Catechesi 79-2005 23797

Mercoledì, 23 luglio 1997: La Regina dell'universo

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(
Ap 12,1)
1. La devozione popolare invoca Maria come Regina. Il Concilio, dopo aver ricordato l'assunzione della Vergine "alla celeste gloria in anima e corpo", spiega che Ella fu "dal Signore esaltata quale Regina dell'universo, perché fosse più pienamente conformata col Figlio suo, Signore dei dominanti (cfr Ap 19,16), e vincitore del peccato e della morte" (Lumen Gentium LG 59).

In effetti, a partire dal secolo V, quasi nello stesso periodo in cui il Concilio di Efeso la proclama "Madre di Dio", si inizia ad attribuire a Maria il titolo di Regina. Il popolo cristiano, con tale ulteriore riconoscimento della sua eccelsa dignità, vuole porla al di sopra di tutte le creature, esaltandone il ruolo e l'importanza nella vita di ogni singola persona e del mondo intero.

Ma già in un frammento di omelia, attribuito a Origene, compare questo commento alle parole pronunciate da Elisabetta nella Visitazione: "Sono io che avrei dovuto venire a te, perché sei benedetta al di sopra di tutte le donne, tu la madre del mio Signore, tu mia Signora" (Origene, Fragmenta , PG 13,1902 D). In questo testo, spontaneamente si passa dall'espressione "la madre del mio Signore", all'appellativo "mia Signora", anticipando quanto dichiarerà più tardi san Giovanni Damasceno, che attribuisce a Maria il titolo di "Sovrana": "Quando è diventata madre del Creatore, è diventata veramente la sovrana di tutte le creature" (San Giovanni Damasceno, De fide orthodoxa, 4,14, PG 94,1157).

2. Il mio Venerato Predecessore Pio XII, nell'Enciclica Ad coeli Reginam, cui fa riferimento il testo della Costituzione Lumen gentium, indica quale fondamento della regalità di Maria, oltre alla maternità, la cooperazione all'opera della redenzione. L'Enciclica ricorda il testo liturgico: "Stava Santa Maria, Regina del cielo e Sovrana del mondo, nel dolore, presso la Croce del Signore nostro Gesù Cristo" (AAS 46 [1954] 634). Essa stabilisce poi un'analogia tra Maria e Cristo, che ci aiuta a comprendere il significato della regalità della Vergine. Cristo è re non solo perché Figlio di Dio, ma anche perché Redentore; Maria è regina non solo perché Madre di Dio, ma anche perché, associata come nuova Eva al nuovo Adamo, cooperò all'opera della redenzione del genere umano (AAS 46 [1954] 635).

Nel Vangelo di Marco leggiamo che nel giorno dell'Ascensione il Signore Gesù "fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio" (Mc 16,19). Nel linguaggio biblico "sedere alla destra di Dio" significa condividerne il potere sovrano. Sedendo "alla destra del Padre", Egli instaura il suo regno, il Regno di Dio. Assunta in Cielo, Maria viene associata al potere di suo Figlio e si dedica all'estensione del Regno, partecipando alla diffusione della grazia divina nel mondo.

Guardando all'analogia fra l'Ascensione di Cristo e l'Assunzione di Maria, possiamo concludere che, in dipendenza da Cristo, Maria è la regina che possiede ed esercita sull'universo una sovranità donatale dallo stesso suo Figlio.

3. Il titolo di Regina non sostituisce certo quello di Madre: la sua regalità rimane un corollario della sua peculiare missione materna, ed esprime semplicemente il potere che le è stato conferito per svolgere tale missione.

Citando la Bolla Ineffabilis Deus di Pio IX, il Sommo Pontefice Pio XII pone in evidenza questa dimensione materna della regalità della Vergine: "Avendo per noi un affetto materno e assumendo gli interessi della nostra salvezza, Ella estende a tutto il genere umano la sua sollecitudine. Stabilita dal Signore Regina del cielo e della terra, elevata al di sopra di tutti i cori degli Angeli e di tutta la gerarchia celeste dei Santi, sedendo alla destra del suo unico Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, Ella ottiene con grande certezza quello che chiede con le sue materne preghiere; quello che cerca lo trova e non le può mancare" (AAS 46 [1954] 636-637).

