ALESSANDRO MANZONI I PROMESSI SPOSI

A. MANZONI

I PROMESSI SPOSI

Capitolo I

La figura di don Abbondio


(Ap 3,15-16) (Ps 57,5) (Ez 34,2) (Dt 10,18) (Ps 146,9) (Is 1,17) (Mt 5,6) (1P 3,14)



Il nostro Abbondio non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s'era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d'essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro. Aveva quindi, assai di buon grado, ubbidito ai parenti, che lo vollero prete. Per dir la verità, non aveva gran fatto pensato agli obblighi e ai nobili fini del ministero al quale si dedicava: procacciarsi di che vivere con qualche agio, e mettersi in una classe riverita e forte, gli eran sembrate due ragioni più che sufficienti per una tale scelta. Ma una classe qualunque non protegge un individuo, non lo assicura, che fino a un certo segno: nessuna lo dispensa dal farsi un suo sistema particolare. Don Abbondio, assorbito continuamente ne' pensieri della propria quiete, non si curava di que' vantaggi, per ottenere i quali facesse bisogno d'adoperarsi molto, o d'arrischiarsi un poco. Il suo sistema consisteva principalmente nello scansar tutti i contrasti, e nel cedere, in quelli che non poteva scansare. Neutralità disarmata in tutte le guerre che scoppiavano intorno a lui, dalle contese, allora frequentissime, tra il clero e le podestà laiche, tra il militare e il civile, tra nobili e nobili, fino alle questioni tra due contadini, nate da una parola, e decise coi pugni, o con le coltellate. Se si trovava assolutamente costretto a prender parte tra due contendenti, stava col più forte, sempre però alla retroguardia, e procurando di far vedere all'altro ch'egli non gli era volontariamente nemico: pareva che gli dicesse: ma perché non avete saputo esser voi il più forte? ch'io mi sarei messo dalla vostra parte. Stando alla larga da' prepotenti, dissimulando le loro soverchierie passeggiere e capricciose, corrispondendo con sommissioni a quelle che venissero da un'intenzione più seria e più meditata, costringendo, a forza d'inchini e di rispetto gioviale, anche i più burberi e sdegnosi, a fargli un sorriso, quando gl'incontrava per la strada, il pover'uomo era riuscito a passare i sessant'anni, senza gran burrasche.


Capitolo II

Turbamento di Renzo


(Si 5,15) (Pr 28,17)



Renzo era un giovine pacifico e alieno dal sangue, un giovine schietto e nemico d'ogni insidia; ma, in que' momenti, il suo cuore non batteva che per l'omicidio, la sua mente non era occupata che a fantasticare un tradimento. Avrebbe voluto correre alla casa di don Rodrigo, afferrarlo per il collo, e […] lo vedeva cadere e dare i tratti, gli lanciava una maledizione, e correva sulla strada del confine a mettersi in salvo.



Consolazione dal trovarsi senza colpa


(1Co 7,14) (Ps 37,7) (Dt 6,18) (Ps 5,13) (Ps 11,3) (Ps 23,3) (Ps 37,37)



«E Lucia?» Appena questa parola si fu gettata a traverso di quelle bieche fantasie, i migliori pensieri a cui era avvezza la mente di Renzo, v'entrarono in folla. Si rammentò degli ultimi ricordi de' suoi parenti, si rammentò di Dio, della Madonna e de' santi, pensò alla consolazione che aveva tante volte provata di trovarsi senza delitti, all'orrore che aveva tante volte provato al racconto d'un omicidio; e si risvegliò da quel sogno di sangue, con ispavento, con rimorso, e insieme con una specie di gioia di non aver fatto altro che immaginare […] Ma il pensiero di Lucia, quanti pensieri tirava seco! Tante speranze, tante promesse, un avvenire così vagheggiato, e così tenuto sicuro, e quel giorno così sospirato!



(Jb 22,30) (2Co 6,6) (Mt 5,8)

- Ah, Renzo! - rispose Lucia, rivolgendosi un momento, senza fermarsi. Renzo intese benissimo che il suo nome pronunziato in quel momento, con quel tono, da Lucia, voleva dire: potete voi dubitare ch'io abbia taciuto se non per motivi giusti e puri?


