GPII 1995 Insegnamenti 67

Messaggio: ai giovani partecipanti alla Via Crucis lungo le strade della capitale filippina - Manila (Filippine)

Titolo: La Giornata Mondiale della Gioventù: un impegno di solidarietà con il popolo sofferente del Rwanda

"Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore" (Jn 16,7) Cari giovani,

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1. Queste parole di Gesù in occasione dell'Ultima Cena ci parlano del suo ritorno al Padre. A mano a mano che seguirete il Cammino della Croce nel Luneta Park e lungo le strade di Manila, mediterete su cosa significhi "tornare al Padre".

Ognuno di noi è personalmente chiamato. Il mistero della Passione, della Morte e della Resurrezione di Gesù Cristo riguarda l'intera storia umana, e raggiunge ogni essere umano, con il potere di portare la novità della vita che tutti desideriamo quando aspiriamo alla realizzazione e alla felicità.

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2. Nell'imperscrutabile mistero del disegno di Dio, "il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (
Jn 1,14). Egli ha assunto un corpo come il nostro, è nato dalla Vergine Maria... e attraverso la sua morte sulla Croce ha riportato al Padre noi - uomini ribelli e peccatori -, cosicché possiamo vivere nella speranza certa della Risurrezione.

Anche il suo modo di procedere faceva parte del disegno del Padre.

Leggiamo nel Vangelo: "I soldati... gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, ... poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano... dopo averlo così schernito lo portarono via per crocifiggerlo" (Mt 27,27-31).

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3. Gli esecutori sono tutti coloro che fanno il male al cospetto di Dio. Talvolta sembra perfino che il male prenda il sopravvento, e che la gente non possa fermarlo. I giovani domandano che cosa si può fare dinanzi a così tanta sofferenza, a così tanta ingiustizia, a così tanta violenza e morte.

Cominciamo a scorgere la risposta quando guardiamo le altre persone coinvolte in questo dramma.

I Vangeli narrano di un uomo chiamato Simone che "costrinsero a prendere su di sé la croce di Lui" (
Mt 27,32) e delle donne piangenti che lo seguirono per tutto il cammino fino al luogo della crocifissione (cfr. Mt 27,55 et al.). La tradizione si riferisce a una donna di nome Veronica che asciugo il viso di Gesù con un panno. Il Vangelo di San Giovanni narra che "stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala", così come "il discepolo che egli amava" (Jn 19,25-26).

I fedeli non hanno abbandonato il Figlio di Dio nascosto nel Figlio sofferente dell'Uomo.

Anche per noi Gesù sulla Croce diventa l'ultima prova della nostra fede e il giudizio di Dio sul nostro comportamento.

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4. La X Giornata Mondiale della Gioventù rappresenta un giorno di solidarietà con il popolo sofferente del Rwanda. Sopraffatti dal terribile male che si è accanito su di loro, i nostri fratelli e le nostre sorelle del Rwanda hanno bisogno del vostro aiuto materiale, ma hanno anche bisogno di incoraggiamento per recuperare il senso della loro dignità come figli e figlie del Dio vivente. Possano sentirsi rincuorati nel sapere che voi state facendo sacrifici per loro, sacrifici che significano la vostra reale preoccupazione per i fratelli e per le sorelle che sono lontani, ma non dimenticati.

Ognuno di voi viene esortato ad ascoltare le parole del Signore: "se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua" (
Lc 9,23): la croce del rifiutare il modo di pensare che contraddice gli insegnamenti di Gesù; la croce del rifiutare desideri e atteggiamenti che non sono degni dei seguaci di Cristo. Siete invitati a permettere alla grazia trasformatrice che scaturisce dalla Croce di Cristo di entrare nelle vostre vite - specialmente attraverso l'accettazione del Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione. Ci sono molti sacerdoti con voi che agiranno come strumenti del perdono amoroso del Signore in questo Sacramento.

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5. Signore Gesù Cristo: nell'ultima Cena hai detto: "Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore" (
Jn 16,7). Manda lo Spirito Santo su questi giovani, affinché possano insegnare loro ad amare la tua Croce e la croce che appartiene ad ognuno di loro personalmente.

