Lucia Burlini




Lettere di S. Paolo

A Lucia Burlini






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BURLINI LUCIA. Piansano. (n. 1)

S. Angelo - Vetralla, 4 luglio 1748.

(Originale AGCP)

note 1

(Paolo, "dopo il silenzio di tanti anni", si sente obbligato a farsi vivo innanzitutto per ringraziare la figlia spirituale "per le fatiche, viaggi ed altri uffici di carità" affrontati per aiutare i religiosi del Ritiro della Madonna del Cerro recentemente fondato, che si trovavano in estremi bisogni, e poi per farle le condoglianze per la morte della mamma, avvenuta il 14 maggio, ma di cui era venuto a conoscenza solo qualche giorno prima. Lucia, dopo la morte della madre, pur non essendo del tutto sola, perché era in famiglia con il padre ammalato e il fratello Francesco Antonio in procinto di sposarsi, era "più libera e sciolta per fare più alti voli di spirito nel Seno del Celeste Padre, ai quali v'aiuterà con modo altissimo quella Sovrana Regina Maria Ss.ma che voi vi siete presa per dolcissima Madre, e che essa v'ha accettato per sua figlia carissima". Per lui è vera la "visione" che ha avuto, durante la quale si è sentita accolta come figlia dalla Vergine Ss. ma. A questo punto egli, partendo dal ricordo delle "altre sacre conferenze", tenute nel passato, che qui vuole in un certo senso riassumere, ne approfitta per prospettarle nuovi traguardi e per inoltrarsi nel discorso della "morte mistica". Avrebbe tanto piacere di avere un colloquio con lei sull'unione con Dio e poter "parlare dell'ineffabile dolcezza del suo Ss.mo Amore". Per ora si limita a raccomandarle di "obbedire ai dolci inviti interiori dello Spirito Santo. Gesù vuole da voi un altissimo staccamento da tutto il creato, una vera morte mistica a tutto ciò che non è Dio, una grande nudità e povertà di spirito, per essere tutta vestita in fede purissima e santo amore di Gesù Cristo". L'unione con Dio, avviene nella solitudine del proprio interno, in un esercizio di adorazione "in spirito e verità" e "in un profondo silenzio di fede e di santo amore". Per raggiungere l'unione con Dio e mantenerla è di particolare valore, anzi necessaria la meditazione della Passione di Cristo, perché è da essa che si attinge la fiamma per accendere il fuoco dell'amore.)


