Catechismo Chiesa Catt. 1199


ARTICOLO 2

DIVERSITÀ LITURGICA E UNITÀ DEL MISTERO



Tradizioni liturgiche e cattolicità della Chiesa

1200 Dalla prima comunità di Gerusalemme fino alla parusia, le Chiese di Dio, fedeli alla fede apostolica, celebrano, in ogni luogo, lo stesso mistero pasquale. Il mistero celebrato nella liturgia è uno, ma variano le forme nelle quali esso è celebrato.

1201 È tale l'insondabile ricchezza del mistero di Cristo che nessuna tradizione liturgica può esaurirne l'espressione. La storia dello sbocciare e dello svilupparsi di questi riti testimonia una stupefacente complementarità. Quando le Chiese hanno vissuto queste tradizioni liturgiche in comunione tra loro nella fede e nei sacramenti della fede, si sono reciprocamente arricchite crescendo nella fedeltà alla Tradizione e alla missione comune a tutta la Chiesa. (136)

(136) Cf Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, EN 63-64: AAS 68 (1976) 53-55.

1202 Le varie tradizioni liturgiche hanno avuto origine proprio in funzione della missione della Chiesa. Le Chiese di una stessa area geografica e culturale sono giunte a celebrare il mistero di Cristo con espressioni particolari, culturalmente caratterizzate: nella tradizione del « deposito della fede », (137) nel simbolismo liturgico, nell'organizzazione della comunione fraterna, nella comprensione teologica dei misteri e in varie forme di santità. In questo modo Cristo, luce e salvezza di tutti i popoli, viene manifestato attraverso la vita liturgica di una Chiesa al popolo e alla cultura ai quali essa è inviata e nei quali è radicata. La Chiesa è cattolica: può quindi integrare nella sua unità, purificandole, tutte le vere ricchezze delle culture. (138)

(137) Cf
2Tm 1,14.
(138) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 23, AAS 57 (1965) 28-29; Id., Decr. Unitatis redintegratio, UR 4: AAS 57 (1964) 95.

1203 Le tradizioni liturgiche, o riti, attualmente in uso nella Chiesa sono il rito latino (principalmente il rito romano, ma anche i riti di certe Chiese locali, come il rito ambrosiano o di certi ordini religiosi) e i riti bizantino, alessandrino o copto, siriaco, armeno, maronita e caldeo. « Il sacro Concilio, in fedele ossequio alla tradizione, dichiara che la santa Madre Chiesa considera con uguale diritto e onore tutti i riti legittimamente riconosciuti, e vuole che in avvenire essi siano conservati e in ogni modo incrementati ». (139)

(139) Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium
SC 4, AAS 56 (1964) 98.


Liturgia e culture

1204 La celebrazione della liturgia deve quindi corrispondere al genio e alla cultura dei diversi popoli. (140) Affinché il mistero di Cristo sia « rivelato [...] a tutte le genti perché obbediscano alla fede » (Rm 16,26), esso deve essere annunziato, celebrato e vissuto in tutte le culture, così che queste non vengano abolite, ma recuperate e portate a compimento grazie ad esso. (141) La moltitudine dei figli di Dio, infatti, ha accesso al Padre, per rendergli gloria, in un solo Spirito, con e per mezzo della propria cultura umana, assunta e trasfigurata da Cristo.

(140) Cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium SC 37-40, AAS 56 (1964) 110-111.
(141) Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi tradendae, CTR 53: AAS 71 (1979) 1319-1321.

1205 « Nella liturgia, e segnatamente in quella dei sacramenti, c'è una parte immutabile, perché di istituzione divina, di cui la Chiesa è custode, e ci sono parti suscettibili di cambiamento, che essa ha il potere, e talvolta anche il dovere, di adattare alle culture dei popoli recentemente evangelizzati ». (142)

(142) Giovanni Paolo II, Lett. ap. Vicesimus quintus annus, 16: AAS 81 (1989) 912-913; cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium,
SC 21: AAS 56 (1964) 105-106.

