Catechesi 79-2005 12898

Mercoledì, 12 agosto 1998

12898

1. Nella prospettiva del grande Giubileo dell'anno 2000, sin dall'Enciclica Dominum et vivificantem, invitavo ad abbracciare "con lo sguardo della fede i due millenni dell'azione dello Spirito di verità, il quale, attraverso i secoli, ha attinto dal tesoro della redenzione di Cristo dando agli uomini la nuova vita, operando in essi l'adozione nel Figlio unigenito, santificandoli, sicché essi possano ripetere con san Paolo: 'Abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio' (cfr
1Co 2,12)" (Dom. et Viv., DEV 53a).

Nelle precedenti catechesi abbiamo delineato la manifestazione dello Spirito di Dio nella vita di Cristo, nella Pentecoste da cui è nata la Chiesa e nella vita personale e comunitaria dei credenti. Ora il nostro sguardo si allarga all'orizzonte del mondo e dell'intera storia umana. Ci muoviamo così nel programma tracciato dalla stessa Enciclica sullo Spirito Santo, dove si sottolinea che non è possibile limitarsi ai duemila anni trascorsi dalla nascita di Gesù Cristo. Bisogna infatti "risalire indietro, abbracciare tutta l'azione dello Spirito Santo anche prima di Cristo sin dal principio, in tutto il mondo e, specialmente, nell'economia dell'antica Alleanza" (ibid., 53b). E insieme occorre "guardare più ampiamente e andare 'al largo', sapendo che 'il vento soffia dove vuole' secondo l'immagine usata da Gesù nel colloquio con Nicodemo (cfr Jn 3,8)" (ibid., 53c).

2. Del resto già il Concilio Ecumenico Vaticano II, concentrato sul mistero e sulla missione della Chiesa nel mondo, ci aveva offerto una tale ampiezza di prospettive. Per il Concilio l'azione dello Spirito Santo non può essere limitata all'ambito istituzionale della Chiesa, dove pure lo Spirito opera in forma singolare e piena, ma va riconosciuta anche al di fuori delle frontiere visibili del suo Corpo (cfr Gaudium et spes GS 22 Lumen gentium LG 16).

Da parte sua, il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda con tutta la Tradizione che "la Parola di Dio e il suo Soffio sono all'origine dell'essere e della vita di ogni creatura" (cfr CEC 703). E riporta a tal proposito un pregnante testo della liturgia bizantina: "E' proprio dello Spirito Santo governare, santificare ed animare la creazione, perché Egli è Dio consustanziale al Padre e al Figlio... Egli ha potere sulla vita, perché, essendo Dio, custodisce la creazione nel Padre per mezzo del Figlio" (ibid. CEC 703). Non esiste dunque nessun angolo della creazione e nessun momento della storia in cui lo Spirito non dispieghi la sua azione.

E' vero che tutte le cose sono state create da Dio Padre per mezzo di Cristo e in vista di Lui (cfr Col 1,16), sicché il senso e il fine ultimo della creazione è "ricapitolare in Cristo tutte le cose" (Ep 1,10). E' però altrettanto vero che tutto ciò avviene nella potenza dello Spirito Santo. Illustrando tale "ritmo" trinitario della storia della salvezza, sant'Ireneo afferma che "lo Spirito prepara in precedenza l'uomo per il Figlio di Dio, il Figlio lo conduce al Padre, e il Padre gli dà l'incorruttibilità e la vita eterna" (Adv. Haer., IV, 20,5).

3. Lo Spirito di Dio, presente nella creazione e operante in tutte le fasi della storia della salvezza, indirizza ogni cosa verso l'avvenimento definitivo dell'incarnazione del Verbo. Ovviamente, non è uno Spirito diverso da quello effuso "senza misura" (cfr Jn 3,34) da Cristo crocifisso e risorto. Lo stesso e identico Spirito Santo prepara l'avvento del Messia nel mondo e, mediante Gesù Cristo, viene comunicato da Dio Padre alla Chiesa e a tutta l'umanità. Le dimensioni cristologica e pneumatologica sono inscindibili e attraversano non solo la storia della salvezza, ma l'intera storia del mondo.

