Estasi 109

Estasi 109a

109 Colloquio con la Madre Giuseppa, Passionista, per raccomandarsi alle sue preghiere (Cf. P. GERM. n. XXXII). .
Sabato 12 luglio 1902, ore 8½ antimeridiane.

Anima santa, aiutami; Madre mia, vieni in mio aiuto... Madre Giuseppa, anima santa, ho bisogno di te. Anima eletta, che godi la più bella parte con Gesù, essendo sposa del suo cuore: te lo sei fatto tuo diletto... Ricorro a te stamani in particolare: fa' a Gesù qualche preghiera per me.
Adopra, anima santa, una piccola porzione del tuo gran fervore per impetrare all'anima mia, infelice e bisognosa, quel perdono che non ho mai potuto meritare...
Ancora, ancora... voglio ancora. Interponi, anima santa, quel tuo candido affetto presso di Gesù per me, ché con quello nulla ti nega...
Ancora, ancora... Applica, anima santa, il valore di quella [tua] carità, ché con quella tutto ti riesce possibile presso Gesù...
Vedi, cara anima, quanto da te voglio? Se non lo vuoi fare per me, fallo in ossequio di quel Dio, unico oggetto di tutte le tue premure... Madre Giuseppa, di', lo farai? Sì, è vero?
Ma come farai, se pongo ostacoli? Ho deformato il mio spirito, viva immagine delle bellezze increate di Gesù. Gesù generoso!...


Estasi 110a

110 Confusa per tante grazie di cui Gesù la ricolma, domanda il divino aiuto per corrispondere e per accostarsi con migliori disposizioni alla Mensa eucaristica. Con Gesù si sente felice, non cerca che la sua amicizia e la sua gloria (Cf. P. GERM. n. XXV). .
Mercoledì 6 agosto 1902, ore 9 antim. circa.

Caro Gesù, paradiso di carità, portento d'amore! Mi vedo confusa da tante grazie, o Signore, e se tu non mi aiuti, diventerò sempre più ignorante; nell'abbondanza di tanti benefizi diventerò sempre peggiore...
Che vorrei? Vorrei, o Signore, che tu mi aiutassi... sì, non vorrei venire a riceverti così mal disposta. Fammene degna tu: almeno un po' più meritevole...
Con che cosa, o Gesù?... Col merito infinito del tuo preziosissimo sangue.
Dimmi, o Gesù: ci trovi piacere a star con me? Io ci trovo davvero tutto. Quanto più penso a te, più ti riconosco dolce e amabile.
Eh, caro Gesù, che esigi poi da me, che esigi?...
Ti amo perché sei il mio benefattore, il mio creatore, il mio conservatore... Tu il consumatore, il divinizzatore dell'anima mia... . E perché sei lo sposo dell'anima mia... Cerco sempre te, cerco il tuo affetto, la tua amicizia, la tua gloria... Se tu mi aiuti, non verrò mai meno, perché...


Estasi 111a

111 Ricordando le grandi battaglie vinte sul demonio, con l'aiuto di Gesù, si sente mossa alla più viva riconoscenza. Non osa domandare nuove grazie, perché Gesù generoso le dà più di quel che ella chiede (Cf. P. GERM. n. XXVII).

Mercoledì 6 agosto 1902, ore 11 antim. circa.

Stamani hai visto, o Gesù? dopo che ti ho ricevuto, mi son messa a considerare le grandi battaglie, che col tuo aiuto ho vinto sopra il demonio. Ne ho contate tante!.... Possibile, o Signore, che senza il tuo divino aiuto potessi vincere battaglie sì forti? Chi sa quante volte, se non mi aiutavi, la mia fede come vacillava! Se tu non mi aiutavi, la mia speranza e la mia carità... Il mio intelletto si sarebbe oscurato, se tu, sole eterno... Il mio amore, o Gesù, quante volte si sarebbe indebolito, se tu non venivi colle tue carezze a rinforzarlo! E nella volontà, che è la più necessaria, nella volontà la pigrizia quante volte c'è stata! ma tu col tuo fuoco la infiammavi. Lo riconosco: era, tutto opera dell'amor tuo, tutte vittorie del tuo amore infinito Ed ora, o Signore, non dovrei io esserti riconoscente?
Non lo vedi che non so far nulla? Contentati almeno, se mi dedico a te con tutti i miei sensi, sì interni che esterni...
* * *
Poi una cosa tanto grata ti prometto, o Gesù: la mattina quando mi sono pasciuta della santa Comunione...
Eh, può far tanto, può far tutto l'efficacia dell'amor tuo!...
O te l'ho detto tante volte! Capisco che ti offenderei, se preferissi la mia volontà alla tua.
O che vuoi che ti chieda, se vedo che mi dai più di quel che ti chiedo; se mi dai più di quel che ti domando?... Sempre sempre ti vedo interessato per me.
Nulla, nulla, o Signore, di quello che non vuoi tu. Ho cominciato da stamani... Procurerò di servirti con più fedeltà, Gesù generoso!