4. I cristiani guardano dunque con fiducia a Maria Regina e questo non soltanto non diminuisce, bensì esalta il loro abbandono filiale in colei che è madre nell'ordine della grazia.

Anzi, la sollecitudine di Maria Regina per gli uomini può essere pienamente efficace proprio in virtù dello stato glorioso conseguente all'Assunzione. Ben lo mette in luce san Germano di Costantinopoli, il quale pensa che tale stato assicura l'intima relazione di Maria con suo Figlio e rende possibile la sua intercessione a nostro favore. Egli aggiunge, rivolgendosi a Maria: Cristo ha voluto, "avere, per così dire, la prossimità delle tua labbra e del tuo cuore; così egli acconsente a tutti i desideri che gli esprimi, quando soffri per i tuoi figli, ed egli esegue, con la sua potenza divina, tutto quello che gli chiedi" (San Germano di Costantinopoli, Hom. 1, PG 98,348).

5. Si può concludere che l'Assunzione favorisce la piena comunione di Maria non solo con Cristo, ma con ciascuno di noi: Ella è accanto a noi, perché il suo stato glorioso le permette di seguirci nel nostro quotidiano itinerario terreno. Come leggiamo ancora in san Germano: "Tu abiti spiritualmente con noi e la grandezza della tua vigilanza su di noi fa risaltare la tua comunità di vita con noi" (Hom. 1, PG 98,344).

Lungi pertanto dal creare distanza tra noi e Lei, lo stato glorioso di Maria suscita una vicinanza continua e premurosa. Ella conosce tutto ciò che accade nella nostra esistenza e ci sostiene con amore materno nelle prove della vita.

Assunta alla gloria celeste, Maria si dedica totalmente all'opera della salvezza per comunicare ad ogni vivente la felicità che le è stata concessa. E' una Regina che dà tutto ciò che possiede, partecipando soprattutto la vita e l'amore di Cristo.

Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:



Traduzione italiana del saluto in lingua svedese

Il Vescovo di Roma vi dà il benvenuto.

Durante il servizio ecumenico nella Cattedrale di Uppsala sette anni fa ho parlato dell'importanza di lasciarsi guidare dallo Spirito di Verità.

Per quanto noi cerchiamo l'unità essa rimane comunque sempre un dono dello Spirito Santo.

Prepariamoci a questo dono con la preghiera e con un'autentica vita cristiana.

Dio benedica voi e tutta la Svezia!

Traduzione italiana del saluto in lingua ucraina

Rivolgo un cordiale benvenuto al gruppo di insegnanti e di studenti ucraini di Lviv, di Kiev e di Ternopil.

Carissimi, vi ringrazio per la vostra visita ed auspico che il pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo vi sia di stimolo per una sempre più generosa testimonianza cristiana.

Di cuore invoco su di voi e sui vostri cari copiose benedizioni dal cielo.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Saluto cordialmente i pellegrini lituani. Cari Fratelli e Sorelle, la visita a Roma renda più forte la vostra fede e vi trasformi in veri costruttori del Regno di Dio sulla terra.

Voglio ricordare le parole del Santo apostolo Pietro: "Adorate il Signore, il Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi" (1P 3,15).

Dio benedica voi, i vostri cari e tutta la vostra patria, la Lituania.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Siate benvenuti, cari pellegrini del Movimento di Gioventù Salesiana!

Siete giunti in questa Roma dove da sempre i cristiani di tutto il mondo vengono per chiedere al successore di Pietro di essere riconfermati nella fede. Anche questo incontro è una manifestazione della vostra fede in Cristo e nella sua Chiesa.

Nella preghiera affido voi e tutta la vostra Nazione a Dio onnipotente, affinché animi sempre la vostra vita con la fede. Vi benedico di cuore!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Fraternamente saluto i pellegrini slovacchi da Dlhé Pole e da Martin, da Solcany, Lucenec e Dolná Strehová, da Senec, Bratislava e Košice.

Cari fratelli e sorelle. Nel mese di luglio si celebrano in Slovacchia tre feste particolari: dei Santi Cirillo e Metodio, i quali vi hanno portato la luce della fede, dei Santi Andrea-Svorad e Benedetto, i quali con la preghiera e il sacrificio vi hanno dato l'esempio della vita cristiana perfetta, ed infine di San Gorazd, il quale trasmetteva alle nuove generazioni la fede ricevuta.

