Catechesi 79-2005 10997

Mercoledì, 10 settembre 1997: Maria, modello della Chiesa nel culto divino

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(
Lc 1,46-48)

1. Nell'Esortazione apostolica Marialis cultus il Servo di Dio Paolo VI di venerata memoria presenta la Vergine come modello della Chiesa nell'esercizio del culto. Tale affermazione costituisce quasi un corollario della verità che indica in Maria il paradigma del Popolo di Dio nella via della santità: "L'esemplarità della beata Vergine in questo campo deriva dal fatto che ella è riconosciuta eccellentissimo modello della Chiesa nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo, cioè di quelle disposizioni interiori con cui la Chiesa, sposa amatissima, strettamente associata al suo Signore, lo invoca e, per mezzo di lui, rende il culto all'Eterno Padre" (Paolo VI, Marialis Cultus, n. 16).

2. Colei che nell'Annunciazione ha manifestato totale disponibilità al progetto divino rappresenta per tutti i credenti un modello sublime di ascolto e di docilità alla Parola di Dio.

Rispondendo all'angelo: "Avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38) e dichiarandosi pronta a compiere in modo perfetto la volontà del Signore, Maria entra a giusto titolo nella beatitudine proclamata da Gesù: "Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano!" (Lc 11,28).

Con tale atteggiamento, che abbraccia la sua intera esistenza, la Vergine indica la via maestra dell'ascolto della Parola del Signore, momento essenziale del culto, diventato tipico della liturgia cristiana. Il suo esempio fa comprendere che il culto non consiste innanzitutto nell'esprimere i pensieri e i sentimenti dell'uomo, ma nel porsi in ascolto della Parola divina per conoscerla, assimilarla e renderla operativa nella vita quotidiana.

3. Ogni celebrazione liturgica è memoriale del mistero di Cristo nella sua azione salvifica per l'intera umanità, e intende promuovere la partecipazione personale dei fedeli al Mistero pasquale riespresso ed attualizzato nei gesti e nelle parole del rito.

Maria è stata testimone degli eventi della salvezza nel loro svolgersi storico, culminato nella morte e risurrezione del Redentore, ed ha conservato "tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19).

Ella non si limitava ad essere presente ai singoli eventi, ma cercava di coglierne il significato profondo, aderendo con tutta l'anima a quanto in essi misteriosamente si compiva.

Maria appare, pertanto, come supremo modello di partecipazione personale ai divini misteri. Ella guida la Chiesa nella meditazione del mistero celebrato e nella partecipazione all'evento di salvezza, promuovendo nei fedeli il desiderio di un intimo coinvolgimento personale con Cristo per cooperare con il dono della propria vita alla salvezza universale.

4. Maria costituisce, altresì, il modello della preghiera della Chiesa. Con ogni probabilità Maria era raccolta in preghiera, quando l'angelo Gabriele entrò nella casa di Nazaret e la salutò. Tale contesto di preghiera ha certamente sostenuto la Vergine nella sua risposta all'angelo e nella generosa adesione al mistero dell'Incarnazione.

Nella scena dell'Annunciazione, gli artisti quasi sempre hanno raffigurato Maria in atteggiamento orante. Ricordiamo fra tutti il Beato Angelico. Ne proviene alla Chiesa e ad ogni credente l'indicazione del clima che deve presiedere allo svolgimento del culto.

Possiamo poi aggiungere che Maria rappresenta per il Popolo di Dio il paradigma di ogni espressione della sua vita di preghiera. In particolare, Ella insegna ai cristiani come rivolgersi a Dio per invocarne l'aiuto e il sostegno nella varie situazioni della vita.

La sua materna intercessione alle nozze di Cana e la sua presenza nel Cenacolo accanto agli Apostoli in preghiera nell'attesa della Pentecoste suggeriscono che la preghiera di domanda è una forma essenziale di cooperazione allo sviluppo dell'opera salvifica nel mondo. Seguendo il suo modello, la Chiesa impara ad essere audace nel chiedere, a perseverare nelle sue intercessioni e, soprattutto, ad implorare il dono dello Spirito Santo (cfr Lc 11,13).

