Catechismo Chiesa Catt. 709

Nel regno e nell'esilio

709 La Legge, segno della Promessa e dell'Alleanza, avrebbe dovuto reggere il cuore e le istituzioni del popolo nato dalla fede di Abramo. « Se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa » (Ex 19,5-6). (69) Ma, dopo Davide, Israele cede alla tentazione di divenire un regno come le altre nazioni. Ora il regno, oggetto della promessa fatta a Davide, (70) sarà opera dello Spirito Santo e apparterrà ai poveri secondo lo Spirito.

(69) Cf 1P 2,9.
(70) Cf 2S 7 Ps 89 Lc 1,32-33.

710 La dimenticanza della Legge e l'infedeltà all'Alleanza conducono alla morte: è l'esilio, apparente smentita delle promesse, di fatto misteriosa fedeltà del Dio salvatore e inizio della restaurazione promessa, ma secondo lo Spirito. Era necessario che il popolo di Dio subisse questa purificazione; (71) l'esilio immette già l'ombra della croce nel disegno di Dio, e il resto dei poveri che ritorna dall'esilio è una delle figure più trasparenti della Chiesa.

(71) Cf
Lc 24,26.


L'attesa del Messia e del suo Spirito

711 « Ecco, faccio una cosa nuova » (Is 43,19). Cominciano a delinearsi due linee profetiche, fondate l'una sull'attesa del Messia, l'altra sull'annunzio di uno Spirito nuovo; esse convergono sul piccolo « resto », il popolo dei poveri, (72) che attende nella speranza il « conforto d'Israele » e la « redenzione di Gerusalemme » (Lc 2,25 Lc 2,38). Si è visto precedentemente come Gesù compia le profezie che lo riguardano. Qui ci si limita a quelle in cui è più evidente la relazione fra il Messia e il suo Spirito.

(72) Cf So 2,3.

712 I tratti del volto del Messia atteso cominciano a emergere nel Libro dell'Emmanuele (73) (quando « Isaia [...] vide la gloria » di Cristo: Jn 12,41), in particolare in Is 11,1-2:

« Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore ».

(73) Cf Is 6-12.

713 I tratti del Messia sono rivelati soprattutto nei canti del Servo. (74) Questi canti annunziano il significato della passione di Gesù, e indicano così in quale modo egli avrebbe effuso lo Spirito Santo per vivificare la moltitudine: non dall'esterno, ma assumendo la nostra « condizione di servi » (Ph 2,7). Prendendo su di sé la nostra morte, può comunicarci il suo Spirito di vita.

(74) Cf Is 42,1-9 Mt 12,18-21 Jn 1,32-34, e anche Is 49,16 Mt 3,17 Lc 2,32, e infine Is 50,4-10 e Is 52,13-15 Is 53,12.

714 Per questo Cristo inaugura l'annunzio della Buona Novella facendo suo questo testo di Isaia (Lc 4,18-19): (75)

« Lo Spirito del Signore è sopra di me,
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore ».

(75) Cf Is 61,1-2.

715 I testi profetici concernenti direttamente l'invio dello Spirito Santo sono oracoli in cui Dio parla al cuore del suo popolo nel linguaggio della Promessa, con gli accenti dell'amore e della fedeltà, (76) il cui compimento san Pietro proclamò il mattino di pentecoste. (77) Secondo queste promesse, negli « ultimi tempi », lo Spirito del Signore rinnoverà il cuore degli uomini scrivendo in essi una Legge nuova; radunerà e riconcilierà i popoli dispersi e divisi; trasformerà la primitiva creazione e Dio vi abiterà con gli uomini nella pace.

(76) Cf
Ez 11,19 Ez 36,25-28 Ez 37,1-14 Jr 31,31-34 Jl 3,1-5.
(77) Cf Ac 2,17-21.

716 Il popolo dei « poveri », (78) gli umili e i miti, totalmente abbandonati ai disegni misteriosi del loro Dio, coloro che attendono la giustizia, non degli uomini ma del Messia, è alla fine la grande opera della missione nascosta dello Spirito Santo durante il tempo delle promesse per preparare la venuta di Cristo. È il loro cuore, purificato e illuminato dallo Spirito, che si esprime nei salmi. In questi poveri, lo Spirito prepara al Signore « un popolo ben disposto » (Lc 1,17).

