Catechesi 79-2005 11097

Mercoledì, 1° Ottobre 1997: Maria Mediatrice.

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1Tm 2,5-6)
1. Tra i titoli attribuiti a Maria nel culto della Chiesa, il capitolo VIII della Lumen Gentium ricorda quello di "Mediatrice". Benché alcuni Padri conciliari non condividessero pienamente tale scelta (cfr Acta Synodalia III, 8, 163-164), quest'appellativo fu inserito ugualmente nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa, a conferma del valore della verità che esprime. Si ebbe, però, cura di non legarlo a nessuna particolare teologia della mediazione, ma di elencarlo soltanto tra gli altri titoli riconosciuti a Maria.

Il testo conciliare, peraltro, riferisce già il contenuto del titolo di "Mediatrice", quando afferma che Maria "con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni della salvezza eterna" (Lumen Gentium, LG 62).

Come ricordo nell'Enciclica Redemptoris Mater, "la mediazione di Maria è strettamente legata alla sua maternità, possiede un carattere specificamente materno, che la distingue da quella delle altre creature" (RMA 38).

Da questo punto di vista, essa è unica nel suo genere e singolarmente efficace.

2. Alle difficoltà manifestate da alcuni Padri conciliari circa il termine "Mediatrice", lo stesso Concilio ha provveduto a rispondere affermando che Maria è "per noi la madre nell'ordine della grazia" (Lumen Gentium LG 61). Ricordiamo che la mediazione di Maria è qualificata fondamentalmente dalla sua divina maternità. Il riconoscimento del ruolo di mediatrice è, inoltre, implicito nella espressione "Madre nostra", che propone la dottrina della mediazione mariana, ponendo l'accento sulla maternità. Infine, il titolo "Madre nell'ordine della grazia", chiarisce che la Vergine coopera con Cristo alla rinascita spirituale dell'umanità.

3. La mediazione materna di Maria non offusca l'unica e perfetta mediazione di Cristo. Il Concilio, infatti, dopo aver menzionato Maria "mediatrice", si premura di precisare: "Questo però va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico mediatore" (Lumen Gentium LG 62). E cita a questo proposito il noto testo della Prima Lettera a Timoteo: "Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il Mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti" (1Tm 2,5-6).

Il Concilio afferma, inoltre, che "la funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce questa unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l'efficacia" (Lumen Gentium LG 60).

Lungi pertanto dall'essere un ostacolo all'esercizio dell'unica mediazione di Cristo, Maria ne mette piuttosto in evidenza la fecondità e l'efficacia. "Poiché ogni salutare influsso della Beata Vergine verso gli uomini non nasce da necessità, ma dal beneplacito di Dio, e sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di Lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia" (Lumen Gentium LG 60).

4. Da Cristo deriva il valore della mediazione di Maria e pertanto l'influsso salutare della Beata Vergine "non impedisce minimamente l'unione immediata dei credenti con Cristo, anzi la facilita" (Ibid.).

L'intrinseco orientamento a Cristo dell'opera della "Mediatrice" spinge il Concilio a raccomandare ai fedeli di ricorrere a Maria "perché, sostenuti da questo materno aiuto, essi più intimamente aderiscono col Mediatore e Salvatore" (Lumen Gentium LG 62).

Nel proclamare Cristo unico mediatore (cfr 1Tm 2,5-6), il testo della Lettera di san Paolo a Timoteo, esclude ogni altra mediazione parallela, ma non una mediazione subordinata. Infatti, prima di sottolineare l'unica ed esclusiva mediazione di Cristo, l'autore raccomanda "che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini . . ." (Ibid., 2, 1). Non sono forse le preghiere una forma di mediazione? Anzi, secondo san Paolo, l'unica mediazione di Cristo è destinata a promuovere altre mediazioni dipendenti e ministeriali. Proclamando l'unicità di quella di Cristo, l'Apostolo tende ad escludere soltanto ogni mediazione autonoma o concorrente, non altre forme compatibili col valore infinito dell'opera del Salvatore.

5. E' possibile partecipare alla mediazione di Cristo in diversi ambiti dell'opera della salvezza. La Lumen gentium, dopo aver ribadito che "nessuna creatura può mai essere paragonata col Verbo incarnato e Redentore", illustra come sia possibile per le creature esercitare alcune forme di mediazione in dipendenza da Cristo. Afferma, infatti: "come il sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato dai sacri ministri e dal popolo fedele, e come l'unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l'unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata dall'unica fonte" (Lumen Gentium LG 62).

