Agostino - Giobbe



ANNOTAZIONI SU GIOBBE




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CAPITOLO 1

1. (Jb 1,1-21) Egli realizzava grandi opere sulla terra: poiché sapeva trarre profitto dalle opere stesse. Ogni giorno banchettavano, finché non fossero stati presenti al completo. E questo un segno del loro amore. Egli offriva sacrifici per loro in base al loro numero. Occorre intendere che una cosa sono le confessioni fatte in privato (paragonabili a sacrifici individuali), e un'altra cosa è il sacrificio per il peccato di tutta la comunità e per tutti i peccati da lei commessi, sacrificio che diventa segno [della presenza] del Signore. Perché non abbia a succedere che i miei figli pecchino, bestemmiando Dio in cuor loro. Giustamente si aggiunge: Perché non abbia a succedere. Egli infatti immaginava che lo bestemmiassero in cuor loro. Ed ecco vennero gli angeli di Dio che si fermarono dinanzi a Dio. La propensione dell'anima verso la verità non si poteva descrivere in altra maniera, senza cioè che presentasse alcun richiamo cronologico o ambientale. E con loro venne anche il diavolo. Ci si chiede se quel con loro sia stato aggiunto perché solo attraverso di loro egli poté ascoltare. E il Signore disse al diavolo: Da dove vieni? L'abbinamento tra cio che aveva compiuto anteriormente e cio che gli si permette di fare in seguito costituisce la risposta alla domanda; quanto poi alla domanda stessa, cioè al richiamo alla potenza di Dio, che impedisce al diavolo di fare quel che vorrebbe -si indagherà 1 infatti sui propositi dell'empio - mira a farcelo conoscere meglio. Ma stendi la tua mano e tocca tutti i suoi averi. Cioè, dammi il potere di fare questo. Se non ti benedirà apertamente. E un'espressione che rimane sospesa e deve completarsi cosi: Se toccati i suoi averi non ti benedice apertamente, (sottintendi) come ti regolerai? E il diavolo si allontano dal Signore. Dall'interrogazione passo all'azione. E vennero i nemici e li catturarono. In conformità con la parola: Colui che ora agisce negli 2 increduli , fu lo stesso tentatore che spinse all'azione anche questi nemici. Da notare come egli ha potere sugli uomini e sugli elementi; tuttavia questo potere gli vien dato da Dio. Sono uscito nudo dal ventre di mia madre. Notare quanto conforto contengano le sue parole, sebbene egli stesse praticando il lutto conforme esigevano le costumanze.



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CAPITOLO 2

2. (Jb 2,6 Jb 2,8) Ecco te lo consegno; tu pero risparmiagli l'anima. Non doveva azzardarsi a togliergli la vita. E prese un coccio per astergersi dal marciume. Sta a significare che a quanti confessano i peccati questi sono cancellati in virtù della passione del Signore.



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CAPITOLO 3

3. (Jb 3,3-26) E la notte in cui dissero: E stato concepito un uomo. Lo dissero alcune potenze celesti che erano in grado di sapere la cosa. Quella notte sia tenebrosa. Cioè: ci siano tenebre perché egli non abbia a soffrire ancora quel che ha sofferto. In altre parole: Essa vada dimenticata. Non la ricerchi il Signore dall'alto. Cioè: non sia rinnovata mediante l'immortalità, ma essendo mortale perisca. Non si levi su di lei la luce: la luce del ricordo. Ma la posseggano le tenebre e l'ombra della morte. [La occupi] la vita presente, la quale è come un'ombra della pena futura; per cui questo è il senso: non la veda il giusto, che è luce, ma la posseggano le tenebre, e cioè i peccatori e [in essi] le varie tribolazioni della vita presente. La turbino, per cosi dire, le amarezze del giorno. [La turbino] i precetti che regolano la vita buona o magari lo stesso giorno del giudizio, poiché queste sono le cose che turbano gli uomini carnali. Quella notte la occupino le tenebre: cioè le tenebre eterne. Non si computi fra i giorni dell'anno: fra i giusti o gli spirituali, che godono della luce del sole e sono più grandi di lui. Ma quella notte sia dolore: perché essa crea dolore a coloro che la amano. Non la si computi fra i giorni del mese. Cioè i giusti che sono nella Chiesa (lo si dice perché la luna è il luminare minore), quei giusti ai quali son rivolte le parole: Ma io,3 fratelli, non vi potei parlare come a persone spirituali , mentre Paolo personalmente stava fra i giorni dell'anno. La maledica colui che maledice giorni come quello: il Signore che riprova quanti amano i beni carnali. Le stelle di quella notte divengano tenebrose. Lo divengano coloro che primeggiano nel peccare. Si arresti e non venga alla luce. Profetando dice che essi non si convertiranno. Perché non chiuse la porta del grembo di mia madre. Cioè della città terrena rappresentata da Babilonia. Le sue porte sarebbero state chiuse se il peccatore non fosse stato elogiato per le brame del 4 suo cuore . Perché non sono morto in seno a mia madre? Cioè prima che mi distinguessi dinanzi a te per una qualche mia azione? Chi infatti è stato [solamente] concepito rimane nell'ambito della speranza. Perché appena uscito dal grembo non sono subito morto? In queste parole dobbiamo vedere simboleggiato uno che si è invecchiato in dette concupiscenze. Perché mi sostennero le ginocchia? In modo che li sopra io divenni robusto. Perché ho succhiato alle mammelle? Cioè ho attinto a quelle dottrine che mi nutrivano nel male. Adesso certamente dormirei e riposerei. Morendo al mondo presente.

