Catechismo Chiesa Catt. 1262

VII. La grazia del Battesimo

1262 I diversi effetti operati dal Battesimo sono significati dagli elementi sensibili del rito sacramentale. L'immersione nell'acqua richiama i simbolismi della morte e della purificazione, ma anche della rigenerazione e del rinnovamento. I due effetti principali sono dunque la purificazione dai peccati e la nuova nascita nello Spirito Santo. (60)

(60) Cf
Ac 2,38 Jn 3,5.


Per la remissione dei peccati

1263 Per mezzo del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali, come pure tutte le pene del peccato. (61) In coloro che sono stati rigenerati, infatti, non rimane nulla che impedisca loro di entrare nel regno di Dio, né il peccato di Adamo, né il peccato personale, né le conseguenze del peccato, di cui la più grave è la separazione da Dio.

(61) Cf Concilio di Firenze, Decretum pro Armenis:
DS 1316.

1264 Rimangono tuttavia nel battezzato alcune conseguenze temporali del peccato, quali le sofferenze, la malattia, la morte, o le fragilità inerenti alla vita come le debolezze del carattere, ecc., e anche una inclinazione al peccato che la Tradizione chiama la concupiscenza, o, metaforicamente, l'incentivo del peccato (« fomes peccati »): « Essendo questa lasciata per la prova, non può nuocere a quelli che non vi acconsentono e che le si oppongono virilmente con la grazia di Gesù Cristo. Anzi, "non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole" (2Tm 2,5) ». (62)

(62) Concilio di Trento, Sess. 5a, Decretum de peccato originali, canone 5: DS 1515.

«Una nuova creatura»

1265 Il Battesimo non soltanto purifica da tutti i peccati, ma fa pure del neofita una « nuova creatura » (2Co 5,17), un figlio adottivo di Dio (63) che è divenuto « partecipe della natura divina » (2P 1,4), membro di Cristo (64) e coerede con lui, (65) tempio dello Spirito Santo. (66)

(63) Cf Ga 4,5-7.
(64) Cf 1Co 6,15 1Co 12,27.
(65) Cf Rm 8,17.
(66) Cf 1Co 6,19.

1266 La Santissima Trinità dona al battezzato la grazia santificante, la grazia della giustificazione che

- lo rende capace di credere in Dio, di sperare in lui e di amarlo per mezzo delle virtù teologali;
- gli dà la capacità di vivere e agire sotto la mozione dello Spirito Santo per mezzo dei doni dello Spirito Santo;
- gli permette di crescere nel bene per mezzo delle virtù morali.
In questo modo tutto l'organismo della vita soprannaturale del cristiano ha la sua radice nel santo Battesimo.


Incorporati alla Chiesa, corpo di Cristo

1267 Il Battesimo ci fa membra del corpo di Cristo. « Siamo membra gli uni degli altri » (Ep 4,25). Il Battesimo incorpora alla Chiesa. Dai fonti battesimali nasce l'unico popolo di Dio della Nuova Alleanza che supera tutti i limiti naturali o umani delle nazioni, delle culture, delle razze e dei sessi: « In realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo » (1Co 12,13).

1268 I battezzati sono divenuti « pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo » (1P 2,5). Per mezzo del Battesimo sono partecipi del sacerdozio di Cristo, della sua missione profetica e regale, sono « la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui » che li « ha chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile luce » (1P 2,9). Il Battesimo rende partecipi del sacerdozio comune dei fedeli.

1269 Divenuto membro della Chiesa, il battezzato non appartiene più a se stesso, (67) ma a colui che è morto e risuscitato per noi. (68) Perciò è chiamato a sottomettersi agli altri, (69) a servirli (70) nella comunione della Chiesa, ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa, (71) e a trattarli « con rispetto e carità ». (72) Come il Battesimo comporta responsabilità e doveri, allo stesso modo il battezzato fruisce anche di diritti in seno alla Chiesa: quello di ricevere i sacramenti, di essere nutrito dalla Parola di Dio e sostenuto dagli altri aiuti spirituali della Chiesa. (73)

(67) Cf
1Co 6,19.
(68) Cf 2Co 5,15.
(69) Cf Ep 5,21 1Co 16,15-16.
(70) Cf Jn 13,12-15.
(71) Cf He 13,17.
(72) Cf 1Th 5,12-13.
(73) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 37, AAS 57 (1965) 42-43; CIC canoni CIC 208-223; CCEO canone CIO 675, § 2.

