Catechesi 79-2005 13897

Mercoledì, 13 agosto 1997: Maria, Modello della maternità della Chiesa.

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(
Jn 19,25-27)

1. E' proprio nella maternità divina che il Concilio scorge il fondamento del particolare rapporto che associa Maria alla Chiesa. Leggiamo nella Costituzione dogmatica Lumen gentium che "la Beata Vergine, per il dono e l'ufficio della divina maternità che la unisce col Figlio redentore, e per le sue grazie e funzioni singolari, è pure intimamente unita alla Chiesa" (Lumen Gentium, LG 63). A questo medesimo presupposto fa sempre riferimento la citata

Costituzione dogmatica sulla Chiesa per illustrare le prerogative di "tipo" e "modello", che la Vergine esercita nei confronti del Corpo Mistico di Cristo: "Infatti, nel mistero della Chiesa, la quale pure è giustamente chiamata madre e vergine, la beata Vergine Maria è andata innanzi, presentandosi in modo eminente e singolare quale vergine e quale madre" (Ibid.).

La maternità di Maria è definita "eminente e singolare", poiché costituisce un fatto unico e irrepetibile: Maria, infatti, prima di esercitare la sua funzione materna verso gli uomini, è la Madre dell'unigenito Figlio di Dio fatto uomo. La Chiesa, invece, è madre in quanto genera spiritualmente Cristo nei fedeli, ed esercita quindi la sua maternità nei confronti delle membra del Corpo Mistico.

La Vergine costituisce così per la Chiesa un modello superiore, a motivo proprio dell'unicità della sua prerogativa di Madre di Dio.

2. La Lumen Gentium, nell'approfondire la maternità di Maria, ricorda che essa si è realizzata anche con disposizioni eminenti dell'anima: "Per la sua fede e la sua obbedienza Ella generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre, senza conoscere uomo, ma sotto l'ombra dello Spirito Santo, come una Eva novella credendo non all'antico serpente, ma al messaggero di Dio, con una fede che non era alterata da nessun dubbio" (Lumen Gentium LG 63).

Da queste parole emerge con chiarezza che la fede e l'obbedienza di Maria nell'Annunciazione costituiscono per la Chiesa virtù da imitare e, in certo senso, danno inizio al suo itinerario materno nel servizio agli uomini chiamati alla salvezza.

La maternità divina non può essere isolata dalla dimensione universale, attribuitale dal piano salvifico di Dio, che il Concilio non dubita di riconoscere: "Ella ha dato alla luce un Figlio, che Dio ha fatto il primogenito di una moltitudine di fratelli (cfr Rm 8,29), cioè dei fedeli, e alla cui nascita e formazione ella coopera con amore di madre" (Lumen Gentium LG 63).

3. La Chiesa diventa madre, prendendo a modello Maria. A questo proposito il Concilio afferma: "La Chiesa, contemplando l'arcana santità di Maria, imitandone la carità e adempiendo fedelmente la volontà del Padre, per mezzo della Parola di Dio accolta con fedeltà, diventa essa pure madre, poiché con la predicazione e il battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio" (Ibidem, 64).

Analizzando questa descrizione dell'opera materna della Chiesa, possiamo notare come la nascita del cristiano viene qui legata in un certo modo alla nascita di Gesù, quasi un riflesso di essa: i cristiani sono "concepiti ad opera dello Spirito Santo" e la loro generazione, frutto della predicazione e del battesimo, assomiglia così a quella del Salvatore.

Inoltre la Chiesa, contemplando Maria, ne imita la carità, la fedele accoglienza della Parola di Dio e la docilità nell'adempimento della volontà del Padre. Realizza, seguendo l'esempio della Vergine, una feconda maternità spirituale.

4. La maternità della Chiesa non rende però superflua quella di Maria che, continuando ad esercitare il suo influsso sulla vita dei cristiani, contribuisce a dare alla Chiesa un volto materno. Alla luce di Maria, la maternità della Comunità ecclesiale, che potrebbe apparire alquanto generale, è chiamata a manifestarsi in modo più concreto e personale verso ogni uomo redento da Cristo.

Mostrandosi Madre di tutti i credenti, Maria suscita in loro rapporti di autentica fraternità spirituale e di dialogo incessante.

L'esperienza quotidiana di fede, in ogni epoca e in ogni luogo, pone in luce il bisogno che molti sentono di affidare a Maria le necessità della vita di ogni giorno e aprono fiduciosi il loro cuore per domandare la sua materna intercessione ed ottenere la sua rassicurante protezione.

Le preghiere rivolte a Maria dagli uomini di tutti i tempi, le numerose forme e manifestazioni del culto mariano, i pellegrinaggi ai Santuari ed ai luoghi che ricordano le meraviglie operate da Dio Padre mediante la Madre del suo Figlio, stanno a dimostrare lo straordinario influsso esercitato da Maria sulla vita della Chiesa. L'amore del Popolo di Dio per la Vergine avverte l'esigenza di stringere relazioni personali con la Madre celeste. Al tempo stesso la maternità spirituale di Maria sostiene ed incrementa l'esercizio concreto della maternità della Chiesa.