5. La Vergine costituisce, altresì, per la Chiesa il modello nella partecipazione generosa al sacrificio.

Nella presentazione di Gesù al tempio e, soprattutto, ai piedi della croce, Maria compie il dono di sé che l'associa quale Madre alla sofferenza ed alle prove del Figlio. Così nella vita quotidiana come nella Celebrazione eucaristica la "Vergine offerente" (Paolo VI, Marialis cultus, 20) incoraggia i cristiani ad "offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo" (1P 2,5).

Riportiamo le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:



Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Adesso vorrei salutare i pellegrini belgi e neerlandesi.

La vostra visita alle tombe degli Apostoli sia una buona occasione per un rinnovamento interiore, affinché cresca la concordia nelle vostre famiglie e nelle vostre comunità ecclesiali, per il bene di ciascuno di voi, e per la promozione della giustizia e della pace, nello spirito del Vangelo di Gesù Cristo. Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Porgo il benvenuto ai pellegrini provenienti da Letovice e da Boskovice.

Possa questo vostro pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo rinvigorire la vostra fede e l'amore per la Chiesa di Cristo e accrescere in voi il desiderio di perfezione spirituale. Con questi voti, con amore paterno nel cuore, vi benedico.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Sono contento di poter salutare i pellegrini slovacchi da Bratislava e Nitra, da Grinava e Limbach.

Cari fratelli e sorelle, vi state preprando a celebrare la Vostra principale Patrona, la Madre Addolorata. Quando due anni fa a Sastin ho deposto la corona d'oro sul suo capo, vi ho detto che "Lei desidera che l'accogliate nella vostra casa, in ogni casa slovacca, nella vita di tutta la nazione". Lo stesso vi dico anche oggi: siate popolo mariano, perché possiate appartenere meglio a Cristo. Perciò imparto la mia Benedizione Apostolica a voi e a tutta la Slovacchia. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua sloveno

Saluto i partecipanti al Simposio «Škof Tomaz Hren», organizzato dall'Accademia teologica slovena a Roma. Tomaz Hren è stato Vescovo di Ljubljana in Slovenia nel cruciale periodo all'inizio del XVII secolo. Nello spirito del Concilio di Trento si è impegnato per la formazione ed educazione del clero come pure nella liturgia, favorendo il canto liturgico e le devozioni popolari. Filialmente fedele alla Santa Sede, ha cercato di comunicare tale fedeltà anche ai suoi fedeli. Allo stesso tempo ha favorito la cultura nazionale secondo il suo programma "Terret labor, aspice praemium". Vi imparto la mia Benedizione con l'auspicio che la Chiesa in Slovenia rimanga fedele a Cristo e al Suo Vangelo e possa compiere con rinnovato slancio spirituale la propria missione apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua romeno

Rivolgo un cordiale benvenuto al gruppo di pellegrini provenienti dalla Romania.

Carissimi, la visita alle tombe degli Apostoli e dei martiri romani vi siano di stimolo per un sempre più generoso impegno di testimonianza cristiana nella vostra Patria.

Con questo auspicio di cuore benedico voi e le vostre famiglie.

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi da Csepreg e dall'arcidiocesi di Veszprém. Come ho detto nella catechesi di oggi, seguite anche Voi la Vergine nell'ascolto della Parola del Signore.

Con la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto i fedeli della Parrocchia di Sant'Antonio di Split, i membri dell'Associazione di Infermiere di Zagabria, e il gruppo di pellegrini provenienti da Dubrovnik. Benvenuti!

Carissimi, nel corso della storia bimillenaria della Chiesa un'immensa moltitudine di uomini e donne hanno prontamente seguito la via della santità. Tra di essi ci sono anche numerosi figli e figlie del vostro Popolo, di cui qui vorrei menzionare soltanto alcuni: San Leopoldo Addiodato Mandic, San Marco di Krizevci, Beato Agostino Kazotic e Beata Osanna di Cattaro. I loro esempi testimoniano quanto è attuale anche nei nostri giorni la vocazione dei cristiani alla santità.