(78) Cf So 2,3 Ps 22,27 Ps 34,3 Is 49,13 Is 61,1 ecc.


IV. Lo Spirito di Cristo nella pienezza del tempo


Giovanni, Precursore, Profeta e Battista

717 « Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni » (Jn 1,6). Giovanni è riempito «di Spirito Santo fin dal seno di sua madre » (Lc 1,15) (79) da Cristo stesso che la Vergine Maria aveva da poco concepito per opera dello Spirito Santo. La «visitazione » di Maria ad Elisabetta diventa così visita di Dio al suo popolo. (80)

(79) Cf Lc 1,41.
(80) Cf Lc 1,68.

718 Giovanni è « quell'Elia che deve venire »: (81) il fuoco dello Spirito abita in lui e lo fa «correre avanti» (come «precursore») al Signore che viene. In Giovanni il Precursore, lo Spirito Santo termina di « preparare al Signore un popolo ben disposto » (Lc 1,17).

(81) Cf Mt 17,10-13.

719 Giovanni è « più che un profeta ». (82) In lui lo Spirito Santo termina di « parlare per mezzo dei profeti ». Giovanni chiude il ciclo dei profeti inaugurato da Elia. (83) Egli annunzia che la consolazione di Israele è prossima; è la « voce » del Consolatore che viene. (84) Come farà lo Spirito di verità, egli viene « come testimone per rendere testimonianza alla Luce » (Jn 1,7). (85) In Giovanni, lo Spirito compie così le « indagini dei profeti » e il « desiderio » degli angeli: (86) « L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio. [...] Ecco l'Agnello di Dio » (Jn 1,33-36).

(82) Cf Lc 7,26.
(83) Cf Mt 11,13-14.
(84) Cf Jn 1,23 Is 40,1-3.
(85) Cf Jn 15,26 Jn 5,33.
(86) Cf 1P 1,10-12.

720 Infine, con Giovanni Battista lo Spirito Santo inaugura, prefigurandolo, ciò che realizzerà con Cristo e in Cristo: ridonare all'uomo « la somiglianza » divina. Il battesimo di Giovanni era per la conversione, quello nell'acqua e nello Spirito sarà una nuova nascita. (87)

(87) Cf
Jn 3,5.


«Gioisci, piena di grazia»

721 Maria, la santissima Madre di Dio, sempre Vergine, è il capolavoro della missione del Figlio e dello Spirito nella pienezza del tempo. Per la prima volta nel disegno della salvezza e perché il suo Spirito l'ha preparata, il Padre trova la Dimora dove il suo Figlio e il suo Spirito possono abitare tra gli uomini. In questo senso la Tradizione della Chiesa ha spesso letto riferendoli a Maria i più bei testi sulla Sapienza: (88) Maria è cantata e rappresentata nella liturgia come «Sede della Sapienza». In lei cominciano a manifestarsi le « meraviglie di Dio », che lo Spirito compirà in Cristo e nella Chiesa.

(88) Cf
Pr 8,1-9,6 Si 24.

722 Lo Spirito Santo ha preparato Maria con la sua grazia. Era conveniente che fosse « piena di grazia » la Madre di colui nel quale « abita corporalmente tutta la pienezza della divinità » (Col 2,9). Per pura grazia ella è stata concepita senza peccato come la creatura più umile e più capace di accogliere il Dono ineffabile dell'Onnipotente. A giusto titolo l'angelo Gabriele la saluta come la « Figlia di Sion »: « Gioisci ». (89) È il rendimento di grazie di tutto il popolo di Dio, e quindi della Chiesa, che Maria eleva al Padre, nello Spirito, nel suo cantico, (90) quando ella porta in sé il Figlio eterno.

(89) Cf So 3,14 Za 2,14.
(90) Cf Lc 1,46-55.

723 In Maria, lo Spirito Santo realizza il disegno misericordioso del Padre. È per opera dello Spirito che la Vergine concepisce e dà alla luce il Figlio di Dio. La sua verginità diventa fecondità unica in virtù della potenza dello Spirito e della fede. (91)

(91) Cf
Lc 1,26-38 Rm 4,18-21 Ga 4,26-28.

724 In Maria, lo Spirito Santo manifesta il Figlio del Padre divenuto Figlio della Vergine. Ella è il roveto ardente della teofania definitiva: ricolma di Spirito Santo, mostra il Verbo nell'umiltà della sua carne ed è ai poveri (92) e alle primizie dei popoli (93) che lo fa conoscere.