Con i re che riscuotono onori sulla terra. Nella Chiesa. E si gloriano delle spade. Di quelle spade di cui si dice: E la spada dello spirito che è la 5 parola di Dio . O con i principi che abbondarono di oro. Cioè di sapienza. Che riempirono le proprie case d'argento. Cioè della parola del Signore. O fossi stato come un feto uscito abortivamente dal grembo materno. In tal modo non si sarebbe mai levato in alto. O come i bambini che non videro la luce, che non conseguirono alcuna dignità onorifica. Li gli empi depongono il loro furore. Quando muoiono a questo mondo. Li riposano i corpi spossati dalla stanchezza. Coloro che sono stanchi nel corpo ma non nell'anima, ovvero quanti hanno raggiunto la fine delle conquiste materiali. Non debbono più ascoltare la voce dell'esecutore. A proposito si dice: Il 6 giudice ti consegnerà all'esecutore , e significa che i peccati sono stati rimessi. Egli infatti sta parlando degli empi. Li c'è il piccolo e il grande. Penso che lo si dica come se fosse una sola persona e pertanto lo si possa ben intendere nel senso del detto 7 scritturale: Chi si umilia sarà innalzato . Li il servo non teme il suo padrone. Lo si 8 interpreti secondo il detto: Vuoi non temere l'autorità? Pratica il bene , ovvero 9 secondo l'altra affermazione: La carità perfetta esclude il timore . Perché dare la luce a coloro che sono nell'amarezza? A che serve l'onore che viene dal peccato? Perché dare la vita alle persone immerse nei dolori? Immerse in cio che causa dolore, cioè nei peccati. Esse desiderano la morte ma non viene. Non conseguono i frutti del peccato. La morte è un riposo per l'uomo la cui vita è nascosta. Nascosta davanti a Dio o conosciuta da poca gente. E queste parole vanno intese della morte con cui moriamo al mondo. Nell'altra morte infatti non si dà riposo. Dio ha chiuso [la strada] dinanzi a lui. Non consegnandolo in balia dei desideri del suo cuore. Il gemito precede il mio desinare. Le tribolazioni mandate da Dio precedono il godimento dei miei pasti. Io piango oppresso dal timore. Constatando che mi è impossibile sfuggire a quel che temo. Mi raggiunge il timore [di cio] che paventavo. Si riferisce alle avversità che ci capitano per nostro ammaestramento secondo dispone la misericordia di Dio. Non mi è stato dato d'essere né in pace né in silenzio, e nemmeno ho trovato riposo. Le cose per cui trepidava risultarono false. E l'ira [di lui] è scesa su di me. Mi ha colpito la sua ira vendicativa della quale è detto che il giusto 10

si salverà a stento .