Ci è lecito pertanto pensare che, dovunque si trovino elementi di verità, di bontà, di autentica bellezza, di vera sapienza, dovunque si realizzino sforzi generosi per la costruzione di una società più umana e conforme al disegno di Dio, la via alla salvezza sia aperta. A maggior ragione, là dove si riscontra un'attesa sincera della rivelazione di Dio e una speranza aperta al mistero che salva, è possibile cogliere l'opera nascosta ed efficace dello Spirito di Dio, che spinge l'uomo all'incontro con Cristo "via, verità e vita" (Jn 14,6). Quando scorriamo certe stupende pagine di letteratura e di filosofia, o gustiamo ammirati qualche capolavoro dell'arte, o ascoltiamo brani di musica che hanno del sublime, ci è spontaneo riconoscere in queste manifestazioni del genio umano un qualche luminoso riflesso dello Spirito di Dio. Certo, simili riflessi si pongono ad altro livello rispetto a quegli interventi che fanno dell'essere umano, elevato all'ordine soprannaturale, un tempio in cui lo Spirito Santo inabita insieme con le altre Persone della Santissima Trinità (cfr S. Tommaso, Summa Theol. I-II 109,1, ad 1). Così lo Spirito Santo, in maniera diretta o indiretta, orienta l'uomo verso la sua salvezza integrale.

4. Ci soffermeremo perciò volentieri, nelle prossime catechesi, a contemplare l'azione dello Spirito nel vasto campo della storia dell'umanità. Questa prospettiva ci aiuterà a cogliere anche il rapporto profondo che unisce la Chiesa e il mondo, la storia globale dell'uomo e la storia speciale della salvezza. Quest'ultima in realtà non è una storia "separata", ma piuttosto svolge nei confronti della prima un ruolo che potremmo chiamare "sacramentale", ossia di segno e strumento dell'unica grande offerta di salvezza giunta all'umanità attraverso l'Incarnazione del Verbo e l'effusione dello Spirito.

Si comprendono bene in questa chiave alcune stupende pagine del Concilio Vaticano II sulla solidarietà che vige tra la Chiesa e l'umanità. Mi piace rileggere in questa prospettiva pneumatologica il proemio della Gaudium et spes: "Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. La loro comunità, infatti, è composta da uomini, i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il Regno del Padre e hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti. Perciò essa si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la storia" (GS 1).

Si vede qui con chiarezza come la solidarietà della Chiesa con il mondo e la missione da svolgere nei suoi confronti debbano essere comprese a partire da Cristo, nella luce e nella forza dello Spirito Santo. La Chiesa si sperimenta così a servizio dello Spirito che opera misteriosamente nei cuori e nella storia. E si sente inviata a trasmettere a tutta l'umanità la pienezza dello Spirito ricevuta nel giorno di Pentecoste.

Saluti

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Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Sono lieto di salutare i pellegrini giunti dalla Lituania. Carissimi Fratelli e Sorelle, il Signore vi benedica e vi aiuti ad operare con cuore onesto per il bene della vostra Patria, costruendo il futuro di solidarietà e di progresso.

Ciò imploro per voi con la mia preghiera e con la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Un particolare benvenuto ai pellegrini slovacchi di Komárno, da Litava e Lackov.

Cari fratelli e sorelle, con gioia confessiamo che la Vergine Maria - nostra Madre - è stata assunta in cielo in anima e corpo. Sabato prossimo celebreremo con devozione questo mistero, perché vogliamo crescere sempre più nel desiderio del cielo. Infatti, il desiderio del cielo ci dà la necessaria forza per una zelante vita cristiana qui sulla terra. Che lo Spirito Santo vi mantenga in questo santo desiderio. Ed io di cuore imparto la Benedizione Apostolica a voi e a tutte le famiglie in Slovacchia. Sia lodato Gesù Cristo.
* * *


Rivolgo ora il mio saluto a tutti i pellegrini di lingua italiana. In particolare, ai vari gruppi parrocchiali presenti, ai quali auguro di cuore che il pellegrinaggio a Roma rafforzi in ciascuno la generosa e fedele adesione a Cristo ed alla Chiesa.

Un saluto cordiale, inoltre, alla delegazione del Comune di San Severino Marche ed alla Confraternita del Santissimo Crocifisso di Vittoria.

Il mio pensiero va, quindi, come di consueto, ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli.

Cari giovani, tra i quali mi piace ricordare in modo speciale i partecipanti all'Incontro promosso dai Missionari Identes, fate in modo che le vacanze siano per tutti voi un tempo utile per arricchirvi dal punto di vista umano, culturale e spirituale.

Auspico di cuore che voi, cari malati, possiate affrontare con serenità i disagi che la stagione estiva spesso comporta; ed auguro a voi, cari sposi novelli, che la gioia sacramentale vi renda testimoni coraggiosi del Vangelo della vita.

A tutti la mia Benedizione.