I. M. I.
La Passione Ss.ma di Gesù Cristo sia sempre nei nostri cuori. Amen.
Mia Sorella in Cristo Gesù dilettissima,
dopo il silenzio di tanti anni,(note 2 ) ho creduto essere mio obbligo di gratitudine di visitare con questa mia il vostro spirito, ringraziandovi in primo luogo in Gesù Cristo della gran carità con cui avete assistito ai nostri poveri religiosi abitanti nel Sacro Ritiro della Madonna Ss.ma del Cerro di Toscanella, nuovamente fondato dalla Divina Provvidenza.(note 3 )
Gesù che è il Sommo Datore d'ogni bene, ricolmi sempre più il vostro spirito della pienezza delle sue grazie e doni celesti, per le fatiche, viaggi ed altri uffici di carità in cui vi siete impiegata per i miei e vostri fratelli in Gesù Cristo. Io ve ne sarò grato sino alle ceneri, e non mancherò, siccome non ho mancato mai, di farvi parte delle poverissime mie orazioni e Santi Sacrifici in attestato della vera gratitudine che in Gesù Cristo vi professo e professerò sempre.
Ho avuta notizia essere passata a miglior vita la vostra buona madre,(note 4 ) ed ho viva fiducia che il nostro buon Dio l'abbia ricevuta nel seno delle sue divine misericordie. Non dubito punto che non abbiate baciata quella mano divina che ha vibrato questo colpo amoroso sopra la vita temporale della suddetta vostra piissima madre, e che ora non siate più libera e sciolta per fare più alti voli di spirito nel Seno del Celeste Padre, ai quali v'aiuterà con modo altissimo quella Sovrana Regina Maria Ss.ma che voi vi siete presa per dolcissima Madre, e che essa v'ha accettato per sua figlia carissima.(note 5 ) Oh Lucia, quanto siete obbligata a Dio! Quanto dovete essere fedele a questo buon Padre! Con quanta diligenza e fedeltà dovete esercitarvi nelle sante virtù, massime nella profondissima umiltà, per piacere sempre più al Sommo Bene!
Spero nella misericordia di Dio che nel venturo inverno avrò campo di ascoltare una conferenza, e che S. D. M. mi darà luce per potervi parlare dell'ineffabile dolcezza del suo Ss.mo Amore. Io non mi sono scordato delle altre sacre conferenze che abbiamo fatto insieme in Gesù Cristo,(note 6 ) e so per grazia di Dio la via per cui S. D. M. vuole che camminiate per farvi santa. Per ora non ho tempo di dirvi altro che sono non poco occupato. Basta che vi ricordiate dei santi documenti che il nostro buon Dio volle che vi dessi negli anni passati, che così conoscerete la via e la perfezione a cui Dio v'invita e vi vuole.
Intanto vi prego quanto so e posso ad obbedire ai dolci inviti interiori dello Spirito Santo. Gesù vuole da voi un altissimo staccamento da tutto il creato, una vera morte mistica(note 7 ) a tutto ciò che non è Dio, una grande nudità e povertà di spirito, per essere tutta vestita in fede purissima e santo amore di Gesù Cristo. Oh Lucia, ascoltate le voci soavissime del vostro Sposo Celeste!
State solitaria nel fondo del vostro spirito nel più intimo gabinetto interno. Vivete di fede e di santo amore, statevene tutta immersa nella carità di Dio nel più intimo del vostro interno. Quando il vostro buon Dio vi lascia parlare, pregando per la S. Chiesa e per gli altri bisogni dei prossimi e per voi stessa, fatelo pure, ma fatelo con la lingua interiore, in puro spirito d'amore; ma quando sentite che l'anima gusta di starsene a solo a solo col Sommo Bene, adorandolo in spirito e verità, in un profondo silenzio di fede e di santo amore, statevene allora così, e cibatevi in un sacro silenzio interiore del cibo sopra soavissimo del santo amore. Vi raccomando di andare in spirito spesso a pescare nel Mare Ss.mo delle pene di Gesù Cristo e dei dolori di Maria Ss.ma. In questo gran mare pescherete le gioie delle sante virtù del dolce Gesù, e l'anima vostra resterà sempre più bella ed adorna di queste preziose margarite. Questa divina pesca nel mare della divina carità, da cui ne procede questo mare della Passione Santissima di Gesù Cristo, che sono due mari in uno, si fa nel regno interno dello spirito, in fede purissima ed amore ardente. Sentite, Sorella mia benedetta: se saprete con la grazia di Gesù Cristo bene umiliarvi, stare ben fondata nel vostro vero nulla, amante del proprio disprezzo, segreta a tutte le creature, ed insomma stare in mezzo alle genti come morta, senz'occhi, orecchie, lingua ecc., voi imparerete questa grande scienza dei santi.
Ho scritto più di quello che volevo. Raccomandatemi a Dio ed a Maria Ss.ma, che i miei bisogni sono grandi più di quello potete pensare. Pregate assai per la nostra Congregazione. Adesso si sta in trattato di fondare due Ritiri lontano di qui; pregate Gesù che faccia fare la sua Ss.ma Volontà, e provveda di servi suoi grandi questa Congregazione della sua Ss.ma Passione.
Mi scordavo di dirvi che il P. Vice Rettore del Cerro m'ha detto per parte vostra che D. Filippo di Cellere(note 8 ) brama venire nella nostra Congregazione. Io n'avrei caro assai; lui sa ed è informato delle nostre Regole. Se è chiamato dal nostro buon Dio, come spero, io sono pronto a riceverlo, che l'amo assai in Dio e lo riceverei a novembre, ma bisogna che stia all'ordine per essere al noviziato a novembre, altrimenti non avrà più luogo, che il noviziato è pieno. Fategli sapere che mi scriva i suoi sentimenti e diriga la lettera per la posta: Vetralla per il Ritiro di S. Angelo. Gesù vi ricolmi delle sue divine benedizioni. Amen. Ritiro di S. Angelo ai 4 luglio 1748 Abbiate pazienza che ho scritto in fretta e chi sa quanto avrete da faticare a leggere questa lettera così mal scritta; fate come potete: Dio vi farà intendere. Leggete questa lettera con grande attenzione, che Dio ve ne farà cavar profitto, e rileggetela per più intendere.(note 9 ) Vostro Aff.mo Servo Ind.mo Paolo della Croce


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BURLINI LUCIA. Piansano. (n. 2)

S. Angelo - Vetralla, luglio 1749.

(Copia AGCP)

