Agnese Grazi 126

126

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (126)

(era nel Vol. I, al n. 172, a pag. 307)

(524)


I. M. I.

Mia Figliuola in Gesù Cristo,

Le mando la bettonica, e potrà dire al medico in che quantità ne deve mettere a bollire per volta : la faccia distendere all'ombra, acciò non vada a male.
Potrà principiare di nuovo i venerdì a S. Francesco di Paola ; e siccome egli fu tanto umile che volle chiamarsi minimo, così lo preghi che le impetri questa grazia per me pure, che stiamo veramente annichilati avanti a Dio con vero disprezzo di noi e la totale unione e trasformazione nel Divino Beneplacito ; e principalmente preghi questo gran Santo che s'impegni presso S. D. M. acciò mandi santi servi suoi in questo Ritiro, affine promuovano la maggior gloria sua e salute delle anime ecc. . . . Desidero sempre più, che lei si butti come un puro nulla nell'abisso dell'infinito amor di Dio, e seguiti l'aura amorosa dello Spirito Santo ; facendo orazione come vuole S. D. Maestà.
Dio si compiace di quelli che si fanno piccoli e diventano come piccoli fanciullini. Questi se li tiene nel suo Seno Divino e li allatta con quel latte divino e mosto dolcissimo del Santo Amore, che inebria chi lo beve ; ma questa è una santa ubbriachezza che fa divenire sempre più savio.
Via dunque, figlia mia in Cristo Gesù, nuoti pure in questo pelago d'infinita carità, e per nuotare con più agevolezza s'incenerisca con quel sacrificio d'olocausto che abbiamo detto nelle nostre conferenze ; oh ! che questa cenere è quella che conserva il fuoco del santo amore e lo fa crescere sempre più. Quando la povera farfalletta andrà girando intorno a quel lume divino tutta ansiosa d'abbruciarvisi, d'incenerirvisi dentro, non tralasci di parlargli con gran rispetto e gratitudine ed amore sviscerato delle meraviglie che ha operate per noi in farsi uomo, patire, morire ecc. Una o due parole possono tener l'anima tutta sospesa, tutta rapita, tutta innamorata e tutta languente e spasimante d'amore e dolore.
Dio insegna e rivela ai piccoli le sue meraviglie, e le nasconde ai sapienti del mondo. Così l'Evangelo, e perciò intenda. Gesù la benedica.

PAOLO Suo Servo

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti !).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 172, a pag. 307




127

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (127)

(era nel Vol. I, al n. 173, a pag. 308)

(525)

I. M. I.

Mia Figliuola in Gesù Cristo,

Con fretta rispondo alla sua lettera, e le dico che l'avvisarmi della persona che mi accenna è opera di carità : ma la verità si è che ella è una buona figliuola, e se dice qualche cosa un poco dura, nasce dall'oppressione del povero spirito afflitto e combattuto, onde conviene pigliare il tutto in buona parte, e Dio mi fa grazia di fare così io, che interpreto tutto in questa buona parte. Alle volte pare durezza di testa ciò che è effetto degli assalti grandi del demonio. Pertanto voglio che Agnese sia semplice come un bambino, e giudichi tutto in ottima parte, scusando sempre la creatura con santa intenzione, attribuendo ad effetti di tentazioni ciò che pare contrario ; così deve far lei e credere bene assai di tutti, guardandoli con gran carità in Dio ecc. e conoscendosi lei sola per cattiva, dura, imperfetta, umiliandosi, annichilandosi avanti a Dio ed esclamando misericordia. Orsù l'opera di carità è fatta, e credo lei l'abbia fatta con buona intenzione ; io farò quello che S. D. Maestà vorrà. Lei non ne parli più, non s'intrighi in direzione d'alcuno : sia morta, mostri carità, ugualità a tutto.
Avverta a non scrupoleggiare sopra ciò ho scritto, che è fatto con buon fine ; ma bisogna avvertire di nascondere tutto ciò nel fuoco del divino amore, acciò tutto resti incenerito, e poi perderne affatto la memoria e non pensarci più, e se viene avanti qualche pensiero ecc. buttarlo subito nel fuoco ; attenda a ciò le ho detto e lasci che il suo spirito sia tutto assorbito nell'Infinito Bene con alto annichilamento. Ori per me ecc.