Mercoledì, 19 agosto 1998

19898

1. L'apostolo Paolo, nel capitolo ottavo della lettera ai Romani, illustrando l'azione dello Spirito Santo che ci rende figli del Padre in Cristo Gesù (cfr
Rm 8,14-16), introduce il tema del cammino del mondo verso il suo compimento secondo il disegno divino. Lo Spirito Santo, infatti, come già abbiamo spiegato nelle precedenti catechesi, è presente ed operante nella creazione e nella storia della salvezza. Potremmo dire che Egli avvolge il cosmo d'amore e di misericordia di Dio e così dirige la storia dell'umanità verso la sua meta definitiva.

Il cosmo è creato da Dio come abitazione dell'uomo e teatro della sua avventura di libertà. In dialogo con la grazia, ciascun essere umano è chiamato ad accettare responsabilmente il dono della figliolanza divina in Cristo Gesù. Per questo, il mondo creato acquista il suo vero significato nell'uomo e per l'uomo. Questi non può certo disporre a piacimento del cosmo in cui vive, ma con la sua intelligenza e la sua volontà deve portare a compimento l'opera del Creatore.

"L'uomo - insegna la Gaudium et spes - creato a immagine e somiglianza di Dio, ha ricevuto il comando di sottomettere a sé la terra con tutto quanto essa contiene, e di governare il mondo nella giustizia e santità, e così pure di riportare a Dio se stesso e l'universo intero, riconoscendo in Lui il Creatore di tutte le cose; in modo che, nella subordinazione di tutta la realtà all'uomo, sia glorificato il nome di Dio su tutta la terra" (CFR GS 34).

2. Perché si realizzi il disegno divino l'uomo deve usare la sua libertà in sintonia con la volontà di Dio e vincere il disordine introdotto dal peccato nella sua vita e nel mondo. Questa duplice impresa non può avvenire senza il dono dello Spirito Santo. Lo sottolineano con vigore i profeti dell'Antico Testamento. Così il profeta Ezechiele: "Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi... Voi sarete il mio popolo e Io sarò il vostro Dio" (Ez 36,26-28).

Questo profondo rinnovamento personale e comunitario atteso nella "pienezza dei tempi" e realizzato dallo Spirito Santo coinvolgerà, in qualche misura, tutto il cosmo. Scrive Isaia: "Ma infine in noi sarà infuso uno Spirito dall'alto; / allora il deserto diventerà un giardino.../ Nel deserto prenderà dimora il diritto / e la giustizia regnerà nel giardino. / Effetto della giustizia sarà la pace, / frutto del diritto una perenne sicurezza. / Il mio popolo abiterà in una dimora di pace" (Is 32,15-18).

3. Per l'apostolo Paolo questa promessa si adempie in Cristo Gesù, crocifisso e risorto. Cristo, infatti, redime e santifica per mezzo dello Spirito colui che accoglie nella fede la sua Parola di salvezza, gli trasforma il cuore e, di conseguenza, i rapporti sociali.

Grazie al dono dello Spirito Santo, il mondo degli uomini diventa "spatium verae fraternitatis", spazio di una vera fraternità (cfr Gaudium et spes GS 37). Tale trasformazione dell'agire dell'uomo e delle relazioni sociali si esprime nella vita ecclesiale, nell'impegno nelle realtà temporali e nel dialogo con tutti gli uomini di buona volontà. Questa testimonianza diventa segno profetico e principio di fermentazione della storia verso l'avvento del Regno, nel superamento di tutto quanto ostacola la comunione tra gli uomini.

4. A questa novità di vita nell'edificazione della pace universale, per mezzo della giustizia e dell'amore, è chiamato a partecipare, in modo misterioso ma reale, anche il cosmo. Come insegna l'apostolo Paolo: "La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo" (Rm 8,19-23).

La creazione, vivificata dalla presenza dello Spirito creatore, è chiamata a divenire "dimora della pace" per l'intera famiglia umana. La creazione realizza questo scopo attraverso la mediazione della libertà dell'uomo, che Dio ha posto come suo custode. Se l'uomo si ripiega egoisticamente su se stesso, per una falsa concezione della libertà, fatalmente coinvolge in questo pervertimento la creazione stessa.

Al contrario, attraverso il dono dello Spirito Santo che Gesù Cristo effonde su di noi dal suo fianco squarciato sulla Croce, l'uomo acquista la vera libertà di figlio nel Figlio. Egli può dunque comprendere il vero significato della creazione e operare perché essa diventi "dimora della pace".

In questo senso Paolo può affermare che la creazione geme e attende la rivelazione dei figli di Dio. Solo se l'uomo con la luce dello Spirito Santo si riconosce figlio di Dio in Cristo e guarda alla creazione con sentimento di fraternità, tutto il cosmo viene liberato e redento secondo il piano divino.

5. La conseguenza di queste riflessioni è davvero consolante: lo Spirito Santo è la vera speranza del mondo. Egli non opera solo nel cuore degli uomini in cui introduce quella stupenda partecipazione alla relazione filiale che Gesù Cristo vive col Padre, ma eleva e perfeziona le attività umane nell'universo.