(Ora che Lucia è "divenuta tutta una piaga", è, dal punto di vista di una fede potente, fortunata, perché ha "più occasione di far compagnia allo Sposo Divino". E dove si incontra e si può abbracciare "questo Celeste Sposo"?. Nel proprio centro interiore, nel "sacro deserto interno", ossia nel deserto del proprio nulla, che sa di essere amato da Dio e immensamente. La malattia dovrebbe maggiormente e in verità far toccare con mano la propria miseria e il proprio nulla. Ora, l'esercizio spirituale deve consistere nello stare nel proprio vero nulla, senza fuggirlo, nell'esperimentarlo fino in fondo, nell'accettarlo pienamente e poi lasciare sparire questo niente "nell'Infinito Tutto che è Dio". In situazioni del genere occorre evitare di cercare le compensazioni o qualche altra forma di gratificazione, come sarebbe quella di lasciarsi andare all'autocommiserazione. No, si deve stare soli dentro di sé, nel "deserto santo", perché qui si troverà il medicamento alle proprie piaghe, "col balsamo preziosissimo del Sangue dell'Agnello Immacolato", qui Dio darà il riposo, prendendoci nelle sue braccia amorose, qui si compirà l'unione sponsale tra la persona e Dio, perché essa sarà "per Amore tutta divinizzata" e diventerà "un solo spirito con Cristo". La croce della malattia deve diventare la grande festa dell'amore!)



Iesus.(note 1 )
Sorella mia in Gesù Crocifisso,
sento dal P. N.(note 11 ) che siete divenuta tutta piagata,(note 12 ) ed io ne godo, in Dio: così avrete più occasione di far compagnia allo Sposo Divino. Ma questo Celeste Sposo non s'abbraccia se non nel sagro deserto interno, di cui v'ho parlato più volte. State nel vostro vero nulla e lasciate poi sparire il vostro niente nell'Infinito Tutto, che è Dio.
Sorella mia in Cristo, vi prego ad esser fedele a star solitaria nel tempio interno dell'anima vostra; ivi avrete tempo di medicarvi le vostre piaghe col balsamo preziosissimo del Sangue dell'Agnello Immacolato, che sgorga dalle sue Piaghe Divine. In questa forma troverete riposo, perché Gesù vi condurrà al suo ovile, dove sta lui stesso, che è il seno del Divin Padre;(note 13 ) ivi diverrete per amore tutta divinizzata, e sarete un solo spirito con Cristo, come dice l'Apostolo: Qui adhaeret Deo, unus spiritus est cum illo.(note 14 )
Nella vostra solitudine, in quel deserto santo, se lo Sposo vi ordina di prender sonno d'amore,(note 15 ) dormite in pace, e non vi svegliate senza sua licenza: questo è quel dolce sonno, che dà alli diletti suoi.(note 16 ) O che sonno d'amore! O quanto impara l'anima in questo sonno divino! O come si fa ricca!
Ricordatevi del povero Paolo, che sta in grandi bisogni, e pregate per tutta la Congregazione. Gesù vi benedica, e vi faccia Santa. Amen. (note 17 )



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BURLINI LUCIA. Piansano. (n. 3)

S. Angelo - Vetralla, 9 agosto 1749.

(Copia AGCP)

note 18

(In questa lettera Paolo, servendosi della celebre parola dell'apostolo delle genti, "noi non dobbiamo gloriarci in altro che neIla croce del nostro Salvatore Gesù Cristo", propone sotto vari aspetti il lieto annuncio, il kerygma della croce, alla sua figlia spirituale particolarmente provata. "Voi siete felice e non lo sapete". Dio "ora perfeziona l'opera che ha incominciata in voi". "Per mezzo del vostro patire si purifca l'imperfetto che non conoscete". Tramite il patire diventerà così compenetrata dalla "luce del Sole Divino", da restare "tutta trasformata per amore e per carità". Per dare il suo contributo per glorificare la croce e partecipare alla sua grazia deve solo soffrire bene e volentieri, vale a dire "patire, tacere e amare" e in più "cantare in spirito", ripetendo che non si glorierà che nella croce del dolce Gesù. Tutto questo lo deve compiere in fede, nella solitudine interna. Il proprio centro interiore è il luogo adatto, dove s'impara la scienza dell'amore, di quell'amore santo e martire che ha fame e sete di fare cose grandi per Dio.)