1206 « La diversità liturgica può essere fonte di arricchimento, ma può anche provocare tensioni, reciproche incomprensioni e persino scismi. In questo campo è chiaro che la diversità non deve nuocere all'unità. Essa non può esprimersi che nella fedeltà alla fede comune, ai segni sacramentali, che la Chiesa ha ricevuto da Cristo, e alla comunione gerarchica. L'adattamento alle culture esige anche una conversione del cuore e, se è necessario, anche rotture con abitudini ancestrali incompatibili con la fede cattolica ». (143)

(143) Giovanni Paolo II, Lett. ap. Vicesimus quintus annus, 16: AAS 81 (1989) 913.


In sintesi

1207 È opportuno che la celebrazione della liturgia tenda ad esprimersi nella cultura del popolo in cui la Chiesa è inserita, senza tuttavia sottomettersi ad essa. D'altra parte, la liturgia stessa genera e plasma le culture.

1208 Le diverse tradizioni liturgiche, o riti, legittimamente riconosciuti, in quanto significano e comunicano lo stesso mistero di Cristo, manifestano la cattolicità della Chiesa.

1209 Il criterio che assicura l'unità nella pluriformità delle tradizioni liturgiche è la fedeltà alla Tradizione apostolica, ossia: la comunione nella fede e nei sacramenti ricevuti dagli Apostoli, comunione che è significata e garantita dalla successione apostolica.






SEZIONE SECONDA

«I SETTE SACRAMENTI DELLA CHIESA»

1210 I sacramenti della Nuova Legge sono istituiti da Cristo e sono sette, ossia: il Battesimo, la Confermazione, l'Eucaristia, la Penitenza, l'Unzione degli infermi, l'Ordine e il Matrimonio. I sette sacramenti toccano tutte le tappe e tutti i momenti importanti della vita del cristiano: grazie ad essi, la vita di fede dei cristiani nasce e cresce, riceve la guarigione e il dono della missione. In questo si dà una certa somiglianza tra le tappe della vita naturale e quelle della vita spirituale. (1)

1211 Seguendo questa analogia saranno presentati per primi i tre sacramenti dell'iniziazione cristiana (capitolo primo), poi i sacramenti della guarigione (capitolo secondo), infine i sacramenti che sono al servizio della comunione e della missione dei fedeli (capitolo terzo). Quest'ordine non è certo l'unico possibile; permette tuttavia di vedere che i sacramenti formano un organismo nel quale ciascuno di essi ha il suo ruolo vitale. In questo organismo l'Eucaristia occupa un posto unico in quanto è il « sacramento dei sacramenti »: « Gli altri sono tutti ordinati a questo come al loro specifico fine ». (2)

(1) Cf San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae,
III 65,1, c: Ed. Leon. 12, 56-57.
(2) San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III 65,3, c: Ed. Leon. 12, 60).



CAPITOLO PRIMO

I SACRAMENTI DELL'INIZIAZIONE CRISTIANA

1212 Con i sacramenti dell'iniziazione cristiana, il Battesimo, la Confermazione e l'Eucaristia, sono posti i fondamenti di ogni vita cristiana. « La partecipazione alla natura divina, che gli uomini ricevono in dono mediante la grazia di Cristo, rivela una certa analogia con l'origine, lo sviluppo e l'accrescimento della vita naturale. Difatti i fedeli, rinati nel santo Battesimo, sono corroborati dal sacramento della Confermazione e, quindi, sono nutriti con il cibo della vita eterna nell'Eucaristia, sicché, per effetto di questi sacramenti dell'iniziazione cristiana, sono in grado di gustare sempre più e sempre meglio i tesori della vita divina e progredire fino al raggiungimento della perfezione della carità ». (3)

(3) Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae: AAS 63 (1971) 657; cf Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, Introduzione generale, 1-2 (Libreria Editrice Vaticana 1992) p. 17).


ARTICOLO 1

IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO

1213 Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d'ingresso alla vita nello Spirito (« vitae spiritualis ianua »), e la porta che apre l'accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione: (4) « Baptismus est sacramentum regenerationis per aquam in verbo – Il Battesimo può definirsi il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l'acqua e la parola ». (5)

(4) Cf Concilio di Firenze, Decretum pro Armenis:
DS 1314 CIC canoni CIC 204, § 1. CIC 849; CCEO canone CIO 675, § 1.
(5) Catechismo Romano 2, 2, 5: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 179.