PAOLO D. Suo Servo Indeg.mo

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 173, a pag. 308




128

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (128)

23 agosto. (era nel Vol. I, al n. 174, a pag. 310)

(526)


I. M. I.

Mia figluola in Gesù Cristo,

Questa mattina ho ricevute due sue lettere, e perchè Maria Angela va via dimani, non occorre che io venga, perchè tanto non avrebbe tempo di parlarmi.
Io scrivo in fretta. Lei procuri di mettere in esecuzione gli avvisi datile, e s'umilii sempre più e faccia la sua orazione in pura e santa fede, abissandosi in Dio ed annichilando tutte le immagini delle creature per portarsi alla vera unione di Dio in pura fede, senza immagini ecc. Seguiti la divozione al Sacro Cuore di Gesù, come Dio la tira, e faccia orazione elevandosi in Dio, in quella maniera che lo Spirito Santo la conduce, insomma si valga delle regole solite.
Io sto sempre più sotto la sferza dell'ira di Dio Onnipotente, e vedo le cose per terra e non so se vi sarà riparo.
Preghi S. D. M. che mi salvi l'anima per sua infinita misericordia, e mi dia vera contrizione e pazienza di soffrire le grandi contradizioni. In Orbetello non so quando verrò, perchè non posso fare la mia volontà. Raccomandi a Dio che illumini quello si deve fare per questo povero abbandonato Ritiro. Gesù la benedica. Amen.

Ritiro ai 23 agosto. Paolo Suo Servo in Cristo.

(Conforme all' originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 174, a pag. 310




129

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (129)

20 agosto. (era nel Vol. I, al n. 175, a pag. 311)

(527)


Viva sempre nei nostri cuori l'Amore purissimo di Gesù.

Mia figliuola in Cristo dilett.ma,

Ho ricevuto la sua lettera e la ringrazio in Gesù della carità che mi continua ; le so dire che Dio non vuole che io trovi contento nè in lettere, nè in altro. Sia in eterno benedetto. Stia attenta in rifiutare quelle viste che la divertono da Dio. Il diavolo fa un gran guadagno se gli riesce di divertire un poco l'anima dal Sommo Bene ; e giacchè non gli riesce di far peccare, almeno cerca d'impedire il maggiore amor di Dio in purità di fede, procurando di trasfigurarsi in angelo di luce, e mettendo nella fantasia varie immagini acciò l'anima delusa si attacchi alle follie e lasci il puro sguardo amoroso di Dio, che innamora, infiamma ed arricchisce l'anima d'ogni virtù ; e però seguiti a burlarsi di tali cose, non guardi gli apparati delle sale regie, nè i cortigiani e tanto meno i buffoni, ma s'accosti al suo Re, che ha sposata l'anima sua in fede. Ivi se ne stia riposata, abbandonata e liquefatta d'amore, con sommo annichilamento di sè e gran rispetto di quella Sovrana Maestà.
In quel sonno d'amore non vi puole essere inganno, quando però l'anima se ne sta attenta all'Amato Bene. Io farò una dolce parità : un bambino sta attaccato alle mammelle di sua madre, succhia il latte in abbondanza, il latte gli riscalda il cervello e il dolce bambinello s'addormenta, ma non lascia con la sua piccola bocca la poppa di sua madre, dorme, ma succhia il latte. Così l'anima sta attaccata alle dolcissime mammelle dell'infinita Carità di Dio, succhia il latte del Santo Amore, e s'addormenta in Dio, perchè le potenze inebriate dalla divina dolcezza se ne restano quasi sopite ecc. ; a voce ne parleremo meglio, sebbene non sono disposto a parlare di tali cose. Io vedo, pare a me, l'Opera che ho alle mani per terra. Non so dove voltarmi, da ogni lato incontro timori, spaventi, orrori e desolazioni, e mi creda che aspiro ad una santa morte.
Gesù la benedica. Amen.

. . . ai 20 agosto.

PAOLO Suo vero Servo in Dio.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).






130

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (130)

(era nel Vol. I, al n. 176, a pag. 312)

(528)

Sia lodato Gesù e Maria.

