GPII 1993 Insegnamenti - Il saluto alla comunità polacca nella chiesa dello Spirito Santo - Vilnius

Il saluto alla comunità polacca nella chiesa dello Spirito Santo - Vilnius

Titolo: "Questa città possiede una evidente vocazione al dialogo e allo scambio fraterno fra Cristiani"

Carissimi fratelli e sorelle!


1. Durante questo mio pellegrinaggio in Lituania, è per me motivo di particolare letizia fare oggi una sosta nella chiesa dello Spirito Santo a Vilnius, frequentata regolarmente da Polacchi cittadini Lituani.

Questo tempio costituisce un simbolo eloquente e quasi un memoriale degli avvenimenti che hanno impresso un marchio indelebile nella storia cristiana e civile dei due Paesi legati, sin dal tempo del matrimonio tra Jogaila Granduca di Lituania ed Edvige erede del trono di Polonia, da intensi rapporti di vicinanza, amicizia e fratellanza. La luminosa figura di san Casimiro basta da sola a rappresentare la profondità e la fecondità di tale legame, rimasto solido persino in momenti difficili, quando antagonismi passeggeri hanno rischiato di oscurarne le motivazioni, senza pero riuscire mai ad intaccarne il senso e la validità.

Sono contento di trovarmi quest'oggi tra voi, carissimi fratelli e sorelle, e tutti vi saluto con affetto. Saluto in particolare il Primate di Polonia con tutti i Vescovi venuti dalla Patria. Saluto Mons. Kondrusiewicz di Mosca e Mons. Swatek di Mohilev. L'incontro con voi, cari fratelli nell'episcopato, in questo luogo ricco di memorie storiche, civili e spirituali, è veramente un dono del Signore che mi arreca profonda gioia. Saluto anche i rappresentanti delle autorità: il Vice Primo Ministro Sig. Goryszewski, in viaggio in Lituania, e l'ambasciatore il Sig Widacki che avevo già incontrato. Desidero anche ringraziare insieme a voi l'Arcivescovo di Vilnius che ci ha introdotti qui.

Devo dire che ho ammirato il suo impegno: lui, lituano, che conosce molte lingue del mondo, ha fatto un grande sforzo per imparare la nostra lingua polacca.


2. Non è mia intenzione soffermarmi oggi in modo particolareggiato sul passato, più o meno remoto, lo portiamo tutti dentro di noi, lo faccio anch'io, questo passato che appartiene ormai alla storia. Ne rendiamo grazie a Colui che è il Signore della storia, riconoscendo sia nei momenti felici, solenni, che in quelli bui e difficili, l'azione della sua provvidenza. Come Vescovo di Roma sono qui anzitutto per confermare i miei fratelli nella fede e per incoraggiare tutti ad affrontare le sfide del presente guardando con speranza verso il futuro.

Al presente appartiene, in primo luogo, la comune esperienza dalla quale solo adesso stanno uscendo i credenti di queste regioni d'Europa. Dopo l'ora delle tenebre e della prova, è spuntata da qualche tempo l'ora della luce e di un rinnovato inizio cristiano. Dopo le numerose difficoltà sperimentate durante cinquanta lunghi anni nel praticare la fede, è giunto - confidiamo - finalmente il momento di dare testimonianza aperta a tutti - polacchi e lituani - del Vangelo, convinti che esso rappresenti per ogni uomo e per intere società il più solido riferimento che permette di superare le difficoltà nell'ora presente, e permette anche di sconfiggere le paure e le tentazioni di scoraggiamento, ispirando in tutti propositi di solidale impegno in vista del bene comune e del futuro.

Carissimi fratelli e sorelle, questa vostra Città possiede una evidente vocazione alla coesistenza di varie persone, di varie lingue, di varie culture e religioni. così era nel passato, così è anche adesso. In particolare si tratta della coesistenza fraterna dei Cristiani che pregano in lingue differenti e che si sentono eredi di storie diverse, ma in parte - e talvolta in larga misura - comuni. In questo tempo e nei numerosi altri in cui si celebra l'Eucaristia e si amministrano i Sacramenti nelle due lingue, Polacchi e Lituani sono chiamati a collaborare, a sapersi anzitutto ascoltare, per coltivare la medesima fede, la medesima speranza ed il medesimo amore che unisce tutti.

Del resto, allargando lo sguardo all'intero Continente europeo, come non avvertire l'esigenza che le diverse Nazioni, resistendo a pericolosi richiami nazionalistici, si inseriscano responsabilmente, pur con modalità proprie, nel comune processo di una nuova integrazione del nostro Continente? La Chiesa, da parte sua, è consapevole della propria missione in questa fase storica e non manca di fare quanto le è possibile per favorire tale processo, secondo le indicazioni del Concilio Vaticano Il.