Queste - come insegna il Concilio Vaticano II - "devono venire purificate e rese perfette per mezzo della Croce e della risurrezione di Cristo. Redento, infatti, da Cristo e diventato nuova creatura nello Spirito Santo, l'uomo può e deve amare anche le cose che Dio ha creato. Da Dio le riceve, e le guarda e le onora come se al presente uscissero dalle mani di Dio. Di esse ringrazia il Benefattore e, usando e godendo delle creature in povertà e libertà di spirito, viene introdotto nel vero possesso del mondo, quasi al tempo stesso niente abbia e tutto possegga: 'Tutto, infatti, è vostro: ma voi siete di Cristo, Cristo di Dio' (1Co 3,22-23)" (Gaudium et spes GS 37).

Saluti



Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Saluto i pellegrini giunti dalla Lituania. Carissimi, auspico di cuore che questo odierno incontro nel centro della Chiesa Universale confermi in ciascuno di voi lo spirito della comunione ecclesiale e la tensione alla più profonda conoscenza delle verità della nostra fede.

Con tali sentimenti, imparto la mia Benedizione Apostolica a voi e alla vostra Patria. Sia lodato Gesù Cristo!



Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi da Pécs e da Zalaegerszeg! Con affetto imparto a voi qui presenti, ai vostri familiari e a tutta la vostra Patria la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!



Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Benvenuti i pellegrini del Decanato di Vsetín.

Vi auguro di cuore che le ferie estive giovino non solo alla salute del corpo, ma anche a quella dell'anima. Con questi voti, volentieri benedico voi tutti.

Sia lodato Gesù Cristo!



Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Con affetto saluto il gruppo di pellegrini slovacchi da Bratislava, studenti del ginnasio di Ruzomberok ed i chierichetti di Ilava.

Cari fratelli e sorelle, voglio esortarvi affinché i giorni delle vostre vacanze non siano giorni vuoti. Fin dal giorno del vostro battesimo lo Spirito Santo abita in voi e vuole dar forma a tutta la vostra vita. Egli vi insegna a pregare, egli vi invita a fare il bene. Seguite le sue ispirazioni. Così i vostri giorni di lavoro, come anche i vostri giorni di riposo saranno pieni di santità. Vi aiuti in ciò l’intercessione della Vergine Maria e la mia Benedizione apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!
* * *


Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare il gruppo di seminaristi della diocesi di Bergamo, accompagnati dai loro Superiori e da alcuni familiari. Cari ragazzi, vi incoraggio a proseguire con generosità nel cammino vocazionale e vi affido alla materna protezione di Maria Santissima.

Saluto inoltre i membri dell'associazione "Arcobaleno", di Santa Maria a Vico (Caserta), insieme con i bambini ucraini da loro ospitati.

Mi rivolgo, infine, ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. La solennità dell'Assunzione, che abbiamo celebrato da pochi giorni, ci ha invitato a vivere con impegno il cammino di questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni.

Cari giovani, nel costruire il vostro futuro mettete sempre al primo posto la chiamata di Cristo.

Voi, cari malati, abbiate nella sofferenza il conforto della presenza materna di Maria, segno di speranza.

A voi, cari sposi novelli, auguro che il vostro amore sia specchio di quello infinito ed eterno di Dio.




Mercoledì, 26 agosto 1998

26898

1. La storia della salvezza è la progressiva autocomunicazione di Dio all'umanità, che giunge al suo vertice in Cristo Gesù. Dio Padre, nel Verbo fatto uomo, vuole partecipare a tutti la sua stessa vita: vuole comunicare, in definitiva, se stesso. Tale divina autocomunicazione avviene nello Spirito Santo, vincolo d'amore tra l'eternità e il tempo, la Trinità e la storia.

Se Dio nel suo Spirito si apre all'uomo, questi d'altra parte è creato come soggetto capace di accogliere l'autocomunicazione divina. L'uomo - come dice la tradizione del pensiero cristiano - è "capax Dei": capace di conoscere Dio e di accogliere il dono che Egli fa di se stesso. Creato infatti a immagine e somiglianza di Dio (cfr
Gn 1,26), è in grado di vivere un rapporto personale con lui e di rispondere con l'obbedienza d'amore alla relazione d'alleanza propostagli dal suo Creatore.

Sullo sfondo di questo insegnamento biblico, il dono dello Spirito promesso all'uomo ed elargito "senza misura" da Gesù Cristo significa allora la "chiamata all'amicizia, nella quale le trascendenti 'profondità di Dio' vengono, in qualche modo, aperte alla partecipazione da parte dell'uomo" (Dominum et vivificantem DEV 34).

