Agostino - Giobbe 26

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CAPITOLO 26

26. (Jb 26,2-14) Parole di Giobbe: A chi sei vicino? Ovvero: chi intendi aiutare? E sdegnato ritenendo che essi dovrebbero essere puniti da Dio per la loro ingiustizia. Viceversa egli parlando con se stesso si sottrae [dal giudicare] lasciando a Dio il giudizio su di loro. Fa cosi per non dar l'impressione che voglia mettersi al fianco di Dio o magari anche aiutarlo, quasi che egli sia incapace di tenere a freno gli uomini e farli ravvedere, o peggio ancora, pare voglia suggerirgli come si debba comportare con loro ovvero stare appresso a lui per poter in qualche modo individuare il motivo per cui Dio permette che ci siano truffatori e perché li lasci vivere, mentre egli con la sua potenza imperscrutabile supera ogni anima che si mette ad indagare. Sembrerebbe quasi che, parlando cosi, voglia in qualche modo comunicare a Dio qualcosa sul loro conto, mentre la verità è che, quando l'uomo apre la bocca, lo fa perché da Dio riceve anche il respiro. O che forse i giganti saranno annientati? Se è vero che Dio non annienta i giganti, non c'è da stupirsi che egli perdoni anche costoro. Perché poi non si dicesse: " Ma costoro sono stati rinchiusi nel carcere infernale ", aggiunge che Dio vede l'inferno, eppure costoro li ha sistemati là dov'essi hanno meritato di andare, come [ha fatto anche con] i giusti, tanto quelli che sono giusti ora, quanto quelli che lo saranno in seguito. Egli non li allontanerà mai totalmente dalla sua presenza, poiché tutte le cose sono nude ai suoi occhi. In tal modo per " giganti che stanno vicini " prendiamo anche i consolatori di Giobbe, che erano superbi. Sotto l'acqua anche i loro vicini. Dobbiamo forse sottintendere: Sono tenuti, o una parola simile, che regga quel sotto l'acqua? Non c'è velo per il regno dei perduti. Nemmeno chi va perduto è a lui nascosto. Stende il settentrione sopra il nulla. Il settentrione puo significare il diavolo, e la terra puo significare il peccatore, poiché vana è la speranza dell'uno e dell'altro. Sospende la terra sul vuoto. Cioè nell'aria. Ferma l'acqua nelle sue nubi.

Riferito all'oscurità della profezia. Sotto di lui non si è squarciata la nube. Cioè sotto la verità contenuta nella nube: la quale non si squarcia per chi comprende le Scritture. In esse infatti non ci sono affermazioni fra loro in contrasto, come ritengono coloro che non le capiscono. Tiene nascosto il volto del sole. E per questo il sole della giustizia non è conosciuto dagli empi. Stende sopra di lui la sua nube. Cioè la carne che il Signore assunse. Sopra l'estensione delle acque delimito il precetto. Cioè sopra i popoli. Fino al termine della luce. Vale a dire: Sino alla fine di questa vita, cioè sino alla fine del mondo; ovvero finché non siano giunti al fine, cioè resi perfetti, gli uomini ai quali è stato detto: Un tempo eravate 67 tenebra, ora invece siete luce nel Signore . Le colonne del cielo tremarono e si bloccarono per il suo rimprovero severo. La cosa capito a Pietro quando fu ripreso da Paolo. Con la sua potenza calmo il mare. Placo il mondo, da cui la Chiesa era perseguitata. Ne deriva che l'affermazione secondo la quale le colonne del cielo tremarono per il suo rimprovero severo, potrebbe interpretarsi anche nel senso che gli uomini più forti della Chiesa tremarono dinanzi al pericolo che derivava ai deboli dal rimprovero del Signore che permetteva la prova della persecuzione. Era infatti una colonna colui che grida: Chi è debole senza che divenga debole anch'io? Chi 68 subisce uno scandalo senza che io ne bruci? Dalla sua avvedutezza fu ferita la squadra. Dice che il diavolo si senti ferito di dolore quando i giusti smisero di cedere dinanzi a lui. Lo temono le cateratte del cielo. Vale a dire o gli angeli o coloro che hanno ricevuto le chiavi del regno dei cieli. Con un comando uccise il drago disertore. Prima lo aveva chiamato la squadra, adesso mostra com'egli sia stato ferito. La cosa avvenne quando gli uomini, ricevuto il comando [di Dio], rinunziarono a lui. Ecco, queste le parti della sua via. Cioè della via con cui si giunge a Dio. Chi conoscerà la voce del suo tuono quando egli farà [questo]? Chiama tuono la voce più che mai eloquente che annunzia la sua manifestazione, ovvero anche quella voce pronunziata dal " figlio del tuono " quando scrisse: In principio era il Verbo e il Verbo era presso 69 Dio e il Verbo era Dio . Per cui questa è la successione delle parole: Quando lo farà, ci sarà forse qualcuno che conosca la forza del suo tuono?