Iesus.(note 19 )
Mia Sorella in Cristo,
noi non dobbiamo gloriarci in altro che neIla croce del nostro Salvatore Gesù Cristo.(note 20 ) Voi siete felice e non lo sapete; Gesù vi tiene seco crocefissa: ora perfeziona l'opera che ha incominciata in voi.(note 21 ) Oh, che nobile lavoro fa Dio nell'anima vostra! Per mezzo del vostro patire si purifica l'imperfetto che non conoscete, e l'anima diviene come un cristallo, in cui riverbera la luce del Sole Divino, e resterete tutta in Dio trasformata per amore e per carità. Orbene, figliuola e sorella in Cristo, riposate in pace sulla croce, anzi addormentatevi di sonno di fede e d'amore nel Cuore di Gesù Crocifisso; patite, tacete e cantate in spirito: "Io non mi glorierò in altro, che nella croce del mio dolce Salvatore".(note 22 ) Vi raccomando sempre più di starvene nel sacro deserto interiore in vera solitudine di fede e d'amore, in sacro silenzio. Cibatevi di Gesù, bevete il suo Sangue prezioso, levatevi la sete al Calice di Gesù, ma più berrete, più avrete sete. Se mai v'ubbriacaste, che n'avrei caro assai, dormite, perché questa divina ubbriachezza fa dormire, e quando si dorme di questo divin sonno in Gesù Cristo,(note 23 ) s'impara più che tutti i dotti del mondo quando svegliati studiano le loro scienze.
Pregate per me e per la Congregazione, che si sta in gran travagli, massime io. Gesù vi benedica e vi faccia una gran santa. Non vi scordate del povero Paolo. Addio. S. Angelo ai 9 agosto 1749 Vostro Ind.mo Servo Paolo della


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BURLINI LUCIA. Piansano. (n. 4)

S. Angelo - Vetralla, 25 maggio 1751.

(Originale AGCP)

(La ringrazia della sua lettera, che in altre circostanze gli avrebbe fatto fare "un gran volo d'amore in Dio". Ma ora è "sotto la sferza misericordiosa di Dio". E' d'accordo con lei quando afferma che lo vede "carico d'una gran croce". Infatti, come dice un salmo, "acque molte e moltissime sono entrate sino nell'intimo dell'anima" sua. Teme addirittura di perdersi eternamente, per questo chiede di pregare tanto per lui, che si definisce "il più povero peccatore del mondo". Terminata la parte delle confidenze personali, Paolo risponde a due quesiti fondamentali della figlia spirituale: se la sua orazione, in base al discernimento, era autentica, e poi se nella Confessione doveva confidare qualcosa del suo cammino d'orazione anche quando non si sentiva di farlo. Ecco la risposta. " La vostra orazione non è mai andata bene come adesso: voglio dire che sebbene mai ho dubitato né potuto dubitare della vostra condotta in tutto, ora però va meglio, molto e moltissimo". Le spiega che "l'orazione è più perfetta", quando si fa nell'intimo, nello spirito di Dio. Qui non c'è inganno, "perché è un lavoro di fede e di amore". Di importanza decisiva è non rubare niente a Dio: ogni cosa o dono che si riceve da lui, va riconosciuto e poi restituito al donatore con gratitudine e umiltà. Se vuole fare un passo in avanti nella sua orazione deve entrare ancora di più dentro se stessa, "nel più profondo del deserto, ed ivi, in quella divina solitudine che è dentro di voi nell'essenza, nell'intimo dell'anima vostra, rinasciate nel Divin Verbo a nuova vita d'amore". Come norma deve seguire il principio seguente: "Se la vostra orazione è fruttuosa, massime questa d'adesso, deve tenervi in una morte mistica a tutto ciò che non è Dio, con un'altissima astrazione da tutto il creato". Per facilitare il cammino spirituale è necessario unire all'orazione la Comunione eucaristica. Quanto all'esame di coscienza lo faccia sulle grazie ricevute e sugli attributi di Dio, e quanto alla Confessione deve andarci per riconciliarsi e non per conferire qualcosa del suo cammino spirituale, a meno che non si senta portata. Conclude la lettera chiedendo preghiere per la Congregazione e per una eventuale fondazione delle religiose della Passione.)


