Catechesi 79-2005 25697

Mercoledì, 25 giugno 1997: La dormizione della Madre di Dio

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(
Ph 1,20-21)

1. Circa la conclusione della vita terrena di Maria, il Concilio riprende i termini della Bolla di definizione del dogma dell'Assunzione ed afferma: "L'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in corpo e anima" (Lumen Gentium LG 59). Con questa formula la Costituzione dogmatica Lumen gentium, seguendo il mio Venerato Predecessore Pio XII, non si pronuncia sulla questione della morte di Maria. Pio XII tuttavia non intese negare il fatto della morte, ma soltanto non giudicò opportuno affermare solennemente, come verità che doveva essere ammessa da tutti i credenti, la morte della Madre di Dio.

Alcuni teologi, in verità, hanno sostenuto l'esenzione della Vergine dalla morte e il suo passaggio diretto dalla vita terrena alla gloria celeste. Tuttavia questa opinione è sconosciuta fino al XVII secolo, mentre in realtà esiste una tradizione comune che vede nella morte di Maria la sua introduzione alla gloria celeste.

2. E' possibile che Maria di Nazaret abbia sperimentato nella sua carne il dramma della morte? Riflettendo sul destino di Maria e sul suo rapporto con il divin Figlio, sembra legittimo rispondere affermativamente: dal momento che Cristo è morto, sarebbe difficile sostenere il contrario per la Madre.

In questo senso hanno ragionato i Padri della Chiesa, che non hanno avuto dubbi al riguardo. Basti citare san Giacomo di Sarug (+ 521), secondo il quale "il coro dei dodici Apostoli" quando per Maria giunse "il tempo di camminare sulla via di tutte le generazioni", la via cioè della morte, si raccolse per seppellire "il corpo virgineo della Benedetta" (Discorso sulla sepoltura della Santa Genitrice di Dio, 87-99 in C. VONA, Lateranum 19 [1953], 188). San Modesto di Gerusalemme (+ 634), dopo aver ampiamente parlato della "beatissima dormizione della gloriosissima Genitrice di Dio", conclude il suo "encomio" esaltando l'intervento prodigioso di Cristo che "la risuscitò dal sepolcro" per assumerla con sé nella gloria (San Modesto di Gerusalemme, Enc. in dormitionem Deiparae semperque Virginis Mariae, nn. 7 e 14: PG 86 bis, 3293; 3311). San Giovanni Damasceno (+ 704), per parte sua, si chiede: "Come mai colei che nel parto passò sopra tutti i limiti della natura, ora si piega alle sue leggi e il suo corpo immacolato viene sottoposto alla morte?". E risponde: "Bisognava certo che la parte mortale venisse deposta per rivestirsi di immortalità, poiché anche il padrone della natura non ha rifiutato l'esperienza della morte. Egli, infatti, muore secondo la carne e con la morte distrugge la morte, alla corruzione elargisce l'incorruttibilità e il morire lo fa sorgente di risurrezione". (San Giovanni Damasceno, Panegirico sulla Dormizione della Madre di Dio, 10: SC 80,107).

3. E' vero che nella Rivelazione la morte è presentata come castigo del peccato. Tuttavia il fatto che la Chiesa proclami Maria liberata dal peccato originale per singolare privilegio divino non porta a concludere che Ella abbia ricevuto anche l'immortalità corporale. La Madre non è superiore al Figlio, che ha assunto la morte, dandole nuovo significato e trasformandola in strumento di salvezza.

Coinvolta nell'opera redentrice e associata all'offerta salvatrice di Cristo, Maria ha potuto condividere la sofferenza e la morte in vista della redenzione dell'umanità. Anche per Lei vale quanto Severo d'Antiochia afferma a proposito di Cristo: "Senza una morte preliminare, come potrebbe aver luogo la risurrezione?" (Severo d'Antiochia, Antiiulianistica, Beirut 1931, 194s). Per essere partecipe della risurrezione di Cristo, Maria doveva condividerne anzitutto la morte.