(92) Cf
Lc 2,15-19.
(93) Cf Mt 2,11.

725 Infine, per mezzo di Maria, lo Spirito Santo comincia a mettere in comunione con Cristo gli uomini, oggetto dell'amore misericordioso di Dio. (94) Gli umili sono sempre i primi a riceverlo: i pastori, i magi, Simeone e Anna, gli sposi di Cana e i primi discepoli.

(94) Cf
Lc 2,14.

726 Al termine di questa missione dello Spirito, Maria diventa la « Donna », nuova Eva, « Madre dei viventi », Madre del « Cristo totale ». (95) In quanto tale, ella è presente con i Dodici, « assidui e concordi nella preghiera » (Ac 1,14), all'alba degli « ultimi tempi » che lo Spirito inaugura il mattino di pentecoste manifestando la Chiesa.

(95) Cf Jn 19,25-27.


Gesù Cristo

727 Tutta la missione del Figlio e dello Spirito Santo nella pienezza del tempo è racchiusa nel fatto che il Figlio è l'Unto dello Spirito del Padre dal momento dell'incarnazione: Gesù è Cristo, il Messia. Tutto il secondo articolo del Simbolo della fede deve essere letto in questa luce. L'intera opera di Cristo è missione congiunta del Figlio e dello Spirito Santo. Qui si menzionerà soltanto ciò che concerne la promessa dello Spirito Santo da parte di Gesù e il dono dello Spirito da parte del Signore glorificato.

728 Gesù rivela in pienezza lo Spirito Santo solo dopo che è stato egli stesso glorificato con la sua morte e risurrezione. Tuttavia, lo lascia gradualmente intravvedere anche nel suo insegnamento alle folle, quando rivela che la sua carne sarà cibo per la vita del mondo. (96) Inoltre lo lascia intuire a Nicodemo, (97) alla Samaritana (98) e a coloro che partecipano alla festa delle Capanne. (99) Ai suoi discepoli ne parla apertamente a proposito della preghiera (100) e della testimonianza che dovranno dare. (101)

(96) Cf
Jn 6,27 Jn 6,51 Jn 6,62-63.
(97) Cf Jn 3,5-8.
(98) Cf Jn 4,10 Jn 4,14 Jn 4,23-24.
(99) Cf Jn 7,37-39.
(100) Cf Lc 11,13.
(101) Cf Mt 10,19-20.

729 Solo quando giunge l'Ora in cui sarà glorificato, Gesù promette la venuta dello Spirito Santo, poiché la sua morte e la sua risurrezione saranno il compimento della Promessa fatta ai Padri: (102) lo Spirito di verità, l'altro Paraclito, sarà donato dal Padre per la preghiera di Gesù; sarà mandato dal Padre nel nome di Gesù; Gesù lo invierà quando sarà presso il Padre, perché è uscito dal Padre. Lo Spirito Santo verrà, noi lo conosceremo, sarà con noi per sempre, dimorerà con noi; ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto ciò che Cristo ci ha detto e gli renderà testimonianza; ci condurrà alla verità tutta intera e glorificherà Cristo; convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.

(102) Cf
Jn 14,16-17 Jn 14,26 Jn 15,26 Jn 16,7-15 Jn 17,26.

730 Infine viene l'Ora di Gesù: (103) Gesù consegna il suo spirito nelle mani del Padre (104) nel momento in cui con la sua morte vince la morte, in modo che, « risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre » (Rm 6,4), egli dona subito lo Spirito Santo « alitando » sui suoi discepoli. (105) A partire da questa Ora, la missione di Cristo e dello Spirito diviene la missione della Chiesa: « Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi » (Jn 20,21). (106)

(103) Cf Jn 13,1 Jn 17,1.
(104) Cf Lc 23,46 Jn 19,30.
(105) Cf Jn 20,22.
(106) Cf Mt 28,19 Lc 24,47-48 Ac 1,8.


V. Lo Spirito e la Chiesa negli ultimi tempi


La pentecoste

731 Il giorno di pentecoste (al termine delle sette settimane pasquali), la pasqua di Cristo si compie nell'effusione dello Spirito Santo, che è manifestato, donato e comunicato come Persona divina: dalla sua pienezza Cristo Signore effonde a profusione lo Spirito. (107)

(107) Cf
Ac 2,33-36.

