GP2 Discorsi 2002 209

IOANNES PAULUS II




MESSAGGIO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II


ALLA CONGREGAZIONE DELLE SUORE


DI SAN GIOVANNI BATTISTA E SANTA CATERINA DA SIENA


IN OCCASIONE DEL CAPITOLO GENERALE


Alla Reverenda Madre

MARIA FLORIANA PASQUALETTO

Superiora Generale della Congregazione
delle Suore di San Giovanni Battista e Santa Caterina da Siena

210 1. Ho appreso con vivo compiacimento che la Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista e di Santa Caterina celebra, in questo mese di luglio, il suo Capitolo Generale, che ha come tema: "Dalla struttura una nuova vitalità dell'Istituto per il bene della Chiesa e della società nel presente e nel futuro". L'importante evento mi offre la gradita opportunità di manifestare spirituale vicinanza a codesto Istituto, e di rivolgere una cordiale parola di augurio a Lei e alle Consorelle elette all'Assemblea Capitolare, durante la quale si rifletterà su come aprire la Congregazione a nuove prospettive di sviluppo spirituale ed apostolico.

Per fare ciò, proseguendo il cammino percorso sinora, è vostra intenzione ritornare alle origini dell'Istituto e rivisitare quella che amate chiamare la sua "struttura", cioè la Regola e le Costituzioni. Voi siete giustamente persuase che l'ispirazione originaria di Medea Ghiglino Patellani, la quale alla fine del XVI secolo si consacrò a Genova alla formazione integrale della gioventù, conserva ancor oggi piena attualità. Così, dalla considerazione dello slancio degli inizi, volete trarre interiore incitamento a proiettarvi verso nuovi coraggiosi traguardi missionari. Penso, a questo proposito, ai progetti concernenti le due Province dell'Italia e del Brasile, come pure alla recente apertura della vostra Famiglia religiosa verso l'Albania e la Bolivia.

2. La giovane Medea, profondamente legata alla sua città, pose l'incipiente opera sotto la protezione di San Giovanni Battista, patrono di Genova, e di Santa Caterina da Siena: Giovanni, che indica Gesù, l'Agnello di Dio, e Caterina, donna apostolica, ricolma di profetico amore per Cristo e per la Chiesa. Questi due grandi santi, nei quali vedeva pienamente realizzato il suo desiderio di appartenere senza riserve a Cristo, furono i suoi costanti riferimenti ed accompagnarono lo sviluppo successivo dell'Istituto.

Sotto l'esperta guida del gesuita Padre Bernardino Zanoni, la Fondatrice si propose di tradurre nel quotidiano la grande "lezione" degli Esercizi di Sant'Ignazio di Loyola, ricercando incessantemente un saggio equilibrio tra l'esperienza spirituale personale e le esigenze della vita comune. La comunione vissuta integralmente e l'educazione delle giovani, tenendo conto della globalità della persona umana, costituirono sin da allora il cuore del vostro carisma.

Sono certo che il Capitolo Generale, grazie anche all'attenta rilettura della vostra storia, sarà un tempo favorevole per far compiere all'intera Famiglia delle Suore di San Giovanni Battista e Santa Caterina da Siena un ulteriore passo in avanti, adattando l'originaria Regola di Vita alle mutate esigenze del nostro tempo, senza nulla tradire della sua sostanza.

3. Sia vostra cura salvaguardare, anzitutto, la "comunione", elemento centrale e, allo stesso tempo, sintesi del vostro carisma. Proprio all'inizio della Regola, la Fondatrice ha voluto porre l'impegno della comunione: "Hanno da vivere in comune, in ogni cosa" (art.1 RP). Quell'"ogni cosa" sottolinea la generosa appartenenza della persona alla comunità religiosa. Significa, al tempo stesso, che le attività non devono essere mai frutto di scelte individuali, ma testimonianza del respiro di una costante intesa comunitaria.

Questa peculiare caratteristica del vostro carisma ben risponde ad una delle priorità della nuova evangelizzazione, che ho voluto indicare nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, quella cioè di "fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione" (n. 43). Ho scritto al riguardo: "Prima di programmare iniziative concrete occorre promuovere una spiritualità della comunione, facendola emergere come principio educativo" (ibid.). E' vero: il servizio apostolico, nel quale risplende la gloria di Dio, scaturisce dalla comunione realmente vissuta.