1270 « Rigenerati [dal Battesimo] per essere figli di Dio, [i battezzati] sono tenuti a professare pubblicamente la fede ricevuta da Dio mediante la Chiesa » (74) e a partecipare all'attività apostolica e missionaria del popolo di Dio. (75)

(74) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 11, AAS 57 (1965) 16.
(75) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 17, AAS 57 (1965) 21; Id., Decr. Ad gentes, AGD 7: AAS 58 (1966) 956; Ibid., AGD 23: AAS 58 (1966) 974-975.


Il vincolo sacramentale dell'unità dei cristiani

1271 Il Battesimo costituisce il fondamento della comunione tra tutti i cristiani, anche con quanti non sono ancora nella piena comunione con la Chiesa cattolica: « Quelli infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto debitamente il Battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. [...] Giustificati nel Battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo, e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti come fratelli nel Signore ». (76) « Il Battesimo quindi costituisce il vincolo sacramentale dell'unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati ». (77)

(76) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio
UR 3, AAS 57 (1965) 93.
(77) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio UR 22, AAS 57 (1965) 105.


Un sigillo spirituale indelebile

1272 Incorporato a Cristo per mezzo del Battesimo, il battezzato viene conformato a Cristo. (78) Il Battesimo segna il cristiano con un sigillo spirituale indelebile (« carattere ») della sua appartenenza a Cristo. Questo sigillo non viene cancellato da alcun peccato, sebbene il peccato impedisca al Battesimo di portare frutti di salvezza. (79) Conferito una volta per sempre, il Battesimo non può essere ripetuto.

(78) Cf
Rm 8,29.
(79) Cf Concilio di Trento, Sess. 7a, Decretum de sacramentis, Canones de sacramentis in genere, canone 9: DS 1609 Ibid., Canones de sacramento Baptismi, canone 6: DS 1619.

1273 Incorporati alla Chiesa per mezzo del Battesimo, i fedeli hanno ricevuto il carattere sacramentale che li consacra per il culto religioso cristiano. (80) Il sigillo battesimale abilita e impegna i cristiani a servire Dio mediante una viva partecipazione alla santa liturgia della Chiesa e a esercitare il loro sacerdozio battesimale con la testimonianza di una vita santa e con una operosa carità. (81)

(80) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 11, AAS 57 (1965) 16.
(81) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 10, AAS 57 (1965) 15-16.

1274 Il « sigillo del Signore » (82) è il sigillo con cui lo Spirito Santo ci ha segnati « per il giorno della redenzione » (Ep 4,30). (83) « Il Battesimo, infatti, è il sigillo della vita eterna ». (84) Il fedele che avrà « custodito il sigillo » sino alla fine, ossia che sarà rimasto fedele alle esigenze del proprio Battesimo, potrà morire nel « segno della fede », (85) con la fede del proprio Battesimo, nell'attesa della beata visione di Dio – consumazione della fede – e nella speranza della risurrezione.

(82) Cf Sant'Agostino, Epistula 98, 5: CSEL 34, 527 (PL 33, 362).
(83) Cf Ep 1,13-14 2Co 1,21-22.
(84) Sant'Ireneo di Lione, Demonstratio praedicationis apostolicae, 3: SC 62,32.
(85) Preghiera Eucaristica I o Canone Romano: Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 391.


In sintesi

1275 L'iniziazione cristiana si compie attraverso l'insieme di tre sacramenti: il Battesimo, che è l'inizio della vita nuova; la Confermazione, che ne è il rafforzamento; e l'Eucaristia, che nutre il discepolo con il Corpo e il Sangue di Cristo in vista della sua trasformazione in lui.

1276 « Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato » (Mt 28,19-20).

1277 Il Battesimo costituisce la nascita alla vita nuova in Cristo. Secondo la volontà del Signore esso è necessario per la salvezza, come la Chiesa stessa, nella quale il Battesimo introduce.