4. Il Nuovo Testamento non fornisce alcuna notizia sulle circostanze della morte di Maria. Questo silenzio induce a supporre che essa sia avvenuta normalmente, senza alcun particolare degno di menzione. Se così non fosse stato, come avrebbe potuto la notizia restare nascosta ai contemporanei e non giungere, in qualche modo, fino a noi?

Quanto alle cause della morte di Maria, non sembrano fondate le opinioni che vorrebbero escludere per Lei cause naturali. Più importante è la ricerca dell'atteggiamento spirituale della Vergine al momento della sua dipartita da questo mondo. A tale proposito, san Francesco di Sales ritiene che la morte di Maria sia avvenuta come effetto di un trasporto d'amore. Egli parla di un morire "nell'amore, a causa dell'amore e per amore", giungendo perciò ad affermare che la Madre di Dio morì d'amore per suo figlio Gesù (San Francesco di Sales, Traité de l'Amour de Dieu, Lib. 7, c. XIII-XIV).

Qualunque sia stato il fatto organico e biologico che causò, sotto l'aspetto fisico, la cessazione della vita del corpo, si può dire che il passaggio da questa all'altra vita fu per Maria una maturazione della grazia nella gloria, così che mai come in quel caso la morte poté essere concepita come una "dormizione".

5. In alcuni Padri della Chiesa troviamo la descrizione di Gesù stesso che viene a prendere sua madre nel momento della morte, per introdurla nella gloria celeste. Essi presentano, così, la morte di Maria come un evento d'amore che l'ha condotta a raggiungere il suo divin Figlio per condividerne la vita immortale. Alla fine della sua esistenza terrena, Ella avrà sperimentato, come Paolo e più di lui, il desiderio di essere sciolta dal corpo per essere con Cristo per sempre (cfr Ph 1,23).

L'esperienza della morte ha arricchito la persona della Vergine: passando per la comune sorte degli uomini, Ella è in grado di esercitare con più efficacia la sua maternità spirituale verso coloro che giungono all'ora suprema della vita.

Saluti particolari

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Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Saluto i pellegrini provenienti dai Paesi Bassi e dal Belgio.

Vi auguro che il vostro pellegrinaggio al centro della Chiesa universale approfondisca la vita cristiana di ognuno di voi, e vi dia nuovo slancio per contribuire con la testimonianza di fede ad arricchire la vostra chiesa locale.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Saluto cordialmente i pellegrini lituani.

Carissimi Fratelli e Sorelle, vi auguro che i sereni momenti del pellegrinaggio romano diventino per voi fonte di rinnovata dedizione a Cristo e alla sua Chiesa, e sostengano la vostra determinazione a lavorare per il bene della vostra Patria e per il suo futuro, fondato sui valori eterni della cultura cristiana.

Vi accompagni ovunque la mia preghiera e la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi.

In questi giorni si tengono in Ungheria le ordinazioni sacerdotali. Pregate per i vostri sacerdoti novelli, affinché si conservino fedeli nel servizio del Signore. Pregate anche perché le famiglie siano veramente cristiane, affinché il Signore Gesù possa in esse suscitare numerose nuove vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa.

Con la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Cari pellegrini della Repubblica Ceca!

La migliore celebrazione di Sant'Adalberto è seguire il suo esempio. Realizzare quello che il Santo ha espresso con tutta la sua vita - cioè: "Niente anteporre a Cristo" - porta al crescente amore di Dio, al servizio della nuova evangelizzazione, all'impegno di vivere oggi nella verità che è Cristo.

Vi benedico di cuore insieme a tutti i vostri cari in Patria!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Saluto cordialmente i pellegrini slovacchi da Prešov e Ruzomberok, da Preselany, Konská e da Roznava.

Cari fratelli e sorelle, sono contento che avete dedicato il vostro tempo di vacanza a questo pellegrinaggio a Roma. Qui è la tomba del Santo Apostolo Pietro, il quale ha dato la vita per la fede in Cristo. Qui è il Papa, il successore di San Pietro, il quale conforta i fratelli in questa fede.