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CAPITOLO 27

27. (Jb 27,3-23) Uno spirito divino è nelle mie narici. Con queste parole mostra che le cose che dice le dice profeticamente, e profeticamente conosce che i suoi consolatori sono pieni di falsità. Mai mi succeda che io vi qualifichi come giusti: ne vada anche la vita. Anche se mi perseguiterete fino alla morte perché io vi rimprovero liberamente. Non separero infatti l'innocente. Non separero quindi nemmeno voi. Io non sono consapevole d'aver commesso azioni inique. Sogliono infatti ordinariamente risparmiare rimproveri agli altri coloro che temono che da loro possano essere rimproverati per colpe realmente commesse. Quale speranza c'è per l'empio? Poiché egli attende. Perché non si creda che egli desiderasse il male contro i suoi nemici, qui espone con quale animo abbia pronunziato le sue parole. Egli vuole certamente che la loro empietà sia abbattuta e che la loro superbia scompaia: la qual cosa avviene quando l'anima in colpa viene liberata dalla sua empietà. Ora questa liberazione si ottiene mediante la confessione dell'uomo pentito e il dono di grazia concesso da Dio, che rimette la colpa. Per cui: Quale speranza c'è per l'empio? è la domanda; alla quale fan da risposta le parole: Poiché egli attende e nel Signore confida che [la colpa] gli sia rimessa e che il Signore esaudisca le sue implorazioni. Si potrebbe, è vero, pensare che queste parole abbiano un senso diverso, ma non si adatterebbe né al testo né agli insegnamenti della fede la spiegazione che desse all'intera frase una tinta di disperazione, quasi che per l'empio non ci sia assolutamente alcuna speranza [di salvezza]. Contro tale ipotesi è stato scritto: Se uno crede in colui che giustifica 70

l'empio, questa fede gli viene computata come giustizia . Si comprende quindi che egli dice che [a cio] segue la grazia del Signore. O se gli sopraggiunga la necessità. Per questo motivo dobbiamo attendere la grazia di colui che rimette [la colpa]. In realtà, non fu forse nella necessità, cioè nella tentazione, che egli ebbe fiducia di meritare dinanzi a Dio? O se lo invocherà, [Dio] lo esaudirà? [Lo esaudirà] forse se lo invocherà riponendo fiducia nelle sue opere, che sono inesistenti? Per questo vi palesero cosa ci sia nella mano del Signore. Cosa cioè Dio disponga. Ecco voi tutti sapete che stoltamente parlate di cose insulse. Per questo motivo c'è da attendersi la grazia. Infatti uno che parla stoltamente di cose vane come potrebbe presentare meriti a lui derivati dalle sue opere? Sopra di loro arriverà, col consenso dell'Onnipotente, il dominio dei potenti. Li domineranno le potenze, cioè il diavolo e i suoi angeli. Li chiama le potenze perché gli altri diverranno deboli seguendo la vanità, e cosi avranno il sopravvento su di loro i capi e i principi [del mondo] della 71 vanità. Anche il Signore, del resto, chiama " il forte " il diavolo , e cio per il semplice motivo che tiene in suo dominio gente priva di vigore. Se saranno molti i suoi figli, essi ci saranno per dargli la morte. Chiama suoi figli coloro che lo sollecitano e seducono, cioè ogni uomo che suggerendo falsi dogmi conduce alla perdizione. Se arriveranno all'età giovanile, si troveranno in miseria. Cioè: se persisteranno nell'errore proveranno la miseria, poiché la vanità non li appaga. Quelli che gli stanno vicini non eviteranno la morte. Lo dice di coloro che gli somigliano di più nell'arte di sedurre. Non ci sarà compassione per le loro vedove. Cioè per le moltitudini della gente comune che egli è riuscito a sedurre quando a loro, rimaste sole per la morte dello sposo, ha fatto conservare una specie di fedeltà coniugale con promesse basate sull'errore.

Se ammasserà l'argento come argilla. Cioè: Se i saggi e gli intelligenti la penseranno come loro, essendo ancora terra e fango cioè animati da pensieri stolti e sentimenti carnali; in seguito pero si correggeranno e conosceranno [la verità] e cosi torneranno fra i giusti. Le loro case infatti saranno come la tignola e il ragno, che egli ha conservato. Parla del cuore o della coscienza. Ovvero chiama case le difese dove essi riparano, difese fatte d'astuzia e di sotterfugi e quindi oltremodo inconsistenti, come il bozzolo dove si nasconde il tarlo e come il buco del ragno, dov'egli cioè si rifugia e poi lo copre e ottura. Che ha conservato. Lo intendiamo nel senso che in quel buco ha conservato se stesso, poiché non tutti i ragni si comportano cosi. Diciamo questo a motivo dell'interna corruzione che spontaneamente deriva dai cattivi pensieri e per le opere infruttuose che con apparente diligenza l'empio ammassa nella sua casa. Il ricco si addormenterà e non accrescerà [i suoi beni]. Infatti dopo la morte egli non aggiungerà altre sostanze alle sue malefatte. Egli apre gli occhi, e più non esiste. Infatti nella resurrezione non si troverà più ricco, a differenza di quanto aveva sperato. Lo porterà via il bollore, ed egli sparirà. Si riferisce al bollore del mare, cioè alle tribolazioni di questa vita, ovvero alla calura estiva che secca l'erba priva di radici. E lo spazzerà via dalla sua sede. Lo priverà, cioè, di quanto sperava; ovvero: Dio lo spazzerà via dalla sua sede, in modo che egli non si trovi più nella casa di Dio, cioè nel popolo dove Dio abita. Scaraventerà su di lui, e non lo risparmierà. Sembra parlare delle pene, viste come un gran mucchio. Con le sue mani lo applaudirà. Non diversamente è stato detto: E 72 io me la ridero della loro rovina . Egli infatti non verserà lacrime quando gli empi andranno in rovina.