Tale prospettiva impegna le componenti dell'Istituto ad aggiornare le Costituzioni, con un attento discernimento e un costante riferimento alla volontà della Fondatrice, animate dal suo stesso desiderio di collaborare con "la Santa Opera della Maggior Gloria di Dio, che consiste nel bene particolare e universale delle anime redente dal preziosissimo sangue di Gesù".

Amare Dio e la Chiesa: a questo medesimo ideale, che fu di Medea Ghiglino Patellani, le sue figlie spirituali non mancheranno di ispirare il proprio servizio educativo, richiamandosi incessantemente al principio pedagogico fondamentale dell'unità della persona umana. Così, fedeli al carisma originario e docili all'azione dello Spirito Santo, sapranno rispondere alle sfide dell'attuale momento storico con scelte missionarie aperte ai "segni di tempi".

4. Reverenda Madre, mentre ringrazio il Signore per l'opera generosa che codesta Congregazione svolge nella Chiesa e nella società, La prego affinché il Capitolo Generale costituisca una provvidenziale occasione per un suo vasto rilancio, perseverando, pur nelle difficoltà del tempo presente, nel cammino intrapreso con piena fiducia nella divina Provvidenza.

Maria, Stella della nuova evangelizzazione, accompagni Lei, Reverenda Mare, e le Consorelle tutte ed ottenga per ciascuna dal suo divin Figlio le grazie di cui abbisogna. Con questi sentimenti, mentre imploro l'abbondanza dei doni celesti sui lavori del Capitolo, imparto di cuore a Lei, alle Capitolari e all'intera Congregazione la propiziatrice Benedizione Apostolica.

211 Da Castel Gandolfo, 11 Luglio 2002

IOANNES PAULUS II



VIAGGIO APOSTOLICO A TORONTO,

A CIUDAD DE GUATEMALA E A CIUDAD DE MÉXICO

XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II


Aeroporto Internazionale Lester B. Pearson di Toronto

Martedì, 23 luglio 2002




Onorevole Signor Primo Ministro Jean Chrétien,
Carissimi amici canadesi!

1. Sono profondamente grato, Signor Primo Ministro, per le Sue parole di benvenuto e mi sento grandemente onorato per la presenza odierna del Premier dell'Ontario, del Sindaco della grande città di Toronto, e di altri distinti rappresentanti del governo e della società civile. A tutti dico con forza un caloroso "grazie" per aver accolto favorevolmente l'idea di ospitare la Giornata Mondiale della Gioventù in Canada, e per tutto ciò che è stato compiuto perché essa divenisse realtà.

Carissimi canadesi, ho vivide memorie del mio primo viaggio apostolico nel 1984, e della mia breve visita nel 1987 ai Popoli Indigeni nella terra di Denendeh. Questa volta devo accontentarmi della permanenza soltanto a Toronto. Da questo luogo saluto tutti i cittadini del Canada. Siete nelle mie preghiere di ringraziamento a Dio, che ha benedetto così abbondantemente il vostro ampio e splendido Paese.

2. Si stanno qui radunando giovani da ogni parte del mondo per la Giornata Mondiale della Gioventù. Con i loro doni di intelligenza e di cuore, essi rappresentano il futuro del mondo.Ma recano anche i segni di una umanità che troppo spesso non conosce né la pace né la giustizia.

Troppe vite iniziano e terminano senza gioia, senza speranza. Questa è una delle ragioni principali della Giornata Mondiale della Gioventù. I giovani stanno raccogliendosi insieme per impegnarsi, con la forza della loro fede in Gesù Cristo, a servire la grande causa della pace e della solidarietà umana.

Grazie, Toronto! Grazie, Canada, per l'accoglienza a braccia aperte ad essi offerta!

3. Nella versione francese del vostro inno nazionale, "O Canada", voi cantate: "Poiché il tuo braccio sa portare la spada, sa portare la croce...". I canadesi sono eredi di un umanesimo straordinariamente ricco, grazie alla fusione di molti elementi culturali diversi. Ma il nocciolo della vostra eredità è la visione spirituale e trascendente della vita, basata sulla Rivelazione cristiana, che ha dato un impulso vitale al vostro sviluppo di società libera, democratica e solidale, riconosciuta in tutto il mondo come paladina dei diritti umani e della dignità umana.

