GP2 Discorsi 2004 158

IOANNES PAULUS II


SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II


AL SINDACO, ALLA GIUNTA


E AL CONSIGLIO COMUNALE DI INTROD


A CONCLUSIONE DEL PERIODO DI VACANZA


TRASCORSO A LES COMBES (VALLE D’AOSTA)


Sabato, 17 luglio 2004




Prima di lasciare questo luogo incantevole, dove ho potuto trascorrere un periodo di tonificante riposo, sento il bisogno di rivolgere il mio più sincero ringraziamento a Lei, Signor Sindaco, alla Giunta e all’intero Consiglio Comunale di Introd per l’accoglienza cordiale riservata a me e ai miei collaboratori.

Estendo l’espressione di questi grati sentimenti a coloro che, a vario titolo, hanno cooperato al sereno svolgimento del mio soggiorno qui, a Les Combes, fra le montagne valdostane.

Mi appresto ora a partire per Castel Gandolfo, conservando nella mente e nel cuore il ricordo delle tante premure che mi sono state riservate. Di tutto mi sento profondamente riconoscente anche nei vostri confronti. Chiedo al Signore, la cui onnipotente provvidenza ben traspare in questi paesaggi alpini, di continuare a proteggere la comunità e gli amministratori di Introd. Dall’alto di questa montagna vegli su di voi, carissimi Fratelli e Sorelle, la Madonnina del Gran Paradiso. Da parte mia assicuro uno speciale ricordo nella preghiera, mentre tutti e ciascuno con affetto benedico.



SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II


AL PERSONALE DEI SERVIZI DI SICUREZZA DI INTROD


A CONCLUSIONE DEL PERIODO DI VACANZA


TRASCORSO A LES COMBES (VALLE D’AOSTA)


Sabato, 17 luglio 2004




159 Tra poco ripartirò per Roma e, prima di congedarmi da questi luoghi, permettete che vi rinnovi l’espressione dei miei più cordiali sentimenti, cari Dirigenti, Funzionari e Agenti della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, della Guardia Forestale. In questi giorni, siete stati per me come "angeli custodi", che con efficacia e discrezione hanno vegliato sul buon andamento del mio soggiorno valdostano. Per questo vi ringrazio di cuore. Un grazie sentito anche a voi, cari responsabili e agenti della Gendarmeria Vaticana, sempre solerti nell’adempimento del vostro dovere.

Conserverò vivo il ricordo del periodo passato qui a Les Combes e dell’atmosfera serena che pure voi avete contribuito a mantenere attorno a questa villetta e nelle località circostanti. Ho molto apprezzato il vostro non facile servizio. So bene quanti sacrifici, fatiche e rinunce esso comporti, e mi sono reso conto di come voi lo svolgete con tanta competenza e generosità. Iddio vi ricompensi e vi assista sempre con la sua celeste protezione. Vi assicuro di uno speciale ricordo nella preghiera per voi e per le vostre famiglie, mentre con affetto vi benedico.

Agosto 2004



SANTA MESSA IN SUFFRAGIO DEL SERVO DI DIO PAPA PAOLO VI

PAROLE DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II

Cappella Privata del Palazzo Pontificio - Castel Gandolfo

Venerdì, 6 agosto 2004

Festa della Trasfigurazione del Signore




Carissimi,

questo giorno, in cui si celebra la festa della Trasfigurazione del Signore, evoca per noi il caro e venerato ricordo del servo di Dio, il Papa Paolo VI: alla sera del 6 agosto 1978, proprio in questa casa, egli concluse la sua giornata terrena. Fedele imitatore del suo Signore, Egli recava nel suo cuore la luce del Tabor, e con quella luce camminò sino alla fine, portando con gaudio evangelico la sua croce.

Il 6 agosto non è solo l’anniversario della sua morte, ma anche della sua prima Enciclica, la Ecclesiam suam, che reca la data della Trasfigurazione di quarant’anni fa. In quel memorabile Documento, Paolo VI tracciò le linee programmatiche del suo pontificato.

Celebrando l’Eucaristia, ancora una volta rendiamo grazie a Dio per aver donato alla Chiesa questo indimenticabile Pastore. Affidandoci all’intercessione di Maria Santissima, chiediamo al Signore, che la Chiesa di oggi e di domani sappia sempre fare tesoro dei suoi esempi e dei suoi insegnamenti.



