ALESSANDRO MANZONI I PROMESSI SPOSI - Trasferimento di fra Cristoforo

Capitolo XIX

Preghiera di fra Cristoforo


(Rm 12,12) (1Co 16,13) (Lc 17,10) (Ac 14,22) (Mt 6,30) (Mt 8,26) (Mt 14,31) (Mt 16,8) (Mt 17,20) (Lc 12,28)

Se fu un colpo per il nostro frate, lo lascio pensare a voi. Renzo, Lucia, Agnese, gli vennero subito in mente; e esclamò, per dir così, dentro di sé: "oh Dio! cosa faranno que' meschini, quando io non sarò più qui!" Ma alzò gli occhi al cielo, e s'accusò d'aver mancato di fiducia, d'essersi creduto necessario a qualche cosa. Mise le mani in croce sul petto, in segno d'ubbidienza, e chinò la testa davanti al padre guardiano.





Capitolo XX

Don Rodrigo e l'Innominato


(Pr 6,18) (Gn 6,5) (Rm 7,15)

l'innominato, come se un demonio nascosto nel suo cuore gliel avesse comandato, interruppe subitamente, dicendo che prendeva l'impresa sopra di sé. Prese l'appunto del nome della nostra povera Lucia, e licenziò don Rodrigo, dicendo: - tra poco avrete da me l'avviso di quel che dovrete fare.

Pensieri dell'Innominato

(Pr 12,20) (Si 13,25) (Ba 1,12) (Za 7,10) (Lc 6,45) (Mt 15,18)

Ma appena rimase solo, si trovò, non dirò pentito, ma indispettito d'averla data. Già da qualche tempo cominciava a provare, se non un rimorso, una cert'uggia delle sue scelleratezze. Quelle tante ch'erano ammontate, se non sulla sua coscienza, almeno nella sua memoria, si risvegliavano ogni volta che ne commettesse una di nuovo, e si presentavano all'animo brutte e troppe: era come il crescere e crescere d'un peso già incomodo. Una certa ripugnanza provata ne' primi delitti, e vinta poi, e scomparsa quasi affatto, tornava ora a farsi sentire.



(Rm 14,10) (2Co 5,10) (Ps 14,1) (Ps 53,2) (Si 16,23)

I pensieri dell'avvenire eran quelli che rendevano più noioso il passato. "Invecchiare! morire! e poi?"  E, cosa notabile! Ora, gli rinasceva ogni tanto nell'animo l'idea confusa, ma terribile, d'un giudizio individuale, d'una ragione indipendente dall'esempio; ora, l'essere uscito dalla turba volgare de' malvagi, l'essere innanzi a tutti, gli dava talvolta il sentimento d'una solitudine tremenda. Quel Dio di cui aveva sentito parlare, ma che, da gran tempo, non si curava di negare né di riconoscere, occupato soltanto a vivere come se non ci fosse, ora, in certi momenti d'abbattimento senza motivo, di terrore senza pericolo…



(Ex 3,14)

gli pareva sentirlo gridar dentro di sé: Io sono però.


Schiavitù del peccato

(Mt 6,24) (Lc 16,13)

Il delitto è un padrone rigido e inflessibile, contro cui non divien forte se non chi se ne ribella interamente.

Appello di Lucia all'Innominato

(Rm 14,10) (2Co 5,10)

[Lucia] per l'amor di Dio, e della Vergine santissima, lasciatemi andare! Cosa v'ho fatto di male io? Sono una povera creatura che non v'ha fatto niente. Quello che m'avete fatto voi, ve lo perdono di cuore; e pregherò Dio per voi. Se avete anche voi una figlia, una moglie, una madre, pensate quello che patirebbero, se fossero in questo stato. Ricordatevi che dobbiamo morir tutti, e che un giorno desidererete che Dio vi usi misericordia. Lasciatemi andare, lasciatemi qui: il Signore mi farà trovar la mia strada.



(Lc 3,8) (Mt 3,9) (Si 42,189 (Ps 64,7) (Lc 18,1)

Lucia si rivolse a Colui che tiene in mano il cuore degli uomini, e può, quando voglia, intenerire i più duri. Si strinse il più che poté, nel canto della carrozza, mise le braccia in croce sul petto, e pregò qualche tempo con la mente; poi, tirata fuori la corona, cominciò a dire il rosario, con più fede e con più affetto che non avesse ancor fatto in vita sua




Capitolo XXI

L'Innominato colpito da Lucia


(Jn 19,26-27) (Jn 1,9) (Jn 8,12)

Maria Vergine...!