212 4. In un mondo di grandi tensioni etiche e sociali, e di confusione sullo scopo stesso della vita, i canadesi hanno un tesoro incomparabile da offrire come loro contributo. Essi devono, però, preservare ciò che è profondo, buono e valido nella loro eredità. Prego affinché la Giornata Mondiale della Gioventù offra a tutti i canadesi un'opportunità per ricordare i valori che sono essenziali ad una vita buona e alla felicità umana.

Signor Primo Ministro, illustri Autorità, cari amici: possa il motto della Giornata Mondiale della Gioventù risuonare per tutto il Paese, ricordando ad ogni cristiano il compito di essere "sale della terra e luce del mondo"!

Dio vi benedica. Dio benedica il Canada!



Al termine della cerimonia di accoglienza, il Santo Padre ha ringraziato i presenti con le seguenti parole:

Vi sono molto grato per l'accoglienza.

Molte grazie per la vostra cordiale accoglienza. Speriamo bene per l'intera Giornata Mondiale della Gioventù, GMG, grazie.

VIAGGIO APOSTOLICO A TORONTO,

A CIUDAD DE GUATEMALA E A CIUDAD DE MÉXICO

XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

FESTA DI ACCOGLIENZA DEI GIOVANI

SALUTO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II


Toronto, Exhibition Place

Giovedì, 25 luglio 2002




Cari giovani amici!

1. Siete convenuti a Toronto dai cinque continenti, per celebrare la vostra Giornata Mondiale. A voi il mio saluto gioioso e cordiale! Ho atteso con trepidazione questo incontro, mentre dalle diverse regioni giungevano fin sul mio tavolo, in Vaticano, gli echi consolanti delle molteplici iniziative, che hanno segnato il vostro cammino fino ad oggi. E spesso, pur senza conoscervi, vi ho presentati uno per uno al Signore nella preghiera: Lui vi conosce da sempre e vi ama personalmente.

Saluto con fraterno affetto i Signori Cardinali e Vescovi che vi accompagnano, in particolare Mons. Jacques Berthelet, Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Canada, il Cardinale Aloysius Ambrozic, Arcivescovo di questa città, e il Cardinale James Francis Stafford, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici. A tutti dico: la consuetudine di vita con i vostri Pastori vi aiuti a scoprire sempre di più e a gustare la bellezza della Chiesa vissuta come comunione missionaria.

213 2. Ascoltando il lungo elenco dei Paesi da cui provenite, abbiamo fatto insieme quasi il giro del mondo. Dietro ciascuno di voi ho visto il volto dei vostri coetanei, che ho incontrato nel corso dei miei viaggi apostolici, e che in qualche modo voi qui rappresentate. Vi ho immaginato in cammino all'ombra della Croce del Giubileo in questo grande pellegrinaggio giovanile che, passando di continente in continente, vuole stringere il mondo in un abbraccio di fede e di speranza.

Oggi questo pellegrinaggio fa tappa qui, sulle rive del lago Ontario, che richiama a noi un altro lago, quello di Tiberiade, sulle cui rive il Signore Gesù rivolse una proposta affascinante ai primi discepoli, alcuni dei quali erano probabilmente giovani come voi (cfr
Jn 1,35-42).

[3. El Papa ha venido desde Roma para escuchar de nuevo con vosotros la palabra de Jesús, que también hoy, como sucedió con los discípulos en aquel día lejano, puede hacer arder el corazón de un joven y motivar toda su existencia. Por eso, os invito a hacer de las diversas actividades de la Jornada Mundial apenas comenzada un tiempo privilegiado en el que cada uno de vosotros, queridos jóvenes, se ponga a la escucha del Señor, con corazón disponible y generoso para convertirse en sal de la tierra y luz del mundo.]

3. Il Papa, che vi vuole bene, è venuto da lontano per riascoltare insieme con voi la parola di Gesù che ancora oggi, come è avvenuto per i discepoli in quel giorno lontano, può infiammare il cuore di un giovane e motivare tutta la sua esistenza. Vi invito perciò a fare delle diverse attività della Giornata Mondiale appena iniziata un tempo privilegiato in cui ciascuno di voi, cari giovani e ragazze, si mette in ascolto del Signore, con cuore disponibile e generoso, per diventare "sale della terra e luce del mondo" (cfr Mt 5,13-16).

Queridos jóvenes de España y América Latina, os saludo con cariño. Recordad el camino de felicidad que Jesús os anuncia en el Evangelio.

A Vosotros y a los Obispos que os acompañan os saludo con afecto.

