prolungando nel tempo il "rallegrati" rivoltole dall'Angelo nell'annunciazione, perché divenisse "causa di gioia" per l'intera umanità.

...

Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Adesso vorrei salutare i pellegrini belgi e neerlandesi.

Carissimi fratelli e sorelle nel Signore, nel mese di maggio veneriamo in modo particolare Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa. Questo mese ci invita a riscoprire il valore della bellissima preghiera del Rosario.

Maria interceda per noi nella nostra vita quotidiana, accompagnandoci nel nostro cammino verso Cristo.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Mi rivolgo ora ai pellegrini provenienti dalla Lituania. Carissimi fratelli e sorelle, sono lieto di poter salutare voi, venuti presso le tombe dei Santi Apostoli e dei Martiri, alle sorgenti della nostra fede e della Chiesa. Questo pellegrinaggio, come segno della vostra profonda fedeltà alla Sede Apostolica, favorisca la continua crescita nella grazia del Signore, facendovi maturare nella fede, nell'amore fraterno e nella speranza.

Dio benedica voi e la vostra patria - la Lituania. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto alle persone malate qui presenti e ai soci del volontariato Petyrkov, di Praga, come anche ai pellegrini provenienti da Otrokovice, dalla Moravia Meridionale e da Ostrava-Poruba.

Nella Pentecoste gli Apostoli ricevettero il dono dello Spirito di Dio, per poter pubblicamente e con coraggio rendere testimonianza a Cristo. Lo stesso Spirito viene elargito ad ogni cristiano nel Sacramento della Cresima, con cui culmina l'opera iniziata nel Battesimo (cfr Ac 2,38 Ac 8,17). Possa lo Spirito Santo trovare sempre nei vostri cuori una degna dimora! Con questi voti vi imparto di cuore l'Apostolica Benedizione.

Sia lodato dato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Saluto con affetto i pellegrini slovacchi, provenienti da ilina, Bratislava e Trenin, come pure gli studenti del ginnasio di Banovce nad Bedravou.

Domenica scorsa è stato un grande giorno per tutta la Chiesa. Abbiamo celebrato la discesa dello Spirito Santo. Egli deve compiere in noi l'opera cominciata dal Signore Gesù. Chiedete che lo Spirito Santo rafforzi in voi la fede, la speranza e la carità. Solo così sarete dei veri cristiani. Pregate anche per la vostra Nazione, affinché sia docile alla guida dello Spirito Santo, perché solo così sarà una Nazione veramente cristiana.

Vi ottenga questa grazia la Vergine Maria, vostra Patrona, e la mia Benedizione Apostolica, che vi imparto di cuore.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Nel dare il benvenuto a tutti, saluto il gruppo dell'Azienda 'Neoplan', come pure i membri dell'Associazione di ingegneri, tecnici ed architetti della Slavonija e Baranja di Osijek.

Saluto in particolare i Membri della Direzione e gli Operatori dell'Associazione Culturale Croata 'Napredak' di Sarajevo, che sono venuti a ricambiare la mia Visita alla loro città, effettuata lo scorso mese. Carissimi, come allora, così anche oggi, vorrei invitare alla speranza i cattolici della Bosnia ed Erzegovina e le altre popolazioni del Paese, elevando al contempo fervide preghiere a Dio, affinché Egli conceda il dono della giusta pace a tutti i popoli del Sud Est d'Europa.

A voi qui presenti ed alle vostre famiglie di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovena

Saluto voi, pellegrini di Šentilj presso Velenje in Slovenija che, unitamente al vostro parroco, avete incluso nel programma spirituale la visita ai monumenti cristiani di Roma.

Dò il benvenuto al gruppo degli Sloveni di Stuttgart e vicinanze in Germania. Nell'anniversario della mia Visita nella vostra Patria, vi auguro con il poeta: "Conservate la fede dei vostri padri, rimanete fedeli al Santo Padre, alla Chiesa, al Cristo fino all'ultimo giorno".