In questa volontà di suscitare partecipazioni all'unica mediazione di Cristo, si manifesta l'amore gratuito di Dio che vuol condividere ciò che possiede.

6. In verità che cos'è la mediazione materna di Maria se non un dono del Padre per l'umanità? Ecco perché il Concilio conclude: "Questo compito subordinato di Maria, la Chiesa non dubita di riconoscerlo apertamente, continuamente lo sperimenta e lo raccomanda al cuore dei fedeli . . ." (Ibid.).

Maria svolge la sua azione materna in continua dipendenza dalla mediazione di Cristo e da Lui riceve tutto ciò che il suo cuore vuole dare agli uomini.

La Chiesa, nel suo pellegrinaggio terreno, sperimenta "continuamente" l'efficacia dell'azione della "Madre nell'ordine della grazia".

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Traduzione italiana del saluto in lingua portoghese

«Carissimi Fratelli e Sorelle,

saluto i pellegrini di lingua portoghese, in particolare un gruppo di brasiliani qui presenti. Nella prospettiva immediata del Secondo Incontro Mondiale con le Famiglie, chiedo a tutti di pregare per i frutti del mio Viaggio in Brasile. Sarà un'opportunità ineguagliabile di riflessione, di testimonianza e di preghiera affinché tante famiglie cristiane e non cristiane si compenetrino sempre più dei valori centrali del reciproco dono di sé dei coniugi e dell'amore per i figli che sono alla base di questi nuclei prioritari della società umana.

Per le famiglie cristiane che avrò la gioia di incontrare a partire da domani a Rio de Janeiro, e per quelle che seguiranno l'evento attraverso i mezzi di comunicazione sociale, auspico che il Signore conceda loro il dono di essere testimoni vivi del mistero dell'amore di Cristo e della Chiesa per il bene di tutti i popoli e di tutte le nazioni. La Vergine Aparecida, che nella catechesi di oggi abbiamo contemplato nella sua funzione di Mediatrice, sia foriera di pace e di concordia in tutti i focolari, con le benedizioni di Dio».

Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Un cordiale saluto a tutti i pellegrini neerlandesi e belgi !

Oggi la Chiesa celebra la memoria di Santa Teresa di Lisieux.

Il vostro pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli vi aiuti a seguire Cristo nell'umile servizio quotidiano secondo lo spirito di questa piccola santa, al fine di essere una luce per la Chiesa e per il mondo.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo !

Traduzione italiana del saluto in lingua svedese

Preghiamo che tutti i cristiani diventino una cosa sola in Cristo.

Dio benedica voi e tutta la Scandinavia.

Traduzione italiana del saluto in lingua finlandese

Provo gioia nel salutare i finlandesi che sono venuti a pregare insieme al Vescovo di Roma.

Dio benedica voi e tutta la Finlandia.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Con gioia accolgo il gruppo dei pellegrini giunti dalla Lituania. A tutti il mio saluto cordiale. Carissimi, voglio esprimere il mio profondo desiderio che questo viaggio a Roma e l'esempio della Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle Missioni, della quale oggi ricorre la memoria, vi introduca nel cammino verso la santità che consiste nel portare gli autentici valori cristiani nelle condizioni ordinarie della famiglia, nella vita e nell'attività di ogni giorno.

Con tali auspici, invocando su voi, sulle vostre famiglie e sull'intera popolazione della Lituania l'abbondanza dei doni celesti, a tutti imparto di cuore la propiziatrice Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto ai pellegrini del Movimento della Gioventù Salesiana!

Domenica scorsa la Chiesa Ceca ha festeggiato il suo Patrono, San Venceslao. Egli non era attaccato alle sue origini nobiliari di questa terra, ma si gloriava della sua provenienza celeste, della chiamata alla perfezione conferitagli nel Battesimo. Cari amici, rimanete fedeli alla sua eredità spirituale.

Di cuore vi benedico!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Cordialmente saluto i pellegrini slovacchi da Bratislava e dintorni, da Banská Bystrica e da Povodie Hrona.