PELLEGRINAGGIO


DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II


A LOURDES IN OCCASIONE DEL 150.MO ANNIVERSARIO


DELLA PROMULGAZIONE DEL DOGMA


DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE


CERIMONIA DI BENVENUTO



AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE


Aeroporto di Tarbes (Francia)

Sabato, 14 agosto 2004

160
Signor Presidente,

Venerati Fratelli nell'Episcopato,
Illustri Autorità qui convenute!

1. Benedico il Signore che mi permette di fare ritorno, ancora una volta, in quest'amata terra di Francia e di venire incontro a tutti voi con un augurio cordiale di grazia e di pace. Il motivo della mia odierna visita è la celebrazione del 150.mo anniversario della definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

Intendo unirmi con intimo trasporto ai milioni di pellegrini che da ogni parte del mondo giungono ogni anno a Lourdes, per affidare alla Madre del Signore le intenzioni che portano nel cuore e chiedere il suo aiuto e la sua intercessione.

2. Recandomi verso quel luogo benedetto, desidero fin d’ora porgere il mio saluto cordiale a Lei, Signor Presidente della Repubblica, e, nella Sua persona, a tutti i figli e le figlie di questo nobile Paese, che ricorda proprio in questi giorni il 60.mo anniversario del “débarquement de Provence”. Auspico che tali celebrazioni favoriscano la concordia tra i popoli e servano a rinnovare l’impegno comune nella ricerca e nella costruzione della pace.

Ricordo con gioia le altre mie precedenti visite in Francia, e colgo volentieri anche questa occasione per rendere omaggio al grande patrimonio di cultura e di fede che ne ha segnato la storia. Non posso dimenticare, infatti, i grandi Santi di questa vostra Terra, gli illustri maestri del pensiero cristiano, le scuole di spiritualità, i numerosi missionari che hanno lasciato la patria per portare in tutto il mondo l'annuncio di Cristo Signore. E guardo con fiducia alla comunità cristiana di oggi, che accoglie con generosità l'invito ad animare questo nostro tempo con la sapienza e la speranza che vengono dal Vangelo.

3. Nel rispetto delle responsabilità e delle competenze di ciascuno, la Chiesa cattolica desidera offrire alla società un suo specifico contributo nell'edificazione di un mondo in cui i grandi ideali di libertà, di uguaglianza e di fraternità possano costituire la base del vivere sociale, nella ricerca e nella promozione instancabile del bene comune.

Affido questi auspici all'intercessione della giovane Bernadette Soubirous, umile figlia delle campagne della Bigorre, e imploro su questo Paese, per il materno intervento della Vergine Maria, le più elette benedizioni di Dio, pegno di un presente e di un futuro di prosperità e di pace.

PELLEGRINAGGIO


DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II


A LOURDES IN OCCASIONE DEL 150.MO ANNIVERSARIO


DELLA PROMULGAZIONE DEL DOGMA


DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE


SOSTA DI PREGHIERA ALLA GROTTA DI MASSABIELLE


SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II


AGLI AMMALATI


Sabato, 14 agosto 2004

Giungendo alla Grotta di Massabielle, desidero rivolgere il mio primo saluto ai malati, che sempre più numerosi vengono in questo santuario, a quanti li accompagnano, a coloro che se ne prendono cura e alle loro famiglie.


161 Sono con voi, cari fratelli e sorelle, come un pellegrino presso la Vergine; faccio mie le vostre preghiere e le vostre speranze; condivido con voi un tempo della vita segnato dalla sofferenza fisica, ma non per questo meno fecondo nel disegno mirabile di Dio. Insieme a voi prego per coloro che si sono affidati alla nostra preghiera.

Ho sempre avuto grande fiducia, per il mio ministero apostolico, nell’offerta, nella preghiera e nel sacrificio di quanti sono nella sofferenza. Vi domando di unirvi a me ,durante questo pellegrinaggio, per presentare a Dio, per intercessione della Vergine Maria, tutte le intenzioni della Chiesa e del mondo.