Capitolo_III

Fra Cristoforo


(Jn 10,11 Jn 10,14) (Lc 10,16) (Mt 5,6) (Mt 20,28) (Mc 10,45) (Mt 25,21) (Mt 25,23)



Nessun si pensi che quel Cristoforo fosse un frate di dozzina, una cosa da strapazzo. Era anzi uomo di molta autorità, presso i suoi, e in tutto il contorno; ma tale era la condizione de' cappuccini, che nulla pareva per loro troppo basso, né troppo elevato. Servir gl'infimi, ed esser servito da' potenti, entrar ne' palazzi e ne' tuguri, con lo stesso contegno d'umiltà e di sicurezza, esser talvolta, nella stessa casa, un soggetto di passatempo, e un personaggio senza il quale non si decideva nulla, chieder l'elemosina per tutto, e farla a tutti quelli che la chiedevano al convento, a tutto era avvezzo un cappuccino. Andando per la strada, poteva ugualmente abbattersi in un principe che gli baciasse riverentemente la punta del cordone, o in una brigata di ragazzacci che, fingendo d'esser alle mani tra loro, gl'inzaccherassero la barba di fango. La parola «frate» veniva, in que' tempi, proferita col più gran rispetto, e col più amaro disprezzo: e i cappuccini, forse più d'ogni altr'ordine, eran oggetto de' due opposti sentimenti, e provavano le due opposte fortune; perché, non possedendo nulla, portando un abito più stranamente diverso dal comune, facendo più aperta professione d'umiltà, s'esponevan più da vicino alla venerazione e al vilipendio che queste cose possono attirare da' diversi umori, e dal diverso pensare degli uomini.



(Ps 112,5)

Fede e frutti di Carità

Ma! le annate vanno scarse, fra Galdino; e, quando s'ha a misurar il pane, non si può allargar la mano nel resto.

() (1Co 13,4) (Mt 7,17-18)

Hai pensato bene; e poi è tutta carità che porta sempre buon frutto, - disse Agnese, la quale, co' suoi difettucci, era una gran buona donna, e si sarebbe, come si dice, buttata nel fuoco per quell'unica figlia, in cui aveva riposta tutta la sua compiacenza.



- (Tb 4,21) (Ps 140,13) (Ps 69,34) (Is 29,19) (Rm 12,17)

Il Signore c'è anche per i poveri; e come volete che ci aiuti, se facciam del male?



- (Ps 115,11) (Ps 118,7 Ps 118,13) (Ps 146,5) (Ps 22,20) (Ps 30,9 Ps 30,11) (Ps 56,6) (He 3,16)

Qualche santo ci aiuterà, - replicò Lucia: - usate prudenza, e rassegnatevi.



- (Jb 2,13) (Rm 9,2) (Jr 15,18) (Jr 8,18) (Si 37,2) (Si 38,18) (Si 2,5)

La madre aggiunse altri consigli dello stesso genere; e lo sposo se n'andò, col cuore in tempesta, ripetendo sempre quelle strane parole: - a questo mondo c'è giustizia, finalmente! - Tant'è vero che un uomo sopraffatto dal dolore non sa più quel che si dica.


Capitolo V

Fiducia in Dio nella prova


(Ps 27,10) (1Co 1,27) (Ps 37,28 Ps 37,33) (Jn 10,12)

[…] - Non ci abbandonerà, padre? - disse questa, singhiozzando. - Abbandonarvi! - rispose. - E con che faccia potrei io chieder a Dio qualcosa per me, quando v'avessi abbandonata? voi in questo stato! voi, ch'Egli mi confida! Non vi perdete d'animo: Egli v'assisterà: Egli vede tutto: Egli può servirsi anche d'un uomo da nulla come son io, per confondere un... Vediamo, pensiamo quel che si possa fare.

(Jr 17,5 Jr 17,7) (Ps 125,1) (Is 57,13) (Dt 4,39)

Renzo! vuoi tu confidare in me?... che dico in me, omiciattolo, fraticello? Vuoi tu confidare in Dio? - Oh sì! - rispose Renzo. - Quello è il Signore davvero.

(Dt 30,6) (1R 18,37) (Ez 14,6) (Ez 18,32) (Mt 3,2) (Za 1,3) (Qo 4,16) (Gn 22,8)



Se Dio gli tocca il cuore, e dà forza alle mie parole, bene: se no, Egli ci farà trovare qualche altro rimedio.