Fratelli e sorelle, all'inizio del mese di ottobre voglio esortarvi a recitare la preghiera del Rosario. E' un modo facile per pregare insieme in famiglia. Sperimenterete che la famiglia che prega insieme riesce a vivere unita. Fidatevi dell'aiuto della Vergine Maria, che è la Regina delle famiglie. Anch'io prego per voi e di cuore imparto la Benedizione Apostolica a voi e a tutte le famiglie in Slovacchia. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi dall'arcidiocesi di Esztergom-Budapest. Iniziamo adesso il mese di ottobre, il mese del Rosario. Vi raccomando di osservare questa venerabile tradizione e recitare ogni giorno il Rosario. Chiedendo l'intercessione della Beata Vergina Maria del Rosario vi imparto la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Carissimi fratelli e sorelle, nell'adempiere la volontà del Padre, Cristo ha istituito la Chiesa nella pienezza dei tempi convocandola da tutti i popoli del mondo, come il Regno di Dio «già presente in mistero» (Lumen gentium LG 5). Essa, sulla via verso il «glorioso compimento alla fine dei secoli» (Lumen gentium LG 2), lungo la storia, di cui fa parte integrante e nel contempo la supera, compie, guidata dallo Spirito Santo, la missione affidatale da Cristo sulla terra.

Rivolgo ai pellegrini croati un cordiale benvenuto e di cuore imparto loro la Benedizione Apostolica. Siano lodati Gesù e Maria!

Appello del Santo Padre per l'Algeria e il Congo-Brazzaville

Nel mese di ottobre, che inizia proprio oggi, la preghiera del Rosario ci porterà spesso ad invocare Maria Regina della Pace.

A Lei affido in particolare le martoriate popolazioni dell'Algeria. Per intercessione della Vergine Santa, chiediamo al Signore che si trovino la volontà e i modi per spezzare l'efferata catena di violenza e sanare le innumerevoli e profonde ferite!

Allo stesso tempo, vi invito a pregare per il Congo-Brazzaville, dove il già lungo e sanguinoso conflitto conosce in queste settimane una nuova recrudescenza, mentre la mediazione nazionale e internazionale segna il passo. Esorto vivamente i contendenti e la comunità internazionale a trovare un'intesa pacifica, prima che il paese e la popolazione subiscano distruzioni e lutti maggiori. Auspico che si giunga rapidamente al "cessate-il-fuoco", come primo passo verso una soluzione negoziata della crisi.
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Rivolgo ora un saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai partecipanti al Convegno degli Artisti dell'Arcidiocesi di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino. Carissimi, vi ringrazio per la presenza ed auspico di cuore che l'impegno artistico vi sia di stimolo per una sempre maggiore elevazione dello spirito a Dio.

Indirizzo, altresì, uno speciale saluto ai giovani,agli ammalati ed agli sposi novelli. Molti sono i motivi di riflessione e di preghiera che questa mattina vorrei proporvi. Anzitutto il ringraziamento al Signore per il Congresso Eucaristico Nazionale di Bologna, che si è concluso domenica scorsa ed è stato una corale testimonianza di fede nel mistero dell'Eucaristia. In secondo luogo, il ricordo di santa Teresa di Gesù Bambino, giovane claustrale di Lisieux che il prossimo 19 ottobre proclamerò Dottore della Chiesa. L'odierna sua memoria liturgica ci introduce nel mese dedicato alle Missioni e ci invita a prendere sempre più viva coscienza della nostra vocazione missionaria.

Domani, poi, partirò per il Brasile, per prendere parte all'Incontro Mondiale con le Famiglie, che si svolgerà a Rio de Janeiro nei prossimi 4 e 5 ottobre. Esso costituirà una nuova opportunità per riproporre i valori fondamentali della reciproca donazione dei coniugi, dell'amore verso i figli e del servizio alla vita. Chiedo a tutti voi di unire le vostre preghiere, cari giovani, cari ammalati e specialmente voi, cari sposi novelli, affinché Iddio conceda alle famiglie cristiane di testimoniare con gioioso impegno il mistero di Dio e della Chiesa per il bene dell'intera umanità.

A tutti la mia Benedizione.




Mercoledì, 8 ottobre 1997

Visita pastorale a Rio de Janeiro in occasione del Secondo Incontro mondiale con le Famiglie

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1. "La famiglia, dono e impegno, speranza dell'umanità": è stato questo il tema del Secondo Incontro Mondiale con le Famiglie, che s'è svolto nei giorni scorsi a Rio de Janeiro, in Brasile. Porto ancora negli occhi e nell'animo le immagini e le emozioni di questo evento, che costituisce una delle tappe più significative del cammino della Chiesa verso il Grande Giubileo del Duemila.