I. Come viene chiamato questo sacramento?

1214 Lo si chiama Battesimo dal rito centrale con il quale è compiuto: battezzare (« baptizein » in greco) significa « tuffare », « immergere »; l'« immersione » nell'acqua è simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo, dalla quale risorge con lui, (6) quale « nuova creatura » (2Co 5,17 Ga 6,15).

(6) Cf Rm 6,3-4 Col 2,12.

1215 Questo sacramento è anche chiamato il « lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo » (Tt 3,5), poiché significa e realizza quella nascita dall'acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno « può entrare nel regno di Dio » (Jn 3,5).

1216 « Questo lavacro è chiamato illuminazione, perché coloro che ricevono questo insegnamento [catechistico] vengono illuminati nella mente ». (7) Poiché nel Battesimo ha ricevuto il Verbo, « la luce vera che illumina ogni uomo » (Jn 1,9), il battezzato, dopo essere stato « illuminato », (8) è divenuto « figlio della luce » (9) e « luce » egli stesso (Ep 5,8):

II Battesimo « è il più bello e magnifico dei doni di Dio. [...] Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d'immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso. Dono, poiché è dato a coloro che non portano nulla; grazia, perché viene elargito anche ai colpevoli; Battesimo, perché il peccato viene seppellito nell'acqua; unzione, perché è sacro e regale (tali sono coloro che vengono unti); illuminazione, perché è luce sfolgorante; veste, perché copre la nostra vergogna; lavacro, perché ci lava; sigillo, perché ci custodisce ed è il segno della signoria di Dio ». (10)

(7) San Giustino, Apologia, 1, 61: CA 1,168.
(8) Cf He 10,32.
(9) Cf 1Th 5,5.
(10) San Gregorio Nazianzeno, Oratio 40, 3-4: SC 358,202-204.


II. Il Battesimo nell'Economia della salvezza


Le prefigurazioni del Battesimo nell'Antica Alleanza

1217 Nella liturgia della Notte pasquale, in occasione della benedizione dell'acqua battesimale, la Chiesa fa solenne memoria dei grandi eventi della storia della salvezza che prefiguravano il mistero del Battesimo:

« O Dio, [...] tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza; e in molti modi, attraverso i tempi, hai preparato l'acqua, tua creatura, ad essere segno del Battesimo ». (11)

(11) Veglia Pasquale, Benedizione dell'acqua: Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 177.

1218 Fin dalle origini del mondo l'acqua, questa umile e meravigliosa creatura, è la fonte della vita e della fecondità. La Sacra Scrittura la vede come « covata » dallo Spirito di Dio: (12)

« Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque perché contenessero in germe la forza di santificare ». (13)

(12) Cf
Gn 1,2.
(13) Veglia Pasquale, Benedizione dell'acqua: Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 177.

1219 La Chiesa ha visto nell'arca di Noè una prefigurazione della salvezza per mezzo del Battesimo. Infatti, per mezzo di essa, « poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua » (1P 3,20):

« Nel diluvio hai prefigurato il Battesimo, perché, oggi come allora, l'acqua segnasse la fine del peccato e l'inizio della vita nuova ». (14)

(14) Veglia Pasquale, Benedizione dell'acqua: Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 177.

1220 Se l'acqua di fonte è simbolo di vita, l'acqua del mare è un simbolo di morte. Per questo poteva essere figura del mistero della croce. Per mezzo di questo simbolismo il Battesimo significa la comunione alla morte di Cristo.

1221 È soprattutto il passaggio del Mar Rosso, vera liberazione d'Israele dalla schiavitù d'Egitto, che annunzia la liberazione operata dal Battesimo:

« Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati ». (15)

(15) Veglia Pasquale, Benedizione dell'acqua: Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 177.