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CAPITOLO 28

28. (Jb 28,1-27) C'è infatti un luogo per l'argento, dov'esso è lavorato. Sono gli uomini prudenti, dediti prevalentemente all'azione. E un luogo per l'oro, dov'esso è purificato. Sono i sapienti, dediti alla contemplazione. Il ferro infatti si ricava dalla terra. Questi metalli dobbiamo prenderli tutti, senza distinzione, in senso buono. Infatti se parla del ferro senza differenziazioni è per indicarci che anche sopra parlava del ferro. Tuttavia col nome di ferro possono indicarsi gli uomini forti. In concreto infatti non c'è distinzione nella sapienza degli uomini all'infuori dell'essere o no in suo possesso. Anche il rame si estrae similmente come le pietre. Cioè lo si separa totalmente dalla terra. Intende mostrare il perché i buoni sono temporaneamente mescolati ai cattivi. Accade perché i buoni sono stati separati dall'identica massa dei cattivi, ad opera dei quali poi vengono purificati. E quanto accade nei metalli che occorrono per costruire un oggetto o un edificio: essi debbono sciogliersi e prendere forma insieme alla terra, dalla quale poi sono separati affinché, avvenuta la separazione, la terra occupi il suo posto e la sua collocazione precisa, come accadrà agli empi dopo la condanna da loro meritata. Egli trova il fine ad ogni cosa. Cioè dove condurla. Dice trova per dire stabilisce. La pietra della tenebra e l'ombra di morte. La pietra, cioè il Vecchio Testamento, è stato dato in mano alle tenebre e all'ombra di morte, cioè in mano a coloro che andavano dietro a cose carnali, sebbene le attendessero dall'unico vero Dio. Allora gli uomini in preda alla superbia non separavano le acque del torrente, cioè non scivolavano sopra le cose temporali per raggiungere, al di là di queste, una qualsiasi solidità, ma erano trasportati dal loro stesso precipitare. Ed è stata effettuata la separazione del torrente dalla cenere. E stata effettuata da colui che confessa i propri peccati e non si inorgoglisce di meriti di opere [buone compiute]: la qual cosa si fa mediante la grazia del Nuovo Testamento. La separazione del torrente dalla cenere. Cioè dagli uomini. E sono stati sospinti lontano dagli uomini. Da coloro che con lusinghe li distoglievano, senza che Dio li rimproverasse, dalle cose che erano state loro promesse perdendo il loro primato. La terra dalla quale è venuto fuori il pane. Sottintendi: Dico che sono stati rimossi coloro dai quali, come da un terreno, usci il pane del Signore. Egli la brucerà. Il Signore brucerà l'incredulo nel giudizio che verrà a fare dal cielo. Le sue pietre saranno un luogo di zaffiro. Ordina: Saranno un luogo di zaffiro, cioè di metallo prezioso e necessario alla costruzione della città celeste. Mucchi d'oro per lei. Essa avrà oro non in piccola quantità ma a mucchi. La strada che l'uccello non ha conosciuto. L'umiltà del Signore. Non l'ha vista l'occhio dell'avvoltoio. Del diavolo. Il leone non vi è passato. Colui che va superbo per la sua forza. Ha steso la sua mano su pietra durissima. Dio infatti è talmente potente da suscitare dalle pietre figli ad 73 Abramo . Ha rotto gli argini dei fiumi: per irrigare tutto il terreno. Chiama fiumi certi annunziatori della parola, i quali volevano essere rinchiusi dentro le loro sponde predicando tutto [il dato rivelato] ai soli circoncisi. Il mio occhio, viceversa, ha visto tutto il bene prezioso. Il mio occhio umano [lo] ha veduto attraverso il Verbo incarnato. Ha svelato le profondità dei fiumi. Le energie interiori per cui si sopportano le persecuzioni, martirio compreso, sono occulte e impervie all'uomo finché siano palesate dalla prova della persecuzione stessa. Mostro in [piena] luce la 74 sua potenza. La mostro in coloro ai quali disse: Voi siete la luce del mondo . Per la loro opera infatti si converti anche una non piccola parte dei giudei. L'abisso diceva: Non è in me. Per questo motivo gli uomini residenti nell'abisso non riuscirono a trovarla: perché li non c'era. Per essa non si dà l'oro serbato [nella borsa]. Cioè il tesoro. Non è meno pregevole dell'oro di Ofir. E come se dicesse: Almeno per questo cercatela, perché non vale meno dell'oro di Ofir. Non si puo paragonare a lei l'oro né il cristallo. Da intendersi riferito a un qualche cristallo prezioso, o perché ci sono uomini che amano il vetro più della sapienza. E suo controvalore i vasi d'oro. Sottintendi: Non sono permutabili con lei. Le cose sublimi e il gabis non li si ricorda. Saranno dimenticati, a differenza di lei. Si puo anche dire che le cose sublimi e il Gabis sia riferito ad ogni cosa eminente di cui si perde la memoria, affinché tu attinga la sapienza dalle cose nascoste mediante l'umiltà.

