GPII 1983 Insegnamenti - Alle religiose - Lourdes (Francia)

Alle religiose - Lourdes (Francia)

Titolo: La gratuità dell'amore perno della vita religiosa

Mie care sorelle.


1. Ho appena ricordato ai sacerdoti il loro ministero, sublime ed esigente, di riconciliazione dei peccatori con Dio, che completa il loro ministero eucaristico.

Voi non avete la vocazione di dispensare questi misteri, benché abbiate talvolta un grande ruolo nella preparazione delle anime a riceverli.

Io ricordo spesso ai laici, ai battezzati, la loro missione profetica e regale di manifestare la loro fede negli ambienti familiari, sociali, professionali, politici, artistici, scientifici, iscrivere i valori del Vangelo nel cuore di queste complesse realtà umane. In quanto battezzate, voi ereditate anche questo ruolo, soprattutto se siete delle religiose di vita attiva. In quest'ultimo caso vi si dice sempre più: voi rappresentate per la Chiesa delle forze vive considerevoli; essa conta su di voi per completare e sostenere il ministero del sacerdote nella parrocchia, per svolgere un compito educativo, sanitario e sociale che corrisponde alla carità ecclesiale; per accompagnare i cristiani nelle catechesi o nei movimenti, per ogni opera missionaria... Il campo d'apostolato è immenso e voi vi apportate una tale disponibilità e una tale competenza!


2. E tuttavia, care sorelle, questo non è quello che vi definisce. La vostra vita religiosa è principalmente una vita consacrata a Dio. E direi che una manifestazione di questa consacrazione è la gratuità nell'amore. Voi siete nel mondo, innanzitutto, le testimoni privilegiate di questa gratuità dell'amore, ed è certamente questo che Dio desidera di più per questo mondo prima di considerare la vostra "utilità" nell'ambito della società; è questo che la Chiesa attende da voi, per la sua testimonianza, prima di esaminare i vostri molteplici, utili ed efficaci servizi.

In effetti, prima di tutto, la vocazione che avete sentito e che è stata messa alla prova dalla vostra Congregazione è un dono gratuito dell'amore di Dio.

Perché voi, e non per esempio la vostra sorella o la vostra amica: Maria è stata scelta gratuitamente da Dio. E Bernadette lo è stata ugualmente per portare il suo messaggio. Siete voi, come loro, sufficientemente riconoscenti al Signore di questo inaudito dono? E la vostra risposta d'amore verso il Signore deve essere ugualmente contrassegnata dalla gratuità. Attraverso il dono della vostra vita a Cristo, come allo Sposo, voi mostrate che il Signore merita di essere amato per se stesso, che il Regno di Dio secondo Gesù - con la sua apparente "pazzia" - merita che gli si consacri la propria vita, che le realtà dall'aldilà esistono così intensamente che voi volete assaporarne prima, con la vostra vita, il gusto.

Se voi siete contemplative, questo aspetto è evidente: la gratuità della vostra vita di preghiera e di penitenza stupisce, seduce o irrita il mondo, ma non lo lascia mai indifferente, soprattutto oggi. Ma se voi conducete una vita attiva, la gente deve ugualmente poter riconoscere facilmente Colui al quale voi consacrate la vostra vita.


3. La gratuità dell'amore deve ancora animare i molteplici servizi o apostolati che svolgete nella Chiesa. Voi volete servire gli uomini e le donne che vi circondano e molte tra le vostre Congregazioni non hanno esitato ad andare in aiuto dei più poveri, dei più emarginati, dei più malati, di coloro che la società trascura perché non sono "produttivi", ma che voi amate per quello che sono, testimoniando che la vita umana è sempre amabile, degna di rispetto perché Cristo la ama. E questo vale anche per tutte quelle che si dedicano con generosità affinché le anime dei bambini, dei giovani e degli adulti si aprano lentamente alla fede.

Nella vostra vita comunitaria, vi impegnate a vivere in una profonda carità tra sorelle che non si sono scelte.


4. I vostri voti religiosi vi aiutano precisamente a vivere questa gratuità: l'obbedienza vi rende disponibili all'altra, la povertà vi rende disinteressate, la castità vi libera da una relazione possessiva.

Al centro della vostra vita consacrata c'è l'Eucaristia, ricevuta ogni giorno e adorata in un oratorio della vostra casa o vicino ad essa. E' in questo Sacramento che si nutre la vostra preghiera contemplativa e la vostra azione apostolica o caritatevole.

Poiché, allo stesso modo in cui lo Spirito Santo trasforma le offerte durante la messa nel Corpo e nel Sangue di Cristo, esso vi deve trasformare per fare di voi un'offerta alla sua gloria, un'offerta gratuita. Questa gratuità sarà la vostra gioia e la vostra prima testimonianza.