Estasi 112a

112 Vorrebbe avere il cuore di tutti gli Angeli e Santi per offrirli all'Eterno Padre. Con santa confidenza dice a Gesù che cosa farebbe se ella fosse Gesù. Sua illimitata fiducia nella divina misericordia; sentimenti di umiltà e di riconoscenza (Cf... P. GERM. n. XXVII).

Giovedì 7 agosto 1902, ore 9 antim. circa.

Io vorrei avere in quest'istante, o eterno Padre, il cuore di tutti gli Angeli, il cuore di tutti i Santi, di tutti gli eletti, e persino della mia Madre celeste; anzi vorrei aver quello del tuo Figlio, per offrirteli tutti in tua gloria ed onore.
Caro Gesù!... Mettiamo il caso, o Signore, che tu fossi la mia persona ed io fossi Gesù...
Come, che farei? Lascerei di essere io, perché tu fossi, o Dio .
Perché, o Signore, fai ardere tutta me stessa del tuo fuoco divino, del tuo fuoco d'amore? Vorrei infiammare tutte le creature del mondo...
O sì, che lo potrei!... Vedi, mio Gesù, ho tanta confidenza in te, che se anche vedessi aperte le porte dell'inferno, e mi trovassi sull'orlo dell'abisso, non mi dispererei. E quand'anche vedessi l'inferno e il Paradiso contro di me, non diffiderei della misericordia, perché confiderei in te. Tu sì pietoso, sì misericordioso!...
Ti ho offeso, ti ho offeso tanto... Tu dici che è una crudeltà se si offende qualche creatura; oh, che crudeltà deve esser la mia, che ho offeso un Dio... un creatore... un bene celeste!... Mi hai fatto tante grazie, tanti benefizi, mi hai salvato in un modo meraviglioso, eppure il mio cuore non si scuote!... E come fai, cuor mio, a veder l'Unigenito dell'eterno Padre sopra un patibolo, e non morire?...


Estasi 113a

113 Riconoscendosi peccatrice ed immeritevole dei divini favori, dice che dovrebbe restituire all'altare tante particole da lei rubate. Piuttosto morire, che mancare di fedeltà e di amore (Cf. P. GERM. n. XX).

Giovedì 7 agosto 1902, ore 11 antim. circa.

O Gesù, Gesù! Che risei tu?...
Sì!... Sì che ti voglio da tutte l'ore, da tutti i momenti. Sì!... Anima mia, sii stabile ne' tuoi propositi. Vedi, anima mia, Gesù?...
Son tua, son tua, Gesù...
Ma a tante finezze, a tanto amore, qual forza non vincere, qual volontà non rapire?
O Gesù, tu avresti ragione di lamentarti di me; sì, perché ti ho offeso... E immeritevole qual sono, bisognerebbe pure che rendessi all'altare tante particole, [da me] rubate, tanto sangue... Ma te la prometto l'emenda; basta che tu continui la corrente dei tuoi favori... Perché dal fango dove sono, innalzarmi al Paradiso?...
Piuttosto che mancarti di fedeltà e di amore, fammi morire... Meglio viver fra le pene, che viver peccatrice...
Che vuoi? Che vuoi, o Gesù?... Che il mio amore sia invariabile? Lo nutrirò ogni giorno colla tua carne e sangue; e pasciuta che sarò del tuo sangue...


Estasi 114a

114 Detesta di nuovo la sua ingratitudine e domanda amore. Vorrebbe volarsene subito da Gesù in paradiso, ma la sua indegnità la trattiene (Cf. P. GERM. nn. XXV e XXVI).


Venerdì 8 agosto 1902, ore 9 antim. circa.

Quando tutta, o Signore, mi arrenderò alle soavi tue voci?... Quando tutta mi...?
E che ci ricevi dalla mia ingratitudine?... Forse io sono unita a te col corpo; ma col cuore?... No, no, il cuore è tuo. Vedi, o Gesù: tu sei un re forte, generoso, che muovi battaglia, ma poi vuoi sempre la vittoria. Fammi grazia che possa arrendermi a tutte le tue voci, che possa amarti con tenerezza d'affetto.
Mio caro Gesù... come sei diventato povero!... Perché hai così. bisogno di me?... E quand'anche tu fossi povero davvero, o come potrei aiutarti io?... Ecco qui, o Signore, che il mio corpo è un pugno di polvere, e l'anima invece, il mio Signore me la fa grande... O anima mia!...
Mio Gesù!... Con quale amore, o Gesù, potrò contraccambiarti?... Via, Gesù, partiamo!... Andiamo, andiamo... nel tuo Paradiso!
Ah!... ma no, non si parta ancora, Gesù, no; perché ho paura, temo... Non hai tu detto, o Signore, che il Paradiso è di quelli che vivono nel mondo, ma che non si curano del mondo?... Non mi dici tu che il Paradiso è degli innocenti?... Ed io...?
E di me che ne farai?... Che ne farai di me, o Signore?... forse, o Signore, sei sempre il solo che sai il fine per cui mi tieni nel mondo... Perché non ti degni di palesarlo a qualcuno?...


