GPII 1982 Insegnamenti - L'"Angelus" dopo la Messa - Kaduna (Nigeria)

L'"Angelus" dopo la Messa - Kaduna (Nigeria)

Titolo: Rivolgiamoci a Maria

Testo:

Cari fratelli e sorelle in Cristo.

Alla metà di questo giorno che il Signore ha fatto, vi invito a rivolgervi a Maria Madre di Dio, e a recitare l' "Angelus" con me. Noi siamo uniti con la Chiesa di Roma e di tutto il mondo.

Per molti secoli, la Chiesa ha avuto la bella usanza di fermarsi per un momento il mattino, a mezzogiorno, e alla sera per recitare una preghiera in onore della beata Vergine Maria. Noi stessi con gioia continuiamo questa tradizione di filiale devozione alla Madre di Dio. Anche noi desideriamo imitare l'esempio di Maria di umile obbedienza alla Parola di Dio e cerchiamo di entrare più pienamente nel mistero della Parola fatta carne.

In tutti i Paesi del mondo, le campane delle chiese fanno suonare il loro gioioso invito a recitare l' "Angelus". Unendo le nostre voci ora in umile preghiera e lode, affidiamo alla Madre della Chiesa i bisogni e le richieste di tutti. i suoi figli e figlie. Che la beata Vergine vegli sulle nostre famiglie e sui nostri cari; che essa vegli su tutte le Nazioni e Popoli. Che in particolare ella arrechi conforto agli ammalati e a quelli che sono nel dolore.

O Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.


Atto di consacrazione della Nigeria alla Vergine


1. O Madre degli uomini e dei popoli, tu che fosti presente nella Chiesa fin dall'inizio della sua missione, intercedi per essa, affinché, camminando attraverso il mondo, continui ad ammaestrare tutte le nazioni ed annunci il Vangelo ad ogni creatura!


2. E' con queste parole, già pronunciate per salutarti a Roma nella solennità della Pentecoste, l'anno scorso, in unione con i Vescovi di tutto il mondo, che desidero salutarti oggi, o Madre di Dio, o Théotokos, insieme con i Vescovi della Chiesa della Nigeria, il paese che mi è dato di visitare in questo momento!


3. A te, che sei la Madre della Chiesa, voglio affidare e consacrare in modo speciale la Chiesa che è nella Nigeria, come nella festa di Pentecoste ti ho affidato e consacrato la Chiesa sparsa in tutte le nazioni e presso tutti i popoli della terra, si, la Chiesa e il mondo intero!


4. In questo gesto di consacrazione, che compio oggi, accomuno tutti coloro che vivono e lavorano in terra d'Africa, come pure tutti coloro che il Padre celeste ha amato in Gesù Cristo e vuole salvare mediante il sangue della sua croce.


5. O Madre della Chiesa: Possano i sacerdoti ora ordinati, figli di questa terra, "scelti tra gli uomini", diventare per il bene di tutti veri "ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio" (1Co 4,1). Possano essi portare avanti l'opera apostolica incominciata qui dai missionari alcune generazioni fa.


6. Che il Verbo di Dio, che si è fatto carne nel tuo seno verginale per opera dello Spirito Santo, cresca nei cuori ed estenda il suo irradiamento per la salvezza del mondo intero! Amen!




1982-02-14 Data estesa: Domenica 14 Febbraio 1982




L'incontro con i laici, i catechisti e le donne cattoliche - Kaduna (Nigeria)

Titolo: Unità di missione nella Chiesa, diversità di apostolato o di ministero

Testo:

Carissimi responsabili per i laici in Nigeria, carissimi catechisti, carissime donne cattoliche.

E' per me un motivo di grande gioia incontrarvi oggi. Questo incontro mi dà l'occasione di parlarvi del contributo che ognuno di voi porta alla diffusione del Vangelo, ed anche della vostra comune vocazione nella Chiesa. Tutti voi siete stati chiamati da Cristo stesso per contribuire alla missione salvifica della sua Chiesa (LG 33).


1. Voglio esprimere il mio apprezzamento per il modo in cui voi laici della Nigeria lavorate insieme ai vostri vescovi e sacerdoti per dare testimonianza di Cristo, per comunicare Cristo agli altri. Questa unità con i pastori della Chiesa è infatti una condizione essenziale per il successo soprannaturale dei vostri sforzi. Sotto la loro guida avete il Consiglio Nazionale dei Laici e l'Organizzazione delle Donne Cattoliche a tutti i livelli: nazionale, provinciale diocesano parrocchiale e di villaggio. Vi sono molte attività nuove e molte degne organizzazioni. In tutte queste attività voi cercate di attivare la grazia del vostro Battesimo e della vostra Cresima. Essendo stati chiamati da Cristo stesso, siete i suoi collaboratori di elezione nella evangelizzazione. Questo fa si che condividiate lo zelo della Chiesa nel fornire una istruzione religiosa a tutti i bambini cattolici negli istituti di educazione di ogni tipo. Siete realmente consapevoli del mistero della Chiesa, che tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo formiamo il suo Corpo, la Chiesa. In questa Chiesa vi è una diversità di apostolato o di ministero ma unità di missione: la diffusione del Regno di Cristo.

Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici: ciascun gruppo ha il suo speciale contributo da recare.


2. Come laici sapete che il vostro particolare tipo di apostolato è di far si che i principi cristiani incidano sull'ordine temporale, ossia portare lo spirito di Cristo in quei settori della vita che sono il matrimonio e la famiglia, gli scambi commerciali, le arti e professioni, la politica e il governo, la cultura e le relazioni nazionali e internazionali. In tutti questi settori, i laici, secondo l'espressione del Concilio Vaticano II, devono svolgere il loro proprio ruolo distintivo (cfr. GS 43). Dai vostri parroci ricevete la Parola di Dio e il cibo sacramentale. Così fortificati, entrate nell'arena della vita quotidiana e qui confessate il Cristo.


3. Nella società siete chiamati ad essere lievito per Cristo: a portare la testimonianza di Cristo nella scuola, negli uffici governativi, negli stabilimenti, nei circoli e ritrovi, nelle associazioni cittadine, nelle riunioni tra coetanee; nelle università, nel commercio, nei sindacati ed in politica. In tutte queste sfere secolari promuoverete la giustizia, l'unità, l'onestà, lo slancio e il coraggio. Insieme cercherete risposte concrete ed ispirate al Vangelo ai problemi di corruzione, mancanza di disciplina, etnicismo ed altri simili mali.

Nelle vostre organizzazioni ecclesiali siate modelli di unità, di disciplina, di lavoro diligente, di lealtà verso i vostri superiori, di dedizione, di partecipazione alla riuscita degli altri, nella ricerca non della fama ma del Regno di Cristo, non lottando per conquistare il primo posto nella società, non cercando di essere chiamati maestri: "perché uno solo è il vostro maestro, Cristo" (Mt 23,10).

E' soprattutto nella famiglia che potrete comunicare Cristo. Siate mariti e mogli esemplari, creando una comunità di amore e di vita ed esercitando come padri e come madri un vero ministero nell'educazione dei vostri figli. E' attraverso di voi che vengono fornite membra al Corpo di Cristo e candidati al sacerdozio e alla vita religiosa. La Nigeria guarda a voi con fiducia perché prepariate buoni cittadini per la società.


4. Impegnandovi nelle numerose iniziative dell'apostolato, assegnerete una grande importanza alla preghiera ed alla unione con Cristo. Sono felice di sapere che i vostri cappellani sottolineano questo soprattutto: che riceviate spesso il sacramento della Riconciliazione, che l'Eucaristia sia il centro della vostra vita di cristiani e di tutte le vostre attività. Il vostro zelo di evangelizzazione proviene infatti soprattutto dall'Eucaristia. Con la grazia di Dio, i giorni di preghiera comunitaria ed i ritiri annuali per il vostro rinnovamento spirituale possono contribuire anch'essi alla vostra crescita nella fede che avete ricevuto.


5. Voglio rivolgere un saluto particolare a voi, carissimi catechisti della Nigeria. Il vostro ruolo nella evangelizzazione iniziale e permanente è di tale importanza che non potrei venire come pellegrino in Nigeria senza avere questo felice incontro con voi.

Sin dagli inizi, quando i primi missionari arrivarono in Nigeria più di un secolo fa, siete stati collaboratori instancabili e insostituibili dei sacerdoti. Li avete assistiti continuamente. Quando non conoscevano le lingue locali, siete stati loro interpreti. Avete preparato le persone ai vari sacramenti. Avete battezzato i morenti quando non vi erano sacerdoti disponibili.

Avete animato la comunità cattolica locale e l'avete condotta alla santificazione dei giorni festivi quando non vi erano sacerdoti. Avete promosso i progetti di sviluppo della Chiesa, e avete abbondantemente contribuito alla diffusione del Vangelo.


6. Il vostro speciale settore di competenza e di dedizione è quello della catechesi e del suo duplice obiettivo di maturare la fede iniziale e di educare il vero discepolo di Cristo attraverso una conoscenza più profonda e sistematica della persona e del messaggio di nostro Signore Gesù Cristo (CTR 19). Voi introducete i neofiti alla fede, di qualunque età siano.

Insegnate loro la dottrina cattolica, le preghiere e gli inni. Li aiutate a partecipare alla sacra Liturgia, specialmente quella dell'Eucaristia. Visitate i malati a nome di tutta la Chiesa. Prendete contatto con i non cristiani. Animate le associazioni di apostolato sin dai loro primi passi. Presenziate le riunioni parrocchiali e diocesane e contribuite alla costruzione di legami di comprensione.

Aiutate i giovani a maturare nel cristianesimo ispirandoli alla generosità ed alla castità. Scoprite candidati al sacerdozio ed alla vita religiosa e li portate al sacerdote. Facilitate anche i contatti delle persone con i sacerdoti. Spesso riuscite ad attuare forme speciali di assistenza quando non sono disponibili sacerdoti. Per questi e per tutti i servizi come questi esprimo la gratitudine della Chiesa universale.