Capitolo VI

Fra Cristoforo e don Rodrigo


(2Co 5,10) (Pr 21,13) (Ps 34,7) (Lv 19,15) (Ps 82,3) (Pr 31,9) (Qo 5,7) (Mt 18,10) (Da 13,53)


Mi corregga pure, mi riprenda, se non so parlare come si conviene; ma si degni ascoltarmi. Per amor del cielo, per quel Dio, al cui cospetto dobbiam tutti comparire... - e, così dicendo, aveva preso tra le dita, e metteva davanti agli occhi del suo accigliato ascoltatore il teschietto di legno attaccato alla sua corona, - non s'ostini a negare una giustizia così facile, e così dovuta a de' poverelli. Pensi che Dio ha sempre gli occhi sopra di loro, e che le loro grida, i loro gemiti sono ascoltati lassù. L'innocenza è potente…



(Pr 18,12) (Jn 5,44)

Non voglia metter la sua gloria... qual gloria, signor don Rodrigo! qual gloria dinanzi agli uomini! E dinanzi a Dio! Lei può molto quaggiù; ma...



- E quel Dio che chiede conto ai principi della parola che fa loro sentire, nelle loro regge; quel Dio le usa ora un tratto di misericordia, mandando un suo ministro, indegno e miserabile, ma un suo ministro, a pregar per una innocente...

(Ps 34,7)

- Parlo come si parla a chi è abbandonato da Dio, e non può più far paura. La vostra protezione! Sapevo bene che quella innocente è sotto la protezione di Dio; ma voi, voi me lo fate sentire ora, con tanta certezza, che non ho più bisogno di riguardi a parlarvene. Lucia, dico: vedete come io pronunzio questo nome con la fronte alta, e con gli occhi immobili.

(Gn 1,26-27) (Gn 9,6) (Sg 2,23) (Ex 7,13) (Si 21,5) (Qo 12,14) (Rm 2,3-5) (Sg 3,18) (Mt 12,36) (2P 2,9)

State a vedere che la giustizia di Dio avrà riguardo a quattro pietre, e suggezione di quattro sgherri. Voi avete creduto che Dio abbia fatta una creatura a sua immagine, per darvi il piacere di tormentarla! Voi avete creduto che Dio non saprebbe difenderla! Voi avete disprezzato il suo avviso! Vi siete giudicato. Il cuore di Faraone era indurito quanto il vostro; e Dio ha saputo spezzarlo. Lucia è sicura da voi: ve lo dico io povero frate; e in quanto a voi, sentite bene quel ch'io vi prometto. Verrà un giorno...


Lucia e Renzo impediti nel matrimonio

(Ps 125,1) (Is 57,13) (Ps 55,23)

io voglio esser vostra moglie, ma per la strada diritta, col timor di Dio, all'altare. Lasciamo fare a Quello lassù. Non volete che sappia trovar Lui il bandolo d'aiutarci, meglio che non possiamo far noi, con tutte codeste furberie? E perché far misteri al padre Cristoforo?


Capitolo VII

Esito della mediazione di fra Cristoforo


(Ga 1,3) (Ep 1,2) (Jr 17,5) (Ps 27,14)

La pace sia con voi, - disse, nell'entrare. - Non c'è nulla da sperare dall'uomo: tanto più bisogna confidare in Dio: e già ho qualche pegno della sua protezione.



(Pr 25,15) (Si 2,14) (Is 7,13) ((Ba 7,25) (Rm 5,3) (Jc 1,3) (Ps 39,8)

Nondimeno, confidenza in Dio! Voi, poverette, non vi perdete d'animo; e tu, Renzo... oh! credi pure, ch'io so mettermi ne' tuoi panni, ch'io sento quello che passa nel tuo cuore. Ma, pazienza! E' una magra parola, una parola amara, per chi non crede; ma tu...! non vorrai tu concedere a Dio un giorno, due giorni, il tempo che vorrà prendere, per far trionfare la giustizia? Il tempo è suo; e ce n'ha promesso tanto! Lascia fare a Lui, Renzo;


Perplessità di don Rodrigo


(Mt 4,19) (Mc 1,17)