Cari fratelli e sorelle ammalati, vorrei stringervi fra le mie braccia con affetto, uno dopo l’altro, e dirvi quanto sono vicino e solidale con voi. Lo faccio spiritualmente affidandovi all’amore materno della Madre del Signore, e chiedendo a Lei di ottenere per voi le benedizioni e le consolazioni di suo Figlio Gesù.





PELLEGRINAGGIO


DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II


A LOURDES IN OCCASIONE DEL 150.MO ANNIVERSARIO


DELLA PROMULGAZIONE DEL DOGMA


DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE


RECITA DEL SANTO ROSARIO E PROCESSIONE


DALLA GROTTA DELLE APPARIZIONI DI MASSABIELLE


AL SAGRATO DELLA BASILICA DI LOURDES


PAROLE DI INTRODUZIONE DEL SANTO PADRE


GIOVANNI PAOLO II


Grotta di Massabielle

Sabato 14 agosto 2004



Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Inginocchiandomi qui, presso la grotta di Massabielle, sento con emozione di aver raggiunto la meta del mio pellegrinaggio. Questa grotta, dove apparve Maria, è il cuore di Lourdes. Fa pensare alla caverna del monte Oreb, dove Elia incontrò il Signore, che gli parlò nel “mormorio di un vento leggero” (1R 19,12).

Qui la Vergine invitò Bernadette a recitare il Rosario, sgranando Lei stessa la corona. Questa grotta è diventata così la cattedra di una singolare scuola di preghiera, in cui Maria insegna a tutti a contemplare con ardente amore il volto di Cristo.

Per questo Lourdes è il luogo dove i credenti di Francia, e di tante altre nazioni dell’Europa e del mondo, in ginocchio, pregano.

2. Pellegrini a Lourdes, vogliamo anche noi questa sera ripercorrere pregando, insieme con la Madre, i “misteri” nei quali Gesù si manifesta “come luce del mondo”. Ricordiamo la sua promessa: “Chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Jn 8,12).

Vogliamo imparare dall'umile serva del Signore la disponibilità docile all'ascolto e l'impegno generoso nell’accogliere l'insegnamento di Cristo nella nostra vita.

162 In particolare, meditando sulla partecipazione della Madre del Signore alla missione redentrice del Figlio, vi invito a pregare per le vocazioni al sacerdozio ed alla verginità per il Regno di Dio, affinché quanti sono chiamati sappiano rispondere con disponibilità e perseveranza.

3. Rivolti a Maria Santissima, con Bernadette diciamo: “Ma bonne Mère, ayez pitié de moi; je me donne tout entière à vous afin que vous me donniez à votre cher Fils que je veux aimer de tout mon coeur. Ma bonne Mère, donnez-moi un coeur tout brûlant pour Jésus”.



PREGHIERA A CONCLUSIONE DEL ROSARIO


Sagrato della Basilica del Rosario

Sabato 14 agosto 2004




Ave Maria, Donna povera ed umile,
benedetta dall'Altissimo!
Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,
noi ci associamo al tuo cantico di lode
per celebrare le misericordie del Signore,
per annunciare la venuta del Regno
e la piena liberazione dell’uomo.

163 Ave Maria, umile serva del Signore,
gloriosa Madre di Cristo!
Vergine fedele, dimora santa del Verbo,
insegnaci a perseverare nell'ascolto della Parola,
ad essere docili alla voce dello Spirito,
attenti ai suoi appelli nell'intimità della coscienza
e alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia.

Ave Maria, Donna del dolore,
Madre dei viventi!
Vergine sposa presso la Croce, Eva novella,
sii nostra guida sulle strade del mondo,
164 insegnaci a vivere e a diffondere l'amore di Cristo,
a sostare con Te presso le innumerevoli croci
sulle quali tuo Figlio è ancora crocifisso.

Ave Maria, Donna della fede,
prima dei discepoli!
Vergine Madre della Chiesa, aiutaci a rendere sempre
ragione della speranza che è in noi,
confidando nella bontà dell'uomo e nell'amore del Padre.
Insegnaci a costruire il mondo dal di dentro:
nella profondità del silenzio e dell'orazione,
nella gioia dell'amore fraterno,
165 nella fecondità insostituibile della Croce.

Santa Maria, Madre dei credenti,
Nostra Signora di Lourdes,
prega per noi.

Amen.