Saúdo também os jovens de língua portuguesa e a todos desejo a felicidade e o bem das bem-aventuranças!

Saluto con gioia e affetto i giovani italiani accompagnati dai loro Vescovi.

Saluto in lingua polacca:

I wreszcie witam moich rodaków z Polski w Toronto.

Versione italiana:

214 E infine saluto i miei connazionali venuti dalla Polonia a Toronto.



VIAGGIO APOSTOLICO A TORONTO,

A CIUDAD DE GUATEMALA E A CIUDAD DE MÉXICO

XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

FESTA DI ACCOGLIENZA DEI GIOVANI

DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II


Toronto, Exhibition Place

Giovedì, 25 luglio 2002



Carissimi giovani!

1. Quella che abbiamo or ora ascoltato è la Magna charta del cristianesimo: la pagina delle Beatitudini. Abbiamo rivisto con gli occhi del cuore la scena di allora. Una folla di persone attornia Gesù sulla montagna: uomini e donne, giovani e anziani, sani e ammalati, venuti dalla Galilea, ma anche da Gerusalemme, dalla Giudea, dalle città della Decapoli, da Tiro e Sidone. Sono tutti in attesa di una parola, di un gesto che possa dare loro conforto e speranza.

Anche noi siamo qui raccolti, stasera, per metterci in ascolto del Signore. Vi guardo con grande affetto: venite da varie regioni del Canada, degli Stati Uniti, dell'America centrale e meridionale, dell'Europa, dell'Africa, dell'Asia, dell'Oceania. Ho ascoltato le vostre voci festose, le vostre grida, i vostri canti ed ho percepito l'attesa profonda che pulsa nei vostri cuori: voi volete essere felici!

Cari giovani, numerose e allettanti sono le proposte che vi sollecitano da ogni parte: molti vi parlano di una gioia che si può ottenere con il denaro, con il successo, con il potere. Soprattutto vi dicono di una gioia che coincide con il piacere superficiale ed effimero dei sensi.

2. Cari amici, alla vostra giovane voglia di essere felici il vecchio Papa, carico di anni ma ancora giovane dentro, risponde con una parola che non è sua. E' una parola risuonata duemila anni or sono. L'abbiamo riascoltata stasera: "Beati...". La parola-chiave dell'insegnamento di Gesù è un annuncio di gioia: "Beati...".

L'uomo è fatto per la felicità. La vostra sete di felicità è dunque legittima. Per questa vostra attesa Cristo ha la risposta. Egli però vi chiede di fidarvi di Lui. La gioia vera è una conquista, che non si raggiunge senza una lotta lunga e difficile. Cristo possiede il segreto della vittoria.

Voi conoscete gli antefatti.Li narra il Libro della Genesi: Dio creò l'uomo e la donna in un paradiso, l'Eden, perché li voleva felici. Il peccato sconvolse purtroppo i suoi progetti iniziali. Dio non si rassegnò a questo scacco. Mandò il suo Figlio sulla terra per ridare all'uomo una prospettiva di cielo ancora più bella. Dio si fece uomo - i Padri della Chiesa lo hanno rilevato - perché l'uomo potesse diventare Dio. Questa è la svolta epocale, che l'Incarnazione ha impresso alla storia umana.

3. Dove sta la lotta? La risposta ce la dà Cristo stesso. "Pur essendo di natura divina", ha scritto san Paolo, Egli "non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma... assumendo la condizione di servo..., umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte" (Ph 2,6-8). E' stata una lotta fino alla morte. Cristo l'ha combattuta non per sé ma per noi. Da quella morte è sbocciata la vita. La tomba del Calvario è diventata la culla dell'umanità nuova in cammino verso la felicità vera.

215 Il "Discorso della Montagna" traccia la mappa di questo cammino. Le otto Beatitudini sono i cartelli segnaletici, che indicano la direzione da seguire. E' un cammino in salita, ma Lui lo ha percorso per primo. Ed Egli è disposto a ripercorrerlo con voi. Ha detto un giorno: "Chi segue me, non cammina nelle tenebre" (Jn 8,12). E in un'altra circostanza ha aggiunto: "Vi ho detto queste cose, perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena" (Jn 15,11).

E' camminando con Cristo che si può conquistare la gioia, quella vera! Proprio per questa ragione Egli vi ha ripetuto anche oggi un annuncio di gioia: "Beati...".