Sono profondamente grato a Dio che, dopo la Giornata Mondiale della Gioventù a Parigi, mi ha concesso la gioia di vivere questo appuntamento con le famiglie. Accanto ai giovani, la famiglia! Sì, perché se è vero che i giovani sono il futuro, è vero anche che non c'è futuro dell'umanità senza la famiglia. Le nuove generazioni, per assimilare i valori che danno senso all'esistenza, hanno bisogno di nascere e di crescere in quella comunità di vita e di amore che Dio stesso ha voluto per l'uomo e per la donna, in quella "chiesa domestica" che costituisce l'architettura divina ed umana prevista per lo sviluppo armonico di ogni nuovo nato sulla terra.

L'Incontro con le famiglie del mondo mi ha offerto la felice occasione di visitare per la terza volta la terra brasiliana. Ho così potuto ritrovare quel popolo tanto caro alla Chiesa ed a me personalmente, popolo ricco di storia, di cultura, di umanità, come pure di fede e di speranza.

La città di Rio de Janeiro, simbolo delle bellezze del Brasile ed insieme delle sue contraddizioni, ha offerto all'incontro un ambiente assai significativo, caratterizzato da molteplici appartenenze etniche e culturali. Dall'alto del Corcovado la grande statua di Cristo, con le braccia spalancate, sembrava dire alle famiglie del mondo intero: Venite a me!

Un deferente pensiero rivolgo al Presidente della Repubblica, col quale ho avuto a Rio un cordiale colloquio: a lui, come pure alle Autorità civili e militari della Nazione, rinnovo l'espressione della mia gratitudine per la calorosa accoglienza. Anche al Cardinale Eugênio de Araújo Sales e all'Episcopato brasiliano, impegnato con coraggio per la causa della famiglia, esprimo la mia riconoscenza, che estendo a quanti hanno collaborato per questa grande festa dell'amore e della vita. Invoco sul popolo brasiliano la costante benedizione del Signore, perché, con l'impegno di tutti, la Nazione possa crescere nella giustizia e nella solidarietà.

2. Quello di Rio è stato il secondo grande incontro mondiale delle famiglie col Papa. Il primo ebbe luogo a Roma nel 1994, in occasione dell'Anno internazionale della famiglia. Questi appuntamenti, che la Chiesa si dà su scala mondiale, esprimono la volontà e l'impegno del Popolo di Dio di camminare unito in una "via" privilegiata: la "via" del Vangelo, la "via" della pace, la "via" dei giovani e, in questo caso, la "via" della famiglia.

Sì, la famiglia è in modo eminente "via della Chiesa", che riconosce in essa un elemento essenziale e imprescindibile del disegno di Dio sull'umanità. La famiglia è luogo privilegiato di sviluppo personale e sociale. Chi promuove la famiglia, promuove l'uomo; chi la attacca, attacca l'uomo. Sulla famiglia e sulla vita si gioca oggi una sfida fondamentale che tocca la stessa dignità dell'uomo.

3. Per questo la Chiesa sente il bisogno di testimoniare a tutti la bellezza del disegno di Dio sulla famiglia, additando in essa la speranza dell'umanità. La grande assemblea di Rio de Janeiro ha avuto questo scopo: proclamare davanti al mondo la "buona notizia" sulla famiglia. E' una testimonianza che hanno reso uomini e donne, genitori e figli di culture e lingue diverse, accomunati tra loro dall'adesione al Vangelo dell'amore di Dio in Cristo.

Matrimonio e famiglia sono stati oggetto di approfondita riflessione nel Congresso Teologico Pastorale, che ho avuto il piacere di concludere, rivolgendo ai partecipanti un discorso sulla centralità che questi temi devono assumere nella pastorale della Chiesa.

A Rio, nel grande Stadio Maracanã, si è assistito, per così dire, alla "sinfonia" della famiglia: sinfonia unica, ma che si è espressa secondo modalità culturali diverse. Fondamento comune di tutte le esperienze era sempre il sacramento del matrimonio, così come la Chiesa lo custodisce sulla base della divina Rivelazione.