5. Le due madri: la Chiesa e Maria, sono ambedue essenziali alla vita cristiana. Si potrebbe dire che l'una esercita una maternità più oggettiva, l'altra più interiore.

La Chiesa si rende madre nella predicazione della Parola di Dio, nell'amministrazione dei sacramenti, ed in particolare nel battesimo, nella celebrazione dell'Eucaristia e nel perdono dei peccati.

La maternità di Maria si esprime in tutti i campi della diffusione della grazia, particolarmente nel quadro delle relazioni personali.

Si tratta di due maternità inseparabili: ambedue infatti fanno riconoscere lo stesso amore divino che desidera comunicarsi agli uomini.

Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:



Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Saluto cordialmente i pellegrini dalla Lituania. Carissimi, vi accompagni ovunque la mia Benedizione, che volentieri estendo a tutti i vostri cari. Per intercessione della Madre della Misericordia, Dio renda feconda la vostra vita e apra i vostri cuori all'ascolto della sua Parola. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto ai pellegrini della Parrocchia dell'Esaltazione della Santa Croce, di Prostejov.

Riflettendo sulla vicina Solennità dell'Assunzione, Maria Santissima ci appare come segno di consolazione e di sicura speranza. Ella ci accompagna con la sua forte intercessione perché si compia anche in noi il Mistero della glorificazione in Cristo.

Vi benedico di cuore.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Con affetto saluto i pellegrini slovacchi da Bratislava e dintorni, da Zilina e Jacovce, da Cérová e Nové Zámky.

Siamo vicini alla festa della nostra Madre Vergine Maria, Assunta in cielo. Lei vive nel corpo glorioso, è eternamente giovane, non invecchia mai.

Cari fratelli e sorelle, tutta la Chiesa è ordinata verso questa gloria, desidera la pienezza di vita, l'eterna giovinezza. Anche l'imminente incontro della gioventù a Parigi va considerato come l'espressione di questo desiderio. Rallegratevi che i giovani si interessano di Cristo. Pregate perché perseverino in questo interessamento e perché centinaia di giovani che dalla Slovacchia si preparano a recarsi a Parigi, coltivino poi questo salutare interessamento per il Cristo Signore nella Nazione slovacca.

Con questa intenzione imparto la mia Benedizione Apostolica a voi e a tutta la gioventù slovacca.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi da Budapest (arcidiocesi di Esztergom-Budapest) e da Szolnok (diocesi di Vác).

Nella mia catechesi di oggi ho svolto una riflessione su Maria, che è modello della maternità della Chiesa. In questi giorni celebriamo la Solennità dell'Assunzione di Maria ed anche la solennità di Santo Stefano, primo santo re dell'Ungheria. Auguro di cuore che il caro popolo ungherese, guidato dalla spiritualità cristiana e dalla sua ricchezza culturale, possa affermare il suo ruolo nella costruzione e nuova evangelizzazione dell'Europa.

Con la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!
***


Rivolgo ora un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare ai giovani che attendo numerosi a Parigi per la Giornata Mondiale della Gioventù. Carissimi, auspico che il prossimo incontro nella capitale francese rafforzi in voi i propositi di generosa accoglienza di Cristo, per essere nel mondo testimoni del suo Vangelo di speranza.

Il mio pensiero va, inoltre, ai malati ed agli sposi novelli qui presenti. Esorto voi, cari malati, ad offrire la vostra sofferenza al Signore per l'ormai imminente appuntamento dei giovani in Francia. E domando anche a voi, cari sposi novelli, di accompagnare quest'evento ecclesiale con la vostra preghiera.

A tutti ed a ciascuno imparto la mia Benedizione.





Mercoledì, 20 agosto 1997: Maria, modello della verginità della Chiesa.

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(
Mt 1,22-25)

1. La Chiesa è Madre e Vergine. Il Concilio, dopo aver affermato che essa è madre sul modello di Maria, le attribuisce il titolo di vergine, spiegandone il significato: "Essa pure è la vergine che custodisce integra e pura la fede data allo Sposo, e ad imitazione della madre del suo Signore, con la virtù dello Spirito santo, conserva verginalmente integra la fede, solida la speranza, sincera la carità" (Lumen Gentium LG 64).

Maria è dunque modello anche della verginità della Chiesa. A questo proposito occorre precisare che la verginità non appartiene alla Chiesa in senso stretto, poiché non rappresenta lo stato di vita della grande maggioranza dei fedeli. Infatti, in virtù del provvidenziale disegno divino, è la via del matrimonio la condizione più diffusa, e potremmo dire, comune di quanti sono chiamati alla fede. Il dono della verginità è riservato a un numero limitato di fedeli, chiamati ad una particolare missione all'interno della Comunità ecclesiale.

Tuttavia, riferendo la dottrina di sant'Agostino, il Concilio sostiene che la Chiesa è vergine in senso spirituale di integrità nella fede, nella speranza e nella carità. Pertanto, la Chiesa non è vergine nel corpo di tutti i suoi membri, ma possiede la verginità dello spirito ("virginitas mentis"), cioè "l'integra fede, la solida speranza, la sincera carità" (Sant'Agostino, In Io. Tr., 13,12: PL 35,1499).