- Che il padre... il padre... che so io? quel frate in somma v'ha convertito. - Eccone un'altra delle vostre. - Convertito, cugino; convertito, vi dico. Io per me, ne godo. Sapete che sarà un bello spettacolo vedervi tutto compunto, e con gli occhi bassi! E che gloria per quel padre! Come sarà tornato a casa gonfio e pettoruto! Non son pesci che si piglino tutti i giorni, né con tutte le reti. Siate certo che vi porterà per esempio; e, quando anderà a far qualche missione un po' lontano, parlerà de' fatti vostri

(Ps 55,20) (2P 2,10) (Si 2,15)

La mattina seguente, don Rodrigo si destò don Rodrigo. L'apprensione che quel verrà un giorno gli aveva messa in corpo, era svanita del tutto, co' sogni della notte; e gli rimaneva la rabbia sola, esacerbata anche dalla vergogna di quella debolezza passeggiera. L'immagini più recenti della passeggiata trionfale, degl'inchini, dell'accoglienze, e il canzonare del cugino, avevano contribuito non poco a rendergli l'animo antico



(Pr 13,16) (Jn 7,4) (Jn 10,25 Jn 10,38) (Si 11,27) (Ps 62,13) (Jc 2,24)

- Come potete sapere, - riattaccò Renzo, quando lo vide ricomparire, - che siano galantuomini, se non li conoscete? - Le azioni, caro mio: l'uomo si conosce all'azioni.


Capitolo VIII

Fra Cristoforo a protezione di Lucia


(Tt 1,15)

pensava il padre Cristoforo, «se fosse un masnadiero inseguito, fra Fazio non gli farebbe una difficoltà al mondo; e una povera innocente, che scappa dagli artigli del lupo... » - Omnia munda mundis,



(Ex 20,20) (Dt 8,2) (Jdt 8,25) (Jb 7,18) (Jb 23,10) (Ps 20,2) (Ps 26,2) (Pr 17,3) (Sg 9,19) (Is 26,16) (Jc 1,3) (1P 1,7) (Ap 2,10)

Dopo di ciò, - continuò egli, - vedete bene, figliuoli, che ora questo paese non è sicuro per voi. ' il vostro; ci siete nati; non avete fatto male a nessuno; ma Dio vuol così. E' una prova, figliuoli: sopportatela con pazienza, con fiducia, senza odio, e siate sicuri che verrà un tempo in cui vi troverete contenti di ciò che ora accade. Io ho pensato a trovarvi un rifugio, per questi primi momenti. Presto, io spero, potrete ritornar sicuri a casa vostra; a ogni modo, Dio vi provvederà, per il vostro meglio

L'Addio ai Monti


(Rm 8,31) (Da 3,57) (Ps 103,22) (Pr 15,3) (Sg 19,22) (Mi 1,11) (Ps 55,23)

Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!

[…] Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.

Capitolo IX

I poveri si aiutano tra loro



(Jn 13,34) (Jn 15,17) (Rm 12,10) (1P 1,22) (Mt 25,40) (Mt 10,8)

[…] e tutt'e tre resero tristamente grazie al barcaiolo. - Di che cosa? - rispose quello: - siam quaggiù per aiutarci l'uno con l'altro, - e ritirò la mano, quasi con ribrezzo, come se gli fosse proposto di rubare, allorché Renzo cercò di farvi sdrucciolare una parte de' quattrinelli che si trovava indosso



(Mt 10,42) (Mc 9,41)

Renzo tentò pure di fargli ricevere qualche danaro; ma quello, al pari del barcaiolo, aveva in mira un'altra ricompensa, più lontana, ma più abbondante: ritirò le mani, anche lui

Uso dei doni divini

(Lc 12,48)

- Basterà dire, - riprese il guardiano, - che un cavalier prepotente... non tutti i grandi del mondo si servono dei doni di Dio, a gloria sua, e in vantaggio del prossimo, come vossignoria illustrissima: un cavalier prepotente, dopo aver perseguitata qualche tempo questa creatura con indegne lusinghe, vedendo ch'erano inutili, ebbe cuore di perseguitarla apertamente con la forza, di modo che la poveretta è stata ridotta a fuggir da casa sua.



(Jc 4,10) (1P 5,6) (Rm 12,16)

Ma la religione, come l'avevano insegnata alla nostra poveretta, e come essa l'aveva ricevuta, non bandiva l'orgoglio, anzi lo santificava e lo proponeva come un mezzo per ottenere una felicità terrena. Privata così della sua essenza, non era più la religione, ma una larva come l'altre.