Aiutali a seguire scrupolosamente il tuo cammino lungo la Strada che conduce al Calvario, la Via che porta alla Risurrezione, oltre la quale sei "seduto alla destra del Padre".

Da li, o Signore, manda lo Spirito Santo nel cuore dei giovani riuniti a Manila per la X Giornata Mondiale della Gioventù! Possa egli aiutarli a rispondere generosamente e senza paura alla tua chiamata: "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi" (Jn 20,21). Fa questo, per la gloria di Dio Padre. Amen.

Data: 1995-01-13 Data estesa: Venerdi 13 Gennaio 1995

Omelia: il Successore di Pietro celebra davanti ad oltre due milioni di persone la Messa per il IV Centenario delle Sedi di Manila, Cebu, Caceres e Nueva Segovia - Manila (Filippine)

Titolo: "Per quattrocento anni la Chiesa è stata lievito e anima della società filippina: questa è la fonte della nostra gioia"

"Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni" (Mt 28,18-19).

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

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1. Queste parole del Vangelo di oggi asssumono un significato particolare nel contesto del giubileo che, insieme alla Giornata Mondiale della Gioventù, la Chiesa e le Filippine stanno celebrando. Quattrocento anni fa, nel 1595, fu istituita la prima Provincia Ecclesiastica su queste isole: l'Arcidiocesi di Manila e le diocesi di Cebu, Caceres e Nueva Segovia.

Saluto l'intero popolo filippino, il meraviglioso popolo filippino.

Saluto tutti i suoi Pastori. Ringrazio il Cardinale Sin per queste cordiali parole di benvenuto. Saluto anche Sua Eccellenza il Presidente Ramos e tutte le Autorità.

L'istituzione della Chiesa Metropolitana nelle Filippine testimonia il fatto che l'opera dei primi missionari ha portato abbondanti frutti. Il processo di fondare ed edificare la Chiesa era già stato avviato in altre parti del mondo, in particolare nei Paesi europei. Nel caso della mia Polonia, esso era iniziato nell'anno mille. Più tardi ciò si verifico anche nei Paesi del Sud America, dell'America centrale e dell'America del Nord. così è accaduto e continua ad accadere in Africa, in Australia, in tutta l'Oceania e in Asia. Tutto ciò ha un significato che va al di là di una questione di amministrazione ecclesiastica. La Chiesa è un corpo vivo. Come corpo vivo, essa a un certo punto raggiunge lo stadio della maturità che permette a una Chiesa particolare di dare vita ad altre Chiese uguali ad essa.

Plantatio Ecclesiae. Mysterium plantationis Ecclesiae. Paulus plantavit.

Apollo rigavit. Deus autem incrementum dedit. Sembra che i filippini capiscano molto bene il latino.

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2. Quattrocento anni fa la Chiesa a Manila divenne la Sede Metropolitana per la Chiesa a Cebu, Caceres e Nueva Segovia. Nel corso di questi quattro secoli il numero delle Chiese particolari nelle Filippine è notevolmente aumentato. Quelle prime quattro diocesi sono diventate, ognuna una Sede Metropolitana e numerose Chiese particolari sono sorte e continuano a crescere. In questa parte del mondo sono le Filippine che beneficiano del maggior benessere di vita ecclesiale.

Plantatio fecunda, fecundissima! Cari fratelli e care Sorelle, siamo riuniti qui oggi per rendere grazie a Dio proprio per questa grazia, grande grazia di Dio. Non soltanto voi che siete giunti da tutte le zone delle Filippine, ma anche i rappresentanti delle Chiese dell'Asia e dell'Estremo Oriente. E vedo anche molti Vescovi dell'Europa, dell'Africa e dell'Asia. Tutti insieme salutiamo i delegati delle altre Chiese e delle comunità cristiane, così come i rappresentanti di altre religioni. Per me è una grande gioia essere qui con voi oggi, come Vescovo di Roma e Successore di Pietro. Pietro è stato il primo nella "Plantatio Ecclesiae" a Roma e di Roma.