Mia figliuola in Gesù Crocefisso,

Ho ricevuta la sua lettera, in cui sento l'inutile sua afflizione per tema di perdere me. Io non ho nessuna notizia di dovere partire da queste parti per sempre, se lei la tiene questa notizia mi farà carità a dirmelo per potermi apparecchiare, ma nemmeno lei credo la tenga. Bisogna vivere molto spogliata anche di quel devoto affetto che in Dio si porta al padre spirituale, perchè il nostro cuore è così facile agli affetti naturali verso le creature che niente più ; onde bisogna star molto in guardia, per non rubare a Dio quello che se gli deve, e darlo ad una sordida creatura anche che sia coperto con un buon fine. Confesso avanti a Dio, che con tutto ciò io ami in Dio le anime che dirigo, insieme alle altre, me ne sento però così spogliato, che quando non avessi da parlargli, nè sentirle mai più, nè mai più vederle, nè mai più averne nuova, non me ne piglierei pena nessuna, ma amerei la volontà di Dio in quest'evento : e grazie a Dio l'ho esperimentato, perchè quando mi sono allontanato da qualche anima che dirigevo, non ne ho sentito punto di pena, e se l'avessi sentita avrei avuto paura d'attacco, anche con buon fine, e questo sarebbe stato l'unico motivo per non farmi dirigere più nessuno. Grazie a Dio so certo che in noi non vi è altro affetto che quello che nasce dal Sommo Bene, e non si scioglierà in eterno. Desidero che lei si guardi per non ammalarsi, se poi Dio la manda, pigliarla con allegrezza.
Non voglio che pigli assenzio se non al venerdì a ventun'ora, e poco. Seguiti le solite regole ed istruzioni, e seguiti a pregare per me, che S. D. M mi dia fortezza e pazienza.
Dio la benedica : Amen.

Suo vero Servo in Dio PAOLO D. S. .

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 176, a pag. 312




131

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (131)

(era nel Vol. I, al n. 177, a pag. 313)

(529)

I. M. I.

Mia figliuola in Gesù Crocefisso,

Ieri sera ho ricevute due sue lettere, e dimani a Dio piacendo risponderò a voce ; ma intanto seguiti gli avvisi dati, e stia in guardia della fortezza. Il diavolo sa usare molte astuzie ; le unioni di spirito fondate in Dio che producono gran virtù sono buone ; quando poi sono materiali e che pare vi siano unioni non tanto di spirito che di corpo, queste sono assai pericolose, abbenchè paia che cagionino buoni effetti. Il demonio non ha fretta, purchè venga al suo intento ; e però stia in guardia, tronchi al solito con gran costanza ed umiltà, che ciò che è di Dio sarà permanente, e il diavolo resterà confuso. La sua condotta non è d'inganni ma fondata in Dio, il diavolo però vi ha rabbia e vi si mischia, resterà svergognato piacendo a Dio. Si umilii in quelle burrasche, si armi di fortezza in Dio, con un sommo annichilamento, e comandi alla bestia infernale che parta e vada all'inferno ; ciò lo faccia da quella stanza amorosa che lei sa.
Io verrò domani a buon'ora per avere tempo di sentirla, ma avrò detto Messa, sicchè potrà comunicarsi ecc. Dica alla signora Maria Giovanna che io desidero molto di servirla, ma la signora Suplizia ha il suo confessore, vada dal medesimo che io non so il suo spirito, nè mi sento ispirato ad altro ; in caso poi che persista, venga dimani mattina a San Giuseppe che la confesserò come gli altri, ma non voglio entrare nelle sue cose, chè chi sa come l'intenderebbe ecc. Non dico altro ; se non verrà, mi farà più piacere, ma se viene la sentirò. Le sue lettere le porterò, ma io non ho caro che carteggi ; parleremo.
Gesu la benedica.

PAOLO D. S. Suo Servo in Dio.

(Conforme all'originale esistente nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 177, a pag. 313




132

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (132)

Ritiro della Presentazione di Maria SS.ma -

Monte Argentario, 22 luglio.

(era nel Vol. I, al n. 178, a pag. 314)(530)


Gesù, che è l'unica dolcezza dei nostri cuori, ci bruci col fuoco santissimo che arde nel suo Cuore Divino sin la midolla delle ossa : Amen.