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CAPITOLO 4

4. (Jb 4,2-21) Parole di Elifaz: Chi sopporterà il peso delle tue parole? Questo tale afferma d'essere costretto a parlare perché gli è insopportabile quanto asserito da Giobbe. Non è forse roba da insensati il tuo timore? Se i consigli che davi agli altri erano veri, dovevi essere preparato a sostenere queste prove. Né avevi ragione a 11 temere cio per cui dicevi: Mi son piovuti addosso i mali che temevo . La tua speranza e l'integrità della tua vita son diventate stoltezza: per la quale le cose dolorose si considerano beni. Il fremito del leone e il ruggito della leonessa. Intendi il diavolo e la città dei superbi, spesso presentata dai profeti simile a una belva. E cessato il tripudio dei draghi. Cioè dei superbi e di quanti tendono insidie. Myrmicoleon è stato distrutto per mancanza di cibo. Questo accadrà perché alla fine non ci sarà più nessuno che esso divori inducendolo [al male]. Infatti i pii saranno separati dagli empi. Quel tizio pero non dice cose giuste perché intendeva che fossero riferite a Giobbe le parole udite, le quali invece erano profezie riguardanti il diavolo. Lo si chiama Myrmicoleon perché, quando ruba e occultamente perseguita il buon grano e togliendogli il germe gli impedisce d'attecchire e svilupparsi, combina tutte e due le cose: domina sugli avari e quanti accumulano tesori sulla terra; infierisce inoltre contro i giusti, che a modo di formiche durante l'estate si preparano il cibo per l'inverno, ma non riesce a divorarli perché i buoni saranno separati dai cattivi. E i leoncelli son divisi fra loro. La cospirazione dei principi di quella città è stata dispersa, cioè sono stati ridotti a zero i figli nati da quella città, socialmente dedita al male, e dal diavolo. E cosi accaduto anche perché loro stessi si sono sterminati a vicenda, tanto che di loro è detto: Si solleverà gente contro gente . Non ti sarebbe capitata nessuna di queste cose. Si riferisce ai danni materiali o alla privazione dei figli o alle piaghe che coprivano il corpo; oppure, dice, non ti avrebbe trafitto il dolore interno del cuore poiché ti saresti consolato se avessi potuto dire con sincerità: Non riceve forse il mio orecchio cose magnifiche da lui? poiché queste parole dice di pronunziarle in virtù di una rivelazione. E lo spirito mi si presenta a faccia a faccia. Sembra che lo si debba intendere nel senso che egli abbia sentito come un soffio, poiché nelle parole che aggiunge afferma che non si tratta di figure. Va qui ricordato che anche lo Spirito discese in questo modo sugli apostoli. Che mai dunque? Ci potrà essere un uomo che sia puro dinanzi al Signore? Afferma di avere udito queste parole o che ne è rimasto spaventato perché dinanzi al Signore nessun uomo è puro, o che cosi ha veduto inquanto nessuno è cosi puro dinanzi a Dio da poterlo vedere come egli realmente è. Qui puro lo si deve prendere nel senso di " perfettamente puro ", mentre quello che aveva detto sopra, e cioè che l'uomo puro non perisce, è da intendersi di una purità relativa. Se non crede in contrasto con i suoi servi. La cosa avvenne quando, dicendo Elia: Signore, hanno ucciso i tuoi 13 profeti, il Signore gli replico: Mi sono riservato settemila uomini . Non per questo pero quei settemila uomini erano già puri; va quindi ricordato che anche i profeti sono chiamati angeli. E nei riguardi dei suoi angeli scopre delle imperfezioni. In riferimento a quel che si asserisce contro di loro ovvero a cio che essi stessi dicono. La qual cosa puo essere detta anche dei veri angeli. Essi abitano case di fango. La 14 loro dimora non è nei cieli . Li ha logorati come una tarma. O una qualche decomposizione li ha logorati come una tarma, o è stato Dio stesso a colpirli. Ovvero da una tarma o nel modo che logora la tarma [essi sono stati logorati], e cioè: da una putredine interiore e nascosta, sorta da loro stessi a causa delle loro voglie carnali, vale a dire perché abitavano in case di melma. Esistono dal mattino alla sera e non oltre. Non vivono oltre il tempo presente, né passando al di là della presente prosperità incontrano la tribolazione, poiché hanno già avuto la loro pena. E non potendosi soccorrere andarono in rovina. Ponendo in sé la speranza. Perirono perché privi di sapienza: per la quale non si ripone in se stessi la fiducia.

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CAPITOLO 5

5. (Jb 5,1-27) Invocalo [per vedere] se qualcuno ti risponderà. In realtà si risponde a coloro che son puri dinanzi a Dio. L'ira rovina lo stolto. Lo si dice della rabbia che arrovella il cuore dell'uomo quando pensa che gli sia accaduto qualcosa d'ingiusto, mentre egli non riflette d'essere, dinanzi a Dio, cosi impuro che alle sue invocazioni gli angeli non si sono degnati di rispondere né di farsi vedere. Chi non la pensa cosi è stolto e viene rovinato dalla sua collera irrazionale. Ovvero, in altre parole, lo stolto puo non udire né vedere gli angeli perché è ucciso dalla sua ira e messo a morte dalla sua gelosia. La gelosia uccide il fuorviato. Colui che devia imitando i peccatori. Io poi ho visto gli stolti mettere le radici: intendiamo per stolti gli empi, per cui la sapienza dell'uomo, della quale si parla in appresso, la identifichiamo con la pietà. Essi saranno distrutti alle porte dei deboli. Cioè alle porte degli umili, quando questi 15 saranno accolti nelle stanze [dello sposo] mentre gli stolti resteranno fuori . Quanto essi hanno raccolto lo mangeranno i giusti. Lo possiamo intendere come detto dei giudei, che hanno ricevuto le profezie, delle quali pero si sono nutriti piuttosto i pagani, ovvero anche di coloro che praticando la legge si nutrono di quanto altri prescrivono ma poi si rifiutano di praticare. Loro personalmente non saranno liberati dai mali. Anche se predicano che il male non lo si deve compiere. Si esaurisca la loro forza con la quale insuperbiscono contro i deboli. Si esaurisca - dice