Estasi 115a

115 Persuasa della luce e della forza che deriva dall'Eucaristia tuttoché indegna invita Gesù Sacramentato a venire nel suo cuore (Cf. P. GERM. n. XX).

Sabato 9 agosto 1902, ore 9 antim.

A quello che ho detto e che ho fatto stamani nella santa Comunione, concorri tu, affinché col tuo sangue prezioso vengano purificate... [quelle mie mancanze].
Sì... lo farai... sì!... Mi sono accorta che tu volevi quella preghiera, ed io ho accolto le tue premurose sollecitudini a tuo vantaggio... E perché, o Signore, estrema è la mia necessità, profittevole il momento, ti prego a venir subito, caro Gesù. Aiutami tu ad affrettare questo desiderio... Dammi tu una mano a quest'opera. E quando tu mi hai fatto divenire pura e monda, allora sì, farò tutto io; farò io stessa la mia preghiera, e ad ogni ora, ad ogni momento...
Non vorrei che sotto il sole dell'augustissimo Sacramento non si offuscassero di più le mie pupille... Tu ti doni sempre a me, ed io sono sempre più cattiva. Mi abbatte tanto questo pensiero!
Ma dunque non verrai in Sacramento?... Vi è una forza che purifica, una virtù che distrugge tutti i peccati... O sì, vieni, vieni, Gesù Sacramentato!...


Estasi 116a

116 Si confonde al pensiero della bontà e dell'abbassamento di Gesù nel farsi cibo dell'anima sua; lo prega o di porre un limite ai suoi doni o di darle grazia di corrispondere (Cf. P. GERM. n. XX).

Sabato 9 agosto 1902, ore 10 antim, circa.

Caro Gesù!... Quando io, o Signore, vedo venire, a godere le delizie del tuo Paradiso nella Comunione, delle anime buone, io m'intenerisco; ma quando tu ci accetti delle anime cattive come me, allora..:
O Signore, tu vieni a me tutto amore, ed io vengo a te come una peccatrice, e sono così pigra. O Signore, lasciamelo dire... tu forse le abbassi anche troppo le cose nel darle a me... oppure tu vuoi una totale mutazione nella mia vita... O che farò per incontrare il tuo genio? Vuoi, o Signore, che cambi la tua corona di spine in una corona di gigli?...
A chi devo, ricorrere?... A tutti i tuoi Santi?,... Ma se ti pago col merito altrui, resta sempre acceso il mio debito... Resto sempre consapevole dei tanti benefizi che tu mi fai... Son peccatrice... un'anima così provveduta da te!...
Smettili i tuoi doni; se no, dammi grazia di poterli tutti gratificare. Esaudiscimi, o Signore; se no, poni un limite alla tua generosità...


Estasi 117a

117 Desidera ardentemente il pane di vita (Cf. P. GERM. n. XX).

Sabato 9 agosto 1902, ore 11½ antim.

... Nel Verbo sacramentale apritemi ...
Piuttosto che rimaner priva del pane di vita... A un amante appassionato, o Signore, non occorron tante suppliche: alla prima domanda intende subito...


Estasi 118a

118 Ricordando il martirio di S. Lorenzo, sente vergogna di se stessa. Non osa offrire a Gesù l'anima sua, perché deformata dal peccato; Gesù invece le ripete di trovare in lei le sue compiacenze (Cf. P. GERM. n. XIX).

Domenica 10 agosto 1902 (festa di S. Lorenzo),
ore 9 antim. circa.