Capitolo X

Gertrude: la monaca di Monza


(Rm 9,16) (Rm 11,32) (Col 3,12) (Col 3,21) (Ep 6,4) (1P 4,8)

Gertrude comparve, e, senza alzar gli occhi in viso al padre, gli si buttò in ginocchioni davanti, ed ebbe appena fiato di dire: - perdono! - Egli le fece cenno che s'alzasse; ma, con una voce poco atta a rincorare, le rispose che il perdono non bastava desiderarlo né chiederlo; ch'era cosa troppo agevole e troppo naturale a chiunque sia trovato in colpa, e tema la punizione; che in somma bisognava meritarlo. Gertrude domando, sommessamente e tremando, che cosa dovesse fare. Il principe (non ci regge il cuore di dargli in questo momento il titolo di padre) non rispose direttamente, ma cominciò a parlare a lungo del fallo di Gertrude



(Lv 19,11) (2Ch 18,22) (Jb 27,4) (Ps 4,3) (Ps 7,15) (Ps 120,2) (Ps 24,4) (Ps 31,19) (Ps 52,5) (Si 7 Si 13) (Si 41,17) (Jr 2,9) (Jr 13,25) (Ep 4,25) (Ps 11,3)

L'esaminatore fu prima stanco d'interrogare, che la sventurata di mentire





(Ps 64,7) (Lc 15,20)

Attraversando le sale per uscire, s'abbatté nel principe, il quale pareva che passasse di là a caso; e con lui pure si congratulò delle buone disposizioni in cui aveva trovata la sua figliuola. Il principe era stato fino allora in una sospensione molto penosa: a quella notizia, respirò, e dimenticando la sua gravità consueta, andò quasi di corsa da Gertrude, la ricolmò di lodi, di carezze e di promesse, con un giubilo cordiale, con una tenerezza in gran parte sincera: così fatto è questo guazzabuglio del cuore umano.

Universalità del Cristianesimo

(Is 40,1) (Is 66,13) (Mt 5,4) (2Co 1,4) (Rm 6,4)

È una delle facoltà singolari e incomunicabili della religione cristiana, il poter indirizzare e consolare chiunque, in qualsivoglia congiuntura, a qualsivoglia termine, ricorra ad essa. Se al passato c'è rimedio, essa lo prescrive, lo somministra, dà lume e vigore per metterlo in opera, a qualunque costo; se non c'è, essa dà il modo di far realmente e in effetto, ciò che si dice in proverbio, di necessita virtù. Insegna a continuare con sapienza ciò ch'è stato intrapreso per leggerezza; piega l'animo ad abbracciar con propensione ciò che è stato imposto dalla prepotenza, e dà a una scelta che fu temeraria, ma che è irrevocabile, tutta la santità, tutta la saviezza, diciamolo pur francamente, tutte le gioie della vocazione. È una strada così fatta che, da qualunque laberinto, da qualunque precipizio, l'uomo capiti ad essa, e vi faccia un passo, può d'allora in poi camminare con sicurezza e di buona voglia, e arrivar lietamente a un lieto fine



(Lc 17,33) (Jn 12,25) (Si 6,37) (Pr 13,19)

Qualche consolazione le pareva talvolta di trovar nel comandare, nell'esser corteggiata in monastero, nel ricever visite di complimento da persone di fuori, nello spuntar qualche impegno, nello spendere la sua protezione, nel sentirsi chiamar la signora; ma quali consolazioni! Il cuore, trovandosene così poco appagato, avrebbe voluto di quando in quando aggiungervi, e goder con esse le consolazioni della religione; ma queste non vengono se non a chi trascura quell'altre: come il naufrago, se vuole afferrar la tavola che può condurlo in salvo sulla riva, deve pure allargare il pugno, e abbandonar l'alghe, che aveva prese, per una rabbia d'istinto.