2. La Costituzione Lumen Gentium si premura quindi di ricordare che la verginità di Maria, modello di quella della Chiesa, comporta pure la dimensione fisica, per cui Ella concepì verginalmente Gesù per opera dello Spirito Santo, senza intervento d'uomo.

Maria è Vergine nel corpo e Vergine nel cuore, come appare dall'intenzione di vivere in profonda intimità con il Signore, decisamente manifestata al momento dell'Annunciazione. Pertanto, Colei che è invocata "Vergine fra le vergini", costituisce senza dubbio per tutti un altissimo esempio di purezza e di dono totale al Signore. Ma in modo speciale si ispirano a Lei le vergini cristiane e quanti si dedicano in modo radicale ed esclusivo al Signore nelle varie forme della vita consacrata.

Così, dopo avere svolto un ruolo importante nell'opera di salvezza, la verginità di Maria continua ad influire beneficamente sulla vita della Chiesa.

3. Non dimentichiamo che il primo ed eccelso esemplare di ogni vita casta è sicuramente Cristo. Maria tuttavia costituisce lo speciale modello della castità vissuta per amore di Gesù Signore.

Ella incoraggia tutti i cristiani a vivere con particolare impegno la castità secondo il proprio stato, e ad affidarsi al Signore nelle svariate circostanze dell'esistenza. Colei che è per eccellenza Santuario dello Spirito Santo, aiuta i credenti a riscoprire il proprio corpo come tempio di Dio (cfr 1Co 6,19) ed a rispettarne la nobiltà e la santità.

Alla Vergine guardano i giovani in ricerca di un amore autentico ed invocano il suo materno aiuto per perseverare nella purezza.

Maria ricorda ai coniugi i valori fondamentali del matrimonio, aiutandoli a superare la tentazione dello scoraggiamento e a dominare le passioni che tentano di assoggettare il loro cuore. La sua totale dedizione a Dio costituisce per loro un forte stimolo a vivere nella reciproca fedeltà, per non cedere mai alle difficoltà che insidiano la comunione coniugale.

4. Il Concilio esorta i fedeli a guardare a Maria, perché ne imitino la fede "verginalmente integra", la speranza e la carità.

Custodire l'integrità della fede rappresenta un compito impegnativo per la Chiesa, chiamata ad una vigilanza costante, anche a costo di sacrifici e di lotte. Infatti, la fede della Chiesa è minacciata, non solo da coloro che respingono il messaggio del Vangelo, ma soprattutto da quanti, accogliendo soltanto una parte della verità rivelata, rifiutano di condividere in modo pieno l'intero patrimonio di fede della Sposa di Cristo.

Tale tentazione, che troviamo sin dalle origini della Chiesa, continua purtroppo ad essere presente nella sua vita, spingendola ad accettare solo in parte la Rivelazione o a dare alla Parola di Dio un'interpretazione ristretta e personale, conforme alla mentalità dominante e ai desideri individuali. Avendo pienamente aderito alla Parola del Signore, Maria costituisce per la Chiesa un insuperabile modello di fede "verginalmente integra", che accoglie con docilità e perseveranza tutta intera la Verità rivelata. E con la sua costante intercessione, ottiene alla Chiesa la luce della speranza e la fiamma della carità, virtù delle quali, nella sua vita terrena, è stata per tutti esempio ineguagliabile.

Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:



Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Ora vorrei porgere il benvenuto ai pellegrini neerlandesi e belgi. Auguro che la visita ai luoghi sacri, che ricordano la storia del cristianesimo, vi renda più consapevoli della ricchezza della fede, che molti martiri e santi hanno testimoniato concretamente proprio qui. Che la pace del Signore sia sempre con voi.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Sia lodato Gesù Cristo!

Saluto i pellegrini giunti dalla Lituania. Auguro a voi, presenti in questa udienza, ai vostri cari e alla vostra Patria, la Lituania, ogni bene nel nome di Cristo, nostro Salvatore e mentre invoco Maria, Madre della Misericordia, con affetto tutti vi benedico.

Traduzione italiana del saluto in lingua romena

(ad un gruppo di 50 fedeli Greco-cattolici da diverse Eparchie della Romania in pellegrinaggio a Fatima e Roma)

Saluto cordialmente il gruppo di fedeli greco-cattolici della Romania. Il pellegrinaggio al santuario della Madre del Signore a Fatima ed alle tombe dei Santi Apostoli Pietro e Paolo a Roma sia per voi e per le vostre famiglie una tappa di crescita nella fede nel cammino verso il Grande Giubileo dell'Anno 2000. Imparto volentieri a tutti la mia Apostolica Benedizione.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Ora mi rivolgo ai pellegrini provenienti da varie parti della Repubblica Ceca.

