GPII 1979 Insegnamenti - Omelia alla chiesa del Gesù - Roma


3. Tuttavia la stessa liturgia ci fa presente anche l'esistenza del male nella storia dell'uomo e dell'umanità. E se ogni bene modella questa storia nella forma del Corpo di Cristo, il male invece, come contraddizione del bene, assume nel linguaggio della Lettera di Giovanni il nome di "anti-Cristo".

In tale senso l'Apostolo scrive: "Di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora" (1Jn 2,18). Allora quest'ultima ora dell'anno non può passare senza una riflessione sul tema del male, sul tema del peccato, del quale ognuno di noi si sente partecipe, giacché ad ognuno ne parla la propria coscienza.

L'ultima ora si collega, in modo particolare, alla prospettiva del giudizio che risuona nella voce della coscienza umana, e nello stesso tempo alla prospettiva del giudizio di Dio, del Signore che viene a giudicare la terra, come annunzia il salmo responsoriale della liturgia di ogg. E aggiunge: "Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti" (cfr. ).

La stessa riflessione sul male, di cui ci offre l'occasione l'ultima ora dell'anno, richiede da noi di oltrepassare in un certo senso i limiti della nostra coscienza, e della personale responsabilità morale. Il male che esiste nel mondo, che ci circonda e che minaccia l'uomo, le nazioni, l'umanità, sembra essere più grande, molto più grande, del male di cui si sente responsabile personalmente ciascuno di noi. E' come se esso crescesse secondo la propria dinamica immanente e superasse le intenzioni dell'uomo; come se uscisse da noi ma non fosse di noi, per utilizzare ancora una volta le espressioni dell'Apostolo.

La nostra vita non ci manifesta forse simili dimensioni del male? L'ultimo anno non ci ha forse dimostrato un tale grado di minaccia che pensando ad essa l'uomo è portato a chiedersi se sia ancora a misura d'uomo, a misura della sua volontà e della sua coscienza? Che cosa dire, oltre al resto, di tutte le manifestazioni di odio e di crudeltà che si nascondono sotto il nome del terrorismo internazionale? o sotto la forma del terrorismo, di cui è vittima l'Italia? E che cosa dire dei giganteschi e minacciosi arsenali militari che, specialmente nell'ultimo scorcio di quest'anno, hanno richiamato l'attenzione del mondo intero e in particolare dell'Europa, dall'Oriente fino all'Occidente? Si avrebbe voglia di dire, seguendo l'Apostolo, che quel male che si profila sull'orizzonte "è uscito da noi, ma non era di noi", non è di noi. E giustamente. Nella storia dell'uomo opera non soltanto Cristo, ma anche l'Anti-Cristo. Eppure è necessario, si, è tanto più necessario che l'uomo, ogni uomo, il quale in qualche modo si sente responsabile di tale minaccia sovrumana che pesa sull'umanità, si metta davanti al giudizio della propria coscienza; si metta davanti al giudizio di Dio.


4. Nel mondo era il Verbo... / "In lui era la vita / e la vita era la luce degli uomini; / la luce splende nelle tenebre, / ma le tenebre non l'hanno accolta" (Jn 1,4-5).

Terminiamo così la nostra meditazione in occasione della fine dell'anno con un'affermazione del Vangelo di Giovanni. Essa porta in sé il messaggio del Natale; porta in sé la manifestazione della speranza, la voce dell'ottimismo cristiano.

Il Verbo è nel mondo. La luce splende nelle tenebre. Bisogna soltanto che noi porgiamo orecchio, a questo Verbo. Bisogna avvicinarsi a questa luce.

Bisogna che noi ci stringiamo a Cristo, aderiamo a lui con tutta l'anima e con tutta la vita.

Allora possiamo avviarci con fiducia incontro ad ogni tempo, per quanto minaccioso sia il suo volto. "La grazia e la verità che vennero per mezzo di Gesù Cristo" (cfr. Jn 1,17) non cessano di essere la fonte del prevalere dell'uomo sul male. E anche nella nostra epoca sta crescendo la quantità dei fatti - dei fatti concreti - che lo confermano. Fatti che talvolta ci stupiscono con la loro eloquenza. Ogni anno termina nello splendore dell'ottava del Natale e ogni anno nuovo in tale splendore incomincia.

Questo è un segno evidente della immutabile presenza della grazia e della verità nel nostro tempo umano.

Data: 1979-12-31

Data estesa: Lunedì 31 Dicembre 1979.





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