Carissimi catechisti, la Chiesa ha bisogno di voi. Continua ad avere bisogno di voi. Per quanto numerosi possano essere i sacerdoti ed i religiosi a disposizione della Chiesa, voi restate insostituibili. Siete i più vicini ai.

nostri fratelli laici e date loro una idea vicina della Chiesa. Offrite loro silenziosamente modelli da imitare. Mostrate loro che l'impegno nella fede e il sacrificio necessario per diffonderla sono possibili ai laici e non soltanto ai sacerdoti ed ai religiosi.


7. Sono felice di sapere che le vostre diocesi hanno programmi per la vostra formazione più avanzata, nella forma di seminari annui per tutti i catechisti, corsi di formazione più approfondita e più prolungata per alcuni, e perfino una formazione della durata di alcuni anni in istituti catechistici con attrezzature migliori di quelle che possano essere fornite da una sola diocesi. Vi ringrazio per la vostra collaborazione in tutto questo. Desidero ringraziare i vostri Vescovi e sacerdoti che rendono questo possibile. Ringrazio anche i Responsabili Nazionali dell'Istruzione Religiosa che hanno recato un significativo contributo.

Catechisti della Nigeria, il Papa vi ama. Ha fiducia in voi, e potete sempre contare su di lui per il suo aiuto nella grande opera di evangelizzazione.

Vi benedice in nome di Gesù.


8. Sono felicissimo di incontrarmi anche con voi, responsabili dell'Organizzazione Cattolica Femminile della Nigeria. Benché abbia incontrato responsabili del Consiglio Nazionale per i Laici tra i quali anche voi eravate incluse, il mio incontro particolare con voi è giustificato dal posto insostituibile che occupate nella famiglia, nella Chiesa e nella società.

Siete donne cattoliche convinte, mogli degne e madri stimate. Avete appreso ad amare i vostri mariti, ad avere cura dei vostri figli, a diffondere il vostro amore tra i membri della vostra famiglia e nella società, nella sua accezione più vasta. Siete diligenti nell'allevare i vostri figli ed aiutarli a prepararsi alla loro vocazione nella vita. In particolare li educate alla carità ed alla castità, alla generosità ed alla disciplina. Questi sono ruoli realmente vitali.

Mi è stato detto che il vostro è un gruppo bene organizzato, disciplinato ed efficace, ai vari livelli. Le vostre dirigenti sono anche membri dell'Unione Mondiale delle Organizzazioni Cattoliche Femminili, la cui Presidente Mondiale ha presenziato la vostra Convenzione Nazionale ad Onitsha nello scorso aprile. Organizzate corsi di formazione per animatori, seminari di cultura domestica e conferenze di dottrina cristiana. Voglio esprimervi il mio apprezzamento per tutte queste cose.


9. Siete particolarmente attive nelle varie iniziative in favore della famiglia.

Contribuite ad organizzare e gestire centri di preparazione al matrimonio per ragazze. Lavorate nei Consultori matrimoniali a livello diocesano. Aiutate le famiglie in difficoltà. E difendete la vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento. Desidero lodarvi particolarmente per la vostra ferma presa di posizione contro l'aborto. L'aborto non è altro che l'assassinio di una creatura innocente. Deve essere condannato dalla società. Voglio lodarvi anche per l'aiuto che date alle madri nubili e per le vostre proposte di alternative accettabili all'aborto. In tutte queste cose voi rispecchiate la tenerezza umana e l'amore divino di Cristo stesso e della Madre sua.

La vostra lotta per l'istruzione religiosa cattolica dei vostri figli edegli altrui figli è meritevole di un forte appoggio. La religione ha un posto centrale nell'educazione. La Chiesa deve coinvolgersi nell'educazione dei giovani.

Per questo, ha bisogno del vostro aiuto.

Care responsabili dell'Organizzazione Femminile Cattolica della Nigeria, attraverso voi la Chiesa è in grado di esercitare una grande influenza sulla società. Attraverso le molteplici attività che esprimono la "pienezza della vera umanità femminile" (FC 23) voi lavorate per la trasformazione del mondo, a permeare tutta la creazione dello spirito di Cristo.


10. Tutte queste ed altre iniziative, carissimi laici, catechisti e donne cattoliche, dipendono da Cristo per poter portare frutti. Egli - Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente, il Figlio della Vergine Maria - è la sorgente di tutta la vostra forza. Il criterio ultimo del vostro dinamismo non deve essere cercato nell'umano ingegno, o nell'attività, e neanche nella organizzazione. Va cercato nell'unione con Gesù Cristo, soprattutto nella devozione eucaristica. La vera pietra di paragone della vitalità cristiana del villaggio, della parrocchia, della diocesi e della nazione va cercata nella risposta alla domanda: quale posto ha l'Eucaristia nelle vostre vite? Infatti è nella partecipazione al Mistero Pasquale della sua morte e risurrezione che Gesù ci rende efficaci collaboratori nella diffusione del suo Regno sulla terra. Quella che realmente conta è la Messa. E' attraverso l'Eucaristia che Cristo guida le nostre vite e costruisce le nostre comunità di amore, di comprensione e di misericordia.