1278 Il rito essenziale del Battesimo consiste nell'immergere nell'acqua il candidato o nel versargli dell'acqua sul capo, mentre si pronuncia l'invocazione della Santissima Trinità, ossia del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

1279 Il frutto del Battesimo o grazia battesimale è una realtà ricca che comporta: la remissione del peccato originale e di tutti i peccati personali; la nascita alla vita nuova mediante la quale l'uomo diventa figlio adottivo del Padre, membro di Cristo, tempio dello Spirito Santo. Per ciò stesso il battezzato è incorporato alla Chiesa, corpo di Cristo, e reso partecipe del sacerdozio di Cristo.

1280 Il Battesimo imprime nell'anima un segno spirituale indelebile, il carattere, il quale consacra il battezzato al culto della religione cristiana. A motivo del carattere che imprime, il Battesimo non può essere ripetuto. (86)

(86) Cf Concilio di Trento, Sess. 7a, Decretum de sacramentis, Canones de sacramentis in genere, canone 9:
DS 1609 Ibid., Canones de sacramento Baptismi, canone 11: DS 1624.

1281 Coloro che subiscono la morte a causa della fede, i catecumeni e tutti gli uomini che, sotto l'impulso della grazia, senza conoscere la Chiesa, cercano sinceramente Dio e si sforzano di compiere la sua volontà, possono essere salvati anche se non hanno ricevuto il Battesimo. (87)

(87) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 16, AAS 57 (1965) 20.

1282 Fin dai tempi più antichi, il Battesimo viene amministrato ai bambini, essendo una grazia e un dono di Dio che non presuppongono meriti umani; i bambini sono battezzati nella fede della Chiesa. L'ingresso nella vita cristiana introduce nella vera libertà.

1283 Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la liturgia della Chiesa ci invita a confidare nella misericordia di Dio, e a pregare per la loro salvezza.

1284 In caso di necessità, chiunque può battezzare, a condizione che intenda fare ciò che fa la Chiesa, e che versi dell'acqua sul capo del candidato dicendo: « Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ».






ARTICOLO 2

IL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE

1285 Con il Battesimo e l'Eucaristia, il sacramento della Confermazione costituisce l'insieme dei « sacramenti dell'iniziazione cristiana », la cui unità deve essere salvaguardata. Bisogna dunque spiegare ai fedeli che la recezione di questo sacramento è necessaria per il rafforzamento della grazia battesimale. (88) Infatti, « con il sacramento della Confermazione [i battezzati] vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l'opera la fede come veri testimoni di Cristo ». (89)

(88) Cf Rito della Confermazione, Premesse, 1 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 23.
(89) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 11, AAS 57 (1965) 15; cf Rito della Confermazione, Premesse, 2 (Libreria Editrice Vaticana 1973) p. 23.


I. La Confermazione nell'Economia della salvezza

1286 Nell'Antico Testamento, i profeti hanno annunziato che lo Spirito del Signore si sarebbe posato sul Messia atteso (90) in vista della sua missione salvifica. (91) La discesa dello Spirito Santo su Gesù, al momento del suo Battesimo da parte di Giovanni, costituì il segno che era lui che doveva venire, che egli era il Messia, il Figlio di Dio. (92) Concepito per opera dello Spirito Santo, tutta la sua vita e la sua missione si svolgono in una totale comunione con lo Spirito Santo che il Padre gli dà « senza misura » (Jn 3,34).

(90) Cf Is 11,2.
(91) Cf Lc 4,16-22 Is 61,1.
(92) Cf Mt 3,13-17 Jn 1,33-34.