Carissimi, l'Europa attende che in questo processo che deve avvenire nel nostro Continente, la nostra comunità nazionale e anche quella parte di essa che vive entro i confini della Lituania, assumano un ruolo attivo. Anche la Chiesa che è in Europa attende di tornare a respirare quanto prima a pieno ritmo con i due polmoni: quello dell'Ovest e quello dell'Est, formati dalla storia in duemila anni. La Chiesa e l'Europa hanno quindi bisogno anche del vostro apporto per rinnovarsi sotto la spinta dello Spirito Santo. Nel nostro secolo lo Spirito Santo ha agito in modo particolare attraverso il Concilio Vaticano II. Partendo dal messaggio conciliare dobbiamo costruire un futuro di speranza, di profondo rinnovamento spirituale, nella pace, nello spirito di riconciliazione di solidarietà umana largamente intesa.


3. Carissimi fratelli e sorelle, l'odierno incontro mi offre l'opportunità di volgere insieme con voi lo sguardo - seppur brevemente - a questo auspicato futuro da realizzare all'insegna della fedeltà a Dio e all'uomo. Possa lo Spirito Santo ispirare a tutti la volontà e la saggezza necessarie per costruire, in questa travagliata regione d'Europa, una comunità ecclesiale e sociale, nazionale e internazionale veramente fedele a Dio ed in cerca del suo Regno ed insieme - essendo fedele a Dio - fedele all'uomo ed alla sua particolare dignità.

La fede possiede anche un importante valore sociale. "Voi siete la luce del mondo - ha detto Cristo ai suoi discepoli -; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere affinché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa" (Mt 5,14-15).

La Lituania e la Polonia di domani si svilupperanno in modo armonico nella misura in cui voi, figli e figlie della Chiesa, vivrete individualmente e comunitariamente nella luce della sapienza del Vangelo: nella misura in cui saprete con coraggio ed ardimento proclamare e seguire sempre Cristo. Egli è - secondo le sue stesse parole - "la via, la verità e la vita" (Jn 14,6). Cristo è anche la via più sicura per un futuro degno dell'uomo e della sua altissima vocazione all'amore; è la verità capace di assicurare all'avvenire un autentico fondamento; è infine pienezza di vita per quanti si impegnano al servizio del prossimo in questo mondo, ma con lo sguardo costantemente rivolto ai beni eterni.

Il fatto che Cristo è venuto perché "abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" era il tema del grande incontro dei giovani di tutto il mondo in un altro Continente, nel Continente americano a Denver. Confido che l'eco di quel messaggio dei giovani giungerà a tutti voi, e specie alla vostra gioventù e vi aiuterà a cercare Colui che è venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.


4. Queste sono le riflessioni e gli auspici che in particolar modo desidero affidare alla Beata Suor Faustyna Kowalska. Ho avuto la gioia di beatificarla alcuni mesi fa a Roma presenti il Cardinale Primate di Polonia e l'Arcivescovo di Vilnius. Suor Faustyna è stata per molti anni "una dei vostri" e questa chiesa custodisce con grande cura la sacra immagine di Gesù Misericordioso, da lei venerata e propagata. Carissimi, cercate di diventare imitatori del suo amore filiale verso la Trinità Santissima. Imparate da Suor Faustyna, umile e fedele testimone di Dio a essere in ogni circostanza figli e figlie del Padre celeste, a rimanere discepoli del Verbo incarnato e docili strumenti dello Spirito vivificante e consolatore.

La Beata Faustyna interceda per ognuno di noi e ci aiuti a conservare lo sguardo fisso nell'eternità celeste, mettendo sempre come lei fece, Dio al primo posto nella propria esistenza. Sarà, in tal modo, sicuramente efficace la nostra testimonianza evangelica ed il nostro impegno a servizio dei fratelli.

Desidero invitare tutti i miei fratelli nell'episcopato e soprattutto l'Arcivescovo di Vilnius a impartire insieme a me la Benedizione finale a tutti i fedeli presenti nella Chiesa e fuori di essa, perché molte persone hanno partecipato all'incontro fuori della Chiesa.

Desidero ancora aggiungere qualcosa. Quando si comincia a parlare in lingua materna facilmente si diventa loquaci. Cerchero di evitarlo.