Le ho intese le tue finezze, mio Creatore. Non mi rimane che umiliare dinanzi alla tua maestà l'anima mia, che in questo momento intendo di fare.
Ma, caro Gesù, che confusione stamani!... Tu hai voluto che rivolgessi la mente verso S. Lorenzo, o Signore; ma che hai fatto?... A un tuo discepolo così prediletto, sempre in mezzo alle pene. ed io col cuore ingrato... Mi confondo, perché considerando lui in mezzo ai dolori ed io nell'Ostia me ne godevo le dolcezze del Paradiso. O Cuore del mio Gesù, Cuore troppo dolce! Se a me vuoi farne una bella parte, [tenendomi] sempre così [tra i dolori], o Signore, fallo pure; se poi vuoi farmi godere maggiori beni, fallo pure: basta che io venga a te sempre col timore di offenderti.
Ho messo insieme due anime: quella di un Santo e quella d'una peccatrice... Potevo non rinvenirmi sì confusa? Volevo per mezzo dello stesso Santo offrirtela [questa mia anima], perché se non lo facevo, credevo di mancare ad un mio dovere; ho paura, ho paura, perché la conosco rea davanti a te. Vorrei fartela vedere bella, come me la diedero le tue mani... Impossibile!... Non posso più!... Guarda, è tutta cinta di catene, e quando me la desti tu, era cinta di rose... Quando me la desti tu, era risplendente come il sole, ed ora? Vedi come è tutta deformata!... Ahi!... merita..
O che dicevi di me?...
Caro Gesù, caro Gesù!... Ma sei tu che così mi dici?... Sei tu?...
Ripetimelo... fammelo sentire con più chiarezza...
Dimmelo ancora... di nuovo... di nuovo... un'altra volta... .
Che tu sii benedetto!...
E stamani hai trovato in me...


Estasi 119a

119 L'amore di Gesù la fa prorompere in vivi atti di amore (Cf. P. GERM. n. IV).

Domenica 10 agosto 1902, ore 10 antim. circa.

... Mio Gesù!... Sì, il mio Gesù... il mio affettuoso Signore!... È quel Gesù che mi tiene legata con tanta forza d'amore... quel Gesù che mi ama. È quello che solo sente pietà delle mie miserie... È il vero Gesù... Vedi, mio Dio: se tante grazie, tanti doni, tanti favori tu li dassi ad un'anima che ti potesse compensare con un buon capitale di virtù, sarebbero pagati tanti tuoi benefizi; ma se tu li dai come a me, solo a titolo della tua misericordia...
No, non fai male, o Signore: quello che fai tu, è fatto bene... Ma almeno dammi grazia di poterti gratificare...
Ma anche io ti amo... Non ti amo mica solo per i tuoi doni, veh! Ti amo, perché sei il mio Gesù... ti amo. perché sei tu l'unico degno d'essere amato da me... ti amo, perché sei buono... ti amo, perché mi hai promesso, mi hai giurato di non abbandonarmi... ti amo per tutti i fini, o Signore...


Estasi 120a

120 Dall'ardore della divina carità si sente struggere e venir meno: che bella morte, morir vittima di amore per Gesù! Non regge a veder soffrire chi tanto l'ama; alla croce di Gesù subentreranno le sue spalle (Cf. P. GERM. n. IV).

Lunedì 11 agosto 1902, ore 9 antim. circa.

O amore, o amore infinito!... O spogliami di questa carne, o tirami fuori da questo corpo, o smetti; perché io non posso più... Il mio corpo, o Signore, non può più sopportarlo questo continuo struggimento; dunque o toglimi dal mondo o smetti...
O amore, o amore infinito!... Del tuo amore mai, mai me ne sproprierò!... O amore!... O delizia d'amore... O amore, che tanto mi diletti... che mai mi tormenti!... O amore, o amore di Gesù... non ti cederò mai a nessuno!... Questo po' d'amore che possiedo, non lo cederò neppure ai Santi del cielo, neppure alle creature [della terra]. A voi, Santi del cielo, a voi, creature, tutte le virtù, ma questo po' d'amore è mio. Nessuno voglio che m'avanzi nell'amore di Gesù.
O amore, o amore infinito!... Vedi: l'amor tuo, o Signore, mi penetra con troppa veemenza fino nel corpo. Quando, quando mi unirò a te, o Signore, che con tanta forza d'amore mi tieni unita qui in terra?... Fallo, fallo!... Ch'io muoia, e muoia d'amore!... Che bella morte, o Signore... morir vittima del tuo amore... vittima per te!
Calma, calma, o Gesù; se no, l'amor tuo finirà coll'incenerirmi!... O amore. o amore infinito!... O amore del mio Gesù!... Fa' che l'amore tuo tutta mi penetri; altro da te non vo'. Mio Dio, mio Dio, ti amo. Forse ti amo troppo poco, o Gesù?... Non ne sei contento?...
Ma questo ha da venir da te, se vuoi che ti ami di più. Anzi dovrei amarti d'un amore singolare.
Oh! te l'ho detto tante volte, o Signore: se non finisce la mia vita nel veder patire chi tanto mi ama, o qual altra pena vuoi che le dia la morte?...
Ti ho detto che basta, o Signore, quello che hai patito per me e per i peccatori. Sì, basta!... alla tua croce subentreranno le mie spalle!...


