P. LAGERKVIST



P. LAGERKVIST

Uno sconosciuto è il mio amico




(Ps 97,9) (Ps 8,2) (Jn 13,34) (Jn 15,17) (Rm 12,10) (1P 1,22) (Ct 3,1-4)





Uno sconosciuto è il mio amico, uno che io non conosco.

Uno sconosciuto lontano lontano.

Per lui il mio cuore è colmo di nostalgia.

Perché egli non è presso di me.

Perché egli forse non esiste affatto?

Chi sei tu che colmi il mio cuore della tua assenza?

Che colmi tutta la terra della tua assenza?                                              



Sii consolata



(Rm 15,5) (Ga 2,20) (Ac 2,24) (Lc 24,34) (Jn 19,25) (Col 1,24) (Mt 16,24) (Mc 8,34) (Lc 9,23)



«Sii consolata, Maria, tuo figlio è morto

ma il figlio dell’uomo risorge.

Da tutto il tuo dolore, dalle angustie del mondo

l’uomo si leverà, risorgendo.

Tu vedi solo il sangue che cola e l’imbratta

e il foro della ferita nel suo fianco.

Ma io ti dico: quello che vedi non è tutto,

Non invano ha sofferto.

Ognuno che, inchiodato, inerme, sulla croce,

abbia anelato a entrare nel regno di Dio,

ha in parte debellato il male sulla terra

ed è morto fatto simile al Redentore».





P. LAGERKVIST