732 In questo giorno è pienamente rivelata la Santissima Trinità. Da questo giorno, il Regno annunziato da Cristo è aperto a coloro che credono in lui: nell'umiltà della carne e nella fede, essi partecipano già alla comunione della Santissima Trinità. Con la sua venuta, che non ha fine, lo Spirito Santo introduce il mondo negli « ultimi tempi », il tempo della Chiesa, il Regno già ereditato, ma non ancora compiuto:

« Abbiamo visto la vera Luce, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la vera fede: adoriamo la Trinità indivisibile, perché ci ha salvati ». (108)

(108) Ufficio delle Ore bizantino. Vespri di Pentecoste, Stico 4: A,<J0i@FJVD4@< (Roma 1884) p. 390.


Lo Spirito Santo - il Dono di Dio

733 « Dio è amore » (1Jn 4,8 1Jn 4,16) e l'amore è il primo dono, quello che contiene tutti gli altri. Questo amore, Dio l'ha « riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato » (Rm 5,5).

734 Poiché noi siamo morti, o, almeno, feriti per il peccato, il primo effetto del dono dell'amore è la remissione dei nostri peccati. È « la comunione dello Spirito Santo » (2Co 13,13) che nella Chiesa ridona ai battezzati la somiglianza divina perduta a causa del peccato.

735 Egli dona allora la « caparra » o le « primizie » della nostra eredità; (109) la vita stessa della Santissima Trinità che consiste nell'amare come egli ci ha amati. (110) Questo amore (la carità di 1Co 13) è il principio della vita nuova in Cristo, resa possibile dal fatto che abbiamo « forza dallo Spirito Santo » (Ac 1,8).

(109) Cf Rm 8,23 2Co 1,22.
(110) Cf 1Jn 4,11-12.

736 È per questa potenza dello Spirito che i figli di Dio possono portare frutto. Colui che ci ha innestati sulla vera Vite, farà sì che portiamo il frutto dello Spirito che « è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé » (Ga 5,22-23). Lo Spirito è la nostra vita; quanto più rinunciamo a noi stessi, (111) tanto più lo Spirito fa che anche operiamo. (112)

« Con lo Spirito Santo, che rende spirituali, c'è la riammissione al paradiso, il ritorno alla condizione di figlio, il coraggio di chiamare Dio Padre, il diventare partecipe della grazia di Cristo, l'essere chiamato figlio della luce, il condividere la gloria eterna ». (113)

(111) Cf Mt 16,24-26.
(112) Cf Ga 5,25.
(113) San Basilio Magno, Liber de Spiritu Sancto, 15, 36: SC 17bis, 370 (PG 32,132).

Lo Spirito Santo e la Chiesa

737 La missione di Cristo e dello Spirito Santo si compie nella Chiesa, corpo di Cristo e tempio dello Spirito Santo. Questa missione congiunta associa ormai i seguaci di Cristo alla sua comunione con il Padre nello Spirito Santo: lo Spirito prepara gli uomini, li previene con la sua grazia per attirarli a Cristo. Manifesta loro il Signore risorto, ricorda loro la sua parola, apre il loro spirito all'intelligenza della sua morte e risurrezione. Rende loro presente il mistero di Cristo, soprattutto nell'Eucaristia, al fine di riconciliarli e di metterli in comunione con Dio perché portino « molto frutto ». (114)

(114) Cf
Jn 15,5 Jn 15,8 Jn 15,16.

738 In questo modo la missione della Chiesa non si aggiunge a quella di Cristo e dello Spirito Santo, ma ne è il sacramento: con tutto il suo essere e in tutte le sue membra essa è inviata ad annunziare e testimoniare, attualizzare e diffondere il mistero della comunione della Santa Trinità (sarà questo l'argomento del prossimo articolo):

« Noi tutti che abbiamo ricevuto l'unico e medesimo spirito, cioè lo Spirito Santo, siamo uniti tra di noi e con Dio. Infatti, sebbene, presi separatamente, siamo in molti e in ciascuno di noi Cristo faccia abitare lo Spirito del Padre e suo, tuttavia unico e indivisibile è lo Spirito. Egli riunisce nell'unità spiriti che tra loro sono distinti [...] e fa di tutti in se stesso un'unica e medesima cosa. Come la potenza della santa umanità di Cristo rende concorporei coloro nei quali si trova, allo stesso modo l'unico e indivisibile Spirito di Dio che abita in tutti conduce tutti all'unità spirituale ». (115)

(115) San Cirillo di Alessandria, Commentarius in Iohannem, 11, 11: PG 74,561.