"Plantatio Ecclesiae" a Manila, nelle Filippine. Pietro, Successore di Pietro, anche una grazia! Lodiamo insieme Dio per la grazia di questo quarto centenario. In un grande coro affidiamo la Chiesa nelle Filippine e tutta la nazione alla Provvidenza Divina: "Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici" (
Ps 28,9).

Nella gioia di questa occasione non possiamo dimenticare le nostre sorelle e i nostri fratelli filippini che vivono in difficili condizioni sociali ed economiche e coloro che stanno tentando di riprendersi dai disastri naturali che recentemente si sono verificati con una certa frequenza. Penso in particolare alle vittime dell'eruzione del vulcano Pinatubo e delle sue conseguenze. Chiedo a Dio di rafforzare e consolare coloro che hanno perso i propri cari, la propria casa, i loro beni, e spero sinceramente che i loro appelli per ulteriori aiuti e solidarietà non rimangano inascoltati.

Penso anche ai molti filippini che sono a Roma, in Italia e in tutto il mondo. Li saluto tutti. Anch'essi hanno la stessa eredità. Anch'essi stanno celebrando questo centenario.

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3. Oggi, non possiamo non ricordare i primi messaggeri della Buona Novella che giunsero su queste Isole. Erano di origine spagnola, in quanto è stata soprattutto la penisola iberica a promuovere quel grande impulso missionario dopo la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo. Allo stesso tempo, altri coraggiosi esploratori viaggiavano a sud e a est, intorno all'Africa, superando il Capo di Buona Speranza, attraverso l'Oceano Indiano, verso l'Asia e l'Estremo Oriente.

Questi importanti viaggi aprirono vasti orizzonti alla missione evangelizzatrice della Chiesa. Fu in quel contesto che l'evangelizzazione delle Filippine ebbe inizio.

E' significativo il fatto che la prima sede episcopale a Manila fosse originariamente legata al Messico, nonostante l'enorme distanza rappresentata dall'Oceano Pacifico. Chiaramente quella era una misura temporanea, che duro fin quando non venne eretta la prima Provincia ecclesiastica indipendente, precisamente nel 1595. Dopo una prima esitazione, la Chiesa missionaria di quel primo periodo divenne gradualmente più autenticamente filippina man mano che aumentava il numero dei sacerdoti e dei Vescovi nativi.

Guardando al passato, oggi, dobbiamo ringraziare Dio per quei pionieri che hanno gettato le fondamenta della Chiesa su questa terra: per gli Agostiniani che per primi giunsero qui, seguiti dai francescani, dai gesuiti, dai domenicani e dagli agostiniani recolletti. I primi missionari che cercarono di difendere le popolazioni indigene dagli abusi dei conquistadores e degli encomenderos ebbero un capo vigoroso nel frate domenicano Domingo de Salazar, primo Vescovo di Manila.

All'inizio del 1582 egli convoco il primo Sinodo, che affronto molte questioni riguardanti la conquista, l'insediamento e l'amministrazione secondo i principi della fede e della morale cristiana.

Un processo meraviglioso, una storia bellissima, storia della Chiesa, storia della salvezza, storia del popolo filippino. Tutti voi, filippini di oggi, rappresentate questa eredità, i successori di questo grande, grande processo.

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4. San Paolo scrive agli Efesini: "perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione... per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati... e la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti" (
Ep 1,17-19). Ciò che san Paolo desidera ad Efeso per la comunità cristiana è ciò che io desidero oggi per i cattolici delle Filippine. Prego soprattutto affinché voi apprezziate sempre più pienamente la grazia della vostra vocazione cristiana, come spiegato dal Concilio Vaticano II nella sua Costituzione sulla Chiesa (cfr. LG 40).