Certamente, la vostra attività sarà feconda nella Chiesa. E forse anche la più feconda! Ma voi non dovete ricercare ad ogni costo questa fecondità, anche apostolica: essa giungerà in sovrappiù. Come nella vita della Vergine Maria. Come nella vita di Bernadette. A Bernadette è stato sufficiente amare. La sua vita religiosa è sembrata miserabile per ciò che riguarda la sua salute, e inutile quando essa era a Nevers. Ciò non di meno la testimonianza che essa ha lasciato al mondo è singolarmente forte, pura e trasparente.

Ecco ciò che vi auguro, benedicendo con tutto il cuore, voi e tutte le vostre Congregazioni qui rappresentate. Benedico anche le vostre sorelle malate e quelle che non sono potute venire. Andate nella pace e nella gioia di Cristo!

Data: 1983-08-15 Data estesa: Lunedi 15 Agosto 1983

Omelia nella solennità dell'Assunzione - Lourdes (Francia)

Titolo: Maria testimone di Dio nel mistero della redenzione dell'uomo

"Nel cielo apparve un segno grandioso: una Donna vestita di sole" (Ap 12,1).


1. Oggi siamo venuti in pellegrinaggio verso questo Segno. E' la solennità dell'Assunzione di Maria al cielo: ecco che il Segno raggiunge la sua pienezza.

Una donna ha come vestito il sole dell'inscrutabile Divinità. Il sole dell'impenetrabile Trinità. "Piena di grazia": ella è ricolma del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo quando si danno a lei come unico Dio, il Dio della creazione e della rivelazione, il Dio dell'alleanza e della Redenzione, il Dio dell'inizio e della fine, l'Alfa e l'Omega. Il Dio-Verità. Il Dio Amore. Il Dio-Grazia. Il Dio-Santità.

Una donna che ha il sole come vestito. Compiamo oggi il pellegrinaggio a questo Segno. E' il Segno dell'Assunzione al cielo, che si realizza al di sopra della terra e nello stesso tempo si innalza partendo dalla terra. Da questa terra in cui si è inserito il mistero dell'Immacolata Concezione. Oggi si incontrano questi due misteri: l'Assunzione al cielo e l'Immacolata Concezione. Oggi si evidenzia la loro complementarietà.

Oggi, per la festa dell'Assunzione al cielo, veniamo in pellegrinaggio a Lourdes, dove Maria disse a Bernadette: "Io sono l'Immacolata Concezione" (Que soy era Immaculada Councepciou).


2. Siamo venuti qui a motivo del Giubileo straordinario che caratterizza l'Anno della Redenzione. Vogliamo vivere questo Giubileo vicino a Maria. Lourdes è il luogo adatto per tale vicinanza.

Qui, tempo fa, la "Bella Signora" parlava con una semplice adolescente di Lourdes, Bernadette Soubirous, recitava con lei il Rosario, la incaricava di alcuni messaggi. Venendo in pellegrinaggio a Lourdes desideriamo entrare nuovamente nel quadro di questa straordinaria vicinanza che qui non è mai cessata, anzi si è consolidata. La vicinanza di Maria è come l'anima di questo santuario.

Noi veniamo in pellegrinaggio a Lourdes per essere vicini a Maria.

Veniamo in pellegrinaggio a Lourdes per avvicinarci al mistero della Redenzione.

Nessuno più di Maria si è immerso nell'intimo del mistero della Redenzione. E nessuno più di lei può riavvicinare a noi questo mistero. Maria si trova nel cuore stesso del mistero. Noi desideriamo che durante l'anno del Giubileo straordinario pulsi più fortemente in noi il cuore stesso del mistero della Redenzione.

E' per questo che siamo qui! Ci troviamo a Lourdes nella solennità dell'Assunzione di Maria al cielo, quando la Chiesa proclama la gloria della sua nascita definitiva al cielo.

Vogliamo partecipare a questa gloria, specialmente per mezzo della liturgia. E tramite la gloria della sua nascita in cielo, vogliamo in pari tempo venerare il felice momento della sua nascita in terra. L'Anno della Redenzione


1983 orienta i nostri pensieri e i nostri cuori verso questo felice momento.

3. Prima di tutto la nascita al cielo, l'Assunzione al cielo. Si può dire che la liturgia ci delinei l'Assunzione di Maria al cielo sotto tre aspetti.

Il primo aspetto è la Visitazione nella casa di Zaccaria. Dice Elisabetta: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo...

Beata colei che ha creduto all'adempimento delle parole... del Signore" (Lc


1,42-45). Maria ho creduto alle parole che le erano state dette da parte del Signore, e Maria ha accolto il Verbo che in lei ha preso carne e che è il frutto del suo grembo.