Vi benedico tutti di cuore. Siano lodati Gesù e Maria!
* * *


Mi rivolgo ora ai membri della Consulta Nazionale Italiana delle Fondazioni Antiusura, qui presenti insieme ad alcuni Vescovi e a Responsabili di Pubbliche Amministrazioni. So quanto sia preoccupante il fenomeno dell'usura, che purtroppo è diffuso in tante città e presenta risvolti drammatici per le famiglie in esso coinvolte. So pure con quanta tenacia, pur in mezzo a non poche difficoltà, voi cercate di unire gli sforzi al fine di arginare un così ingiusto sistema, che interpella fortemente le comunità civili ed ecclesiali. Incoraggio e benedico l'opera altamente meritoria che la vostra Consulta Nazionale sta svolgendo per fermare questo impietoso sfruttamento del bisogno altrui e così dare speranza a chi si trova invischiato nella rete di spregiudicati usurai.

Carissimi Fratelli e Sorelle, continuate a lottare contro questa tremenda piaga sociale, sorretti dalla consapevolezza che con voi opera il Signore, il quale "libera il povero che invoca e il misero che non trova aiuto" (Ps 71 Ps 72,12).

Il mio cordiale saluto va anche ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai Membri dell'Associazione Nazionale Volontari Lotta contro i tumori e delle Confraternite di Misericordia di Borgo a Mozzano e di Decimo, in provincia di Lucca, auspicando che questo incontro rafforzi il loro impegno di solidarietà cristiana.

Desidero, infine, salutare i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli ed invito ciascuno a volgere lo sguardo alla Croce di Cristo, che domenica prossima contempleremo nella festa della sua Esaltazione.

Cari giovani, il vostro impegno a seguire Gesù non si fermi di fronte alle inevitabili sofferenze che evoca il mistero della Croce. Voi, cari ammalati, non cessate mai di contemplare il Cristo crocifisso, che salva il mondo offrendo la sua vita per noi; e voi, cari sposi novelli, testimoniate con il dono totale di voi stessi il senso profondo della Croce di Cristo.




Mercoledì, 17 settembre 1997: Madre della Chiesa.

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(
Jn 19,25-27)
1. Il Concilio Vaticano II, dopo aver proclamato Maria "sovreminente membro", "tipo" e "modello" della Chiesa, afferma: "La Chiesa Cattolica, edotta dallo Spirito Santo, con affetto di pietà filiale la venera come madre amantissima" (Lumen Gentium LG 53).

A dir il vero, il testo conciliare non attribuisce esplicitamente alla Vergine il titolo di "Madre della Chiesa", ne enuncia però in modo inconfutabile il contenuto, riprendendo una dichiarazione fatta, più di due secoli fa, nel 1748 dal Papa Benedetto XIV (Bullarium romanum, serie 2, t.2, n.61, p.428).

In tale documento, il mio venerato Predecessore, descrivendo i sentimenti filiali della Chiesa che riconosce in Maria la sua madre amantissima, la proclama, in modo indiretto, Madre della Chiesa.

2. L'uso di tale appellativo è stato piuttosto raro nel passato, ma recentemente è diventato più comune nei pronunciamenti del Magistero della Chiesa e nella pietà del Popolo cristiano. I fedeli hanno invocato Maria prima di tutto con i titoli di "Madre di Dio", "Madre dei fedeli" o "Madre nostra", per sottolinearne la relazione personale con ciascuno dei suoi figli.

In seguito, grazie alla maggiore attenzione riservata al mistero della Chiesa ed alle relazioni di Maria con essa, si è cominciato ad invocare più frequentemente la Vergine come "Madre della Chiesa".