Quel nome santo e soave, già ripetuto con venerazione ne' primi anni, e poi non più invocato per tanto tempo, né forse sentito proferire, faceva nella mente della sciagurata che lo sentiva in quel momento, un'impressione confusa, strana, lenta, come la rimembranza della luce, in un vecchione accecato da bambino.



(Ps 140,13) (Dt 32,36) (Ps 140,8) (Ps 22,20) (Ps 28,8) (Ab 3,19) (Ep 6,10)

Sono una povera creatura: cosa le ho fatto? In nome di Dio...

- Dio, Dio, - interruppe l'innominato: - sempre Dio: coloro che non possono difendersi da sé, che non hanno la forza, sempre han questo Dio da mettere in campo, come se gli avessero parlato. Cosa pretendete con codesta vostra parola? Di farmi...? - e lasciò la frase a mezzo.


Perdono ed opere buone

(1P 4,8)

Cosa posso pretendere io meschina, se non che lei mi usi misericordia? Dio perdona tante cose, per un'opera di misericordia!



(Ps 140,13) (Ps 22,20) (Ps 28,8) (Ps 138,8) (Ps 74,19) (Da 3,34) (Ps 94,14) (Si 51,10)

Se lei non mi fa questa carità, me la farà il Signore: mi farà morire, e per me sarà finita; […] Ma il Signore lo sa che ci sono!

Preghiera e speranza

(Lc 18,1) (Lc 5,16) (Lc 6,12) (Mc 11,25) (Ps 32,6) (Si 34,24) (Si 37,15) (Da 14,28) (Ps 9,14) (Ps 103,13) (Ps 16,9) (Si 38,20) (1Jn 3,3) (He 10,23) (Rm 12,12)

Fu vinta da un tale affanno, che desiderò di morire. Ma in quel momento, si rammentò che poteva almen pregare, e insieme con quel pensiero, le spuntò in cuore come un'improvvisa speranza. Prese di nuovo la sua corona, e ricominciò a dire il rosario; e, di mano in mano che la preghiera usciva dal suo labbro tremante, il cuore sentiva crescere una fiducia indeterminata.

Lucia prega la Vergine

(Lc 18,1) (Lc 5,16) (Lc 6,12) (Mc 11,25) (Ps 32,6) (Si 34,24) (Si 37,15) (Da 14,28) (Ps 9,14) (Ps 103,13) (Ps 16,9) (Jn 19,26-27) (Jn 1,9) (Jn 8,12)

S'alzò, e si mise in ginocchio, e tenendo giunte al petto le mani, dalle quali pendeva la corona, alzò il viso e le pupille al cielo, e disse: - o Vergine santissima! Voi, a cui mi sono raccomandata tante volte, e che tante volte m'avete consolata! Voi che avete patito tanti dolori, e siete ora tanto gloriosa, e avete fatti tanti miracoli per i poveri tribolati; aiutatemi! fatemi uscire da questo pericolo, fatemi tornar salva con mia madre, Madre del Signore; e fo voto a voi di rimaner vergine; rinunzio per sempre a quel mio poveretto, per non esser mai d'altri che vostra.

Inizio della conversione dell'Innominato

(Si 18,20)

Il tormentato esaminator di se stesso, per rendersi ragione d'un sol fatto, si trovò ingolfato nell'esame di tutta la sua vita. Indietro, indietro, d'anno in anno, d'impegno in impegno, di sangue in sangue, di scelleratezza in scelleratezza: ognuna ricompariva all'animo consapevole e nuovo, separata da' sentimenti che l'avevan fatta volere e commettere; ricompariva con una mostruosità che que' sentimenti non avevano allora lasciato scorgere in essa . Eran tutte sue, eran lui: l'orrore di questo pensiero, rinascente a ognuna di quell'immagini, attaccato a tutte, crebbe fino alla disperazione.





(He 4,13) (2Co 5,13) (1Co 15,19)

[Innominato] gli balenò in mente un altro pensiero. "Se quell'altra vita di cui m'hanno parlato quand'ero ragazzo, di cui parlano sempre, come se fosse cosa sicura; se quella vita non c'è, se è un'invenzione de' preti; che fo io? perché morire? cos'importa quello che ho fatto? cos'importa? è una pazzia la mia... E se c'è quest'altra vita...!