(Jb 5,6) (Jb 15,35) (Pr 17,13) (Pr 24,16) (Si 3,27) (Si 5,8) (Ez 7,5) (Mi 7,8)

Tra l'altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter esser badessa, c'era anche quello di stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata da un giovine, scellerato di professione, uno de' tanti, che, in que' tempi, e co' loro sgherri, e con l'alleanze d'altri scellerati, potevano, fino a un certo segno, ridersi della forza pubblica e delle leggi. Il nostro manoscritto lo nomina Egidio, senza parlar del casato. Costui, da una sua finestrina che dominava un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio, allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall'empietà dell'impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La sventurata rispose.



Capitolo XI

Rapimento di Lucia


(Mt 9,36) (Mc 6,34) (Ez 34,8) (Ez 45,9) (Ps 10,4) (He 8,10) (2Co 6,16) (2Ch 18,16) (1R 22,17)

Vorrei un po' sapere chi sarà quel voglioso che venga quassù a veder se c'è o non c'è una ragazza. Venga, venga quel tanghero, che sarà ben ricevuto. Venga il frate, venga. La vecchia? Vada a Bergamo la vecchia. La giustizia? Poh la giustizia! Il podestà non è un ragazzo, né un matto. E a Milano? Chi si cura di costoro a Milano? Chi gli darebbe retta? Chi sa che ci siano? Son come gente perduta sulla terra; non hanno né anche un padrone: gente di nessuno.


Pietà di Renzo

(Mt 26,41) (Mc 14,38) (Lc 22,40) (Lc 22,46) (Mt 18,35)

Quando [Renzo] si tratteneva col pensiero sull'una o sull'altra di queste cose, s'ingolfava tutto nella rabbia, e nel desiderio della vendetta; ma gli tornava poi in mente quella preghiera che aveva recitata anche lui col suo buon frate, nella chiesa di Pescarenico; e si ravvedeva: gli si risvegliava ancora la stizza; ma vedendo un'immagine sul muro, si levava il cappello, e si fermava un momento a pregar di nuovo: tanto che, in quel viaggio, ebbe ammazzato in cuor suo don Rodrigo, e risuscitatolo, almeno venti volte



(Ex 23,2) (Ps 106,3) (Ps 146,7) (Dt 10,18) (2Co 9,10)

quel pane, insieme con la maraviglia, gli risvegliò l'appetito. "Lo piglio?" deliberava tra sé: "poh! l'hanno lasciato qui alla discrezion de' cani; tant'è che ne goda anche un cristiano.




Capitolo XII

Rivolta a Milano




(He 13,17) (Rm 3,18) (Jb 31,23)

Pochi momenti dopo, arriva il capitano di giustizia - Ma figliuoli, - predicava di lì il capitano, - che fate qui? A casa, a casa. Dov'è il timor di Dio? Che dirà il re nostro signore? Non vogliam farvi male; ma andate a casa. Da bravi! Che diamine volete far qui, così ammontati? Niente di bene, ne per l'anima, né per il corpo. A casa, a casa.

Capitolo XIII

Continua la Rivolta


(Ps 18,7) (Ps 31,10) (Ps 55,23)

L'urlìo [della folla] crescente, scendendo dall'alto come un tuono, rimbomba nel vòto cortile; ogni buco della casa ne rintrona: e di mezzo al vasto e confuso strepito, si senton forti e fitti colpi di pietre alla porta.

- Il vicario! Il tiranno! L'affamatore! Lo vogliamo! vivo o morto!

Il meschino girava di stanza in stanza, pallido, senza fiato, battendo palma a palma, raccomandandosi a Dio,



( (Dt 5,17) (Mt 5,21)

Renzo, questa volta, si trovava nel forte del tumulto, non già portatovi dalla piena, ma cacciatovisi deliberatamente. A quella prima proposta di sangue, aveva sentito il suo rimescolarsi tutto: in quanto al saccheggio, non avrebbe saputo dire se fosse bene o male in quel caso; ma l'idea dell'omicidio gli cagionò un orrore pretto e immediato.

Il fine non giustifica i mezzi


(Ps 48,15) (Rm 12,9) (1P 3,6)

Per grazia del cielo, accade talvolta anche nel male quella cosa troppo frequente nel bene, che i fautori più ardenti divengano un impedimento.



(Rm 12,9) (Is 58,7) (2Co 9,10) (Ps 146,7) (Tb 13,2-5) (Ps 94,10) (Jr 2,19)

[Renzo] - Vergogna! Vogliam noi rubare il mestiere al boia? assassinare un cristiano? Come volete che Dio ci dia del pane, se facciamo di queste atrocità? Ci manderà de' fulmini, e non del pane!