PELLEGRINAGGIO


DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II


A LOURDES IN OCCASIONE DEL 150.MO ANNIVERSARIO


DELLA PROMULGAZIONE DEL DOGMA


DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE


PROCESSIONE AUX FLAMBEAUX


DALLA GROTTA DELLE APPARIZIONI DI MASSABIELLE


ALLA BASILICA DI LOURDES


PAROLE DI INTRODUZIONE DEL SANTO PADRE


GIOVANNI PAOLO II


Accueil Notre-Dame, Sabato 14 agosto 2004



Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Apparendo a Bernadette nella grotta di Massabielle, la Vergine Maria avviò un dialogo tra Cielo e terra, che si è prolungato nel tempo, e dura tutt’ora. Alla giovane, Maria domandò che si venisse qui in processione, quasi a significare che questo dialogo non può limitarsi alle parole, ma deve tradursi in un camminare con lei nel pellegrinaggio della fede, della speranza e dell’amore.

Da oltre un secolo, a Lourdes, il popolo cristiano risponde fedelmente a quell'appello materno mettendosi quotidianamente in cammino dietro a Cristo Eucaristia e sfilando la sera tra canti e preghiere in onore della Madre del Signore.

Quest'anno, anche il Papa si unisce a voi in questo atto di devozione e di amore verso la Vergine Santissima, la donna gloriosa dell'Apocalisse, coronata di dodici stelle (cfr Ap 12,1). Portando tra le mani la fiaccola accesa, ricordiamo e professiamo la nostra fede in Cristo risorto. Da Lui tutta la nostra vita riceve luce e speranza.

2. Vi affido, carissimi Fratelli e Sorelle, un'intenzione particolare per la preghiera di questa sera: invocate con me la Vergine Maria perché ottenga al mondo il sospirato dono della pace.

166 Fioriscano negli animi sentimenti di perdono e di fratellanza. Si depongano le armi e nei cuori si spengano l'odio e la violenza.

Ogni uomo veda nell'altro non un nemico da combattere, ma un fratello da accogliere ed amare, per costruire insieme un mondo migliore.

3. Invochiamo insieme la Regina della pace e rinnoviamo il nostro impegno a servizio della riconciliazione, del dialogo, della solidarietà. Meriteremo così la beatitudine che il Signore ha promesso agli “operatori di pace” (
Mt 5,9).

Vi accompagno con la mia preghiera e la mia benedizione.

Che Dio vi benedica!

GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 25 agosto 2004


Celebrazione della Parola per la venerazione

e la consegna dell’Icona della Madre di Dio di Kazan’

Omelia


Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Come ho annunciato domenica scorsa, il nostro tradizionale incontro settimanale assume quest’oggi una fisionomia particolare. Ci ritroviamo infatti raccolti in preghiera attorno alla venerata Icona della Madre di Dio di Kazan’, che sta per intraprendere il viaggio di ritorno verso la Russia da cui è partita un giorno lontano.

167 Dopo aver attraversato diversi Paesi ed aver sostato per lungo tempo presso il Santuario di Fatima, in Portogallo, più di dieci anni fa è giunta provvidenzialmente nella casa del Papa. Da allora ha trovato posto presso di me ed ha accompagnato con sguardo materno il mio quotidiano servizio alla Chiesa.

Quante volte, da quel giorno, ho invocato la Madre di Dio di Kazan’, chiedendole di proteggere e guidare il popolo russo che le è devoto, e di affrettare il momento in cui tutti i discepoli del suo Figlio, riconoscendosi fratelli, sapranno ricomporre in pienezza l’unità compromessa.

2. Fin dall’inizio, ho desiderato che questa santa Icona facesse ritorno sul suolo della Russia, dove – secondo attendibili testimonianze storiche – è stata per lunghissimi anni oggetto di profonda venerazione da parte di intere generazioni di fedeli. Intorno all’Icona della Madre di Dio di Kazan’ si è sviluppata la storia di quel grande popolo.

La Russia è una nazione da tanti secoli cristiana, è la Santa Rus’. Anche quando forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare dalla vita degli uomini il nome santo di Dio, quel popolo rimase profondamente cristiano, testimoniando in tanti casi con il sangue la propria fedeltà al Vangelo e ai valori che esso ispira.