I. C. P.
Mia Figliuola in Gesù Crocifisso,
se l'anima mia fosse purificata nel fuoco della Divina Carità dal fango dei miei vizi, certo che la vostra lettera m'avrebbe cagionato un gran volo d'amore in Dio e m'avrebbe fatto fare un lungo sonno di fede e di carità; ma sto come sto, e per dir meglio sto sotto la sferza misericordiosa del Signore. Temo però molto, e il perché non lo dico, perché non ho termini, né devo dirlo per esercitare quel sacro silenzio che m'ha insegnato Gesù nel suo penare: Iesus autem tacebat.(note 24 ) Onde vedo che il lume da voi avuto che io stia carico d'una gran croce è vero e ne potete star sicura.
Ma vi dico che le acque molte e moltissime sono entrate sino nell'intimo dell'anima mia.(note 25 ) Vedo che merito mille inferni e molto temo di perdere il Sommo Bene. Ah, pregate per il più povero peccatore del mondo! Pregate che Dio si plachi. Voi giubilate delle mie croci; su di ciò non so che dire. Tutte le anime più unite con Dio mi guardano con invidia, ed io credo certamente che su di ciò molto s'ingannano, e parmi di non poterne dubitare, fondato sulle mie esperienze.
Adesso, in mezzo alle acque amare che minacciano di sommergermi, rispondo al vostro quesito. La vostra orazione non è mai andata bene come adesso: voglio dire che sebbene mai ho dubitato né potuto dubitare della vostra condotta in tutto, ora però va meglio, molto e moltissimo.
Figliuola benedetta, sappiate che allora l'orazione è più perfetta quando si fa nell'intimo, nell'essenza dell'anima, la quale orat in spiritu Dei,(note 26 ) nello spirito di Dio: questo è un linguaggio altissimo; ma Dio quando vuole fa parlare anche le pietre: lasciate dunque che l'Immenso Bene si riposi nel vostro spirito. Questo è un riposo reciproco: Dio in voi e voi in Dio.(note 27 ) Oh, dolce lavoro ! Oh, lavoro divino ! Dio si ciba, dirò così, che non ho termini, Dio si ciba del vostro spirito e il vostro spirito si ciba dello Spirito di Dio: Cibus meus Christus, et ego eius.(note 28 ) In questo divino lavoro non vi puole cadere inganno, perché è lavoro di fede e d'amore.
Se potessi parlarvi a voce forse mi spiegherei più, sebbene è meglio tacere di questi arcani. Lucia, ascoltate! Fate le parti giuste; tenete il vostro che è l'orribil niente, capace di partorire tutti i mali possibili, lasciate a Dio il suo; poiché tutto il bene è suo.

