Prefazione regola





PREFAZIONE AL PRIMO TESTO DELLA REGOLA




prefazione al primo testo della regola.

1
Dec. 1720, vol IV, n. 19, 217; Giorgini: n. 325, 753.
(Copia autentica AGCP)

(Narra le ispirazioni divine che ha ricevuto e che l'hannodeciso a impegnarsinella fondazione delta Congregazione).

Sit Nomen Iesu benedictum.

Io poverissimo e gran peccatore Paolo Francesco, minimo servodei Poveri diGesù, due anni circa dopo che il mio amantissimo Iddio m'haconvertito apenitenza (nota 1 ), passando per la Riviera di Genova versoPonente vidi unapiccola chiesa in un monte sopra Sestri detta la Madonna SS.madel Gazzo, e nelvederla mi sentii mosso il cuore al desiderio di quellasolitudine; ma siccome eroimpiegato nell'officio di carità per l'assistenza ai parenti nonpotei mai effettuarlo,solo che sempre lo tenevo nel cuore.

Dopo poi qualche tempo (che non mi sovviene né il mese, né ilgiorno di certo)restai, ma con più veemente inspirazione di ritirarmi allasolitudine, e questeispirazioni il mio caro Iddio me le dava con molta soavità dicuore. Ora in questotempo mi venne fume di portare una povera tonica nera d'arbagio,che è della piùordinaria lana che si trovi in questi paesi, ed andare scalzo,vivere con altissimapovertà, insomma colla grazia del Signore fare vita penitente.

Ciò non mi si partì più dal cuore, e mi seguiva sempre piùmaggior impulso, nontanto di ritirarmi solo in quella chiesetta sopradetta, ma bastache mi fossi ritirato insolitudine sia in quello, sia in qualunque altro luogo, e ciò perseguire l'invitiamorosi del mio Dio, che per sua infinita bontà mi chiamava alasciare il mondo.Ma siccome non potevo seguire la s. inspirazione per lanecessaria assistenza allacasa, cioè a mio padre e madre e fratelli, tenevo la sopradettavocazione sempre copertanel cuore, fuorché la conferivo col R.do mio P. Direttore.

Io non sapevo ciò che Dio volesse da me, e per questo nonpensavo ad altro, solo cheero attento a sbrigarmi dalle faccende di casa per poi ritirarmi.Ma il Sommo Bene, cheper sua infmita bontà voleva qualche cos'altro da questo poveroverme, non ha maipermesso che mi sia sbrigato in quel tempo. Quando era quasi persciogliermi del tuttoinsorgevano nuove difficoltà, ma i desideri crescevano sempre più.

Quando che mi venne un'altra inspirazione di radunarecompagni, per stare poi unitiassieme, per promuovere nelle anime il s. timore di Dio (essendoquesto il principaledesiderio), ma di questa cosa di radunare compagni non ne facevoconto; contuttociò mirestava sempre nel cuore.

Insomma per non diffondermi tanto dirò quanto tempo mi sarannodurati nel cuorequesti santi desideri ed inspirazioni, sino a tanto che mi siaseguito il lume che siegue.Di certo non saprei dirlo, perché non ne ho fatto nota; dirò, dapiù a meno, due anni emezzo circa (nota 2 ).

Poi quest'estate passata, nel qual tempo non mi sovviene né ilmese, né il giorno,perché non l'ho scritto, so bene che era in tempo che siraccoglieva il grano, in giornoferiale feci indegnamente la S. Comunione nella chiesa dei RR. PPCappuccini delCastellazzo, e mi ricordo che fui molto raccolto, dopo poi mipartii per andarmene acasa, e per la strada andavo raccolto come in orazione. Quandofui in una strada pervoltare verso casa, fui elevato in Dio con altissimoraccoglimento, con scordamento ditutto e grandissima soavità interiore; ed in questo tempo mi vidiin spirito vestito dinero sino a terra, con una croce bianca in petto e sotto la croceavevo scritto il NomeSS.mo di Gesù in lettere bianche, ed in quest'istante mi sentiidire queste istesse parole:E' questo in segno di quanto debba essere puro e candido quelcuore, che deve portare scolpitoil Nome SS. di Gesù; ed io vedendo e sentendo ciò, mi posi apiangere, e poi cessò.

Di lì a poco tempo vidi in spirito a porgermi la s. tonica conil nome SS.mo di Gesù ela croce tutta bianca, a riserva la tonica nera; ed io congiubilo di cuore l'abbracciavo.Sappia chi leggerà questo, che nel vedermi porgere la s. tonicanon vedevo formacorporea, come dire figura d'uomo, questo no, ma in Dio; cioèl'anima conosce che è Dioperché glielo fa intendere con moti interni del cuore ed infusaintelligenza nello spirito,e tanto altamente, che è difficilissimo a spiegarsi, perchél'anima è tanto quello cheintende, che non si puole né dire, né scrivere.