Oggi desidero confermarvi in questa fede in Gesù Cristo, l'unico Redentore dell'uomo. Pregate e sforzatevi, affinché con questa fede ravvivata possiate entrare nel terzo millennio.

Per questo di cuore imparto la mia Benedizione Apostolica a voi e a tutta la Slovacchia.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente cari pellegrini ungheresi e specialmente voi, membri del coro di Zalaegerszeg.

Nella mia catechesi di oggi ho fatto alcune riflessioni su Maria Regina. Nell'insegnamento del Concilio Vaticano II si legge: la Vergine è stata assunta alla celeste gloria in anima e corpo. Ella fu esaltata quale Regina dell'universo (cfr Lumen Gentium LG 59).

Noi possiamo chiedere l'intercessione di Maria perché è una Regina che dà tutto ciò che possiede.

Con la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Il Catechismo della Chiesa Cattolica presenta un'esposizione organica e sistematica dei contenuti fondamentali della fede e della morale cattoliche, alla luce della Tradizione vivente della Chiesa e del Concilio Vaticano II; esso contribuisce notevolmente alla conoscenza più profonda e sistematica della fede.

E' necessario pertanto che tale strumento serva come punto di riferimento nell'insegnamento della religione nelle comunità parrocchiali ed è auspicabile, inoltre, che ogni famiglia abbia una copia del Catechismo della Chiesa Cattolica, poiché esso è guida sicura nell'educazione religiosa e nella vita secondo la fede.

Saluto cordialmente il gruppo parrocchiale della Madonna dell'Isola di Solin, dove sono conservate le memorie del più antico santuario mariano croato. A ciascuno di essi, venuti con il loro Sacerdote, e all'intera Comunità parrocchiale, volentieri imparto la Benedizione Apostolica.

Siano lodati Gesù e Maria!
* * *


Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana. Saluto, in modo particolare, i Rettori dei Seminari Maggiori diocesani, provenienti da vari Paesi per il Corso residenziale promosso dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica. Insieme con loro saluto anche i relatori e i partecipanti al Corso per formatori di Seminari organizzato dall'Ateneo "Regina Apostolorum". Carissimi, questi incontri vi hanno offerto un'occasione assai propizia di approfondimento e di scambio di esperienze. Ne ringrazio con voi il Signore e benedico di cuore il vostro ministero e le comunità a voi affidate.

Un pensiero beneaugurante va poi alle Suore Missionarie d'Africa e alle Suore Francescane del Cuore di Gesù, con una preghiera speciale per il loro Capitolo.

Sono lieto di accogliere i pellegrini di Cicagna, in diocesi di Chiavari, accompagnati dal loro Vescovo, il caro Mons. Careggio, insieme con i ragazzi russi loro ospiti, come pure i fedeli di Sernaglia della Battaglia, in diocesi di Vittorio Veneto.

Saluto, inoltre, i fedeli di Minturno e i gruppi folcloristici di varie parti del mondo.

Ed ora un cordiale saluto ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. La Chiesa nella liturgia fa oggi memoria di santa Brigida di Svezia che, ardente di amore per Dio e per i fratelli, dedicò tutta se stessa alla causa del Vangelo, ponendosi al servizio dell'unità dei cristiani.

Cari giovani, vi invito a seguire l'esempio di santa Brigida per radicare la vostra vita nei valori del Vangelo e testimoniare la fede in un dialogo aperto e cordiale.

E voi, cari ammalati, offrite con spirito missionario le vostre quotidiane sofferenze per la piena comunione tra tutti i discepoli del Signore.

Esprimo, infine, a voi, cari sposi novelli, l'auspicio che sappiate testimoniare l'importanza della missione della famiglia cristiana nella Chiesa e nella società.

A tutti la mia Benedizione.




Mercoledì, 30 luglio 1997: Maria, membro sovreminente della Chiesa

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(
Ac 1,13-14)

1. Il ruolo eccezionale che Maria riveste nell'opera della salvezza ci invita ad approfondire il rapporto esistente tra Lei e la Chiesa.