-affinché imparino a tribolare. In realtà l'affanno non verrà fuori dalla terra. Non si debbono cioè rammaricare delle altre creature ma di se stessi. L'uomo nasce nell'affanno. Si dice che nasce in riferimento al fatto che molti dalla vita di quiete s'inducono a passare a una vita turbinosa. I piccoli dell'avvoltoio svolazzano nelle quote più alte. Per avvoltoio si puo intendere il Signore, che dall'alto della profezia guardo alla nostra condizione mortale, di cui si è cibato quando, scendendo fra noi, ci ha trasferiti nel suo corpo. Si chiamano piccoli dell'avvoltoio come altrove li si chiama 16 " figli dello sposo ". Essi volano nelle quote più alte poiché dimorano nei cieli e cosi sono esenti dagli affanni in cui l'uomo nasce. Essi infatti ascoltano la voce di 17 colui che dice: Venite a me voi tutti che siete affaticati . In senso peggiorativo per piccoli dell'avvoltoio si possono intendere le potenze dell'aria, le quali si cibano di roba morta, cioè dei peccati. Questi angeli prevaricatori non sono stati portati ad esperimentare la miseria molto angosciosa della condizione mortale in cui l'uomo nasce; e di questo essi vanno molto orgogliosi, cioè svolazzano nelle quote più elevate. Egli fa piovere sulla terra. Per dire che usa misericordia a chi confessa [la sua miseria]. Ne segue che la loro mano non pratica la verità. Essi non fanno cio che promettono, volendo spadroneggiare sui deboli. Di giorno piomberanno su di loro le tenebre. Come è accaduto ai giudei, che non riconobbero chi fosse il Signore. A mezzogiorno andranno a tentoni come fosse notte. Essi vedevano i miracoli ma restavano dubbiosi e alcuni dicevano: E un profeta; altri: Egli inganna il popolo 18; e in questo modo nemmeno con la luce della lucerna vollero vedere. Essi muoiono in guerra. Nelle tentazioni. E il debole sfugga alla mano del forte: del diavolo. E ci sia una speranza per il debole. I forti di quell'altro genere infatti cercano quaggiù il loro benessere. Beato l'uomo rimproverato dal Signore. In questo sbaglia, cioè nel pensare che Giobbe soffra quel che sta soffrendo per delle colpe commesse, mentre egli per tale riprensione diventa beato in quanto, rimproverato severamente in questa vita, ha modo di emendarsi. Nel settimo [giorno] non ti colpirà il male. E una allusione misteriosa al sabato. Durante la carestia ti libererà dalla morte. Egli ti alimenta con la parola e ti rende saldo di fronte alle tentazioni. Nella battaglia ti sottrarrà al potere della spada: dal potere che ti incatena. Ti riparerà dai flagelli della lingua. Farà si che tu non senta le villanie [che ti si dicono] e non ne abbia a soffrire. Ti farai beffe degli ingiusti e degli iniqui. In tal modo la [tua] sapienza sghignazzerà 19 sulla rovina dei malvagi . Non temerai le bestie feroci. Non temerai i giudei, dal momento che ti obbediranno le genti. Queste parole dobbiamo intenderle come riferite al Signore. Quanto a Elifaz, egli è in errore quando pensa che tutte le cose a lui rivelate si debbano riferire a Giobbe mentre in realtà esse nel loro insieme riguardano il Signore. Concluderai un'alleanza con le pietre del campo. Pietre del campo sono i pagani perché fra loro non ci fu alcun regime legale per cui essi potessero essere, per cosi dire, le pietre dell'edificio. Dinanzi a te le bestie feroci diverranno mansuete. Lo si puo dire tanto dei giudei quanto dei gentili. In seguito ti accorgerai che la tua casa è in pace. Vale della Chiesa. I tuoi figli saranno come ogni erba campestre. Non patiranno siccità. Scenderai nella tomba come frumento maturo. Maturo per [affrontare] la sofferenza. Ecco, questo noi abbiamo indagato. Vi si conferma l'autorità di questa profezia. Quanto a te, conosci te stesso e quello che fai. Infatti non perché sia ingiusto Dio ha permesso che ti capitassero i tuoi mali.