Comunque voglio aggiungere qualcosa. Non sono mai stato a Vilnius. Sono qui per la prima volta. Nello stesso tempo si può dire che per tutta la mia vita, almeno dall'età della ragione, ero a Vilnius. Ero a Vilnius con il pensiero e con il cuore. Si potrebbe dire con tutto il mio essere, almeno in qualche sua particolare dimensione. E così ha continuato ad essere pure a Roma, forse anche di più. Desidero pero ringraziare calorosamente la Provvidenza divina per avermi finalmente condotto qui. Questa è per me una grazia particolare, la grazia di questo pellegrinaggio di tutti gli incontri e soprattutto dell'Eucaristia che abbiamo celebrato stamattina. In quel momento ho capito che cosa è il mistero di Dio nella storia dei popoli.

Dio scrive le sue verità, i suoi provvidenziali e salvifici disegni, e li scrive nella vita di ogni uomo, nella storia dei popoli. E qui non è difficile vederlo. Ciò diventa particolarmente evidente, ci parla attraverso tutto quello che è stato e che è. Ho compreso tutto ciò che portavo dentro di me da tanti anni e decenni.

Ancora una cosa. Ieri abbiamo pregato insieme nel Santuario della "Porta dell'Aurora" (Ostra Brama) dove ho citato un versetto rivolto alla Madre di Dio, tratto dal poema di Adam Mickiewicz "Pan Tadeusz": "O, Vergine Santissima, che ad Ostra Brama splendi E a Czestochowa il fulgido santuario difendi".

Desidero alla fine di questo incontro dirvi che queste parole sono profetiche. Anche i poeti in un modo tutto particolare partecipano alla missione profetica. Queste parole profetiche parlano di ciò che rimarrà nonostante tutte le difficoltà che possiamo incontrare noi stessi e che possono incontrare i nostri fratelli lituani. Ciò rimarrà. E non si può sconfiggere. Infatti si tratta di Lei che è una e la stessa sempre. L'ho già conosciuta in vari modi a cominciare da Kalwaria Zebrzydowska, attraverso Jasna Gora, Fatima e alla fine alla Porta dell'Aurora. Lo so, che Lei vince ogni male anche quello più grande, definitivo.

Lei calpesta la testa del serpente. Spero che ci permetta di superare anche quei mali che ostacolano la strada verso il futuro.

Auguro ai miei connazionali, e ai miei fratelli di Lituania, che vivono in Polonia e in Lituania, di intraprendere questa strada verso il futuro sotto la tutela della Madonna di Jasna Gora e della Porta dell'Aurora.

Data: 1993-09-05 Data estesa: Domenica 5 Settembre 1993

L'omelia per gli oltre trecentomila fedeli radunati nel campo "Sàntaka", di fronte al seminario Maggiore - Kaunas

Titolo: I figli di questa terra sentono impellente il bisogno di un grande e totale rinnovamento




1. "Manda il tuo Spirito, Signore, e rinnova la faccia della terra".

Il Salmo responsoriale dell'odierna liturgia annunzia la gloria del Creatore. Il mondo visibile e quello invisibile rendono testimonianza a Dio. Gli rende testimonianza in modo speciale la "faccia della terra", che sempre si rinnova secondo il ritmo del tempo. Le stagioni la rendono adatta ad essere coltivata così da portare a maturazione tutto ciò che serve alla vita dell'uomo.

In tal modo l'essere umano rimane unito alla terra di generazione in generazione.

Cantando oggi questo Salmo, che loda lo Spirito Creatore, vogliamo ringraziare la vostra terra perché è diventata la patria delle generazioni che si sono succedute. La terra è patria degli uomini!


2. La faccia della terra si rinnova grazie all'uomo. Dio l'ha creato a sua immagine e somiglianza e gli ha dato come eredità la terra. Erede delle opere create da Dio, egli la soggioga e con lo sforzo del suo intelletto e della sua volontà, trae da essa beni sempre nuovi. Partecipa così all'opera di rinnovamento della faccia dena terra. Egli pero è anche capace - purtroppo - di deformare e distruggere questa faccia, come dimostrano le guerre e i disastri ecologici, che tanti e così gravi danni recano all'uomo e all'habitat vitale del globo terrestre.

Il Creatore non ha dato forse la terra in possesso agli uomini e alle nazioni, affinché fossero di essa custodi vigilanti e premurosi? E' grazie all'uomo che si rinnova la faccia della terra. Si rinnova quanto lo spirito dell'uomo obbedisce allo Spirito di Dio: allo Spirito di Verità e di Amore.


3. Oggi, in questa tappa del mio pellegrinaggio fra voi, carissimi fratelli e sorelle, voglio insieme con voi introdurmi nel Cenacolo dove Cristo promette agli Apostoli come Consolatore lo Spirito Santo.

Egli afferma: "Ma il Consolatore... che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà ciò che io vi ho detto" (Jn 14,26).