Ringraziate Dio Signore, che vi ha condotto sulla via della fede e che su questa via avete perseverato finora. PregateLo, che vi aiuti a testimoniare questa fede con la vostra vita. Il mondo ha bisogno della luce del vostro esempio.

Con la preghiera che possiate riuscire in ciò, vi imparto la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

La preparazione alla celebrazione del Grande Giubileo deve coinvolgere ogni persona, ogni famiglia e l'intera comunità ecclesiale, facendo sì che il vivere e l'operare del battezzato sia conforme al credere in Cristo, unico Salvatore dell'uomo. E' necessario, pertanto, ritornare alle origini della propria fede e dare nuova vitalità alla speranza che supera gli orizzonti di questo mondo, e alla carità che non conosce limiti.

Cari pellegrini croati, vi saluto tutti di cuore, in particolare i gruppi dei giovani di Split e di Slavonski Brod, ed invoco su di voi la benedizione di Dio.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua norvegese

(Al coro "Laudate Dominum")

Grazie del vostro bel canto a gloria di Dio e per la gioia degli uomini.

Dio benedica voi e tutta la Norvegia.
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Rivolgo con cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare al gruppo di studenti che terminano il loro biennio presso l'Istituto per la Catechesi Missionaria, ai responsabili del gruppo giovanile "Spazio Fiorito Mariano" di Verona, appartenente all'Opera Don Calabria, come pure ai membri dell'Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati, che ricordano il cinquantesimo anniversario di fondazione.

Saluto, poi, il presidente ed i soci dell'Associazione Italiana Donatori di Organi di Olginate, venuti per far benedire la fiaccola della "staffetta della solidarietà", ed auspico che tale iniziativa contribuisca alla formazione di una coscienza sempre più aperta alla solidarietà.

Rivolgo, altresì, un affettuoso pensiero ai bambini bielorussi, ospiti della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria di San Bartolomeo in Galdo. Il Signore protegga voi, cari bambini, e quanti vi hanno accolto.

Saluto ora voi, giovani, voi, ammalati, e voi, sposi novelli.

A voi, cari giovani, auguro che la vostra giovinezza sia sempre pervasa dall'entusiasmo della fede. Per voi, cari ammalati, auspico di cuore l'alleviamento del vostro dolore e prego perché il Redentore crocifisso vi sia vicino con la sua assistenza e col suo conforto. Il sacramento del Matrimonio costituisca per voi, cari sposi novelli, un'autentica e comune crescita umana e cristiana, così che il vostro amore sia fecondo di vite nuove per la Chiesa e per la società.



Mercoledì, 2 luglio 1997: L'Assunzione di Maria, verità di fede

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(
Lc 1,46-49).

1. Sulla scia della Bolla Munificentissimus Deus, del mio venerato predecessore Pio XII, il Concilio Vaticano II afferma che l'Immacolata Vergine, "finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo" (Lumen Gentium LG 59).

I Padri conciliari hanno voluto ribadire che Maria, a differenza degli altri cristiani che muoiono in grazia di Dio, è stata assunta alla gloria del Paradiso anche con il suo corpo. Si tratta di una millenaria credenza espressa pure in una lunga tradizione iconografica, che rappresenta Maria mentre "entra" con il suo corpo in cielo.

Il dogma dell'Assunzione afferma che il corpo di Maria è stato glorificato dopo la morte. Infatti, mentre per gli altri uomini la risurrezione dei corpi avverrà alla fine del mondo, per Maria la glorificazione del suo corpo è stata anticipata per singolare privilegio.

2. Il 1° novembre 1950, nel definire il dogma dell'Assunzione, Pio XII, evitò di usare il termine "risurrezione" e di prendere posizione in merito alla questione della morte della Vergine come verità di fede. La Bolla Munificentissimus Deus si limita ad affermare l'elevazione del corpo di Maria alla gloria celeste, dichiarando tale verità "dogma divinamente rivelato".

Come non notare qui che l'Assunzione della Vergine fa parte da sempre della fede del popolo cristiano il quale, affermando l'ingresso di Maria nella gloria celeste, ha inteso proclamare la glorificazione del suo corpo?