739 Poiché lo Spirito Santo è l'unzione di Cristo, è Cristo, Capo del corpo, a diffonderlo nelle sue membra per nutrirle, guarirle, organizzarle nelle loro mutue funzioni, vivificarle, inviarle per la testimonianza, associarle alla sua offerta al Padre e alla sua intercessione per il mondo intero. È per mezzo dei sacramenti della Chiesa che Cristo comunica alle membra del suo corpo il suo Spirito Santo e santificatore (questo sarà l'argomento della seconda parte del Catechismo).

740 Queste « meraviglie di Dio », offerte ai credenti nei sacramenti della Chiesa, portano i loro frutti nella vita nuova, in Cristo, secondo lo Spirito (questo sarà l'argomento della terza parte del Catechismo).

741 « Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede per noi, con gemiti inesprimibili » (Rm 8,26). Lo Spirito Santo, artefice delle opere di Dio, è il maestro della preghiera (questo sarà l'argomento della quarta parte del Catechismo).



In sintesi

742 « E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre » (Ga 4,6).

743 Dall'inizio alla fine dei tempi, quando Dio invia suo Figlio, invia sempre il suo Spirito: la loro missione è congiunta e inseparabile.

744 Nella pienezza del tempo, lo Spirito Santo porta a compimento in Maria tutte le preparazioni alla venuta di Cristo nel popolo di Dio. Mediante l'opera dello Spirito Santo in lei, il Padre dona al mondo l'Emmanuele, « Dio-con-noi » (Mt 1,23).

745 Il Figlio di Dio è consacrato Cristo (Messia) attraverso l'unzione dello Spirito Santo nell'incarnazione. (116)

(116) Cf
Ps 2,6-7.

746 Per la sua morte e risurrezione, Gesù è costituito Signore e Cristo nella gloria. (117) Dalla sua pienezza, egli effonde lo Spirito Santo sugli Apostoli e sulla Chiesa.

(117) Cf
Ac 2,36.

747 Lo Spirito Santo, che Cristo, Capo, diffonde nelle sue membra, edifica, anima e santifica la Chiesa, sacramento della comunione della Santissima Trinità e degli uomini.




ARTICOLO 9

«CREDO LA SANTA CHIESA CATTOLICA»

748 « Cristo è la luce delle genti, e questo sacro Concilio, adunato nello Spirito Santo, ardentemente desidera che la luce di Cristo, riflessa sul volto della Chiesa, illumini tutti gli uomini, annunziando il Vangelo a ogni creatura ». (118) Con queste parole si apre la « Costituzione dogmatica sulla Chiesa » del Concilio Vaticano II. Con ciò il Concilio indica che l'articolo di fede sulla Chiesa dipende interamente dagli articoli concernenti Gesù Cristo. La Chiesa non ha altra luce che quella di Cristo. Secondo un'immagine cara ai Padri della Chiesa, essa è simile alla luna, la cui luce è tutta riflesso del sole.

(118) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 1, AAS 57 (1965) 5.

749 L'articolo sulla Chiesa dipende anche interamente da quello sullo Spirito Santo, che lo precede. « In quello, infatti, lo Spirito Santo ci appare come la fonte totale di ogni santità; in questo, il divino Spirito ci appare come la sorgente della santità della Chiesa ». (119) Secondo l'espressione dei Padri, la Chiesa è il luogo « dove fiorisce lo Spirito ». (120)

(119) Catechismo Romano, 1, 10, 1: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 104.
(120) Sant'Ippolito di Roma, Traditio apostolica, 35: ed. B. Botte (Münster i.W. 1989) p. 82.

750 Credere che la Chiesa è « Santa » e « Cattolica » e che è « Una » e « Apostolica » (come aggiunge il Simbolo niceno-costantinopolitano) è inseparabile dalla fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Nel Simbolo degli Apostoli professiamo di credere la santa Chiesa (« Credo [...] Ecclesiam »), e non nella Chiesa, per non confondere Dio con le sue opere e per attribuire chiaramente alla bontà di Dio tutti i doni che egli ha riversato nella sua Chiesa. (121)

(121) Cf Catechismo Romano, 1, 10, 22: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 118.


