GP2 Discorsi 2005 33

33 Con questi sentimenti benedico tutti voi e le vostre famiglie, e formulo di cuore fervidi voti augurali per la Santa Pasqua.

Dal Vaticano, 19 marzo 2005

IOANNES PAULUS II



MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

GIOVANNI PAOLO II

AI PARTECIPANTI ALLA CELEBRAZIONE


DELLA SANTA MESSA DEL CRISMA NELLA BASILICA VATICANA


Giovedì Santo, 24 marzo 2005




Carissimi Sacerdoti,
Carissimi Fratelli e Sorelle!

Mi unisco idealmente a tutti voi, che siete raccolti nella Basilica Vaticana per la celebrazione della solenne santa Messa del Crisma. Saluto il Cardinale Giovanni Battista Re, che presiede il sacro rito, insieme ai venerati fratelli Cardinali e Vescovi. Saluto voi, cari sacerdoti della diocesi di Roma e voi che provenite da tante altre regioni del mondo. Saluto voi, cari diaconi, cari religiosi e religiose e cari fedeli che rappresentate l’intero Popolo di Dio.

Con la presente celebrazione liturgica commemoriamo il giorno in cui Cristo comunicò agli Apostoli il suo sacerdozio. Noi sacerdoti riviviamo quei momenti di spirituale intimità che Gesù condivise nel Cenacolo con i suoi "amici" alla vigilia della sua passione, morte e risurrezione. Noi siamo suoi "amici" e, con il cuore colmo di gratitudine, rinnoviamo le promesse sacerdotali formulate con generoso entusiasmo il giorno della nostra ordinazione.

Dal mio appartamento, attraverso la televisione, sono spiritualmente tra voi, carissimi. Con voi rendo grazie a Dio del dono e mistero del nostro sacerdozio; insieme a voi e all’intera famiglia dei credenti, prego perché non manchino mai nella Chiesa numerosi e santi sacerdoti.

Affido questi miei voti e preghiere a Maria, Madre di Cristo sommo ed eterno Sacerdote.

A tutti la mia benedizione!

Dal Vaticano, 24 Marzo 2005

GIOVANNI PAOLO II


MESSAGGIO DEL SANTO PADRE


GIOVANNI PAOLO II


AI PARTECIPANTI ALLA CELEBRAZIONE


DELLA SANTA MESSA IN CENA DOMINI


NELLA BASILICA VATICANA


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Giovedì Santo, 24 marzo 2005




Carissimi Fratelli e Sorelle!

Con la mente e con il cuore sono vicino a voi, riuniti presso la tomba dell’Apostolo Pietro per la Santa Messa in Cena Domini, che costituisce il primo atto del Triduo Pasquale, culmine dell’anno liturgico. Vi saluto con grande affetto e, in modo speciale, saluto e ringrazio il Cardinale Alfonso López Trujillo, che presiede la solenne celebrazione. Un pensiero di particolare deferenza rivolgo al Corpo Diplomatico.

In questa sera del Giovedì Santo, Cristo ci invita a tornare spiritualmente con lui nel Cenacolo, per farci entrare in profondità nel mistero della sua Pasqua. Alla vigilia della sua morte, Egli compì due segni, che ogni anno si rinnovano nella liturgia.

Lavò, dapprima, i piedi agli Apostoli, volendo dare loro l’esempio di un amore che si fa umile e concreto servizio. Poi consacrò il pane e il vino, quale sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, dati in sacrificio per la nostra salvezza. E proprio al sacramento dell’Eucaristia ho voluto dedicare l’anno che stiamo vivendo: esso trova nella presente celebrazione un suo momento altamente significativo.

Ci aiuti Maria ad accostarci con fede a questo sommo e inestimabile Mistero dell’amore divino. Spiritualmente presente, prego con voi, mentre con affetto tutti vi benedico.

Dal Vaticano, 24 Marzo 2005

GIOVANNI PAOLO II


MESSAGGIO DEL SANTO PADRE


GIOVANNI PAOLO II


AI PARTECIPANTI ALLA VIA CRUCIS AL COLOSSEO


Venerdì Santo, 25 marzo 2005




Carissimi Fratelli e Sorelle,

sono spiritualmente con voi al Colosseo, un luogo che evoca in me tanti ricordi ed emozioni, per compiere il suggestivo rito della Via Crucis, in questa sera del Venerdì Santo.

Mi unisco a voi nell’invocazione così densa di significato: "Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi, quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum". Sì, adoriamo e benediciamo il mistero della croce del Figlio di Dio, perché è proprio da quella morte che è scaturita una nuova speranza per l’umanità.

35 L’adorazione della Croce ci rimanda ad un impegno al quale non possiamo sottrarci: la missione che San Paolo esprimeva con le parole "Completo quello che manca nella mia carne ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa" (Col 1,2-4). Offro anch’io le mie sofferenze, perché il disegno di Dio si compia e la sua parola cammini fra le genti. Sono a mia volta vicino a quanti, in questo momento, sono provati dalla sofferenza. Prego per ciascuno di loro.

In questo giorno memoriale del Cristo crocifisso guardo e adoro con voi la Croce e ripeto le parole della liturgia: "O crux, ave spes unica!" Ave, o Croce, unica speranza, donaci pazienza e coraggio e ottieni al mondo la pace!

Con questi sentimenti, benedico voi e quanti partecipano a questa Via Crucis mediante la radio o la televisione.

Dal Vaticano, 25 Marzo 2005

GIOVANNI PAOLO II



MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

GIOVANNI PAOLO II

AI PARTECIPANTI ALLA VEGLIA PASQUALE


Sabato Santo, 26 marzo 2005




Carissimi Fratelli e Sorelle!

Al termine del cammino penitenziale della Quaresima e dopo aver meditato nei giorni scorsi la dolorosa passione e la drammatica morte di Gesù sulla croce, celebriamo in questa notte singolare il mistero glorioso della sua risurrezione.

Grazie alla televisione, posso seguire dal mio appartamento la suggestiva Veglia pasquale, che il Cardinale Joseph Ratzinger presiede nella Basilica di San Pietro. A lui invio il mio fraterno saluto, che estendo agli altri Cardinali, Arcivescovi e Vescovi presenti. Con affetto saluto anche i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli raccolti intorno all’altare del Signore, con un pensiero speciale per i catecumeni che, durante questa santa Veglia, si apprestano a ricevere i sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia.

Veramente straordinaria è questa Notte, nella quale la luce sfolgorante di Cristo risorto vince in modo definitivo la potenza delle tenebre del male e della morte, e riaccende nei cuori dei credenti la speranza e la gioia. Carissimi, guidati dalla liturgia, preghiamo il Signore Gesù perché il mondo veda e riconosca che, grazie alla sua passione, morte e risurrezione, ciò che era distrutto si ricostruisce, ciò che era invecchiato si rinnova e tutto ritorna, più bello di prima, alla sua originaria integrità.

Con grande cordialità formulo per tutti fervidi voti augurali, ed assicuro un ricordo nella preghiera perché il Signore risorto rechi a ciascuno di voi e alle vostre famiglie e comunità il dono pasquale della sua pace. Accompagno questi miei sentimenti con una speciale Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 26 Marzo 2005, Veglia pasquale

GIOVANNI PAOLO II




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