Questa vocazione ha il suo inizio e la sua fonte in Cristo stesso. Tutti noi cristiani viviamo grazie alle inesauribili ricchezze che Lui ci ha donato. San Giovanni della Croce, il grande mistico spagnolo che visse proprio al tempo in cui avveniva l'evangelizzazione delle Filippine ci ricorda questo fatto. Egli scrisse nel Cantico Spirituale: "(Cristo) è come una ricca miniera con molti recessi contenenti tesori, e per quanto gli uomini tentino di esaminarla non arriveranno mai alla fine" (st. 36). Cristo è così ricco! Nell'opera dei missionari e nel loro servizio al popolo, si manifestava la potenza di Cristo, Crocifisso e Risorto, che è seduto alla destra del Padre e che, come Redentore e Sposo della Chiesa, opera attraverso di lei nello Spirito Santo. E' molto importante non confondere la Chiesa con alcune organizzazioni meramente umane o umanitarie. La Chiesa vive e cresce in Cristo e attraverso Cristo. Tutti i suoi membri, nei loro pensieri e nelle loro azioni, sono chiamati a testimoniare la presenza viva del Redentore.

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5. Il Padre, come leggiamo nella lettera agli Efesini, "tutto... ha sottomesso ai piedi di Cristo e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, la quale è il suo corpo" (
Ep 1,22-23). Questo è il motivo per cui, dopo la sua resurrezione, Cristo ha mandato gli Apostoli con queste parole: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (Mt 28,18). Questa forza salvifica del Redentore sostenne i missionari che giunsero nelle Filippine nel sedicesimo secolo. Questa stessa forza ha preservato i figli e le figlie della vostra nazione nel condurre la propria vita come Cristiani, nel formare famiglie cristiane e nell' educare i propri figli nella fede. Facendo tutto ciò, i vostri antenati hanno gettato le fondamenta dell'unico Paese a maggioranza cattolica in questa parte del mondo, una regione che costituisce ancora una grande sfida per l'evangelizzazione. Molto per tempo, figli di questa terra, come sacerdoti e Vescovi, vi siete assunti pienamente la responsabilità pastorale, mentre altri hanno riempito le fila delle Congregazioni di religiosi, e religiose, affinché la Chiesa che è "la pienezza di colui che si realizza pienamente in tutte le cose" (Ep 1,23) fosse autenticamente cattolica e universale, ma anche veramente immersa nella vita e nella cultura di queste Isole.

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6. Oggi quindi è un giorno di grande gioia. Rallegriamoci con una grande gratitudine verso il Signore. Il Salmo Responsoriale contiene un invito appropriato. "Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia... perché Dio è re di tutta la terra... Dio regna sui popoli" (Ps 47,2,8-9). La fede che viene dal Vangelo trasforma la vita degli individui e delle nazioni. Per quattrocento anni la Chiesa è stata lievito e anima per la società filippina, soprattutto grazie alla sua capacità di risanare e di accrescere il rispetto per la persona umana, di rafforzare le famiglie e le comunità, di conferire alle attività quotidiane un significato più profondo e di fare riferimento a Dio (cfr.
GS 40). Ispirati dalla loro fede, i cattolici filippini hanno intrapreso innumerevoli iniziative per il bene della società, nei campi dell'educazione, della sanità e dei servizi di tutti i tipi. Durante questi quattrocento anni, dalla missione religiosa della Chiesa sono scaturite una luce e un'energia che sono servite a strutturare e a consolidare la comunità umana secondo la legge divina (cfr. ibidem, GS 42). Questa è la fonte della nostra gioia. Questa è la fonte della nostra gioia e della nostra gratitudine al Signore, il Padre Onnipotente. Questo è il motivo della gioia della Chiesa nelle Filippine, visibile in questa celebrazione, con tutto il colore e la vitalità della vostra cultura e delle tradizioni cristiane. Tuttavia questo è anche il vostro compito e la vostra responsabilità. Rimanere fedeli a ciò che è stato tramandato e su cui si è costruito, affinché la legge di Dio dimori nei vostri cuori ed Egli benedica in abbondanza la vostra nazione.

Un grande impulso alla nostra gioia è dato dai giovani della Giornata Mondiale della Gioventù che sono giunti a Manila da tutti gli angoli delle Filippine, da molte parti dell'Asia e dell'Estremo Oriente e da altri continenti.

Essi sono il segno e la conferma della vostra fede viva.

Il mio cuore va a tutti loro, a tutti i giovani e le giovani filippini, e a tutti i giovani del mondo, di così tanti paesi del mondo... europei, asiatici, dell'Africa, dell'America, dell'America del Nord e di quella Latina, dell'America Centrale, dell'Australia, di tutti i Continenti.