1287 Questa pienezza dello Spirito non doveva rimanere soltanto del Messia, ma doveva essere comunicata a tutto il popolo messianico. (93) Più volte Cristo ha promesso l'effusione dello Spirito, (94) promessa che ha attuato dapprima il giorno di Pasqua (95) e in seguito, in modo più stupefacente, il giorno di Pentecoste. (96) Pieni di Spirito Santo, gli Apostoli cominciano ad annunziare « le grandi opere di Dio » (Ac 2,11) e Pietro afferma che quella effusione dello Spirito sopra gli Apostoli è il segno dei tempi messianici. (97) Coloro che allora hanno creduto alla predicazione apostolica e che si sono fatti battezzare, hanno ricevuto, a loro volta, il dono dello Spirito Santo. (98)

(93) Cf Ez 36,25-27 Jl 3,1-2.
(94) Cf Lc 12,12 Jn 3,5-8 Jn 7,37-39 Jn 16,7-15 Ac 1,8.
(95) Cf Jn 20,22.
(96) Cf Ac 2,1-4.
(97) Cf Ac 2,17-18.
(98) Cf Ac 2,38.

1288 « Fin da quel tempo gli Apostoli, in adempimento del volere di Cristo, comunicavano ai neofiti, attraverso l'imposizione delle mani, il dono dello Spirito, destinato a completare la grazia del Battesimo. (99) Questo spiega perché nella lettera agli Ebrei viene ricordata, tra i primi elementi della formazione cristiana, la dottrina dei battesimi e anche dell'imposizione delle mani. (100) È appunto questa imposizione delle mani che giustamente viene considerata dalla tradizione cattolica come la prima origine del sacramento della Confermazione, il quale rende, in qualche modo, perenne nella Chiesa la grazia della pentecoste ». (101)

(99) Cf
Ac 8,15-17 Ac 19,5-6.
(100) Cf He 6,2.
(101) Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae: AAS 63 (1971) 659.

1289 Per meglio esprimere il dono dello Spirito Santo, ben presto all'imposizione delle mani si è aggiunta una unzione di olio profumato (crisma). Tale unzione spiega il nome di « cristiano » che significa « unto » e che trae la sua origine da quello di Cristo stesso, che « Dio consacrò [ha unto] in Spirito Santo » (Ac 10,38). Questo rito di unzione è rimasto in uso fino ai nostri giorni sia in Oriente sia in Occidente. Perciò in Oriente questo sacramento viene chiamato Crismazione, unzione con il crisma, o myron, che significa « crisma ». In Occidente il termine Confermazione suggerisce che questo sacramento nel medesimo tempo conferma il Battesimo e rafforza la grazia battesimale.


Due tradizioni: l'Oriente e l'Occidente

1290 Nei primi secoli la Confermazione costituisce in genere una celebrazione unica con il Battesimo, formando con questo, secondo l'espressione di san Cipriano, (102) un « sacramento doppio ». Ma, tra le altre cause, il moltiplicarsi dei Battesimi di bambini, e questo in qualsiasi periodo dell'anno, e la crescita numerica delle parrocchie (rurali), con il conseguente ampliamento delle diocesi, non permettono più la presenza del Vescovo a tutte le celebrazioni battesimali. In Occidente, poiché si preferisce riservare al Vescovo il portare a compimento il Battesimo, avviene la separazione temporale dei due sacramenti. L'Oriente ha invece conservato uniti i due sacramenti, così che la Confermazione è conferita dal presbitero stesso che battezza. Questi tuttavia può farlo soltanto con il « crisma » consacrato da un Vescovo. (103)

(102) Cf San Cipriano di Cartagine, Epistula 73, 21: CSEL 32, 795 (PL 3, 1169).
(103) Cf CCEO canoni
CIO 695, § 1. CIO 696, § 1.

1291 Una consuetudine della Chiesa di Roma ha facilitato lo sviluppo della pratica occidentale: la duplice unzione con il sacro crisma dopo il Battesimo. La prima unzione, compiuta dal sacerdote sul neofita, al momento in cui esce dal lavacro battesimale, è portata a compimento da una seconda unzione fatta dal vescovo sulla fronte di ogni neo-battezzato. (104) La prima unzione con il sacro crisma, quella data dal sacerdote, è rimasta unita al rito del Battesimo: significa la partecipazione del battezzato alle funzioni profetica, sacerdotale e regale di Cristo. Se il Battesimo viene conferito ad un adulto, vi è una sola unzione post-battesimale: quella della Confermazione.

(104) Cf Sant'Ippolito di Roma, Traditio apostolica, 21: ed. B. Botte (Münster i.W. 1989) p. 50 e 52.