L'espressione, prima del Concilio Vaticano II, è presente nel Magistero del Papa Leone XIII, dove si afferma che Maria è stata "in tutta verità madre della Chiesa" (Acta Leonis XIII, 15, 302). Successivamente, l'appellativo è stato usato più volte negli insegnamenti di Giovanni XXIII e di Paolo VI.

3. Anche se attribuito a Maria tardivamente, il titolo di "Madre della Chiesa" esprime la relazione materna della Vergine con la Chiesa, quale è illustrata già in alcuni testi del Nuovo Testamento.

Maria, sin dall'Annunciazione, è chiamata ad offrire il suo consenso all'avvento del Regno messianico, che si compirà con la formazione della Chiesa.

Maria a Cana, sollecitando il Figlio all'esercizio del potere messianico, offre un fondamentale contributo al radicamento della fede nella prima comunità dei discepoli e coopera all'instaurazione del Regno di Dio, che ha il suo "germe" ed "inizio" nella Chiesa (cfr Lumen Gentium LG 5).

Sul Calvario Maria, unendosi al sacrificio di suo Figlio, offre all'opera della salvezza il proprio contributo materno, che assume la forma di un parto doloroso, il parto della nuova umanità.

Rivolgendosi a Maria con le parole "Donna, ecco tuo figlio", il Crocifisso ne proclama la maternità non solo verso l'apostolo Giovanni, ma anche verso ogni discepolo. Lo stesso Evangelista, affermando che Gesù doveva morire "per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi" (Jn 11,52), indica nella nascita della Chiesa il frutto del sacrificio redentore, cui Maria è maternamente associata.

L'Evangelista san Luca riferisce della presenza della Madre di Gesù all'interno della prima comunità di Gerusalemme (Ac 1,14). Sottolinea così il ruolo materno di Maria verso la Chiesa nascente, in analogia con quello da Lei avuto nella nascita del Redentore. La dimensione materna diviene così elemento fondamentale della relazione di Maria verso il Popolo nuovo dei redenti.

4. Seguendo la Sacra Scrittura, la dottrina patristica riconosce la maternità di Maria nei riguardi dell'opera di Cristo e, quindi, della Chiesa, anche se in termini non sempre espliciti.

Secondo sant'Ireneo, Maria "è diventata causa di salvezza per tutto il genere umano" (Sant'Ireneo, Adversus Haer.3,22,4; PG 7,959) e il seno puro della Vergine "rigenera gli uomini in Dio" (Ibid. 4,33,11; PG 7,1080). Gli fanno eco sant'Ambrogio che afferma: "Una Vergine ha generato la salvezza del mondo, una Vergine ha dato la vita a tutte le cose" (EP 63,33: PL 16,1198), e altri Padri che chiamano Maria "Madre della salvezza" (Severiano di Gabala, Or. 6 de mundi creatione, 10, PG 54,4; Fausto di Riez, Max.Bibl. Patrum, VI, 620-621).

Nel Medioevo, sant'Anselmo così si rivolge a Maria: "Tu sei la madre della giustificazione e dei giustificati, la madre della riconciliazione e dei riconciliati, la madre della salvezza e dei salvati" (Sant'Anselmo, Or. 52,8; PL 158,957), mentre altri autori le attribuiscono i titoli di "Madre della grazia" e "Madre della vita".

5. Il titolo "Madre della Chiesa" riflette, pertanto, la profonda convinzione dei fedeli cristiani, che vedono in Maria non solo la madre della persona del Cristo, ma anche dei fedeli. Colei che è riconosciuta come madre della salvezza, della vita e della grazia, madre dei salvati e madre dei viventi, a buon diritto è proclamata Madre della Chiesa.

Il Papa Paolo VI avrebbe desiderato che lo stesso Concilio Vaticano II proclamasse "Maria Madre della Chiesa, cioè di tutto il Popolo di Dio, tanto dei fedeli come dei Pastori". Lo ha fatto egli stesso nel discorso di chiusura della terza sessione conciliare (21 nov. 1964), chiedendo altresì, che "d'ora innanzi, con un tale titolo dolcissimo la Vergine venga ancor più onorata ed invocata da tutto il Popolo cristiano" ().