Con questo auspicio, vi imparto la mia Benedizione Apostolica.
* * *


Saluto i pellegrini italiani qui presenti e rivolgo, in particolare, un cordiale benvenuto al Nunzio Apostolico in Italia, Mons. Francesco Colasuonno, all'Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Mons. Settimio Todisco, al Vescovo di Oria, Mons. Armando Franco, ed ai numerosi sacerdoti delle diocesi pugliesi, ex-alunni del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta, venuti a Roma per festeggiare il loro cinquantesimo anniversario di Ordinazione sacerdotale.

Carissimi, vi ringrazio per la vostra presenza e, mentre assicuro un particolare ricordo nella preghiera, auspico per ciascuno di voi una rinnovata effusione di doni dello Spirito, perché siano rafforzati i vostri generosi propositi di fedeltà alla chiamata del Signore.

Saluto, poi, i membri della rappresentazione sacra "Passio Christi" di Ginosa, la delegazione della Federazione delle Piccole e Medie Industrie del Lazio, che ricordano il loro venticinquesimo anniversario di attività, ed alcuni rappresentanti della delegazione moscovita delle "Giornate di Mosca".

Rivolgo, infine, un cordiale saluto ai giovani, agli ammalati ed agli sposi novelli qui presenti. Grazie per essere venuti.

Carissimi giovani, aprite il vostro cuore alla parola di Dio, che vi suggerisce il cammino sul quale orientare la vostra vita: questa acquisterà allora tutto il suo senso e sarà veramente degna di essere vissuta.

Carissimi ammalati, cercate il Signore anche in mezzo alle quotidiane sofferenze. Su questo aspro terreno voi potete fare una particolare esperienza del Signore, che è venuto per portare con noi il peso della Croce che salva.

Anche voi sposi novelli, non dimenticate l'importanza dell'ascolto della parola di Dio, contenuta nella Sacra Scrittura. E' l'Amore infinito, dal quale deriva ogni amore, che in essa vi parla.




Mercoledì, 28 maggio 1997: Maria e il dono dello Spirito

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(
Ac 1,12-13a Ac 1,14)

1. Percorrendo l'itinerario della vita della Vergine Maria, il Concilio Vaticano II ne ricorda la presenza nella comunità che attende la Pentecoste: "Essendo piaciuto a Dio di non manifestare solennemente il mistero della salvezza umana prima di avere effuso lo Spirito promesso da Cristo, vediamo gli Apostoli prima del giorno della Pentecoste 'perseveranti d'un sol cuore nella preghiera con le donne e Maria madre di Gesù e i fratelli di Lui' (Ac 1,14), e anche Maria implorante con le sue preghiere il dono dello Spirito, che l'aveva già adombrata nell'Annunciazione" (Lumen Gentium LG 59).

La prima comunità costituisce il preludio alla nascita della Chiesa; la presenza della Vergine contribuisce a delinearne il volto definitivo, frutto del dono della Pentecoste.

2. Nel clima di attesa, predominante nel Cenacolo dopo l'Ascensione, qual è la posizione di Maria in rapporto alla discesa dello Spirito Santo?

Il Concilio sottolinea espressamente la sua presenza orante in vista dell'effusione del Paraclito: Ella implora "con le sue preghiere il dono dello Spirito". Questa notazione risulta particolarmente significativa dal momento che nell'Annunciazione lo Spirito Santo era già sceso su di lei, ricoprendola della "sua ombra" e dando origine all'Incarnazione del Verbo.

Avendo già fatto un'esperienza del tutto singolare circa l'efficacia di tale dono, la Vergine Santissima era nella condizione di poterlo apprezzare più di chiunque altro; all'intervento misterioso dello Spirito, infatti, Ella doveva la sua maternità, che faceva di lei la via d'ingresso del Salvatore nel mondo.