Nelle celebrazioni eucaristiche - in quella nella Cattedrale, ma soprattutto in quella di domenica nell'Aterro do Flamengo - sono risuonate le parole della Sacra Scrittura che costituiscono la base della concezione cristiana della famiglia, parole scritte nel Libro della Genesi e confermate da Cristo nel Vangelo: "Il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola" (
Mt 19,4-5). "Così che - aggiunge Gesù - non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi" (Mt 19,6). Questa è la verità sul matrimonio, su cui si fonda la verità della famiglia. Qui sta il segreto della sua felice riuscita e insieme la fonte della sua missione, che è quella di far risplendere nel mondo un riflesso dell'amore di Dio Uno e Trino, creatore e redentore della vita.

L'incontro di Rio è risultato così un'eloquente "epifania" della famiglia, che si è mostrata nella varietà delle sue espressioni contingenti, ma anche nell'unicità della sua identità sostanziale: quella di una comunione d'amore, fondata sul matrimonio e chiamata ad essere santuario della vita, piccola chiesa, cellula della società. Dallo Stadio Maracanã di Rio de Janeiro, diventato quasi un'immensa cattedrale, è stato lanciato a tutto il mondo un messaggio di speranza, sostanziato di esperienze vissute: è possibile e gioioso, seppur impegnativo, vivere l'amore fedele, aperto alla vita; è possibile partecipare alla missione della Chiesa ed alla costruzione della società.

Questo messaggio desidero far oggi risuonare, al termine del sesto viaggio internazionale di quest'anno. Grazie all'aiuto di Dio e alla speciale protezione di Maria, Regina della Famiglia, l'esperienza vissuta a Rio de Janeiro sia pegno del rinnovato cammino della Chiesa sulla "via" privilegiata della famiglia, e sia altresì auspicio di una accresciuta attenzione da parte della società alla causa della famiglia, che è la causa stessa dell'uomo e della civiltà.

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Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Auguro a tutti voi, pellegrini neerlandesi e belgi, che si approfondisca la vostra fede nell'amore di Dio, affinché, per intercessione di Maria, Regina della famiglia, possiate partecipare più intensamente alla vita della Chiesa.

Di cuore imparto a voi e ai vostri cari la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo !

Traduzione italiana del saluto in lingua norvegese

Spero che la vostra visita al centro del Cristianesimo vi rafforzi nella vostra fede cristiana.

Dio benedica voi e tutta la Norvegia e la Danimarca.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Porgo un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Lituania. Carissimi, il vostro soggiorno qui a Roma, il raccoglimento e la preghiera presso la Sede di Pietro, rendano più forte la vostra speranza e la carità fraterna, favoriscano i sentimenti sereni dell'unità nella fede.

Con l'affetto imparto a voi tutti e ai vostri familiari la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Do il mio cordiale benvenuto ai pellegrini di Olomouc e di Ostrava.

La pia tradizione dedica il mese di ottobre al Santo Rosario. Perciò vi esorto a riscoprire la comunione con la Vergine Maria, per mezzo di questa bella preghiera.

Con questi voti, volentieri vi imparto l'Apostolica Benedizione.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Cordialmente saluto gli studenti del ginnasio greco-cattolico di Trebišov, come anche gli studenti e professori del ginnasio dei Padri Scolopi di Nitra.

Cari giovani amici, volentieri ricordo l'incontro con i giovani a Parigi, il loro entusiasmo per Cristo. Che il vostro pellegrinaggio a Roma ravvivi anche in voi un simile entusiasmo. Incontrate spesso Gesù nell'Eucaristia e nel Suo Vangelo, perché più Lo conoscerete e più Lo amerete. Ed Egli arricchirà tutta la vostra vita. Perciò di cuore imparto a voi la mia Benedizione apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto i giovani della Parrocchia di San Michele di Omiš, i dipendenti delle Poste e delle Telecomunicazioni Croate di Split ed i Membri della Comunità «Incontro» della medesima città. Benvenuti!

Nell'augurarvi che nel Vangelo sappiate trovare i valori permanenti, che sono il motivo della vera gioia della vita umana, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica. Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi dall'arcidiocesi di Esztergom-Budapest e da Csongrád.

Specialmente saluto l'Eminentissimo Cardinale László Paskai, sotto la cui guida del quale siete venuti a Roma, per chiudere l'Anno di Sant'Adalberto. La Magna Domina Hungarorum, la cui festa ricorre oggi, e Sant'Adalberto, patrono della Vostra Arcidiocesi, intercedano per Voi e per l'intero popolo ungherese.