(Ps 55,8) (Ps 139,7) (Ap 14,13)

Ora si proponeva d'abbandonare il castello, e d'andarsene in paesi lontani, dove nessun lo conoscesse, neppur di nome; ma sentiva che lui, lui sarebbe sempre con sé:


Visita pastorale del Cardinale Federigo

(Ps 105,43) (Ps 106,5) (Is 49,13) (Lc 2,10)

Di lì a poco, sente un altro scampanìo più vicino, anche quello a festa; poi un altro. "Che allegria c'è? cos'hanno di bello tutti costoro? " " Che diavolo hanno costoro? che c'è d'allegro in questo maledetto paese? dove va tutta quella canaglia? […] Il signore rimase appoggiato alla finestra, tutto intento al mobile spettacolo. Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli; uno, raggiungendo chi gli era avanti, s'accompagnava con lui; un altro, uscendo di casa, s'univa col primo che rintoppasse; e andavano insieme, come amici a un viaggio convenuto. Gli atti indicavano manifestamente una fretta e una gioia comune;



(Lc 2,10) (Ga 3,28) (Ep 4,4) (1Co 12,13)

Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa.


Capitolo XXII

La Grazia passa per un uomo


(Lc 10,16) (Jn 14,12) (Lc 15,18) (Jn 1,14)

Il giorno avanti, il cardinal Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, era arrivato […] Il signore, rimasto solo, continuò a guardar nella valle, ancor più pensieroso. "Per un uomo! Tutti premurosi, tutti allegri, per vedere un uomo! […] Cos'ha quell'uomo, per render tanta gente allegra? Anderò, anderò; e gli voglio parlare: a quattr'occhi gli voglio parlare. Uscì dal castello, e prese la scesa, di corsa.



(Ap 3,15-16)

Que' prudenti che s'adombrano delle virtù come de' vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo; e il mezzo lo fissan giusto in quel punto dov'essi sono arrivati, e ci stanno comodi.

La figura del Cardinale

(Ph 2,3) (Mt 20,28) (Mc 10,45) (Lc 22,26)

Ma egli [il card. Federigo] persuaso in cuore di ciò che nessuno il quale professi cristianesimo può negar con la bocca, non ci esser giusta superiorità d'uomo sopra gli uomini, se non in loro servizio, temeva le dignità, e cercava di scansarle; non certamente perché sfuggisse di servire altrui; che poche vite furono spese in questo come la sua; ma perché non si stimava abbastanza degno né capace di così alto e pericoloso servizio.


Capitolo XXIII

Incontro del Cardinale Federigo con l'Innominato


(Lc 15,20) (Mt 18,12-13) (Lc 15,4) (Lc 15,7)

- Una strana visita, strana davvero, monsignore illustrissimo!

- Lui! - disse il cardinale, con un viso animato, chiudendo il libro, e alzandosi da sedere: - venga! venga subito!

- Ma... - replicò il cappellano, senza moversi: - vossignoria illustrissima deve sapere chi è costui: quel bandito, quel famoso [...] - E non è una fortuna per un vescovo, che a un tal uomo sia nata la volontà di venirlo a trovare? san Carlo non si sarebbe trovato nel caso di dibattere se dovesse ricevere un tal uomo: sarebbe andato a cercarlo. Fatelo entrar subito: ha già aspettato troppo. […] Federigo gli andò incontro, con un volto premuroso e sereno, e con le braccia aperte, come a una persona desiderata



Conversione dell'Innominato


(Ps 55,23) (Mc 10,21) (He 4,16) (Ps 27,8)

L'innominato, ch'era stato come portato lì per forza da una smania inesplicabile, piuttosto che condotto da un determinato disegno […] straziato da due passioni opposte, quel desiderio e quella speranza confusa di trovare un refrigerio al tormento interno, e dall'altra parte una stizza, una vergogna di venir lì come un pentito, come un sottomesso, come un miserabile, a confessarsi in colpa, a implorare un uomo: e non trovava parole, né quasi ne cercava. Però, alzando gli occhi in viso a quell'uomo, si sentiva sempre più penetrare da un sentimento di venerazione imperioso insieme e soave, che, aumentando la fiducia, mitigava il dispetto, e senza prender l'orgoglio di fronte, l'abbatteva, e, dirò così, gl'imponeva silenzio.