A differenza di coloro che erano presenti nel Cenacolo in trepida attesa, Ella, pienamente consapevole dell'importanza della promessa di suo Figlio ai discepoli (cfr Jn 14,16), aiutava la comunità a ben disporsi alla venuta del "Paraclito".

La sua singolare esperienza, quindi, mentre le faceva desiderare ardentemente la venuta dello Spirito, la impegnava anche a predisporre menti e cuori di coloro che le stavano accanto.

3. Durante quella preghiera nel Cenacolo, in atteggiamento di comunione profonda con gli Apostoli, con alcune donne e con i "fratelli" di Gesù, la Madre del Signore invoca il dono dello Spirito per se stessa e per la Comunità.

Era opportuno che la prima effusione dello Spirito su di lei, avvenuta in vista della divina maternità, fosse rinnovata e rafforzata. Infatti, ai piedi della croce, Maria era stata investita di una nuova maternità, quella nei confronti dei discepoli di Gesù. Proprio questa missione esigeva un rinnovato dono dello Spirito. La Vergine lo desiderava, quindi, in vista della fecondità della sua maternità spirituale.

Mentre nell'ora dell'Incarnazione lo Spirito Santo era sceso su di lei, come persona chiamata a partecipare degnamente al grande mistero, ora tutto si compie in funzione della Chiesa, della quale Maria è chiamata ad essere tipo, modello e madre.

Nella Chiesa e per la Chiesa Ella, memore della promessa di Gesù, attende la Pentecoste ed implora per tutti una molteplicità di doni, secondo la personalità e la missione di ciascuno.

4. Nella comunità cristiana la preghiera di Maria riveste un peculiare significato: favorisce l'avvento dello Spirito, sollecitandone l'azione nel cuore dei discepoli e nel mondo. Come nell'Incarnazione lo Spirito aveva formato nel suo grembo verginale il corpo fisico di Cristo, così ora nel Cenacolo lo stesso Spirito scende ad animarne il Corpo Mistico.

La Pentecoste, quindi, è frutto anche dell'incessante preghiera della Vergine, che il Paraclito accoglie con favore singolare, perché espressione del materno amore di lei verso i discepoli del Signore.

Contemplando la potente intercessione di Maria che attende lo Spirito Santo, i cristiani di tutti i tempi, nel lungo e faticoso cammino verso la salvezza, ricorrono spesso alla sua intercessione per ricevere con maggior abbondanza i doni del Paraclito.

5. Rispondendo alla preghiera della Vergine e della comunità raccolta nel Cenacolo il giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo ricolma la Vergine ed i presenti della pienezza dei suoi doni, operando in loro una profonda trasformazione in vista della diffusione della Buona Novella. Alla Madre di Cristo e ai discepoli sono concessi nuova forza e nuovo dinamismo apostolico per la crescita della Chiesa. In particolare, l'effusione dello Spirito conduce Maria ad esercitare la sua maternità spirituale in modo singolare, attraverso la sua presenza intessuta di carità e la sua testimonianza di fede.

Nella Chiesa nascente Ella consegna ai discepoli, quale inestimabile tesoro, i suoi ricordi sull'Incarnazione, sull'infanzia, sulla vita nascosta e sulla missione del divin Figlio, contribuendo a farlo conoscere e a rafforzare la fede dei credenti.

Non possediamo alcuna informazione sull'attività di Maria nella Chiesa primitiva, ma è lecito supporre che, anche dopo la Pentecoste, Ella abbia continuato a vivere un'esistenza nascosta e discreta, vigile ed efficace. Illuminata e condotta dallo Spirito, ha esercitato un influsso profondo sulla comunità dei discepoli del Signore.




Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Ora vorrei porgere il benvenuto ai pellegrini belgi e neerlandesi, in particolare agli alunni ed ai professori del Montfoortcollege e del Emmauscollege di Rotterdam.
La Chiesa confida soprattutto sui giovani affinché siano testimoni di Cristo, e promuovano la pace e la giustizia nel mondo secondo lo spirito del Vangelo.
Auguro che la visita ai luoghi sacri sia un’ispirazione per la vostra fede e per la vostra azione cristiana. Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Di cuore saluto i pellegrini, giunti dalla Lituania. Sia lodato Gesù Cristo. Carissimi, auspico che questo gioioso incontro nel centro della cristianità, rimanga in voi come segno di grazia, vi aiuti a seguire fedelmente Gesù nel cammino della vita quotidiana, diventando testimoni coerenti del suo Vangelo.
Dio benedica voi e la vostra Patria - la Lituania. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua danese

Un cordiale benvenuto a Roma !
Possa la vostra visita qui ispirare un autentico dialogo ecumenico nelle nostre Chiese.
Che Dio benedica voi e tutta la Danimarca.

Traduzione italiana del saluto in lingua svedese

Possa Dio condurre noi cristiani ad una piena unità.
Prego Dio di benedire la comunità ecumenica di Rättvik e un gruppo della Chiesa Luterana di Svezia.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Desidero rivolgere ora un cordiale benvenuto ai pellegrini di Veselí nad Moravou e di Opava!
La solennità del SS.mo Corpo e Sangue di Cristo, di domani, ci pone dinanzi l'Eucaristia come segno di unità e vincolo di carità. La vostra fede deve diventare un'occasione per testimoniare, a quanti sono vicini a voi, la grandezza dell'amore di Dio, di cui l'Eucaristia è un evidente simbolo.
Con questi voti vi benedico di cuore!
Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Saluto cordialmente i pellegrini slovacchi da Trencin, Prievidza e Nitra.
Domani ricorre la solennità liturgica del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Celebreremo dunque il mistero della preziosa presenza di Cristo fra noi. Questo mistero ci ricorda contemporaneamente anche come siamo noi preziosi agli occhi di Dio. Che cioè siamo stati redenti non con oro e argento, ma con il Preziosissimo Sangue del Signore Nostro Gesù Cristo.
DimostriamoGli perciò la nostra gratitudine con la regolare partecipazione alla Santa Messa domenicale e con la frequente Santa Comunione. Che la Vergine Maria vi conduca alla sempre più profonda pietà eucaristica. A ciò vi esorto anche con la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Il Grande Giubileo rappresenta, tra l’altro, un invito tutto particolare a riscoprire l’Alleanza di Dio con l’uomo. In Gesù Cristo Dio non solo parla all’uomo, ma lo cerca, spinto dal Suo cuore di Padre, per salvarlo dal male e dalla morte, facendolo partecipe della Sua vita divina e donandogli la vera libertà. E’ solo in Dio che l’uomo trova la piena realizzazione di sé. Questo lo possono comprendere soprattutto i popoli che, come il vostro, hanno vissuto nei decenni passati sotto regimi atei e
disumani.
Saluto di cuore tutti i pellegrini croati, soprattutto quelli provenienti da Buk, Citluk e Varaždin e imparto volentieri loro la Benedizione Apostolica.
Siano lodati Gesù e Maria!
* * *


Nel salutare i pellegrini di lingua italiana, desidero ricordare anzitutto i fedeli della Parrocchia San Rocco di Montalbano Jonico, impegnati nella costruzione della nuova chiesa parrocchiale e venuti per far benedire la campana della pace, dedicata allo Spirito Santo.

Saluto, poi, la delegazione del Rotary Club International di Roma, il gruppo lombardo "Giornalisti uffici stampa", che celebrano l'anno della comunicazione sociale e gli allievi ufficiali della Scuola di Artiglieria di Bracciano.

Con gioia accolgo, inoltre, gli allievi e gli insegnanti dell'Istituto Antoniano di Roma, che ricordano il cinquantesimo anniversario di fondazione del loro Istituto, voluto dal Beato Annibale Maria Di Francia, fondatore dei Rogazionisti. Auspico di cuore che così provvida Istituzione continui con rinnovato slancio spirituale nella sua azione educativa a favore della gioventù.