1222 Infine il Battesimo è prefigurato nella traversata del Giordano, grazie alla quale il popolo di Dio riceve il dono della terra promessa alla discendenza di Abramo, immagine della vita eterna. La promessa di questa beata eredità si compie nella Nuova Alleanza.


Il battesimo di Cristo

1223 Tutte le prefigurazioni dell'Antica Alleanza trovano la loro realizzazione in Gesù Cristo. Egli dà inizio alla sua vita pubblica dopo essersi fatto battezzare da san Giovanni Battista nel Giordano (16) e, dopo la sua risurrezione, affida agli Apostoli questa missione: « Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato » (Mt 28,19-20). (17)

(16) Cf Mt 3,13.
(17) Cf Mc 16,15-16.

1224 Nostro Signore si è volontariamente sottoposto al battesimo di san Giovanni, destinato ai peccatori, per compiere ogni giustizia. (18) Questo gesto di Gesù è una manifestazione del suo « annientamento ». (19) Lo Spirito che si librava sulle acque della prima creazione, scende ora su Cristo, come preludio della nuova creazione, e il Padre manifesta Gesù come il suo Figlio prediletto. (20)

(18) Cf
Mt 3,15.
(19) Cf Ph 2,7.
(20) Cf Mt 3,16-17.

1225 È con la sua pasqua che Cristo ha aperto a tutti gli uomini le fonti del Battesimo. Egli, infatti, aveva già parlato della passione, che avrebbe subìto a Gerusalemme, come di un « battesimo » con il quale doveva essere battezzato. (21) Il sangue e l'acqua sgorgati dal fianco trafitto di Gesù crocifisso (22) sono segni del Battesimo e dell'Eucaristia, sacramenti della vita nuova: (23) da quel momento è possibile nascere « dall'acqua e dallo Spirito » per entrare nel regno dei cieli (Jn 3,5).

« Considera, quando sei battezzato, donde viene il Battesimo, se non dalla croce di Cristo, dalla morte di Cristo. Tutto il mistero sta nel fatto che egli ha patito per te. In lui tu sei redento, in lui tu sei salvato ». (24)

(21) Cf Mc 10,38 Lc 12,50.
(22) Cf Jn 19,34.
(23) Cf 1Jn 5,6-8.
(24) Sant'Ambrogio, De sacramentis, 2, 2, 6: CSEL 73, 27-28 (PL 16, 425-426).


Il Battesimo nella Chiesa

1226 Dal giorno della pentecoste la Chiesa ha celebrato e amministrato il santo Battesimo. Infatti san Pietro, alla folla sconvolta dalla sua predicazione, dichiara: « Pentitevi, e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo » (Ac 2,38). Gli Apostoli e i loro collaboratori offrono il Battesimo a chiunque crede in Gesù: Giudei, timorati di Dio, pagani. (25) Il Battesimo appare sempre legato alla fede: « Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia », dichiara san Paolo al suo carceriere a Filippi. Il racconto continua: « Subito il carceriere si fece battezzare con tutti i suoi » (Ac 16,31-33).

(25) Cf Ac 2,41 Ac 8,12-13 Ac 10,48 Ac 16,15.

1227 Secondo l'apostolo san Paolo, mediante il Battesimo il credente comunica alla morte di Cristo; con lui è sepolto e con lui risuscita:

« Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte. Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova » (
Rm 6,3-4). (26) I battezzati si sono « rivestiti di Cristo ». (27) Mediante l'azione dello Spirito Santo, il Battesimo è un lavacro che purifica, santifica e giustifica. (28)

(26) Cf Col 2,12.
(27) Cf Ga 3,27.
(28) Cf 1Co 6,11 1Co 12,13.

1228 Il Battesimo è quindi un bagno d'acqua nel quale « il seme incorruttibile » della Parola di Dio produce il suo effetto vivificante. (29) Sant'Agostino dirà del Battesimo: « Accedit verbum ad elementum, et fit sacramentum – Si unisce la parola all'elemento, e nasce il sacramento ». (30)

(29) Cf
1P 1,23 Ep 5,26.
(30) Sant'Agostino, In Iohannis evangelium tractatus, 80, 3: CCL 36, 529 (PL 35, 1840).