1292 La pratica delle Chiese Orientali sottolinea maggiormente l'unità dell'iniziazione cristiana. Quella della Chiesa latina evidenzia più nettamente la comunione del nuovo cristiano con il proprio Vescovo, garante e servo dell'unità della sua Chiesa, della sua cattolicità e della sua apostolicità, e, conseguentemente, il legame con le origini apostoliche della Chiesa di Cristo.



II. I segni e il rito della Confermazione

1293 Nel rito di questo sacramento è opportuno considerare il segno dell'unzione e ciò che l'unzione indica e imprime: il sigillo spirituale. Nel simbolismo biblico e antico, l'unzione presenta una grande ricchezza di significati: l'olio è segno di abbondanza (105) e di gioia, (106) purifica (unzione prima e dopo il bagno), rende agile (l'unzione degli atleti e dei lottatori); è segno di guarigione, poiché cura le contusioni e le piaghe (107) e rende luminosi di bellezza, di salute e di forza.

(105) Cf
Dt 11,14.
(106) Cf Ps 23,5 Ps 104,15.
(107) Cf Is 1,6 Lc 10,34.

1294 Questi significati dell'unzione con l'olio si ritrovano tutti nella vita sacramentale. L'unzione prima del Battesimo con l'olio dei catecumeni ha il significato di purificare e fortificare; l'unzione degli infermi esprime la guarigione e il conforto. L'unzione con il sacro crisma dopo il Battesimo, nella Confermazione e nell'Ordinazione, è il segno di una consacrazione. Mediante la Confermazione, i cristiani, ossia coloro che sono unti, partecipano maggiormente alla missione di Gesù Cristo e alla pienezza dello Spirito Santo di cui egli è ricolmo, in modo che tutta la loro vita effonda il profumo di Cristo. (108)

(108) Cf
2Co 2,15.

1295 Per mezzo di questa unzione il cresimando riceve « il marchio », il sigillo dello Spirito Santo. Il sigillo è il simbolo della persona, (109) il segno della sua autorità, (110) della sua proprietà su un oggetto (111) – per questo si usava imprimere sui soldati il sigillo del loro capo, come sugli schiavi quello del loro padrone –; esso autentica un atto giuridico (112) o un documento (113) e, in certi casi, lo rende segreto. (114)

(109) Cf
Gn 38,18 Ct 8,6.
(110) Cf Gn 41,42.
(111) Cf Dt 32,34.
(112) Cf 1R 21,8.
(113) Cf Jr 32,10.
(114) Cf Is 29,11.

1296 Cristo stesso si dichiara segnato dal sigillo del Padre suo. (115) Anche il cristiano è segnato con un sigillo: « È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori » (2Co 1,21-22). (116) Questo sigillo dello Spirito Santo segna l'appartenenza totale a Cristo, l'essere al suo servizio per sempre, ma anche la promessa della divina protezione nella grande prova escatologica. (117)

(115) Cf Jn 6,27.
(116) Cf Ep 1,13 Ep 4,30.
(117) Cf Ap 7,2-3 Ap 9,4 Ez 9,4-6.

La celebrazione della Confermazione

1297 La consacrazione del sacro crisma è un momento importante che precede la celebrazione della Confermazione, ma che, in un certo senso, ne fa parte. È il Vescovo che, il Giovedì Santo, durante la Messa crismale, consacra il sacro crisma per tutta la sua diocesi. Anche nelle Chiese d'Oriente questa consacrazione è riservata al Patriarca:

La liturgia siro-antiochena esprime in questi termini l'epiclesi della consacrazione del sacro crisma (myron): « [Padre (...) manda il tuo Santo Spirito] su di noi e su questo olio che è davanti a noi e consacralo, affinché per tutti coloro che ne verranno unti e segnati, esso sia: myron santo, myron sacerdotale, myron regale, unzione di letizia, la veste di luce, il manto della salvezza, il dono spirituale, la santificazione delle anime e dei corpi, la felicità eterna, il sigillo indelebile, lo scudo della fede e l'elmo invincibile contro tutte le macchinazioni dell'avversario ». (118)

(118) Pontificale iuxta ritum Ecclesiae Syrorum Occidentalium id est Antiochiae, Pars I, Versio latina (Libreria Editrice Vaticana 1941) p. 36-37.