La sapienza in che modo è stata trovata? Dice cosi perché l'uomo non puo trovarla senza l'aiuto della grazia; per cui il nostro cuore deve rivolgersi a Dio. E nascosta agli occhi di tutti gli uomini. Perché non risiede fra le realtà sensibili. Dissero la perdizione e la morte. Cioè gli uomini perduti e già morti perché vivono immersi in piaceri. Il Signore indico premurosamente la sua via. Cioè la via dell'umiltà, che è nascosta agli uccelli del cielo. Egli conosce la sua dimora. Dimora della sapienza chi è se non il Padre? 75 Dicendo infatti: io sono in lui ed egli è in me , i due sono come dimora l'uno per l'altro. Egli raggiunge con lo sguardo tutto cio che esiste sotto il cielo. Egli conosce tutte le cose come colui che le ha create, e non attraverso i sensi. Il sollevarsi dei venti e le loro dimensioni. E descritto l'intero mondo creato segnalando le singole parti. E molto a proposito dice che tutto è stato creato secondo un peso, una dimensione e un numero, da cui con la mente si puo raggiungere il Creatore. Quando le fece le enumero conforme le vedeva. Non guardo fuori per fabbricarle ma, essendone l'artefice, le vide in se stesso. E la via alle voci delle tempeste. Dice tempeste per designare le tentazioni; e tentazioni sta in vece delle persone tentate, come se si dicesse le " grida del naufragio " invece di " grida dei naufraghi ". Allora egli la vide e la manifesto. Nella sua predestinazione il Signore vide la via per la quale tornano indietro gli uomini caduti in tentazione. La preparo e la penetro. Nella predestinazione, non nella realtà dei fatti.

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CAPITOLO 29

29. (Jb 29,2-25) Chi mi riporterà ai mesi dei giorni passati? Queste parole sembrano dette a nome della Chiesa unita al suo capo, Cristo. Si ha l'impressione che a parlare sia l'intero corpo di questo uomo, mentre si trova nell'imperversare di molte tribolazioni e prove, e cioè in quei giorni nei quali diceva il Signore: Verranno giorni 76 nei quali desidererete vedere uno solo di questi giorni ma non lo vedrete . Nel tempo infatti che il Signore rimase sulla terra non c'erano motivi di angustia, in quanto il popolo cristiano era ancora piccolo di numero, risultando solo di coloro che avevano creduto in lui. Fra questi credenti c'eran quei cinquecento fratelli (e più ancora), ai quali il Signore si degno di apparire dopo la sua risurrezione, come 77 riferisce l'Apostolo . Allora non c'erano preoccupazioni o che la Chiesa fosse governata male da gente cattiva o che fosse lacerata dalle male arti degli eretici o degli scismatici. Non subi nemmeno persecuzioni con pene fisiche e non ebbe a sopportare avversità né all'interno né all'esterno. Giobbe quindi parla a nome dell'uomo, cioè del popolo, appartenente al Nuovo Testamento in quanto animato dal desiderio di quei giorni predetti dal Signore. Se pertanto parla di mesi, e non di anni, lo fa probabilmente perché da quando il Signore scelse i discepoli fino al tempo della passione trascorsero non anni ma solo dei mesi. Quando la sua lucerna splendeva sul mio capo. Cioè: sul corpo del Signore li presente in modo visibile o sulla parola uscita dalla bocca di lui che li era presente corporalmente. Quando la parola del Signore era diretta alla mia casa. Per [accrescere] la diligenza nel custodire la [sua] familiarità. E accanto a me [stavano] i miei servi. I quali mi trattavano con rispetto servendomi umilmente cio che necessitava. Quando egli per le mie strade faceva piovere il burro. Attraverso la mia [buona] condotta egli procurava l'esultanza della fede e delle opere buone. Quando i miei monti abbondavano di latte. Quando i profeti erano ben spiegati ai piccoli. Quando di buon mattino uscivo [e mi recavo] in città. O nel senso che, trascorse le tenebre della paura, splendeva ormai il chiarore [della luce], o che si era agli inizi della Chiesa, per cui egli non era né del tutto nascosto né del tutto manifesto. A me si alzava un seggio nelle piazze. Cioè dalle moltitudini si concedeva a me il potere d'insegnare. I giovinetti nel vedermi si nascondevano. Essendo schiavi delle concupiscenze. Invece gli anziani si alzavano in piedi. Lo si dice dei saggi. I potenti smettevano di parlare. Coloro che andavano orgogliosi delle loro dottrine. L'orecchio ascoltava e mi proclamava beato. Il popolo che non conoscevo mi ha 78 servito, ascoltandomi mi ha obbedito . Vedendomi, l'occhio si volgeva altrove. L'occhio dei giudei increduli. La bocca della vedova mi benediceva. Lo dice della bocca dell'anima che ha rinunziato allo sposalizio con il diavolo. Ecco, si portava al 79 sepolcro un morto, figlio unico della madre, che era vedova . Mi vestivo del [giusto] giudizio come di un manto. Nel preferire i beni spirituali a quelli carnali non 80