Mia dilett.ma figliuola in Gesù Crocifisso,

Non le posso spiegare quanto io legga volentieri i suoi biglietti, che mi dànno motivo di magnificare le misericordie del nostro buon Dio. Come faremo, figlia mia, ad esser grati al nostro soavissimo Gesù ? Oh ! che vorrei che venisse in noi tanto fuoco di carità sino a segno di bruciar chi ci passa vicino ; e non solamente chi ci passa vicino ma anche i popoli lontani, le lingue, le nazioni, le tribù, ed in una parola tutte le creature, acciò tutte conoscessero ed amassero il Sommo Bene. Io la ringrazio nel Costato purissimo di Gesù della carità che mi continua, e della memoria che fece di me appresso all'Amore Infinito Sacramentato nel tempo della processione. Lei fece bene a pregar Dio che mi desse un buon viaggio per i miei bisogni, perchè credo che presto avrò da fare un viaggio d'infiniti pericoli. Viva Gesù ; con la sua grazia m' apparecchio a tutto. Basta che non perda Dio con le colpe, Dio me ne guardi. Del resto poi io me ne sto di continuo sepolto nel mare delle mie miserie ed orribili tempeste.
Ah, voglia Dio, che non faccia naufragio ! Non cerco consolazioni, ma solamente cerco di fare la volontà santissima del mio Dio. Questa cerco, questa desidero e non più. Orsù, figlia mia dilettissima in Gesù, seguiti le regole solite, e soprattutto non si fidi di sè, ma stia in un santo timore filiale. Tenga conto dei doni di Dio, perchè ne dovrà render conto. S'umilii, si annichili, si disprezzi, desideri d'essere aborrita da tutti come una serva inutile, si faccia ben piccola, si spogli di tutto ciò che non è Dio, e lui solo cerchi. Soprattutto conosca che tutto è dono amoroso di Dio, e lei non ha che marcia, puzza ed ogni male.
Addio, mia figliuola.

SS.ma Presentazione ai 22 luglio. . .


PAOLO D. S. Suo vero Servo in Dio.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 178, a pag. 314




133

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (133)

(era nel Vol. I, al n. 179, a pag. 316)

(531)


Legga con attenzione questa lettera che le farà gran giovamento, e abbassi il capo alla divina volontà, e stia quieta, e non faccia querele con Dio, ma dica umilmente : Mio Dio, sia fatta la vostra SS. Volontà, e tiri avanti la sua orazione al solito.
Faccia la carità dire al sig. D. Giacomo suo sig. zio, che faccia le mie scuse presso il sig. Commissario, che io sto tanto indisposto che niente più, e non posso applicare per far il discorso il giorno di S. Giacomo, tanto più che il tempo è breve, ed io sono in età, e a far queste cose ci vuole tempo. Dio sa quanto mi dispiace non poterlo servire, tanto più che gli sono tanto obbligato, ma all'impossibile nessuno è tenuto, ed al mio stato presente si rende impossibile tale applicazione. Legga questo capitolo di lettera al suo sig. zio : ori per me e Dio la benedica.
Già le dico che non abbia scrupolo nelle cose suddette, perchè lei l'ha fatto ignorantemente e semplicemente : ma io ero obbligato in coscienza a darle lume per un'altra volta. Dica a Gesù quando si prepara per l'orazione che le insegni lui ad orare. Deo gratias.

Io sono in Gesù Cristo, suo Servo PAOLO.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 179, a pag. 316




134

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (134)

20 febbraio. (era nel Vol. I, al n. 180, a pag. 317)

(532)



I. M. I.

Mia figliuola in Gesù Cristo,

Ho ricevuto la sua lettera, e sento che lei mi dice essere la volontà di Dio ch'io venga spesso in Orbetello. Ma lei s'inganna, e creda ch'è una segreta suggestione ; per tanto lei deve stare unita alla divina volontà e non desiderare altro che dar gusto a Dio. Quando Dio vorrà ch'io venga, verrò e la sentirò : intanto se le fa bisogno di qualche cosa mi scriva, e sarebbe meglio scrivere non tanto spesso : basta, in questo la lascio in libertà.
Preghi S. D. M. che faccia la sua santissima volontà e mi dia grazia di tacere e operare ; e preghi assai ancora per la sua casa, massime per suo zio, acciò Dio gli dia grazia di vivere secondo il suo stato.
Gesù la benedica : Amen.

Ritiro ai 20 febbraio. . .

PAOLO D. Suo Servo.

(Conforme all' originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 180, a pag. 317




135

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (135)

S.Antonio - Monte Argentario, 25 novembre.

(era nel Vol. I, al n. 181, a pag. 318)(533)


Viva sempre nei nostri cuori il dolcissimo amore di Gesù nostro bene.