1298 Quando la Confermazione viene celebrata separatamente dal Battesimo, come avviene nel rito romano, la liturgia del sacramento ha inizio con la rinnovazione delle promesse battesimali e con la professione di fede da parte dei cresimandi. In questo modo risulta evidente che la Confermazione si colloca in successione al Battesimo. (119) Quando viene battezzato un adulto, egli riceve immediatamente la Confermazione e partecipa all'Eucaristia. (120)

(119) Cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium
SC 71, AAS 56 (1964) 118.
(120) Cf CIC canone CIC 866.

1299 Nel rito romano, il Vescovo stende le mani sul gruppo dei cresimandi: gesto che, fin dal tempo degli Apostoli, è il segno del dono dello Spirito. Spetta al Vescovo invocare l'effusione dello Spirito:

« Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall'acqua e dallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo santo Spirito Paraclito: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello spirito del tuo santo timore. Per Cristo, nostro Signore ». (121)

(121) Rito della Confermazione, 25 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 66.

1300 Segue il rito essenziale del sacramento. Nel rito latino, « il sacramento della Confermazione si conferisce mediante l'unzione del crisma sulla fronte, che si fa con l'imposizione della mano, e mediante le parole: "Accipe signaculum doni Spiritus Sancti" – "Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono" ». (122) Presso le Chiese Orientali di rito bizantino, l'unzione con il myron viene fatta, dopo una preghiera di epiclesi, sulle parti più significative del corpo: la fronte, gli occhi, il naso, le orecchie, le labbra, il petto, il dorso, le mani e i piedi; ogni unzione è accompagnata dalla formula: « Signaculum doni Spiritus Sancti » – « Sigillo del dono dello Spirito Santo »). (123)

(122) Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae: AAS 63 (1971) 657.
(123) Rituale per le Chiese orientali di rito bizantino in lingua greca, Parte 1 (Libreria Editrice Vaticana 1954) p. 36.

1301 Il bacio di pace che conclude il rito del sacramento significa ed esprime la comunione ecclesiale con il Vescovo e con tutti i fedeli. (124)

(124) Cf Sant'Ippolito di Roma, Traditio apostolica, 21: ed. B. Botte (Münster i.W. 1989) p. 54.


III. Gli effetti della Confermazione

1302 Risulta dalla celebrazione che l'effetto del sacramento della Confermazione è la speciale effusione dello Spirito Santo, come già fu concessa agli Apostoli il giorno di pentecoste.

1303 Ne deriva che la Confermazione apporta una crescita e un approfondimento della grazia battesimale:

- ci radica più profondamente nella filiazione divina grazie alla quale diciamo: « Abbà, Padre » (
Rm 8,15);
- ci unisce più saldamente a Cristo;
- aumenta in noi i doni dello Spirito Santo;
- rende più perfetto il nostro legame con la Chiesa; (125)
- ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere con la parola e con l'azione la fede, come veri testimoni di Cristo, per confessare coraggiosamente il nome di Cristo e per non vergognarci mai della sua croce: (126)
« Ricorda che hai ricevuto il sigillo spirituale, lo Spirito di sapienza e di intelletto, lo Spirito di consiglio e di fortezza, lo Spirito di conoscenza e di pietà, lo Spirito di timore di Dio, e conserva ciò che hai ricevuto. Dio Padre ti ha segnato, ti ha confermato Cristo Signore e ha posto nel tuo cuore quale pegno lo Spirito ». (127)

(125) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 11, AAS 57 (1965).
(126) Cf Concilio di Firenze, Decretum pro Armenis: DS 1319 Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium LG 11, AAS 57 (1965) 15; Ibid., LG 12: AAS 57 (1965) 16.
(127) Sant'Ambrogio, De mysteriis, 7, 42: CSEL 73, 106 (PL 16, 402-403).