Vi imparto la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua romena

Rivolgo un cordiale benvenuto agli alunni ed ai professori del Seminario Teologico dell'Arcidiocesi di Bucarest e del Liceo Artistico "Nicolae Tonitza".

Carissimi, vi auguro che la visita alla città di Roma arricchisca le vostre conoscenze delle antichità classiche e cristiane.

Con questo auspicio invoco di cuore su di voi e sulle vostre famiglie copiose benedizioni dal cielo.
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Rivolgo ora un saluto a tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. Il mese di ottobre è dedicato in modo speciale al santo Rosario, antica e popolarissima preghiera mariana.

Cari giovani, imparate, attraverso la meditazione dei misteri del Rosario, a conoscere sempre più profondamente Cristo; voi, cari malati, sappiate accogliere, in spirituale unione con Maria Santissima, i misteri cristiani della gioia e del dolore che precludono a quelli della gloria; e voi, cari sposi novelli, non mancate di alimentare, specialmente in questo mese di ottobre, la vostra comunione coniugale con la recita del Rosario nell'intimità della vostra nuova famiglia.

A tutti la mia Benedizione.




Mercoledì, 15 ottobre 1997: Il culto della Beata Vergine

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Ga 4,4-6).

1. "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna . . ." (Ga 4,4). Il culto mariano si fonda sulla mirabile decisione divina di legare per sempre, come ricorda l'apostolo Paolo, l'identità umana del Figlio di Dio ad una donna, Maria di Nazaret.

Il mistero della maternità divina e della cooperazione di Maria all'opera redentrice suscita nei credenti di ogni tempo un atteggiamento di lode sia verso il Salvatore sia verso Colei che lo ha generato nel tempo, cooperando così alla redenzione.

Un ulteriore motivo di riconoscente amore per la Beata Vergine è offerto dalla sua maternità universale. Scegliendola come Madre dell'intera umanità, il Padre celeste ha voluto rivelare la dimensione per così dire materna della sua divina tenerezza e della sua sollecitudine per gli uomini di tutte le epoche.

Sul Calvario, Gesù con le parole: "Ecco il tuo figlio", "Ecco la tua madre" (Jn 19,26-27), donava già anticipatamente Maria a tutti coloro che avrebbero ricevuto la buona novella della salvezza e poneva così le premesse del loro filiale affetto per Lei. Seguendo Giovanni, i cristiani avrebbero prolungato con il culto l'amore di Cristo per sua madre, accogliendola nella propria vita.

2. I testi evangelici attestano la presenza del culto mariano sin dai primordi della Chiesa.

I primi due capitoli del Vangelo di san Luca sembrano raccogliere l'attenzione particolare per la Madre di Gesù dei giudeo-cristiani che manifestavano il loro apprezzamento per Lei e ne custodivano gelosamente le memorie.

Nei racconti dell'infanzia, inoltre, possiamo cogliere le espressioni iniziali e le motivazioni del culto mariano, sintetizzate nelle esclamazioni di Elisabetta: "Benedetta tu fra le donne . . . Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore!" (Lc 1,42 Lc 1,45).

Tracce di una venerazione già diffusa nella prima comunità cristiana sono presenti nel cantico del Magnificat: "Tutte le generazioni mi chiameranno beata" (Lc 1,48). Ponendo sulla bocca di Maria tale espressione, i cristiani le riconoscevano una grandezza unica, che sarebbe stata proclamata sino alla fine del mondo.

Inoltre, le testimonianze evangeliche (cfr Lc 1,34-35 Mt 1,23), le prime formule di fede e un passo di sant'Ignazio d'Antiochia (cfr Smirn. 1,2: SC 10,155) attestano la particolare ammirazione delle prime comunità per la verginità di Maria, strettamente legata al mistero dell'Incarnazione.

Il Vangelo di Giovanni, segnalando la presenza di Maria all'inizio e alla fine della vita pubblica del Figlio, lascia supporre tra i primi cristiani una coscienza viva del ruolo svolto da Maria nell'opera della Redenzione in piena dipendenza di amore da Cristo.

3. Il Concilio Vaticano II, nel sottolineare il carattere particolare del culto mariano, afferma: "Maria, esaltata per la grazia di Dio, dopo suo Figlio, al di sopra di tutti gli angeli e gli uomini, perché è la madre santissima di Dio, che ha preso parte ai misteri di Cristo, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale" (Lumen Gentium LG 66).