(Mc 3,35) (Ph 4,8) (Ps 34,13-14) (Rm 2,27) (Lc 6,45)

L'abitudine de' pensieri solenni e benevoli, la pace interna d'una lunga vita, l'amore degli uomini, la gioia continua d'una speranza ineffabile, vi avevano sostituita una, direi quasi, bellezza senile



(1Ch 17,19) (Ps 9,2) (Ps 118,15-16) (Ps 31,22) (Ps 92,5) (Si 42,17) (Is 12,4) (Rm 15,5) (2Co 1,4-5)

E questa consolazione ch'io sento […] Siete voi che me la fate provare; voi, dico, che avrei dovuto cercare; voi che almeno ho tanto amato e pianto, per cui ho tanto pregato; voi, de' miei figli, che pure amo tutti e di cuore, quello che avrei più desiderato d'accogliere e d'abbracciare, se avessi creduto di poterlo sperare. Ma Dio sa fare Egli solo le maraviglie, e supplisce alla debolezza, alla lentezza de' suoi poveri servi.



(Ps 144,5) (Mt 3,2) (Mt 4,17) (Mc 1,15) (Ez 14,6) (Ps 34,19) (Ps 145,18) (Mt 11,28)

Dio v'ha toccato il cuore, e vuol farvi suo, […]

- Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov'è questo Dio?

- Voi me lo domandate? voi? E chi più di voi l'ha vicino? Non ve lo sentite in cuore, che v'opprime, che v'agita, che non vi lascia stare, e nello stesso tempo v'attira, vi fa presentire una speranza di quiete, di consolazione, d'una consolazione che sarà piena, immensa, subito che voi lo riconosciate, lo confessiate, l'imploriate?



(Lc 15,10) (Ps 86,9) (Rm 4,11) (Ps 96,7)

Se c'è questo Dio, se è quello che dicono, cosa volete che faccia di me?

cosa può far Dio di voi? cosa vuol farne? Un segno della sua potenza e della sua bontà: vuol cavar da voi una gloria che nessun altro gli potrebbe dare.



(Ps 51,5) (Gn 3,10) (Gn 3,8) (Jn 11,4)

Quando voi stesso sorgerete a condannare la vostra vita, ad accusar voi stesso, allora! allora Dio sarà glorificato!



(Rm 12,21) (Lc 6,45) (Jr 32,42) (Mt 3,9) (Lc 3,8)

Chi siete voi, pover'uomo, che vi pensiate d'aver saputo da voi immaginare e fare cose più grandi nel male, che Dio non possa farvene volere e operare nel bene?


Annuncio della Salvezza all'Innominato

(Ps 130,7) (Rm 3,24) (Ep 1,14) (He 9,12) (Tt 3,5) (Ep 2,5) (Ac 4,12)

Cosa può Dio far di voi? E perdonarvi? e farvi salvo? e compire in voi l'opera della redenzione?

(2Co 5,14) (Jn 16,27) (Mc 10,21)

Oh pensate! quanta, quale debba essere la carità di Colui che m'infonde questa così imperfetta, ma così viva; come vi ami, come vi voglia Quello che mi comanda e m'ispira un amore per voi che mi divora!



(Jn 11,35) (Mc 14,72)

Quando le parole furon cessate, si coprì il viso con le mani, e diede in un dirotto pianto, che fu come l'ultima e più chiara risposta



(Ez 34,16) (Mt 18,11)

Lasciamo le novantanove pecorelle, - rispose il cardinale: - sono in sicuro sul monte: io voglio ora stare con quella ch'era smarrita.

Comunione dei santi

(1Jn 4,7) (Jc 5,16) (Ga 6,2) (Rm 12,5) (Ep 4,3) (Rm 5,5) (2Co 1,22)

Quel popolo è forse unito a noi senza saperlo: forse lo Spirito mette ne' loro cuori un ardore indistinto di carità, una preghiera ch'esaudisce per voi, un rendimento di grazie di cui voi siete l'oggetto non ancor conosciuto

Effetti della conversione

(Lc 15,20)

Così dicendo, stese le braccia al collo dell'innominato; il quale, dopo aver tentato di sottrarsi, e resistito un momento, cedette, come vinto da quell'impeto di carità, abbracciò anche lui il cardinale, e abbandonò sull'omero di lui il suo volto tremante e mutato.



(1Jn 3,20) (Ac 8,10) (Ps 51,5) (Ps 119,77)

Dio veramente grande! Dio veramente buono! Io mi conosco ora, comprendo chi sono; le mie iniquità mi stanno davanti; ho ribrezzo di me stesso; eppure...! eppure provo un refrigerio, una gioia, sì una gioia, quale non ho provata mai in tutta questa mia orribile vita!



(Mt 7,7) (Lc 11,9) (Lc 11,8) (1Jn 1,1-4)

Quando voi mi rifiutaste, rimarrei ostinato alla vostra porta, come il povero. Ho bisogno di parlarvi! ho bisogno di sentirvi, di vedervi! ho bisogno di voi!