Estasi 121a

121 Con l'Angelo Custode adora la SS. Trinità e si trattiene a parlare dell'amore immenso che Gesù le porta (Cf. P. GERM. n. XXV). .
Martedì 12 agosto 1902, ore 9 antim.

Sembrava che combattesse col demonio: voleva segni di croce e acqua benedetta; invece era l'Angelo! Forse vede che l'Angelo s'inginocchia e dice:
Adoriamo e preghiamo Gesù... Adoriamo il Dio immenso, immortale, infinito. Adoriamo l'infinita Maestà del nostro Dio. Sia lode a te, o Padre, che ci hai salvati; a te, Figlio, che ci hai redenti; a te, o Spirito Santo, che ci hai santificati...
E che grazia vuoi che chieda al mio Gesù, fuori di quella che lui mi fa tanto volentieri e che tanto mi giova?... l'accrescimento del suo amore santo... O amore, o amore infinito del mio Gesù!...
Adora Dio coll'Angelo; pare che si rivolga all'Angelo e che abbia paura che sia il diavolo: Se sei il mandato da Dio, lasciati da me abbracciare; se sei un mandato dal diavolo, avvicinati che ti sputo in faccia...
Ti manda Gesù?... E che ho fatto per meritarmi tanto?
Sì, lo vedo Gesù che mi ama e sembra di me innamorato, ma non so né il fine né la causa perché fa questo. Sento che mi ha preso il cuore; sento che me l'ha ornato col suo Sangue prezioso, ma neanche di questo so il fine...
Esso è il Signore, è il padrone... faccia tutto.
Ma come faccio?...
No, non voglio... non voglio preferire la mia volontà a quella di Gesù.
Sì, veramente l'ho il desiderio, ma se Gesù non volesse?...
Sì, di sostenere, di tollerare un po' di cibo solo, solo.
Non posso, perché lo stomaco mio non lo vuole.
No, non mi toccare, perché il mio babbo non vuole che nessuno mi tocchi...
Eppure hai le sembianze di uomo!... No, non vo' che tu mi tocchi! Di' solo una sola parola ed io ci credo.
Sarà conforme poi a quello che vuole Gesù?....
Tu sia benedetto in qualunque modo tu tratti, mio Gesù, o amore infinito! Del tuo amore mai mi sproprierò; non lo cederò mai a nessuno. O amore, o amore. infinito!...
Angelo... Angelo!... Il mio Gesù mi ama, è vero?...
Io pure amo lui... Digli che lo ringrazio di quel che fa per me...
Ti vedo... ti vedo... Non mi lasciare!... Se mi ami, non mi lasciare... non mi lasciare... non mi lasciare!...
Addio, addio, sì! In Paradiso!... .


Estasi 122a

122 Teme di comunicarsi male e chiede a Gesù di rassicurarla (Cf. P. GERM. n. XX).

Venerdì 15 agosto 1902, ore 9 antim. circa.

... Mi comunico io forse bene, o rubo a tante anime le tue particole?... O mi comunico forse io male, ed allora non piango, non mi confondo e neppure ci penso?... Toglimi questo peso, assicurami della mia Comunione... assicurami...
A chi devo ricorrere?... Non lo vedi in che stato deplorevole sono ridotta?... La mia speranza è troppo debole... Non vedi, o Signore? Dopo esser favorita da te di tanti tuoi doni...
Angelo mio, custodiscimi... A quest'ora tu te ne sei già tornato in Paradiso... Adopra verso Gesù le tue efficaci parole, vieni spesso in mio aiuto, tu...


Estasi 123a

123 Non sa comprendere come tutte le anime non amino Gesù, dopo averlo ricevuto anche una sola volta nella santa Comunione. Volgendo però lo sguardo all'anima sua, si vergogna di tanta freddezza ed ingratitudine (Cf. P. GERM. n. XX).

Venerdì 15 agosto 1902, ore 10 antim. circa:

O Dio, purificami, purificami colle tue beneficenze... accendimi col fuoco dell'ardore tuo... Io ... ti amo, t'adoro, a te mi piego, a te mi sottometto.
Ma possibile che tutte le creature, tutte le anime non ti vogliano bene, dopo che ti hanno ricevuto anche una sola volta?... Possibile che non ti amino, quando ti hanno veduto là dove te ne stai?...
O anima mia, anima mia... tu dici tanto, è vero, ma rifletti un po' a te stessa: la frequenza della Comunione... l'unione coll'angelico pane, non ha conferito nel tuo interno quello che ha conferito a tante anime... Ricevi, è vero, la Comunione, ma i frutti dove sono? Tu forse non saprai il perché; ma sento che te lo dice il tuo Gesù, che in questo momento si trova con te... È troppo poco il merito col quale ti avvicini a lui;... troppo poca la perseveranza... E poi, quando ti avvicini a Gesù, come ti ci avvicini?... Ti comunichi, è vero, colla sua persona, ma coll'inclinazione al peccato... Non vedi che ogni mattina ti mostra le sue vene aperte, perché tu lambisca fiumi di beatitudine? E tu invece...! Si accosta a te colle sue labbra... e tu colle tue immonde...!
Te ne ringrazio, o Signore, che stamani mi hai dato lume per conoscere le mie iniquità. Te lo prometto di rinunziare a tutto quello che non è tua volontà, a tutte quelle opere che non hanno per centro il tuo cuore, e per fine il tuo divino volere.