Accogliendo ora la sua Croce gloriosa, quella Croce che ha percorso insieme ai giovani le strade del mondo, lasciate risuonare nel silenzio del vostro cuore questa parola consolante ed impegnativa: "Beati...".

(Processione con la Croce dell'Anno Santo)

4. Raccolti attorno alla Croce del Signore, guardiamo a Lui: Gesù non si è limitato a pronunciare le Beatitudini; le ha vissute. Ripercorrendo la sua vita, rileggendo il Vangelo, si rimane meravigliati: il più povero dei poveri, l'essere più dolce tra gli umili, la persona dal cuore più puro e misericordioso è proprio Lui, Gesù. Le Beatitudini non sono che la descrizione di un volto, il suo Volto!

Al tempo stesso, le Beatitudini descrivono il cristiano: esse sono il ritratto del discepolo di Gesù, la fotografia dell'uomo che ha accolto il regno di Dio e vuole sintonizzare la propria vita con le esigenze del Vangelo. A questo uomo Gesù si rivolge chiamandolo "beato".

La gioia che le Beatitudini promettono è la gioia stessa di Gesù: una gioia cercata e trovata nell'obbedienza al Padre e nel dono di sé ai fratelli.

5. Giovani del Canada, di America e di ogni parte del mondo! Guardando a Gesù voi potete imparare che cosa significhi essere poveri in spirito, umili e misericordiosi; che cosa voglia dire ricercare la giustizia, essere puri di cuore, operatori di pace.

Con lo sguardo fisso su di Lui, voi potete scoprire la via del perdono e della riconciliazione in un mondo spesso in preda alla violenza e al terrore. Abbiamo sperimentato con drammatica evidenza, nel corso dell'anno passato, il volto tragico della malizia umana. Abbiamo visto che cosa succede quando regnano l'odio, il peccato e la morte.

Ma oggi la voce di Gesù risuona in mezzo alla nostra assemblea. La sua è voce di vita, di speranza, di perdono; è voce di giustizia e di pace. Ascoltiamola!

6. Cari amici, la Chiesa oggi guarda a voi con fiducia e attende che diventiate il popolo delle beatitudini.

216 Beati voi, se sarete come Gesù poveri in spirito, buoni e misericordiosi; se saprete cercare ciò che è giusto e retto; se sarete puri di cuore, operatori di pace, amanti e servitori dei poveri. Beati voi!

Solo Gesù è il vero Maestro, solo Gesù presenta un messaggio che non muta, ma che risponde alle attese più profonde del cuore dell'uomo, perché Lui solo sa "quello che c'è in ogni uomo" (
Jn 2,25). Oggi Egli vi chiama ad essere sale e luce del mondo, a scegliere la bontà, a vivere nella giustizia, a diventare strumenti di amore e di pace. La sua chiamata ha sempre richiesto una scelta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte. Lo stesso invito è rivolto oggi a voi che siete qui, sulle rive del lago Ontario.

7. Quale chiamata sceglieranno di seguire le sentinelle del mattino? Credere in Gesù significa accogliere ciò che Egli dice, anche se è in contro-tendenza rispetto a ciò che dicono gli altri. Significa rifiutare le sollecitazioni del peccato, per quanto attraenti esse siano, e incamminarsi sulla strada esigente delle virtù evangeliche.

Giovani che mi ascoltate, rispondete al Signore con cuore forte e generoso! Egli conta su di voi. Non dimenticate: Cristo ha bisogno di voi per realizzare il suo progetto di salvezza! Cristo ha bisogno della vostra giovinezza e del vostro generoso entusiasmo per far echeggiare il suo annuncio di gioia nel nuovo millennio.Rispondete al suo appello ponendo la vostra vita a servizio di Lui nei fratelli! Fidatevi di Cristo, perché Egli si fida di voi.

8. Signore Gesù Cristo, pronuncia ancora una volta
le tue Beatitudini davanti a questi giovani,
convenuti a Toronto per la loro Giornata Mondiale.

Guarda con amore e ascolta questi giovani cuori,
che sono disposti a rischiare il loro futuro per Te.
Tu li hai chiamati ad essere "sale della terra e luce del mondo".

Continua ad insegnare loro la verità e la bellezza
217 delle prospettive da Te annunciate sulla Montagna.

Rendili uomini e donne delle Beatitudini!