La prima traccia della fede nell'Assunzione della Vergine, è presente nei racconti apocrifi, intitolati "Transitus Mariae", il cui nucleo originario risale al II-III secolo. Si tratta di rappresentazioni popolari e talora romanzate, che però in questo caso recepiscono un'intuizione di fede del popolo di Dio.

In seguito, si è andata sviluppando una lunga riflessione in merito alla sorte di Maria nell'aldilà. Questo, a poco a poco, ha condotto i credenti alla fede nella elevazione gloriosa della Madre di Gesù, in anima e corpo, e all'istituzione in Oriente delle feste liturgiche della Dormizione e dell'Assunzione di Maria.

La fede nel destino glorioso dell'anima e del corpo della Madre del Signore, dopo la sua morte, dall'Oriente si diffonde in Occidente con grande rapidità e, a partire dal secolo XIV, si generalizza. Nel nostro secolo, alla vigilia della definizione del dogma, essa costituisce una verità quasi universalmente accolta e professata dalla comunità cristiana in ogni angolo del mondo.

3. Fu così che nel maggio del 1946 con l'Enciclica Deiparae Virginis Mariae Pio XII promosse un'ampia consultazione, interpellando i Vescovi e, tramite loro, il clero e il popolo di Dio, sulla possibilità e l'opportunità di definire l'assunzione corporea di Maria come dogma di fede. Il riscontro fu ampiamente positivo: solo sei risposte su 1181 manifestavano qualche riserva sul carattere rivelato di tale verità.

Citando questo dato, la Bolla Munificentissimus Deus afferma: "Il consenso universale del Magistero ordinario della Chiesa fornisce un argomento certo e solido per provare che l'assunzione corporea della Beata Vergine Maria in cielo . . . è una verità rivelata da Dio, e deve dunque essere creduta fermamente e fedelmente da tutti i figli della Chiesa" (AAS 42 [1950], 757).

La definizione del dogma, sulla scia della fede universale del popolo di Dio, esclude definitivamente ogni dubbio e postula l'espressa adesione di tutti i cristiani.

Dopo aver sottolineato la fede attuale della Chiesa nell'Assunzione, la Bolla richiama la base scritturistica di tale verità.

Il Nuovo Testamento, pur non affermando esplicitamente l'Assunzione di Maria, ne offre il fondamento perché pone ben in evidenza l'unione perfetta della Santa Vergine con il destino di Gesù. Questa unione, che si manifesta sin dal prodigioso concepimento del Salvatore, nella partecipazione della Madre alla Missione del Figlio e, soprattutto, nell'associazione al sacrificio redentore, non può non esigere una continuazione dopo la morte. Perfettamente unita alla vita e all'opera salvifica di Gesù, Maria ne condivide il destino celeste nell'anima e nel corpo.

4. La citata Bolla Munificentissimus Deus, facendo riferimento alla partecipazione della donna del Protovangelo alla lotta contro il serpente e riconoscendo in Maria la nuova Eva, presenta l'Assunzione come conseguenza dell'unione di Maria all'opera redentrice di Cristo. Afferma in proposito: "Di conseguenza, come la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e ultimo trofeo di questa vittoria, così bisognava che il combattimento operato dalla Santa Vergine, unita a suo Figlio, terminasse con la glorificazione del suo corpo verginale . . ." (AAS 42 [1950], 768).

L'Assunzione è pertanto il punto d'arrivo della lotta che ha impegnato l'amore generoso di Maria nella redenzione dell'umanità ed è frutto della sua partecipazione unica alla vittoria della Croce.

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Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi. Il vostro pellegrinaggio romano e l'odierno incontro che offre l'immagine più chiara dell'unità nella fede, vi porti a riscoprire la presenza reale di Cristo nella Chiesa e le vie della preghiera, vi incoraggi a vivere da liberi figli di Dio. Ciò imploro per voi, con la mia preghiera e la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovena

Saluto i pellegrini di Višnja Gora in Slovenia. La festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo vi ha portato nella Città eterna per professare qui la vostra fedeltà a Cristo ed alla Sua Chiesa e così potenziare la vostra attività cristiana. La Madre Celeste vi colmi di tutte le grazie necessarie per l'agire quotidiano.