Cristo ha recato all'umanità la Verità tutt'intera. Ma è necessaria - nell'economia della salvezza - l'unzione con lo Spirito Santo, perché questa verità possa agire nell'intelligenza e nel cuore dell'uomo, permettendogli di rinnovare la faccia della terra.

L'unzione significa un rinvigorimento e una forza. Cristo, nella sua Croce e nella sua Risurrezione, ha lasciato agli apostoli e alla Chiesa, ha lasciato a noi, per tutti i tempi, la potenza - la potenza della Verità.

In questa potenza Cristo resta sempre con noi. Viene in noi e in noi rimane grazie allo Spirito Santo. Viene in noi e in noi rimane nell'unità con il Padre: con il Padre suo e Padre nostro. perciò possiamo sempre pregare: "Padre nostro".


4. "Manda lo Spirito Santo - e rinnova la faccia della terra!". Questo grido è di grande attualità nel momento in cui i figli e le figlie di questa vostra terra, come pure i popoli vicini legati a voi da fraterna solidarietà, sentono l'impellente bisogno di un grande e totale rinnovamento della loro vita sociale, familiare, personale e nazionale.

E perciò il grido della santa liturgia diventa ancor più forte: "Vieni, Spirito Santo riempi i cuori dei tuoi fedeli ed accendi in essi l'ardore del tuo amore".

Si, riempi i cuori! Colma questo "cuore" umano che è un tempio della visitazione divina dello Spirito Santo. Solo, infatti, attraverso il "cuore" dell'uomo, visitato dalla potenza della verità e dell'amore, può essere realizzato il rinnovamento della terra.


5. "Vieni, Spirito Santo...".

Preghiamo con tali parole nel rito del Sacramento della Cresirna. Questo chiediamo nella celebrazione dei Matrimoni. così gridiamo durante l'Ordinazione sacerdotale: "Veni, Creator Spiritus".

Abbiamo ascoltato poco fa l'apostolo Paolo, il quale ci ha esortato a comportarci in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto (Cfr. Ep 4,1).

La vocazione di ogni cristiano è rendere testirnonianza a Cristo in tutta la sua vita. Rendere testimonianza a Cristo innanzitutto nella vita personale, mediante la sincera adesione al Vangelo, obbedendo a tutti i comandamenti divini e seguendo in ogni situazione gli insegnamenti del Signore. Si tratta di una vocazione che interessa ogni battezzato, ma si riferisce, in modo particolare, agli sposi, perché la famiglia è la prima "Chiesa domestica", in cui inizia l'opera di evangelizzazione delle nuove generazioni.

Ciò si riferisce, in maniera ancora più specifica, ai Sacerdoti, in quanto pastori del Popolo di Dio, uniti sacramentalmente a Cristo - Buon Pastore.


6. Nella fase attuale della storia della Lituania è quanto mai importante che l'intera Comunità cristiana prenda coscienza della propria vocazione e della propria missione, illuminata dalla luce dello Spirito Santo. L'invito a rendere testimonianza a Cristo interessa ciascuno personalmente, ma è rivolto a tutto il popolo di Dio, così che possiamo dire che la responsabilità dei credenti è anche sociale.

Vi saluto tutti con affetto: il Card. Vincentas Sladkevicius, vostro Arcivescovo i Presuli presenti i Presbiteri, i Religiosi e le Religiose. Saluto i laici impegnati nell'apostolato. Saluto le Autorità civili e quanti hanno voluto unirsi a noi.

Carissimi fratelli e sorelle, il Signore attende da voi una comune azione missionaria che faccia risplendere dinnanzi a tutti la novità del Vangelo.

E' pertanto necessario alimentare la fede grazie all'approfondimento delle Sacre Scritture e all'intensa costante preghiera, personale e liturgica. Saranno utili al compimento di tale vostra missione il supporto e l'aiuto che offrono i gruppi di preghiera come pure i Movimenti e le Associazioni di apostolato. E' soprattutto voi, Laici, che vorrei invitare ad assumere, con coraggio e grande fiducia in Dio, le vostre peculiari responsabilità apostoliche nella Chiesa e nei vari ambiti della vita civile. Lo Spirito del Signore sosterrà il vostro sforzo al servizio del Regno di Dio.


7. Gesù dice: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (Jn 14,23).

Fratelli e sorelle! Preghiamo insieme perché la Santissima Trinità dimori nei nostri cuori. Le labbra parlano dall'abbondanza del cuore.

Dall'abbondanza del cuore nascono anche le opere conformi al Vangelo di Cristo.