Il Concilio Vaticano II insegna in proposito: "Dio invisibile (Col 1,15 1Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr Ex 33,11 Jn 15,14) e si intrattiene con loro (Ba 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé" (Dei Verbum DV 2).

2. Se Dio, dunque, mediante il suo Spirito si comunica all'uomo, l'uomo è continuamente chiamato a donarsi a Dio con tutto il proprio essere. E' questa la sua vocazione più profonda. A questo è sollecitato senza posa dallo Spirito Santo che, illuminando la sua intelligenza e sostenendo la sua volontà, lo introduce nel mistero della figliolanza divina in Gesù Cristo e lo invita a viverlo con coerenza.

Tutti gli slanci generosi e sinceri dell'intelligenza e della libertà dell'uomo per avvicinarsi, lungo il corso dei secoli, al mistero ineffabile e trascendente di Dio, sono suscitati dallo Spirito Santo.

In particolare nella storia dell'antica Alleanza, stretta da Jahwè con il popolo d'Israele, vediamo l'attuarsi progressivo di questo incontro tra Dio e l'uomo nello spazio di comunione dischiuso dallo Spirito.

Colpisce, ad esempio, per la sua intensa bellezza il racconto dell'incontro del profeta Elia con Dio nel soffio dello Spirito: "Gli fu detto: 'Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore'. Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: 'Che fai qui, Elia?'" (1R 19,11-13).

3. Ma l'incontro perfetto e definitivo tra Dio e l'uomo - atteso e contemplato nella speranza dai patriarchi e dai profeti - è Gesù Cristo. Egli, vero Dio e vero uomo, "proprio rivelando il mistero del Padre e del suo Amore svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione" (Gaudium et spes GS 22). Gesù Cristo compie questa rivelazione con tutta la sua vita. Egli infatti, per impulso dello Spirito Santo, è sempre proiettato a compiere la volontà del Padre, e sul legno della Croce offre "una volta per sempre" se stesso al Padre "con uno Spirito eterno" (He 9,14).

Attraverso l'evento pasquale, Cristo ci insegna come "l'uomo, il quale in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stessa, non possa ritrovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sé" (Gaudium et spes ). Ora, proprio lo Spirito Santo, comunicato in pienezza alla Chiesa da Gesù Cristo, fa sì che l'uomo, riconoscendosi in Cristo, sempre meglio "si ritrovi attraverso un dono sincero di sé".

4. Questa eterna verità sull'uomo rivelata a noi da Gesù Cristo, acquista nel nostro tempo un'attualità particolare. Pur tra contraddizioni anche acute, il mondo vive oggi una stagione di intensa "socializzazione" (cfr Gaudium et spes GS 6), sia per quanto riguarda i rapporti interpersonali all'interno delle varie comunità umane, sia per quanto riguarda le relazioni tra i popoli, le razze, le diverse società e culture.

In tutto questo processo verso la comunione e l'unità è necessaria l'azione dello Spirito Santo, anche per superare gli ostacoli ed i pericoli che insidiano questo cammino dell'umanità. "Nella prospettiva dell'anno duemila dalla nascita di Cristo si tratta di ottenere che un numero sempre più grande di uomini 'possa ritrovarsi pienamente... attraverso un dono sincero di sé'... Che sotto l'azione dello Spirito Paraclito si realizzi nel nostro mondo quel processo di vera maturazione nell'umanità, nella vita individuale e in quella comunitaria, in ordine al quale Gesù stesso, quando prega il Padre perché 'tutti siano una cosa sola, come io e te siamo una cosa sola' (Jn 17,21-22), ... ci ha suggerito una certa similitudine tra l'unione delle Persone divine e l'unione dei figli di Dio nella verità e nella carità" (Dominum et vivificantem DEV 59).

Saluti


Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi da Hajdúdorog, da Szekszárd e da Szeged! Con affetto imparto a voi qui presenti, ai vostri familiari e a tutta la vostra Patria la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo !



Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Saluto cordialmente il gruppo di pellegrini giunti dalla Lituania. Carissimi, vi auguro un buon soggiorno a Roma e con affetto imparto a voi tutti, ai vostri cari ed all'intero popolo lituano la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.



Traduzione italiana del saluto in lingua ucraina

Rivolgo un saluto cordiale al gruppo di professori e studenti dell’Accademia Teologica di Leopoli della Chiesa Greco-cattolica Ucraina, ed auguro che il pellegrinaggio a Roma valga a rafforzare ciascuno nella fede e stimoli l’impegno comune di approfondirne i contenuti con l’attività scientifica e culturale.