sappia la tua sinistra cio che fa la tua destra : non sappia cioè con quale intenzione ci si muova ad operare. Infatti quando si indossa la clamide come veste, la sinistra rimane coperta mentre la destra sporge al di fuori: la qual cosa esattamente fa colui che giudica rettamente a qual fine si debba riferire cio che si sta compiendo. Ho ricercato un giudizio che non conoscevo. Ecco noi abbiamo lasciato 81 tutto per seguirti: che vantaggio ne avremo? Dice che è stato motivo di contentezza per lui l'avere incontrato uno a cui chiedere qualcosa sul giudizio futuro. Ho spezzato i denti molari degli iniqui, affinché non divorassero il popolo per cibarsene come di pane. La mia vita giungerà alla vecchiaia e, come palma, vivro lungo tempo. La mia vita si allungherà e come palma saro eternamente onorato: godro per la mia esaltazione e la mia giustizia. La rugiada si manterrà a lungo sulle mie messi. Si chiama messe un campo quando vi germoglia il grano seminato. La nuova mia gloria sarà con me. Sarà con me la gloria del nuovo Testamento. E il mio arco avanzerà stando nella mia mano. Faro quel che comando. Non aggiunsero [nulla] al mio dire. Allude alla perfezione del Vangelo. In effetti il parlare che era stato concesso alla sinagoga ebbe bisogno di aggiunte. Si rallegravano quando parlavo con loro. Infatti il parlare antico conteneva parole di timore, il nuovo parole di carità. E se anche ridevo con loro essi non credevano. Si riferisce alle parole espresse in parabole, che non erano capite, tuttavia stando al suono delle parole, non le si credeva espressioni prive di significato. Tale è il riso sulla bocca di Sara , il quale significava che gli antichi compivano tutto con valore profetico. Lo stesso è di quanti dicono qualcosa in senso figurato. Ho scelto la loro via e mi sono assiso come protagonista. Lo dice inquanto Egli assunse la nostra mortalità o perché si mise a tavola con i pubblicani e i peccatori, sempre pero per essere il protagonista in ordine alla loro salvezza. E stavo in casa come un re circondato da eroi. Da coloro, cioè, che abbandonate le proprie cose lo avevano seguito. Come uno che consola gli afflitti. Lo dice di coloro che godevano nella speranza mentre per la loro vita presente erano 83 rattristati. Di loro è detto: Beati quelli che piangono , e ancora: Come gente triste,84 ma che è sempre nella gioia . Essi non possono racchiudere dentro di sé quella grandezza di cui è detto: Chi avrà cosi operato e insegnato sarà chiamato grande nel 85 regno dei cieli .

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CAPITOLO 30

30. (Jb 30,1-31) Adesso invece mi deridono gli infimi [del popolo], mi danno suggerimenti i più giovani d'età. Tale gente infatti nacque nella Chiesa in un secondo tempo: costoro non faranno progressi eccezionali. Dice poi: Mi danno suggerimenti per il fatto che, inseriti nella gerarchia della Chiesa, ricevono la facoltà di predicare al popolo, ma essi stessi non praticano cio che predicano. Di loro io disprezzavo i genitori. Chiama loro genitori coloro di cui son figli, in quanto ne imitano la condotta. 86 Ad essi fu detto: Guai a voi, scribi e farisei ipocriti . Il vigore delle loro mani era per me come cosa da nulla. Lo dice del potere concesso ai loro antenati, che un tempo fu talmente ampio da mettere in croce il Signore. In loro veniva meno ogni [sorta di] vita: perché non si emendarono nemmeno alla fine. Barcollavano per la miseria e la fame. Nessuna delle loro cupidigie li saziava. Ieri essi fuggivano nel deserto. Si rifugiavano nelle scuse prese dalla legge, che pero essi non comprendevano con semplicità [di mente]. E siccome [la legge] l'avevano ricevuta nel deserto dice: Ieri essi fuggivano nel deserto. Come infatti l'oggi riguarda il nuovo Testamento cosi ieri riguarda il Vecchio. Del Nuovo infatti si dice: Oggi se ascoltate la 87 sua voce non indurite i vostri cuori , e ancora: Tu sei mio figlio, oggi io ti ho 88 generato . Essi rosicchiavano la corteccia degli alberi. Prendevano per cibo le simbologie della legge, che racchiudevano dentro di sé cose [veramente] utili. Loro cibo erano le radici degli erbaggi. Lo dice dei riti sacri che era stato loro ingiunto di celebrare, come se fossero stati roba appiccicata alla terra. Da questi riti pero sarebbe derivato il frutto di una comprensione libera da pastoie, che si sarebbe sollevata sopra la terra, in quel regime di libertà nel quale essi non potevano arrivare. Disonorati, abietti e privi di ogni bene.