Quanto è necessaria questa divina abbondanza dei cuori, affinché possa rivivere anche tra voi la verità del Vangelo! Perché le parole e le opere di tutte le figlie e di tutti i figli della Lituania diventino una "nuova evangelizzazione". Nuova non nel contenuto, che rimane sempre lo stesso annuncio di Cristo morto e risorto per la salvezza dell'umanità, ma nuova nei metodi e nelle forme atte a rispondere alle sfide di questo nostro tempo. Perché si rinnovi la "faccia" di tutta la vostra terra, noi invochiamo con fede appassionata: "Vieni Spirito Santo, vieni e rinnova la faccia della terra!" Amen.Vorrei ringraziare la Santissima Provvidenza per questa giornata di oggi, per questo incontro eucaristico, per questa Celebrazione a Kaunas.

Nel momento della mia chiamata alla Sede di Pietro ho pensato alla Vergine Madre Nostra di "Ausros Vartai". E oggi devo ringraziare questa nostra Madre che mi ha guidato e condotto fino a Kaunas.

E voglio, sotto la presenza materna di questa nostra Madre, ringraziare Dio Padre e Figlio e Spirito Santo per la vostra fede che avete conservato e avete difeso durante i tempi difficili.

Ringrazio per questa fede del popolo lituano, dei vostri sacerdoti, dei vostri Vescovi, di questo vostro Cardinale, un grande testimone della fede e dell'amore di Cristo, dell'amore del popolo di Dio. Per questo ringrazio trovandomi tra voi e avendo celebrato la Santissima Eucaristia insieme a voi.

Vi ringrazio per la vostra presenza, per la vostra partecipazione, per la vostra preghiera, per la vostra accoglienza qui, in questa bella piazza della Celebrazione eucaristica, e anche attraverso la città dove tanti mi hanno aspettato e salutato. Vi ringrazio per tutto questo, perchè lo trovo come espressione di questa fede che ha vinto, di questa vittoria della fede che si manifesta in voi.

Vi auguro che questa fede rimanga sempre la vostra forza e sia questa forza a consentirvi di ricostruire spiritualmente e anche esteriormente la vostra patria, la vostra vita, la vostra identità lituana e cristiana, per il bene della santa Chiesa, Madre nostra, e per il bene dell'Europa e dell'umanità.

Data: 1993-09-06 Data estesa: Lunedi 6 Settembre 1993

L'incontro in Arcivescovado con gli undici Presuli della Conferenza Episcopale Lituana - Kaunas

Titolo: Il compito della nuova evangelizzazione richiede nuovo impulso all'apostolato dei laici

Venerati fratelli nell'Episcopato!


1. "Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!" (Rm 1,7).

Sperimento in questi giorni la gioia di vedere finalmente realizzarsi l'auspicio, formulato sin dall'inizio del mio Pontificato, di rendere visita, una volta ripristinata la libertà religiosa e ristabilito il rispetto dei diritti umani, a voi e ai fedeli della Lituania, Nazione "Semper fidelis" alla Sede di Pietro.

Pochi mesi or sono, durante la "Visita ad Limina", vi ho espresso i sentimenti di speranza e il vivo interesse con cui seguo il risorgere della vita religiosa nel vostro amato Paese.

Nel ribadire ora, in terra lituana, quanto allora ebbi occasione di dire, desidero innanzitutto confermarvi nel proposito di privilegiare l'evangelizzazione delle vostre comunità, mediante un'azione catechetica sempre più adeguata e capillare.

Dopo mezzo secolo di silenzio su Dio e di vita ecclesiale forzatamente limitata all'ambito cultuale all'interno delle Chiese, i credenti lituani hanno sicuramente sete di approfondire la loro fede. A tal fine, di grande utilità sarà la diffusione del nuovo "Catechismo della Chiesa Cattolica" recentemente promulgato, che costituisce un autorevole strumento per l'organica presentazione della dottrina cristiana, secondo le linee del Concilio Vaticano II.

Tale rinnovato annuncio del Vangelo si rivelerà particolarmente salutare in questo delicato momento storico in cui il popolo lituano, dopo aver subito gli influssi deleteri dell'ideologia marxista, affronta ora l'impatto con un altro tipo di cultura, apparentemente meno aggressiva, ma in realtà non meno insidiosa, perché largamente attraversata da un materialismo pratico che attenta alle radici stesse dell'esperienza religiosa.


2. Venerati fratelli nell'Episcopato, per il buon esito della nuova evangelizzazione saranno, pertanto, decisivi due impegni pastorali già feIicemente avviati in Lituania: l'aggiornamento del clero e la forrnazione dei laici.