Chiedo oggi alla beata Maria Madre di Dio di spiegare a tutti il mistero eucaristico del suo Figlio e di conservarvi per sempre nel suo amore.




1982-02-14 Data estesa: Domenica 14 Febbraio 1982




Alla comunità dello stato di Kaduna e in particolare alla popolazione musulmana - Kaduna (Nigeria)

Titolo: Unire le forze nel nome di Dio per favorire la compattezza della Nigeria

Testo:

Signor Governatore, Autorità tutte.

Questo discorso, questo testo, era previsto per i capi religiosi musulmani; io, ora, dico le stesse parole a voi in quanto rappresentanti della popolazione dello Stato di Kaduna e specialmente della popolazione musulmana.

Cari amici.


1. Sono lieto d'incontrarmi con voi, capi religiosi musulmani della Nigeria. Vi saluto calorosamente e vi chiedo di trasmettere il mio saluto ai molti milioni di musulmani di questo grande Paese. Sono venuto in Nigeria per salutare i miei fratelli e le mie sorelle della Chiesa Cattolica, ma il mio viaggio non sarebbe completo senza questo incontro. Vi assicuro che sono molto contento di questa occasione che mi si presenta per esprimervi i miei sentimenti di fraterno rispetto e di stima.


2. Tutti noi, cristiani e musulmani, viviamo sotto il sole di un unico Dio misericordioso.

Crediamo tutti in un solo Dio Creatore dell'Uomo. Acclamiamo la signoria di Dio e difendiamo la dignità dell'uomo in quanto servo di Dio. Adoriamo Dio e professiamo una sottomissione totale a lui. In questo senso possiamo dunque chiamarci gli uni gli altri fratelli e sorelle nella fede in un solo Dio. E gli siamo grati per questa fede, perché senza Dio la vita dell'uomo sarebbe come il cielo senza il sole.

Per questa fede che abbiamo in Dio, il Cristianesimo e l'Islam hanno molte cose in comune: il privilegio della preghiera, il dovere della giustizia accompagnata dalla compassione e dall'elemosina, e soprattutto un sacro rispetto per la dignità dell'uomo che è alla base dei diritti fondamentali di ogni essere umano, incluso il diritto alla vita del nascituro.

In quanto cristiani, abbiamo ricevuto da Gesù, nostro Signore e Maestro, la legge fondamentale dell'amore di Dio e dell'amore del prossimo (cfr. Mt 22,37-39). So che questa legge dell'amore trova una profonda eco anche nei vostri cuori; infatti, nel vostro sacro libro siete esortati, oltre all'invito alla fede, ad eccellere nelle buone opere (cfr. "Sura" 5,51).


3. Nel mondo odierno molti pericoli minacciano la famiglia, questo prezioso nucleo della società in cui ogni vita umana ha inizio e si sviluppa. Voglio assicurarvi che i cristiani hanno un particolare rispetto per la famiglia, per la sua unità, il suo arricchimento, la sua protezione. Parlo con voi di questa preoccupazione perché sono convinto che anche voi siete consapevoli dell'importanza dei valori della famiglia e che desiderate collaborare con i cristiani per cercare di rinforzare e sostenere la vita familiare.

Consentitemi di accennare ad alcuni altri settori in cui i cristiani ed i musulmani possono collaborare maggiormente. Per avviare un dialogo per comprenderci meglio sia come studiosi sia nelle relazioni tra persona e persona, nella famiglia e nei luoghi di lavoro e di divertimento.

Possiamo promuovere una maggiore onestà e disciplina nella vita pubblica ed in quella privata, maggior coraggio e saggezza nella politica, l'eliminazione degli antagonismi politici, e l'abolizione della discriminazione basata sulla razza, sul colore della pelle, sull'origine etnica, sulla religione e sul sesso.

Possiamo entrambi promuovere il principio e la pratica della libertà religiosa, assicurandone l'applicazione specialmente nell'istruzione religiosa dei figli. Quando il diritto dei figli ad adorare Dio è completato dal diritto all'istruzione religiosa, tutta la società viene arricchita ed i suoi membri sono ben preparati per la vita. L'istruzione religiosa assume una importanza sempre maggiore oggi, perché alcuni elementi della società cercano di dimenticare e perfino di distruggere l'aspetto spirituale dell'uomo.


4. Perché parlo con voi di questi problemi? E' perché siete musulmani e come noi cristiani credete in un solo Dio che è sorgente di tutti i diritti e valori dell'uomo. Sono anche convinto che se uniamo le nostre forze in nome di Dio, possiamo fare molto bene. Possiamo lavorare insieme per l'armonia e per l'unità nazionale, in uno spirito di sincerità e di reciproca fiducia. Possiamo collaborare nella promozione della giustizia, della pace e dello sviluppo. Spero fermamente che la nostra solidarietà in quanto fratelli, in nome di Dio, sarà veramente per il bene futuro della Nigeria e di tutta l'Africa e recherà un contributo al buon ordinamento del mondo come civiltà universale d'amore.