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7. La gioia del cuore umano deriva dalla presenza di Dio in noi, nei nostri cuori.

Isaia scrive: tutti coloro che "restano fermi nella mia alleanza, li condurro sul mio monte santo e li colmero di gioia nella mia casa di preghiera" (
Is 56,6-7). La gioia spirituale del popolo di Dio nelle Filippine ha due punti di riferimento fondamentali: la casa di preghiera e il monte santo. Innanzitutto, la comunità si raccoglie nella "casa di preghiera" - che è la casa, o una cappella, o una chiesa parrocchiale o una cattedrale - per celebrare i misteri della nostra redenzione e per professare la fede, una, santa, cattolica e apostolica. Da li il popolo pellegrino di Dio va avanti per ascendere il "monte santo": in marcia nella speranza, verso la pienezza del Regno di Dio, lottando per tutto il tempo affinché quel regno di santità, di giustizia, di pace e di solidarietà sia presente e operante a ogni livello della vostra vita personale e nazionale.

Quindi, due punti, la casa di preghiera e il monte santo, essere insieme e ascendere con Cristo in cielo, nel suo Regno. Tutto questo è ispirato alla liturgia di oggi.

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8. Popolo di Dio nelle Filippine: in ogni messa ascoltate la chiamata a innalzare i vostri cuori: Sursum corda! Innalza il tuo cuore, santa Chiesa, che in quattro secoli hai costruito una solida dimora per Dio su queste Isole! Isole così numerose, isole filippine, isole bellissime! Intere generazioni sono partite da qui per il Monte Santo, dove abita il Dio della gloria. Il segno di questa ascesa sono i santi filippini, iniziando da San Lorenzo Ruiz che ho avuto la gioia di beatificare qui a Manila e di canonizzare a Roma. Essi rimangono intimamente uniti a voi nella Comunione dei santi. Essi mostrano il cammino verso Dio che è il compimento della vocazione di tutti gli esseri umani.

Gioisci popolo filippino. Gioisci, santa Chiesa a Manila, Cebu, Caceres, Nueva Segovia! Gioite diocesi e parrocchie nelle Filippine! Gioite, famiglie filippine tutte! Gioite perché il Padre ha voluto donarvi il Regno! Questa promessa del Padre viene mantenuta sempre attraverso la forza di Cristo: a Lui onore e gloria nei secoli! Amen.

Una lunga omelia, ma non troppo lunga per questa occasione! Mabuhay, a tutto il popolo filippino! Lunga vita!

Data: 1995-01-14 Data estesa: Sabato 14 Gennaio 1995

Conferenza Episcopale: ai Presuli delle Filippine riuniti nella sede della Curia Arcivescovile della capitale - Manila (Filippine)

Titolo: "Cari fratelli Vescovi, l'Asia ha bisogno di voi se vuole ascoltare la Buona Novella di Cristo"

Cari Fratelli in nostro Signore Gesù Cristo,

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1. Il mio desiderio di celebrare la Decima Giornata Mondiale della Gioventù a Manila, nello stesso momento in cui la comunità cattolica filippina commemora il Quarto Centenario dell'Arcidiocesi di Manila, Cebu, Caceres e Nueva Segovia, non poteva non contemplare anche il desiderio di avere questo incontro speciale con voi - i Pastori della Chiesa di Dio nelle Filippine -. Uniti insieme nel suo nome (cfr.
Mt 18,20), siamo un'icona viva della comunione che dà vita alla Chiesa. Ogni incontro del Vescovo di Roma con i membri del Collegio dei Vescovi rievoca la gioia e l'entusiasmo evangelico della Pentecoste, quando "Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici" (Ac 2,14), proclamo senza paura la Buona Novella della salvezza attraverso la Morte e la Risurrezione del Signore. Oggi a Manila, in questa Sala dedicata a Domingo Salazar - il primo Vescovo delle Filippine - proviamo di nuovo lo stesso vincolo di carità e affetto che univa gli Apostoli a Gerusalemme.