A voi e ai vostri cari imparto la mia Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua russa

Saluto cordialmente il gruppo dei pellegrini provenienti dalla Russia.

Il Signore Dio benedica voi e i vostri cari.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Cari insegnanti di Praga!

Gli apostoli degli Slavi, i santi Cirillo e Metodio, la cui festa si celebrerà nella vostra Patria questo sabato, vennero dai vostri antichi antenati come insegnanti del Vangelo ed educatori delle generazioni a Cristo. Questa è la bella e somma mèta di tutti gli insegnanti.

Per raggiungerla vi aiuti anche la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Con affetto saluto i pellegrini slovacchi da Nové Zámky, da Tesáre e Modraanka, da Ruzomberok, Rimavská Sobota e da Hody, da Kysuce, da Jamník e Odorín, da Kezmarok, Roznava e Prievidza.

Cari fratelli e sorelle, sono contento che siate venuti a Roma nei giorni di preparazione alla festa dei Santi Cirillo e Metodio. Essi sono stati i primi pellegrini venuti dalla vostra Patria a Roma. Qui hanno confermato la loro ortodossia. Qui hanno fatto consacrare sacerdoti per i vostri paesi i loro discepoli. Sono contento che camminiate sulle orme dei vostri evangelizzatori e che abbiate a Roma l'Istituto dei santi Cirillo e Metodio, in cui si preparano i sacerdoti per la Slovacchia. Pregate per la vostra nazione, perché rimanga fedele alla vera fede e perché abbia sempre sacerdoti in numero necessario. Con questa intenzione prego anch'io e di cuore vi imparto la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Perché la vita e le opere dei cristiani siano sempre di più conformi al Vangelo, occorre dare uno nuovo slancio alla catechesi dei fanciulli, dei giovani e degli adulti. Essa, infatti, come educazione alla fede, tende a portare i battezzati alla pienezza dell'esistenza cristiana nel tempo e nell'ambiente in cui ciascuno si trova a vivere. E' questa una costante esigenza della Chiesa, oggi posta maggiormente in evidenza anche dalla preparazione alle prossime celebrazioni giubilari.

Saluto cordialmente tutti i pellegrini croati, qui convenuti, in particolare gli Insegnanti ed Alunni della Scuola Elementare di Samobor ed un gruppo di bambini di Novi Šeher. A tutti imparto la mia Benedizione.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Benvenuti tutti i pellegrini belgi e neerlandesi, oggi in particolare il gruppo di pellegrini di Volendam, che sono venuti a piedi a Roma. Carissimi fratelli e sorelle, voi avete fatto il vostro pellegrinaggio in ringraziamento al Signore per il restauro della vostra chiesa parrocchiale.

Continuate ad amare la vostra parrocchia, perché questa è il luogo privilegiato, in cui i fedeli ricevono la salvezza attraverso l'annuncio del Vangelo e la celebrazione dei sacramenti.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.
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Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare ai partecipanti al Congresso "La Famiglia agostiniana davanti al Terzo Millennio", promosso dall'Ordine di sant'Agostino.

Saluto, poi, i fedeli della Parrocchia san Michele Arcangelo di Candiana (Diocesi di Padova), che ricordano il nono centenario di istituzione della loro Parrocchia, come pure i fedeli della Parrocchia di sant'Anna in Caltagirone, che celebrano il cinquantesimo anniversario di fondazione della Parrocchia ed il cinquantesimo anniversario di Ordinazione sacerdotale del loro parroco, don Francesco Sinatra.

Desidero salutare, inoltre, la delegazione di atleti della Federazione Italiana Sport Silenziosi, che parteciperanno ai Giochi mondiali di Copenaghen.

Carissimi, mentre vi ringrazio tutti per la vostra presenza, auspico di cuore che questa visita alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo contribuisca a rafforzare i generosi propositi di testimonianza evangelica e di fraterna solidarietà.