Sono lieto di vedervi riuniti qui a Roma, presso la Cattedra di Pietro. Mi auguro che da questo pellegrinaggio riportiate anche nelle vostre case un arricchimento di fede e un maggiore amore e fedeltà a Cristo.

Vi accompagni l'Apostolica Benedizione!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti da Bratislava, Jacovce, Košice, Trencín e dintorni.

Cari fratelli e sorelle! Venerdì scorso abbiamo celebrato la festa della Vergine Maria Assunta in cielo. Dopodomani celebreremo la festa della Vergine Maria Regina. La Vergine Maria ci è vicina, ci aiuta a servire bene Iddio Signore, affinché possiamo, come lei, entrare nella gloria del cielo.

Vi esorto ad una devozione mariana sempre più profonda e di cuore imparto a voi l'Apostolica Benedizione.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto cordialmente i gruppi di pellegrini provenienti da Metkovic e da Vrbovec e gli altri pellegrini croati. Benvenuti!

Carissimi, a voi qui presenti ed alle vostre famiglie imparto volentieri la mia Benedizione.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi da Kalocsa. Nella mia catechesi di oggi ho svolto una riflessione su Maria, che è modello della verginità della Chiesa. Oggi celebrate la solennità di santo Stefano, primo santo re dell'Ungheria. Sulle orme di Santo Stefano, rinnovate l'offerta della nazione a Maria, invocando la Sua particolare mediazione per i fedeli, per le famiglie e per tutto il popolo ungherese.

Con la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!
***


Rivolgo ora il mio cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i gruppi di Religiose delle varie Congregazioni presenti e i giovani studenti del seminario "Giovanni XXIII" di Bergamo. Il mio pensiero si estende inoltre ai fedeli di numerose parrocchie italiane, ai membri dell'Associazione Nazionale Carabinieri provenienti da Broni ed agli universitari di Poltava (Ucraina), ospiti del Centro Sportivo Italiano di Orvieto-Todi nell'ambito del programma di scambi culturali.

Desidero, poi, salutare con particolare affetto i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli presenti.

L'attenzione di tutti è rivolta in questi giorni a Parigi, dove si sta svolgendo la Giornata Mondiale della Gioventù. Invito voi, carissimi ragazzi e ragazze, ad unirvi spiritualmente ai vostri coetanei là radunati, per condividere la straordinaria esperienza dell'incontro con Cristo-Maestro, che dà senso pieno all'umana esistenza. Domando a voi, cari ammalati e sposi novelli, di accompagnare quest'importante pellegrinaggio giovanile con la vostra preghiera, perché i suoi frutti spirituali ridondino a beneficio del popolo di cristiano in ogni parte del mondo.

A tutti la mia Benedizione.




Mercoledì, 27 agosto 1997: Visita pastorale a Parigi per la celebrazione della XII Giornata Mondiale della Gioventù

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Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Con grande gioia ho potuto partecipare a Parigi, nei giorni scorsi, alla dodicesima Giornata Mondiale della Gioventù. Sono vivamente grato al Signore, che mi ha concesso di vivere questa straordinaria esperienza di fede e di speranza.

Esprimo volentieri la mia riconoscenza al Signor Presidente della Repubblica Francese e a tutte le Autorità per la gentile accoglienza che mi hanno riservato. Ringrazio altresì quanti, a diversi livelli, hanno validamente contribuito allo svolgimento ordinato e pacifico dell'intera manifestazione.

La mia riconoscenza si estende poi con fraterna cordialità al Cardinale Jean-Marie Lustiger, Arcivescovo di Parigi, a Mons. Michel Dubost, Presidente del Comitato organizzatore, e all'intera Conferenza Episcopale Francese per la grande cura con cui sono state preparate e seguite le varie fasi dell'incontro mondiale. Rivolgo, infine, un pensiero cordiale a tutti i volontari, come pure alle famiglie che con la loro generosa disponibilità hanno reso possibile la partecipazione di tante persone ad una così importante manifestazione ecclesiale.

2. La dodicesima Giornata Mondiale della Gioventù ha visto l'afflusso, in numero superiore ad ogni previsione, di giovani e ragazze provenienti da circa 160 Paesi di ogni parte della terra. Essi si sono ritrovati nella capitale francese per manifestare la gioia della loro fede in Cristo e per sperimentare la bellezza dello stare insieme come membri dell'unica Chiesa di Cristo. Nel giungere in Francia, essi hanno trovato la disponibilità generosa dei coetanei francesi, che li hanno accolti con spirito di fraternità e di cordialità, dapprima in tutto il Paese, poi nell'Ile-de-France.

E' stata per loro un'occasione particolarmente felice per scoprire il patrimonio culturale e spirituale della Francia, il cui posto, nella storia della Chiesa, è ben conosciuto. Essi hanno potuto così confrontarsi con una Chiesa viva e una società dinamica e aperta.