(Mt 5,9) (Is 33,15) (Ez 23,37) (1S 24,20)

Ne' tumulti popolari c'è sempre un certo numero d'uomini che, o per un riscaldamento di passione, o per una persuasione fanatica, o per un disegno scellerato, o per un maledetto gusto del soqquadro, fanno di tutto per ispinger le cose al peggio; propongono o promovono i più spietati consigli, soffian nel fuoco ogni volta che principia a illanguidire: non è mai troppo per costoro; non vorrebbero che il tumulto avesse né fine né misura. Ma per contrappeso, c'è sempre anche un certo numero d'altri uomini che, con pari ardore e con insistenza pari, s'adoprano per produr l'effetto contrario: taluni mossi da amicizia o da parzialità per le persone minacciate; altri senz'altro impulso che d'un pio e spontaneo orrore del sangue e de' fatti atroci. Il cielo li benedica.


Capitolo XIV

Giustizia sociale


(Ab 1,13) (Ps 14,1 Ps 14,3) (Ps 53,2-4) (Ps 112,1) (Si 10,20) (Mc 10,19) (Lc 18,20) (Jn 14,15 Jn 14,21) (Jn 15,10) (1Jn 2,3-4) (Is 13,11) (Pr 10,23)

Non è vero, signori miei, che c'è una mano di tiranni, che fanno proprio al rovescio de' dieci comandamenti, e vanno a cercar la gente quieta, che non pensa a loro, per farle ogni male, e poi hanno sempre ragione? anzi quando n'hanno fatta una più grossa del solito, camminano con la testa più alta, che par che gli s'abbia a rifare il resto?



(Si 12,5) (Is 58,7) (Pr 22,9)

Una meta onesta, che tutti ci potessero campare. E poi, distribuire il pane in ragione delle bocche: perché c'è degl'ingordi indiscreti, che vorrebbero tutto per loro, e fanno a ruffa raffa, pigliano a buon conto; e poi manca il pane alla povera gente. Dunque dividere il pane



(Rm 12,17) (Pr 11,5)

Le abitudini temperate e oneste, dice, recano anche questo vantaggio, che, quanto più sono inveterate e radicate in un uomo, tanto più facilmente, appena appena se n'allontani, se ne risente subito; dimodoché se ne ricorda poi per un pezzo; e anche uno sproposito gli serve di scola.


Capitolo XV

Complicazioni della vita

(Lc 11,8)

E’ una tendenza generale degli uomini, quando sono agitati e angustiati, e vedono ciò che un altro potrebbe fare per levarli d'impiccio, di chiederglielo con istanza e ripetutamente e con ogni sorte di pretesti; e i furbi, quando sono angustiati e agitati, cadono anche loro sotto questa legge comune



(Si 4,2)

Tant'è vero che all'uomo impicciato, quasi ogni cosa è un nuovo impiccio!



(Lc 18,1) (Lc 5,16) (Lc 6,12) (Mc 11,25) (Ps 32,6) (Si 34,24) (Si 37,15)

[…] arriva al convento de' cappuccini; dà un'occhiata a quella piazza e alla porta della chiesa, e dice tra sé, sospirando: " m'aveva però dato un buon parere quel frate di ieri: che stessi in chiesa a aspettare, e a fare un po' di bene".




Capitolo XVI

Drammaticità della Croce



(Rm 12,12) (Mc 15,21) (Lc 23,26) (Mt 10,38) (Mt 16,24) (Mt 11,29-30)

Non si può cantare e portar la croce.


Capitolo XVII

Fuga di Renzo


(Ps 55,23) (2M 12,44) (Ps 32,6)

Ciò non ostante andò avanti; e siccome nella sua mente cominciavano a suscitarsi certe immagini, certe apparizioni, lasciatevi in serbo dalle novelle sentite raccontar da bambino, così, per discacciarle, o per acquietarle, recitava, camminando, dell'orazioni per i morti.



