Catechismo Maggiore di S. Pio X 808

CAPO VII. Dell'Estrema Unzione.




808
808 D. Che cosa è il sacramento dell'Estrema Unzione detto pure Olio Santo?

R. L'Estrema Unzione detta pure Olio Santo, è il sacramento istituito per sollievo spirituale ed anche temporale degli infermi, in pericolo di morte.



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809 D. Quali effetti produce il sacramento dell'Estrema Unzione?

R. Il sacramento dell' Estrema Unzione produce i seguenti effetti: 1.° accresce la grazia santificante; 2.° cancella i peccati veniali, e anche i mortali che l'infermo pentito non potesse più confessare; 3.° toglie quella debolezza e languidezza pel bene, la quale rimane anche dopo di aver ottenuto il perdono dei peccati; 4.° dà la forza di sopportare pazientemente il male, di resistere alle tentazioni e di morire santamente; 5.° aiuta a ricuperare la sanità del corpo, se sia utile alla salute dell'anima.



810
810 D. In qual tempo si deve ricevere l'Olio Santo?

R. L'Olio Santo si deve ricevere quando la malattia è pericolosa, e dopo che l'infermo ha ricevuto, se puo, i sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia; anzi è bene riceverlo quando si è ancora sano di mente e con qualche speranza di vita.



811
811 D. Perché è bene ricevere l'Olio Santo, quando si è ancora di mente sana e con qualche speranza di vita?

R. E bene ricevere l'Olio Santo, quando si è ancora di mente sana e con qualche speranza di vita, perché ricevendolo con miglior disposizione si puo riceverne maggior frutto, e ancora perché, dando questo sacramento la sanità del corpo, se è espediente all'anima, con aiutare le forze della natura, non si deve aspettare che la salute sia disperata.



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812 D. Con quali disposizioni si deve ricevere l'Olio Santo?

R. Le principali disposizioni per ricevere l'Olio Santo sono: essere in grazia di Dio, confidare nella virtù del sacramento e nella divina misericordia, e rassegnarsi alla volontà del Signore.



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813 D. Quali sentimenti deve provare l'infermo alla vista del sacerdote?

R. Alla vista del sacerdote l'infermo deve provare sentimento di gratitudine a Do per averglielo mandato, deve ricevere volentieri e chiedere, se puo da sé stesso, i conforti della religione.

CAPO VIII. Dell'Ordine Sacro.




814
814 D. Che cosa è il sacramento dell'Ordine Sacro?

R. L'Ordine Sacro è il sacramento che dà la potestà di esercitare i sacri ministeri che riguardano il culto di Dio e la salute delle anime, e che imprime nell'anima di chi lo riceve il carattere di ministro di Dio.



815
815 D. Perché si chiama Ordine?

R. Si chiama Ordine perché consiste in vari gradi, l'uno subordinato all'altro, dai quali risulta la sacra Gerarchia.



816
816 D. Quali sono questi gradi?

(*) R. Supremo tra essi è l'Episcopato, che contiene la pienezza del sacerdozio; quindi il Presbiterato o Sacerdozio semplice, poi il Diaconato, e gli Ordini che diconsi minori.



817
817. D. Ha Gesù Cristo istituito immediatamente tutti i gradi dell'Ordine Sacro?

R. Gesù Cristo ha istituito immediatamente i due gradi superiori dell'Ordine Sacro, che sono l'Episcopato e il Sacerdozio semplice; per mezzo degli Apostoli poi istitui il Diaconato, dal quale derivano gli altri Ordini inferiori.



818
818 D. Quando Gesù Cristo ha istituito l'Ordine Sacerdotale?

R. Gesù Cristo ha istituito l'Ordine Sacerdotale nell'ultima Cena, quando conferi agli Apostoli e ai loro successori la potestà di consacrare la SSma Eucaristia. Il giorno poi della sua resurrezione conferi ai medesimi il potere di rimettere e di ritenere i peccati, costituendoli cosi i primi sacerdoti della nuova legge in tutta la pienezza della loro potestà.



819
819 D. Chi è il ministro di questo sacramento?

R. Il ministro di questo sacramento è il solo Vescovo.



820
820 D. E dunque grande la dignità del Sacerdozio cristiano?

R. La dignità del Sacerdozio cristiano è grandissima per la doppia potestà che ad esso ha conferito Gesù Cristo sul suo Corpo reale e sul suo Corpo mistico, che è la Chiesa; e per la divina missione affidata ai sacerdoti di condurre tutti gli uomini alla vita eterna.