Secondo alcuni, Maria non può essere considerata membro della Chiesa, poiché i privilegi che le sono stati conferiti, l'immacolata concezione, la divina maternità e la singolare cooperazione all'opera di salvezza, la pongono in una condizione di superiorità rispetto alla comunità dei credenti.

Il Concilio Vaticano II, però, non esita a presentare Maria come membro della Chiesa, pur precisando che Ella lo è in modo "sovreminente e del tutto singolare" (Lumen Gentium LG 53): della Chiesa Maria è figura, modello e madre. Diversa da tutti gli altri fedeli, a motivo dei doni eccezionali ricevuti dal Signore, la Vergine appartiene, tuttavia, alla Chiesa e ne è membro a pieno titolo.

2. La dottrina conciliare trova significativo fondamento nella Sacra Scrittura. Gli Atti degli Apostoli mostrano Maria presente fin dall'inizio nella comunità primitiva (cfr Ac 1,14), mentre condivide con i discepoli ed alcune donne credenti l'attesa orante dello Spirito Santo, che scenderà su di loro.

Dopo la Pentecoste la Vergine continua a vivere in comunione fraterna in mezzo alla comunità e partecipa alle preghiere, all'ascolto dell'insegnamento degli Apostoli ed alla "frazione del pane", cioè alla celebrazione eucaristica (cfr Ac 2,42).

Colei che aveva vissuto in stretta unione con Gesù nella casa di Nazaret, vive ora nella Chiesa in intima comunione con suo Figlio, presente nell'Eucaristia.

3. Madre dell'unigenito Figlio di Dio, Maria è Madre della Comunità che costituisce il Corpo mistico del Cristo e ne accompagna i primi passi.

Accettando tale missione, Ella si impegna ad animare la vita ecclesiale con la sua presenza materna ed esemplare. Tale solidarietà deriva dalla sua appartenenza alla comunità dei riscattati. Infatti, a differenza del suo Figlio, Ella ha avuto bisogno di essere redenta, poiché "è unita nella stirpe di Adamo con tutti gli uomini bisognosi di salvezza" (Lumen Gentium LG 53). Il privilegio dell'immacolata concezione l'ha preservata dalla macchia del peccato, a motivo di uno speciale influsso salvifico del Redentore.

"Membro sovreminente e del tutto singolare" della Chiesa, Maria utilizza i doni a lei concessi da Dio per realizzare una solidarietà più completa con i fratelli del suo Figlio, ormai divenuti anch'essi suoi figli.

4. Come membro della Chiesa, Maria pone al servizio dei fratelli la sua santità personale, frutto della grazia di Dio e della sua fedele collaborazione. L'Immacolata costituisce per tutti i cristiani un valido sostegno nella lotta contro il peccato e un perenne incoraggiamento a vivere da redenti da Cristo, santificati dallo Spirito e figli del Padre.

Inserita nella prima comunità, "Maria, la madre di Gesù" (Ac 1,14), è da tutti rispettata e venerata. Ognuno comprende la preminenza di Colei che ha generato il Figlio di Dio, l'unico ed universale Salvatore. Il carattere verginale della sua maternità, inoltre, le concede di testimoniare lo straordinario apporto al bene della Chiesa offerto da chi, rinunciando alla fecondità umana per docilità allo Spirito Santo, pone se stesso completamente al servizio del Regno di Dio.

Chiamata a collaborare in modo intimo al Sacrificio del Figlio e al dono della vita divina all'umanità, Maria continua la sua opera materna dopo la Pentecoste. Il mistero d'amore racchiuso nella Croce ispira il suo ardore apostolico e la impegna, come membro della Chiesa, nella diffusione della buona novella.

Le parole del Crocifisso sul Golgota: "Donna, ecco il tuo figlio" (Jn 19,26), con le quali le viene riconosciuto il ruolo di madre universale dei credenti, aprirono orizzonti nuovi e illimitati alla sua maternità. Il dono dello Spirito Santo, ricevuto a Pentecoste per l'esercizio di tale missione, la induce ad offrire l'aiuto del suo cuore materno a tutti coloro che sono in cammino verso il pieno compimento del Regno di Dio.