Rivolgo, infine, un saluto ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli qui presenti. Carissimi giovani, con la vostra presenza voi testimoniate la fede in Cristo Gesù, che vi chiama a edificare insieme con i vostri Pastori la sua Chiesa, ciascuno secondo il proprio dono e la propria responsabilità. Corrispondete con generosità al suo invito.

Carissimi malati, anche voi siete qui oggi per compiere un atto di fede e di comunione ecclesiale. Il peso giornaliero delle vostre sofferenze, se offerto a Gesù Cristo Crocifisso, vi dà la possibilità di cooperare alla salvezza vostra e del mondo.

E voi pure, carissimi sposi novelli, con la vostra unione siete chiamati ad essere espressione dell'amore che lega Cristo alla Chiesa. Siate sempre coscienti dell'alta missione a cui vi impegna il sacramento che avete ricevuto.

A tutti la mia Benedizione.




Mercoledì, 9 luglio 1997: L'Assunzione di Maria nella tradizione della Chiesa

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(
Lc 1,41-42 Lc 1,45).

1. La perenne e corale tradizione della Chiesa evidenzia come l'Assunzione di Maria rientri nel disegno divino e sia radicata nella singolare partecipazione di Maria alla missione del Figlio. Già nel primo millennio gli autori sacri si esprimono in questo senso.

Testimonianze, in verità appena abbozzate, si trovano in sant'Ambrogio, sant'Epifanio, Timoteo di Gerusalemme. San Germano di Costantinopoli (+733) pone sulla bocca di Gesù, che si appresta a condurre sua madre in cielo, queste parole: "Bisogna che dove sono io, anche tu vi sia, madre inseparabile dal tuo Figlio . . ." (San Germano di Costantinopoli, Homil. 3 in Dormitionem , PG 98,360).

La medesima tradizione ecclesiale, inoltre, vede nella maternità divina la ragione fondamentale dell'Assunzione.

Di tale convinzione troviamo una traccia interessante in un racconto apocrifo del V secolo, attribuito allo Pseudo-Melitone. L'autore immagina Cristo che interroga Pietro e gli Apostoli sulla sorte meritata da Maria e da essi ottiene questa risposta: "Signore, hai scelto questa tua serva perché divenga per te una residenza immacolata . . . E' sembrato dunque giusto a noi tuoi servi che, come dopo aver vinto la morte, tu regni nella gloria, tu risusciti il corpo di tua madre e la conduca con te, gioiosa, nel cielo" (Pseudo-Melitone, De transitu Virginis Mariae, 16, PG 5,1238). Si può pertanto affermare che la divina maternità, che ha reso il corpo di Maria la residenza immacolata del Signore, ne fonda il destino glorioso.

2. San Germano sostiene in un testo ricco di poesia che è l'affetto di Gesù per sua Madre ad esigere il ricongiungimento in cielo di Maria con il divin Figlio: "Come un bambino cerca e desidera la presenza di sua madre, e come una madre ama vivere in compagnia di suo figlio, anche per te, il cui amore materno per tuo Figlio e Dio non lascia dubbi, era conveniente che tu ritornassi verso di lui. E non era conveniente che, in ogni modo, questo Dio che provava per te un amore veramente filiale, ti prendesse in sua compagnia?" (Hom. 1 in Dormitionem , PH Ph 98,91). In un altro testo, il venerando autore integra l'aspetto privato del rapporto tra Cristo e Maria, con la dimensione salvifica della maternità, sostenendo che: "Bisognava che la madre della Vita condividesse l'abitazione della Vita" (Ibid ., PG 98,348).

3. Secondo alcuni Padri della Chiesa, un altro argomento che fonda il privilegio dell'Assunzione è desunto dalla partecipazione di Maria all'opera della redenzione. San Giovanni Damasceno sottolinea il rapporto fra la partecipazione alla Passione e la sorte gloriosa: "Bisognava che colei che aveva visto suo Figlio sulla croce e ricevuto in pieno cuore la spada del dolore . . . contemplasse questo Figlio assiso alla destra del Padre" (Hom.2, PG 96, 741). Alla luce del Mistero pasquale, appare in modo particolarmente chiaro l'opportunità che, insieme col Figlio, anche la Madre fosse glorificata dopo la morte.