(Lc 15,31)

Signor curato, voi siete sempre con me nella casa del nostro buon Padre; ma questo... questo perierat, et inventus est.



(Is 11,6)

Che a più d'uno de' riguardanti era allora venuto in mente quel detto d'Isaia: il lupo e l'agnello andranno ad un pascolo; il leone e il bue mangeranno insieme lo strame

(1P 5,6) (Ps 67,2 Ps 67,7)

La lettiga passò, l'innominato passò; e davanti alla porta spalancata della chiesa, si levò il cappello, e chinò quella fronte tanto temuta, fin sulla criniera della mula, tra il susurro di cento voci che dicevano: Dio la benedica!



(Lc 6,23) (Mc 9,41)

Signor curato, non le chiedo scusa dell'incomodo che ha per cagion mia: lei lo fa per Uno che paga bene, e per questa sua poverina


Capitolo XXIV

Incontro di Lucia con il Cardinale Federigo e con l'Innominato


(1P 4,8) (Lc 6,37) (Rm 4,7) (2Jn 1,18) (Lc 14,14) (Mc 9,41)

[Innominato] rispondendo a ciò che la poverina non aveva detto, - è vero, - esclamò: - perdonatemi! […] presa da un misto sentimento di conforto, di riconoscenza e di pietà, disse: - oh, il mio signore! Dio le renda merito della sua misericordia!

- E a voi, cento volte, il bene che mi fanno codeste vostre parole.



(Si 13,25) (Jl 2,13) (Si 40,26)

Perché questo signore, Dio gli ha toccato il cuore (sia benedetto!), ed è venuto al nostro paese, per parlare al signor cardinale arcivescovo (che l'abbiamo là in visita, quel sant'uomo), e s'è pentito de' suoi peccatacci, e vuol mutar vita.



(Lc 6,37) (Mt 5,44) (Lc 6,32-33)

- Dunque, che stiate di buon animo, e perdonare a chi v'ha fatto del male, e esser contenta che Dio gli abbia usata misericordia, anzi pregare per lui; ché, oltre all'acquistarne merito, vi sentirete anche allargare il cuore.

Lucia sciolta dal voto di verginità

(Ps 101,2) (Ps 7,9)

La memoria del voto […] vi comparve chiara e distinta e se quell'animo non fosse stato così preparato da una vita d'innocenza, di rassegnazione e di fiducia, la costernazione che provò in quel momento, sarebbe stata disperazione.



(1P 3,9) (1Th 5,15) (Rm 12,7) (Si 13,25) (Jl 2,13) (Si 40,26)

Non gli augurate di patire, non l'augurate a nessuno! Se sapeste cosa sia patire! Se aveste provato! No, no! preghiamo piuttosto Dio e la Madonna per lui (Rodrigo): che Dio gli tocchi il cuore, come ha fatto a quest'altro povero signore, ch'era peggio di lui; e ora è un santo.



(Ps 66,10) (Ps 20,2) (Jdt 8,25) (Dt 8,2) (Is 49,15) (Ex 15,2) (Ps 116,6) (Ps 18,4)

Le parole di Federigo l'ebbero subito rianimate. - Povera giovine, - cominciò: - Dio ha permesso che foste messa a una gran prova; ma v'ha anche fatto vedere che non aveva levato l'occhio da voi, che non v'aveva dimenticata. V'ha rimessa in salvo; e s'è servito di voi per una grand'opera, per fare una gran misericordia a uno, e per sollevar molti nello stesso tempo.


Dichiarazione dell'Innominato al Castello.

(Lc 15,7) (Lc 3,8) (Mt 3,8)

[Innominato] sentite ciò che v'ho da dire. Dio misericordioso m'ha chiamato a mutar vita; e io la muterò, l'ho già mutata: così faccia con tutti voi. Sappiate dunque, e tenete per fermo che son risoluto di prima morire che far più nulla contro la sua santa legge.

Capitolo XXV

Incontro di don Abbondio con il Cardinale Federigo

(Ep 2,14) (2M 1,4) (Rm 8,28)

Il Signore voglia guidar le cose a quel termine a cui pare che le avesse indirizzate; ma tenete per certo che quello che vorrà Lui, sarà il meglio per voi



(1Jn 3,16) (Jn 15,13)

Allora don Abbondio si mise a raccontare la dolorosa storia; ma tacque il nome principale, e vi sostituì: un gran signore; dando così alla prudenza tutto quel poco che si poteva, in una tale stretta.