Pure per essere più inteso, dirò una certa visione spiritualeche Dio più volte, perinfinita sua pietà, m'ha dato quando m'ha voluto mandare qualcheparticolare travaglio.Mentre ero in orazione vedevo una sferza nelle mani di Dio, equesta sferza con libattenti come le discipline, e sopra di essi vi stava scritto:Amor. Nell'istesso istanteIddio dava altissima intelligenza all'anima, che Iddio la volevasferzare, ma con amore, el'anima veloce correva ad abbracciarsi alla sferza con darle deibaci in spirito. Ed infattiquando Iddio per sua infinita bontà m'ha fatto vedere ciò, di lìa poco mi son venuteparticolarissime tribolazioni, e lo sapevo per sicuro chedovevano venire, perché Iddiome ne dava infusa intelligenza nell'anima.

Or ho scritto questo per spiegarmi e per dire (perl'intelligenza che Dio mi dà) chetengo più per certo quello che veggo in spirito con il lumealtissimo della S. Fede, che selo vedessi con gli occhi corporali, essendo che questi mipotrebbero fare sbagliare conqualche fantasma, che l'altro non c'è pericolo per l'intelligenzache Dio mi dà; essendoche io mi rimetto al consiglio dei miei Superiori soggettandomi aquello che con lagrazia dello Spirito Santo diranno.

Quando dunque ho detto che ho veduto nelle mani di Dio, non hoveduto mani, mal'anima ha da Dio altissima intelligenza che è nell'immenso; ecosì m'è seguito della s.tonica. Di più sappiasi, che dopo che il mio Iddio m'ha ritiratodagli esercizi dimeditazione, cioè dall'andar discorrendo sopra i misteri andandoda una cosa all'altra,non ho più forme immaginarie, come di ciò ne puole fare pienafede il mio R.do P.Direttore (nota 3 ).

Or per seguire a raccontare le meraviglie di Dio: dopo questevisioni della s. tonicacon il SS. Segno, mi ha dato Iddio maggior desiderio ed impulsodi congregarecompagni, e con la permissione di Santa Madre Chiesa fondare unaCongregazioneintitolata: i Poveri di Gesù (nota 4 ). E dopo di ciò il mioDio m'ha fatta restare infusanello spirito la forma della Regola santa da osservarsi daiPoveri di Gesù e da me suominimo ed indegnissimo servo, la quale per fare la S. Obbedienzaandrò scrivendo conla grazia dello Spirito Santo.

Sappiasi che l'intenzione che Dio mi dà di questaCongregazione non consiste in altroche in primo luogo di osservare con perfezione la legge delnostro caro Iddio conl'osservanza perfetta dei suoi SS. Consigli Evangelici, esingolarmente il totalestaccamento da tutto il creato, esercitandosi perfettamente nellasanta povertà tantonecessaria per osservare l'altri consigli e mantenere il fervoredella s. orazione; averezelo del suo santo onore, promuovere nelle anime il s. timore diDio procurando ladistruzione del peccato; ed insomma essere indefessi nellefatiche sante di carità, acciòil nostro caro Iddio sia da tutti amato, temuto, servito e lodatonei secoli dei secoli.Amen.



un passo del primo testo della regola scritta al castellazzo

2 Sit Nomen SS. Iesu Benedictum (nota 5 )

Siccome la disciplina fatta con discrezione aiuta arisvegliare la divozione; pertantoprego i Poveri di Gesù a fare tre discipline la settimana: una almercoledì, l'altra alvenerdì, l'altra al sabato in memoria di quelle tre ore che Gesùè stato in Croce.

Inoltre prego che al venerdi ciascheduno procuri di fare tuttiquei pii esercizi che sipuò, e massime di particolare mortificázione. Ah carissimi! ilfarsi venire in memoriavenerdi sono cose da morire, chi amasse dadovero ;perché il dire è un giornoquando il mio Umanato Dio tanto pati per me che poi ha lasciatala sua SS. Vita,morendo su un duro tronco di Croce.

E poi sappiate, carissimi, che il principal fine d'andarvestiti di nero (secondo laparticolare ispirazione che Dio m'ha dato) s'è d'essere vestiti alutto in memoria dellaPassione e Morte di Gesù, ed acciò non ci scordiamo mai d'avernecon noi una continuae dolorosa rimembranza. E pertanto ognuno dei poveri di Gesùprocuri d'insinuare a chipotrà la pia meditazione dei tormenti del nostro dolcissimoGesù...



conclusione della regola scritta al castellazzo

3 Io poverissimo e gran peccatore Paolo Francesco, indegnissimoservo dei Poveri diGesù, ho scritto questa S. Regola ritirato in S. Carlo,parrocchiale del Castellazzo,essendomi stato assegnato quel ritiro da Monsignore Il.mo e R.moVescovod'Alessandria Gattinara, nei primi giorni che sono stato vestito;ed ho principiato ascrivere questa S. Regola nell'anno 1720 ai 2 dicembre e finitaai 7 detto.