5 Il vostro esame di coscienza(note 29 ) voglio che non sia altro che il dare un'occhiata alle sopragrandi misericordie che Dio vi fa, ai doni che Dio vi comparte, e che conosciate che voi dal canto vostro l'imbrattate col fango delle vostre imperfezioni. Onde ritornateli a chi ve li ha dati, ma con cuore umile e contrito, acciò li purifichi col fuoco del suo amore. Dio pone in codesto vostro puzzolente pantano i suoi tesori; ritornateli a porre dove sono venuti, acciò restino purificati. Tutto ciò che dico si fa in un batter d'occhio, e l'anima si dispone con questa verità schietta che conosce, a maggiori grazie.
Lucia, Figliuola in Cristo: Dio vi vuole far santa. Siate umile di cuore, proseguite l'orazione che Dio vi dà, come dico di sopra; non lasciate la Ss.ma Comunione.
Adesso voglio che ve n'entriate sempre più nel più profondo del deserto, ed ivi, in quella divina solitudine che è dentro di voi nell'essenza, nell'intimo dell'anima vostra, rinasciate nel Divin Verbo a nuova vita d'amore. Dio si riposa in voi: Dio tutta vi penetra e voi tutta in Dio e voi tutta trasformata nel suo amore ecc. Ah, che si perde la mia mente e mancano i concetti! Ma io ne godo di non saper parlare delle maraviglie del Signore! e ciò che ho detto non è roba mia; il mio è l'orribil nulla che parmi più orribile dell'inferno, stante il male che puol partorire d'infiniti peccati. Ah, Signor mio Gesù Cristo, guardatevi da me, che sarò peggio di Calvino e Lutero se mi lasciate un momento! Oh, quanto temo di me! Se la vostra orazione è fruttuosa, massime questa d'adesso, deve tenervi in una morte mistica(note 30 ) a tutto ciò che non è Dio, con un'altissima astrazione da tutto il creato, che è lo stesso.
Lucia non deve più viver in sé, ma in Dio: Gesù vive in Lucia e Lucia in Gesù. Ditemi: va così? Se va così, va bene!
Pregate per me assai e per la nostra Congregazione, e massime che S. D. M. mi dia lume per certa cosa che non dico; ma pregate che S. D. M. me ne dia lume, deve servir anche per voi.(note 31 ) Non dico altro.
Chiedete dopo la Ss.ma Comunione che S. D. M. ci faccia la grazia compìta per la Congregazione, da cui ne viene tutto il resto.(note 32 )
Il giorno di Maria Ss.ma Addolorata si fondò un altro Ritiro nella Diocesi di Veroli,(note 33 ) dove lasciai dodici Religiosi, e poi proseguii le Missioni,(note 34 ) e sono tornato pochi giorni sono, e ier l'altro mi feci cavar sangue così ordinato dai medici, ma poco parmi mi abbia giovato. Vi prego a rispondere a questa mia lettera in vostro comodo, e ditemi tutto. Chi scrive per voi, si spiega a meraviglia, e con lume del Signore.(note 35 )
Lunedì, seconda festa di Pentecoste, vado al Ritiro di S. Eutizio, e se scrivete, fate: Soriano, Ritiro di S. Eutizio, che la riceverò.
In quanto al vostro Confessore antico,(note 36 ) andatevi per riconciliarvi, con patto di non conferire altro del vostro spirito se non quello che vorrà lo Sposo Divino. Onde chiedete a lui licenza nel vostro interno pria di parlare. Se sentite che l'anima abbia una dolce ed umile libertà di dire, dite; altrimenti tacete se sentite il ritiramento e durezza di spirito. S. D. M. vi farà intendere il suo Divin Beneplacito.
Vi raccomando assai il Ritiro di Toscanella. Quei poveri Religiosi vorrebbero starvi anche l'estate(note 37 ) per non abbandonare quel Santuario di Maria Ss.ma, sperano che Lei li assisterà: vi vuole orazione ecc. Ditemi il vostro sentimento; io ne vado sperando bene, anche col mezzo della buona abitazione che ora hanno.
Nelle feste prossime dello Spirito Santo spero che non vi scorderete di me e della nostra Congregazione, dico nostra, perché sapete che facciamo vita comune in Dio. Gesù vi faccia una gran santa e vi benedica. Amen.
Ritiro di S. Angelo ai 25 maggio 1751 di partenza per Soriano al Ritiro di S. Eutizio, dove starò sino ai 12 di giugno almeno.
Fate questo altro atto di obbedienza, e pregate di continuo per un soggetto di Congregazione che molto mi preme, e che sta in qualche angustia anche pericolosa. Oh, Dio! Ora che avrei bisogno di tutti i soggetti; eppure sto come Dio sa. Sebbene le cose della Congregazione vanno bene, grazie a Dio, ma le richieste sono molte, anche di fondazioni, e gli operai sono pochi, pregate. Vostro Ind.mo Servo Paolo della Croce



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BURLINI LUCIA. Piansano. (n. 5)

S. Angelo - Vetralla, 17 agosto 1751.

(Originale AGCP)