Quanto ai Sacerdoti, come dimenticare che uno dei mali maggiori, sofferti durante gli anni di occupazione e di persecuzione, è stato l'isolamento, che li ha privati a lungo dei normali mezzi di formazione? Le lacune derivanti da tale situazione vanno certamente colmate. Esercizi e ritiri spirituali, incontri di formazione permanente, la partecipazione a significative esperienze pastorali anche internazionali, il contatto con i nuovi movimenti ecclesiali saranno utili mezzi per provvedere ad un adeguato aggiornamento, che non mancherà di rivelarsi particolarmente utile per la vita personale e per l'azione pastorale del clero.

Non meno importante è poi la preparazione dei futuri Presbiteri, che dovrà accompagnarsi ad una conveniente riforma dei Seminari, secondo gli orientamenti offerti dal Concilio e dai successivi documenti della Chiesa.

Il compito quanto mai urgente della nuova evangelizzazione richiede, inoltre che sia impresso nuovo impulso all'apostolato dei laici, fortemente contratto in Lituania, durante il periodo delle ben note limitazioni della libertà, proprio mentre nella Chiesa universale si registrava una promettente stagione di impegno laicale.

La responsabilità dei laici, chiamati ad un'attiva partecipazione alla vita ecclesiale e ad una specifica ed insostituibile testimonianza nella società, si radica nel Battesirno. Essa crescerà nella misura in cui il laicato cattolico acguisterà piena consapevolezza delle esigenze evangeliche. Sarà d'indubbia utilità per le Comunità cattoliche lituane stabilire contatti con quei movimenti laicali, riconosciuti dall'autorità ecclesiale e diffusi ormai in tutto il mondo.

Questi, con la loro vivacità e il loro impegno, hanno portato, negli anni prima e dopo iI Concilio, un notevole contributo al rinnovamento della vita cristiana. Ne trarranno vantaggio i giovani, alla ricerca della propria vocazione; gli adulti, chiamati ad essere testimoni credibili nella società; le famiglie, che devono diventare sempre più "chiese domestiche"; l'intero popolo lituano, che vedrà scorrere la linfa vitale dei valori cristiani, annunciati con rinnovato vigore nell'ambito del lavoro, della scuola e dell'Università, del servizio sociale e politico.


3. Carissimi fratelli nell'Episcopato, affido al Signore, mediante l'intercessione della Vergine Santa, Regina della Lituania, singolarmente venerata dal popolo lituano, questi auspuci, che so essere pienamente da voi condivisi. Lo faccio di tutto cuore, esprimendo nuovamente la mia riconoscenza sia per il reiterato invito ricevuto da tutti voi, e in particolare dal venerato Cardinale Sladkevicius, sia per la calda accoglienza che mi avete riservato durante questa mia visita pastorale. Accompagno questi miei voti con l'assicurazione di un costante ricordo al Signore.

Ad ognuno di voi ed a tutti i fedeli della carissima Lituania, la mia affettuosa Benedizione.

Data: 1993-09-06 Data estesa: Lunedi 6 Settembre 1993

L'incontro con le giovani generazioni della Lituania - Kaunas

Titolo: "Accogliete l'impulso della Nuova Evangelizzazione di cui la vostra Patria, l'Europa e il mondo hanno bisogno"

Carissimi giovani della Lituania!


1. Ho desiderato vivamente questo incontro. Ed eccomi ora finalmente in mezzo a voi, pellegrino del Vangelo. Come Pietro, vengo ad annunciarvi Cristo, ad incoraggiarvi nel seguire le orme di Colui che rappresenta la nostra unica vera speranza. Vengo per proclamare insieme a voi: "Solo tu, Signore, hai parole di vita eterna!" (Jn 6,69).

Cristo vi vuole felici; per questo, anche il Papa desidera che siate felici. Egli viene per indicarvi nel nome di Cristo la strada della gioia vera.

Guardate con fiducia davanti a voi! Sono finiti i lunghi anni di privazione delle libertà fondamentali. Ora, il vostro Paese si avvia, non senza fatica, verso traguardi più sereni. Dove regnava l'autoritarismo, ora è aperto lo spazio per una libertà responsabile, dove veniva coltivata la sfiducia nell'altro, si sviluppa la comprensione e la tolleranza; dove si cercava di soffocare la fede mediante il materialismo si riafferma adesso la libertà religiosa, che porta con sé non soltanto il rispetto di Dio ma anche quello dell'uomo.

"Aprite le porte a Cristo", giovani della Lituania! Siate i primi ad accogliere l'impulso della nuova evangelizzazione, di cui la vostra Patria, l'Europa e il mondo hanno urgente bisogno! Cristo conosce il cuore dell'uomo, il cuore di ciascuno di voi. Cristo vi conosce e vi ama. Solo Gesù può soddisfare appieno le esigenze e le aspirazioni più intime e vitali dello spirito umano.