Traduzione italiana del saluto in lingua slovena

Saluto i pellegrini di Videm e di S. Urbano a Ptuj in Slovenia.

La visita dei monumenti cristiani a Roma possa fortificare la vostra fede e la Regina dei cieli, tanto venerata nel Santuario di Ptujska gora, possa guidarvi nella vita ed assistervi con la Sua protezione.

Con questo desiderio Vi imparto la mia benedizione apostolica.



Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto cordialmente i Professori e gli Studenti del I° Liceo di Zagabria e del Liceo di Biograd sul mare. Invoco su tutti la benedizione di Dio.

Siano lodati Gesù e Maria!



Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Ora mi rivolgo ai pellegrini provenienti da Kelc.

Sono lieto di vedervi qui a Roma, presso la Cattedra di Pietro. Mi auguro che da questo pellegrinaggio riportiate anche nelle vostre case un arricchimento di fede e un maggiore amore e fedeltà a Cristo.

Vi accompagni l'Apostolica Benedizione! Sia lodato Gesù Cristo!



Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Cordialmente saluto i pellegrini slovacchi da Vysoká pri Morave e Stupava, da Bratislava e Komárno, come anche il gruppo di sportivi da Trnava e Krizovany.

Cari fratelli e sorelle, domani la Chiesa celebra la memoria di santa Monica e dopodomani di sant’Agostino. Essi sono madre e figlio. Santa Monica ha pregato per la conversione di suo figlio Agostino. Ha ottenuto per lui la grazia della conversione, e - più ancora - la grazia di una vita di grande santità. Davvero, beata la famiglia in cui si prega. Pregate con perseveranza per le vostre famiglie, affinché abbiano non solo il pane e il lavoro, ma perché in esse fiorisca anche una fervente vita cristiana.

Per ciò di cuore vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo.
* * *


Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in modo speciale i vari gruppi parrocchiali, tra i quali sono lieto di accogliere i chierichetti di san Biagio in Piombino Dese, diocesi di Treviso.

Un saluto particolare rivolgo al folto gruppo di Grotte di Castro (Viterbo) e sono lieto di benedire la fiaccola recata dai giovani della parrocchia, che, con una staffetta podistica, la porteranno poi da Roma fino al paese.

Il pensiero va infine ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli presenti a questo incontro. Carissimi, domani e dopodomani celebreremo le memorie liturgiche di santa Monica e di sant'Agostino.

L'esempio del Vescovo di Ippona, il quale, sostenuto dalle preghiere della madre, ha raggiunto le vette della santità, incoraggi voi, giovani, ad abbracciare generosamente gli ideali evangelici; aiuti voi, malati, a scoprire il valore salvifico della sofferenza quando è accettata per amore di Cristo; sostenga voi, sposi novelli, nel nuovo cammino familiare da voi intrapreso ricevendo il sacramento del Matrimonio.



Con animo profondamente rattristato ho accolto la notizia del massacro compiuto lunedì scorso a Kasika, parrocchia della Diocesi di Uvira, nella zona orientale della Repubblica Democratica del Congo. Sono stati trucidati, per rappresaglia, un sacerdote, don Stanislas Bwabulakombe, tre religiose della Congregazione delle Figlie della Risurrezione, un seminarista e 32 laici. Le vittime erano tutte di nazionalità congolese.

Deploro fermamente l'atto criminoso!

Voglia Iddio accogliere nella sua misericordia questi nostri fratelli e sorelle, che hanno sofferto le angosce di una morte tanto violenta e ingiusta. Supplichiamo il Signore affinché siano queste le ultime vittime di una guerra, che è tornata a colpire crudelmente le popolazioni congolesi.

Il loro sangue innocente, unito a quello di Gesù nel suo sacrificio redentore, possa contribuire a guarire i cuori malati di odio e di vendetta, aprendoli a sentimenti di fraternità e d'amore, cosicché a quella Nazione e all'intero continente africano non siano più negate pace e prosperità.





Mercoledì, 2 settembre 1998

20998
1. Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che "la persona umana partecipa alla luce e alla forza dello Spirito divino. Grazie alla ragione è capace di comprendere l'ordine delle cose stabilito dal Creatore. Grazie alla sua volontà è capace di orientarsi da sé al suo vero bene. Trova la propria perfezione nel 'cercare' e nell''amare il vero e il bene' (cfr Gaudium et spes
GS 15)" (CEC 1704).

Lo Spirito Santo, che "scruta le profondità di Dio" (cfr 1Co 2,10), è al tempo stesso la luce che illumina la coscienza dell'uomo e la sorgente della sua vera libertà (cfr Dominum et vivificantem DEV 36).