Alludendo, poi, alla preghiera mariana del terzo secolo "Sub tuum praesidium" - "Sotto la tua protezione" -, aggiunge che tale peculiarità emerge sin dall'inizio: "In verità dai tempi più antichi la beata Vergine è venerata col titolo di Madre di Dio, sotto il cui presidio i fedeli pregandola si rifugiano in tutti i loro pericoli e le loro necessità" (Ibid.).

4. Quest'affermazione trova conferma nell'iconografia e nella dottrina dei Padri della Chiesa, sin dal secondo secolo.

A Roma, nelle catacombe di Priscilla, è possibile ammirare la prima rappresentazione della Madonna col Bambino, mentre nello stesso tempo san Giustino e sant'Ireneo parlano di Maria come della nuova Eva che con la fede e l'obbedienza ripara l'incredulità e la disobbedienza della prima donna. Secondo il Vescovo di Lione, non bastava che Adamo fosse riscattato in Cristo, ma "era giusto e necessario che Eva fosse restaurata in Maria" (Dem., 33). Egli sottolinea in tal modo l'importanza della donna nell'opera di salvezza e pone un fondamento a quella inseparabilità del culto mariano da quello tributato a Gesù che percorrerà i secoli cristiani.

5. Il culto mariano si espresse inizialmente nell'invocazione di Maria come "Theotokos", titolo che ebbe autorevole conferma, dopo la crisi nestoriana, dal Concilio di Efeso svoltosi nell'anno 431.

La stessa reazione popolare alla posizione ambigua ed oscillante di Nestorio, che giunse a negare la divina maternità di Maria, e la successiva gioiosa accoglienza delle decisioni del Sinodo Efesino, confermano il radicamento del culto della Vergine tra i cristiani. Tuttavia "soprattutto a partire dal Concilio di Efeso, il culto del popolo di Dio verso Maria crebbe mirabilmente in venerazione e in amore, in invocazione e in imitazione . . ." (Lumen Gentium LG 66). Esso si espresse specialmente nelle feste liturgiche, tra le quali, dagli inizi del V secolo, assunse particolare rilievo "il giorno di Maria Theotokos", celebrato il 15 agosto a Gerusalemme e divenuto successivamente la festa della Dormizione o dell'Assunzione.

Sotto l'influsso del "Protovangelo di Giacomo" furono, inoltre, istituite le feste della Natività, della Concezione e della Presentazione, che contribuirono notevolmente a mettere in luce alcuni importanti aspetti del mistero di Maria.

6. Possiamo ben dire che il culto mariano si è sviluppato fino ai nostri giorni in mirabile continuità, alternando periodi fiorenti a periodi critici i quali, tuttavia, hanno avuto spesso il merito di promuoverne ancor più il rinnovamento.

Dopo il Concilio Vaticano II, il culto mariano appare destinato a svilupparsi in armonia con l'approfondimento del mistero della Chiesa e in dialogo con le culture contemporanee, per radicarsi sempre più nella fede e nella vita del popolo di Dio pellegrino sulla terra.

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Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Adesso saluto tutti i pellegrini belgi e neerlandesi qui presenti.

Il vostro pellegrinaggio ai luoghi santi vi porta alle origini del cristianesimo. Pertanto auguro a tutti voi, specialmente ai giovani, che la scoperta dei valori cristiani trasformi e rinnovi la vostra vita.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Siano lodati i nomi di Gesù, Maria e Giuseppe !

Traduzione italiana del saluto in lingua danese

Mi fa piacere che tanti gruppi del Nord vengano qui per pregare insieme al vescovo di Roma. Ciò fa sperare in un migliore futuro ecumenico.

Dio benedica voi e tutta la Danimarca e la Svezia!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Cari pellegrini di Praga! In quasi tutte le chiese della vostra patria si può vedere una statua o un'immagine della "Teresina", come i devoti chiamano S.Teresa di Gesù Bambino. A quante anime nei cento anni dalla sua morte ha già insegnato a seguire "la piccola via" al grande, anzi incondizionato amore verso Dio!

Che anche a voi sia dato, alla fine della vostra vita, confessare con lei che "tutto è grazia".

Vi benedico di cuore insieme a tutti i vostri cari in patria!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Cordialmente saluto il gruppo di pellegrini slovacchi da Brezno.