Mia Figlia in Gesù Cristo,

Ho ricevuto in quest' ordinario la sua lettera e i due pieghi degli scritti. Non si puole dubitare che non sia stata la santissima volontà di Dio ciò che le ho ordinato di fare. Da questo deve imparare ad abbandonarsi tutta al divino beneplacito ed alla cura del P. Spirituale. Non pensi più ai suoi scritti, come se non fossero fatti.
Ho letto ieri sera qualche cosa : le dico che Dio la tratta da bambina ; verrà il tempo di mangiare il pane duro, seguiti le stesse regole datele e non dubiti, che va bene.
Non ho tempo di scrivere, che parto questa mattina subito che sarà giorno per una Missione, lontano da qui 20 miglia. Oh, che gran bisogni sono nel mondo ! Non vi sono operai ! Molti luoghi dimandano la Missione, e non si puole far tanto ; sono quasi sei mesi che si sta in esercizio : Dio sia benedetto. Mi credevo riposare un poco il mio bisognosissimo spirito ai piedi di Gesù, ma non lo merito. Sa Dio quanto sarei venuto volentieri a Viterbo, ma come farò ? Se Dio mi aprisse la via dopo il SS. Natale, verrei volentieri. Sia fatta la ss. volontà d'Iddio.
Mia figlia nel Signore, il povero Paolo sta in estremi bisogni, tiene necessità d'orazione, bisogna aiutarlo e dirlo a suor Lilia ed alle altre che preghino secondo la mia intenzione per due cose di somma premura. Preghino tutte per me molto ; non cerco altro se non la purissima volontà del mio Dio : Amen, e spazio di penitenza. Non ho altro tempo. Solo le dico che tiri avanti al solito ; Gesù è quello che guida la nave, egli n'è il pilota ; non dubitiamo.
Non mi scriva sino alla posta che viene, che sarò qui a Dio piacendo.
Mi saluti in Gesù coteste serve di Dio, gli raccomandi un'anima assai bisognosa, che teme molto d'essere fuori di strada ; ne facciano fervida orazione acciò Dio le ispiri ciò che è di maggior gloria d'Iddio.
Io sono sempre e sarò sempre nel costato di Gesù.

S. Antonio, ai 25 novembre. . . (1)

Suo vero Servo nel Signore PAOLO D. S. .

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. Questa lettera è chiaramente diretta ad Agnese Grazi quando era in monastero a Viterbo, perciò può essere datata nel 1737. 2. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 181, a pag. 318




136

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (136)

Ritiro della Presentazione di Maria SS.ma -

Monte Argentario, 14 novembre.

(era nel Vol. I, al n. 182, a pag. 319)(534)


I. M. I.

Mia Figliuola in Cristo Gesù dilettissima,

Ieri ricevei la sua lettera, e sento che i nemici sono arrabbiati ; ma bisogna burlarsi di loro, e con gran confidenza ed umiltà buttarsi tutta nelle braccia di Gesù Cristo, e per qualunque fantasma succeda non abbandonar mai l'orazione, che è un'arma potentissima per abbattere tutta la rabbia dell'inferno. Sono cani legati alla catena, possono abbaiare, ma non mordere, se non vogliamo da noi stessi lasciarci mordere. Seguiti i precetti che le ho detto : Dio vuol far una gran prova per sua maggior gloria e suo maggior bene.
Circa a quello che le successe martedì sera se ne faccia una burla. Il diavolo ha presa una figura da pari suo, e meglio non la poteva pigliare. Non è meraviglia che pigli la mia figura quando questa bestiaccia ardisce di trasfigurarsi in angelo di luce. Non ne faccia caso veruno. Stia forte in fede e in gran confidenza in Dio, con gran coraggio combatta in questa battaglia, che Dio le tiene preparata gran vittoria se sarà ben umile, ben mortificata, bene staccata dalle creature e fedele e perseverante nell'orazione ed altri santi esercizi. Se il diavolo non ha ubbidito al mio precetto, che in nome di Gesù Cristo gli ho fatto, è per suo maggior tormento ; poichè Dio permette così acciò lei s'arricchisca di grazie maggiori e lui resti svergognato e confuso. Nelle elevazioni di mente non perda di vista il suo niente, e non si fidi di tutto, ma cammini in pura fede, come le ho detto ; e quando le succedono certe unioni materiali in orazione, le tronchi e s'annichili con spirito riposato e quieto, e poi s'abissi tutta in Dio, adorando quella Sovrana Maestà in spirito e verità. Dio le insegnerà il di più, se sarà ben umile. Gesù la benedica : Amen, e seguiti ad orare per me ecc.