- E non avete avuto altro motivo? - domandò il cardinale, quando don Abbondio ebbe finito.

- Ma forse non mi sono spiegato abbastanza, - rispose questo: - sotto pena della vita, m'hanno intimato di non far quel matrimonio.

E vi par codesta una ragion bastante, per lasciar d'adempire un dovere preciso?



(Si 2,1) (1Jn 3,16) (Jn 15,13)

E quando vi siete presentato alla Chiesa, - disse, con accento ancor più grave, Federigo, - per addossarvi codesto ministero, v'ha essa fatto sicurtà della vita?



(Lc 10,3) (Mt 20,28) (Mc 10,45) (Jn 3,16) (1Jn 3,16) (Jr 3,15)

O non v'ha espressamente detto il contrario? Non v'ha avvertito che vi mandava come un agnello tra i lupi? Non sapevate voi che c'eran de' violenti, a cui potrebbe dispiacere ciò che a voi sarebbe comandato? Quello da Cui abbiam la dottrina e l'esempio, ad imitazione di Cui ci lasciam nominare e ci nominiamo pastori, venendo in terra a esercitarne l'ufizio, mise forse per condizione d'aver salva la vita?



(Lc 17,33) (Lc 9,24) (Mc 8,35) (Mt 16,25) (Ez 34,2)

E per salvarla, per conservarla, dico, qualche giorno di più sulla terra, a spese della carità e del dovere, c'era bisogno dell'unzione santa, dell'imposizion delle mani, della grazia del sacerdozio?



(1P 3,14) (Rm 12,17) (1P 3,9) (He 4,13) (2Co 5,10)

E non sapete voi che il soffrire per la giustizia è il nostro vincere? E se non sapete questo, che cosa predicate? di che siete maestro? qual è la buona nuova che annunziate a' poveri? Chi pretende da voi che vinciate la forza con la forza? Certo non vi sarà domandato, un giorno, se abbiate saputo fare stare a dovere i potenti; che a questo non vi fu dato né missione, né modo. Ma vi sarà ben domandato se avrete adoprati i mezzi ch'erano in vostra mano per far ciò che v'era prescritto, anche quando avessero la temerità di proibirvelo.





(Si 2,1) (Jn 10,11) (Jn 10,14)

Conoscendo la vostra debolezza e i vostri doveri, avete voi pensato a prepararvi ai passi difficili a cui potevate trovarvi, a cui vi siete trovato in effetto? Ah! se per tant'anni d'ufizio pastorale, avete (e come non avreste?) amato il vostro gregge, se avete riposto in esso il vostro cuore, le vostre cure, le vostre delizie, il coraggio non doveva mancarvi al bisogno: l'amore è intrepido. Ebbene, se voi gli amavate, quelli che sono affidati alle vostre cure spirituali, quelli che voi chiamate figliuoli;


Capitolo XXVI

Ragioni di don Abbondio


(Mt 7,23) (Mt 13,41) (Lc 13,27) (Jn 12,25) (Lc 14,26) (Lc 12,22-32)

Avete ubbidito all'iniquità, non curando ciò che il dovere vi prescriveva. L'avete ubbidita puntualmente […] Vedete a che v'ha condotto quella premura per la vita che deve finire.


(Jn 14,15) (Mt 5,44) (Lc 6,27) (Ps 145,20) (Ps 31,24)

Ho mancato; capisco che ho mancato; ma cosa dovevo fare, in un frangente di quella sorte?

E ancor lo domandate? E non ve l'ho detto? E dovevo dirvelo? Amare, figliuolo; amare e pregare. Allora avreste sentito che l'iniquità può aver bensì delle minacce da fare, de' colpi da dare, ma non de' comandi; […] delle conseguenze sarebbe restato mallevadore Iddio,



(Lc 11,46) (Lc 17,3) (He 12,5-12) (Lc 10,46)

è certo che, insieme con le dottrine, io devo dare agli altri l'esempio, non rendermi simile al dottor della legge, che carica gli altri di pesi che non posson portare, e che lui non toccherebbe con un dito. Ebbene, figliuolo e fratello; poiché gli errori di quelli che presiedono, sono spesso più noti agli altri che a loro; se voi sapete ch'io abbia, per pusillanimità, per qualunque rispetto, trascurato qualche mio obbligo, ditemelo francamente, fatemi ravvedere; affinché, dov'è mancato l'esempio, supplisca almeno la confessione. Rimproveratemi liberamente le mie debolezze; e allora le parole acquisteranno più valore nella mia bocca, perché sentirete più vivamente, che non son mie, ma di Chi può dare a voi e a me la forza necessaria per far ciò che prescrivono.