La Redenzione del mondo è stata fondata sulla fede di Maria, è stata legata al suo "fiat" nel momento dell'Annunciazione. Ma essa ha cominciato a realizzarsi per il fatto che "il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Jn 1,14).

Durante la Visitazione, Maria, sulla soglia della casa ospitale di Zaccaria e di Elisabetta, pronunzia una frase che riguardava l'inizio del mistero della Redenzione. Ella dice; "Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente: santo è il suo nome!" (Lc 1,49). Questa frase, presa dal contesto della Visitazione, si inserisce, tramite l'odierna liturgia, nel contesto dell'Assunzione. Tutto il Magnificat, pronunciato dopo la Visitazione, diventa nella liturgia di oggi l'inno dell'Assunzione di Maria al cielo.

La Vergine di Nazaret pronunzio queste parole quando, per mezzo suo, il Figlio di Dio doveva nascere sulla terra. Con quale forza non dovrebbe di nuovo pronunziarle quando lei stessa, per opera del Figlio suo, nasce al cielo!


4. La liturgia di questa Festa solenne ci manifesta il secondo aspetto dell'Assunzione con le parole di san Paolo nella Lettera ai Corinzi. L'Assunzione della Madre di Cristo al cielo fa parte della vittoria sulla morte, di quella vittoria il cui inizio si trova nella risurrezione di Cristo: "Il Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti (1Co 15,20). La morte è l'eredità dell'uomo dopo il peccato originale: "Tutti muoiono in Adamo". La Redenzione operata da Cristo ha fatto superare questa eredita: "Tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno pero nel suo ordine: prima Cristo che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo..." (1Co 15,22-23).

E chi, più di sua Madre, appartiene a Cristo? Chi più di Maria è stata da lui redenta? Chi ha cooperato alla Redenzione in modo più intimo di quanto l'abbia fatto lei stessa con il "fiat" dell'Annunciazione e con il "fiat" ai piedi della Croce? così dunque è nel cuore stesso della Redenzione compiuta con la Croce sul Calvario, è nella stessa potenza della Redenzione rivelata con la Risurrezione, che trova la sua sorgente quella vittoria sulla morte esperimentata dalla Madre del Redentore, e cioè la sua Assunzione al cielo. Questo è il secondo aspetto dell'Assunzione che ci fa capire la liturgia di oggi.


5. Il terzo aspetto è espresso dalle parole del salmo responsoriale; è il linguaggio poetico del salmo che lo esprime: la figlia del re, vestita di stoffe preziose, entra per occupare il suo posto accanto al re: "Il tuo trono, Dio, dura per sempre! E' scettro giusto lo scettro del tuo regno!" ().

Nella Redenzione si rinnova il Regno di Dio, iniziato con la stessa creazione, e poi distrutto dal peccato nel cuore dell'uomo.

Maria, Madre del Redentore, è la prima a partecipare a questo regno di gloria e di comunione con Dio nell'eternità. La sua nascita al cielo è l'inizio definitivo della gloria che i figli e le figlie della terra devono raggiungere in Dio stesso, in virtù della Redenzione operata da Cristo.

In effetti, la Redenzione è il fondamento della trasformazione della storia del cosmo nel Regno di Dio. Maria è la prima dei redenti. In lei è anche già iniziata la trasformazione della storia del cosmo nel Regno di Dio. Questo esprime il mistero della sua Assunzione al cielo: la nascita al cielo, con l'anima e il corpo.


6. Con l'Assunzione della Madre di Dio al cielo - la sua nascita al cielo - desideriamo anche onorare il momento felice della sua nascita in terra.

Molti si fanno la domanda: quando è nata Maria? Quando è venuta al mondo? Questo interrogativo molti se lo pongono specialmente ora che si avvicina il secondo millennio della nascita di Cristo.

La nascita della Madre dovette evidentemente precedere nel tempo la nascita del Figlio. Non sarebbe pertanto opportuno celebrare prima il secondo millennio della nascita di Maria? La Chiesa, quando celebra gli anniversari e i giubilei, fa riferimento alla storia e alle date storiche, rispettando le precisazioni che la scienza suggerisce. Tuttavia, l'esatto ritmo degli anniversari e dei giubilei è determinato dalla storia della salvezza. Prima di tutto a noi interessa riferirci nel tempo agli avvenimenti che hanno portato la salvezza e non soltanto sottolineare il momento di tali avvenimenti con precisione storica.

In questo caso, noi accettiamo che il Giubileo della Redenzione di quest'anno si rapporti - dopo 1950 anni - all'avvenimento del Calvario, e cioè alla morte e alla risurrezione di Cristo. Ma l'attenzione della Chiesa è totalmente concentrata prima di tutto sull'evento salvifico (oltre la considerazione del tempo) e non sulla sola data storica.