SS. Presentazione ai 14 novembre. . .

Suo vero Servo in Cristo PAOLO D. S. .

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 182, a pag. 319




137

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (137)

Ritiro della Presentazione di Maria SS.ma -

Monte Argentario, 31 agosto.

(era nel Vol. I, al n. 183, a pag. 320)(535)


I. M. I.

Mia Figliuola dilett.ma in Gesù,

Ho ricevuto il suo biglietto, e tanto così sta bene.
Si unisca all' intenzione purissima di questa cara Bambina e sacrifichi se stessa a Dio in odore di soavità nel Cuore purissimo di Maria Santissima.
Questo gran Cuore, che dopo il Cuore di Gesù è il Re dei cuori, ha amato ed ama più Dio che tutto il paradiso assieme ; voglio dire più che tutti gli angeli e santi, che sono stati, sono e saranno : e perciò lei desideri d'amare Dio con il Cuore di questa gran Bambina, e per farlo si getti in spirito in questo bel Cuore, ed ami il Sommo Bene con questo purissimo Cuore, con intenzione d'esercitare tutte le virtù che esercitò lei. Ma per far questo ed aver l'ingresso nel Cuore Santissimo della nostra gran Regina e Madre Bambina, bisogna farsi pure bambina, con la semplicità fanciullesca, colla vera umiltà ed annichilamento di cuore ecc.
Operi, figlia mia, questi santi esercizi in pura fede, semplicità e con pochi discorsi : ma lasci l'anima in libertà di prorompere in quegli affetti e parole amorose, che le suggerirà lo Spirito Santo. Non stia attaccata a riflessioni, ma lasci che l'anima faccia quei voli d'amore che le farà far Dio : le ali per far questi voli d'amore sono l'annichilamento, il disprezzo di sè e tutte le virtù. Dio le insegnerà tutto : glielo dica con filiale confidenza che le insegni il modo d'onorare questa cara Bambina e di onorare S. D. M. in questa dolcissima Bambina ; resto con lasciarla nel Cuore di Gesù e di Maria : Amen.

Ss. Presentazione ai 31 agosto. . .

Suo vero Servo PAOLO D. S. .

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 183, a pag. 320




138

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (138)

Porto S. Stefano, 24 ottobre.

(era nel Vol. I, al n. 184, a pag. 322)(536)


Viva sempre nei nostri cuori il dolcissimo Gesù.

Mia dilett.ma Figliuola in Gesù,

Ieri ho ricevuto la sua lettera, in cui vedo le misericordie che Dio continua al suo cuore. Ma che vuole Dio dalla mia dilett.ma figlia ? se non una grande umiltà e disprezzo totale di sè, e di tutto il creato, secondo le dovute regole della prudente carità e semplicità ? Che vuole Dio dalla mia figliuola in Gesù Cristo ? se non che sia umile, semplice come i bambini, pieghevole e molle come la cera ed abbandonata in tutto alla divina volontà ? Ah ! che Dio fa questi regali al suo spirito acciò corrispondendo arrivi ad un'altissima unione con Dio, a cui non si arriva se non con l'umiltà di cuore, silenzio amoroso e con tutte quelle regole di virtù che il povero Paolo le ha scritto !
Io non ho più tempo di scrivere che la barca vuol partire, e Dio vuole che si faccia il viaggio per sua gloria, e lo so perchè io mi sono messo in tale indifferenza che non più. Spero in Dio di parlarle qualche ora, se Dio vorrà che a novembre passi in Viterbo, che non sono sicuro.
Mia figlia dilett.ma in Cristo, non ho tempo di scrivere preparazione per i Santi e il SS. Natale. Seguiti come le altre volte, e stia in silenzio più che puole, ma se viene occasione di parlare per gloria d'Iddio, parli pure, ma si sbrighi. Una gran serva di Dio stette in silenzio dai Santi fino al Natale, e la notte del SS.mo Natale le apparve Gesù Bambino e l'abbracciò e le diede un dolcissimo e castissimo bacio in fronte ; e sebbene dopo morta il suo santo corpo con la lunghezza del tempo si fece nero, dove baciò Gesù, che fu in fronte, vi restò sempre bianco più della neve. Oh baci divini ! Oh cari amplessi d'amore ! Quando figlia mia ameremo da serafini ? Quando brucieremo d'amore ?
Addio, mia figliuola, la barca parte ed io parto in nome d'Iddio, ed ho bisogno di grande orazione. Dio la benedica. Spero ci vedremo, se vorrà Gesù ; resto in fretta e sono nel Costato di Gesù. Mi saluti la mia cara madre suor Lilia.