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2. Nel corso dei secoli, il messaggio cristiano si è profondamente radicato nell'anima filippina e rimane la forza animatrice della vostra società. Dopo oltre quattro secoli e mezzo da quando la fede cattolica è stata qui proclamata per la prima volta, lo Spirito che ha portato i popoli di questo Arcipelago ad abbracciare il Vangelo senza rinunciare ai molti elementi positivi del loro retaggio culturale, adesso chiama la Chiesa a rendere una rinnovata testimonianza del potere del Vangelo di trasformare la vita e la cultura umana (cfr.
GS 58).

Al fine di promuovere la "grande primavera cristiana" (RMi 86) che Dio sta preparando all'approssimarsi del Terzo Millennio, le vostre Chiese particolari hanno impegnato generosamente le loro energie spirituali e pastorali nella nuova evangelizzazione. Il Secondo Concilio Plenario delle Filippine (PCP II), celebrato in conformità alle direttive del Concilio Vaticano Secondo, è una tappa decisiva nel vostro cammino verso il Grande Giubileo dell'anno 2000. Esorto tutti - Pastori, sacerdoti, religiosi e laici: fate dell'adempimento degli Atti e dei Decreti del Concilio Plenario e del Piano Pastorale Nazionale il fulcro della vostra vita e del vostro apostolato.

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3. Come osservate nel vostro Documento Conciliare, l'attenzione alla catechesi è "il primo elemento di una rinnovata evangelizzazione" (n. 156). La catechesi della nuova evangelizzazione intende invitare il popolo, come primo passo, a una più profonda conversione del cuore. Questa metanoia, il cammino di conversione che conduce al Grande Giubileo dell'Anno 2000, comprende un "impegno a percorrere l'aspro sentiero della Croce" (
GS 669). I Pastori devono vegliare per garantire che la predicazione e la catechesi presentino la Buona Novella pienamente e sistematicamente, senza distorsioni (cfr. Catechesi Tradendae, CTR 30), soprattutto riguardo ai Sacramenti, attraverso i quali si alimenta e si sostiene la fede del vostro popolo. A tale proposito state saggiamente svolgendo una catechesi completa e continua, con lo scopo di condurre i fedeli a una più devota celebrazione di questi "capolavori di Dio" (CEC 1116). In tal modo, la natura prettamente soprannaturale della missione della Chiesa verrà tutelata e abbondanti energie spirituali verranno attivate nella vita dei fedeli.

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4. Il pellegrinaggio della Chiesa verso il Regno passa attraverso il mondo che essa si impegna a servire. Al fine di essere lo strumento divino dell'amore redentore in mezzo alle crisi sociali dei nostri giorni, la Chiesa deve essere un segno convincente del suo Signore, che "spoglio se stesso, assumendo la condizione di servo" (
Ph 2,7). Essa è chiamata a esercitare "un vero ruolo profetico, denunciando i mali dell'uomo nella loro sorgente contaminata, indicando la radice delle divisioni e infondendo la speranza di poter superare le tensioni e i conflitti per giungere alla fratellanza, alla concordia e alla pace a tutti i livelli e in tutti i ceti dell'umana società " (RP 4). In quanto Vescovi, conoscete bene le enormi sfide che vi si presentano: la perdita di nobili ideali, la confusione della coscienza morale riguardo al bene e al male, il crescente materialismo e l'indifferenza religiosa, le ingiustizie proprie di certe politiche economiche, il crescente divario tra ricchi e poveri.

Affrontando questi ed altri problemi con il potere liberatore del Vangelo, la vostra missione giunge al cuore della società filippina. L'evangelizzazione integrale deve mirare a creare e alimentare una fede che comporti un'autentica trasformazione degli individui e della società.

Una situazione in cui il benessere economico e il potere politico sono concentrati nelle mani di pochi, rappresenta, come avete scritto, "un affronto alla dignità e alla solidarietà umana" (Documento Conciliare PCP II, n. 296).

Troppe famiglie non hanno una terra da coltivare e una casa in cui vivere, e troppe persone non hanno un lavoro e sono prive dei servizi basilari. Il vostro compito deve consistere nel contribuire a creare un nuovo atteggiamento, una convinzione forgiata dal principio dell'obiettivo sociale del potere e del benessere, che può condurre a opportuni cambiamenti nell'ordine predominante. Le ricchezze della creazione rappresentano un bene comune di tutta l'umanità, e quanti possiedono le varie forme di "benessere" in una data società devono considerarsi "amministratori, cioè ministri tenuti ad operare in nome di Dio" (cfr. TMA 13).