Contemporaneamente, sempre sottolineiamo che il Giubileo straordinario di quest'anno prepara la Chiesa al grande Giubileo del secondo millennio (l'anno duemila). Sotto tale aspetto, questo Anno della Redenzione riveste anche il carattere di un Avvento: ci introduce infatti nell'attesa del Giubileo della venuta del Signore.

Ma l'Avvento è in modo del tutto particolare il tempo di Maria. E' solamente in lei che l'attesa dell'intero genere umano, per ciò che riguarda la venuta di Cristo, raggiunge il suo punto culminante. Maria porta questa attesa alla sua pienezza: la pienezza dell'Avvento.

Con il Giubileo della Redenzione di quest'anno desideriamo entrare in tale Avvento. Desideriamo partecipare all'attesa di Maria, la Vergine di Nazaret.

Vogliamo che nel Giubileo di questo avvenimento salvifico, che ha carattere di Avvento, sia presente anche la sua venuta, la sua nascita sulla terra. Si: la venuta di Maria nel mondo è l'inizio dell'Avvento salvifico.

Per questo compiamo il pellegrinaggio a Lourdes: non solamente per onorare con la solennità dell'Assunzione la nascita di Maria al cielo, ma anche per onorare il momento felice della sua nascita sulla terra. Siamo in pellegrinaggio a Lourdes, dove Maria - la "Bella Signora" - disse a Bernadette: "Io sono l'Immacolata Concezione" (Que soy era Immaculada Councepciou).

Con queste parole ella espresse il mistero della sua nascita sulla terra come un avvenimento salvifico unito indissolubilmente alla Redenzione e legato all'Avvento.


7. Bella Signora! O Donna vestita di sole! Accogli il nostro pellegrinaggio in questo anno di Avvento del Giubileo della Redenzione. Aiutaci, con la luce di questo Giubileo, a penetrare il tuo mistero: il mistero della Vergine Madre; il mistero della Regina Ancella; il mistero di Colei che può tutto e che si fa orante. Aiutaci a scoprire sempre più profondamente in questo mistero il Cristo, Redentore del mondo, Redentore dell'uomo.

Tu sei vestita di sole, il sole dell'inscrutabile Divinità, il sole dell'impenetrabile Trinità. "Piena di grazia" fino al vertice dell'Assunzione al cielo! E nello stesso tempo... per noi che viviamo su questa terra, per noi, poveri figli di Eva in esilio, tu sei vestita del sole di Cristo dopo Betlemme e Nazaret, dopo Gerusalemme e il Calvario. Tu sei vestita del sole della Redenzione dell'uomo e del mondo, realizzata con la Croce e la Risurrezione di tuo Figlio.

Fa' che il sole risplenda senza interruzione per noi sulla terra! Fa' che non si oscuri mai nell'anima degli uomini! Fa' che rischiari i terrestri cammini della Chiesa, di cui tu sei la prima figura! E che la Chiesa, fissando lo sguardo in te, Madre del Redentore, impari ad essere sempre madre! Guarda! Ecco ciò che dice il libro dell'Apocalisse: "Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorare il bambino appena nato" (Ap 12,4). O Madre, che nell'Assunzione al cielo, hai esperimentato la pienezza della vittoria sulla morte dell'anima e del corpo, difendi i tuoi figli e le figlie di questa terra contro la morte dell'anima! O Madre della Chiesa! Di fronte all'umanità, che sembra sempre affascinata da ciò che è temporale - e quando "il dominio sul mondo" nasconde la prospettiva del destino eterno dell'uomo in Dio, sii tu stessa un testimone di Dio! Tu, sua Madre! Chi può resistere alla testimonianza di una madre? Tu che sei nata per le fatiche di questa terra: concepita in modo immacolato! Tu che sei nata per la Gloria del cielo! Assunta in cielo! Tu che sei vestita del sole dell'insondabile Divinità, del sole dell'impenetrabile Trinità, colma del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Tu, a cui la Trinità si dona come unico Dio, il Dio della creazione e della Rivelazione! Il Dio dell'alleanza e della Redenzione. Il Dio dell'inizio e della fine. L'Alfa e l'Omega. Il Dio-Verità. Il Dio Amore. Il Dio-Grazia. Il Dio-Santità. Il Dio che tutto supera e tutto abbraccia. Il Dio che è "tutto in tutti".

Tu che sei vestita di sole! Nostra Madre! Sii il testimone di Dio!... davanti al mondo del millennio che si conclude, davanti a noi, figli di Eva in esilio, sii il testimone di Dio! Amen!