(Ps 122,1) (Jn 6,68) (Jn 1,39) (Jn 1,41)

[Renzo] è l'Adda! - Fu il ritrovamento d'un amico, d'un fratello, d'un salvatore. La stanchezza quasi scomparve, gli tornò il polso, sentì il sangue scorrer libero e tepido per tutte le vene, sentì crescer la fiducia de' pensieri, e svanire in gran parte quell'incertezza e gravità delle cose; e non esitò a internarsi sempre più nel bosco, dietro all'amico rumore.


Preghiera della sera


(Lc 18,1) (Lc 5,16) (Lc 6,12) (Mc 11,25) (Ps 32,6) (Si 34,24) (Si 37,15) (Da 14,28) (Ps 9,14) (Ps 103,13) (Ps 16,9)

Vide in terra un po' di paglia; e pensò che, anche lì, una dormitina sarebbe ben saporita.

Prima però di sdraiarsi su quel letto che la Provvidenza gli aveva preparato, vi s'inginocchiò, a ringraziarla di quel benefizio, e di tutta l'assistenza che aveva avuta da essa, in quella terribile giornata. Disse poi le sue solite divozioni; e per di più, chiese perdono a Domeneddio di non averle dette la sera avanti; anzi, per dir le sue parole, d'essere andato a dormire come un cane, e peggio. "E per questo, - soggiunse poi tra sé; appoggiando le mani sulla paglia, e d'inginocchioni mettendosi a giacere: - per questo, m'è toccata, la mattina, quella bella svegliata".

Azioni e merito

(Ps 119,16) (Mt 6,10) (Mt 7,21) (Lc 22,42)

Quel che Dio vuole, - rispondeva ai pensieri che gli davan più noia: - quel che Dio vuole. Lui sa quel che fa: c'è anche per noi. Vada tutto in isconto de' miei peccati.



(Lc 18,1) (Lc 5,16) (Lc 6,12) (Mc 11,25) (Ps 32,6) (Si 34,24) (Si 37,15)

Quando finalmente quel martello ebbe battuto undici tocchi, ch'era l'ora disegnata da Renzo per levarsi, s'alzò mezzo intirizzito, si mise inginocchioni, disse, e con più fervore del solito, le divozioni della mattina

Fiducia nella provvidenza

(Ps 37,28)

La Provvidenza m'ha aiutato finora; m'aiuterà anche per l'avvenire


(1P 3,13) (Jc 4,17) (1Tm 6,18) (2Th 3,13) (Ga 6,9) (1Th 5,3) (Mt 10,28) (Sg 1,4) (2R 20,3)

Tutt'e tre stesero la mano verso colui che usciva con passo franco, e con l'aspetto rianimato: nessuno parlò; che poteva dir di più una preghiera?

- La c'è la Provvidenza! - disse Renzo; e, cacciata subito la mano in tasca, la votò di que' pochi soldi; li mise nella mano che si trovò più vicina, e riprese la sua strada.

La refezione e l'opera buona (giacché siam composti d'anima e di corpo) avevano riconfortati e rallegrati tutti i suoi pensieri.



(Mt 6,8) (Lc 12,30) (Mt 6,32)

se a sostenere in quel giorno que' poverini che mancavano sulla strada, la Provvidenza aveva tenuti in serbo proprio gli ultimi quattrini d'un estraneo, fuggitivo, incerto anche lui del come vivrebbe; chi poteva credere che volesse poi lasciare in secco colui del quale s'era servita a ciò, e a cui aveva dato un sentimento così vivo di sé stessa, così efficace, così risoluto? Questo era, a un di presso, il pensiero del giovine;



(1Tm 5,4 1Tm 5,8) (Mt 5,46) (Lc 6,32) (Mt 5,15) (1Tm 6,18) (2Th 3,13) (Ga 6,9)

Dio m'ha dato del bene, perché faccia del bene; e se non ne fo a' parenti e agli amici, a chi ne farò?


Capitolo XVIII

Trasferimento di fra Cristoforo


(Ep 4,32) (He 12,9) (He 12,7) (1Th 2,11) (2Co 6,18) (Jn 14,9) (Jn 1,14) (Lc 10,16) (Rm 12,12) (1Co 16,13)

Oh Signore! Signore! - esclamò di nuovo Agnese, quasi piangendo: - come devo fare, senza quell'uomo? Era quello che ci faceva da padre! Per noi è una rovina.

- Sentite, buona donna; il padre Cristoforo era veramente un uomo.



ALESSANDRO MANZONI I PROMESSI SPOSI