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CAPITOLO 6

6. (Jb 6,3-30) Parole di Giobbe: Ma le mie parole sono, come sembra, cattive. Le parole di Giobbe non contengono infatti il rifiuto di subire le percosse, ma piuttosto vogliono significare quella sofferenza che non è esclusiva di Giobbe, ma che egli subisce per l'appartenenza alla famiglia umana. Le frecce del Signore son penetrate nel mio corpo. Sono le parole di Dio da cui è ferita l'anima quando una forza [divina] la induce a confessare. La loro ira furibonda è assetata del mio sangue. Esse tolgono via il peccato. Quando comincio a parlare mi incitano. Son loro che mi costringono a parlare. E che dire? Forse che l'onagro raglia invano o non piuttosto perché vuole del cibo? Egli soffre la fame perché ha voluto essere in libertà. O muggisce forse il bue quando ha cibo nella greppia? All'asino il cibo viene preparato mediante il lavoro del bue, come ai pagani esso fu preparato con le fatiche dei profeti e degli apostoli, provenienti dal giudaismo gli uni e gli altri. Pertanto queste parole sono di un uomo che desidera il cibo, cioè l'aiuto, non di uno che intollerante si ribella al dolore. Puo forse mangiarsi il pane non condito col sale? Egli risponde cosi, quasi che gli si chiedesse: " Ma perché dici queste cose con linguaggio figurato? ". Se cio dicesse in riferimento a se stesso sarebbero parole prive di senso. O c'è del sapore nei discorsi vuoti? Chiama " vuoti di senso " i discorsi degli uomini, inquanto le parole di Dio sono 20 pane, e pane celeste . Cosi l'anima mia non sa darsi pace. Come non puo mangiarsi il pane non condito col sale cosi io adesso presto servizio alla parola di Dio,21 conforme sta scritto: Come l'ascolteranno se non c'è chi la predichi? Vedo che le mie vivande son diventate maleodoranti come l'odore che emana il leone.