Possa Dio Onnipotente e Misericordioso volgersi a voi e benedirvi. Possa egli guidarvi. Possa colmarvi della sua pace e riempire di gioia i vostri cuori.




1982-02-14 Data estesa: Domenica 14 Febbraio 1982




L'omelia della Messa per gli universitari e gli intellettuali - Ibadan (Nigeria)

Titolo: Siete al servizio dell'uomo attraverso la scienza e la ricerca

Testo:

Carissimi fratelli e sorelle nel Signor nostro Gesù Cristo.

E' motivo di grande gioia per me salutarvi tutti, comunità universitarie della Nigeria, intellettuali, uomini e donne della scienza, delle culture, delle arti. Il nostro incontro avviene ad Ibadan, culla della vita universitaria del vostro paese. Oggi, con più di 25 università ed altri istituti di studio e ricerca in Nigeria, con tanti uomini di scienza e di cultura altamente specializzati e di chiara fama nella Nigeria, è giusto che il Papa vi incontri per esprimervi la sua grande stima, per conoscervi meglio e per incoraggiarvi. E sopra ogni cosa io prego insieme con voi Dio, il Padre Onnipotente. E' lui infatti che - nelle parole che abbiamo udito poco fa - ci dà la vera scienza, che è guida della nostra sapienza e che dirige i saggi.


1. Carissimi amici, siete impegnati in un'attività umana estremamente importante.

Siete al servizio dell'uomo attraverso la scienza e la ricerca. In quanto uomini e donne di studio e di ricerca, state portando un contributo molto significativo al progresso e allo sviluppo della Nigeria, anzi dell'Africa intera. Siete voi che insegnate e formate gli studenti e li introducete al mondo della scienza nei suoi molteplici aspetti. Siete voi che preparate gli insegnanti delle vostre numerose scuole medie e magistrali. Voi cercate di far partecipare la società del vostro magnifico patrimonio intellettuale, scientifico, tecnologico e culturale.

Rispondete così alle richieste del vostro paese che cresce così rapidamente, attraverso ricerche concrete nel campo medico, metallurgico, biologico, biochimico e in altri ancora. Fornite il fondamento scientifico necessario per le infrastrutture di cui il vostro grande paese ha bisogno, non solo per poter decollare, ma anche per mantenersi su una rotta costante.

Tutto ciò ha permesso alla Nigeria di disporre oggi di un personale esperto. Avete insegnanti molto preparati, professori, medici, chirurghi, architetti, urbanisti, ingegneri, agronomi, amministratori e tecnici. E non avete trascurato le arti liberali: la musica, la pittura, la scultura, e tanti altri aspetti della creatività umana. Alcuni di voi sono impegnati nelle scienze umane, altri nei difficili campi della riflessione filosofica e teologica.

Voi contribuite in tutti questi modi a migliorare le condizioni del vostro popolo, aiutando la Nigeria ad occupare il posto che le spetta tra le nazioni del mondo. In tutti questi impegni vi mettete direttamente al servizio dell'uomo attraverso la scienza e la ricerca. Voi ed i vostri colleghi siete gli iniziatori ed i promotori dell'atmosfera culturale nella quale i cittadini della Nigeria sono educati a vivere e ad esprimersi. Questa è la vostra grandezza, questo è il titolo che avete per essere stimati e rispettati; ma questa è anche la vostra grave responsabilità.

Uomini e donne della scienza e delle arti: la parola che il Papa vi rivolge in questo incontro tanto desiderato è una parola di rispetto e di incoraggiamento. Siete gli artigiani e gli autori dell'atmosfera culturale della vostra comunità. La vostra dedizione ispirata e responsabile alla scienza, alla ricerca e alla creatività artistica ha un'importanza primordiale per la crescita spirituale e morale del popolo nigeriano. Siate una luce che splende davanti agli uomini affinché vedendo le vostre buone opere possano dare lode al Padre che è nei cieli.


2. L'ambiente culturale che create e promuovete così diligentemente nell'aula scolastica, nel laboratorio, nello studio artistico, nei canali di comunicazione, è la chiave che apre la porta alla crescita personale e all'elevazione degli uomini e delle donne della Nigeria, specialmente dei giovani. In quanto cristiani, siete convinti che il solo progresso economico, pur con la sua importanza, non è sufficiente a liberare l'uomo dalle tante condizioni e situazioni d'incompletezza che affliggono la sua personalità e la sua vita nella società. Soltanto una istruzione che sia volta ad abbracciare e illuminare tutte le dimensioni della vita e della personalità dell'uomo può rendere ogni uomo ed ogni donna capace di uscire dalla sua ignoranza, di sfuggire al letargo che deriva da frustrazione personale o da mancanza di occasioni ed incentivi nella vita sociale. Solo un'atmosfera culturale che permetta ai suoi partecipanti ed ai suoi destinatari di cercare di "essere di più" anziché "avere di più" è capace di aiutare ogni uomo, donna e bambino a conseguire il posto che gli compete nella società ed esercitare così con piena efficacia la sua insostituibile e inviolabile dignità umana.