Saluto, infine, con affetto i numerosi partecipanti al pellegrinaggio promosso dai Chierici Regolari di San Paolo che, accompagnati dal Preposito Generale, sono venuti per commemorare il centenario della canonizzazione di sant'Antonio Maria Zaccaria. Carissimi Padri Barnabiti, Suore Angeliche e laici di san Paolo, esprimo il fervido auspicio che la memoria di sant'Antonio Maria Zaccaria sia di stimolo per tutti voi a continuare con fervore nel cammino di fede e di carità da lui indicato. Il Signore vi illumini sempre e vi sostenga con la sua grazia.

Mi rivolgo, infine, ai giovani, agli ammalati ed agli sposi novelli. Carissimi, domani si celebra la solennità del "Corpus Domini", che in molte Nazioni, tra le quali l'Italia, viene posticipata a domenica prossima.

Esorto voi, cari giovani, a guardare sempre con fede all'Eucaristia, fonte e culmine della vita della Comunità cristiana; incoraggio voi, cari malati, ad offrire le sofferenze in unione al sacrificio di Cristo, che si attualizza ogni giorno nel Sacramento dell'Altare; ed auguro a voi, cari sposi novelli, di rendere la vostra famiglia un'autentica "chiesa domestica", testimone della fecondità dell'amore divino.




Mercoledì, 18 giugno 1997: Pellegrinaggio in Polonia

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1. Desidero aprire l'incontro di oggi parlandovi del recente pellegrinaggio che la Provvidenza divina mi ha dato l'opportunità di effettuare in Polonia. Tre sono stati i motivi principali di questa Visita pastorale: il Congresso Eucaristico Internazionale a Wroclaw, il 1000° anniversario del martirio di sant'Adalberto e il 600° anniversario della fondazione dell'Università Jagellonica di Cracovia. Tali eventi hanno costituito il nucleo dell'intero itinerario che dal 31 maggio fino al 10 giugno ha toccato Wroclaw, Legnica, Gorzów Wielkopolski, Gniezno, Poznan, Kalisz, Czestochowa, Zakopane, Ludzmierz, Kraków, Dukla, Krosno, soffermandosi soprattutto in tre grandi città: Wroclaw, luogo del 46° Congresso Eucaristico Internazionale, Gniezno, città legata alla morte di sant'Adalberto e Cracovia, dove è stata fondata l'Università Jagellonica.

2. Il 46· Congresso Eucaristico Internazionale a Wroclaw è cominciato il 25 maggio, domenica della SS.ma Trinità, con la Celebrazione eucaristica presieduta dal mio Legato, il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato. Un ricco programma spirituale e liturgico ha riempito l'intera settimana, snodandosi intorno al tema conduttore costituito dalle parole: «Per la libertà Cristo ci ha liberato» (). Il Signore mi ha dato di partecipare alla conclusione dei lavori e così, l'ultimo giorno di maggio, ho potuto, insieme ai presenti venuti da ogni parte del mondo, venerare Cristo nell'Eucaristia, adorandoLo nella cattedrale di Wroclaw. Ho preso parte, in quello stesso giorno, alla preghiera ecumenica con rappresentanti di Chiese e Comunità ecclesiali. Il giorno dopo, domenica 1· giugno, la solenne Santa Messa - statio orbis - ha concluso il Congresso.

Esperienza ecclesiale straordinaria, il Congresso eucaristico internazionale ha radunato molti teologi, sacerdoti, religiosi e laici. E' stato sicuramente un tempo di riflessione approfondita sul mistero dell'Eucaristia ed ha dato modo ai cristiani, venuti dalla Polonia, dall'Europa e da altre parti del mondo, di sostare lungamente in preghiera. Preghiera di volta in volta presieduta da Cardinali e Vescovi di diverse Nazioni, invitati per l'occasione. Quello di Wroclaw è stato il 46° Congresso, dal primo che si svolse a Lille, in Francia, nel 1881. Negli ultimi tempi i Congressi Eucaristici Internazionali si sono tenuti normalmente ogni quattro anni, nel seguente ordine: Lourdes, in Francia, 1981; Nairobi, in Kenia, 1985; Seul, in Corea, 1989; Siviglia, in Spagna, 1993. Il prossimo avrà luogo a Roma, in occasione del Grande Giubileo del 2000.