È perciò con particolare emozione che rendo grazie con voi alla Divina Provvidenza, che mi concede oggi di inviare al venerato Patriarca di Mosca e di tutte le Russie il dono di questa santa Icona.

3. Dica, questa antica immagine della Madre del Signore, a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa Ortodossa russa l’affetto del Successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica la sua stima per la grande tradizione spirituale di cui la Santa Chiesa russa è custode. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato (cfr
Jn 17,20-22).

Carissimi Fratelli e Sorelle, unitevi a me nell’invocare l’intercessione della Beata Vergine Maria, mentre consegno la sua Icona alla Delegazione che, a nome mio, la recherà a Mosca.


Preghiera del Santo Padre

(testo in lingua originale)

???????, ? ?????????? ?????, ?????? ??????? ?????? ?????? ??????! ?? «????????????? ?????? ????? ?? ???? ????, ????? ? ???????? ?? ???????» (??. Lumen Gentium – ? ??????, 63). ???? ???????? ??? ????, «??? ?????????? – ?? ???????? ??? ??? – ???????? ??? ???? ???????» (??. ?? 1, 48-49).


???? ????????? ? ??????????, ? ????, ? ????????? ????? ?????, ? ???? ??, ?????? ???????????????? ? ?????????????? ?????? ?????? ? ??????? ????? ????? ???? ???????? ???????? ??????, ??????? ???????? ?????????? ? ??????? ???????????? ????????.

168 ???????????? ??????????, ??????? ???? ???????? ??? ? ??????? ?????, ???? ?? ?????? ????????? ?????, ???????? ???, ??? ???? ?????? ?????, ???????? ? ?????? ???????, ????? ??????? ? ????????? ?????????, ? ??????????. ?????, ?? ???? ????????? ???? ?????, ??? ???? ?????????? ? ???? ????????? ?????.

? ???? ????????????? ??????! ??????????? ? ???? ?????? ??????? ?????????? ?????? ??????? ??? ? ???????? ???????? ????? ???????? ? ???????, ???????? ?? ??????? ??????? ???????????? ??????????? ? ???????????? ????????????. ???? ?? ??????? ???????? ???? ???? ??????, ? ???? ?????????, ? ?? ?????, ????? ?? ????????? ? ????? ???????? ???????. ?????? ???????? ?? ???????????? ???? ?? ????, ???????? ???? ? ?????? ????. ?????? ????? ? ?????, ??????? ???? ??????? ????? ????? ? ????.

? ????????? ????? ???? ???, ??????? ???? ????? ? ?????, ????????? ?????? ????????? ????? ? ?????, ??????? ??????? ??????? ??????????? ?? ????? ?????? ?? ???????????? ????????, ?????????? ??????? ???????????? ??????, ? ??????? ????, ? ???? ??????, ? ??????????????, ???? ?????????? ????? ??????? ???????? ????? ???????? ? ???????, ??????? ??????? ???? ????????.

? ???? ?????????? ? ??????????????, ???????, ??????????????? ? ????????????? ????! ??????? ??? ? ????? ?????, ????????? ??? ?????? ????, ???? ??? ? ?????? ????! ?????!

Traduzione in lingua italiana

Gloriosa Madre di Gesù, che «procedi davanti al popolo di Dio sulle vie della fede, dell’amore e dell’unione con Cristo» (cfr Lumen gentium
LG 63), sii benedetta! Ti chiamano beata tutte le generazioni, perché «grandi cose ha fatto in Te l’Onnipotente e Santo è il suo nome» (cfr Lc 1,48-49).

Sii benedetta ed onorata, o Madre, nella tua Icona di Kazan’, in cui da secoli sei circondata dalla venerazione e dall’amore dei fedeli ortodossi, essendo diventata protettrice e testimone delle particolari opere di Dio nella storia del popolo russo, a noi tutti molto caro.

La Provvidenza divina, che ha la forza di vincere il male e di trarre il bene perfino dalle cattive opere degli uomini, ha fatto sì che la tua santa Icona, scomparsa in tempi lontani, ricomparisse nel santuario di Fatima, in Portogallo. Successivamente, per volontà di persone a Te devote, essa è stata accolta nella casa del Successore di Pietro.