III. Come viene celebrato il sacramento del Battesimo?


L'iniziazione cristiana

1229 Diventare cristiano richiede, fin dal tempo degli Apostoli, un cammino e una iniziazione con diverse tappe. Questo itinerario può essere percorso rapidamente o lentamente. Dovrà in ogni caso comportare alcuni elementi essenziali: l'annunzio della Parola, l'accoglienza del Vangelo che provoca una conversione, la professione di fede, il Battesimo, l'effusione dello Spirito Santo, l'accesso alla Comunione eucaristica.

1230 Questa iniziazione ha assunto forme molto diverse nel corso dei secoli e secondo le circostanze. Nei primi secoli della Chiesa l'iniziazione cristiana ha conosciuto un grande sviluppo, con un lungo periodo di catecumenato e una serie di riti preparatori che scandivano liturgicamente il cammino della preparazione catecumenale per concludersi con la celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana.

1231 Dove il Battesimo dei bambini è diventato largamente la forma abituale della celebrazione del sacramento, questa è divenuta un atto unico che, in modo molto abbreviato, integra le tappe preparatorie dell'iniziazione cristiana. Per la sua stessa natura il Battesimo dei bambini richiede un catecumenato postbattesimale.Non si tratta soltanto della necessità di una istruzione posteriore al Battesimo, ma del necessario sviluppo della grazia battesimale nella crescita della persona. È l'ambito proprio del catechismo.

1232 Il Concilio Vaticano II ha ripristinato, per la Chiesa latina, « il catecumenato degli adulti, diviso in più gradi ». (31) I riti si trovano nell'Ordo initiationis christianae adultorum (1972). Il Concilio ha inoltre permesso che « nelle terre di missione sia acconsentito accogliere [...] anche quegli elementi di iniziazione in uso presso ogni popolo, nella misura in cui possono essere adattati al rito cristiano ». (32)

(31) Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium
SC 64, AAS 56 (1964) 117.
(32) Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium SC 65, AAS 56 (1964) 117; cf Ibid., SC 37-40: AAS 56 (1964) 110-111.

1233 Oggi, dunque, in tutti i riti latini e orientali, l'iniziazione cristiana degli adulti incomincia con il loro ingresso nel catecumenato e arriva al suo culmine nella celebrazione unitaria dei tre sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia. (33) Nei riti orientali l'iniziazione cristiana dei bambini incomincia con il Battesimo immediatamente seguito dalla Confermazione e dall'Eucaristia, mentre nel rito romano essa continua durante alcuni anni di catechesi, per concludersi più tardi con la Confermazione e l'Eucaristia, culmine della loro iniziazione cristiana. (34)

(33) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes
AGD 14, AAS 58 (1966) 963; CIC canoni CIC 851 CIC 865-866.
(34) Cf CIC canoni CIC 851,2 CIC 868.


La mistagogia della celebrazione

1234 Il significato e la grazia del sacramento del Battesimo appaiono chiaramente nei riti della sua celebrazione. Seguendo con attenta partecipazione i gesti e le parole di questa celebrazione, i fedeli sono iniziati alle ricchezze che tale sacramento significa e opera in ogni nuovo battezzato.

1235 Il segno della croce, all'inizio della celebrazione, esprime il sigillo di Cristo su colui che sta per appartenergli e significa la grazia della redenzione che Cristo ci ha acquistato per mezzo della sua croce.

1236 L'annunzio della Parola di Dio illumina con la verità rivelata i candidati e l'assemblea, e suscita la risposta della fede, inseparabile dal Battesimo. Infatti il Battesimo è in modo tutto particolare « il sacramento della fede », poiché segna l'ingresso sacramentale nella vita di fede.

1237 Dal momento che il Battesimo significa la liberazione dal peccato e dal suo istigatore, il diavolo, vengono pronunziati uno (o più) esorcismo(i) sul candidato. Questi viene unto con l'olio dei catecumeni, oppure il celebrante impone su di lui la mano, ed egli rinunzia esplicitamente a Satana. Così preparato, può professare la fede della Chiesa alla quale sarà « consegnato » per mezzo del Battesimo. (35)

(35) Cf
Rm 6,17.