Il Vangelo, messaggio di speranza e di autentico rinnovamento, è valido per ogni epoca e per ogni persona. Accoglietelo come dono di salvezza; fatelo divenire norma del vivere quotidiano. Proclamatelo e testimoniatelo. Siate testimoni di Cristo!


2. La felicità è cercata invano da chi, fissando lo sguardo in se stesso ed ascoltando i richiami di falsi profeti, si incammina sulla strada del consumismo, del permissivismo morale, dell'egoismo coltivato come stile di vita, dell'indifferenza religiosa. Cercano invano la felicità e si espongono a gravi delusioni quanti sperano di trovarla nelle sette che manipolano l'uomo, proponendo forme di esoterismo e di magia.

Come non mettere in guardia poi, dagli sterili sincretismi che del Vangelo accettano soltanto alcune pagine, trascurandone altre, o da quelle ideologie totalizzanti che pretendono di fornire visioni globali dell'esistenza svincolate dal dovuto e salvifico riferimento a Dio e al suo eterno volere? I frutti, raccolti dagli alberi che crescono in margine a questi sentieri devianti, si rivelano subito assai amari. Dietro alcuni fenomeni giovanili moderni - come lo spaccio ed il consumo di droghe, la ricerca di paradisi artificiali il mercato del sesso e della pornografia, la violenza e la delinquenza minorile, i fantasmi razzisti, il suicidio - si cela un vuoto profondo e alienante, una crisi di valori che sfocia inevitabilmente in un grave smarrimento morale.

Chi potrà dare senso all'esistenza se non Colui che, solo, ha parole di vita eterna (Cfr. Jn 6,68)? Chi meglio di Gesù, che ha dato la vita per l'uomo, potrà dire all'uomo qual è l'autentica strada per la felicità?


3. In tutte le culture, gioventù sta ad indicare speranza, futuro, sfida, sforzo, ricerca, impegno formativo. In Lituania, e negli altri Paesi che hanno condiviso la stessa lunga prova dell'utopia atea e disumanizzante finita pochi anni or sono, "gioventù" è un termine che richiama ad un particolare senso di responsabilità.

A voi, giovani della Lituania, incombe il compito non lieve ma esaltante di costruire il futuro per il vostro Paese.

La Chiesa è al vostro fianco, perché è suo scopo condividere le prove e le speranze della vostra faticosa ricerca (Cfr. GS 1).

Essa vi propone innanzitutto il Vangelo, eterna Parola di salvezza.

Non abbiate paura di chiedere ai sacerdoti il pane della verità cristiana, questo cibo spirituale che vi appartiene e che essi si faranno un gradito obbligo di fornirvi. Non abbiate timore di avere fame di Dio e della sua verità.

Già Agostino - che prima della conversione aveva personalmente sperimentato la realtà del peccato e la fame di Dio - avvertiva che il cuore dell'uomo è inquieto sino a quando non trova riposo in Dio (Cfr. Confessioni, 1,1,1). La lettura della Bibbia - specie del Nuovo Testamento - e del Catechismo della Chiesa Cattolica, recentemente pubblicato, potranno illuminarvi ed orientare l'intera vostra vita.


4. Giovani della Lituania e del Baltico, ponete al centro della vostra esistenza la Parola di Dio. Ricordate sempre che, come opportunamente sottolinea il Catechismo della Chiesa Cattolica, "la fede cristiana... non è una religione del Libro. Il cristianesimo è la religione della "Parola" di Dio, "non di una parola scritta e muta, ma del Verbo incarnato e vivente"" (CEC 108).

Il vostro impegno prioritario sia quello di approfondire il contatto personale con Cristo nella lettura del Vangelo, nella meditazione dei misteri della salvezza e nella preghiera. Incontrare Cristo, ascoltarlo, parlare con Lui avvicina l'essere umano a Dio e lo rende "prossimo" dei fratelli.

Amore, amicizia, fratellanza, servizio, uomo, donna, matrimonio, lavoro, pane, gioia sono parole che, viste e dette in una prospettiva cristiana, acquistano nuovo vigore e profondità. Ed una società - come quella alla quale voi aspirate - può veramente rinnovarsi quando questi ed altri simili termini usati nel quotidiano linguaggio, vengono a rivestire un valore intimamente improntato al messaggio evangelico.


5. Un altro servizio che la Chiesa è pronta a rendervi è di offrirvi spazi per il dialogo e la formazione. Dopo anni difficili, e perfino rischiosi, le parrocchie e le altre istituzioni ecclesiali fanno ora uno sforzo - talvolta assai faticoso - per dar vita a occasioni di incontro e crescita personale e di gruppo.