5. Membro sovreminente della Chiesa, Maria vive un rapporto unico con le persone divine della Santissima Trinità: con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo. Il Concilio, chiamandola "Madre del Figlio di Dio, e perciò [ . . .] figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo" (Lumen Gentium LG 53), ricorda l'effetto primario della predilezione del Padre che è la divina maternità.

Consapevole del dono ricevuto, Maria condivide con i credenti gli atteggiamenti di filiale obbedienza e di sentita gratitudine, incoraggiando ciascuno a riconoscere i segni della benevolenza divina nella propria vita.

Il Concilio usa l'espressione "tempio" (sacrarium) dello Spirito Santo, intendendo sottolineare il legame di presenza, d'amore e di collaborazione che esiste tra la Vergine e lo Spirito Santo. La Vergine, che già san Francesco d'Assisi invoca come "sposa dello Spirito Santo" (cfr Antifona "Santa Maria Vergine" in: Fonti Francescane, 281) incoraggia con il suo esempio gli altri membri della Chiesa ad affidarsi generosamente all'azione misteriosa del Paraclito e a vivere in perenne comunione d'amore con lui.

Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:

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Traduzione italiana del saluto in lingua danese

Spero che la vostra visita qui a Roma sia una buona preparazione per la festa Pasquale.

Buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie.

Dio benedica tutti voi e tutta la Danimarca e la Norvegia.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Sono lieto di accogliere i pellegrini giunti dalla Lituania. Cari Fratelli e Sorelle, grato per la vostra presenza vi auguro di cuore che questo viaggio vi porti verso la luce della fede, indicando Cristo come unica fonte di speranza. Che la sua grazia operi in ciascuno una vera conversione, l'ardore d'impegnarsi sulla via della giustizia, della solidarietà e della carità.

Con questi voti benedico voi insieme a tutti i vostri cari in patria. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Boemia e dalla Moravia.

Auguro a voi tutti che le ferie estive giovino non solo alla salute del corpo, ma anche a quella dell'anima. Con questi voti volentieri vi benedico.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Saluti fraterni ai pellegrini slovacchi da Košice, da Kmetovo e Vranov.

Cari fratelli e sorelle, siete venuti in pellegrinaggio a Roma. Qui alla tomba del santo apostolo Pietro potete rafforzare la vostra fede in Gesù Cristo. Qui nella basilica del santo papa Clemente potete venerare la tomba di San Cirillo, il quale ha dato ai vostri antenati la Sacra Scrittura nella loro lingua. Questi due luoghi sacri vi invitano a pregare con più fervore per la vostra nazione, affinché rimanga fedele alle sue radici cristiane. Che nessuno di voi perda la fiducia in Gesù Cristo. Per questa intenzione prego con voi e di cuore imparto la mia benedizione apostolica a voi e a tutta la nazione slovacca.

Sia lodato Gesù Cristo!
* * *


Rivolgo ora un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto in particolare i gruppi folcloristici di diverse Nazioni, partecipanti al "Festival della Collina" a Cori (Latina), i membri dell'Organizzazione Internazionale per l'Aiuto Chirurgico Pediatrico ai Paesi Emergenti ed i ragazzi bielorussi, ospiti della parrocchia san Castrese in Castel Volturno (Caserta).

Carissimi, auspico che queste occasioni di incontro fra popoli di diverse culture contribuiscano ad intensificare in ciascuno di voi la reciproca conoscenza, lo spirito di fraternità e di vera solidarietà.

Saluto poi cordialmente i giovani, i malati e gli sposi novelli.

Il tempo estivo è propizio per ritemprare le forze del corpo e dello spirito. Auguro a voi, cari giovani, di servirvi delle vacanze per approfondire il vostro itinerario religioso, nella ricerca di Cristo, Via, Verità e Vita. Auguro a voi, cari malati, giorni di distensione e di risposo fisico e spirituale ed invito voi, cari sposi novelli, a dedicare durante il tempo delle ferie più spazio alla preghiera ed al dialogo in famiglia.



Mercoledì, 6 agosto 1997: Maria tipo e modello della Chiesa

60897
(
Lc 1,46-48)

Il pensiero va, oggi, innanzitutto al mio venerato predecessore, il Servo di Dio Paolo VI, nel diciannovesimo anniversario della pia morte avvenuta a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978, Festa della Trasfigurazione del Signore.