(La solennità dell'Assunta è per Paolo il simbolo, anzi il modello più alto e il punto di arrivo del cammino spirituale. Per questo chiede a Lucia: "Avete fatto buona festa il giorno della Ss.ma Assunta? Se avete fatta buona festa lo conoscerete dalla maggior cognizione del vostro orribile niente, dal conoscere che se Dio vi lascia un momento, voi cadreste in un abisso di mali"."Voi siete un miracolo della Divina Misericordia, e dovete ringraziare spesso anche la terra". Paolo qui si pone la domanda, retoricamente messa in bocca alla figlia spirituale, e la cui risposta vuole essere l'oggetto centrale della lettera: "Ma Padre, dite voi, che ho da fare", per essere una grande santa, per essere "da qui avanti più fedele del passato allo Sposo Divino"?. "Adesso ve lo dico". "Tutta umiliata e riconcentrata nel vostro niente, nel vostro niente potere, niente avere, niente sapere, ma con alta e filiale confidenza nel Signore vi avete da perdere tutta nell'Abisso dell'infinita carità di Dio, che è tutto fuoco d'amore. Ed ivi in quell'Immenso Fuoco lasciar consumare tutto il vostro imperfetto, e rinascere a nuova vita deifica, vita tutta d'amore, vita tutta santa, e questa Divina Natività la farete nel Divin Verbo Cristo Signor Nostro". Dove si compie questa opera celeste? "Questo divin lavoro si fa nel più intimo dello spirito". Sì "tutto il lavoro si fa nella solitudine interiore, nel tempio dell'anima, nel Regno di Dio, che è l'anima stessa; ed ivi più s'impara tacendo, con sacro silenzio di fede, che parlando". Ora tutto l'impegno spirituale deve essere rivolto ad attuare quest'opera celeste. "Sicché morta misticamente a tutto ciò che non è Dio, con altissima astrazione da ogni cosa creata, entrate sola sola nel più profondo della sacra solitudine interiore, nel sacro deserto; e questa sacra entrata si fa con l'annichilamento, si fa con la fede e il santo amore, con alto staccamento da ogni contento sensibile per santo che sia, a cui mai si deve riguardare e tanto meno riposarvisi; ed in tal forma, ogni volta che si fanno queste introversioni o ritiramenti interiori, stando in sacro silenzio di fede e di amore, l'anima rinasce ogni momento a nuova vita di carità nel Divin Verbo che sempre ascolta ed ama". A questo livello, naturalmente sempre se si sente mossa dallo Spirito, il solo che la rende capace di entrare in comunione con la Passione, può e deve dedicarsi alla fecondissima contemplazione e alla appropriazione per amore dei sentimenti, degli atteggiamenti e dei fatti eroici vissuti dal Signore nella sua Passione. Conclude la lettera chiedendo a Lucia di pregare molto: innanzitutto per la Congregazione, poi perché Dio renda possibile la fondazione delle religiose della Passione, l'opera che lei ha intravisto nella visione avuta sotto il simbolo delle colombe, e soprattutto per la salvezza del mondo intero, "tanto addormentato", perché "vive scordato delle pene di Gesù, che sono il miracolo dei miracoli dell'amor di Dio". Per operare tale risveglio occorrono santi operai, che richiamino gli uomini al pentimento e alla conversione tramite l'annuncio forte della Passione.)