Risplenda in loro la luce della tua sapienza,
così che con le parole e con le opere sappiano
diffondere nel mondo la luce ed il sale del Vangelo.

Fa' di tutta la loro vita un riflesso luminoso di Te,
che sei la Luce vera, venuta in questo mondo,
perché chiunque crede in Te non muoia,
ma abbia la vita eterna (cfr
Jn 3,16)!

Al termine dell'incontro, prima di impartire la Benedizione conclusiva, il Papa ha salutato i presenti con le seguenti parole:

Cari amici, ringraziamo il Signore per il dono della giovinezza. La giovinezza viene e passa, ma resta per tutta la vita. Grazie per il vostro ballo e buon proseguimento.

VIAGGIO APOSTOLICO A TORONTO,

A CIUDAD DE GUATEMALA E A CIUDAD DE MÉXICO

XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

VEGLIA CON I GIOVANI

SALUTO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II


218
Toronto, Downsview Park

Sabato, 27 luglio 2002

Giovani del mondo, cari amici!

Caro popolo delle Beatitudini

1. Vi saluto tutti con affetto nel nome del Signore! Sono lieto di incontrarmi nuovamente con voi, dopo i giorni di catechesi, di riflessione, di condivisione e di festa che avete vissuto. Ci avviamo alla fase conclusiva della vostra Giornata Mondiale, che avrà domani il suo coronamento nella celebrazione dell'Eucaristia.

In voi, raccolti a Toronto dai quattro angoli della terra, la Chiesa legge il suo futuro e trova il richiamo a quella giovinezza di cui lo Spirito di Cristo costantemente l'arricchisce. L'entusiasmo e la gioia che manifestate sono segno del vostro amore per il Signore e del vostro desiderio di servirlo nella Chiesa e nei fratelli.

2. En los días pasados, en Wadowice - mi ciudad natal - ha tenido lugar el III Forum Internacional de Jóvenes, que ha reunido católicos, greco-católicos y ortodoxos provenientes de Polonia y de Europa del este. Hoy, además, han llegado hasta allí millares de jóvenes de toda Polonia para unirse a nosotros a través de la televisión y vivir juntos esta vigilia de oración. Permitidme que les salude en polaco:

Versione italiana:

2. Nei giorni scorsi, a Wadowice - la mia città natale - si è svolto il III Forum Internazionale dei Giovani, che ha radunato cattolici, greco-cattolici e ortodossi provenienti dalla Polonia e dall'Europa dell'Est. Oggi, invece, sono giunti lì migliaia di giovani da tutta la Polonia per unirsi con noi mediante la televisione e vivere insieme questa veglia di preghiera. Permettete che li saluti in polacco:

Pozdrawiam mlodych mówiacych po polsku, którzy tak licznie przybyli do Toronto z naszej Ojczyzny i z innych krajów swiata oraz tysiace mlodych, którzy przyjechali z calej Polski i z krajów Europy Wschodniej do Wadowic, aby za posrednictwem telewizji przezywac wraz z nami to modlitewne czuwanie. Wszystkim zycze, aby te dni przyniosly w waszych sercach obfite owoce.

Versione italiana:

219 Saluto i giovani di lingua polacca, che così numerosi sono giunti qui dalla nostra Patria e dagli altri Paesi del mondo, nonché le migliaia di giovani che si sono radunati a Wadowice da tutta la Polonia e dai Paesi dell'Europa dell'Est per vivere insieme a noi questa veglia di preghiera. A tutti auguro che questi giorni portino abbondanti frutti di generoso slancio nell'adesione a Cristo e al suo Vangelo.

Cari giovani amici, vi ringrazio per la vostra presenza a Toronto, vi abbraccio di cuore e prego sempre per voi perché ora e sempre siate il sale della terra e la luce del mondo.

Saluto con affetto i giovani italiani qui presenti e quanti dall'Italia si uniscono a noi attraverso la televisione. Insieme ai giovani che nelle diverse parti della terra vivono in vari modi questa Giornata della Gioventù vogliamo circondare il mondo in un abbraccio di fede e di amore, per proclamare la nostra fede in Cristo, amico fedele che illumina il cammino di ogni uomo.

3. Nel corso della Veglia di questa sera accoglieremo la Croce di Cristo, testimonianza dell'amore di Dio per l'umanità. Acclameremo il Signore risorto, luce che brilla nelle tenebre. Pregheremo con i Salmi, ripetendo le stesse parole pronunciate da Gesù quando si rivolgeva al Padre nel corso della sua vita terrena. Esse costituiscono ancora oggi la preghiera della Chiesa. Ascolteremo infine la Parola del Signore, lampada per i nostri passi, luce sul nostro cammino (cfr
Ps 119,105).