Cari fratelli e sorelle, la domenica prossima sarà dedicata alle missioni cattoliche. I missionari annunziano il Vangelo di salvezza. Quando aiutate le missioni, è segno che considerate il Vangelo di Gesù quale preziosa ricchezza spirituale e volete condividerla con gli altri. Pregate per i missionari, aiutate le missioni.

Vi ringrazio di questa collaborazione e di cuore vi benedico.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Vi saluto cordialmente, care sorelle ungheresi, studentesse della Scuola Teologica "Sophia"! Vi auguro che, tramite la visita dei luoghi sacri, siate in grado di conoscere Roma allo scopo di un approfondimento della Vostra fede. I Vostri studi teologici siano per voi una valida preparazione al servizio della Chiesa in Ungheria.

Vi imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Carissimi fratelli e sorelle, la Chiesa è stata costituita da Dio come sacramento universale di salvezza; per sua natura essa è realtà risultante di un elemento umano e di un elemento divino (cf. Lumen Gentium LG 8 LG 48). Inoltre, essa è il Popolo di Dio, «adunato dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Ibid, 4). Attraverso i sacramenti che la Chiesa amministra Cristo stesso, per mezzzo dello Spirito Santo, santifica l'uomo e lo conduce alla pienezza della salvezza.

Saluto cordialmente tutti i pellegrini croati presenti a questo incontro e volentieri li benedico. Siano lodati Gesù e Maria!

Prima dei saluti in lingua italiana il Santo Padre Giovanni Paolo II ha rivolto un appello in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale del rifiuto della miseria.

Dopodomani, 17 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale del rifiuto della miseria. Per questa occasione, rinnovo il mio appello perché ciascuno si impegni, secondo le proprie responsabilità, ad eliminare le cause della miseria. Nessuno resti indifferente di fronte ai feriti della vita! La Chiesa, con grande rispetto ed affetto, è accanto a quanti la povertà priva della loro dignità, della loro vita familiare, della possibilità di ricevere un'educazione e di avere un lavoro. Sono fratelli nostri che Cristo ama con particolare predilezione. Essi attendono la nostra concreta solidarietà.
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Saluto ora cordialmente tutti i pellegrini di lingua italiana. In particolare, mi rivolgo alle Religiose di varie Congregazioni, che celebrano in questi giorni il loro rispettivo Capitolo Generale. Esse sono le Suore di Santa Dorotea della Frassinetti, le Figlie della Misericordia del Terz'Ordine Regolare di san Francesco e le Suore della Sacra Famiglia di Nazareth.

Care Sorelle, l'Assemblea Capitolare rappresenta un momento importante nella vita dei vostri Istituti. Vi illumini il Signore nell'adottare quelle decisioni che aiutino le vostre Famiglie religiose a rispondere con sempre più grande fedeltà e generosità alla chiamata di Dio per il bene della Chiesa e del mondo intero. Mentre porgo i miei voti augurali a quante tra voi sono chiamate a guidare le sorti delle rispettive Congregazioni nei prossimi anni, assicuro per ciascuna di voi e per tutte le vostre Consorelle un costante ricordo nella preghiera.

Saluto, poi, i fedeli di Garbagnate Milanese, venuti per accendere la fiaccola votiva che sarà posta nella nuova chiesa parrocchiale, dedicata al Beato Ildefonso Schuster. Carissimi, vi ringrazio per la vostra presenza ed auspico che questa fiaccola, segno della luce del Vangelo, guidi i vostri passi sulla via della solidarietà e della pace.

Indirizzo ora un pensiero speciale ai giovani, ai malati, ed agli sposi novelli qui presenti e li invito a volgere lo sguardo a santa Teresa d'Avila, di cui oggi celebriamo la memoria liturgica.

Cari giovani, l'esempio di questa grande contemplativa costituisca per voi un invito a rinvigorire ogni giorno il vostro spirito nella preghiera.

L'assidua meditazione della Passione di Cristo, che diede a santa Teresa la forza per superare ogni prova, sostenga voi, cari malati, e vi renda capaci di offrire a Dio con animo generoso il prezioso sacrificio della sofferenza.

L'intercessione di santa Teresa aiuti anche voi, cari sposi novelli, a vivere la vostra vocazione matrimoniale fissando lo sguardo su Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo.

A tutti la mia Benedizione.





Catechesi 79-2005 11097