Lo ricordiamo con affetto e con immutata ammirazione, considerando quanto provvidenziale sia stata la missione pastorale da lui svolta negli anni della celebrazione del Concilio Vaticano II e della sua prima applicazione. Egli visse totalmente dedito al servizio della Chiesa, che amò con tutto il suo vigore e per la quale operò senza sosta sino al termine della terrena esistenza.

Questa mattina, celebrando per lui la Santa Messa nella cappella del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, ho domandato al Signore che l'esempio di un così fedele servitore di Cristo e della Chiesa sia di incoraggiamento e di stimolo per tutti noi, chiamati dalla Provvidenza divina a testimoniare il Vangelo alla soglia del nuovo millennio.

Interceda per noi Maria, Madre della Chiesa, di cui continuiamo a parlare nell'odierna catechesi.

1. La Costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio Vaticano II, dopo aver presentato Maria come "sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa", la dichiara "sua immagine ed eccellentissimo modello nella fede e nella carità" (Lumen Gentium LG 53).

I Padri conciliari attribuiscono a Maria la funzione di "tipo", cioè di figura, "della Chiesa", mutuando il termine da sant'Ambrogio, il quale si esprime così nel commento all'Annunciazione: "Sì, ella (Maria) è fidanzata, ma vergine, perché è tipo della Chiesa, che è immacolata, ma è sposa: vergine ci concepì dallo Spirito, vergine ci partorì senza dolore" (Sant'Ambrogio, In Ev. sec. Luc., II,7, CCL 14, 33, 102-106). Maria è, dunque, figura della Chiesa per la santità immacolata, la verginità, le sponsalità e la maternità.

San Paolo si serve del vocabolo "tipo", per indicare la figura sensibile di una realtà spirituale. Egli intravede, infatti, nel passaggio del popolo d'Israele attraverso il Mar Rosso un "tipo" o immagine del battesimo cristiano e, nella manna e nell'acqua che sgorga dalla roccia, un "tipo" o immagine del cibo e della bevanda eucaristica (cfr 1Co 10,1-11).

Definendo Maria tipo della Chiesa, il Concilio ci invita a riconoscere in lei la figura visibile della realtà spirituale della Chiesa e, nella sua maternità incontaminata, l'annuncio della maternità verginale della Chiesa.

2. Occorre poi precisare che, a differenza delle immagini o dei tipi dell'Antico Testamento, che sono soltanto prefigurazioni di realtà future, in Maria la realtà spirituale significata è già presente, ed in modo eminente.

Il passaggio attraverso il Mar Rosso, di cui leggiamo nel libro dell'Esodo, è un evento salvifico di liberazione, ma non era certo un battesimo capace di rimettere i peccati e di donare la vita nuova. Ugualmente la manna, dono prezioso di Jahvè al suo popolo pellegrinante nel deserto, non conteneva nulla della realtà futura dell'Eucaristia, Corpo del Signore, né l'acqua che scaturiva dalla roccia, aveva già in sé il Sangue di Cristo, versato per la moltitudine.

L'Esodo è la grande opera compiuta da Jahvè a favore del suo popolo, ma non costituisce la redenzione spirituale e definitiva, che sarà attuata da Cristo nel Mistero pasquale.

Del resto, riferendosi al culto giudaico, Paolo ricorda: "Tutte queste cose sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo" (Col 2,17). Gli fa eco la Lettera agli Ebrei, che, sviluppando sistematicamente questa interpretazione, presenta il culto dell'antica alleanza come "una figura e un'ombra delle realtà celesti" (He 8,5).

3. Affermando che Maria è figura della Chiesa, il Concilio non intende pertanto equipararla alle figure o tipi dell'Antico Testamento, vuole bensì affermare che in lei si compie in modo plenario la realtà spirituale annunciata e rappresentata.