Vedono la luce anche in Lituania diversi movimenti di spiritualità sorti alle volte come preludio e alle volte come frutto del Concilio Vaticano II. Sotto la guida attenta e sollecita dei Pastori, tali movimenti e strutture associative potranno essere di valido sostegno alla maturazione umana e spirituale della gioventù lituana.

Guardate con fiducia e cogliete con prontezza tali provvidenziali possibilità promosse per formare persone umanamente salde e cristiani convinti in grado di rendere più manifesta la missione della Chiesa.

Sarete stimolati a diventare il tipo di uomo o di donna che tante volte avete chiesto ad altri di essere: onesto, leale, giusto, fraterno, servizievole, coraggioso, attento agli altri più che a se stesso, amante della libertà come occasione di esercizio della coscienza e non come opportunità per l'egoismo, dedito al lavoro desideroso di assumersi le proprie responsabilità.


6. Nella Chiesa, inoltre voi troverete i sacrarnenti, che costituiscono le fonti della vita nuova offerta dal Cristo.

In particolare, i sacramenti dell'iniziazione cristiana - il Battesimo, la Confermazione, l'Eucaristia - ma anche quelli della Riconciliazione e del Matrimonio possono aiutarvi nell'itinerario spirituale che state percorrendo.

Difficoltà ben note, per fortuna ormai sorpassate, hanno impedito a molti di voi di essere confermati mediante il sacramento della Cresima, nella fede professata col battesimo. Ora è il momento di compiere questo passo impegnativo ed importante.

Un grande aiuto nel vostro cammino di crescita potrete trovare nel sacramento della Riconciliazione.

Molti guardano oggi con diffidenza a questo sacramento e se ne tengono lontani. Giudicano il peccato una categoria "clericale", e vogliono convincersi che si tratta di concezione ormai superata.

In realtà, il peccato è una categoria profondamente antropologica e l'uomo non conosce veramente se stesso se non arriva a riconoscere il peccato che porta in sé. San Giovanni è esplicito: "Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi" (1Jn 1,8).

Nel sacramento della Riconciliazione Cristo ci si fa incontro per liberarci dal peccato che è in noi. Nel perdono che Egli offre mediante il sacramento, ciascuno può fare l'esperienza della vera liberazione. Giovani, se volete sapere che cosa vuol dire liberazione interiore e gioia vera, non dimenticate il sacramento della Riconciliazione. In esso sta il segreto di una permanente gioventù spirituale.


7. Carissimi giovani, voi potete contare sulla Chiesa. Ma anche la Chiesa conta su di voi.

Senza il vostro entusiasmo e la vostra vitalità, la gioia e il vigore sul volto della sposa di Cristo sarebbero meno splendenti.

Voi costituite i fili vigorosi e colorati dell'arazzo, sempre incompiuto e solo noto a Dio, della storia ecclesiale e sociale. Siate perciò attivamente presenti nella Chiesa.

Siate voi stessi Chiesa! Siate in essa elementi attivi, forti, pieni di santo ardire. In virtù del battesimo, siete chiamati ad essere protagonisti nella comunità cristiana con la vostra attività apostolica, coll'impegno di carità e la ricerca della santità.

Ascoltando la voce del Signore che continua a chiamare operai per la sua vigna, alcuni di voi decideranno - ne sono certo - di servire la Chiesa come ministri ordinati dell'Eucaristia e dei sacramenti o come persone consacrate a Dio nella vita religiosa. Altri, seguendo una strada impegnativa ed importante per la vita cristiana, cercheranno di fare della loro famiglia, mediante il sacramento del Matrimonio, un'autentica "chiesa domestica".

Tutti sappiate essere Chiesa nel servizio generoso agli uomini e nell'annuncio convinto, mediante la condotta ancor prima che con la parola, della Buona Novella di Gesù.

Maria, la prima credente perché per prima accolse il Verbo fatto carne e ne divenne discepola oltre che Madre, vi aiuti a seguire Gesù in ogni momento della vita e a sentirvi Chiesa, ad essere membra vive della Chiesa! Diverrete così luce del mondo e sale della terra: luce splendente e sale sapido di Cristo nella vostra Patria nel momento in cui essa si apre a nuovi orizzonti di pace e di speranza.

In questo grande ed impegnativo programma di vita vi sostiene il mio affettuoso incoraggiamento insieme con la mia costante preghiera. Dio vi benedica e vi accompagni, benedica ed accompagni tutta la gioventù della Lituania!

Data: 1993-09-06 Data estesa: Lunedi 6 Settembre 1993


GPII 1993 Insegnamenti - Il saluto alla comunità polacca nella chiesa dello Spirito Santo - Vilnius