Vi invito a farvi voce dei giovani del mondo, delle loro gioie, delusioni, speranze. Guardate a Gesù, il Vivente, e ripetetegli l'implorazione degli Apostoli: "Signore, insegnaci a pregare". La preghiera sarà come il sale che dà sapore alla vostra esistenza e vi orienta verso di Lui, luce vera dell'umanità.

VIAGGIO APOSTOLICO A TORONTO,

A CIUDAD DE GUATEMALA E A CIUDAD DE MÉXICO

XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

VEGLIA CON I GIOVANI

DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II


Toronto, Downsview Park

Sabato, 27 luglio 2002

Carissimi giovani!


1. Quando, nell'ormai lontano 1985, ho voluto dare inizio alle Giornate Mondiali della Gioventù, avevo nel cuore le parole dell'Apostolo Giovanni che abbiamo ascoltato stasera: "Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita... noi lo annunziamo anche a voi" (cfr 1Jn 1,1 1Jn 1,3). E immaginavo le Giornate Mondiali come un momento forte nel quale i giovani del mondo avrebbero potuto incontrare Cristo, l'eternamente giovane, ed imparare da Lui a divenire gli evangelizzatori degli altri giovani.

Questa sera, insieme con voi, benedico e rendo grazie al Signore per il dono fatto alla Chiesa attraverso le Giornate Mondiali della Gioventù. Milioni di giovani vi hanno partecipato, traendone motivazioni di impegno e di testimonianza cristiana. Ringrazio in particolare voi, che accogliendo il mio invito vi siete raccolti qui a Toronto per "dire davanti al mondo la vostra gioia di aver incontrato Gesù Cristo, il vostro desiderio di conoscerlo sempre meglio, il vostro impegno di annunciare il Vangelo di salvezza fino agli estremi confini della terra" (Messaggio per la XVII Giornata Mondiale della Gioventù, 5).

2. Il nuovo millennio si è inaugurato con due scenari contrastanti: quello della moltitudine di pellegrini venuti a Roma nel Grande Giubileo per varcare la Porta Santa che è Cristo, Salvatore e Redentore dell'uomo; e quello del terribile attentato terroristico di New York, icona di un mondo nel quale sembra prevalere la dialettica dell'inimicizia e dell'odio.

220 La domanda che si impone è drammatica: su quali fondamenta bisogna costruire la nuova epoca storica che emerge dalle grandi trasformazioni del secolo XX? Sarà sufficiente scommettere sulla rivoluzione tecnologica in corso, che sembra essere regolata unicamente da criteri di produttività e di efficienza, senza un riferimento alla dimensione religiosa dell'uomo e senza un discernimento etico universalmente condiviso? E' giusto accontentarsi di risposte provvisorie ai problemi di fondo e lasciare che la vita resti in balia di pulsioni istintive, di sensazioni effimere, di entusiasmi passeggeri?

La domanda ritorna: su quali basi, su quali certezze edificare la propria esistenza e quella della comunità cui s'appartiene?

3. Cari amici, voi lo sentite istintivamente dentro di voi, nell'entusiasmo dei vostri giovani anni, e lo affermate con la vostra presenza qui stasera: solo Cristo è la ‘pietra angolare’ su cui è possibile costruire saldamente l'edificio della propria esistenza. Solo Cristo, conosciuto, contemplato e amato, è l'amico fedele che non delude, che si fa compagno di strada e le cui parole riscaldano il cuore (cfr
Lc 24,13-35).

Il XX secolo ha spesso preteso di fare a meno di quella ‘pietra angolare’, tentando di costruire la città dell'uomo senza fare riferimento a Lui ed ha finito per edificarla di fatto contro l'uomo! Ma i cristiani lo sanno: non si può rifiutare o emarginare Dio, senza esporsi al rischio di umiliare l'uomo.

4. L'attesa, che l'umanità va coltivando tra tante ingiustizie e sofferenze, è quella di una nuova civiltà all'insegna della libertà e della pace. Ma per una simile impresa si richiede una nuova generazione di costruttori che, mossi non dalla paura o dalla violenza ma dall'urgenza di un autentico amore, sappiano porre pietra su pietra per edificare, nella città dell'uomo, la città di Dio.