Infatti, la Vergine è figura della Chiesa, non in quanto prefigurazione imperfetta, ma come pienezza spirituale che si ritroverà in vario modo nella vita della Chiesa. Il particolare rapporto che esiste qui tra immagine e realtà rappresentata, trova il suo fondamento nel disegno divino, che stabilisce uno stretto legame fra Maria e la Chiesa. Il piano di salvezza che ordina le prefigurazioni dell'Antico Testamento al compimento nella Nuova Alleanza, determina altresì che Maria viva in modo perfetto quanto successivamente si realizzerà nella Chiesa.

La perfezione che Dio ha conferito a Maria acquista, pertanto, il suo significato più autentico se letta come preludio della vita divina nella Chiesa.

4. Dopo aver affermato che Maria è "tipo della Chiesa", il Concilio aggiunge che Ella è "eccellentissimo modello" di essa, esempio di perfezione da seguire ed imitare. Maria, infatti, è un "eccellentissimo modello", poiché la sua perfezione supera quella di tutti gli altri membri della Chiesa.

Significativamente, il Concilio aggiunge che Ella realizza tale funzione "nella fede e nella carità". Senza dimenticare che Cristo è il primo modello, il Concilio suggerisce in tal modo che ci sono delle disposizioni interiori proprie del modello compiuto in Maria, che aiutano il cristiano a stabilire una relazione autentica con Cristo. Infatti, guardando a Maria, il credente impara a vivere in più profonda comunione con Cristo, ad aderire a Lui con fede viva, a riporre in Lui la sua fiducia e la sua speranza, amandolo con la totalità del suo essere.

Le funzioni di "tipo e modello della Chiesa" fanno riferimento in particolare alla maternità verginale di Maria, e ne pongono in luce la peculiare posizione nell'opera della salvezza. Questa fondamentale struttura dell'essere di Maria si rispecchia nella maternità e verginità della Chiesa.

Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:

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Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Lituania. Carissimi, voglio augurarvi che l'odierno incontro sia per tutti un momento particolare di grazia per riscoprire Cristo, luce e speranza del mondo ed annunciarlo con le generose opere della carità fraterna.

Con tali auspici, imparto a ciascuno di voi e ai vostri familiari la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto agli insegnanti della Scuola delle Suore Orsoline.

L'odierna festa della Trasfigurazione del Signore ci propone le parole del Vangelo di Marco: "Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo!" (Mc 9,7). Obbedendo a Gesù diveniamo partecipi della vera trasfigurazione, quella eterna.

Vi imparto di cuore l'Apostolica Benedizione.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini slovacchi da Rimavská Sobota e Prešov, da Zilina, Roznava e Konská, da Detva, Hlohovec, Lucenec e dintorni come anche da Podhorany presso Nitra.

Nella festa della Trasfigurazione del Signore - diciannove anni fa - è morto il Papa del Concilio: Paolo VI. Questa Servo di Dio si è sforzato di avvicinare il Vangelo della salvezza all'uomo moderno. Ha mostrato che ciò è possibile e senza compromessi.

Cari fratelli e sorelle, la vostra Nazione dopo la triste esperienza di ateizzazione vuole rinnovarsi. E' importante che cerchi questo rinnovamento in Gesù Cristo. Perché secondo il disegno di Dio è in Lui che bisogna rinnovare tutto e tutti. Collaborate anche voi con la grazia di Dio, per diventare sempre più simili a Gesù Cristo. Vedete in ciò il senso della vostra vita. Con questi voti vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Cari giovani della Parrocchia cattedrale di Sarajevo, vi saluto cordialmente. Benvenuti!

Vi ringrazio per la vostra odierna visita. Essa mi ricorda l'indimenticabile Visita pastorale alla vostra città, che ho avuto modo di compiere nello scorso aprile. Auspico per voi, per tutti gli abitanti di Sarajevo, della Bosnia ed Erzegovina e dell'intero Sud Est d'Europa, il dono della pace stabile, basata sul rispetto dei diritti e dell'identità di ogni popolo.

Vi accompagni sempre la mia Benedizione, che estendo volentieri alle vostre famiglie ed ai vostri amici dell'Azione Cattolica Italiana.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua svedese

Che tutti i cristiani presto possano lodare il Signore insieme in un solo grande coro! Dio benedica voi e tutta al Svezia.

Traduzione italiana del saluto in lingua finlandese

Un affettuoso saluto ai pellegrini finlandesi. Il nostro incontro offre una chiara immagine dell'unità nella fede.