3. Voi che siete i rappresentanti di questo ambiente culturale, con tutta la sua forza di liberazione, non dovete scoraggiarvi quando vedete quanto resta ancora da fare e quanto cammino resta ancora da percorrere prima che tutti i vostri fratelli e sorelle nigeriani, o piuttosto tutti gli africani, abbiano parte ai benefici della vostra scienza e creatività ed ai risultati della vostra ricerca.

Nel frattempo, il sottosviluppo culturale di alcuni - e ciò vale in tutto il mondo - non deve essere strumentalizzato per scopi di parte, ideologici, economici o sociali. Il cinico sfruttamento della miseria e dell'ignoranza degli uomini per scopi che non hanno nulla da spartire con la dignità umana e con la promozione dell'uomo e della società è un grave delitto contro l'opera del Creatore. Sarete saldi contro queste tentazioni se la vostra scienza, la vostra ricerca, la vostra arte saranno espressione del vostro amore sincero e personale per la dignità insostituibile e irripetibile di ciascun essere umano.


4. Uomini e donne della scienza, dell'apprendimento e della cultura! I metodi delle vostre scienze e la vostra creatività artistica vi portano spesso a vedere il mondo in termini di principi generali che disciplinano la vita umana nelle sue molte dimensioni, che si tratti del campo della biologia e della medicina oppure di attività del settore economico, sociale, culturale ed artistico, per citarne solo alcuni. Non dimenticate che l'applicazione della vostra scienza e della vostra capacità tecnica agisce su uomini e donne nella loro vita personale. Mi appello a voi, agli uomini e alle donne di scienza dovunque si trovino, affinché cerchino modi per applicare la loro ricerca in modo tale da rispettare la dignità personale, le legittime libertà e le convinzioni morali e religiose di uomini e di donne dovunque.


5. Fratelli e sorelle della Nigeria, qui forse più che in alcune parti del mondo contemporaneo lo "stile" futuro della vostra società è ancora nelle vostre mani. Il progresso tecnico e lo sviluppo industriale non hanno ancora travalicato limiti controllabili. L'euforia e l'entusiasmo unilaterale per un maggior benessere materiale a qualsiasi costo non hanno ancora preso la mano. Questo è il momento di porci - come proponevo nell'enciclica "Redemptor Hominis" - con assoluta oggettività, onestà e con un senso di responsabilità morale, le domande essenziali riguardanti la situazione dell'uomo oggi e nel futuro: "Negli uomini e "nel mondo dell'uomo", che in se stesso è un mondo di bene e di male morale, il bene prevale sul male? Negli uomini e tra gli uomini vi è una crescita di amore sociale, di rispetto per i diritti degli altri - per ogni uomo, nazione e popolo - o se al contrario vi è un aumento in vario grado di egoismo, di esagerato nazionalismo al posto di un autentico amore per il paese, ed anche la tendenza a dominare gli altri oltre i limiti dei propri diritti e meriti legittimi e la tendenza a sfruttare tutto il progresso materiale e la tecnologia di produzione al solo scopo di dominare gli altri o favorire questo o quell'imperialismo?" (RH 15).

Uomini e donne della cultura, lo "stile" futuro della vita civile del vostro paese si sta preparando nell'atmosfera culturale che voi create attraverso le vostre attività. A voi dunque sento il bisogno di ripetere una enunciazione del Concilio Vaticano II sulla vera saggezza - enunciazione che ho avuto occasione di ripetere in precedenza -: "La nostra epoca ha bisogno di molta più saggezza che nel passato se le scoperte dell'uomo devono essere ulteriormente umanizzate. Il futuro del mondo, infatti, è in pericolo se non avremo uomini più saggi" (GS 15).

Uomini e donne di cultura: possiate essere colmi di sapienza: il vostro paese, l'Africa, il mondo intero hanno tanto bisogno di voi.


6. Cari amici, non posso fare a meno di parlarvi del primato dei valori spirituali in tutti i campi della cultura, nei quali vivete e lavorate, ed ai quali portate un contributo così significativo. Senza valori spirituali l'uomo non è più fedele a se stesso, perché senza di essi egli nega o ignora il suo rapporto essenziale di dipendenza dalla fonte stessa della sua esistenza, dal suo Creatore alla cui immagine è stato creato e continua ad esistere. Come voi, anche la Chiesa è al servizio dell'uomo attraverso la proclamazione del Vangelo e della sua azione liberatrice ed esaltante. La scienza e la religione sono entrambi doni di Dio, eterna Verità. La verità non contraddice se stessa. La scienza e la religione non solo non sono apposte l'una all'altra, ma si comprendono, lavorano insieme, e sono tutte e due al servizio dell'uomo e della verità.

Sono lieto di sapere che molte vostre università hanno settori per studi religiosi. Una università nella quale differenti correnti di pensiero s'incontrano e ciascuna aspira al diritto di cittadinanza ha bisogno della religione per il dialogo, per la comprensione reciproca e per lo studio necessario della verità fondamentale sull'uomo. L'istruzione senza religione è incompleta e rischia di essere distorta, di trasformarsi in uno strumento dannoso per l'uomo. Per lo stesso motivo sono felice di notare che quasi tutte le vostre università hanno cappelle e cappellani universitari. Desidero portare il mio saluto e il mio incoraggiamento a tutti coloro che sono impegnati in questo apostolato.