Estasi 124a

124 Si affligge al considerare quanto il suo cuore sia indegno di ricevere ogni mattina Gesù (Cf. P. GERM. n. V).

Lunedì 18 agosto 1902, ore 9 antim. circa.

O Dio... Dio mio!... Non ti sdegnare, se la mattina vengo così come sono. Lo vedi: l'anima mia è piena di peccati, o per dir meglio è un'abitazione piena d'ogni sorta di bestie. E tu, giglio di purità, fonte di bellezza, come fai a vivere in tanta confusione?... Tu mi nutrisci e mi sostieni, ed io che nutrimento ti do?... Tu ti pasci fra i gigli, ma nel mio cuore questi fiori non ci sono... E che ci trovi?... Dimmelo... Spine!... Eppure, o Signore, nell'anima mia non c'è una parte che sia pura più... Il nemico, vedi, il demonio mi privò di ogni cosa. E che seggio ti darò, o Signore, nel mio cuore?... Il tuo letto è di legno di ebano, le tue colonne sono d'oro, i tuoi scalini sono ricoperti di porpora; ma nel mio cuore questi colori non ci sono.
Ho paura, ho paura! Troppo, troppo mi butto nelle braccia del mio Sposo celeste, in questo stato... Conosco troppo la mia indegnità; ma conosco pure la tua misericordia...
In questo giorno, o Signore, che cibo ti darò?... Chiedimelo... chiedimelo, e poi torna!...


Estasi 125a

125 Riflette che con qualunque preparazione mai potrà esser degna di comunicarsi, e allora ripete: meglio ricevere Gesù che guardarlo. Le riesce dolce confessare le sue colpe dinanzi a Gesù; lo prega di comunicarle la sua chiarezza e i suoi ardori divini, e propone di amarlo sempre (Cf. P. GERM. n. XVIII).

Lunedì 18 agosto, ore 10 antim. circa.

Gesù... dammi un po' di forza... Caro Gesù!...
È meglio riceverti che guardarti? È meglio davvero... sì, sì!...
Mi affliggo, o Signore, perché penso... che se anche per anni ed anni come gli Angeli mi preparassi, non sarei mai degna di riceverti... Eppoi, lo vedi, vengo così mal disposta!...
O allora dimmelo: qual è il letto... che riposi tanto bene nel mio cuore?
Ma c'è questa pace nel mio cuore? C'è questa tranquillità nell'anima mia?...
No, non voglio l'assicurazione, io voglio vivere nel tuo santo timore.
Altra cosa che mi affligge... Ti ricordi, o Signore? ci fu un tempo che io avevo dimenticato affatto la tua infinita bellezza, e preferivo la polvere della terra.
O Gesù, rispondi alle mie domande... Mi è dolce confessare le mie miserie davanti a te. Meglio di me tu le sai; sai pure che io ho contentato gli occhi in tutto e per tutto, e che il mio cuore non l'ho mai privato di nulla... Aiutami, o Signore!... Ch'io possa ancora buttarmi ai tuoi piedi!... Amo ancora la fede, e mille volte ripeto e ripeterò sempre: Meglio riceverti che guardarti... Ma di', o Signore, con che cibo devo nutrirti?... Comunicami la tua chiarezza, comunicami i tuoi ardori divini... O mio Dio, come farò io a corrisponderti? A forza d'amore?... Converrebbe amarti con amore fedele, con amore reale...
Ti ricordi, o Signore, quella volta che tu mi dicesti che nel mio cuore c'era un mescolìo d'affetti, che a te non piaceva?...
Mi trovo più timida negli affari degli affetti miei. O mio Gesù, o mio Gesù!... Quanto saresti degno d'essere amato!... Oh, che ragione hanno gli Angeli di non saziarsi mai di cantarti quel bell'inno!... Così dovrei fare io, e lo dovrebbero fare tutte le creature; invece...
Io t'amerò, t'amerò sempre: e quando spunta il giorno, quando fa notte la sera, e a tutte l'ore, a tutti i momenti, t'amerò sempre, sempre, sempre...