Porto Santo Stefano ai 24 ottobre. (1)

Suo vero Servo PAOLO D. S.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. Anche questa lettera, come la n. 159, è diretta ad Agnese Grazi quando era in monastero a Viterbo, quindi nel 1737. 2. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 184, a pag. 322




139

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (139)

8 luglio. (era nel Vol. I, al n. 185, a pag. 323)

(537)


I. M. I.

Mia Figliuola in Cristo Gesù dilettissima,

Ho ricevuto il suo biglietto. Io non so che dirvi sopra, perchè l'intendo poco, ma già so pressappoco dove l'ha assalita il diavolo. Mi riservo a dirle il di più venerdì mattina che (se a Dio piace) sarò costì ben per tempo, e dica alla signora Maria-Giovanna si faccia dare la chiave di S. Giuseppe fin dalla sera, acciò possa dir Messa a buon'ora, perchè partirò subito detto mattutino, con patto che non voglio nessun sappia che io vengo, perchè non avrei tempo di sentire la sua conferenza, che vengo apposta.
Seguiti a vivere abbandonata in Dio e annichilata al suo divino cospetto, secondo gli avvisi dati e lumi ricevuti. Dio per sua infinita pietà perfezionerà l'opera incominciata : non ne dubito punto.
Seguitiamo noi a corrispondere con buttarci nel niente, ma niente che Dio trasformerà in lui, che è il vero essere, il vero tutto.
Gesù la benedica : Amen.
Doveva avvisarmi l'erba che disse il medico, e sarà bene farselo dire, e intanto le mando la spongia avendomelo detto poco fa fratel Pietro che lei lo disse domenica al garzone ; se prima l'avessi saputo prima gliel'avrei mandata ; la faccia pestare fina nel bronzino, e ne pigli la solita dose, cioè quanta ne puol stare sopra un grosso o sopra una grazia di quelle grandi.

Ritiro 8 luglio.

PAOLO Suo Servo in Dio.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 185, a pag. 323



140

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (140)

(era nel Vol. I, al n. 186, a pag. 324)

(538)

I. M. I.

Mia Figliuola in Gesù Cristo,

Soggiungo ciò che non ho scritto nè detto a Maddalena.
Io penso di venire mercoledì mattina per tempo, e se le pare che alle monache vi sia più comodo di fare una conferenza, anderò a celebrare i divini misteri in detta chiesa. Ma chi sa se vi saranno Messe assai. Basta : s'informi un poco, ma bisognerà venire a buon'ora, perchè io all'aperta sarò in chiesa delle monache, e se non vi sarà chi l'accompagni, dica a Maddalena che venga lei in casa a buon'ora, che l'accompagnerà, ma non voglio che lo sappiano gli altri, sebbene può essere che venga prima in casa a posare la lanterna.
Impari dunque da questo a rassegnarsi più per un' altra volta, credendo fermamente che il gran Dio della Maestà è il Sovrano Padrone dei cuori, e che fa fare a suo gusto il suo divino beneplacito. Se il male cresce, bisogna parlare al medico, ma io sono di parere che il suo male non lo possa rimediare se non il Medico Divino. Basta, se non venisse tanto male, che si giudicasse espediente a farlo, alla mia venuta esaminerò io le cose, e spero che Dio ci farà fare la sua santissima volontà.
Gesù la benedica : Amen.

PAOLO D. Suo Servo in Cristo.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 186, a pag. 324




141

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (141)

Ritiro della Presentazione di Maria SS.ma -

Monte Argentario, 28 giugno.