Resterà sicuramente impresso nella memoria di tutti il ricordo delle stupende liturgie che hanno scandito i momenti più significativi del "Triduum", culminato nella celebrazione solenne di domenica 24 agosto. Sia nel contesto suggestivo di Notre Dame, ove è avvenuta la beatificazione di Federico Ozanam, che nella cattedrale di luci creata a Longchamp per la veglia battesimale, i riti si sono svolti in un clima di intensa religiosità, a cui hanno apportato il loro contributo musiche e canti ispirati a culture diverse ed eseguiti nello stile appropriato.

3. Il tema centrale, che ha guidato la riflessione nelle diverse tappe dell'incontro, è stata la domanda che due discepoli posero un giorno a Gesù: «Maestro, dove abiti?», ricevendone la risposta: «Venite e vedete» (
Jn 1,38). Con essa il Signore li invitava ad entrare in diretto rapporto con Lui, per condividere il suo cammino ("venite") e conoscere a fondo la sua persona ("vedete").

Era chiaro il messaggio: per capire Cristo, non basta ascoltarne l'insegnamento; bisogna condividerne la vita, fare in qualche modo esperienza della sua presenza viva. Il tema della Giornata Mondiale della Gioventù si è inserito così nella preparazione al Grande Giubileo del Duemila, che intende riproporre all'uomo di oggi Cristo Gesù, unico Salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre.

Questa Giornata mondiale ha voluto offrire ai giovani, in cerca del senso ultimo della loro vita, la risposta: la scoperta di Cristo, Verbo incarnato per la salvezza dell'uomo, oltre ad illuminare il mistero umano al di là della morte, rende capaci di costruire nel tempo una società in cui la dignità umana è rispettata e la fraternità è reale.

4. Il filo conduttore, che ha ispirato la riflessione e la preghiera ed ha legato insieme i grandi raduni, è stato il riferimento alla celebrazione che la Chiesa compie del mistero pasquale nel Triduo sacro.

Nel grandioso scenario del Champ-de-Mars, dominato dalla superba mole della Tour Eiffel, è avvenuto il mio primo incontro con la gioventù: si è riascoltata la grande lezione del servizio al prossimo, che Gesù ha offerto con la lavanda dei piedi, ed è stato rivolto ai giovani l'invito a meditare, nelle diverse veglie della serata, sul sacramento dell'Eucaristia, sorgente inesauribile di ogni autentico amore.

In questo contesto è risultata ricca di significato la beatificazione di Federico Ozanam, apostolo della carità e fondatore delle Conferenze di San Vincenzo de' Paoli, oltre che insigne figura di profondo intellettuale cattolico. Il discorso sull'amore è stato ulteriormente sviluppato nella "Via Crucis" del venerdì, in cui l'attenzione si è concentrata sul dono supremo che Cristo Servo ha fatto di se stesso per la salvezza del mondo.

La suggestiva Veglia battesimale del sabato, svoltasi all'ippodromo di Longchamp, ha permesso di soffermarsi a riflettere sulla nuova nascita del cristiano e sulla sua chiamata a vivere un rapporto di comunione personale col Redentore.

Domenica 24, infine, vi è stata la grande Celebrazione eucaristica, durante la quale è stato ripreso il tema centrale: è necessario muoversi verso Cristo ("venite"), per scoprirne sempre più a fondo la vera identità ("vedete"). In Lui il credente, attraverso la "follia" della Croce, giunge alla suprema sapienza dell'amore e, intorno alla mensa dell'Eucaristia, scopre l'unità profonda che fa di persone provenienti da ogni angolo della terra un unico mistico Corpo.

Lo spettacolo, offerto dai giovani sull'immensa spianata di Longchamp, è stato l'eloquente conferma di questa verità: nonostante la diversità di lingua, cultura, nazionalità, colore della pelle, giovani e ragazze dei cinque continenti si sono dati la mano, si sono scambiati saluti e sorrisi, hanno pregato e cantato insieme. Si vedeva chiaramente che tutti si sentivano come a casa propria, membri di un'unica, grande famiglia. Ad un mondo solcato da divisioni di ogni genere, raggelato nell'indifferenza reciproca, esposto all'angoscia dell'alienazione globale, i giovani hanno lanciato da Parigi un messaggio: la fede in Cristo crocifisso e risorto può fondare una fraternità nuova, in cui ci si accetta a vicenda perché ci si ama.

5. Al termine della grande Concelebrazione, durante la preghiera dell'Angelus, ho avuto la gioia di annunciare la prossima proclamazione di santa Teresa di Lisieux Dottore della Chiesa. Giovane anch'essa come i partecipanti alla Giornata mondiale, Teresa ha compreso in modo mirabile l'annuncio sconvolgente dell'amore di Dio, ricevuto come dono e vissuto con l'umile fiducia e la semplicità dei piccoli che, in Gesù Cristo, si affidano totalmente al Padre. E ne è divenuta maestra autorevole per il presente e per il futuro della Chiesa.

Ciò che abbiamo vissuto insieme a Parigi nei giorni scorsi è stato uno straordinario evento di speranza, una speranza che dal cuore dei giovani è rimbalzata nel mondo. Preghiamo affinché lo slancio di tanti ragazzi e ragazze, provenienti dai quattro angoli della terra, continui e porti frutti abbondanti nella Chiesa sempre giovane del nuovo millennio.

Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:



Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Saluto ora i pellegrini neerlandesi e belgi.

Il Signore ci invita ad ascoltare la sua parola, a conoscere a fondo la sua persona, ed a condividere il suo cammino.

Auguro che il vostro pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli vi dia l'esperienza della presenza viva del Signore nella sua Chiesa.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto ai pellegrini della Scuola di Infermieri, di Turnov.

Carissimi, nello stupendo incontro con i giovani a Parigi abbiamo meditato il messaggio che, per capire Cristo, non basta ascoltarne l'insegnamento ma bisogna condividerne la vita.

Vi benedico di cuore! Sia lodato dato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Cordialmente saluto i pellegrini slovacchi da Bratislava e dintorni, da Košice e Komárno, da Pušovce e Podhorany presso Prešov, da Plavec e Rozindol, come anche da Cadca e Šala, da Nitra e dintorni.

Cari fratelli e sorelle, in questi giorni ho avuto grande gioia nell'incontro con i giovani a Parigi. La Chiesa dei giovani ha mostrato la sua passione per Cristo. Cercate anche voi di conoscerLo meglio. In questo impegno vi rafforzi il vostro pellegrinaggio a Roma e la Benedizione Apostolica, che di cuore imparto a voi e a tutti i giovani, che domani inizieranno l'incontro nazionale slovacco della gioventù a Košice.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi da Baja (arcidiocesi di Kalocsa–Kecskemét) e (diocesi di Pécs) Szekszárd .

La settimana scorsa abbiamo celebrato a Parigi la XII Giornata Mondiala della Gioventù, ed ho incontrato anche i giovani ungheresi. Tale evento è stato una grande esperienza spirituale non solo per la gioventù, ma anche per me. Vi auguro che la Chiesa in Ungheria attiri i giovani.

Con la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto di cuore i Professori e gli Studenti della Scuola di Infermieri di Dubrovnik e gli altri pellegrini croati. Benvenuti!

Carissimi, è necessario non soltanto conoscere bene la fede, ma anche approfondire la propria appartenenza alla Chiesa e sviluppare continuamente la coscienza della responsabilità di ciascuno nella sua crescita e nel suo progresso. A questo si aggiunge pure l'impegno fattivo nell'edificazione della società in cui il battezzato vive ed opera.

Su di voi qui presenti e sulle vostre famiglie invoco la Benedizione di Dio.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovena

Cari giovani da Prekmurje in Slovenia, il vostro pellegrinaggio nella Città Eterna è la continuazione del pellegrinaggio dei giovani, del Popolo di Dio e di tutta l'umanità verso il Grande Giubileo del 2000. A Parigi ho raccomandato ai giovani di portare la speranza alla generazione attuale. Lo stesso ripeto anche a voi e desidero che in questi giorni rafforziate la vostra fede in Gesù Cristo.

È Lui, il Redentore del mondo, che dà pieno senso alla vita dell'uomo. Con Cristo incamminatevi coraggiosamente verso il terzo millennio cristiano, di cui dovrete essere i protagonisti!

La mia Benedizione Apostolica sia pegno di questi propositi.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Sia lodato Gesù Cristo!

Rivolgo un cordiale benvenuto al gruppo di pellegrini provenienti dalla Lituania.

Carissimi, auspico di cuore che santa Monica, di cui ricorre oggi la memoria, col suo esempio e con la sua intercessione, ottenga a tutti voi la grazia di cercare con perseveranza Dio e di servirLo con generosa coerenza nella vostra vita.

Con questo pensiero volentieri benedico voi, le vostre famiglie e la vostra Patria, la Lituania.
***


Saluto cordialmente i numerosi pellegrini di lingua italiana, in particolare i partecipanti al Convegno Nazionale su "La scuola specializzata per sordi: strumenti, strategie, strutture", organizzato dall'AIES. Carissimi, nell'esprimere apprezzamento per il vostro benemerito impegno, auspico che gli sforzi della vostra Associazione in favore di quanti sono colpiti dalla mancanza dell'udito siano coronati dagli sperati frutti sul piano pedagogico, didattico e legislativo.

Il mio pensiero va pure alla delegazione del Comune di Valmontone guidata dal Sindaco, qui giunta in occasione del gemellaggio con la Città spagnola di Benifayò.

Mi rivolgo infine ai giovani, malati e sposi novelli presenti a quest'Udienza. Carissimi, oggi e domani la liturgia fa memoria di due grandi Santi, santa Monica e sant'Agostino, uniti in terra da vincoli familiari ed in cielo dallo stesso destino di gloria.

Il loro esempio e la loro intercessione spinga voi, giovani, ad una ricerca sincera ed appassionata della Verità evangelica; sveli a voi, malati, il valore redentivo della sofferenza offerta a Dio in unione al sacrificio della Croce; sostenga voi, sposi novelli, nella generosa testimonianza della gratuità e della fecondità dell'amore di Dio.

A tutti la mia Benedizione.