Data: 1983-08-15 Data estesa: Lunedi 15 Agosto 1983

Recita dell'Angelus - Lourdes (Francia)

Titolo: Perché ogni donna abbia la forza spirituale di Bernadette

Cari fratelli e sorelle presenti a Lourdes da ogni Nazione, perché Lourdes ha una vocazione universale, dove ogni cattolico deve sentirsi a casa sua, vicino a Maria: ci siamo qui raccolti per la preghiera dell'Angelus.

Saluto cordialmente i pellegrini venuti dai Paesi vicini e particolarmente dalla Spagna, dove la Vergine Immacolata è venerata in modo particolarissimo. Carissimi: nella solennità dell'Assunzione, così sentita in Spagna e in America Latina, vi invito a confidare sempre nella Vergine Santissima.

Maria sia il faro che vi solleva a Dio! Vicino a lei i vostri cuori si trasformino e sappiate creare un clima di fraterna convivenza nei vostri focolari e nella società. Con profonda riconoscenza per la vostra presenza, vi benedico di cuore! E voi, cari fratelli e sorelle della Francia o dell'Europa, che ci seguite alla televisione o ci ascoltate alla radio, anche voi siete qui presenti con noi! E non dimentico voi, francesi delle regioni e dei territori d'oltremare, lontani per la distanza, ma vicini al nostro cuore: voi contribuite a dare al popolo francese una dimensione più universale e un nuovo respiro missionario...

A tutti auguro grande gioia, perché stiamo celebrando a Lourdes la Vergine Maria, la semplice Donna di Nazaret che tutte le generazioni da duemila anni giustamente proclamano beata, benedetta tra tutte le donne, Madre di Gesù Cristo, Figlio dell'uomo e Figlio di Dio. Noi siamo certi che oggi, in cielo, e cioè nella luminosità di Cristo, ella brilla di incomparabile splendore, perché è rivestita della luce di Dio, come suo Figlio risorto.

Maria ci precede tutti nella risurrezione. Ella è il prototipo della Chiesa. E proprio qui, 125 anni fa, Bernadette, prima ancora di conoscere il suo nome - "Immacolata Concezione" - era colpita dalla sua bellezza, dalla sua raggiante letizia, dalla sua semplicità.

Cari fratelli e sorelle, è ancora sempre questa Donna che ricorda l'amore di Dio ad un mondo che lo ignora o che non osa più credere in esso; è lei a richiamarci che Dio ha dato il suo unigenito Figlio al mondo, il Verbo che si è fatto uomo, in lei e per mezzo di lei e ha abitato in mezzo a noi; è lei che ci invita ad avvicinarci a Dio, al suo perdono, alla sua Vita, senza timore di aprirgli la nostra porta, di sottomettergli la nostra vita. Ovunque Maria è molto pregata, la fede in Cristo si mantiene più viva o rifiorisce.

Nelle vostre singole Nazioni, e specialmente in Francia, avete molte occasioni per sentirvi vicini a Maria. Molti luoghi, molti santuari portano il nome della Madonna! Molti campanili annunziano tre volte al giorno l'Angelus, l'annunzio fatto a Maria! E' così semplice ed è così bello ripeterle: "Ave, Maria!". Oggi desidero farlo insieme a voi, come ogni giorno lo recito personalmente e ogni domenica con i fedeli che vengono a Roma. Pregheremo per le vostre famiglie e specialmente per tutte le donne della terra, per quelle che si chiamano Maria - alle quali porgo i miei auguri festosi - e per le altre.

Pregheremo affinché Maria aiuti le giovani a vivere nella purezza, con la forza spirituale di Bernadette. Affinché nelle famiglie le donne adempiano nel miglior modo possibile la loro meravigliosa vocazione di spose e di madri.

Affinché esse compiano nella comune società il ruolo che loro si addice, testimoniando il vero significato della loro personalità, il rispetto della vita, l'importanza dell'amore, il senso del bene. Affinché con la loro fede cristiana le donne siano tra di noi come Maria, "l'ancella del Signore", felici di credere in lui, ardenti nell'amarlo e fedeli nel servirlo, esprimendo così al mondo la gioia di vivere sotto lo sguardo di Dio.

Data: 1983-08-15 Data estesa: Lunedi 15 Agosto 1983

Ai giovani - Basilica sotterranea di Lourdes (Francia)

Titolo: Dovete costruire in voi stessi la nuova società che desiderate

Cari giovani di Francia, d'Europa e degli altri continenti.


1. Sono felice di proseguire con voi questa bella meditazione. Abbiamo aperto il nostro cuore alla convinzione del profeta Isaia: "Dio è sempre Salvatore". Allo stesso modo ci si presenta la visione della prima comunità cristiana di Gerusalemme così fraterna, riunita intorno all'apostolo Pietro, e c0osi vicina a Maria, la Madre di Gesù. Quegli uomini e quelle donne, che ci hanno preceduto, sono per noi padri e madri, ma anche nostri contemporanei nella fede.