In questo modo, il mio venerato Predecessore enunciava esplicitamente la dottrina già contenuta nel capitolo VIII della Lumen Gentium, auspicando che il titolo di Maria, Madre della Chiesa, acquistasse un posto sempre più rilevante nella liturgia e nella pietà del Popolo cristiano.

Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:



Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Vorrei porgere il benvenuto ai pellegrini, provenienti dai Paesi Bassi e dal Belgio, in modo particolare ai seminaristi ed ai professori del ?St. Janscentrum', Seminario Maggiore della diocesi di Den Bosch, accompagnati dal loro Vescovo, Mons. Joannes Gerardus ter Schure.

"La storia di ogni vocazione sacerdotale, come peraltro di ogni vocazione cristiana, è la storia di un ineffabile dialogo tra Dio e l'uomo, tra l'amore di Dio che chiama e la libertà dell'uomo che nell'amore risponde a Dio" (Pastores Dabo Vobis PDV 36).

Auguro che la vostra visita alle tombe degli Apostoli rafforzi la vostra vocazione, e vi aiuti a rispondere più adeguatamente a questo dono della grazia divina.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua norvegese

Spero che il vostro soggiorno a Roma porti gioia e sostegno alla vostra fede nella vita quotidiana. Dio benedica voi, tutta la Norvegia e la Svezia.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Saluto di cuore i pellegrini giunti dalla Lituania. Carissimi, grato per la vostra presenza auspico che la visita a Roma sia per ciascuno spiritualmente proficua. Portate ovunque la gioia dell'odierno incontro come la singolare esperienza di fede e di fraternità e siate testimoni di Cristo nell'impegno costante della carità cristiana!

Con questi voti benedico voi insieme a tutti i vostri cari in Patria.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto cordialmente i membri del Coro della Parrocchia di San Martino a Vranjic, venuti insieme con l'Arcivescovo Metropolita di Split-Makarska, Mons. Ante Juric, loro concittadino. Saluto pure i fedeli della Parrocchia di San Nicola a Sikirevci ed il gruppo di pellegrini di Spalato e dei dintorni.

Carissimi, lo Spirito Santo, fonte e datore di ogni santità, continua anche ai nostri giorni ad elargire i suoi doni, affinché sul volto della Chiesa, di cui siamo diventati membra per mezzo del Battesimo, risplenda sempre di più «la luce delle genti», Cristo Signore. Secondo l'espressione dei Padri, la Chiesa è il luogo «dove fiorisce lo Spirito».

Vi accompagni sempre la benedizione di Dio!

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Do il benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Moravia!

Domenica abbiamo celebrato la festa dell'Esaltazione della S.Croce. Gesù Cristo ci dona la salvezza, la vita, la risurrezione. Solo lui ci libera dal peccato e ci salva. Il nostro vanto sia nella croce del nostro Signore Gesù Cristo (cfr Ga 6,14).

Vi benedico tutti di cuore!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Un cordiale benvenuto ai pellegrini slovacchi da Bratislava, Banská Bystrica e Prešov, da Dunajská Streda, Topolcany e Prievidza, come anche agli alunni del ginnasio di Ruzomberok.

Cari fratelli e sorelle, due giorni in Slovacchia avete celebrato la festa della Vergine Maria-Addolorata, la Patrona principale della vostra nazione. Essa orienta la vostra attenzione verso il Calvario. Ivi il Signore Gesù morì per redimerci. Ivi ci affidò, quali figli e figlie, alla sua Madre Addolorata. Rinnovate, qui a Roma, la vostra fede in Gesù Cristo, unico Redentore dell'uomo e la vostra fiducia nella protezione materna della Vergine Maria. Perciò vi imparto la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi dall'arcidiocesi di Veszprém. Oggi gli agenti della pedagogia e catechetica cattolica di lingua ungherese celebrano il loro Congresso internazionale a Budapest. Vi auguro, che le scuole cattoliche siano istituzioni autentiche non solo per l'istruzione, ma anche per l'educazione cristiana.