Nella vostra qualità di responsabili nelle università e nel mondo intellettuale, godete di libertà accademica. Questa libertà vi permette di unirvi alla Chiesa nel perseguimento della verità, nella difesa e nell'esaltazione dei diritti fondamentali dell'uomo e nella denuncia di situazioni umane indegne, ogni volta che le circostanze lo giustifichino.

Universitari, intellettuali, scienziati, uomini e donne di cultura della Nigeria: come dice il Vangelo che abbiamo ascoltato, voi siete il sale della terra. Non dovete perdere il vostro sapore. Siete città poste su alture. Siete luci poste sopra il moggio. Elevate. Educate. Illuminate. Incoraggiate. Animate.

La Chiesa vi capisce e vi rispetta. La Chiesa vi tende la mano nell'amicizia e nella collaborazione.

Siamo ora riuniti intorno all'altare del Maestro, le cui parole hanno così spesso meravigliato i suoi ascoltatori per la loro sapienza. Preghiamolo tutti perché ci conceda il dono della sapienza. In questa Celebrazione Eucaristica Cristo accoglie e accetta il vostro servizio all'uomo attraverso la cultura; accetta i frutti delle vostre attività intellettuali e artistiche; le offre al Padre come gradito sacrificio.

E possa Gesù Cristo, Sapienza Incarnata di Dio, essere per ciascuno di voi luce per la vostra vita. Possa la sua verità risplendere nella vostra mente e trovare espressione sulle vostre labbra. Possa la sua verità colmarvi di gioia e condurvi alla vita eterna. Così sia.




1982-02-15 Data estesa: Lunedi 15 Febbraio 1982




L'incontro con i religiosi e le religiose - Ibadan (Nigeria)

Titolo: Umiltà, castità e povertà per il servizio nella Chiesa locale

Testo:

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo.


1. Sono molto felice di questo incontro con voi, uomini e donne delle differenti diocesi della Nigeria, che vivete da religiosi consacrati a Gesù Cristo.

Attraverso il vostro impegno di perfetta carità esprimete la speranza della Chiesa e ne diventate la corona e la gloria. Siete la sua consolazione. Ne siete gli ambasciatori. Questo incontro non poteva essere tralasciato.

Come persone già consacrate a Dio con il Battesimo, voi date una particolare testimonianza a Cristo nella Chiesa e nel mondo con la vostra rinuncia - per il Regno dei cieli - al matrimonio, ai beni di questa terra e all'esercizio della vostra libera volontà. Con i vostri voti avete fatto questo sacrificio liberamente, per amore di Dio e del vostro prossimo, in uno spirito di dedizione e di servizio.

La castità consacrata ha un grande valore di testimonianza in un mondo pervaso da egoismo e dal cattivo uso del sesso. Né va scordato che in Nigeria e in tutta l'Africa il sacrificio della paternità e della maternità non e cosa da poco.

La povertà chiama gli uomini a non essere attaccati al denaro, ed a quelle cose che si possono comprare con il denaro. L'obbedienza deve esercitarsi in contrasto con la ribellione, l'orgoglio, la vanità e l'oppressione nel mondo. Come è stato detto dal Concilio Vaticano II, la condizione religiosa è la dimostrazione che il Regno di Cristo con le esigenze prioritarie è al di sopra di tutte le considerazioni terrene (cfr. LG 44).

Ancora più importante delle vostre opere è la vita che conducete. Siete persone consacrate che cercano di seguire Cristo con una grande intensità di amore.


2. Il vostro amore di Dio e la vostra unione con lui nella preghiera si esprimono nelle attività dell'apostolato. Siete chiamati in vari modi a collaborare per la causa dell'evangelizzazione. Attraverso una molteplicità di opere vi sforzate di comunicare con Cristo ed offrite i vostri servizi nel suo nome. Perseguite, mediante una fitta rete di iniziative ecclesiali, il fine ultimo della catechesi, quello cioè "di mettere le persone non solo in contatto, ma in comunione, in intimità con Gesù Cristo" (CTR 5). Dovunque un bambino sia nel bisogno, dovunque vi sia qualcuno che soffre, dovunque un fratello o una sorella si senta solo o respinto, il religioso trova una occasione per lavorare per il Regno di Dio. Ma la preghiera e l'unione con Dio restano sempre l'anima del vostro apostolato. Senza Gesù non possiamo fare nulla.


3. Esprimo il mio apprezzamento per i vostri sforzi volti alla formazione teologica e spirituate continua dei vostri membri, le vostre iniziative riguardanti centri di formazione dopo il noviziato, le assemblee ordinarie delle vostre madri superiore, e le assemblee di zona che interessano ciascun religioso.

Attraverso attività come queste riuscite a riflettere più profondamente sulla vita religiosa, a crescere nella comprensione della carità e del significato della vostra missione, a consolidare l'unità tra di voi ed a coordinare il vostro apostolato. Rinvigoriti e rinnovati nella fede e nell'amore, sarete in grado di dedicarvi con una disponibilità ancora maggiore al servizio della Chiesa locale e di quella universale.