Nella preghiera abbiamo appena fatto memoria nei nostri cuori delle meraviglie dell'alleanza di Dio con l'umanità. Allora possiamo riprendere il Magnificat scaturito dal cuore umilissimo e dalla fede ardente di Nostra Signora.

Alcuni di voi mi hanno fatto pervenire alcuni quesiti. Senza riprenderli uno ad uno, li terro presenti durante questa meditazione.


2. "L'anima mia magnifica il Signore" (cfr. Lc 1,46). Voglio anzitutto rendere grazie per questa nostra profonda comunione: i giovani col Papa e il Papa con voi! Benedetto tu sia, o Signore, per tutti questi giovani, convenuti per fare a Lourdes un'esperienza di preghiera, d'amicizia fraterna, di servizio ai malati, un'esperienza di Chiesa.

Benedetto tu sia, o Signore, per tutto ciò che ci concedi di vivere a Lourdes, luogo di speranza per tanti fratelli sofferenti, luogo di conversione per chi cerca Dio sinceramente! Questa speranza e questa conversione sono legate alla presenza di Maria tra noi. E lei stessa, misteriosamente, non ci visita che per svelarci un'altra presenza, sconvolgente, quella di Dio stesso, nella persona del suo Figlio tanto amato. Ella ci persuade, come i primi discepoli, ad andare a lui in tutta fiducia.


3. "Beata Maria, tu che hai creduto!" (cfr. Lc 1,45). Maria innanzitutto ci conduce a credere. A credere nell'amore di Dio Padre che costantemente ci circonda: non siamo noi che abbiamo amato Dio, è lui che ha amato per primo. A credere nella potenza del Cristo manifestata nella Redenzione. E' il Dio salvatore, presentito da Isaia. E' la sorgente di vita sovrabbondante. E' la verità di Dio e la verità delle nostre povere esistenze. E' il cammino di Dio e il cammino dell'uomo, il solo uomo pienamente conforme alla sua vocazione. A credere nello Spirito Santo che Maria ha accolto senza riserve e che è dato anche a noi.

Siamo certi di un tale amore di Dio Trinità; è aprendoci a lui nella fede, che saremo con Maria, forza di amare. Già grazie al Battesimo, alla Confermazione, al Sacramento della riconciliazione, all'Eucaristia, e ad altri gesti comunitari della Chiesa, il Cristo è venuto a noi, senza merito nostro, a volte senza che noi l'avessimo subito riconosciuto.

Che Maria dunque ci aiuti ad accogliere con cuore semplice l'annuncio dell'amore di Dio. A credervi malgrado i dubbi che la società e il nostro spirito stesso ispirano al nostro cuore! Non abbiamo paura! E se tali difficoltà permanessero, pregheremo di progredire nella fede, malgrado esse o, piuttosto, grazie ad esse poichè è li che si prova la nostra fede e la nostra fedeltà. La nostra fede sapremo nutrirla attraverso lo studio approfondito della Parola di Dio e della riflessione ininterrotta della Chiesa, della Tradizione vivente. E cercheremo di compiere la verità nella nostra vita per giungere alla luce.

Che noi possiamo avere la fede limpida e temprata di Bernadette: fin dai suoi 15 anni, sicura del messaggio trasmesso da Maria, ella ebbe il coraggio tenace d'affrontare i sospetti del mondo adulto per essere fedele a ciò che aveva ricevuto, e testimoniarlo.


4. "Nulla è impossibile a Dio!" (cfr. Lc 1,37).

Accogliamo questa promessa dell'angelo a Maria. Abbiamo bisogno della speranza che prolunghi la fede. Molti, oggi, sono sconcertati, inquieti o impreparati di fronte alle sollecitazioni della nostra epoca: quale futuro? Quale lavoro si potrà trovare? Chi sarà in grado di superare i vizi della società? Quali sforzi potranno condurre ad una soluzione dei grandi problemi mondiali della fame, della guerra, delle violazioni ai diritti dell'uomo? Cos'è la nostra buona volontà per tante persone? E infine qual è il senso di questa vita? Certuni si sentono inutili in un mondo invecchiato, incapaci di fare qualcosa in un mondo chiuso; essi dubitano persino del valore della loro condizione di cristiani.

Non saremo certo dispensati dall'immaginare e realizzare un impegno costoso e paziente della nostra libertà: la speranza non lo rimpiazza. Ma Dio ci indica ciò che noi dobbiamo innanzitutto chiedergli: lo Spirito Santo, il suo Spirito, che rinnova la faccia della terra, perché rinnova il nostro spirito, il nostro cuore. Maria si è aperta allo Spirito Santo. Il Potente ha compiuto in lei meraviglie. Egli farà in noi grandi cose. Ci farà seguire il Cristo: nello sradicarsi dalle tentazioni di potenza, di ricchezza, di orgoglio e nel rifarsi all'ideale delle Beatitudini, non ha inaugurato un mondo veramente nuovo? Nella speranza contiamo su di lui, non ci deluderà.