Estasi 126a

126 Il cenacolo è una scuola, il Maestro è Gesù, la dottrina la sua carne e il suo sangue. La vera ricchezza per lei è il cibo eucaristico (Cf. P. GERM. n. XIX).


[Agosto 1902].

Figurando una accademia di Paradiso, si deve imparare ad amare soltanto. La scuola è nel cenacolo, il maestro è Gesù, le dottrine da impararsi sono la sua carne e il suo sangue.
Me ne avvedo che a me non hai dato ricchezze temporali né passibili; ma mi hai dato la vera ricchezza, cioè il nutrimento dell'eucaristico Verbo. Che diverrei io, se alla santa Ostia non dedicassi tutte le mie tenerezze? Lo Spirito del Verbo, regnante nel fecondo seno del Genitore increato, si partirà e verrà a farmi gustare le sue tenerezze.
O sì! me ne avvedo, Signore, che per farmi meritare in cielo un Paradiso, mi comunichi qui in terra.


Estasi 127a

127 Gesù suo amore, suo diletto, suo conforto. Gli chiede un posticino nel suo ciborio; si offre alla SS. Trinità, prega Gesù di por termine a tanti doni e di bruciarla del suo divin fuoco (Cf. P. GERM. nn. XXVII e V).


[Verso la fine di agosto 1902].

Amor del mio amore, Gesù, mio diletto, mio conforto! Alle volte, Gesù, mi spaventa la tua severità, ma mi consola la tua piacevolezza. Mi sarai sempre padre, ed io sarò sempre tua figlia fedele e, se ti piace, sarò tua amante...
Fammi un posticino nel tuo ciborio, mia quiete, mio riposo. Santissima Trinità, per non essere tanto ingrata al mio Gesù, offro a te il mio intelletto; allo Spirito Santo che mi arricchisca di virtù e di grazia. Ho torto a non innamorarmi di te, o Gesù... Che bell'amore è il tuo, Gesù! Non si dirà mai che si offenda... Non permettere, Gesù, che colla mia ingratitudine metta in discredito la tua infinita sapienza. Oh, smetti, smetti con tanti doni. Gesù, seconda anche me...
Come faccio, Gesù, a nascondere il mio petto al tuo fuoco? Vieni, Gesù, ti apro il mio petto, introducivi il fuoco divino. Tu sei fiamma, Gesù, e in fiamma vorresti che il mio cuore si cangiasse.
Ma perché il mio spirito non fa ogni sforzo per esserti grata? Perché il mio orgoglio non vuole abbassarsi alla grandezza di tanti benefizi?... Gesù amabile, mia quiete, mio sonno, mio riposo! Dammi un posticino, Gesù, nella stanzina del tuo ciborio.


Estasi 128a

128 Prega Gesù che le faccia udire di nuovo la sua voce. Gesù solo le basta e la rende felice (Cf. P. GERM. n. XXXIII).


[Settembre-ottobre 1902].

E che sono, o Signore, le consolazioni della terra, se non ci fossero le consolazioni tue? Via, Gesù, fammi sentire la tua voce, una sola di quelle parole, che mi facesti udire nelle vie della prova.
Tu sia benedetto, Gesù, perché hai quasi ordinato alle creature di abbandonarmi, perché io fossi sempre più vicina a te. Ah! tu consoli, tu solo consoli. Che m'importa, Gesù, che nel mondo io non abbia consolazioni? Mi basti tu solo. Che m'importerebbe che mi disprezzassero? Ci sei tu che consoli. Se tu me lo avessi fatto capire più presto, io mi sarei abbandonata nelle tue braccia. E se così tratti una peccatrice, come tratterai le tue anime pure, le anime sante?
O Gesù, lascia che io mi stringa tutta a te. Lo sapevo che tu eri l'unico mio bene, e invece io disprezzavo il cielo per inchinarmi a indegne creature. O che speravo? Forse fuori di te speravo di trovare più ricchezze, più attrattive? Perdona a tanta mia miseria, a tanta mia iniquità; non permettere che io mi stanchi agli amplessi del tuo amore. Per tanto tuo amore non permettere a me tanta ingratitudine. Che sarebbe per me quelle poche consolazioni che ho sulla terra, se rimanessi priva delle consolazioni del mio Gesù?...
Tu solo, Gesù, perché tu solo puoi calmare le tempeste che si sollevano nel mio cuore di tanto in tanto; tu solo puoi rinvigorire l'anima mia. Tu solo, perché anche che tu sia solo, puoi far tutto.


Estasi 129a

129 Il suo amore è tutto e sempre di Gesù: anche dormendo ama; invoca l'assistenza continua della Madre celeste (Cf. P. GERM. nn. XXII, XII, XXXI, IV).


[Settembre-ottobre 1902].