Cioè le mie parole mandano un cattivo odore, pari a quello del leone, o a motivo della superbia per la quale sono fetenti i vanagloriosi, o perché, buttandosi a capofitto nei piaceri carnali, quanti si dilettano delle proprie parole puzzano come il leone. Oh, se egli mi desse secondo la mia domanda e questa si avverasse! Chiama domanda la cosa domandata. Se il Signore mi concedesse in conformità con la mia speranza! Un uomo cosi fiducioso è comprensibile che venga tentato nella speranza che dopo la tribolazione sarà consolato. Molto esattamente parla di speranza perché, conseguito il bene nella sua realtà, non sarà più necessario affrontare le tentazioni. La città, sulle cui mura salivo, diventi per me un sepolcro. Desidera che sia a lui tomba la ben nota congrega di Babilonia, non perché lo sotterri ma perché possa conoscere che essa ricopre, ormai morti, tutti quelli che erano vissuti in lei e dei quali l'uomo si gloriava quasi che fossero suo sostegno e protezione. Io non li risparmiero, poiché non ho mentito: sono le sante parole del mio Dio. Cosi, perché egli non dice cose diverse da quelle che ha udito pronunziare da Dio, cioè, più genericamente, dalla bocca di chi parla profeticamente, e poi anche perché egli ha bisogno di aiuto per emettere la confessione. Qual è infatti la mia forza perché io possa sostenere [la prova]? Questo significava la sua ferita. Ovvero qual è la durata della mia vita perché resista la mia anima? All'avvicinarsi della morte gli uomini ne sono spaventati, e per questo si convertono e confessano a Dio le brutture dei peccati, considerando le quali Giobbe dice d'essere costretto alla confessione. E forse la mia durezza come quella delle pietre? Dice che son duri e impenetrabili alle frecce della parola di Dio coloro che non si decidono alla confessione. Ma che forse io non confidavo in lui? Quando cioè io stavo bene, quando ero immortale a somiglianza di Dio. Ora invece il mio sostegno si è allontanato da me. Sono diventato mortale volendo riporre in me stesso la fiducia. Il Signore nella sua visita mi ha trascurato. Secondo quanto è stato 22 detto: E il Figlio dell'uomo, perché tu lo visiti? I miei familiari non hanno rivolto a me lo sguardo. Sono diventato orribile davanti agli angeli. Come un torrente senz'acqua. Un tempo mi inondava la misericordia, ma poi mi sono seccato e non ero più per me sorgente di acqua. Come onde mi hanno oltrepassato. Immagina che le consolazioni siano una bevanda. Quelli che mi temevano mi si sono scatenati contro. Cioè il diavolo e i suoi angeli. Sono andato in rovina, sono stato esiliato dalla mia casa. Lo dice riferendosi alla dimora celeste o alla sua coscienza. Per tali motivi se ne stava seduto fuori della porta della sua casa. Guardate alle vie dei temaniti, osservate i sentieri dei sabei. Si riferisce a coloro che confidano nei beni temporali, mentre di se stesso, cioè della gente che egli raffigura, dice che in essi non confida. Adesso pero [io vedo che] anche voi siete insorti senza misericordia contro di me. Essi credevano che l'uomo sia felice se abbonda di beni materiali, e per questo lo insultavano invece di compatirlo. Vedendo la mia ferita temete. Comprendendo il suo significato, temete le pene dell'aldilà. Che mai? Vi ho forse chiesto qualcosa ovvero ho io bisogno della vostra forza? In effetti egli è un uomo debole dinanzi a colui che puo salvarlo. Istruitemi e io me ne staro in silenzio. Dovevano essere pazienti di fronte al suo insegnamento in quanto essi non avevano potuto fargli da maestri. Ma, come vedo, voi chiamate false le parole di un uomo veridico. Chiama uomo veridico colui che raffigura la persona di chi si pente e si converte a Dio. Di questo tale dicevano che le sue parole erano false. Non chiedo aiuto a voi. L'uomo verace chiede aiuto a Dio, e uomo verace è colui che si confessa a Dio, secondo l'affermazione: Chi 23 pratica la verità viene alla luce . Non accettero le parole dei vostri discorsi. Dice di accettare, viceversa, la parola di Dio, dalla quale riceve istruzioni. Purtuttavia voi vi siete scagliati contro un orfano. Da parte vostra voi mi avete voluto insultare pur non comprendendo il senso [del vostro dire]. E poi non avrebbero dovuto insultare nemmeno Giobbe, che pur vedevano; e per questo la frase comincia con: Purtuttavia. Ma ora guardatevi e state attenti a me. Non avendo nulla da insegnarmi. Avvicinatevi di nuovo alla giustizia. Inquanto già prima sembravano mossi a parlare dalla giustizia. Sulla mia bocca non c'è iniquità; la mia gola meditava sulla sapienza. Afferma di non avere incolpato Dio, ma d'aver voluto chiamare in giudizio gli uomini che lo accusavano di ingiustizie commesse, secondo l'interpretazione data alle sue parole. Il fare cio egli chiama una meditazione sapienziale.

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CAPITOLO 7

7. (Jb 7,1-21) Non è forse un cimento la vita dell'uomo sulla terra? Qui mostra con maggiore chiarezza cosa significassero le parole dette prima. Definendo la vita come un cimento intende dire che è un'arena da lottatori nella quale l'uomo o vince o è vinto. La vita di lui non è forse come quella d'un salariato per un giorno? Cioè di un uomo in attesa d'un compenso temporale, per cui la vita di coloro che attendono nell'aldilà il frutto della loro giustizia non è di questa terra. O sarà, dunque, come uno schiavo intimorito di fronte al suo padrone e che si pone al riparo? E quanto simboleggia Adamo allorché si nasconde dinanzi al Signore e si copre con le foglie 24 delle quali si fa ombra . Abbandonando Dio, l'uomo ottenne proprio questo. O non è egli forse come un salariato che attende il compenso del lavoro eseguito? Questo salariato differisce dal servo precedente inquanto il primo ha conseguito beni temporali mentre l'altro desidera averli. Cosi anch'io ho aspettato mesi di illusioni. Li chiama illusori assomigliandoli all'ombra; cio dice dei beni temporali. E mi sono state date notti di dolore: nelle quali scompare la luce della sapienza e arrivano cose che fanno soffrire. Se mi addormento dico: Quando si farà giorno? Quando mi alzo ripeto: Quando arriverà la sera? Quando l'uomo è nel riposo soffre per il desiderio di trovare un'occupazione e quando è nelle occupazioni brama il riposo. Dalla sera al mattino son pieno di dolori. Dice della sera in cui si eclisso da Dio, per cui Dio, che 25 passeggiava in sulla sera, li abbandono . Si riferisce a coloro che bramano il rimedio, ma non hanno motivo di attenderselo se non al mattino. Di questa attesa è 26 detto: Mi presentero a te quando sarà mattino , quando cioè, terminato il giudizio, Dio si rivelerà ai giusti nelle ore mattutine. Coincide anche il fatto che il Signore fu 27 sepolto di sera e risuscito al mattino . Giobbe pertanto puo assimilare questa vita alla stella del mattino. Il mio corpo aumenta di volume per la putredine e i vermi. Cioè per la gran quantità di vermi. Raschiando il marciume, bagno le zolle della terra. Espressione dei desideri o delle angustie della confessione: in essa i malvagi godono riducendo a occasione di peccato quello che altri confessano mossi da pentimento.