Paragrafo 1. LA CHIESA NEL DISEGNO DI DIO


I. I nomi e le immagini della Chiesa

751 La parola « Chiesa » [« ekklèsia », dal greco « ek-kalein » - « chiamare fuori »] significa « convocazione ». Designa assemblee del popolo, (122) generalmente di carattere religioso. È il termine frequentemente usato nell'Antico Testamento greco per indicare l'assemblea del popolo eletto riunita davanti a Dio, soprattutto l'assemblea del Sinai, dove Israele ricevette la Legge e fu costituito da Dio come suo popolo santo. (123) Definendosi « Chiesa », la prima comunità di coloro che credevano in Cristo si riconosce erede di quell'assemblea. In essa, Dio « convoca » il suo popolo da tutti i confini della terra. Il termine “Kyriakè”, da cui sono derivati Church, Kirche, significa « colei che appartiene al Signore ».

(122) Cf
Ac 19,39.
(123) Cf Ex 19.

752 Nel linguaggio cristiano, il termine « Chiesa » designa l'assemblea liturgica, (124) ma anche la comunità locale (125) o tutta la comunità universale dei credenti. (126) Di fatto questi tre significati sono inseparabili. La « Chiesa » è il popolo che Dio raduna nel mondo intero. Essa esiste nelle comunità locali e si realizza come assemblea liturgica, soprattutto eucaristica. Essa vive della Parola e del Corpo di Cristo, divenendo così essa stessa corpo di Cristo.

(124) Cf
1Co 11,18 1Co 14,19 1Co 14,28 1Co 14,34-35.
(125) Cf 1Co 1,2 1Co 16,1.
(126) Cf 1Co 15,9 Ga 1,13 Ph 3,6.


I simboli della Chiesa

753 Nella Sacra Scrittura troviamo moltissime immagini e figure tra loro connesse mediante le quali la Rivelazione parla del mistero insondabile della Chiesa. Le immagini dell'Antico Testamento sono variazioni di un'idea di fondo, quella del « popolo di Dio ». Nel Nuovo Testamento (127) tutte queste immagini trovano un nuovo centro, per il fatto che Cristo diventa il « Capo » di questo popolo, (128) che è quindi il suo corpo. Attorno a questo centro si sono raggruppate immagini « desunte sia dalla pastorizia o dall'agricoltura, sia dalla costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali ». (129)

(127) Cf
Ep 1,22 Col 1,18.
(128) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 9, AAS 57 (1965) 13.
(129) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 6, AAS 57 (1965) 8.

754 « Così la Chiesa è l'ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo. (130) È pure il gregge, di cui Dio stesso ha preannunziato che sarebbe il pastore (131) e le cui pecore, anche se governate da pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il Pastore buono e il Principe dei pastori, (132) il quale ha dato la sua vita per le pecore (133) ». (134)

(130) Cf
Jn 10,1-10.
(131) Cf Is 40,11 Ez 34,11-31.
(132) Cf Jn 10,11 1P 5,4.
(133) Cf Jn 10,11-15.
(134) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 6, AAS 57 (1965) 8.

755 « La Chiesa è il podere o campo di Dio. (135) In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono stati i patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle genti. (136) Essa è stata piantata dal celeste Agricoltore come vigna scelta. (137) Cristo è la vera Vite, che dà vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui e senza di lui nulla possiamo fare (138) ». (139)

(135) Cf
1Co 3,9.
(136) Cf Rm 11,13-26.
(137) Cf par.; Is 5,1-7.
(138) Cf Jn 15,1-5.
(139) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 6, AAS 57 (1965) 8.

