Regola pastorale
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  • Index


    100
    PARTE PRIMA


    REQUISITI DEL PASTORE D’ANIME


    101 Gli ignoranti non osino accostarsi al magistero
    102 Non occupino il posto del governo delle anime coloro che nel loro modo di vivere non adempiono a quanto hanno appreso con lo studio
    103 Il peso del governo delle anime. Bisogna disprezzare le avversità e temere la prosperità
    104 L’occupazione del governo delle anime per lo più dissipa l’unità dello spirito
    105 Alcuni chiamati alla massima dignità del governo delle anime potrebbero giovare col loro esempio, ma rifiutano cercando la propria quiete
    106 Coloro che fuggono il peso del governo delle anime per umiltà sono veramente umili quando non resistono al decreto divino
    107 Si dà spesso il caso che alcuni aspirino lodevolmente all’ufficio della predicazione, e altri lodevolmente vi si lascino attirare costretti
    108 Alcuni bramano il potere e si appropriano di una affermazione dell’Apostolo ai fini della propria concupiscenza
    109 La mente di coloro che vogliono dominare spesso si lusinga con il finto proposito di compiere opere buone
    110 Come deve essere chi si accosta al governo delle anime
    111 Com’è colui che non deve accostarsi al ministero

    PARTE SECONDA


    LA VITA DEL PASTORE

    201 Come si deve mostrare nell’esercizio del governo delle anime colui che vi sia giunto legittimamente
    202 La guida delle anime sia pura nel pensiero
    203 La guida delle anime sia sempre esemplare nel suo agire
    204 La guida delle anime sia discreta nel suo silenzio, utile con la sua parola
    205 La guida delle anime sia vicino a ciascuno con la compassione e sia più di tutti dedito alla contemplazione
    206 La guida delle anime sia umile alleato di chi fa il bene; e per il suo zelo della giustizia sia inflessibile contro i vizi dei peccatori
    207 La guida delle anime non attenui la cura della vita interiore nelle occupazioni esterne, né tralasci di provvedere alle necessità esteriori per la sollecitudine del bene interiore
    208 La guida delle anime, col suo zelo, non abbia di mira il favore degli uomini; e tuttavia sia attento a ciò che ad essi deve piacere.
    209 La guida delle anime deve essere attenta nella consapevolezza che non di rado i vizi si travestono da virtù
    210 Quale debba essere la discrezione della guida delle anime nel correggere e nel dissimulare; nello zelo e nella mansuetudine
    211 Quando la guida delle anime debba essere dedita alla meditazione della legge sacra

    PARTE TERZA


    COME DEVE INSEGNARE E AMMONIRE I SUDDITI

    UNA GUIDA DELLE ANIME

    300
    CHE HA BUONA CONDOTTA DI VITA

    Prologo
    301 Nell’arte della predicazione bisogna osservare una grande diversità di modi
    302 Come bisogna ammonire i poveri e i ricchi
    303 Come bisogna ammonire gli allegri e i tristi
    304 Come bisogna ammonire i sudditi e i prelati
    305 Come bisogna ammonire i servi e i padroni
    306 Come bisogna ammonire sapienti e incolti
    307 Come bisogna ammonire gli sfrontati e i timidi
    308 Come bisogna ammonire i presuntuosi e i pusillanimi
    309 Come si devono ammonire gli impazienti e i pazienti
    310 Come si devono ammonire i benevoli e gli invidiosi
    311 Come si devono ammonire i semplici e gli insinceri
    312 Come si devono ammonire i sani e i malati
    313 Come si devono ammonire coloro che temono i castighi e coloro che li disprezzano
    314 Come bisogna ammonire i taciturni e i chiacchieroni
    315 Come si devono ammonire i pigri e i precipitosi
    316 Come si devono ammonire i mansueti e gli iracondi
    317 Come si devono ammonire gli umili e gli orgogliosi
    318 Come si devono ammonire gli ostinati e gli incostanti
    319 Come si devono ammonire gli intemperanti nel cibo e i parchi
    320 Come si devono ammonire coloro che distribuiscono i propri beni e coloro che rapiscono quelli altrui
    321 Come bisogna ammonire coloro che non bramano i beni altrui, ma si tengono i propri e coloro che pur distribuendo i propri, rapiscono tuttavia quelli degli altri
    322 Come bisogna ammonire i litigiosi e i pacifici
    323 Come si devono ammonire i seminatori di discordie e gli operatori di pace
    324 Come si devono ammonire gli ignoranti nella dottrina sacra e i dotti che però non sono umili
    325 Come bisogna ammonire coloro che rifiutano l’ufficio della predicazione per eccessiva umiltà e coloro che se ne impadroniscono con fretta precipitosa
    326 Come bisogna ammonire coloro a cui tutto, e coloro a cui nulla accade secondo la loro volontà
    327 Come si devono ammonire i coniugati e i celibi
    328 Come bisogna ammonire quelli che hanno esperienza dei peccati della carne e quelli che non l’hanno
    329 Come bisogna ammonire coloro che piangono peccati di opere e coloro che piangono peccati solo di pensiero
    330 Come bisogna ammonire coloro che non si astengono dai peccati che piangono, e coloro che si astengono da quelli commessi ma non li piangono
    331 Come bisogna ammonire coloro che lodano le azioni illecite di cui sono consapevoli; e coloro che, pur condannandole, tuttavia non se ne guardano
    332 Come bisogna ammonire coloro che peccano per impulso e coloro che peccano deliberatamente
    333 Come bisogna ammonire coloro che cadono in peccati minimi ma frequenti, e coloro che guardandosi dai minimi restano talvolta sommersi da quelli gravi
    334 Come bisogna ammonire coloro che non incominciano neppure a fare il bene, e coloro che dopo averlo incominciato non lo portano a termine
    335 Come bisogna ammonire coloro che fanno il male di nascosto e il bene apertamente; e quelli che agiscono viceversa
    336 Dell’esortazione che bisogna prestare a molti, tale da aiutare le virtù dei singoli, così che per essa non aumentino i vizi contrari a quelle virtù
    337 Dell’esortazione che si deve a una persona soggetta a passioni contrarie
    338 Talvolta occorre lasciare sopravvivere vizi più leggeri per togliere i più gravi
    339 Non bisogna assolutamente predicare cose troppo alte alle menti deboli
    340 La predicazione nelle opere e nelle parole

    PARTE QUARTA


    COME IL PREDICATORE,

    COMPIUTA OGNI COSA NEL MODO DOVUTO,

    DEVE RITORNARE IN SE STESSO,

    PERCHÉ LA VITA O LA PREDICAZIONE

    400
    NON LO ESALTI