3. Il millennio di sant'Adalberto, martirizzato appunto nel 997, era l'altro motivo della Visita. Egli proveniva dalla Boemia ed apparteneva alla famiglia principesca Slavnik. Nato a Libice nel territorio della odierna diocesi Hradec Králové, divenne Vescovo di Praga in giovane età. Alla fine dello scorso aprile, avevamo celebrato solennemente il millennio di Adalberto, nella Repubblica Ceca, con la partecipazione di molti Vescovi venuti dai Paesi legati alla vita e all'attività di questo Santo. Sant'Adalberto giunse in Polonia verso la fine della sua vita, dietro invito del re Boleslao il Prode. Accettò l'invito ad intraprendere una missione di evangelizzazione presso i popoli pagani che abitavano nelle regioni del mar Baltico. Lì trovò la morte ed il suo corpo, dopo il martirio, fu riscattato dal re Boleslao il Prode e trasportato a Gniezno, che da allora diventò il centro del culto di sant'Adalberto. Presso le reliquie del santo martire si svolse nell'anno mille un importante incontro, non solo religioso ma anche politico. Per la circostanza, andarono a Gniezno sia l'imperatore Ottone III che il Legato Pontificio. La loro riunione col re Boleslao il Prode viene ricordata come l'Incontro di Gniezno, ed è proprio in quel tempo che venne formata in Gniezno la prima metropoli della Polonia di allora. Dal punto di vista politico l'Incontro di Gniezno fu un avvenimento importante, perché significò l'entrata della Polonia dei Piast nell'Europa unita. Nella recente commemorazione del millennio della morte di sant'Adalberto ci siamo ricollegati a quello storico evento e al suo peculiare significato per il nostro continente. Sono giunti a Gniezno per ricordarlo i Presidenti dei Paesi legati alla tradizione di sant'Adalberto: dalla Repubblica Ceca, dalla Lituania, dalla Germania, dalla Polonia, dalla Slovacchia, dall'Ucraina e dall'Ungheria. Ringrazio ancora una volta il Signore e quanti hanno attivamente lavorato per la realizzazione di tale significativo evento.

4. La fondazione dell'Università Jagellonica a Cracovia era il terzo motivo della Visita. Questa prima università in Polonia fu fondata dal re Casimiro il Grande nel 1364. Era uno Studium Generale, ma non ancora un'università completa, perché mancava la Facoltà di Teologia. Nel 1397 la regina Edvige e suo marito Ladislao Jagellone fecero quanto era necessario per erigere la Facoltà teologica. Grazie all'iniziativa dei fondatori della dinastia dei Jagelloni, nacque a Cracovia un'università con pieni diritti, che molto presto diventò un grande centro di studi, famoso non solo in Polonia, ma anche in tutta l'Europa del tempo.

Per la città di Cracovia e per il popolo universitario la giornata dell'8 giugno è risultata una grande festa: dopo 600 anni la regina Edvige è stata finalmente canonizzata. In tale circostanza si è tenuto un incontro con i rappresentanti delle università polacche, che non soltanto hanno partecipato alla solenne Celebrazione eucaristica, ma pure all'atto accademico, tenutosi presso la tomba di san Giovanni Kanty, nella chiesa accademica di sant'Anna. Per tutte le persone legate all'Alma Mater di Cracovia è stato un momento di singolare solennità.