Il Concilio Vaticano II, ricordando nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa il mistero dell'Assunzione, attira l'attenzione sul privilegio dell'Immacolata Concezione: proprio perché "preservata immune da ogni macchia di colpa originale" (Lumen Gentium LG 59), Maria non poteva rimanere come gli altri uomini nello stato di morte sino alla fine del mondo. L'assenza del peccato originale e la santità, perfetta sin dal primo momento dell'esistenza, esigevano per la Madre di Dio la piena glorificazione della sua anima e del suo corpo.

4. Guardando al mistero dell'Assunzione della Vergine è possibile comprendere il piano della Provvidenza divina relativa all'umanità: dopo Cristo, Verbo incarnato, Maria è la creatura umana che realizza per prima l'ideale escatologico, anticipando la pienezza della felicità, promessa agli eletti mediante la risurrezione dei corpi.

Nell'Assunzione della Vergine, possiamo vedere anche la volontà divina di promuovere la donna.

In analogia a quanto era avvenuto all'origine del genere umano e della storia della salvezza, nel progetto di Dio l'ideale escatologico doveva rivelarsi non in un individuo, ma in una coppia. Perciò nella gloria celeste, accanto a Cristo risorto, c'è una donna risuscitata, Maria: il nuovo Adamo e la nuova Eva, primizie della risurrezione generale dei corpi dell'intera umanità.

La condizione escatologica di Cristo e quella di Maria non vanno certo poste sullo stesso piano. Maria, nuova Eva, ha ricevuto da Cristo, nuovo Adamo, la pienezza di grazia e di gloria celeste, essendo stata risuscitata mediante lo Spirito Santo dal potere sovrano del Figlio.

5. Quantunque succinte, queste note ci permettono di porre in luce che l'Assunzione di Maria rivela la nobiltà e la dignità del corpo umano.

Di fronte alle profanazioni e all'avvilimento cui la moderna società sottopone non di rado, in particolare, il corpo femminile, il mistero dell'Assunzione proclama il destino soprannaturale e la dignità di ogni corpo umano, chiamato dal Signore a diventare strumento di santità e a partecipare alla sua gloria.

Maria è entrata nella gloria perché ha accolto nel suo seno verginale e nel suo cuore il Figlio di Dio. Guardando a Lei, il cristiano impara a scoprire il valore del proprio corpo e a custodirlo come tempio di Dio, nell'attesa della risurrezione.

L'Assunzione, privilegio concesso alla Madre di Dio, costituisce così un immenso valore per la vita e il destino dell'umanità.

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Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Ora saluto voi, tutti, pellegrini provenienti dal Belgio e dai Paesi Bassi, e vi ringrazio per la vostra presenza. Auguro che la visita ai luoghi sacri, che ricordano la storia del cristianesimo, vi renda più consapevoli della inestimabile ricchezza della fede, che molti martiri e santi hanno testimoniato concretamente proprio qui. Che il vostro pellegrinaggio rafforzi la vostra dedizione alla vita ecclesiale nel vostro paese.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Saluto i pellegrini giunti dalla Lituania. Carissimi Fratelli e Sorelle, auguro a voi, presenti in questa udienza, ai vostri cari e alla vostra Patria, ogni bene nel nome di Cristo, nostro Salvatore. Che la prosperità e la gioia accompagnino i vostri sforzi quotidiani per la felicità ed il benessere del vostro Paese!

Imparto di cuore la mia Benedizione Apostolica a tutti gli abitanti della Lituania, soprattutto ai bambini, agli ammalati ed a coloro che soffrono. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Cari pellegrini croati, vi do il mio benvenuto!