821
821 D. Il Sacerdozio cattolico è necessario nella Chiesa?

R. Il Sacerdozio cattolico è necessario nella Chiesa; perché senza di esso i fedeli sarebbero privi del santo sacrificio della Messa e della maggior parte dei sacramenti, non avrebbero chi li ammaestrasse nella fede, e resterebbero come pecore senza pastore in balia dei lupi, a dir breve non esisterebbe più la Chiesa come Gesù Cristo l'ha istituita.



822
822 D. Dunque il Sacerdozio cattolico non cesserà mai sulla terra?

R. Il Sacerdozio cattolico, non ostante la guerra che gli, muove contro l'inferno, durerà fino alla fine dei secoli; avendo Gesù Cristo promesso che le potestà dell' inferno non prevarranno giammai contro la sua Chiesa.



823
823 D. E peccato disprezzare i sacerdoti?

R. E peccato gravissimo, perché il disprezzo e le ingiurie che si rivolgono contro i sacerdoti, ricadono sopra Gesù Cristo stesso, il quale ha detto ai suoi Apostoli: chi disprezza voi, disprezza me.



824
824 D. Quale deve essere il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico?

R. Il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico deve essere unicamente la gloria di Dio e la salute delle anime.



825
825 D. Che cosa è necessario per entrare nello stato ecclesiastico?

R. Per entrare nello stato ecclesiastico è necessaria, prima di tutto, la vocazione divina.



826
826 D. Che cosa si deve fare per conoscere se Dio chiama allo stato ecclesiastico?

R. Per conoscere se Dio chiama allo stato ecclesiastico si deve : 1.° pregare con fervore il Signore che manifesti qual è la sua volontà; 2.° prendere consiglio dal proprio Vescovo o da un savio e prudente direttore; 3.° esaminare con diligenza se si abbia l'abilità necessaria agli studi, ai ministeri, ed agli obblighi di questo stato.



827
827 D. Chi entrasse nello stato ecclesiastico senza vocazione divina farebbe male?

R. Chi entrasse nello stato ecclesiastico senza vocazione divina farebbe un grave male e si metterebbe in pericolo di perdizione.



828
828 D. Fanno male i genitori che per motivi tem­porali inducono i figliuoli ad abbracciare senza vocazione lo stato ecclesiastico?

R. I genitori che per motivi temporali, inducono i figliuoli ad abbracciare senza vocazione lo stato ecclesiastico, commettono essi pure gravissima colpa, perché con cio usurpano il diritto che Dio ha riservato a sé solo di scegliere i suoi ministri, e mettono i figliuoli in pericolo di eterna dannazione.



829
829 D. Quali sono i doveri dei fedeli verso coloro che sono chiamati agli Ordini sacri?

R. I fedeli devono:



1.° lasciare ai loro figliuoli e dipendenti piena libertà di seguire la vocazione di Dio;



2.° pregar Iddio che si degni di concedere alla sua Chiesa buoni pastori e zelanti ministri, essendo anche a tal fine istituiti i digiuni delle quattro tempora;



3.° avere un singolare rispetto verso tutti quelli che sono, per mezzo degli Ordini, consacrati al servizio di Dio.

CAPO IX. Del Matrimonio.


1. - Natura del sacramento del Matrimonio.



830
830 D. Che cosa é il sacramento del Matrimonio?

R. Il Matrimonio e un sacramento, istituito da nostro Signore Gesù Cristo, che stabilisce una santa ed indissolubile unione tra l'uomo e la donna, e dà loro la grazia di amarsi l'un l'altro santamente e di allevare cristianamente i figliuoli.



831
831 D. Da chi fu istituito il Matrimonio?

R. Il Matrimonio fu istituito da Dio stesso nel paradiso terrestre, e nel nuovo Testamento fu elevato da Gesù Cristo alla dignità di sacramento.



832
832 D. Il sacramento del Matrimonio ha qualche speciale significato?

R. Il sacramento del Matrimonio significa l'indissolubile unione di Gesù Cristo con la santa Chiesa sua sposa e nostra amantissima madre.



833
833 D. Perché si dice che il vincolo del matrimonio é indissolubile?

R. Si dice che il vincolo del matrimonio è indissolubile ossia che non si puo sciogliere se non per la morte di uno dei coniugi, perché cosi ha stabilito Dio fin da principio, e cosi ha solennemente proclamato Gesù Cristo Signor nostro.



834
834 D. Nel matrimonio cristiano si potrebbe dividere il contratto dal sacramento?