1304 Come il Battesimo, di cui costituisce il compimento, la Confermazione è conferita una sola volta. Essa infatti imprime nell'anima un marchio spirituale indelebile, il « carattere »; (128) esso è il segno che Gesù Cristo ha impresso sul cristiano il sigillo del suo Spirito rivestendolo di potenza dall'alto perché sia suo testimone. (129)

(128) Cf Concilio di Trento, Sess. 7a, Decretum de sacramentis, Canones de sacramentis in genere, canone 9:
DS 1609.
(129) Cf Lc 24,48-49.

1305 Il « carattere » perfeziona il sacerdozio comune dei fedeli, ricevuto nel Battesimo, e « il cresimato riceve il potere di professare pubblicamente la fede cristiana, quasi per un incarico ufficiale (quasi ex officio) ». (130)

(130) San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae,
III 72,5, ad 2: Ed. Leon. 12, 130.


IV. Chi può ricevere questo sacramento?

1306 Può e deve ricevere il sacramento della Confermazione ogni battezzato, che non l'abbia ancora ricevuto. (131) Dal momento che Battesimo, Confermazione ed Eucaristia costituiscono un tutto unitario, ne deriva che « i fedeli sono obbligati a ricevere tempestivamente questo sacramento »; (132) senza la Confermazione e l'Eucaristia, infatti, il sacramento del Battesimo è certamente valido ed efficace, ma l'iniziazione cristiana rimane incompiuta.

(131) Cf CIC canone
CIC 889, § 1.
(132) CIC canone CIC 890.

1307 La consuetudine latina da secoli indica come punto di riferimento per ricevere la Confermazione « l'età della discrezione ». Quando fossero in pericolo di morte, tuttavia, i bambini devono essere cresimati anche se non hanno ancora raggiunto tale età. (133)

(133) Cf CIC canoni
CIC 891 CIC 883,3.

1308 Se talvolta si parla della Confermazione come del « sacramento della maturità cristiana », non si deve tuttavia confondere l'età adulta della fede con l'età adulta della crescita naturale, e neppure dimenticare che la grazia del Battesimo è una grazia di elezione gratuita e immeritata, che non ha bisogno di una « ratifica » per diventare effettiva. Lo ricorda san Tommaso:

« L'età fisica non condiziona l'anima. Quindi anche nell'età della puerizia l'uomo può ottenere la perfezione dell'età spirituale di cui la Sapienza (
Sg 4,8) dice: "Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni". È per questo che molti, nell'età della fanciullezza, avendo ricevuto la forza dello Spirito Santo, hanno combattuto generosamente per Cristo fino al sangue ». (134)

(134) San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III 72,8, ad 2: Ed. Leon. 12, 133.

1309 La preparazione alla Confermazione deve mirare a condurre il cristiano verso una più intima unione con Cristo, verso una familiarità più viva con lo Spirito Santo, la sua azione, i suoi doni e le sue mozioni, per poter meglio assumere le responsabilità apostoliche della vita cristiana. Di conseguenza la catechesi della Confermazione si sforzerà di risvegliare il senso dell'appartenenza alla Chiesa di Gesù Cristo, sia alla Chiesa universale che alla comunità parrocchiale. Su quest'ultima grava una particolare responsabilità nella preparazione dei confermandi. (135)

(135) Cf Rito della Confermazione, Premesse, 3 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 24.

1310 Per ricevere la Confermazione si deve essere in stato di grazia. È opportuno accostarsi al sacramento della Penitenza per essere purificati in vista del dono dello Spirito Santo. Una preghiera più intensa deve preparare a ricevere con docilità e disponibilità la forza e le grazie dello Spirito Santo. (136)

(136) Cf
Ac 1,14.

1311 Per la Confermazione, come per il Battesimo, è conveniente che i candidati cerchino l'aiuto spirituale di un padrino o di una madrina. È opportuno che sia la stessa persona scelta per il Battesimo, per sottolineare meglio l'unità dei due sacramenti. (137)

(137) Cf Rito della Confermazione, Premesse, 5 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 25; Ibid., 6 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 25; CIC canone
CIC 893, § 1-2.