Ammonimenti del Cardinale Federigo


(Mt 23,3) (Rm 14,10) (2Co 5,10)

Vorrei, per amor vostro, che intendeste quanto la vostra condotta sia stata opposta, quanto sia opposto il vostro linguaggio alla legge che pur predicate, e secondo la quale sarete giudicato. […] E che pro sarebbe stato per voi, se avessero taciuto? Vi tornava conto che la loro causa andasse intera al giudizio di Dio?



(Jn 10,11) (Jn 10,15) (Lc 10,21) (Mt 25,45) (Mt 18,10) (Mt 11,25) (Mt 10,42) (Rm 12,15)

Amateli perché hanno patito, perché patiscono, perché son vostri, perché son deboli, perché avete bisogno d'un perdono, a ottenervi il quale, pensate di qual forza possa essere la loro preghiera.



(Lc 17,3) (Mt 25,1-12) (Jn 10,12)

Piaccia a Dio che le parole le quali ho pur dovuto usar con voi, servano a voi e a me. Non fate che m'abbia a chieder conto, in quel giorno, d'avervi mantenuto in un ufizio, al quale avete così infelicemente mancato. Ricompriamo il tempo: la mezzanotte è vicina; lo Sposo non può tardare; teniamo accese le nostre lampade. Presentiamo a Dio i nostri cuori miseri, vòti, perché Gli piaccia riempirli di quella carità, che ripara al passato, che assicura l'avvenire, che teme e confida, piange e si rallegra, con sapienza; che diventa in ogni caso la virtù di cui abbiamo bisogno.

Affidamento di Lucia alla Divina Volontà

(Ps 37,28) (Ps 41,2) (Lc 22,28) (1P 5,10)

- Ora, - rispose Lucia, - tocca al Signore a pensarci; al Signore e alla Madonna. Mi son messa nelle lor mani: non m'hanno abbandonata finora; non m'abbandoneranno ora che... La grazia che chiedo per me al Signore, la sola grazia, dopo la salvazion dell'anima, è che mi faccia tornar con voi:



(Mt 6,10) (Mt 26,42) (Lc 22,42) (Rm 8,28)

È il Signore che ha voluto che tutto andasse così: sia fatta la sua volontà -. E la parola morì nel pianto


Capitolo XXVIII

Carestia


(Rm 12,13) (1Co 13,1) (1Co 13,3) (Lc 18,22) (Mt 19,21) (Mc 10,21)

Quella carità ardente e versatile doveva tutto sentire, in tutto adoprarsi, accorrere dove non aveva potuto prevenire, prender, per dir così, tante forme, in quante variava il bisogno. Infatti, radunando tutti i suoi mezzi, rendendo più rigoroso il risparmio, mettendo mano a risparmi destinati ad altre liberalità, divenute ora d'un'importanza troppo secondaria, aveva cercato ogni maniera di far danari, per impiegarli tutti in soccorso degli affamati.



(Lc 10,29-37)

Se non che taluno, mancandogli affatto le forze, cadeva per la strada, e rimaneva lì morto: spettacolo ancor più funesto ai suoi compagni di miseria, oggetto d'orrore, forse di rimprovero agli altri passeggieri.


Capitolo XXIX

Racconto delle gesta dell'Innominato convertito


(Rm 12,9) (Rm 12,17) (2Co 9,8)

Furono ricevuti a braccia aperte, e veduti con gran piacere: rammentavano una buona azione. Fate del bene a quanti più potete, dice qui il nostro autore; e vi seguirà tanto più spesso d'incontrar de' visi che vi mettano allegria.



(Mt 3,8) (Mt 7,16)

Il sarto aveva detto la verità a don Abbondio, intorno all'innominato. Questo, dal giorno che l'abbiam lasciato, aveva sempre continuato a far ciò che allora s'era proposto, compensar danni, chieder pace, soccorrer poveri, sempre del bene in somma, secondo l'occasione. Quel coraggio che altre volte aveva mostrato nell'offendere e nel difendersi, ora lo mostrava nel non fare né l'una cosa né l'altra.