Mercoledì, 3 Settembre 1997: Maria, modello della santità della Chiesa

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(
Lc 1,49-50)

1. Nella Lettera agli Efesini san Paolo illustra il rapporto sponsale tra Cristo e la Chiesa con le seguenti parole: "Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata" (Ep 5,25-27).

Il Concilio Vaticano II riprende le affermazioni dell'Apostolo e ricorda che "la Chiesa ha già raggiunto nella Beatissima Vergine la perfezione", mentre "i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato" (Lumen Gentium LG 65).

Viene ad essere così sottolineata la differenza che esiste tra i fedeli e Maria, pur appartenendo gli uni e l'altra alla santa Chiesa, resa da Cristo "senza macchia e senza ruga". Infatti, mentre i fedeli ricevono la santità per mezzo del battesimo, Maria è stata preservata da ogni macchia di peccato originale ed anticipatamente redenta da Cristo. I fedeli, inoltre, pur liberati "dalla legge del peccato" (cfr Rm 8,2), possono ancora cedere alla tentazione e la fragilità umana continua a manifestarsi nella loro vita. "Tutti quanti manchiamo in molte cose", afferma la Lettera di Giacomo (Jc 3,2). Per questo il Concilio di Trento insegna: "Nessuno può evitare, nella sua vita intera, ogni peccato anche veniale"(DS 1573). A questa regola, tuttavia, fa eccezione per divino privilegio la Vergine Immacolata, come lo stesso Concilio di Trento ricorda (Ibid.).

2. Nonostante i peccati dei suoi membri, la Chiesa è innanzitutto la comunità di coloro che sono chiamati alla santità e si impegnano ogni giorno a raggiungerla.

In questo arduo cammino verso la perfezione essi si sentono incoraggiati da Colei che è "modello di virtù". Il Concilio osserva che "la Chiesa, pensando a Lei piamente e contemplandola alla luce del Verbo fatto uomo, penetra con venerazione e più profondamente nell'altissimo mistero dell'incarnazione e si va ognor più conformando col suo Sposo" (Lumen Gentium LG 65).

La Chiesa, quindi, guarda a Maria. Non solo contempla il dono meraviglioso della sua pienezza di grazia, ma si sforza di imitare la perfezione che in Lei è frutto della piena adesione al precetto di Cristo: "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5,48). Maria è la tutta santa. Ella rappresenta per la comunità dei credenti il paradigma dell'autentica santità che si realizza nell'unione con Cristo. La vita terrena della Madre di Dio è infatti caratterizzata dalla perfetta sintonia con la persona del Figlio e dalla totale dedizione all'opera redentrice da Lui compiuta.

Volgendo lo sguardo alla materna intimità sviluppatasi nel silenzio della vita di Nazaret e perfezionatasi nell'ora del sacrificio, la Chiesa si impegna ad imitarla nel suo quotidiano cammino. In tal modo, essa si conforma sempre più col suo Sposo. Unita come Maria alla croce del Redentore, la Chiesa, attraverso le difficoltà, le contraddizioni e le persecuzioni che rinnovano nella sua vita il mistero della Passione del suo Signore, si pone nella costante ricerca della piena configurazione con Lui.

3. La Chiesa vive di fede, riconoscendo in "colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore" (Lc 1,45), la prima e perfetta espressione della sua fede. Su quest'itinerario di fiducioso abbandono verso il Signore, la Vergine precede i discepoli, aderendo alla Parola divina in un continuo crescendo, che investe tutte le tappe della sua vita e si dilata nella stessa missione della Chiesa.

Il suo esempio incoraggia il Popolo di Dio a praticare la sua fede e ad approfondirne e svilupparne il contenuto, conservando e meditando nel cuore gli avvenimenti della salvezza.

Maria diviene per la Chiesa anche modello di speranza. Ascoltando il messaggio dell'angelo, la Vergine orienta per prima la sua speranza verso il Regno senza fine, che Gesù era mandato a stabilire.

Ella rimane salda presso la croce del Figlio, nell'attesa della realizzazione della divina promessa. Dopo la Pentecoste la Madre di Gesù sostiene la speranza della Chiesa, minacciata dalle persecuzioni. Ella è dunque per la Comunità dei credenti e per i singoli cristiani la Madre della speranza, che incoraggia e guida i suoi figli nell'attesa del Regno, sostenendoli nelle prove quotidiane e in mezzo alle vicende, anche tragiche, della storia.

In Maria, infine, la Chiesa riconosce il modello della sua carità. Guardando alla situazione della prima comunità cristiana, scopriamo che l'unanimità dei cuori, manifestata in attesa della Pentecoste, è associata alla presenza della Vergine Santa (cfr Ac 1,14). E grazie proprio alla carità irradiante di Maria è possibile conservare in ogni tempo all'interno della Chiesa la concordia e l'amore fraterno.

4. Il Concilio sottolinea espressamente il ruolo d'esemplarità, svolto da Maria nei confronti della Chiesa nella sua missione apostolica, con le seguenti annotazioni: "Nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a Colei che generò Cristo, il quale fu concepito da Spirito Santo e nacque dalla Vergine, per poter poi nascere e crescere per mezzo della Chiesa anche nel cuore dei fedeli. La Vergine infatti nella sua vita fu il modello di quell'amore materno, del quale devono essere animati tutti quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini" (Lumen Gentium LG 65).