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5. Nello svolgere il vostro ruolo di Pastori, avete impegnato la Chiesa delle Filippine ad essere una "Chiesa dei Poveri". Avete fatto appello ai cattolici affinché abbraccino "lo spirito evangelico della povertà, che associa il distacco dal possesso con una profonda fiducia nel Signore quale fonte di salvezza" (Documento Conciliare PCP II, n. 125). Questa è la via del Signore Gesù, con il suo amore speciale per i sofferenti e gli emarginati, i piccoli e i peccatori. Non siete rimasti in silenzio di fronte alle ingiustizie perpetrate contro i poveri, ma avete energicamente difeso i loro diritti. Nelle Filippine i poveri sono chiamati ad essere validi agenti dell'evangelizzazione e non soltanto il suo oggetto.

Avete difeso con forza la verità sull'uomo nel vostro insegnamento sul valore della vita umana e la santità della procreazione. Lo scorso anno, nella mia Lettera alle famiglie, ho scritto che "ci troviamo di fronte ad un'enorme minaccia contro la vita: non solo di singoli individui, ma anche dell'intera civiltà" (
LF 21). Quando grandi interessi promuovono politiche che sono contro la legge morale iscritta nel cuore umano (cfr. Rm 2,15), essi offendono la dignità dell'uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio, e nel fare ciò minano le fondamenta della stessa società. Poiché la Chiesa attribuisce un alto valore ai doni divini della vita umana e alla sua inalienabile dignità, essa non può che opporsi con forza a tutte quelle misure che, in qualsiasi modo, tendono a promuovere l'aborto, la sterilizzazione e anche la contraccezione. Voi vi opponete fermamente al pessimismo e all'egoismo di quanti tramano contro lo splendore della sessualità umana e della vita umana (cfr. Documento Conciliare PCP II, n. 585), quale esigenza essenziale del vostro ministero pastorale e del vostro servizio al popolo filippino.

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6. Poiché "a ciascuno è stata data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune", le "varietà di doni" e le "diversità di ministeri" presenti nella comunità cristiana devono essere convogliate a costruire l'unico Corpo di Cristo (cfr.
1Co 12,4-7). Quali vostri "cooperatori, figli e amici" (LG 28) i sacerdoti per primi hanno diritto alla vostra guida, al vostro incoraggiamento e alla vostra ispirazione, affinché possano adempiere al loro ministero con fedeltà e in modo fecondo. I vostri sforzi per dare nuovo impulso all'evangelizzazione dipenderanno molto dalla vostra solerte attenzione allo sviluppo spirituale dei sacerdoti e dei seminaristi. Sono lieto di notare che la vostra Conferenza sta preparando un Programma Filippino aggiornato di Formazione Sacerdotale, che si fonderà sulla Ratio fundamentalis e sulla Pastores dabo vobis, mettendo in evidenza una sana formazione nella vita spirituale e nella teologia del sacerdozio ministeriale (cfr. Piano Nazionale di Pastorale, art. 75,77.1).

Tutta la comunità deve avvertire la necessità di promuovere vocazioni sacerdotali, e tocca a voi garantire che "la dimensione vocazionale sia sempre presente in tutto l'ambito della pastorale ordinaria, anzi sia pienamente integrata e quasi identificata con essa" (PDV 41).

Non occorre dire che i religiosi e le religiose hanno un ruolo importante da svolgere nella nuova evangelizzazione delle Filippine, così come lo hanno avuto sin dall'avvento della Chiesa in questi luoghi. Ciascun Istituto è chiamato a esaminare il suo particolare carisma alla luce dei segni dei tempi, mettendo i suoi doni comunitari al servizio della Chiesa (cfr. PC 20). I regolari consulti attraverso canali aperti di comunicazione tra Vescovi e Superiori generali, che voi raccomandate nel Piano Nazionale di Pastorale (cfr. n. 89.1) non possono che rendere più efficace quel "lavoro" nella vigna da cui il Signore trarrà il suo raccolto.