Nuova vita dell'Innominato


(1P 5,6) (Jc 4,10) (Lc 14,10)

Era quell'uomo che nessuno aveva potuto umiliare, e che s'era umiliato da sé. […] In quell'abbassamento volontario, la sua presenza e il suo contegno avevano acquistato, senza che lui lo sapesse, un non so che di più alto e di più nobile; […] e doveva star attento a non lasciar troppo trasparire nel volto e negli atti il sentimento interno di compunzione, a non abbassarsi troppo, per non esser troppo esaltato. […] S'era scelto nella chiesa l'ultimo luogo; e non c'era pericolo che nessuno glielo prendesse: sarebbe stato come usurpare un posto d'onore



(Jn 12,8) (Mt 26,11) (Mc 14,7) (Lc 6,20) (Rm 12,9) (Rm 12,17) (2Co 9,8)

Nello stesso tempo, aveva messo in moto altr'uomini e donne di servizio, o suoi dipendenti, a preparar nel castello alloggio a quante più persone fosse possibile, a rizzar letti, a disporre sacconi e strapunti nelle stanze, nelle sale, che diventavan dormitòri. E aveva dato ordine di far venire provvisioni abbondanti, per ispesare gli ospiti che Dio gli manderebbe


Capitolo XXX

Congedo di Fra Cristoforo

(Mt 5,44) (Lc 6,38)

Quando vedrete quella vostra buona, povera Lucia... - le disse in ultimo: - già son certo che prega per me, poiché le ho fatto tanto male: ditele adunque ch'io la ringrazio, e confido in Dio, che la sua preghiera tornerà anche in tanta benedizione per lei.


Capitolo XXXII

Eroicità del Clero ambrosiano di fronte alla peste


(Jn 10,1) (Mt 20,28) (Jn 15,13) (1Jn 3,16)

Vide pertanto, - dice uno scrittore contemporaneo - l'istesso giorno della processione, la pietà cozzar con l'empietà, la perfidia con la sincerità, la perdita con l'acquisto ". Ed era in vece il povero senno umano che cozzava co' fantasmi creati da sé. […] Dove spiccò una più generale e più pronta e costante fedeltà ai doveri difficili della circostanza, fu negli ecclesiastici. Ai lazzeretti, nella città, non mancò mai la loro assistenza: dove si pativa, ce n'era; sempre si videro mescolati, confusi co' languenti, co' moribondi, languenti e moribondi qualche volta loro medesimi; ai soccorsi spirituali aggiungevano, per quanto potessero, i temporali; prestavano ogni servizio che richiedessero le circostanze. Più di sessanta parrochi, della città solamente, moriron di contagio: gli otto noni, all'incirca.



(1Co 9,20-22) (1Co 9,24) (Ph 3,14) (Jn 10,1) (Mt 20,28) (Jn 15,13) (1Jn 3,16)

Federigo dava a tutti, com'era da aspettarsi da lui, incitamento ed esempio : "siate disposti ad abbandonar questa vita mortale, piuttosto che questa famiglia, questa figliolanza nostra: andate con amore incontro alla peste, come a un premio, come a una vita, quando ci sia da guadagnare un'anima a Cristo ".

Capitolo XXXIII

L'amore guarisce ogni ferita


(Si 6,16) (Ga 5,22)

E, dopo un'assenza di forse due anni, si trovarono a un tratto molto più amici di quello che avesser mai saputo d'essere nel tempo che si vedevano quasi ogni giorno; perché all'uno e all'altro, dice qui il manoscritto, eran toccate di quelle cose che fanno conoscere che balsamo sia all'animo la benevolenza; tanto quella che si sente, quanto quella che si trova negli altri.



Capitolo XXXIV

Renzo e la peste


(2Co 8,7) (Is 58,10) (Ez 18,7)

A Renzo intanto gli vennero in mente que' pani che aveva trovati vicino alla croce, nell'altra sua entrata in Milano, e pensava: "ecco: è una restituzione, e forse meglio che se gli avessi restituiti al proprio padrone: perché qui è veramente un'opera di misericordia ".



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Il giovine s'era fermato sulla cantonata della piazza, vicino alla sbarra del canale, e pregava intanto per que' morti sconosciuti.



(Ac 2,42) (1R 8,38) (Jb 6,10) (Ps 119,82) (Ps 94,19)

All'alba, a mezzogiorno, a sera, una campana del duomo dava il segno di recitar certe preci assegnate dall'arcivescovo: a quel tocco rispondevan le campane dell'altre chiese; e allora avreste veduto persone affacciarsi alle finestre, a pregare in comune; avreste sentito un bisbiglio di voci e di gemiti, che spirava una tristezza mista pure di qualche conforto.



ALESSANDRO MANZONI I PROMESSI SPOSI - Trasferimento di fra Cristoforo