28 Non per niente a leccare le ferite di Lazzaro c'erano i cani ! La mia vita è più tenue d'un filo di voce. Faccio meno di quel che dico. Ricordati dunque che un soffio è la mia vita. Sono nella fame spirituale. Che io non torni alle cose visibili! Non mi riconoscerà l'occhio di chi mi osserva. [Non mi riconoscerà] perché saro cambiato. Per " colui che mi osserva " intendiamo qui il diavolo, che è sempre animato da invidia. Si volgono a me i tuoi occhi e io più non esisto. Tu infatti uccidi in me la vita carnale nella quale prima ero vissuto. Come nube purificata dal cielo. O purificata per un intervento del cielo (come diciamo: " purificata per mezzo del ferro "), intendendo con cio che l'aiuto per essere purificato gli è venuto dal cielo, o certamente nel senso che ormai egli non è più una nuvola ma si è assottigliato fino a diventare aria pura, purificata dai raggi del sole in modo che nel cielo non ci stia più alcuna oscurità derivata dalla carne e dal sangue. Poiché " la carne e il sangue non possederanno il regno di Dio", dopo che quanto in noi c'è di corruttibile si sarà rivestito di 29 incorruttibilità, e la morte sia stata assorbita nella vittoria . Se infatti l'uomo scenderà negli inferi non potrà risalire. Ricordatelo per non scendervi. Non ritornerà più nella sua casa. Cioè nel suo riposo. Per questo motivo nemmeno io impediro alla mia bocca di confessare, finché ne ho tempo. Che son forse io diventato come il mare o un drago? Tu infatti non mi hai rigettato come fai con gli empi o con il diavolo. Hai collocato sopra di me un riparo: affinché io non mi muova di fronte ai turbamenti, come quando una spiaggia delimita il mare. Perché io dicevo: Il mio letto mi recherà conforto. Lo dice dei beni carnali in cui cercava il riposo. Sul mio letto io riversero su di me stesso la consolazione. Io invece debbo riporre in te la mia consolazione. Mi spaventerai con i sogni e con visioni mi farai ammutolire. Mi spaventerai con le tribolazioni di questa vita, che in realtà sono sogni, come sono sogni i beni della stessa vita. Libererai la mia anima separandola dal mio spirito. Lo dice degli spaventi causati da realtà visibili, dai quali l'anima verrà liberata quando avrà timore d'avvicinarsi a loro. Ho scansato dalla morte le mie ossa. Le mie ossa sarebbero andate incontro alla morte se io, spaventato da queste cose, non fossi diventato più forte e paziente, con le quali virtù le ossa si irrobustiscono. Non vivro in eterno sicché abbia a sopportare con eterna pazienza [il mio dolore]. Guardando alla brevità della vita e temendo la morte mi sono emendato. Ne segue che non puo ravvedersi il diavolo, che non è soggetto alla morte ma alla dannazione. Da cio nasce 30 il timore che è principio di sapienza . Allontanati da me poiché una vanità è la mia vita, non riuscendo a sopportare le prove. O che forse col tuo pensiero ti sei rivolto a lui? E riferito al fatto che l'uomo è ragionevole, conforme è stato scritto: Noi abbiamo 31 il pensiero del Signore . Con cio afferma che compito della ragione è ampliare il campo dell'intelletto. Forse che lo giudicherai durante il riposo? Cioè, lo giudicherai meritevole di riposo? Perché non mi lasci in pace?, vedendo che sono sopraffatto dalle tribolazioni. Perché non mi abbandoni un istante sicché io possa deglutire la mia saliva? Messo in guardia dalle tribolazioni, saprei controllarmi nel dolore e nei flagelli, e assorbirei in me la fugacità dei piaceri disordinati. Se ho peccato, cosa ti posso fare? La frase significa questo: Se avessi peccato, io non potrei farti nulla. O che forse gli uomini ti recano fastidio con il loro parlare? Ma allora tu che conosci il pensiero, perché hai formato l'uomo tale che potesse parlare contro di te e cosi esserti di peso? Se invece il peccato che l'uomo commette con la parola o con le opere non ti reca nocumento, perché non sorvoli sul suo peccato ma piuttosto lo fai scontare? Non sarà forse perché quanto detto sopra è rapportato alla tua bontà? Cos'è infatti l'uomo perché tu lo abbia posto cosi in alto? Non comprendendo cio, gli amici di Giobbe pensarono che egli volesse prendersela con Dio. Se infatti tu mi metti in tentazione non perché io freni i miei moti disordinati e cosi tu provveda alla mia salvezza, qual altro motivo c'è per cui tu rimproveri l'uomo? Il suo peccato non puo infatti recare danno a te. Potrebbe pero anche darsi che tu conoscendo il pensiero dell'uomo, avverti, per cosi dire, una contrarietà nel suo parlare e pertanto non ratifichi cio che è contrario a te. Perché non ti sei dimenticato della mia iniquità?, se non per il fatto che queste mie tentazioni mi giovano, e tutto mi derivi dalla tua bontà, comprese le tue riprensioni? Ma io me ne tornero alla terra. Anche se tu mi purificherai del mio peccato, a me toccherà sempre d'andare sotto terra per la morte del corpo. Al mattino mi svegliero e più non esistero: in questa terra.