Dio benedica voi e la vostra Patria!

Traduzione italiana del saluto in lingua polacca:

Saluto cordialmente i pellegrini giunti dalla Polonia. Saluto in particolare l'Istituto Secolare delle Ausiliatrici di Maria di Jasna Góra Madre della Chiesa con la loro Superiora generale, e le Sorelle elisabettine che partecipano al Seminario del rinnovamento spirituale a Roma. Saluto inoltre i gruppi parrocchiali ed i giovani da Kraków, Dabrowa Górnicza, Gliwice, Lubon, Miedzyrzecz, Leszczyny, Naklo, Suchy Las, Rawicz, Toru ñ i Warszawa; infine rappresentanti del movimento «Oaza» da Lublin, l'Associazione Cattolica della Gioventù dalla Warmia, «Solidarnosc» delle Acciaierie «Baildon» da Katowice, il gruppo folcloristico «Watra» dei «montanari di Czadca » da Brzeznica.

Oggi, il 6 agosto, celebriamo la festa della Trasfigurazione del Signore. È un giorno ricco di significato storico. Il 6 agosto 1978, nelle ore serali Dio chiamava a sé il Papa Paolo VI, che ha guidato la Chiesa nel difficile periodo del Concilio e soprattutto nel difficile periodo postconciliare. Per questo gli siamo profondamente riconoscenti - per il suo ministero pastorale e papale a favore della Chiesa in questo periodo storico.

Avete cantato: «Noi vogliamo Dio». Queste parole hanno oggi un significato particolare. Noi vogliamo Dio che trasfigura. La Trasfigurazione del Signore è modello di ogni trasformazione nel bene e verso il bene. La Madre di Cristo, intimamente legata al mistero della Trasfigurazione del Signore, collabora per una tale trasformazione. Il Concilio Vaticano II, presentandoci Maria come Madre della Chiesa, sottolinea in modo particolare che Lei è modello per la Chiesa, modello della trasformazione in Cristo, del trasformare tutte le cose in Cristo.

Possa l'odierna festa contribuire ad ogni trasformazione nel bene. Chiediamolo alla Madre di Cristo dal Monte della Trasfigurazione.

Ringrazio tutti i presenti e di tutto cuore vi auguro di ricevere la grazia di questa trasformazione. Sia lodato Gesù Cristo!
***


Rivolgo ora un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana. In particolare alle Madri Generali ed alle Capitolari della Congregazione delle Suore Francescane dello Spirito Santo e di quella delle Religiose Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù, come pure al gruppo di seminaristi che a Frascati partecipano all'incontro estivo sul tema "Nuova evangelizzazione e identità del ministero sacerdotale".

Saluto, poi, i giovani partecipanti al Campo Internazionale di Castiglion della Pescaia, promosso dall'Opera per la Gioventù "Giorgio La Pira", e quelli della Comunità di Vita Cristiana "Gli Alunni del Cielo" di Torino. Carissimi, vi ringrazio tutti di cuore per la vostra presenza ed invoco copiosi doni celesti, perché siano rafforzati i vostri propositi di generosa testimonianza cristiana.

Saluto, inoltre, i ragazzi provenienti dall'Ucraina, ospiti della Parrocchia sant'Andrea, in Griciniano, diocesi di Aversa. Cari ragazzi, il Signore protegga voi e quanti vi hanno generosamente accolto per questi mesi.

Ed ora, come di consueto, indirizzo un cordiale pensiero ai giovani, agli ammalati ed agli sposi novelli.

Oggi la Liturgia ci invita a contemplare Cristo trasfigurato sul Monte Tabor. Cari giovani, tenete sempre fisso lo sguardo sul volto splendente di Dio, che illumina gli eventi d'ogni giorno. La Trasfigurazione sia per voi, cari ammalati, un segno di speranza che vi incoraggia ad intravvedere, oltre la sofferenza, la gloria del Cristo risorto. E voi, cari sposi novelli, sappiate fondare saldamente la vostra nascente famiglia su Dio, che è Amore, certi che egli vi guiderà con la sua luce in ogni passo della vostra esistenza.

A tutti la mia Benedizione.





Catechesi 79-2005 23797