5. "Maria si reco in fretta verso la casa di sua cugina Elisabetta" (cfr. Lc

1,39-40).

La fede e la speranza conducono all'amore del prossimo. Tutta l'esistenza trae il suo valore dalla qualità dell'amore. Dimmi qual è il tuo amore e ti diro chi sei.

Maria guida il nostro sguardo, il nostro cuore, le nostre mani verso gli altri, come nella casa di Elisabetta, come a Cana. Noi non possiamo fermarci nell'ambito ristretto dei nostri interessi, dei nostri giudizi. Una solidarietà fondamentale ci lega a coloro che ci sono vicini, i nostri familiari, i nostri conterranei, anche coloro di cui bisogna farsi prossimo: come coloro che vivono nel Terzo Mondo, poiché bisogna senza sosta aprirsi all'universale. L'amore secondo Dio non ha frontiere. Felici coloro che fanno posto al bambino che sta per arrivare, e che taluni rifiutano. Alla persona che la società trova inutile; alla persona che soffre nel corpo e nello spirito; a quella che ha dimenticato la sua dignità umana.

E' la medesima apertura di cuore che vi chiama a preoccuparvi di tutto ciò che migliorerà la sorte degli uomini: il rispetto della vita e della dignità umana, l'avvento di una più grande giustizia, la condivisione dei beni, la fraternità e la pace tra i popoli e i contesti sociali, l'accoglienza degli stranieri, il risanamento dei costumi, la promozione di una cultura degna di questo nome, ecc. A voi spetta preoccuparvi e lavorare per questo con impegni concreti e dunque sviluppare i vostri talenti per meglio servire l'uomo in ogni dimensione, con gli occhi fissi su Gesù, unico modello d'umanità.

A Lourdes apprendiamo in che cosa consista l'amore della vita: alla Grotta e negli ospedali, è nell'aiuto portato ai malati. Lassù, nella Cappella delle confessioni, è nell'ascolto di tutte le miserie morali, il perdono riconfortante di Cristo. L'amore è inseparabile dallo spirito di servizio, che dona il suo prezzo alla vita, alla vita dei giovani. Questo spirito non è solo un aiuto: è uno scambio, un'offerta di comunione.


6. Simeone disse a Maria: "Tuo figlio deve essere segno di contraddizione"... "E Maria stava ai piedi della Croce!" (cfr. Lc 2,34 Jn 19,25).

Il cammino dell'amore secondo Cristo è un cammino difficile, esigente.

Bisogna essere realistici. Coloro che non vi parlano altro che di spontaneità, di facilità, vi ingannano. Il dominio progressivo della nostra vita, imparare ad essere ciò che Dio vuole, richiede già uno sforzo paziente, una lotta su noi stessi. Siate uomini e donne di coscienza. Non soffocate la vostra coscienza, non la deformate, chiamate col loro nome il bene e il male. Inevitabilmente conoscerete le contraddizioni di una società di cui ben si conoscono i vizi. Senza staccarsi dalla carità, ma con coraggio, bisogna anzitutto costruire in noi stessi la forma della società che vogliamo per domani. La fede è un rischio.

Il Cristo è stato un segno di contraddizione, egli ha offerto, sino alla morte la sua amicizia a tutti, con Maria ai piedi della croce. Anche Bernadette ha conosciuto la contraddizione e la sofferenza. Non è solo per gli altri che ella aveva trasmesso la parola della Vergine: "Penitenza". Ella stessa era stata avvertita da Maria della durezza del cammino: "Non ti prometto di essere felice in questo mondo ma nell'altro".

Non temiamo: rispondere a questa esigenza ci unisce veramente a Cristo che offre la sua vita, è una sorgente di gioia interiore ed una condizione di efficacia della Chiesa nel mondo.


7. "Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla...

Egli voleva che ella si presentasse senza macchia né ruga, ma santa e immacolata" (cfr. Ep 5,25-27).