1238 L'acqua battesimale viene quindi consacrata mediante una preghiera di epiclesi (sia al momento stesso, sia nella Veglia pasquale). La Chiesa chiede a Dio che, per mezzo del suo Figlio, la potenza dello Spirito Santo discenda su quest'acqua, in modo che quanti vi saranno battezzati nascano « dall'acqua e dallo Spirito » (Jn 3,5).

1239 Segue poi il rito essenziale del sacramento: il Battesimo propriamente detto, che significa e opera la morte al peccato e l'ingresso nella vita della Santissima Trinità attraverso la configurazione al mistero pasquale di Cristo. Il Battesimo viene compiuto nel modo più espressivo per mezzo della triplice immersione nell'acqua battesimale. Ma fin dall'antichità può anche essere conferito versando per tre volte l'acqua sul capo del candidato.

1240 Nella Chiesa latina questa triplice infusione è accompagnata dalle parole del ministro: « N., io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ». Nelle liturgie orientali, mentre il catecumeno è rivolto verso l'Oriente, il sacerdote dice: « Il servo di Dio, N., è battezzato nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo ». E, all'invocazione di ogni Persona della Santissima Trinità, lo immerge nell'acqua e lo risolleva.

1241 L'unzione con il sacro crisma, olio profumato consacrato dal Vescovo, significa il dono dello Spirito Santo elargito al nuovo battezzato. Egli è divenuto un cristiano, ossia « unto » di Spirito Santo, incorporato a Cristo, che è unto Sacerdote, Profeta e Re. (36)

(36) Cf Rito del Battesimo dei bambini, 71 (Libreria Editrice Vaticana 1995) p. 67.

1242 Nella liturgia delle Chiese Orientali, l'unzione post-battesimale costituisce il sacramento della Crismazione (Confermazione). Nella liturgia romana, essa annunzia una seconda unzione con il sacro crisma che sarà effettuata dal Vescovo: cioè il sacramento della Confermazione, il quale, per così dire, « conferma » e porta a compimento l'unzione battesimale.

1243 La veste bianca significa che il battezzato si è rivestito di Cristo, (37) che egli è risorto con Cristo. La candela, accesa al cero pasquale, significa che Cristo ha illuminato il neofita. In Cristo i battezzati sono « la luce del mondo » (Mt 5,14). (38) Il nuovo battezzato è ora figlio di Dio nel Figlio unigenito. Può dire la preghiera dei figli di Dio: il Padre nostro.

(37) Cf Ga 3,27.
(38) Cf Ph 2,15.


1244 La prima Comunione eucaristica. Divenuto figlio di Dio, rivestito dell'abito nuziale, il neofita è ammesso « al banchetto delle nozze dell'Agnello » e riceve il nutrimento della vita nuova, il Corpo e il Sangue di Cristo. Le Chiese Orientali conservano una viva coscienza dell'unità dell'iniziazione cristiana amministrando la santa Comunione a tutti i neo-battezzati e confermati, anche ai bambini piccoli, ricordando la parola del Signore: « Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite » (Mc 10,14). La Chiesa latina, che permette l'accesso alla santa Comunione solo a coloro che hanno raggiunto l'uso di ragione, mette in luce che il Battesimo introduce all'Eucaristia accostando all'altare il bambino neobattezzato per la preghiera del « Padre nostro ».

1245 La benedizione solenne conclude la celebrazione del Battesimo. In occasione del Battesimo dei neonati la benedizione della madre occupa un posto di rilievo.



IV. Chi può ricevere il Battesimo?

1246 « È capace di ricevere il Battesimo ogni uomo e solo l'uomo non ancora battezzato ». (39)

(39) CIC canone
CIC 864 cf CCEO canone CIO 679.


Il Battesimo degli adulti

1247 Dalle origini della Chiesa, il Battesimo degli adulti è la situazione più normale là dove l'annunzio del Vangelo è ancora recente. Il catecumenato (preparazione al Battesimo) occupa in tal caso un posto importante. In quanto iniziazione alla fede e alla vita cristiana, esso deve disporre ad accogliere il dono di Dio nel Battesimo, nella Confermazione e nell'Eucaristia.