Avanti di scrivere dicevo Matutino avanti giorno e poi facevol'orazione mentale e poimi partivo tutto coraggio ed andavo a scrivere. Non manca che ilnemico infernale nonm'abbia assalito con mettermi ripugnanza ed anche difficoltà afar ciò, ma siccome eraun pezzo che ero inspirato da Dio, e poi m'era ordinato, mi sonomesso né più né meno(con la grazia di Dio) all'opra. E sappiano che quando scrivevo,scrivevo tanto prestocome vi fosse stato in cattedra uno a dettarmi; mi sentivo venirele parole dal cuore.

Or ho scritto questo, acciò si sappia che tutto questo èparticolare inspirazione di Dio,perché circa quello riguarda a me, non vi ho che iniquità edignoranza. In tutto però mirimetto all'esame dei miei Superiori.

Sia da tutti lodato ed adorato il SS.mo Sacramento per tuttigli altari del mondo.


Paolo Francesco
Indeg.mo Servo dei Poveri di Gesù.




NOTE

nota 1

11 La conversione avvenne nel 1713.

nota 2

12 Quindi verso la metà del 1717.

nota 3

13 Il canonico Don Policarpo Cerruti a cui Paolo, il 02/08/1741,ricordava questi lumigià comunicati a suo tempo.

nota 4

14 Questo titolo non si ispirava tanto alla povertà materiale diGesù, quanto allamancanza di potere e di stima che Gesù visse nella sua vita enella sua passione edescritto da Fil 2, 5-8. Infatti Paolo al postulante chiede cheesamini bene se è dispostoad essere disprezzato, a non contare nulla per amore di Gesù chedivenne l'obbrobriodegli uomini. Se il postulante è capace di vivere questa povertàesistenziale alloralascerà i beni materiali ed entrerà in noviziato: Regola 1775, c.4, 6,8.

nota 5

15 Dopo questa introduzione seguiva il testo della regola scrittada Paolo durante il ritirodei 40 giorni al Castellazzo. Il P. Fulgenzio, aveva cercato diavere il testo che si trovavanella Curia diocesana di Alessandria. Paolo lo venne a sapere,andato all'Argentariodisse che voleva bruciare ogni sua memoria. Il P. Giammaria Cioniattesta a questoriguardo: «Io sottoscritto attesto, qualmente il presentetransunto, ossia copia, è statafedelmente trascritta dal proprio originale, quale conservavasial Ritiro dellaPresentazione di Maria SS. ed io ebbi la sorte di leggerlo,scritto di proprio carattere dalP. Paolo, il quale venuto in S. Visita, disse di voler farbruciare alcune memorie, che vierano concernenti la sua persona, perché non voleva che restasssedi sé memoriaalcuna. Ciò risaputosi dal P. Clemente della Vergine Addolorata,allora Rettore delRitiro, con prestezza e gran segretezza li fece copiare dal P.Giovanni del Cuor di Maria.Ricevuto di poi l'ordine dal suddetto P. Paolo di doverleconsegnare furono consegnate,ed io che allora mi trovavo in detto Ritiro, molto m'ingegnai dipersuaderlo con diverseragioni a non bruciarle, e mi riusci di trattenerlo circa mezzagiornata, finalmente disseche assolutamente le voleva bruciare, come fece consegnandolealle fiamme di propriamano, dicendo che non mai avrebbe avuto pace di coscienza sesapesse che vi è qualchecosa in Congregazione di propria sua lode.
Prima di bruciarle però le lesse e dove parla del lumericevuto del S. Segno e S.Tonica, disse averlo ricevuto più volte, e che nella primavisione vide il Nome di Gesù, eche Christi Passio, l'ebbe in altri lumi susseguenti. Mi disseparimente che quella chiesasopra Sestri e quel Monte era figura, ed il Signore intendeva peresso il MonteArgentaro, ove di fatti di poi si ritirò. Tanto attesto esser lapura verità.
Giovanni Maria di S. Ignazio come sopra»
(Originale AGCP, A.II-III, 1-1 , Regula)
Come si vede i religiosi copiarono quello che ritennero piùrilevante per l'inizio dellaCongregazione e lasciarono di copiare il testo primitivo dellaregola.





















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