Il Concilio Vaticano Secondo - che deve essere considerato il "grande dono dello Spirito alla Chiesa sul finire del secondo millennio" (TMA 36) - ha aperto le porte ai laici affinché sviluppino una spiritualità consona al loro stato di vita. Li ha sollecitati a partecipare più ampiamente ai settori di vita della Chiesa che giustamente li riguardano. I laici cattolici delle Filippine devono essere incoraggiati ad assumersi la loro piena responsabilità per la missione della Chiesa nel mondo. Poiché è loro vocazione specifica ordinare gli affari temporali "secondo Dio" (LG 31), la sfida che devono affrontare è quella di essere "santi in tutta la loro condotta" (cfr. 1P 1,15), conducendo gli altri a Cristo grazie alla convincente testimonianza della loro vita nel foro quotidiano delle attività umane. perciò essi si attendono da voi le risorse di una formazione spirituale e dottrinale in grado di rispondere alle esigenze di un mondo sempre più complesso.

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7. Una sfida particolare che il vostro ministero deve affrontare è quella di difendere la famiglia e di rafforzare la vita familiare. La società filippina ha ancora una forte tradizione a questo proposito, ma sempre di più - come siete ben consapevoli - le famiglie hanno bisogno di aiuto per opporsi ai negativi effetti sociali e culturali che accompagnano le rapide e profonde trasformazioni economiche che stanno avendo luogo in tutta l'Asia. Desidero ringraziarvi per tutto ciò che la vostra Conferenza, e in particolare la vostra Commissione per la Vita Familiare, ha fatto per richiamare l'attenzione sui bisogni della famiglia nel corso del passato Anno della Famiglia.

Allo stesso modo, i doni e le necessità particolari dei giovani richiedono una sollecita attenzione pastorale. I giovani sono la sorgente di speranza per il futuro, come abbiamo visto durante la Decima Giornata Mondiale della Gioventù proprio qui a Manila. Con il loro entusiasmo e la loro energia, devono essere incoraggiati e formati a diventare "protagonisti dell'evangelizzazione e artefici del rinnovamento sociale" (
CL 46). Essi sono evangelizzatori che portano il Vangelo ai loro pari, soprattutto a quanti si sono allontanati dalla Chiesa e che spesso non possono essere raggiunti dalle normali attività pastorali. Mentre gli strumenti ordinari dell'opera giovanile nelle parrocchie devono continuare e svilupparsi, al fine di garantire che i giovani non vengano isolati dalla comunità più ampia, sono ugualmente utili associazioni, movimenti, centri speciali e gruppi che vengano incontro alle loro particolari necessità (cfr. RMi 37). La Chiesa, che è sempre giovane, percorre costantemente le vie del mondo per incontrare i membri della generazione più giovane, traendo ispirazione dal loro idealismo sincero, dalle loro menti che si interrogano e dai loro cuori generosi.

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8. Cari Confratelli Vescovi, questi sono alcuni pensieri che desideravo condividere con voi che guidate il gregge di Dio nell'unica nazione dell'Asia in cui la maggior parte degli abitanti sono membri della Chiesa. Nel nome del Signore vi incoraggio a rispondere alla grazia speciale della vostra vocazione, di portare il Vangelo oltre i lidi di questo splendido Arcipelago, agli altri popoli di questo vasto continente. Un grande raccolto attende quanti porteranno queste antiche e nobili civiltà alla scoperta di Cristo, che solo è "la via, la verità e la vita" (
Jn 14,6). L'Asia ha bisogno del vostro aiuto se vuole ascoltare la Buona Novella di Cristo crocifisso e risorto.

Voi siete Pastori di un popolo innamorato di Maria. Che la Madre del Redentore guidi il vostro ministero episcopale affinché, unito in Cristo, il popolo di questa amata Nazione "sia ricolmo di tutta la pienezza di Dio" (cfr. Ep 3,19). Con la mia benedizione Apostolica.

Data: 1995-01-14 Data estesa: Sabato 14 Gennaio 1995


GPII 1995 Insegnamenti 67