1248 Il catecumenato, o formazione dei catecumeni, ha lo scopo di permettere a questi ultimi, in risposta all'iniziativa divina e in unione con una comunità ecclesiale, di condurre a maturità la loro conversione e la loro fede. Si tratta di una formazione « alla vita cristiana » mediante la quale « i discepoli vengono in contatto con Cristo, loro Maestro. Perciò i catecumeni siano convenientemente iniziati al mistero della salvezza e alla pratica delle norme evangeliche, e mediante i riti sacri, da celebrare in tempi successivi, siano introdotti nella vita della fede, della liturgia e della carità del popolo di Dio ». (40)

(40) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes
AGD 14, AAS 58 (1966) 962-963; cf Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, Introduzione, 19 (Libreria Editrice Vaticana 1992) p. 33; Ibid., Tempo e riti del catecumenato, 98, p. 71.

1249 I catecumeni « sono già uniti alla Chiesa, appartengono già alla famiglia del Cristo, e spesso vivono già una vita di fede, di speranza e di carità ». (41) « La Madre Chiesa, come già suoi, li ricopre del suo amore e delle sue cure ». (42)

(41) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes
AGD 14, AAS 58 (1966) 963.
(42) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 14, AAS 57 (1965) 19; cf CIC canoni CIC 206 CIC 788.


Il Battesimo dei bambini

1250 Poiché nascono con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale, anche i bambini hanno bisogno della nuova nascita nel Battesimo (43) per essere liberati dal potere delle tenebre e trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio, (44) alla quale tutti gli uomini sono chiamati. La pura gratuità della grazia della salvezza si manifesta in modo tutto particolare nel Battesimo dei bambini. La Chiesa e i genitori priverebbero quindi il bambino della grazia inestimabile di diventare figlio di Dio se non gli conferissero il Battesimo poco dopo la nascita. (45)

(43) Cf Concilio di Trento, Sess. 5a, Decretum de peccato originali, canone 4:
DS 1514.
(44) Cf Col 1,12-14.
(45) Cf CIC canone CIC 867 CCEO canone CIO 686, § 1.

1251 I genitori cristiani riconosceranno che questa pratica corrisponde pure al loro ruolo di alimentare la vita che Dio ha loro affidato. (46)

(46) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 11, AAS 57 (1965) 15-16; Ibid., LG 41: AAS 57 (1965) 47; Id., Cost. past. Gaudium et spes, GS 48: AAS 58 (1966) 1067-1069; CIC canoni CIC 774, § 2. CIC 1136.

1252 L'usanza di battezzare i bambini è una tradizione della Chiesa da tempo immemorabile. Essa è esplicitamente attestata fin dal secondo secolo. È tuttavia probabile che, fin dagli inizi della predicazione apostolica, quando « famiglie » intere hanno ricevuto il Battesimo, (47) siano stati battezzati anche i bambini. (48)

(47) Cf
Ac 16,15 Ac 16,33 Ac 18,8 1Co 1,16.
(48) Cf Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Pastoralis actio, 4: AAS 72 (1980) 1139.


Fede e Battesimo

1253 Il Battesimo è il sacramento della fede. (49) La fede però ha bisogno della comunità dei credenti. È soltanto nella fede della Chiesa che ogni fedele può credere. La fede richiesta per il Battesimo non è una fede perfetta e matura, ma un inizio, che deve svilupparsi. Al catecumeno o al suo padrino viene domandato: « Che cosa chiedi alla Chiesa di Dio? ». Ed egli risponde: « La fede! ».

(49) Cf
Mc 16,16.

1254 In tutti i battezzati, bambini o adulti, la fede deve crescere dopo il Battesimo. Per questo ogni anno, nella Veglia pasquale, la Chiesa celebra la rinnovazione delle promesse battesimali. La preparazione al Battesimo conduce soltanto alla soglia della vita nuova. Il Battesimo è la sorgente della vita nuova in Cristo, dalla quale fluisce l'intera vita cristiana.