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CAPITOLO 8

8. (Jb 8,1-22) Parole di Baldad il Sauchita: Si mise in mano le loro iniquità. Se le mise in mano quando o nel punirli o nel giudicarli dimostro che erano debitori, cioè peccatori. E a te ridarà la vita della giustizia: quella cioè che è dovuta al giusto, ossia la vita beata. E le tue cose di prima diverranno insignificanti. In confronto con i beni successivi, che saranno infiniti. Non sarà dunque vero che essi ti istruiranno e ti riferiranno [le cose]? Inquanto l'autorità di certe persone è maggiore. Qui egli accingendosi a parlare di Cristo racconta cio che ha udito, come Elifaz aveva raccontato la rivelazione [che aveva avuta]. Puo forse verdeggiare il giunco se non ha acqua? Allo stesso modo gli empi inaridiranno se verrà loro a mancare la misericordia di Dio. Resterà forse attaccato alla sua radice e non sarà falciato? Supposto certamente che gli manchi l'acqua. Finché non sia innaffiata non si seccherà ogni erba? Se non è innaffiata. Difatti nessun empio ha prosperato mai prima di allora. La sua tenda si riempirà di ragnatele. Cioè di opere inutili. Sembra parlare dei giudei e del Signore. Per quanto egli puntelli la sua casa, questa non starà in piedi. Se le darà l'appoggio delle Scritture sante o della speranza nelle promesse del Signore; o [lo dice] del regno in se stesso. Se comincerà [a sollevarsi] non persisterà, nel seguire Dio. La cosa è accaduta ai giudei, che avendo cominciato [a seguirlo] non hanno continuato. Egli è bagnato di fronte al sole. Di coloro che imputridiscono per l'affluire di cose carnali. Di fronte al sole. Sotto [il peso del]le tribolazioni. E quindi di fronte equivale a sotto come quando diciamo: " Fa' [cio] di fronte a me ". Dal suo marciume s'innalzerà il suo germoglio. Se essi non fossero stati cosi cattivi il Signore non sarebbe stato elevato nella sua passione, egli che era 32 nato dalla loro stirpe secondo la carne . Egli dorme sui mucchi di pietre. Lo crocifiggeranno infatti le persone più autorevoli. Vivrà in mezzo ai sassolini. In mezzo agli umili, quali furono gli apostoli. Se si farà inghiottire, il luogo lo presenterà come mentitore. Se nasconderà d'essere Figlio di Dio, si dirà che non è Figlio di Dio. Occorre pertanto che egli lo manifesti, poiché in questo luogo le cose divine non si possono conoscere. Dalla terra pero sorgerà un altro germoglio. Puo trattarsi o del Signore risorto o di una differente famiglia di pii, da identificarsi con i cristiani. In realtà il Signore non proverà l'innocente. Da intendersi: " Non lo rimprovererà ", ovvero secondo il detto: " Non approverà l'empio quasi che sia innocente "? Né alcun dono: da riferirsi ai sacrifici in uso presso i giudei. Ricoprirà di risa la bocca degli uomini veritieri. Cioè di quanti lo confessano. Non resterà in piedi la tenda dell'empio. Da riferirsi al tempio o al regno [dei giudei].


Agostino - Giobbe