Nell'ultima giornata del soggiorno in Polonia si è svolta un'altra canonizzazione, quella di Giovanni da Dukla, francescano del quindicesimo secolo, anch'egli legato all'ambiente accademico dell'Università di Cracovia. Pur nato a Dukla, la sua vita e il suo servizio francescano si svolsero a Leopoli. Ringrazio il Signore perché mi è stato concesso di onorarne la memoria nel suo luogo natale, anche se la canonizzazione si è svolta a Krosno, nell'Arcidiocesi di Przemysl.

Oltre alle due canonizzazioni, durante il pellegrinaggio, ho avuto la gioia di proclamare due beate: nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, il 6 giugno, a Zakopane, Maria Bernardina Jablonska, confondatrice della Congregazione delle Suore Albertine, e Maria Karlowska, fondatrice della Congregazione delle Suore Pastorelle.

5. Carissimi Fratelli e Sorelle! Mentre rivolgo al Signore il mio grato pensiero, desidero esprimere nuovamente il mio vivo ringraziamento a tutte le persone che, in vari modi, hanno contribuito alla preparazione ed allo svolgimento del mio pellegrinaggio in Patria. Sono riconoscente alle Autorità statali ed a quelle ecclesiali, alle Organizzazioni che in ogni maniera hanno operato per rendere sereno e proficuo il mio viaggio, come pure ad ogni altra Istituzione coinvolta nell'organizzazione. Ringrazio, altresì, la Direzione e gli operatori della radio e della televisione, che hanno consentito alla Polonia ed al mondo intero di condividere le emozioni di quanti hanno potuto assistere direttamente agli eventi.

Esprimo la mia profonda gioia per aver potuto, durante gli undici giorni del mio pellegrinaggio in Patria, cantare insieme con tanti miei connazionali il Te Deum di ringraziamento al Signore per tutto il bene che, nell'arco di mille anni, ha profuso in Polonia e nel mondo intero.

Saluti


Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Adesso vorrei salutare i pellegrini belgi e neerlandesi.

Carissimi fratelli e sorelle, voi vi trovate in una città, nella quale gli Apostoli Pietro e Paolo hanno proclamato la fede, e in cui numerosi santi hanno vissuto e pregato. Auguro che si approfondisca la vostra fede nell'amore di Dio, affinché voi siate nel vostro Paese testimoni della pace e della gioia che solo Cristo può donarci.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Saluto di cuore i pellegrini lituani. Cari Fratelli e Sorelle, il vostro pellegrinaggio romano e l'odierno incontro che offre l'immagine più chiara dell'unità nella fede, vi porti a riscoprire la presenza reale di Cristo nella Chiesa e le vie della preghiera, e vi incoraggi a vivere da liberi figli di Dio. Questo imploro per voi, con la mia preghiera e la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto al gruppo dei pellegrini provenienti dalla Boemia Meridionale qui giunti per incontrare il Successore di Pietro. Possa questo pellegrinaggio arricchire la vostra fede e l'amore per la Chiesa di Cristo.

Di cuore vi saluto, vi ringrazio per essere venuti e vi benedico!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Con affetto dò il benvenuto ai pellegrini slovacchi da Bratislava e da Slovenský Grob, da Vráble e da Slatina nad Bebravou, come anche alla schola cantorum degli Scolopi di Nitra.

Fratelli e sorelle, ha pensato a voi quando qualche giorno fa sorvolavo la Slovacchia. Ora vi saluto qui a Roma. Ho nel cuore una grande gioia, perché in questi giorni verranno ordinati per le Diocesi slovacche 153 nuovi sacerdoti. Certamente anche voi ne gioite. Pregate per i vostri sacerdoti novelli, affinché si conservino fedeli nel servizio del Signore. Pregate anche per le famiglie slovacche, perché siano veramente cristiane, affinché il Signore Gesù possa in esse suscitare nuove vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa. Anch'io prego per questo e con questa intenzione imparto la Benedizione Apostolica a voi e a tutti i sacerdoti novelli e alle famiglie in Slovacchia. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari studenti del Liceo francescano in Szentendre, ed anche voi, cari pellegrini di Pomáz e Sopron. In occasione del mio Viaggio Apostolico in Polonia abbiamo festeggiato Sant'Adalberto, il Santo comune dei popoli dell'Europa centrale ed anche la Santa Regina Edvige, figlia del Re dell'Ungheria, della quale ho potuto celebrare la Canonizzazione. Ora, a seicento anni circa dalla sua morte, possiamo venerarla nella schiera dei nostri comuni santi.