1255 Perché la grazia battesimale possa svilupparsi è importante l'aiuto dei genitori. Questo è pure il ruolo del padrino o della madrina, che devono essere credenti solidi, capaci e pronti a sostenere nel cammino della vita cristiana il neo-battezzato, bambino o adulto. (50) Il loro compito è una vera funzione ecclesiale (« officium »). (51) L'intera comunità ecclesiale ha una parte di responsabilità nello sviluppo e nella conservazione della grazia ricevuta nel Battesimo.

(50) Cf CIC canoni
CIC 872-874.
(51) Cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium SC 67, AAS 56 (1964) 118.


V. Chi può battezzare?

1256 I ministri ordinari del Battesimo sono il Vescovo e il presbitero, e, nella Chiesa latina, anche il diacono. (52) In caso di necessità, chiunque, anche un non battezzato, purché abbia l'intenzione richiesta, può battezzare, (53) utilizzando la formula battesimale trinitaria. L'intenzione richiesta è di voler fare ciò che fa la Chiesa quando battezza. La Chiesa trova la motivazione di questa possibilità nella volontà salvifica universale di Dio (54) e nella necessità del Battesimo per la salvezza. (55)

(52) Cf CIC canone
CIC 861, § 1; CCEO canone CIO 677, § 1.
(53) Cf CIC canone CIC 861, § 2.
(54) Cf 1Tm 2,4.
(55) Cf Mc 16,16.


VI. La necessità del Battesimo

1257 Il Signore stesso afferma che il Battesimo è necessario per la salvezza. (56) Per questo ha comandato ai suoi discepoli di annunziare il Vangelo e di battezzare tutte le nazioni. (57) Il Battesimo è necessario alla salvezza per coloro ai quali è stato annunziato il Vangelo e che hanno avuto la possibilità di chiedere questo sacramento. (58) La Chiesa non conosce altro mezzo all'infuori del Battesimo per assicurare l'ingresso nella beatitudine eterna; perciò si guarda dal trascurare la missione ricevuta dal Signore di far rinascere « dall'acqua e dallo Spirito » tutti coloro che possono essere battezzati. Dio ha legato la salvezza al sacramento del Battesimo, tuttavia egli non è legato ai suoi sacramenti.

(56) Cf
Jn 3,5.
(57) Cf Mt 28,20, Concilio di Trento, Sess 7, Decretum de sacramentis, Canones de sacramento Baptismi, canone 5, DS 1618 Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 14, AAS 57 18 Id., Decr. Ad gentes AGD 5, AAS 58 951-952.
(58) Cf Mc 16,16.

1258 Da sempre la Chiesa è fermamente convinta che quanti subiscono la morte a motivo della fede, senza aver ricevuto il Battesimo, vengono battezzati mediante la loro stessa morte per Cristo e con lui. Questo Battesimo di sangue, come pure il desiderio del Battesimo, porta i frutti del Battesimo, anche senza essere sacramento.

1259 Per i catecumeni che muoiono prima del Battesimo, il loro desiderio esplicito di riceverlo, unito al pentimento dei propri peccati e alla carità, assicura loro la salvezza che non hanno potuto ricevere mediante il sacramento.

1260 « Cristo è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina, perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale ». (59) Ogni uomo che, pur ignorando il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, cerca la verità e compie la volontà di Dio come la conosce, può essere salvato. È lecito supporre che tali persone avrebbero desiderato esplicitamente il Battesimo, se ne avessero conosciuta la necessità.

(59) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes
GS 22, AAS 58 (1966) 1043; cf Id., Cost. dogm. Lumen gentium, LG 16: AAS 57 (1965) 20; Id., Decr. Ad gentes, AGD 7: AAS 58 (1966) 955.

1261 Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti, la grande misericordia di Dio, « il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati » (1Tm 2,4), e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: « Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite » (Mc 10,14), ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza Battesimo. Tanto più pressante è perciò l'invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo Battesimo.




Catechismo Chiesa Catt. 1199