4. Voglio ricordare in modo particolare i fratelli religiosi per lodarli e incoraggiarli. La vostra vocazione, cari fratelli, non è certamente facile, particolarmente perché lo spirito del mondo non apprezza la povertà evangelica e il servizio reso con umiltà. Siete chiamati a seguire Cristo in una vita di dedizione totale, che non riscuote generalmente il plauso del pubblico.

Molti non comprendono la vostra vocazione perché non riescono a capire come l'invito di Cristo, quando viene accolto, può realmente portare gioia e la più completa realizzazione di sé. "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16,24). Cristo che ha umiliato se stesso è il vostro modello e la vostra forza. Non dubitate mai della vostra identità. La consapevolezza della vostra vocazione, la felicità che traspare in voi e la pace che si diffonde da voi, il vostro impegno zelante nell'apostolato e per il bene del popolo che servite, sono testimonianza eloquente della potenza della grazia di Cristo e della supremazia del suo amore.


5. I religiosi e le religiose devono essere tutti consapevoli del fatto che non saranno risparmiati dalle tentazioni. I vostri tre voti saranno messi presto o tardi alla prova nel crogiuolo di problemi, di crisi, di pericoli. Il vostro amore intenso per Cristo e la sua Chiesa vi insegnerà a restare fedeli. Dovete cercare in particolare forme ancora più autentiche di una vita di povertà evangelica, in un paese dove il divario tra ricchi e poveri si va continuamente allargando. Si aspetta da voi che, nella Nigeria di oggi, siate lievito nella società in uno spirito di umile servizio, esercitato particolarmente tra i poveri. Questo genere di servizio consacrato è il contrario del compiacimento, dell'arroganza e di una situazione di privilegio.

Nel progettare il vostro apostolato e la formazione professionale dei vostri membri, ciascuna Congregazione dovrà tenere pienamente conto della Chiesa locale e della diocesi. La diocesi è una famiglia spirituale di cui il Vescovo è padre e capo, ed il religioso deve evitare la tentazione di organizzare e gestire programmi paralleli a quelli della diocesi. Invece l'intera diocesi - sacerdoti, religiosi e laici - dovrà coordinare i suoi progetti apostolici e la sua strategia per dare una testimonianza comunitaria a Cristo.


6. Voglio rivolgere una parola speciale ai monaci e alle suore di clausura della Nigeria, per lo speciale contributo dato alla Chiesa e alla Nazione dal loro modo di vita. Voi ponete giustamente l'accento sul culto di adorazione, sulla preghiera e sulla contemplazione. La Chiesa stessa ratifica la vostra vocazione perché è convinta che la fecondità apostolica è un dono di Dio. Con la preghiera assidua siete associati a Gesù, "che è sempre vivo per intercedere a favore di tutti coloro che si accostano a Dio attraverso di lui" (He 7,25). Uniti a Gesù nella sua intercessione, siete così in grado di ottenere grazie per l'apostolato attivo e per l'intero mondo. Faccio personalmente assegnamento sul vostro aiuto.

La vostra è una vita di reale dedizione. Voi date a tutti i cristiani, anzi a tutto il popolo, una testimonianza silenziosa ma eloquente della signoria di Dio e del primato di Cristo nella vostra vita. Con il lavoro delle vostre mani e attraverso il vostro impegno intellettuale voi mostrate la stretta relazione tra lavoro e preghiera. Esprimete nello stesso tempo la vostra solidarietà nel lavoro con tutti i fratelli e le sorelle in tutto il mondo.

Con il silenzio monastico contribuite a creare un'atmosfera che aiuta gli uomini ad ascoltare Dio e ad accogliere le sue ispirazioni. Non è da meravigliarsi che sacerdoti, religiosi e laici accorrano ai vostri conventi e monasteri per la sacra Liturgia, le preghiere, i ritiri spirituali, i giorni di raccoglimento, i consigli o semplicemente per trovarvi riposo. In tutti questi modi voi contribuite a promuovere la maturità della gente nel Mistero Pasquale della Morte e Risurrezione di Cristo.


7. Ed a tutti voi, carissimi religiosi della Nigeria, desidero esprimere il mio profondo affetto in Cristo Gesù. Vi sono profondamente grato per le vostre vite consacrate e per il vostro servizio generoso alla Chiesa. Vi chiedo di pregare continuamente per le intenzioni della Sede Apostolica e per le necessità della Chiesa universale. Possa la Vergine Maria nostra Madre, modello di amore per Gesù e di consacrazione a lui, aiutarvi a vivere con fedeltà la vostra vocazione di amore e di fede, di gioia e di speranza. Infatti secondo le parole di san Pietro, senza aver visto Gesù "voi lo amate; e ora senza vederlo credete in lui. perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa". Cari fratelli e sorelle, "fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà" (1P 1,8 1P 1,13).




1982-02-15 Data estesa: Lunedi 15 Febbraio 1982





GPII 1982 Insegnamenti - L'"Angelus" dopo la Messa - Kaduna (Nigeria)