(era nel Vol. I, al n. 187, a pag. 325)(539)


I. M. I.

Mia Figliuola in Cristo dilett.ma,

Ho ricevuto il suo biglietto pieno di troppa sollecitudine per la mia salute.
O Marta, Marta, tu sei troppo sollecita e ti turbi per le cose da nulla, disse Gesù riprendendo santa Marta ; una cosa sola è necessaria, e qual'è ? Amar Dio, pensare a Dio e far tutto quello si può per dargli più gusto.
Io non voglio che mi parli nè mi scriva della mia persona, nè dei miei travagli, se non quando l'interrogherò o glielo scriverò. Del resto poi mi parli e mi scriva delle cose concernenti al suo spirito ecc., e quando avrà qualche luce o unione di spirito con me, me lo dica, questo sì, affine di conoscere se è buono o inganno ; ma attenda a spogliarsene, in quei modi già detti, abissando tutto nel mare immenso del divino Amore, e perdendo di vista tutte le creature per più ricordarsi del Sommo Bene. Oh ! che questa è una dottrina celeste ed è una regola per arrivare al purissimo amore in spirito e verità, annichilandosi sempre più avanti a Dio.
Orsù, figlia mia, cuore grande, che quel Dio che ha incominciata l'opera la finirà. Sconfidi sempre più di se stessa, e s'abissi tutta nella confidenza in Dio. Lasci a lui la cura di tutto.
Circa al medicamento per il mio stomaco, dica al signor dottor Farina che lo ringrazio, che per ora non ne ho bisogno e non devo scomodare il mio stomaco con medicamenti. Se Dio vorrà che m'ammali, allora mi butterò del tutto nelle mani del medico, ma più nelle mani di Dio ; per ora sto mediocremente bene, secondo il mio povero stato. Quelle cose di rose secche non si sono ancora trovate, se si troveranno gliele manderò. Seguiti a pregare per me, accio S. D. M. mi faccia fare la sua santissima volontà a qualunque costo e senza risparmio : questa è la purità d'intenzione con cui si deve pregar per me e per tutti.
Sia fedele a Dio, ritirata, e attenta al suo cuore, al silenzio, al disprezzo di sè, alla soggezione a tutti, alla cordialità, modestia ecc.
Gesù la benedica : Amen.
Io sono e sarò sempre in Dio

SS. Presentazione ai 28 giugno. . .

Suo vero Servo PAOLO D. S. .

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 187, a pag. 325



142

Sig. D. Agnese Grazi. Orbetello. (142)

28 agosto. (era nel Vol. I, al n. 188, a pag. 326)

(540)


I. M. I.

Mia Figliuola dilett.ma in Gesù,

Questa mattina ho ricevuta la sua lettera, che mi ha dato motivo di benedire e ringraziare il Sommo Bene, per le grazie e misericordie che continua ad un'indegna come è la mia minima figliuola in Gesù Cristo ; ma vorrei che fosse fedele e seguitasse sempre più ad esercitare il totale annichilamento e disprezzo di se stessa. Bisogna stare in guardia, figlia mia, ma bene, e massime in quelle viste, come le ho detto, e più vigilare quando le pare di vedere certi slanci al collo ecc. Se producono più amor di Dio, più umiltà, più amore al patire, più carità ecc., non ne è che dubitare quando è permanente, ma se suscitano qualche piccola scintilla di poca onestà, creda pure che sono del diavolo. Adesso non vi è che dire (grazie a Dio), ma non ne faccia caso. Chi mira solo al dono e non al donatore, fa ingiuria a chi ha donato. Scordiamoci di tutto, perdiamo di vista tutto per ricordarci solo di Dio. Amiamo i santi in Dio, amiamo Dio nei suoi santi, amiamo il prossimo in Dio, amiamo Dio nel prossimo. Godo che Dio le scopra la sua Croce, godo che gliela faccia amare ; ma adesso lei dice bene che è Croce di rose.
Orsù, figlia mia ; io fo un sacrificio continuo del suo cuore al Sommo Bene, almeno ho intenzione di farlo. Di me non le voglio dir niente che non voglio più lamentarmi con lei.
Se sto sepolto in un abisso di pantani per i miei moltissimi mancamenti, non vi vuole altro che il fuoco per purgare questa peste.
Sia benedetto Dio.
Prima della Natività le scriverò un biglietto, che quel giorno avrò poco tempo di sentirla.
Gesù la benedica : Amen.

. . . ai 28 agosto. . .

PAOLO suo Servo.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 188, a pag. 326







Agnese Grazi 126