Lasciate, cari giovani, che vi confidi la mia speranza: questi ‘costruttori’ dovete essere voi! Voi siete gli uomini e le donne di domani; nei vostri cuori e nelle vostre mani è racchiuso il futuro. A voi Dio affida il compito, difficile ma esaltante, di collaborare con Lui nell'edificazione della civiltà dell'amore.

5. Abbiamo ascoltato dalla lettera di Giovanni - l'apostolo più giovane e forse per questo più amato dal Signore - che "Dio è luce e in lui non ci sono tenebre" (1Jn 1,5). Dio, però, nessuno l'ha mai visto, osserva san Giovanni. E' Gesù, il Figlio unigenito del Padre, che ce l'ha rivelato (cfr Jn 1,18). Ma se Gesù ha rivelato Dio, ha rivelato la luce. Con Cristo, infatti, è venuta nel mondo "la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Jn 1,9).

Cari giovani, lasciatevi conquistare dalla luce di Cristo e fatevene propagatori nell'ambiente in cui vivete. "La luce dello sguardo di Gesù - è scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica - illumina gli occhi del nostro cuore; ci insegna a vedere tutto nella luce della sua verità e della sua compassione per tutti gli uomini" (n. 2715).

Nella misura in cui la vostra amicizia con Cristo, la vostra conoscenza del suo mistero, la vostra donazione a Lui saranno autentiche e profonde, voi sarete "figli della luce", e diventerete a vostra volta "luce del mondo". Perciò io vi ripeto la parola del Vangelo: "Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,16).

6. Questa sera il Papa insieme con voi, giovani dei vari continenti, riafferma davanti al mondo la fede che sostiene la vita della Chiesa: Cristo è luce delle genti, Egli è morto ed è risorto per ridare agli uomini, che camminano nel tempo, la speranza dell'eternità. Il suo Vangelo non mortifica l'umano: ogni valore autentico, in qualunque cultura si manifesti, è da Cristo accolto e sublimato. Consapevole di ciò, il cristiano non può non sentir vibrare in sé la fierezza e la responsabilità di farsi testimone della luce del Vangelo.

Proprio per questo io dico a voi questa sera: fate risplendere la luce di Cristo nella vostra vita! Non aspettate di avere più anni per avventurarvi sulla via della santità! La santità è sempre giovane, così come eterna è la giovinezza di Dio.

221 Comunicate a tutti la bellezza dell'incontro con Dio che dà senso alla vostra vita. Nella ricerca della giustizia, nella promozione della pace, nell'impegno di fratellanza e di solidarietà non siate secondi a nessuno!

Quanto è bello il canto che è risuonato in questi giorni:

"Lumière du monde! Sel de la terre!
Soyez pour le monde visage de l'amour!
Soyez pour la terre le reflet de sa lumière!".

E' il dono più bello e prezioso che potrete fare alla Chiesa e al mondo. Il Papa vi accompagna - lo sapete - con la sua preghiera e con un'affettuosa benedizione.

7. Vorrei ancora salutare i giovani di lingua polacca:

Drodzy mlodzi przyjaciele. Dziekuje wam za wasza obecnosc w Toronto, w Wadowicach i wszedzie tam, gdzie duchowo trwacie zjednoczeni z mlodymi swiata przezywajacymi ich XVII Swiatowy Dzien. Wszystkich chce zapewnic, ze nieustannie sercem i modlitwa obejmuje kazdego i kazda z was, proszac Boga, abyscie byli sola i swiatlem dla swiata teraz i w doroslym zyciu. Niech Bóg Wam blogoslawi!

Versione italiana:

Cari miei giovani amici, vi ringrazio per la vostra presenza a Toronto, a Wadowice e dovunque spiritualmente siete uniti con i giovani del mondo che vivono la loro XVII Giornata Mondiale. Vi voglio assicurare che ininterrottamente abbraccio con il cuore e con la preghiera ognuno e ognuna di voi, chiedendo a Dio che possiate essere il sale e la luce della terra ora e nella vita adulta. Dio vi benedica!

Al termine del discorso, dopo aver impartito la Benedizione conclusiva, il Papa ha aggiunto:

222 Siete tutti invitati domani mattina. Buon riposo!

Buona notte. Che Dio vi benedica sempre. Buona notte!

GP2 Discorsi 2002 209