Anche noi amiamo la Chiesa. Quanto la vorremmo più trasparente, più libera da ogni compromissione! Ma noi siamo la Chiesa! Noi non possiamo criticarla come se essa fosse esterna a noi. Se amiamo quelli che essa raccoglie, se siamo pronti al servizio, potremo cercare e trovare con lei forme di vita nuova, un linguaggio vero. Noi potremo inventare luoghi ove ognuno potrà più agevolmente rispondere alla sua vocazione. Noi riscopriremo anche che la parrocchia è il luogo ove formiamo un solo Corpo, con i nostri fratelli e le nostre sorelle di tutti gli orizzonti e di tutte le generazioni. Con la Chiesa, noi serviremo la causa degli uomini. Con lei, nell'amore e nel rispetto degli altri, noi non avremo più paura di testimoniare, di dire e di gridare la nostra fede, perché altrimenti, come questo mondo indifferente potrebbe conoscerla? Noi contribuiremo a rendere alla Chiesa, a ciascuna delle sue parrocchie, dei suoi movimenti, dei suoi seminari, la giovinezza dello Spirito! "Andate a tutte le nazioni, fate discepoli". Questo comandamento del Signore è stato affidato a Pietro e agli altri Apostoli. E io, a mia volta, vi mando tutti in missione, come battezzati e confermati. E, cari giovani, ho una cosa importante da dirvi: io auguro che un certo numero di voi risponda "si" all'appello del Signore, impegnando tutte le sue forze nel suo esclusivo servizio.

Questo può essere il luogo e l'ora per riflettervi davanti a Maria.

Maria, la Madre della Chiesa, continua a formare il Corpo mistico di Cristo! Che ella ci insegni a servire la Chiesa!


8. Nei giorni della Pentecoste, "i discepoli se ne stavano al piano superiore e perseveravano nella preghiera, con Maria madre di Gesù!" (cfr. Ac 1,13-14).

Maria, insegnaci a pregare. Come Maria lasciamoci invadere dall'impeto dello Spirito Santo. Molti di noi hanno riscoperto la gioia della preghiera: pensare a Dio amandolo, lodarlo insieme, ascoltare la sua parola. La preghiera non è in primo luogo per la nostra soddisfazione. Essa è spogliazione di noi stessi per metterci a disposizione del Signore, lasciarlo pregare in noi. E' il respiro della Chiesa e il porsi al diapason di Dio. Essa costituisce un servizio essenziale della Chiesa, il servizio della lode, e il servizio che permette agli uomini di aprirsi al Redentore, essa è la fonte e l'esito del nostro impegno.

Possiamo noi non separare mai l'azione dalla contemplazione. E che le nostre preghiere convergano verso l'Eucaristia dove il Cristo stesso prende la nostra vita per offrirla con la sua e farle portare i suoi frutti.


9. Tutto quel che abbiamo detto ci permette di individuare la vera via. Il Cristo vuole che noi amiamo la vita, che noi doniamo attorno a noi il gusto di vivere e di amare. Egli è venuto perché noi abbiamo la vita in abbondanza.

O Madre, benedetta tra tutte le madri, ti affido i giovani qui presenti, i giovani dell'universo intero. Io ti supplico per tutti e per ciascuno: dona loro la grazia di amare la vita, di fare totale affidamento in tuo Figlio Gesù Cristo, di collaborare concretamente nella Chiesa alla sua missione di verità, di giustizia e di pace! Ed ora, con tutti voi, rendiamo grazie a Dio riprendendo le parole di Maria.

Con particolare affetto saluto ora i numerosi giovani provenienti da diverse località della Spagna e dell'America Latina. Carissimi, come frutto di questo incontro vi esorto a guardare con rinnovata gioia la figura sempre vivente della Madre del Redentore. Come lei, sappiate essere sempre fedeli a Cristo e alla Chiesa. E uniti dagli stessi sentimenti di amore alla vita e ai fratelli, possiate camminare insieme per il sentiero che vi conduce al Padre. Con un sincero ringraziamento per la vostra affettuosa accoglienza, vi benedico di cuore.

Desidero ora aggiungere una parola per tutti i giovani di lingua inglese. Riflettendo sulla vita di fede, di speranza e d'amore che siamo chiamati a vivere come membri della Chiesa di Cristo, scopriamo immediatamente una profonda necessità personale di preghiera. Cari giovani, è la preghiera che ci tiene uniti a Cristo. La preghiera ci mette in grado di perseverare nella verità e nel generoso amore reciproco, e di dare un durevole contributo di servizio al mondo.

Preghiamo oggi e sempre insieme con Gesù Cristo, il Figlio di Maria e fratello nostro, il Figlio di Dio e Salvatore del mondo.

Cari giovani dai paesi di lingua tedesca! Vi auguro con tutto il cuore di sentirvi ancora così uniti fraternamente come adesso a Lourdes in queste ore.

In questo modo sarete lieti nella fede e rafforzati nella vostra unione con Gesù Cristo e con la sua Chiesa. Maria vi accompagni su questa via con la sua intercessione materna.

Data: 1983-08-15 Data estesa: Lunedi 15 Agosto 1983


GPII 1983 Insegnamenti - Alle religiose - Lourdes (Francia)