Con la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!
* * *


Rivolgo ora un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alla Delegazione della Federazione Europea del Personale dei Servizi Pubblici e dell'Unione Generale del Lavoro-Sanità, ringraziandoli per la loro presenza.

Saluto i partecipanti al secondo Convegno Internazionale di Bioetica per Sacerdoti, promosso dal Pontificio Ateneo "Regina Apostolorum" e dall'Istituto di Bioetica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Carissimi, vi sono grato per la vostra partecipazione ed auspico che quest'incontro rafforzi in voi l'impegno a difendere la vita, dono inestimabile di Dio.

Un particolare pensiero dirigo ai giovani, agli ammalati ed agli sposi novelli. All'inizio di un nuovo anno scolastico invito voi, cari giovani, a vivere l'impegno dello studio come singolare opportunità di sviluppo dei talenti che il Signore vi ha affidato per il bene di tutti.

La Vergine Addolorata, che qualche giorno fa abbiamo ricordato nella liturgia, vi aiuti, cari ammalati, a cogliere nella sofferenza una speciale chiamata a fare dell'esistenza una missione per la salvezza dei fratelli e sostenga voi, cari sposi novelli, nell'accettare le croci quotidiane come occasioni provvidenziali di crescita e di purificazione del vostro amore.




Mercoledì, 24 settembre 1997: L'intercessione celeste della Madre della divina grazia

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(
Jn 3,5-7)

1. Maria è madre dell'umanità nell'ordine della Grazia. Il Concilio Vaticano II pone in evidenza questo ruolo di Maria collegandolo alla sua cooperazione alla redenzione di Cristo.

Ella "per una disposizione della divina Provvidenza, è stata su questa terra l'alma madre del divino Redentore, la compagna generosa del tutto eccezionale e l'umile serva del Signore" (Lumen Gentium LG 61).

Con tali affermazioni, la Costituzione Lumen Gentium intende porre nel suo giusto rilievo il fatto che la Vergine sia stata intimamente associata all'opera redentrice di Cristo, divenendo "compagna generosa" e "del tutto eccezionale" del Salvatore.

Mediante i gesti di ogni madre, dai più ordinari a quelli più impegnativi, Maria coopera liberamente all'opera della salvezza dell'umanità, in profonda e costante sintonia con il suo divin Figlio.

2. Il Concilio pone altresì in evidenza che la cooperazione di Maria è stata animata dalle virtù evangeliche dell'obbedienza, della fede, della speranza e della carità, e si è realizzata sotto l'influsso dello Spirito Santo. Ricorda, inoltre, che proprio da tale cooperazione Le deriva il dono della maternità spirituale universale: associata a Cristo nell'opera della redenzione, che include la rigenerazione spirituale dell'umanità, diviene madre degli uomini rinati a vita nuova.

Affermando che Maria è "per noi madre nell'ordine della grazia" (cfr Ibid.), il Concilio mette in risalto che la sua maternità spirituale non si limita ai soli discepoli, come se si dovesse interpretare in senso restrittivo la frase pronunciata da Gesù sul Calvario: "Donna, ecco il tuo figlio" (Jn 19,26). Con tali parole infatti, il Crocifisso, stabilendo un rapporto d'intimità fra Maria e il discepolo prediletto, figura tipologica a raggio universale, intendeva offrire sua madre come madre a tutti gli uomini.

D'altra parte, l'efficacia universale del sacrificio redentore e la cooperazione consapevole di Maria all'offerta sacrificale di Cristo, non tollera una limitazione del suo amore materno.

Questa missione materna universale di Maria si esercita nel contesto del suo singolare rapporto con la Chiesa. Con la sua sollecitudine verso ogni cristiano, e anzi verso ogni creatura umana, Ella guida la fede della Chiesa verso un'accoglienza sempre più profonda della Parola di Dio, sostenendone la speranza, animandone la carità e la comunione fraterna ed incoraggiando il dinamismo apostolico.