Iesus.(note 38 )
Figliuola in Gesù Crocifisso,
ebbene come avete fatto buona festa il giorno della Ss.ma Assunta?(note 39 Se avete fatta buona festa lo conoscerete dalla maggior cognizione del vostro orribile niente, dal conoscere che se Dio vi lascia un momento, voi siete andata, voi cadreste in un abisso di mali e diventereste assai peggiore di una turca.
Voi siete un miracolo della Divina Misericordia, e dovete ringraziare spesso anche la terra perché vi regge e non v'inghiottisce nel profondo. Oh, Lucia, Figliuola benedetta! Se Dio avesse fatto una delle più picciole grazie, fra le sopragrandi che ha fatte a voi, ad un assassino, a un ebreo, ad un turco, non sarebbe già un gran santo? E' così. Dunque abissatevi sempre più nel vostro nulla, ingrata creatura, e da qui avanti siate più fedele del passato allo Sposo Divino! Ma Padre, dite voi, che ho da fare? Adesso ve lo dico.
Primo: tutta umiliata e riconcentrata nel vostro niente, nel vostro niente potere, niente avere, niente sapere, ma con alta e filiale confidenza nel Signore vi avete da perdere tutta nell'Abisso dell'infinita carità di Dio, che è tutto fuoco d'amore: Deus noster ignis consumens est.(note 40 Ve lo spiegherà D. Giannantonio. Ed ivi in quell'Immenso Fuoco lasciar consumare tutto il vostro imperfetto, e rinascere a nuova vita deifica, vita tutta d'amore, vita tutta santa, e questa Divina Natività la farete nel Divin Verbo Cristo Signor Nostro.
Avvertite però che questo divin lavoro si fa nel più intimo dello spirito, nel più segreto Gabinetto. Sicché morta misticamente a tutto ciò che non è Dio, con altissima astrazione da ogni cosa creata, entrate sola sola nel più profondo della sacra solitudine interiore, nel sacro deserto; e questa sacra entrata si fa con l'annichilamento, si fa con la fede e il santo amore, con alto staccamento da ogni contento sensibile per santo che sia, a cui mai si deve riguardare e tanto meno riposarvisi; ed in tal forma, ogni volta che si fanno queste introversioni o ritiramenti interiori, stando in sacro silenzio di fede e di amore, l'anima rinasce ogni momento a nuova vita di carità nel Divin Verbo che sempre ascolta ed ama. Oh, quanto avrei da dire!
Ma troppo mi sono inoltrato, e chi sa se mi capite; ma che dico? S. D. M. non m'avrebbe lasciato scrivere così se non volesse farvi intendere; ed io so la vostra condotta. Oh Lucia! quanto siete obbligata a Dio! Oh, quanto dovete essere umile, caritativa con tutti, mansueta, paziente, aver buon concetto di tutti, fuorché di voi stessa! Oh, quanto dovete essere amica del silenzio, dello star ritirata, di fuggir l'ozio, ma lavorar e tacere, e dentro star con Dio, come ho detto di sopra. Tutto il lavoro che v'ho detto si fa nella solitudine interiore, nel tempio dell'anima, nel Regno di Dio, che è l'anima stessa; ed ivi più s'impara tacendo, con sacro silenzio di fede, che parlando. E se in tal solitudine, e rinata a nuova vita deifica che vuol dire vita santa, lo Sposo Divino vi porta a pescare nel mare della Ss.ma sua Passione,(note 41 pescate pure, figliuola, lasciatevi penetrare tutta dall'amore e dal dolore, e fatevi vostre le pene di Gesù.
In questo gran mare della Ss.ma Passione pescherete le perle di tutte le virtù di Gesù Cristo. Questa divina pesca nel gran mare delle pene del Figliuolo di Dio si fa pure senza partirsi dalla solitudine e dal silenzio interiore. Gesù v'insegnerà tutto se sarete ben umile e morta a tutto. In questo Mare della Ss.ma Passione esclamate a Dio per me e per la Congregazione, e dopo la Ss.ma Comunione offerite all'Eterno Padre il suo dolce Figliuolo, pregandolo che dilati per tutto il mondo quest'Opera, e che l'innalzi ai voti solenni;(note 42 ma fatelo ogni giorno. Oh, figliuola benedetta, se sapeste in che strette mi trovo, massime per l'ordinazione dei soggetti, che bisogna vada mendicando i titoli di Mensa Comune, ed ora da N. S.(note 43 me ne sono concessi 8, ora 12, ed adesso sono finiti, e so che il Papa è difficile a concederne altri perché la Congregazione nasce; ed inoltre bisogna combattere per far venir le dimissorie dai Vescovi lontani. Oh, quante difficoltà! Io tutto fò per amor di Dio. Ma i lumi sono stati dei voti solenni, e li ho chiesti sempre costantemente, e solamente per ora sono stati concessi ed approvati per semplici. Veramente così ha fatto la S. Sede con S. Camillo De Lellis, con gli Scolopii,(note 44 con altri, e poi li ha elevati a solenni. Esclamate dunque, strappiamogli la grazia di mano, interponiamo Maria Ss.ma, S. Michele Arcangelo, S. Giuseppe e tutti gli Angeli e Santi. Avvertite, non fate la poltrona, che ora è tempo ecc.; con la fede, umiltà e carità e con l'assiduo pregare si otterrà tutto perché questo deve essere parto d'orazione. E voi poverella umiliatevi assai vedendo che S. D. M. vi fa quest'onore di darvi la parte con le orazioni in un'opera tanto eccelsa. Vi dico di più che se non si ottiene tal grazia, non potrà mai riuscire l'affare che Dio vi fece conoscere sotto il simbolo delle colombe,(note 45 m'intendete? Di più, mai si potrà dilatare, mai avremo gran soggetti di alta abilità. Or vedete se bisogna esclamare per ottenere tal grazia. Offerite Gesù appassionato al Padre, ditegli, che se il mondo non merita questa visita di tanta misericordia, lo merita però Gesù; ditegli, e parlategli franco ma con profondissima riverenza, che il mondo vive scordato delle pene di Gesù, che sono il miracolo dei miracoli dell'amor di Dio, e che mandi i servi suoi di questa Congregazione a suonare la tromba della santa predicazione per risvegliare il mondo tanto addormentato,(note 46 e soprattutto pregatelo che si plachi per me, che io conosco chiaro che sono la cagione che si ritarda una grazia tanto stupenda.Lo Spirito Santo v'insegnerà lui. Tenete tutto segreto. Gesù vi benedica e vi faccia tanto santa quanto desidero. Amen.(note 47 )
S. Angelo ai 17 agosto 1751

Le cose che confido al vostro cuore devono star segrete e trattarle solo con Dio; e don Giannantonio(note 48 ) deve fare la parte sua dal Sacro Altare, che val più che tutto, e se non lo farà faremo i conti.

Vostro Ind.mo Servo
Paolo della Croce






NOTE:

P. Massimilano Anselmi


Note alla lettera 48


Lucia Burlini