Non ho proprio nulla, o mio Dio: tutto è tuo, tutto ti ho donato. Eppure l'anima mia vorrebbe amare, sempre amare; ma io la tengo... Quando ha amato te, e ti ha amato assai, ami pur chi vuole.
Anima mia, che cerchi in questo mondo? Lo so, lo so, tu vuoi amare... Ama Gesù... ama Gesù... Vedrai... me lo saprai dire.
O mio Dio, quando sarò sola, non saprò amare altro che te. Anima mia, Gesù solo, Gesù solo, Gesù solo!... E poi, quando possiedi Gesù, fa' quel che ti pare. E se vuoi goder la pace, fallo. Se tu vuoi la pace, cerca Gesù solo...
In Paradiso? (ride). Angelo mio, se tu vuoi che mi sogni la notte, fallo pure; ma mostrami il Paradiso e Gesù, Gesù amato. Gesù amabile, e... Quanto sono contenta, o Gesù, del pensiero che m'ispiri la sera! Se tu me lo facessi conoscere anche la mattina!
Vedi, o Gesù: anche la notte, quelle ore, quelle ore! Sì, che dormo; ma, o Gesù, il cuore non dorme, veglia sempre con te a tutte l'ore.
Maria, Gesù, v'amo tutti e due. E voi altri bramate amore? Eccolo tutto: non ne ho più; quel che aveva... Il cuore, che già è vostro, torno a donarvelo...
O mio Dio, ti amo... ad ogni ora, ad ogni momento, perché mi pare di esser riamata da te.
Mamma mia, perché non vieni? Mamma, non ti vedrò più su questa terra? Non posso stare senza di te, Mamma mia. Ti pare che i figli possano stare senza la madre?... Avere una mamma liberale come Gesù, mamma infinita come Gesù! Come potete tutti e due, ditemelo, usar con me tanta pietà?...
Ma che fai, mio Dio? Già donato ti ho già tutto... Ma che brami, che brami, o Gesù? Brami amore? Io te l'offro tutto. Ma chi è degno di amarti abbastanza?... Nessuno, nessuno


Estasi 130a

130 Vorrebbe sempre ardere per Gesù, vivere e morire di pura carità. Si umilia al confronto della bontà di Gesù con la sua bassezza e indegnità. Tutto l'annoia e le è di pena, sospira ed ama solo l'Amore celeste. Vuol morire vittima di amore (Cf. P. GERM. n. XXII).

Domenica 12 ottobre 1902.

Mio Dio, mio Gesù, mio Salvatore!... Mio Dio, vorrei per te sempre ardere, vorrei per te sempre palpitare, vorrei vivere, vorrei morire di pura carità. Gesù, Gesù, bontà infinita! A te, Gesù, tutti i moti del mio cuore; la tua umiltà, o Gesù, mi faccia sempre più conoscere la bassezza dello spirito [mio]. Son tua, nacqui da te. Dimmi, o Signore, quel che vuoi da me. Che vuoi, Gesù, che vuoi da me? Che vuoi da me? A te offro tutti i dolori miei, perché tu li santifichi. O come fa a non ardere questo mio povero cuore?... Ha veduto con quanta forza si è comunicato [ad esso] Gesù, eppure... è sempre freddo!
E chi lo spiegherà poi il mio principio... e la mia fine?... La cenere, e poi ci rimane l'anima e Dio... l'anima libera e sola con Gesù, l'anima mia... Sospiro il momento di slanciarmi dal mio Gesù. O Dio, Dio mio!...
Gesù è un infinito pelago d'amore; e quando è venuto con tanta forza nel mio cuore, è stata tanta la veemenza dell'amore, che ho detto: «Gesù, basta, basta!». E quando è venuto: «Gesù, fate voi, perché la grande dolcezza che mi avete infusa, mi ha tolto tutte le parole, e allora...». Come mai, o Gesù, arricchire tanto una creatura così vile, più vile della stessa terra? Vi siete forse dimenticato di tanti peccati commessi da questa povera anima mia?
O Gesù mio, voi dite che volentieri ve ne siete dimenticato, per mostrare all'anima mia l'amore che mi portate. Viva Gesù! O dolci catene di Gesù! Chi è legato con queste catene, non ne può più uscire. O santo, amore, accendimi! O santo amore, accendimi! Tutto mi annoia, o Gesù, tutto mi è di pena; non c'è nessun oggetto che desidero in queste; mondo: sospiro solo ed amo solo... ed amo solo... l'Amore celeste!...

O santo amore, accendimi:
Altro da te non vo'.

Eppoi vorrei che quando sarò morta, tutti dicessero: «Gemma è stata vittima d'amore, ed è morta solo vittima d'amore»; acciocché tutti amassero Gesù...

Al volere di Dio
Sta conforme anche il mio.



Estasi 109