3. Durante la sua vita terrena, Maria ha manifestato la sua maternità spirituale verso la Chiesa per un tempo molto breve. Tuttavia, questa sua funzione è apparsa in tutto il suo valore dopo l'Assunzione, ed è destinata a prolungarsi nei secoli sino alla fine del mondo. Il Concilio afferma espressamente: "Questa maternità di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell'Annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti" (Lumen Gentium LG 62).

Entrata nel regno eterno del Padre, più vicina al divin Figlio e, quindi, a tutti noi, Ella può esercitare nello Spirito in maniera più efficace la funzione d'intercessione materna affidatale dalla Provvidenza divina.

4. Vicina a Cristo e in comunione con lui, che "può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore" (He 7,25), il Padre celeste ha voluto porre Maria: all'intercessione sacerdotale del Redentore ha voluto unire quella materna della Vergine. E' una funzione che Ella esercita a beneficio di coloro che sono in pericolo e hanno bisogno di favori temporali e, soprattutto, della salvezza eterna: "Nella sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti alla patria beata. Per questo la Beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice" (Lumen Gentium LG 62).

Questi appellativi suggeriti dalla fede del popolo cristiano, aiutano a meglio comprendere la natura dell'intervento della Madre del Signore nella vita della Chiesa e dei singoli fedeli.

5. Il titolo di "Avvocata" risale a sant'Ireneo. Trattando della disobbedienza di Eva e dell'obbedienza di Maria, egli afferma che al momento della Annunciazione "la Vergine Maria divenne l'Avvocata" di Eva (Sant'Ireneo, Haer. 5,19,1; PG 7,1175-1176). Infatti, con il suo "sì" ha difeso e liberato la progenitrice dalle conseguenze della sua disobbedienza, divenendo causa di salvezza per lei e per tutto il genere umano.

Maria esercita il suo ruolo di "Avvocata", cooperando sia con lo Spirito Paraclito, sia con Colui che sulla croce intercedeva per i suoi persecutori (cfr Lc 23,34) e che Giovanni chiama il nostro "avvocato presso il Padre" (1Jn 2,1). Come madre, Ella difende i suoi figli e li protegge contro i danni causati dalle loro stesse colpe.

I cristiani invocano Maria come "Ausiliatrice", riconoscendone l'amore materno che vede le necessità dei suoi figli ed è pronto ad intervenire in loro aiuto, soprattutto quando è in gioco la salvezza eterna.

La convinzione che Maria è vicina a quanti soffrono o si trovano in situazioni di grave pericolo, ha suggerito ai fedeli di invocarla come "Soccorritrice". La stessa fiduciosa certezza è espressa dalla più antica preghiera mariana con le parole: "Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci sempre da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta!" (Dal Breviario Romano).

Come materna Mediatrice, Maria presenta a Cristo i nostri desideri, le nostre suppliche e ci trasmette i doni divini, intercedendo continuamente in nostro favore.

...

Saluto in lingua neerlandese (traduzione italiana)

Ora saluto i pellegrini, provenienti dal Belgio e dai Paesi Bassi, e vi ringrazio per la vostra presenza.

Dio ha mandato il Figlio nel mondo "perché il mondo si salvi per mezzo di lui" (Jn 3,17).

Auguro che il vostro pellegrinaggio ai luoghi sacri vi riveli la piena ricchezza della fede del vostro battesimo, e dia un nuovo slancio alla vita ecclesiale nel vostro paese.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.



Saluto ai pellegrini lituani (traduzione italiana)

Con affetto saluto i pellegrini provenienti dalla Lituania, fra i quali i componenti del coro maschile "Aidas". Sia lodato Gesù Cristo. Auspicando la prosperità ed ogni bene per la vostra Patria, mi rivolgo a voi, carissimi, con le parole del Santo Apostolo Paolo: "Tendete, fratelli, alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi" (2Co 13,11).