V. Il ministro della Confermazione

1312 Ministro originario della Confermazione è il Vescovo. (138) In Oriente, è ordinariamente il presbitero che battezza a conferire subito anche la Confermazione in una sola e medesima celebrazione. Tuttavia lo fa con il sacro crisma consacrato dal Patriarca o dal Vescovo: ciò esprime l'unità apostolica della Chiesa, i cui vincoli vengono rafforzati dal sacramento della Confermazione. Nella Chiesa latina si attua la stessa disciplina nel Battesimo degli adulti, o quando viene ammesso alla piena comunione con la Chiesa un battezzato che appartiene ad un'altra comunità cristiana il cui sacramento della Confermazione non è valido. (139)

(138) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium
LG 26, AAS 57 (1965) 32.
(139) Cf CIC canone CIC 883, § 2.

1313 Nel rito latino, il ministro ordinario della Confermazione è il Vescovo. (140) Sebbene, qualora se ne presenti la necessità, il Vescovo possa concedere ai presbiteri la facoltà di amministrare la Confermazione, (141) è opportuno che la conferisca egli stesso, non dimenticando che appunto per questa ragione la celebrazione della Confermazione è stata separata temporalmente dal Battesimo. I Vescovi sono i successori degli Apostoli, essi hanno ricevuto la pienezza del sacramento dell'Ordine. Il fatto che questo sacramento venga amministrato da loro evidenzia che esso ha come effetto di unire più strettamente coloro che lo ricevono alla Chiesa, alle sue origini apostoliche e alla sua missione di testimoniare Cristo.

(140) Cf CIC canone
CIC 882.
(141) Cf CIC canone CIC 884, § 2.

1314 Se un cristiano si trova in pericolo di morte, qualsiasi presbitero può conferirgli la Confermazione. (142) La Chiesa infatti vuole che nessuno dei suoi figli, anche se in tenerissima età, esca da questo mondo senza essere stato reso perfetto dallo Spirito Santo mediante il dono della pienezza di Cristo.

(142) Cf CIC canone
CIC 883,3.


In sintesi

1315 « Gli Apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo » (Ac 8,14-17).

1316 La Confermazione perfeziona la grazia battesimale; è il sacramento che dona lo Spirito Santo per radicarci più profondamente nella filiazione divina, incorporarci più saldamente a Cristo, rendere più solido il nostro legame con la Chiesa, associarci maggiormente alla sua missione e aiutarci a testimoniare la fede cristiana con la parola accompagnata dalle opere.

1317 La Confermazione, come il Battesimo, imprime nell'anima del cristiano un segno spirituale o carattere indelebile; perciò si può ricevere questo sacramento una sola volta nella vita.

1318 In Oriente questo sacramento viene amministrato immediatamente dopo il Battesimo; è seguito dalla partecipazione all'Eucaristia; questa tradizione sottolinea l'unità dei tre sacramenti dell'iniziazione cristiana. Nella Chiesa latina questo sacramento viene conferito quando si è raggiunta l'età della ragione, e la sua celebrazione è normalmente riservata al Vescovo, significando così che questo sacramento rinsalda il legame ecclesiale.

1319 Un candidato alla Confermazione che abbia raggiunto l'età della ragione deve professare la fede, essere in stato di grazia, aver l'intenzione di ricevere il sacramento ed essere preparato ad assumere il proprio ruolo di discepolo e di testimone di Cristo nella comunità ecclesiale e negli impegni temporali.

1320 Il rito essenziale della Confermazione è l'unzione con il sacro Crisma sulla fronte del battezzato (in Oriente anche su altre parti del corpo), accompagnata dall'imposizione delle mani da parte del ministro e dalle parole: « Accipe signaculum doni Spiritus Sancti » – « Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono », nel rito romano, « Signaculum doni Spiritus Sancti » – « Sigillo del dono dello Spirito Santo », nel rito bizantino.

1321 Quando la Confermazione viene celebrata separatamente dal Battesimo, il suo legame con questo è espresso, tra l'altro, dalla rinnovazione delle promesse battesimali. La celebrazione della Confermazione durante la liturgia eucaristica contribuisce a sottolineare l'unità dei sacramenti dell'iniziazione cristiana.






Catechismo Chiesa Catt. 1262