756 « Più spesso ancora la Chiesa è detta l'edificio di Dio. (140) Il Signore stesso si è paragonato alla pietra che i costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42 par.; Ac 4,11 1P 2,7 Ps 118,22). Sopra quel fondamento la Chiesa è stata costruita dagli Apostoli (141) e da esso riceve stabilità e coesione. Questa costruzione viene chiamata in varie maniere: casa di Dio, (142) nella quale abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito, (143) la dimora di Dio con gli uomini, (144) e soprattutto tempio santo, rappresentato da santuari di pietra, che è lodato dai santi Padri e che la liturgia giustamente paragona alla Città santa, la nuova Gerusalemme. In essa, infatti, quali pietre viventi, veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale. (145) E questa Città santa Giovanni la contempla mentre nel finale rinnovamento del mondo essa scende dal cielo, da presso Dio, "preparata come una sposa che si è ornata per il suo sposo" (Ap 21,1-2) ». (146)

(140) Cf 1Co 3,9.
(141) Cf 1Co 3,11.
(142) Cf 1Tm 3,15.
(143) Cf Ep 2,19-22.
(144) Cf Ap 21,3.
(145) Cf 1P 2,5.
(146) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 6, AAS 57 (1965) 8-9.

757 « La Chiesa, che è chiamata "Gerusalemme che è in alto" e "Madre nostra" (Ga 4,26); (147) viene pure descritta come l'immacolata Sposa dell'Agnello immacolato, (148) Sposa che Cristo "ha amato [...] e per la quale ha dato se stesso, al fine di renderla santa" (Ep 5,25-26), che si è associata con patto indissolubile e che incessantemente "nutre e [...] cura" (Ep 5,29) ». (149)

(147) Cf Ap 12,17.
(148) Cf Ap 19,7 Ap 21,2 Ap 21,9 Ap 22,17.
(149) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 6, AAS 57 (1965) 9.


II. Origine, fondazione e missione della Chiesa

758 Per scrutare il mistero della Chiesa, è bene considerare innanzi tutto la sua origine nel disegno della Santissima Trinità e la sua progressiva realizzazione nella storia.


Un disegno nato nel cuore del Padre

759 « L'eterno Padre, con liberissimo e arcano disegno di sapienza e di bontà, ha creato l'universo, ha decretato di elevare gli uomini alla partecipazione della sua vita divina », alla quale chiama tutti gli uomini nel suo Figlio: « I credenti in Cristo li ha voluti convocare nella santa Chiesa ». Questa « famiglia di Dio » si costituisce e si realizza gradualmente lungo le tappe della storia umana, secondo le disposizioni del Padre: la Chiesa, infatti, « prefigurata sino dal principio del mondo, mirabilmente preparata nella storia del popolo d'Israele e nell'Antica Alleanza, e istituita "negli ultimi tempi", è stata manifestata dall'effusione dello Spirito e avrà glorioso compimento alla fine dei secoli ». (150)

(150) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 2, AAS 57 (1965) 5-6.


La Chiesa - prefigurata fin dall'origine del mondo

760 « Il mondo fu creato in vista della Chiesa », dicevano i cristiani dei primi tempi. (151) Dio ha creato il mondo in vista della comunione alla sua vita divina, comunione che si realizza mediante la « convocazione » degli uomini in Cristo, e questa « convocazione » è la Chiesa. La Chiesa è il fine di tutte le cose (152) e le stesse vicissitudini dolorose, come la caduta degli angeli e il peccato dell'uomo, furono permesse da Dio solo in quanto occasione e mezzo per dispiegare tutta la potenza del suo braccio, tutta l'immensità d'amore che voleva donare al mondo:

« Come la volontà di Dio è un atto, e questo atto si chiama mondo, così la sua intenzione è la salvezza dell'uomo, ed essa si chiama Chiesa ». (153)

(151) Erma, Pastor, 8, 1 (Visio 2, 4, 1): SC 53, 96; cf Aristide, Apologia, 16, 7: BP 11, 125; San Giustino, Apologia, 2, 7: CA 1, 216-218 (PG 6,456).
(152) Cf Sant'Epifanio, Panarion, 1, 1, 5, Haereses, 2, 4: GCS 25, 174 (PG 41,181).
(153) Clemente d'Alessandria, Paedagogus, 1, 6, 27, 2: GCS 12, 106 (PG 8,281).


La Chiesa - preparata nell'Antica Alleanza

761 La convocazione del popolo di Dio ha inizio nel momento in cui il peccato distrugge la comunione degli uomini con Dio e quella degli uomini tra di loro. La convocazione della Chiesa è, per così dire, la reazione di Dio di fronte al caos provocato dal peccato. Questa riunificazione si realizza segretamente in seno a tutti i popoli: « Chi teme [...] [Dio] e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto » (Ac 10,35) (154).