Madre del Popolo ortodosso, la presenza in Roma della tua santa Immagine di Kazan’ ci parla di una unità profonda tra l’Oriente e l’Occidente, che perdura nel tempo malgrado le divisioni storiche e gli errori degli uomini. Eleviamo ora a Te con speciale intensità la nostra preghiera, o Vergine, mentre ci accomiatiamo da questa tua suggestiva Immagine. Con il cuore Ti accompagneremo lungo il cammino che Ti ricondurrà verso la santa Russia. Accogli la lode e l’onore che Ti rende il popolo di Dio che è in Roma.

O benedetta tra tutte le donne, venerando la tua Icona in questa Città segnata dal sangue degli Apostoli Pietro e Paolo, il Vescovo di Roma si unisce spiritualmente al suo Fratello nel ministero episcopale, che presiede quale Patriarca alla Chiesa ortodossa russa. E Ti chiede, Madre Santa, di intercedere affinché si affretti il tempo della piena unità tra l’Oriente e l’Occidente, della piena comunione tra tutti i cristiani.

O Vergine gloriosa e benedetta, Signora, Avvocata e Consolatrice nostra, riconciliaci con il tuo Figlio, raccomandaci al tuo Figlio, presentaci al tuo Figlio! Amen.

Settembre 2004



AI PRESULI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE


DEGLI STATI UNITI D’AMERICA (REGIONE I)


IN VISITA "AD LIMINA APOSTOLORUM"


169
Giovedì, 2 settembre 2004




Cari Fratelli Vescovi,

1. Attraverso il dono di Dio siamo divenuti "ministri del Vangelo" e abbiamo ricevuto la grazia "di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo" (cfr
Ep 3,7-8) e in spirito di gratitudine per la nostra chiamata comune, vi porgo un caloroso benvenuto, miei fratelli Vescovi delle Province ecclesiastiche di Boston e di Hartford, in occasione della vostra visita quinquennale sulle Tombe degli Apostoli e alla Sede di Pietro. Riprendendo la mia serie di riflessioni sull'ufficio magisteriale affidato ai Vescovi nella comunità del Popolo di Dio, desidero affrontare alcuni particolari temi che interessano la Chiesa negli Stati Uniti mentre svolge il suo dovere di proclamare il Vangelo e di condurre tutte le persone alla pienezza della fede, della libertà e della salvezza in Cristo.

2. Attraverso queste riflessioni sull'esercizio del munus episcopale propheticum ho più di una volta richiamato l'attenzione sull'importanza dell'evangelizzazione della cultura. Una sfida fondamentale in questa area è certamente quella di approntare un incontro fra il Vangelo e la nuova cultura globale che sta rapidamente prendendo forma quale risultato di una crescita senza precedenti nelle comunicazioni e dell'espansione dell'economia mondiale. Sono convinto del fatto che la Chiesa negli Stati Uniti possa svolgere un ruolo importante nell'affrontare questa sfida, poiché questa realtà emergente è per molti versi il frutto di esperienze, atteggiamenti e ideali occidentali e, in particolare, americani. La nuova evangelizzazione esorta a un chiaro discernimento delle profonde esigenze ed aspirazioni spirituali di una cultura che, nonostante tutti i suoi aspetti di materialismo e di relativismo, è profondamente attratta dalla dimensione primordialmente religiosa dell'esperienza umana e lotta per riscoprire le sue radici spirituali.

Per la Chiesa in America, l'evangelizzazione della cultura può quindi offrire un contributo unico alla missione ecclesiale ad gentes ai giorni nostri. Attraverso la predicazione, la catechesi e la testimonianza pubblica, la Chiesa nel vostro Paese ha il compito di sviluppare un nuovo stile kerygmatico, in grado di soddisfare le necessità spirituali delle donne e degli uomini contemporanei e di offrire loro una risposta chiara e convincente, basata sulla verità del Vangelo. I cattolici di tutte le età devono essere aiutati ad apprezzare più pienamente la caratteristica del messaggio cristiano, la sua capacità di soddisfare gli aneliti più profondi del cuore umano a ogni età e la bellezza del suo invito a una vita incentrata sulla fede nel Dio Uno e Trino, all'obbedienza alla sua Parola rivelata e alla configurazione amorevole al mistero pasquale di Cristo, in cui noi vediamo svelata la piena misura della nostra umanità e della nostra vocazione soprannaturale al compimento dell'amore (cfr Gaudium et spes GS 22).