Nel sacrario della coscienza, nucleo più segreto dell'uomo, Dio fa sentire la sua voce e fa conoscere quella legge che raggiunge la perfezione nell'amore di Dio e del prossimo secondo l'insegnamento di Gesù (cfr Gaudium et spes GS 16). Aderendo a questa legge nella luce e nella forza dello Spirito Santo, l'uomo realizza pienamente la sua libertà.

2. Gesù Cristo è la verità compiuta del progetto di Dio sull'uomo, insignito del dono altissimo della libertà. Dio ha voluto "lasciare l'uomo 'in mano al suo consiglio' (Si 15,14), così che egli cerchi spontaneamente il suo Creatore e giunga liberamente, con l'adesione a Lui, alla piena e beata perfezione" (GS 17 cfr CEC 1730). Aderire al progetto di Dio sull'uomo rivelato in Gesù Cristo e realizzarlo nella propria esistenza significa scoprire la vocazione autentica della libertà umana, secondo la promessa di Gesù ai suoi discepoli: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Jn 8,31-32).

Non si tratta soltanto di mettersi in ascolto di un messaggio e di accogliere nell'obbedienza un comandamento. "Si tratta, più radicalmente, di aderire alla persona stessa di Gesù, di condividere la sua vita e il suo destino, di partecipare alla sua obbedienza libera e amorosa alla volontà del Padre" (Veritatis splendor VS 19).

Il Vangelo di Giovanni mette in evidenza che non sono gli avversari a togliere la vita a Cristo con la necessità brutale della violenza, ma è Lui che la dona liberamente (cfr Jn 10,17-18). Aderendo pienamente alla volontà del Padre, "Cristo crocifisso rivela il senso autentico della libertà, lo vive in pienezza nel dono totale di sé e chiama i discepoli a prendere parte alla sua stessa libertà" (VS 85). Egli, infatti, con la libertà assoluta del suo amore, redime per sempre l'uomo che abusando della libertà si è allontanato da Dio, lo affranca dalla schiavitù del peccato, e comunicandogli il suo Spirito gli fa dono dell'autentica libertà (cfr Rm 8,2 Ga 5,1 Ga 5,13).

3. "Dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà", ci dice l'apostolo Paolo (2Co 3,17). Con l'effusione del suo Spirito, Gesù risorto crea lo spazio vitale in cui la libertà umana può pienamente realizzarsi.

Infatti per la forza dello Spirito Santo il dono di sé al Padre, compiuto da Gesù nella sua morte e resurrezione, diventa scaturigine e modello di ogni rapporto autentico dell'uomo con Dio e con i fratelli. "L'amore di Dio - scrive San Paolo - è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (Rm 5,5).

Vivendo in Cristo, attraverso la fede e i Sacramenti, anche il cristiano si consegna "tutto intero liberamente" a Dio Padre (cfr Dei Verbum DV 5). L'atto di fede con cui egli si decide responsabilmente per Dio, crede al suo amore manifestato in Cristo crocifisso e risorto e si abbandona responsabilmente all'influsso dello Spirito Santo (cfr 1Jn 4,6-10), è espressione suprema di libertà.

Attuando poi con gioia, in ogni circostanza della vita, la volontà del Padre, sull'esempio di Cristo e nella forza dello Spirito, il cristiano prosegue sulla via dell'autentica libertà e si proietta nella speranza verso il momento del passaggio alla "vita piena" della patria celeste. "Con l'azione della grazia - insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica - lo Spirito Santo ci educa alla libertà spirituale per fare di noi dei liberi collaboratori della sua opera nella Chiesa e nel mondo" (CEC 1742).

4. Questo orizzonte nuovo di libertà creato dallo Spirito, orienta anche i nostri rapporti con i fratelli e le sorelle che incontriamo sul nostro cammino.

Proprio perché Cristo mi ha liberato col suo amore, donandomi il suo Spirito, io posso e devo donarmi liberamente per amore al prossimo. Questa profonda verità è espressa dalla Prima Lettera dell'apostolo Giovanni: "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1Jn 3,16). Il comandamento "nuovo" di Gesù riassume la legge della grazia; l'uomo che l'accoglie realizza la sua libertà in maniera più piena: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Jn 15,12-13).

A questo vertice dell'amore, raggiunto da Cristo Crocifisso, nessuno può pervenire senza l'aiuto del Paraclito. Anzi san Tommaso d'Aquino ha potuto scrivere che la "legge nuova" è la stessa grazia dello Spirito Santo, a noi donata mediante la fede in Cristo (cfr Summa Theologiae, I-II 106,1, conclus. et ad 2).