Perso l'onore della prelazione, essi erano anche lontani dalla speranza della promessa, poiché colpevolmente meritarono di perdere i doni terreni loro concessi e non hanno poi conseguito il regno dei cieli. Mangiavano le radici delle piante dalla gran fame che avevano. Quanto è stato detto delle radici dei cereali a motivo del frutto che matura nel grano, bisogna intenderlo parimenti delle radici delle piante a motivo dei loro frutti, che sono il vino e l'olio. In realtà tutti questi frutti spirituali li ha ereditati la Chiesa, e di essi erano radici abbarbicate alla terra i riti prefigurativi che i giudei dovevano per costrizione compiere nella loro esteriorità: il sabato, la circoncisione, i sacrifici e le altre pratiche simili attinenti a cibi spirituali. I ladri sono insorti contro di me. Son coloro che con tenebrosi inganni erano pervenuti ai posti onorifici che propriamente spettano ai giusti. Loro case erano le spaccature delle rocce. Essi erano di quelli che volevano giustificare le loro voglie disordinate coprendole con certi passi oscuri dei libri sacri. Essi gridavano di frammezzo agli alberi. I loro peccati erano di pubblico dominio, sebbene essi volessero coprirli con le oscurità della Scrittura, come se fossero ombre prodotte dagli alberi. In relazione a cio si dice [nella Scrittura]: Il grido dei sodomiti è 89 salito fino a me . Anzi, son molti i passi dove la Scrittura parla di grida invece che di peccati pubblici, tanto che si puo concludere che parole sono tutti i desideri concepiti in cuore, mentre grido è il desiderio maturato e tradotto in azione. Essi restavano al di sotto delle barbe aderenti alla terra. Puo intendersi che quanti osservano i comandamenti in modo carnale non rimangono solo nelle barbate delle piante ma al di sotto di loro. Ora le barbate non sono certo i frutti delle piante ma quella parte da cui vengono fuori e si innalzano le parti dell'albero o dell'erbaggio che contengono il frutto (se si tratta veramente di piante da frutto, poiché queste barbate si trovano anche nelle piante che non danno frutti). Figli di gente stolta e ignobile. Si riferisce ai giudei, che sopra ha definito come genitori di questi tali per il fatto che li imitano. Anche costoro infatti vivono appellandosi al nome di Dio, pur senza adorarlo. Dei giudei dice che sono stolti e ignobili perché, in contrasto con la realtà, non solo si vantavano d'essere guide di ciechi ma anche i [veri] figli di Abramo, per i meriti del quale, come del loro padre, ostentavano una presunta 90

nobiltà. Ascoltando pero la sentenza: Essi sono ciechi e guide di ciechi se ne deduce che erano stolti; e dalle parole: Se siete figli di Abramo, fate le opere di 91 Abramo appare con evidenza che essi avevano degenerato e avevano perso i loro titoli nobiliari. La reputazione e l'onore sono spariti dalla terra. C'erano un tempo, ma poi sono cessati. Ora sono io la loro canzone. Sono la canzone di coloro di cui furono padri quei tali che mi tenevano presso l'orecchio ma non dentro il loro cuore. Mi ritengono loro zimbello. Sebbene parlino di me e ascoltino racconti su di me essi considerano vano e inutile tanto il racconto quanto l'ascolto. Prendendo le distanze mi hanno detestato. Questo, perché si sono allontanati dalla giustizia commettendo peccati e detestando con la loro cattiva condotta i precetti della giustizia. Non hanno esitato a sputarmi in faccia. Il volto di Cristo è abominio per coloro che disprezzano i suoi precetti e ne provano schifo. Possibile intendere anche cosi: Con i loro cattivi costumi han fatto si che io fossi conosciuto in maniera distorta. Aprendo la sua faretra mi ha procurato tormenti. Manifestando cioè cose occulte, da cui provengono le tentazioni. Mi hanno messo un morso in bocca: affinché io, sia pur controvoglia, dessi il consenso, tollerando coloro che mi conducevano là dove essi volevano, cioè nelle loro bassezze. E si son levati certuni germogliando a destra. Effettivamente essi si son levati per favorirmi e per esortarmi al bene, con l'intento di soddisfare le loro passioni, non perché volessero perseguitarmi. Strinsero in ceppi i miei piedi. Con i ceppi degli uffici ecclesiastici perché non potessero sfuggir loro di mano. I miei sentieri sono stati cancellati. In modo che non apparissero i sentieri dove sogliono 92 camminare i buoni: i quali non cercano gli interessi propri ma quelli di Cristo . Mi ha spogliato dell'abito. Cioè dell'antecedente prestigio, a cui si è soliti abdicare. Cio accade se prende il sopravvento il numero dei peccati e l'abitudine a commetterli. Mi ha ferito con le sue frecce. Lo dice dei precetti, attraverso i quali vedo cio che è male e, non riuscendo a frenarmi, ne provo tormento. Ha approfittato di me come ha voluto. Dio si è servito anche della mia sventura e miseria per [affermare] la sua giustizia. Proprio come egli voleva. Sono avvolto nei dolori. Soffro in me e negli altri: 93 Battaglie al di fuori, timori all'interno : chi cade nell'infermità senza che diventi 94 infermo anch'io? I miei dolori si ripetono, la mia speranza vola via come il vento. Chi si volge alla speranza di beni temporali ritiene una sciocchezza quanto io prometto. Come una nuvola è sparita la mia salute. Essi infatti non sperano di conseguire la salute promessa perché amano una salute terrena. Or ecco che la mia anima si riverserà sopra di me: mediante il peccato. Quanto alle mie ossa, sono state spezzate di notte. Dice che gli è stata sottratta la stabilità che aveva prima. I miei nervi si sono afflosciati. Parla delle azioni compiute prima. Con molto vigore ha afferrato la mia veste. Cosi, per far risaltare la sua forza, prima affliggendomi e poi dandomi sollievo. Mi ha cinto come con l'orlo del mio vestito. Mi ha lasciato solo una piccola parte della mia autorità. La mia porzione è nella polvere e nella cenere. E nella penitenza, essendo questo l'estremo [rimedio]. Essi stavano dritti e mi spiavano. Mentre io giacevo in terra, i superbi stavano in piedi, cercando colpe da rimproverarmi. Mi hai allontanato dalla salute. Esprime dolore per coloro che hanno perso la speranza della riabilitazione. E infatti la terra la dimora di ogni mortale. Dice 95 di temere la morte perché la sua dimora non è in cielo , come ritengono quei cattivi, molti in verità, che nella Chiesa vivono pensando solo alla terra. Magari potessi uccidermi! E cosi morire al mondo presente. O potessi pregare qualcun altro che mi facesse questo! Potessi pregare o un qualche angelo buono o Dio stesso, che intervenisse a farmi ravvedere. Io ero in attesa di beni. Si dispiace perché queste cose gli sono capitate all'improvviso. Il mio intimo è ribollito e non tacerà. Lo dice del suo io interiore o della memoria con cui ricorda le cose di prima e come ora essa è afflitta e geme. Sono stato nell'assemblea gridando. Perché non è stata ascoltata in mezzo alla moltitudine di coloro che non volevano ravvedersi. La mia pelle è diventata nera assai. Per tutti i patimenti venuti addosso a lei dall'esterno. La mia cetra si è mutata in lamento. Parla delle opere buone con cui gioiosamente lodava Dio.