3. La Chiesa negli Stati Uniti si impegna da lungo tempo nel rendere udibile la propria voce nel dibattito pubblico per la difesa dei diritti umani fondamentali, della dignità della persona e dei requisiti etici di una società giusta e ben ordinata. In una nazione pluralistica come la vostra, ciò ha implicato necessariamente una cooperazione pratica con uomini e donne di vari credi religiosi e con tutte le persone di buona volontà, al servizio del bene comune. Apprezzo profondamente i vostri sforzi costanti, volti alla promozione del dialogo ecumenico e interreligioso a tutti i livelli della vita ecclesiale, quale strumento non solo di superamento delle incomprensioni fra i credenti, ma anche di promozione di un senso di responsabilità comune per l'edificazione di un futuro di pace. Come hanno evidenziato i tragici avvenimenti dell'11 settembre 2001, l'edificazione di una cultura globale di solidarietà e di rispetto per la dignità della persona è uno dei grandi compiti morali che l'umanità deve svolgere oggi. Infine, è nella conversione dei cuori e nel rinnovamento spirituale dell'umanità che risiede la speranza di un domani migliore, e qui la testimonianza, l'esempio e la cooperazione dei credenti hanno un ruolo unico da svolgere.

4. Desidero anche esprimere gratitudine personale per la tradizionale generosità dei fedeli degli Stati Uniti verso la missione ad gentes della Chiesa, attraverso la formazione e l'invio di generazioni di missionari e i contributi di innumerevoli cattolici alle missioni straniere. Vi incoraggio a compiere ogni sforzo per rivitalizzare questa manifestazione potente di solidarietà con la Chiesa universale. La Storia testimonia che un valido impegno per la missione ad gentes rinnova l'intera Chiesa, rafforza la fede di individui e comunità, consolida la loro identità cristiana e suscita nuovo entusiasmo per il superamento delle sfide e delle difficoltà del momento (cfr Redemptoris missio RMi 2). Che la Chiesa nel vostro Paese scopra le fonti per un profondo rinnovamento interiore attraverso una rivitalizzazione dello zelo missionario, soprattutto promuovendo le vocazioni agli Istituti missionari e proponendo, in particolare ai giovani, il nobile ideale di una vita completamente dedicata al Vangelo.

5. Più di una volta, nel corso di questi incontri, ho espresso ammirazione per il contributo eccezionale che la comunità cattolica degli Stati Uniti ha apportato alla diffusione del Vangelo, alla sollecitudine verso i poveri, i malati e i bisognosi, e alla difesa di valori cristiani e umani fondamentali. Oggi, desidero incoraggiare voi, e attraverso di voi, tutti i cattolici d'America, a continuare a rendere una feconda testimonianza della verità di Cristo e della forza della sua grazia di ispirare saggezza, riconciliare le differenze, guarire le ferite e a indicare un futuro di speranza. La Chiesa nel vostro Paese è stata provata dagli eventi degli ultimi due anni e si sono compiuti opportunamente molti sforzi per comprendere e affrontare le questioni dell'abuso sessuale, che hanno gettato un'ombra sulla sua vita e sul suo ministero. Continuando ad affrontare le importanti sfide spirituali e materiali in cui le vostre Chiese locali sono impegnate a questo riguardo, vi chiedo di incoraggiare tutti i fedeli, clero, religiosi e laici, a perseverare nella loro testimonianza pubblica di fede e di speranza cosicché la luce di Cristo, che mai si affievolisce (Jn 1,5), continui a risplendere nella vita e nel ministero della Chiesa e attraverso questi ultimi.