Sant'Adalberto martire e Santa Regina Edvige, ricordatevi anche del popolo ungherese!

Con la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Il rinvigorimento della fede e della testimonianza dei cristiani, che è l'obiettivo prioritario del Giubileo a cui ci stiamo preparando (cfr Lettera Ap. Tertio Millennio Adveniente, 42), mira soprattutto ad offrire a tutti i nostri contemporanei ragioni per credere e per sperare, come pure per costruire un presente e un futuro dell'uomo, conforme all'originario progetto di Dio sull'umanità.

Nel rivolgermi con questo pensiero sul momento attuale del vivere e dell'agire della Chiesa, saluto cordialmente tutti i pellegrini croati, in particolare voi, cari Giovani di Dubrovnik e di Sesvete. A ciascuno di voi qui presenti ed alle vostre famiglie imparto la Benedizione Apostolica.

Siano lodati Gesù e Maria!

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Nel salutare i pellegrini italiani, rivolgo un cordiale e fraterno benvenuto anzitutto al Cardinale Giovanni Saldarini, Arcivescovo di Torino, ed ai sacerdoti dell'Arcidiocesi di Milano, venuti a Roma per celebrare il loro cinquantesimo anniversario di Ordinazione presbiterale. Li ringrazio per la loro presenza e, mentre assicuro un particolare ricordo nella preghiera, invoco su ciascuno di loro copiose benedizioni e ricompense celesti.

Saluto pure i seminaristi della Diocesi di Brescia, accompagnati dai loro familiari, partecipanti ad un pellegrinaggio in occasione delle loro prossime Ordinazioni. Auspico che lo Spirito Santo rafforzi in ciascuno generosi propositi di fedeltà alla chiamata del Signore.

Accolgo con gioia il gruppo di giovani rumeni, che settimanalmente approfondiscono lo studio del Catechismo della Chiesa Cattolica presso la Parrocchia san Tommaso Apostolo in Roma, ed i numerosi ragazzi e ragazze provenienti da varie parrocchie italiane, che quest'anno hanno già ricevuto o riceveranno tra breve i sacramenti della Prima Comunione e della Confermazione.

Saluto, altresì, i membri della Scuola del Corpo forestale dello Stato di Cittaducale e Sabaudia, con i loro familiari, i numerosi pellegrini della Diocesi di Vicenza, guidati dal Vescovo, Monsignor Pietro Nonis, quelli della Diocesi di San Severo, che ricordano il decimo anniversario della mia Visita pastorale alla loro Comunità ecclesiale e della Parrocchia san Pietro Apostolo ai Cappuccini, di Romano di Lombardia, che commemorano il venticinquesimo anniversario di fondazione.

Saluto, infine, i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli. Sabato prossimo, 21 giugno, ricorre la memoria liturgica di san Luigi Gonzaga, che nella sequela radicale di Cristo cercò la piena realizzazione della sua vita.

Cari giovani, sappiate imitare la purezza di vita di questo giovane Santo, che costituisce l'itinerario privilegiato per una profonda educazione all'autentico amore. San Luigi, che morì servendo i sofferenti, sia di conforto per voi, cari ammalati, e vi sostenga nella quotidiana fatica della vita. Egli protegga, inoltre, voi, cari sposi novelli, e vi aiuti a costruire sui valori del Vangelo il vostro matrimonio.




Catechesi 79-2005 21597