Il ritorno della libertà e della democrazia nella vostra Patria ha permesso nuovamente alla Chiesa di insegnare la religione non soltanto negli edifici ecclesiastici, ma anche nelle scuole. Ciò fa parte integrante di un unico ed armonico processo di catechesi. Il partecipare attivamente a tale insegnamento religioso sia nella Parrocchia che nella scuola, attraverso la scelta dell'ora di religione, come materia scolastica, manifestano il grado della maturità e della coscienza cristiana sia dei genitori, primi maestri della fede dei figli, sia degli stessi alunni, che si stanno preparando per la vita.

Su ciascuno di voi qui presenti e sulle vostre famiglie invoco l'aiuto di Dio e di cuore imparto la mia Benedizione.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Cari pellegrini di Sokolov, Vsetín e Veselí sul Morava!

L'Europa è debitrice a San Benedetto, la cui festa celebreremo l'11 luglio, per il consolidamento della fede e della cultura. Tutta la sua spiritualità e il suo programma di vita si possono riassumere con tre parole: Ora et labora!

Per voi cantori di Sokolov aggiungo: e loda il Signore con canti di gioia!

Vi benedico di cuore insieme a tutti i vostri cari in Patria!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Saluto di cuore i pellegrini slovacchi da Nitra e Komárno, da Filakovo e Prašice, come anche la schola cantorum Gregorius da Svätý Jur pri Bratislave.

Cari fratelli e sorelle. Il vostro pellegrinaggio a Roma certamente vi rafforzerà nella speranza cristiana. Le tombe dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, che si trovano qui, non sono dei monumenti che segnano annientamento dell'esistenza umana. Esse parlano della vita eterna con Cristo, della quale gli Apostoli godono già e verso la quale noi siamo incamminati. Siate forti in questa speranza! Non vendete la felicità eterna con Cristo per un po' di felicità fallace senza Cristo. In questa speranza vi conforti anche la Vergine Assunta in cielo e la mia Benedizione Apostolica, che di cuore imparto a voi e a tutti i vostri cari.

Sia lodato Gesù Cristo!
* * *


Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare al gruppo di sacerdoti della Diocesi di Brescia, che celebrano il quarantesimo anniversario di Ordinazione presbiterale, come pure al gruppo di sacerdoti e laici dell'Arcidiocesi di Taranto, accompagnati dal loro Arcivescovo, Monsignor Benigno Luigi Papa. Carissimi, mentre vi ringrazio per la partecipazione, mi associo volentieri alla vostra letizia, invocando su di voi una rinnovata effusione di favori e doni celesti per un sempre più generoso servizio ecclesiale.

Saluto anche il gruppo di ministranti provenienti da diverse diocesi d'Italia, che in questi mesi sostituiscono gli alunni del Preseminario nel servizio liturgico nella Basilica di San Pietro. Auspico di cuore che questa singolare esperienza valga a rafforzare il loro impegno di generosa e fedele adesione a Gesù.

Saluto, poi, i partecipanti al Meeting di Missiologia, organizzato dal Centro Internazionale di animazione missionaria della Pontificia Università Urbaniana, augurando loro di poter diffondere con coraggio, alle soglie del terzo millennio, la novità del perenne messaggio salvifico portato da Cristo.

Infine, saluto i membri del Consiglio Nazionale Forense, come pure i ragazzi bielorussi, ospiti della parrocchia Santa Croce di Macerata, e gli ucraini ospiti, della Parrocchia sant'Andrea Apostolo in Griciniano (Caserta). Vi ringrazio, carissimi, per la vostra presenza ed invoco volentieri su di voi e sui vostri cari copiosi doni delle benevolenza divina.

Il mio pensiero, quindi, va come di consueto ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. Dopodomani celebreremo la festa liturgica di san Benedetto, patrono d'Europa.

Pensando alla figura di questo grande maestro di vita spirituale, invito voi, cari giovani, ad approfittare del tempo estivo per fare spazio alla lettura ed alla meditazione della Sacra Scrittura.

Anche voi, cari malati, potrete ricavare dalla Parola di Dio un valido conforto nella sofferenza. E voi, cari sposi novelli, non fate mancare nella vostra vita quotidiana i momenti della lode e del ringraziamento a Dio, che ha fatto di voi un segno privilegiato del suo amore.





Catechesi 79-2005 25697