In modo particolare, vi chiedo di sostenere con vigore i vostri fratelli sacerdoti, molti dei quali hanno sofferto intimamente a causa delle mancanze, molto pubblicizzate, di alcuni ministri della Chiesa. Inoltre, vi chiedo di trasmettere la mia gratitudine personale per il servizio generoso e altruista che contraddistingue la vita di così tanti sacerdoti americani, così come il mio profondo apprezzamento per gli sforzi quotidiani che compiono per essere modelli di santità e di carità pastorale nelle comunità cristiane affidate alla loro sollecitudine. Il rinnovamento della Chiesa è veramente legato al rinnovamento del sacerdozio (cfr Optatam totius OT 1). Per questo motivo vi chiedo di compiere ogni sforzo per essere presenti come padri e fratelli fra i vostri sacerdoti, di mostrare sincera gratitudine per il loro ministero, di unirvi spesso a loro nella preghiera e di incoraggiarli nella fedeltà alla loro nobile vocazione di uomini totalmente consacrati al servizio del Signore e della sua Chiesa. In breve, dite ai vostri sacerdoti che li tengo nel mio cuore!

6. Alla fine di queste riflessioni sulla nostra responsabilità della testimonianza profetica della Chiesa al mondo, esprimo ancora una volta la mia convinzione, scaturita dalla fede, che persino ora Dio stia preparando una grande primavera per il Vangelo (cfr Redemptoris missio RMi 86) e che essa esorti tutti noi ad "aprire le porte a Cristo" in ogni aspetto della nostra vita e della nostra attività. Come ho suggerito nella Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte, la nostra è la responsabilità meravigliosa e al contempo esigente di riflettere Cristo, la luce del mondo. Infatti, "è un compito, questo, che ci fa trepidare, se guardiamo alla debolezza che ci rende tanto spesso opachi e pieni di ombre. Ma è un compito possibile, se esponendoci alla luce di Cristo, sappiamo aprirci alla grazia che ci rende uomini nuovi" (Ibidem, n. 54).

Cari Fratelli Vescovi, lanciandovi questa sfida, vi assicuro ancora una volta della mia fiducia e del mio affetto fraterno. Affidando voi, il clero, i religiosi e i laici delle vostre Chiese particolari all'intercessione amorevole di Maria, Madre della Chiesa, imparto di cuore la mia Benedizione Apostolica quale pegno di forza e di pace nel Signore.

CONSEGNA AL SANTO PADRE DE "EL COMPROMISO"

LA CARTA EUROPEA DEI GIOVANI CRISTIANI D’EUROPA

170
Giovedì, 2 settembre 2004




1. "El Compromiso", la Carta Europea dei giovani cristiani d'Europa
2. Saluto dei giovani al Santo Padre





Cari giovani amici!

1. Vi accolgo con piacere e vi saluto con grande affetto. Vi ringrazio di cuore per la vostra presenza e per questo importante segno di comunione. Ringrazio, in particolare, la ragazza che ha parlato a nome di tutti.

La "Carta dei giovani cristiani d’Europa" che siete venuti a consegnarmi è nata dal recente pellegrinaggio giovanile europeo alla tomba dell’apostolo Giacomo, in Santiago di Compostela, un significativo punto di convergenza, grazie al quale i popoli del continente, nel corso dei secoli, hanno imparato a conoscersi e ad accettarsi reciprocamente contribuendo così al formarsi dell’Europa.

2. Essere testimoni di Cristo per costruire un’Europa della speranza. Questo è il messaggio che vi preme lanciare ai vostri coetanei e all’intera comunità europea di oggi. Il sogno che portate in cuore è di un’Europa fiera del suo ricco patrimonio culturale e religioso e attenta al tempo stesso ai valori dell’uomo e della vita, della solidarietà e dell’accoglienza, della giustizia e della pace.

Voi non vi vergognate del Vangelo, e siete consapevoli che la civiltà dell’amore si costruisce non separando Vangelo e cultura, ma cercando tra essi sintesi sempre nuove.

Questo cammino intendete percorrere per dar vita a un Continente ricco soprattutto di valori, capace di memoria, per non dimenticare gli errori del passato e, più ancora, per rinsaldare le proprie radici spirituali.

3. Per portare a compimento questa vostra missione, occorrono fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa, coerenza e coraggio sino all’eroismo della santità. E’ l’itinerario che hanno percorso i santi e le sante d’Europa nei secoli scorsi. La loro testimonianza sia di stimolo per ciascuno di voi, carissimi giovani che mi seguite attraverso la radio e la televisione.

Vegli su di voi la Vergine Maria, che nell’umile casa di Loreto ha accolto, nel corso dei secoli, innumerevoli pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa.


GP2 Discorsi 2004 158