Dopo aver cooperato all'opera di salvezza con la maternità, con l'associazione al sacrificio di Cristo e con l'aiuto materno alla Chiesa nascente, Maria continua a sostenere la comunità cristiana e tutti i credenti nel generoso impegno per l'annuncio del Vangelo.

Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:

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Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Ora saluto i pellegrini provenienti dal Belgio e dai Paesi Bassi.

Auguro che il vostro pellegrinaggio sia una preghiera continua che approfondisce la vostra fede e vi rende veri testimoni del Vangelo.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua esperanto

Sono lieto di accogliere i responsabili dell'Unione Internazionale Esperantista Cattolica, impegnati nel loro cinquantesimo Congresso.

Carissimi, il tema del vostro incontro riprende il mandato missionario che Cristo ha affidato alla sua Chiesa. Accoglietelo con generosità, con quello spirito di universalità che è alla base della lingua da voi coltivata.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Carissimi Fratelli e Sorelle, con grande gioia saluto voi, giunti a Roma presso le sorgenti della nostra Chiesa e della nostra fede cristiana. Camminando sulle orme dei Santi Apostoli, aprite i vostri cuori a Cristo, il quale è la Via, Verità e la Vita. La fede nel nostro Salvatore sostenga i vostri passi per il rinnovamento ed il bene della vostra Patria.

Di cuore imparto a voi qui presenti ed all'intero popolo lituano la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Cari pellegrini di Velešovice!

I vostri figli o nipoti hanno cominciato in questi giorni " ad andare a scuola". Li aspetta un lungo anno scolastico. Anche il vostro pellegrinaggio a Roma è un "andare a scuola" - alla scuola della fede, affinché anche voi riusciate sempre a professare Cristo con le parole di San Pietro "Tu sei il Messia, il Figlio di Dio".

Vi benedico di cuore insieme a tutti i vostri cari in patria!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Saluto con affetto i pellegrini slovacchi da Tesáre, da Stará e Nová Bystrica, come anche i giovani del Club dei Fanciulli da Košice.

Cari Fratelli e Sorelle, il 7 settembre prossimo ricorre la memoria dei Tre Martiri di Košice. Sono contento di aver potuto canonizzarli due anni fa proprio a Košice. Essi hanno testimoniato la fede in Cristo con l'effusione del proprio sangue. Voi fate altrettanto con la fedele imitazione di Lui nella vita quotidiana. Vi aiutino in questo l'esempio dei Martiri di Košice e la mia Benedizione Apostolica, che vi imparto di cuore.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari studenti ungheresi dal Liceo dei Francescani in Esztergom. In questi giorni si inaugura l'anno scolastico. Vi auguro di amare l'alma mater e crescere in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Con la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto cordialmente i fedeli della Parrocchia di S. Maria Ausiliatrice di Rijeka, della Parrocchia di San Pacifico di Šestine a Zagabria e gli altri pellegrini croati qui presenti.

Carissimi, la preparazione al Grande Giubileo esige anche la riscoperta della vocazione dei cristiani alla santità. È necessario, pertanto, suscitare in ogni fedele un vero anelito alla santità, che è una delle caratteristiche tipiche del vivere e dell'agire dei cristiani, e che manifesta la natura della Chiesa.

Imparto di cuore a ciascuno di voi la Benedizione Apostolica, che volentieri estendo alle vostre famiglie e comunità parrocchiali.

Siano lodati Gesù e Maria!
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Porgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana, in modo particolare ai Sacerdoti della diocesi di Tortona ed al caro Cardinale Giovanni Canestri, che venticinque anni fa li ha ordinati presbiteri ed oggi ha voluto accompagnarli. Invoco su di voi, carissimi, una rinnovata effusione dello Spirito Santo, che vi conformi sempre più a Cristo Buon Pastore.

Saluto inoltre i numerosi fedeli di Monteroduni, diocesi di Isernia, insieme col loro Vescovo, Mons. Andrea Gemma. Incorono volentieri, cari fratelli e sorelle, la statua di Maria Santissima Addolorata, da voi molto venerata, ed auguro di cuore che questo pellegrinaggio accresca nell'intera comunità diocesana la fede e l'amore per la celeste vostra Patrona.

Mi è gradito ora rivolgere il mio saluto ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli qui presenti.

Gesù Cristo è il modello dell'uomo perfetto e la fonte della nostra gioia. Voi, cari giovani, siate luce che brilla testimoniando Lui, Via, Verità e Vita; voi, cari ammalati, unite nell'Eucaristia l'offerta di voi stessi a quella di Gesù Redentore; e voi, cari sposi novelli, vivete in famiglia aperti ai doni dello Spirito, perché il Signore illumini sempre il vostro cammino coniugale.

A tutti la mia affettuosa Benedizione.





Catechesi 79-2005 13897