5. Questa "legge nuova" di libertà e d'amore è personificata in Gesù Cristo, ma al tempo stesso, in totale dipendenza da Lui e dalla sua redenzione, si esprime nella Madre di Dio. La pienezza della libertà, che è dono dello Spirito, "si è manifestata in modo sublime proprio mediante la fede di Maria, mediante 'l'obbedienza della fede' (cfr Rm 1,5): davvero, 'beata colei che ha creduto!'" (Dom. et viv., DEV 51).

Sia dunque Maria, Madre di Cristo e Madre nostra, a guidarci nella scoperta sempre più profonda e gioiosa dello Spirito Santo quale sorgente della vera libertà nella nostra esistenza!

Saluti

Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Vorrei porgere il benvenuto ai pellegrini neerlandesi e belgi.

Il vostro pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli vi porta al cuore della Chiesa, ed è nello stesso tempo una buona occasione per un rinnovamento interiore secondo lo spirito del Vangelo.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Cari pellegrini lituani, vi saluto di cuore e prego per la vostra Patria, perché il Signore aiuti tutti i suoi figli a conservare la fede cristiana e vivere secondo essa, rimanendo uniti nell'amore fraterno e nella speranza.

Con questi voti imparto a voi qui presenti e ai vostri familiari la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Siate benvenuti, cari pellegrini del Movimento di Gioventù Salesiana, di Praga!

Siete giunti a Roma dove da sempre i cristiani di tutto il mondo vengono per essere riconfermati nella fede, davanti al Successore di Pietro. Anche questo incontro è una manifestazione della vostra fede in Cristo e nella sua Chiesa.

Vi benedico tutti di cuore! Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Con affetto saluto i pellegrini slovacchi da Bratislava e Letanovce, da Grinava, Limbach e da Spišská Nová ves.

Cari fratelli e sorelle, sono lieto che siate venuti a Roma per incontrare il Successore di Pietro. Sapete bene che San Pietro e i suoi successori hanno ricevuto il comando dal Signore Gesù di confermare i fratelli nella fede. La prossima settimana verranno a Roma, in visita ad Limina, tutti i Vescovi slovacchi. Pregate perché questa loro visita a Roma contribuisca all’unità della Chiesa che è in Slovacchia e rafforzi la sua unione con il Romano Pontefice.

Di cuore vi imparto la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto di cuore i Fedeli della Parrocchia di San Matteo Apostolo di Štitar, i Seminaristi e gli altri Studenti del Liceo Arcidiocesano «Don Frane Bulic» di Split, ed i Professori del III° Liceo di Split. Benvenuti!

A ciascuno di voi ed alle vostre famiglie imparto volentieri la Benedizione Apostolica. Siano lodati Gesù e Maria!
* * *


Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare ai novelli sacerdoti della Diocesi di Bergamo. Carissimi, vi ringrazio per la vostra gradita visita e, mentre auguro un fecondo ministero pastorale, invoco su di voi la continua assistenza del Signore, perché possiate corrispondere con fedeltà alla divina chiamata.

Saluto poi i fedeli della Parrocchia San Giovanni Battista in Acitrezza, venuti per ricordare il centenario di erezione della loro Parrocchia, quelli di San Vincenzo Maria Strambi in Piediripa, qui presenti per far benedire la statua del loro Santo Patrono, e la delegazione dell'Accademia Vesuviana di Istituzioni Etnostoriche di Somma Vesuviana. Formulo per tutti fervidi voti che questo incontro valga a rinnovare i vostri propositi di generosa testimonianza cristiana.

Saluto anche gli atleti che partecipano al campionato mondiale di nuoto, provenienti dalle forze armate di tutto il mondo. Carissimi, auspico che la vostra singolare esperienza accresca lo spirito di fraternità e di solidarietà.

Infine rivolgo un affettuoso pensiero ai bambini ucraini, ospiti dell'Associazione "Uniti per la vita" di Ercolano. Il Signore protegga voi, cari ragazzi, e quanti vi hanno accolto in questi mesi.

Desidero, rivolgere ora un saluto ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli qui presenti.

Carissimi, domenica scorsa la parola del Signore ci ha invitati ad imitare Cristo nel duplice atteggiamento di umiltà e di gratuità.

Invito voi, giovani, ad accogliere e vivere quanto indicato da Gesù con il coraggio e la fantasia che contraddistinguono la vostra età.

Incoraggio voi, cari ammalati, a conservare nel cuore gli insegnamenti evangelici per trarne forza, serenità e sostegno nella prova della sofferenza.

Auguro a voi, sposi novelli, di intraprendere con generosa fedeltà l'itinerario suggerito dal Figlio di Dio, affinché la vostra nuova famiglia sia edificata sulla salda roccia della sua Parola.






Catechesi 79-2005 12898