(154) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 9, AAS 57 (1965) 12; Ibid., LG 13: AAS 57 (1965) 17-18; Ibid., LG 16: AAS 57 (1965) 20.

762 La preparazione remota della riunione del popolo di Dio comincia con la vocazione di Abramo, al quale Dio promette che diverrà padre di un grande popolo. (155) La preparazione immediata comincia con l'elezione di Israele come popolo di Dio. (156) Con la sua elezione, Israele deve essere il segno della riunione futura di tutte le nazioni. (157) Ma già i profeti accusano Israele di aver rotto l'Alleanza e di essersi comportato come una prostituta. (158) Essi annunziano un'Alleanza nuova ed eterna. (159) « Cristo istituì questo nuovo Patto ». (160)

(155) Cf
Gn 12,2 Gn 15,5-6.
(156) Cf Ex 19,5-6 Dt 7,6.
(157) Cf Is 2,2-5 Mi 4,1-4.
(158) Cf Os Os 1 Is 1,2-4 Jr 2 ecc.
(159) Cf Jr 31,31-34 Is 55,3.
(160) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 9, AAS 57 (1965) 13.


La Chiesa - istituita da Gesù Cristo

763 È compito del Figlio realizzare, nella pienezza dei tempi, il piano di salvezza del Padre; è questo il motivo della sua « missione ». (161) «Il Signore Gesù diede inizio alla sua Chiesa predicando la Buona Novella, cioè la venuta del regno di Dio da secoli promesso nelle Scritture». (162) Per compiere la volontà del Padre, Cristo inaugurò il regno dei cieli sulla terra. La Chiesa è « il regno di Cristo già presente in mistero». (163)

(161) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 3, AAS 57 (1965) 6; Id., Decr. Ad gentes, AGD 3: AAS 58 (1966) 949.
(162) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 5, AAS 57 (1965) 7.
(163) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 3, AAS 57 (1965) 6.

764 « Questo regno si manifesta chiaramente agli uomini nelle parole, nelle opere e nella presenza di Cristo ». (164) Accogliere la parola di Gesù significa accogliere « il regno stesso di Dio ». (165) Il germe e l'inizio del regno sono il « piccolo gregge » (Lc 12,32) di coloro che Gesù è venuto a convocare attorno a sé e di cui egli stesso è il pastore. (166) Essi costituiscono la vera famiglia di Gesù. (167) A coloro che ha così radunati attorno a sé, ha insegnato un modo « nuovo di comportarsi », ma anche una preghiera loro propria. (168)

(164) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 5, AAS 57 (1965) 7.
(165) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 5, AAS 57 (1965) 7.
(166) Cf Mt 10,16 Mt 26,31 Jn 10,1-21.
(167) Cf Mt 12,49.
(168) Cf Mt 5-6.

765 Il Signore Gesù ha dotato la sua comunità di una struttura che rimarrà fino al pieno compimento del Regno. Innanzi tutto vi è la scelta dei Dodici con Pietro come loro capo. (169) Rappresentando le dodici tribù d'Israele, (170) essi sono i basamenti della nuova Gerusalemme. (171) I Dodici (172) e gli altri discepoli (173) partecipano alla missione di Cristo, al suo potere, ma anche alla sua sorte. (174) Attraverso tutte queste azioni Cristo prepara ed edifica la sua Chiesa.

(169) Cf
Mc 3,14-15.
(170) Cf Mt 19,28 Lc 22,30.
(171) Cf Ap 21,12-14.
(172) Cf Mc 6,7.
(173) Cf Lc 10,1-2.
(174) Cf Mt 10,25 Jn 15,20.

766 Ma la Chiesa è nata principalmente dal dono totale di Cristo per la nostra salvezza, anticipato nell'istituzione dell'Eucaristia e realizzato sulla croce. L'inizio e la crescita della Chiesa « sono simboleggiati dal sangue e dall'acqua che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso ». (175) « Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa ». (176) Come Eva è stata formata dal costato di Adamo addormentato, così la Chiesa è nata dal cuore trafitto di Cristo morto sulla croce. (177)

(175) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 3, AAS 57 (1965) 6.
(176) Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium SC 5, AAS 56 (1964) 99.
(177) Cf Sant'Ambrogio, Expositio evangelii secundum Lucam, 2, 85-89: CCL 14, 69-72 (PL 15, 1666-1668).



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