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CAPITOLO 31

31. (Jb 31,1-40) Ho stretto un patto con i miei occhi. Ho forse cominciato a sperare beni visibili? Di non pensare ad alcuna vergine. Si sottintenda: Lungi da me [il pensare]! Da qui comincia a ricordare i meriti della Chiesa in coloro che in mezzo a grandi tentazioni perseverano sino alla fine, mentre la malvagità cresce a dismisura e 96 in molti si raffredda la carità . E io non pensero a donna vergine. Perché reso incorrotto dalla sapienza o dalla giustizia. E c'è forse nell'alto qualche altra porzione [dei beni] di Dio? Sottintendi: Non ci pensero: ovvero: Quale sarà se non quella? Se ho camminato con gli schernitori. Ormai è difficile ai buoni che vivono nella Chiesa non mescolarsi con gente come questa. O se il mio piede si è affrettato a commettere inganni. Lo dice dell'ipocrisia. Che io semini ed altri mangino dei miei frutti. Una cosa del genere è capitata ai giudei: dire cioè cose che gli altri debbano praticare ma loro stessi non praticano. Sia privo di radici nella terra. E cosi mi dissecchi facilmente. Nella terra infatti è saldamente fissato, come su di una pietra, colui che pratica cio che predica. Se il mio cuore è andato appresso a donna. Riguarda colui che nel popolo di Dio va in cerca della propria gloria personale e non quella di Dio, al quale esclusivamente essa è dovuta. Se ho assediato le sue porte. Cioè: se subdolamente ho cercato di cattivarmi le preferenze del popolo di Dio o di accrescere in esso il timore, affinché si sentisse obbligato a prestare servizio a me piuttosto che a Dio. Che allo stesso modo la mia moglie sia compiacente con un altro. Cosi la mia reputazione sia cara al diavolo, del quale se incontriamo le compiacenze, siamo a Dio spiacenti. Il diavolo infatti gode delle nostre cattive azioni. E i miei figli siano umiliati. Cioè le mie opere ovvero i miei imitatori. E infatti per me rabbia incoercibile violare la moglie del mio prossimo. Pretendendo d'averla per me. Ovvero se ho trascurato di giudicare il mio servo o la mia serva quando venivano per essere giudicati da me. A questo si riferisce il detto: Se avrete cause d'ordine 97 materiale . Chiama servi i laici ancora immersi nelle faccende secolari. E se [ho trascurato] anche la visita, cosa rispondero? Quando io saro nella tribolazione, quale coscienza posso avere se ho trascurato cose come queste? Non sono forse stati concepiti anche loro nel grembo materno come lo sono stato io? Infatti nei riti sacramentali si predicano a tutti le stesse cose, e tutti credono alle stesse cose. Siamo stati tutti allo stesso modo nel seno della madre. Non accade infatti che uno proclami [la parola] diversamente da quell'altro che intende servire Dio in pienezza. Dal seno di mia madre io fui loro guida. Fin dai suoi inizi la Chiesa agisce cosi. Ovvero se ho omesso di soccorrere il nudo che stava per morire e non l'ho coperto. Se con la fede nella remissione dei peccati non ho coperto come di un velo colui che moriva nella nudità e nella sporcizia, cioè nel peccato, come uno che non ha una tunica da indossare. Egli è nella disperazione per la moltitudine dei peccati; eppure si 98 dice al riguardo: E di coloro di cui sono stati coperti i peccati . Se non mi hanno benedetto le spalle dei deboli. Coperti con la speranza dell'immortalità come di un manto che sta sopra di loro. Coloro pero non avrebbero dovuto pensare che, credendo nella remissione dei peccati, sarebbe stato loro sufficiente essersi liberati dal timore delle pene antecedentemente meritate e per questo poter riporre la fiducia nelle cose del mondo. Per questo aggiunge molto a proposito: Si sono riscaldati con la tosatura delle mie pecore. Infatti essi sono stati sottratti al freddo della speranza nei beni temporali riflettendo sull'operato di quegli altri che attraverso la rinunzia si 99 sono spogliati dei beni carnali a somiglianza di un gregge di pecore tosate . Se ho alzato la mano sul capo dell'orfano. Il quale [orfano] trovandosi senza padre avrebbe potuto mettersi al seguito della creatura o dell'uomo. Fiducioso perché ho trovato un forte aiuto. Volendo dominare su di loro. Mi si stacchi le spalle dalla clavicola. Questo accade a coloro che si separano dalla Chiesa volendo spadroneggiare sul popolo per esperimentare la frattura del distacco. Con la parola spalla o braccio si raffigurano le opere compiute. Il timore mi ha trattenuto: dall'alzare la mano contro l'orfano. Non reggero sotto il suo peso, se questo volessi fare per opprimere l'orfano. Ho riposto nell'oro la mia forza. Nel senso: Forse che ho presunto della dottrina o della sapienza di Dio? Se avessi confidato anche nelle pietre preziose: considerando le mie opere, o cose simili. Se mi fossi rallegrato per le mie abbondanti risorse economiche: come se 100