A voi tutti e ai vostri cari imparto di cuore la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Saluto del Santo Padre ai pellegrini croati (traduzione italiana)

Carissimi fratelli e sorelle, tutte le attività della Chiesa, che è santa nonostante comprenda nel suo seno anche dei peccatori, convergono, come loro fine, «verso la santificazione degli uomini e la glorificazione di Dio in Cristo» (Sacrosanctum Concilium SC 10). Il Catechismo della Chiesa Cattolica, riprendendo la dottrina del Vaticano II, afferma: «È nella Chiesa che si trova 'tutta la pienezza dei mezzi di salvezza'. È in essa che, 'per mezzo della grazia di Dio, acquistiamo la santità'» (CEC 824).

Saluto cordialmente il gruppo di pellegrini della Parrocchia del Buon Pastore di Djakovo e gli altri pellegrini croati ed imparto loro volentieri la Benedizione Apostolica. Siano lodati Gesù e Maria!

Saluto in pellegrini della Repubblica Ceca (traduzione italiana)

Un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Moravia, e in particolare al gruppo accompagnato da Monsignor Josef Hrdlicka, Vescovo Ausiliare di Olomouc.

Carissimi, avete portato con voi le Corone d'oro, con le quali, dopo il vostro ritorno, sarà incoronata la venerata Immagine della SS.ma Vergine Maria nel Santuario di Uherský Brod.

Volentieri benedico voi e queste Corone, con auspicio che la Vergine Santa vi protegga sempre.

Sia lodato Gesù Cristo!

Saluto in pellegrini della Repubblica Slovacca (traduzione italiana)

Con affetto saluto i pellegrini slovacchi da Lozorno e Nové Mesto nad Váhom, da Voderady e Pavlice, da Majcichov, Bratislava e Košice, da Prešov Topol'cany e Kolárovo.

Cari fratelli e sorelle, siete venuti in pellegrinaggio a Roma da diverse parti della Slovacchia. Con la vostra presenza in questa Udienza esprimete anche pubblicamente la vostra appartenenza alla grande famiglia della Chiesa. Prendete più profondamente coscienza che è lo stesso Signore Gesù a fare di voi la sua Chiesa. Fate tesoro della luce dell’insegnamento che vi dà nel Vangelo e servitevi della forza che vi offre nei Sacramenti. Vi accompagni in questo impegno la Vergine Maria, Madre della Chiesa, e la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.
***


Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare il gruppo organizzato dalla Famiglia Monfortana, in occasione del cinquantesimo anniversario della canonizzazione di San Luigi Maria Grignion de Montfort. Auguro ai Superiori delle tre Congregazioni monfortane, riuniti in uno speciale incontro a Roma, che questa ricorrenza rinnovi in tutte le comunità religiose il fervore spirituale e la testimonianza evangelica.

Saluto altresì i Seminaristi di Iglesias, guidati dal loro Vescovo, Mons. Arrigo Miglio, ed i Sacerdoti novelli della Prelatura dell'Opus Dei, come pure i ragazzi e le ragazze venuti in rappresentanza delle migliaia di studenti che hanno preso parte all'annuale concorso del "Movimento per la Vita".

Il mio pensiero, inoltre, va ai Militari del Quindicesimo Stormo dell'Aeronautica ed ai loro familiari; ai dirigenti ed agli atleti della società sportiva "Fidelis Andria". A tutti porgo il mio augurio cordiale di ogni bene nel Signore.

Saluto, infine, i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli oggi presenti. Carissimi, vi invito a pregare per il Congresso Eucaristico che si sta svolgendo in questa settimana a Bologna. Invito voi, cari giovani, a ravvivare la vostra fede nell'Eucaristia; esorto voi, cari ammalati, ad offrire ogni vostra sofferenza in spirituale unione con il Sacrificio di Cristo; ed incoraggio voi, cari sposi novelli, ad essere fedeli all'Eucaristia domenicale. A tutti la mia Benedizione.





Catechesi 79-2005 10997