si trattasse di roba mia, mentre chi si gloria deve gloriarsi nel Signore . Se avessi collocato la mia anima su innumerevoli cose. A tutta la frase sottintendere: Mi si stacchi la spalla dalla clavicola: e il motivo è che sarei amato da molta gente. E se il mio cuore si fosse ingannato di nascosto. Ordinare cosi: Se avessi collocato la mia anima su innumerevoli cose e il mio cuore si fosse ingannato di nascosto: Cioè: Se avessi acconsentito all'ipotesi di presumere di me stesso.

Se avessi baciato la mia mano accostandomela alle labbra. Se avessi goduto delle mie opere, quasi fossero state mie. Se mi fossi rallegrato della sventura del mio nemico. Cioè dei nemici della Chiesa, quali sono i persecutori della Chiesa stessa. Ascolti il mio orecchio la mia maledizione. Essa giunga ai miei sensi. Privo di fama, io diventi il ludibrio del mio popolo. Cioè del popolo dei santi, dai quali dev'essere separato come uno cui ci si fa beffe. E se anche le mie serve spesso hanno detto di me. Le serve sono gli adulatori. Chi ci consentirà di saziarci delle sue carni? Poiché io ero abbastanza fortunato. Essi avrebbero voluto raggiungere la mia prosperità terrena, ma io non agii cosi; anzi perché non dicessero cose come queste, non ostentavo d'essere nella fortuna per motivi di questo genere. L'ospite non restava fuori casa. Accoglievo presso di me chi era pellegrino nel mondo. Se dopo aver peccato ho nascosto intenzionalmente la mia colpa: se infatti noi pecchiamo deliberatamente dopo aver conosciuto la verità . Ovvero se ho tollerato che l'indigente uscisse dalla mia casa a stomaco vuoto. Se cioè è uscito dalla mia casa proprio perché era a stomaco vuoto. Chi mi concederà un ascoltatore? Chi mi concederà uno che mi ascolti? Se non ho temuto la mano del Signore. Con la quale egli ha scritto: Se non rimetterete, nemmeno il Padre vostro 102 rimetterà a voi . La scrittura, se ne ho qualcuna. Ordina: La scrittura, se qualcuna ne ho, e se non l'ho spezzata sopra le mie spalle e se la leggero pubblicamente cinto di corona, alzandola sopra le mie spalle. E cinto di corona [la] leggero pubblicamente, cioè dirimpetto alla mia faccia. Ti piazzero di fronte alla tua 103 faccia , perché io saro confuso dal popolo che mi circonda per non aver adempiuto il precetto del Signore, che io stesso in antecedenza avevo detto d'aver praticato, negando in un primo tempo d'avere quella scrittura, che in seguito mi si presenta davanti. Se qualche volta la terra ha dovuto gemere per causa mia. I sudditi della Chiesa per il fatto che io ero cattivo. Ovvero i suoi solchi hanno pianto insieme. I solchi, cioè, dove vengono gettati i semi e si producono i frutti: se essi hanno dovuto piangere perché ero cattivo io e spargevo semi cattivi. Per questo dice: Insieme. Se io da solo ho mangiato del suo vigore senza spendere nulla. Parla dell'opera di misericordia per cui chi viene istruito rende partecipe dei suoi beni il suo 104 catechista . Solo vuol dire " senza ricompensare " colui che gli donava. Ovvero, se con inganni ho rattristato l'anima del Padrone della terra. Non mostrandomi degno della passione di colui che per me ha donato la vita. [Ricordare]: Non contristate lo 105 Spirito Santo che è in voi . Invece del grano mi germogli l'ortica. Invece di maestri di spiritualità vera vengan fuori insegnanti che carezzano l'orecchio con le 106 lusinghe proprie di persone dalla coscienza corrotta e lontane dalla verità . Invece dell'orzo le spine. Invece delle persone che, sebbene ancora carnali, tuttavia son docili, vengan fuori i peccatori ostinati. Giobbe infatti era giusto ai suoi occhi. Cioè nella sua coscienza.


Agostino - Giobbe 26