R. No, nel matrimonio fra i cristiani non si puo dividere il contratto dal sacramento, perché per essi il matrimonio non è altro che lo stesso contratto naturale elevato da Gesù Cristo alla dignità di sacramento.



835
835 D. Fra i cristiani dunque non vi puo essere vero matrimonio che non sia sacramento?

R. Fra i cristiani non vi puo essere vero matrimonio che non sia sacramento.



836
836 D. Quali effetti produce il sacramento del Matrimonio?

R. Il sacramento del Matrimonio: 1.° dà l'aumento della grazia santificante; 2.° conferisce la grazia speciale per adempiere fedelmente tutti doveri matrimoniali.
2. Ministri, rito e disposizioni.





837
837 D. Quali sono i ministri di questo sacramento?

R. I ministri di questo sacramento sono gli stessi sposi, che vicendevolmente conferiscono e ricevono il sacramento.



838
838 D. In qual modo si amministra questo sacramento?

R. Questo sacramento, conservando la natura di contratto, si amministra dagli stessi contraenti col dichiarare alla presenza del loro parroco, o di un suo delegato, e di due testimoni di unirsi in matrimonio.



839
839 D. A che serve dunque la benedizione che il parroco dà agli sposi?

R. La benedizione che il parroco dà agli sposi non è necessaria per costituire il sacramento, ma si dà per sanzionare a nome della Chiesa la loro unione, e per chiamare sempre più sopra di essi le benedizioni di Dio.



840
840 D. Che intenzione deve avere chi contrae matrimonio?

R. Chi contrae matrimonio deve avere l'intenzione: 1.° di fare la volontà di Dio, che lo chiama a tale stato; 2.° di operare in esso la salute dell'anima propria: 3.° di allevare cristianamente i figliuoli, se Dio concede di averne.



841
841 D. In qual maniera gli sposi devono disporsi per ricevere con frutto il sacramento del Matrimonio?

R. Gli sposi, per ricevere con frutto il sacramento del Matrimonio devono: 1.° raccomandarsi di cuore a Dio per conoscere la sua volontà, e per ottenere da lui quelle grazie, che sono necessarie in tale stato; 2.° consultarsi coi propri genitori prima di farne la promessa, come lo esige l'ubbidienza e il rispetto dovuto ai medesimi; 3.° prepararsi con una buona confessione, anche generale, se fa bisogno, di tutta la vita; 4.° schivare ogni pericolosa familiarità di tratto e di parola nel conversare insieme.



842
842 D. Quali sono le principali obbligazioni delle persone congiunte in matrimonio?

R. Le persone congiunte in matrimonio devono: 1.° custodire inviolata la fedeltà coniugale e diportarsi sempre cristianamente in tutto; 2.° amarsi scambievolmente sopportandosi a vicenda con pazienza, e vivere in pace e concordia; 3.° se hanno dei figliuoli, pensare seriamente a provvederli secondo il bisogno; dar loro una cristiana educazione; e lasciare ad essi la libertà di scegliere quello stato a cui da Dio sono chiamati.
3. - Condizioni e impedimenti.





843
843 D. Che cosa ènecessario per contrarre validamente il matrimonio cristiano?

R. Per contrarre validamente il matrimonio cristiano è necessario esser libero da ogni impedimento matrimoniale dirimente, e prestare liberamente il proprio consenso al contratto del matrimonio dinanzi al proprio parroco o ad un sacerdote da lui delegato, e a due testimoni.



844
844 D. Che cosa è necessario per contrarre leci­tamente il matrimonio cristiano?

R. Per contrarre lecitamente il matrimonio cristiano è necessario esser libero dagli impedimenti matrimoniali impedienti, essere istruito nelle cose principali della religione, ed essere in istato di grazia, altrimenti si commetterebbe un sacrilegio.



845
845 D. Che cosa sono gli impedimenti matrimoniali?

R. Gli impedimenti matrimoniali sono tali circostanze che rendono il matrimonio o invalido, o illecito. Nel primo caso si dicono impedimenti dirimenti, nel secondo impedimenti impedienti.



846
846 D. Datemi qualche esempio di impedimento dirimente.

R. Impedimenti dirimenti sono, per esempio, la consanguineità fino al quarto grado, la parentela spirituale, il voto solenne di castità, la diversità di culto tra battezzati e non battezzati, ecc.



847
847 D. Datemi qualche esempio di impedimento impediente.

R. Impedimenti impedienti sono, per esempio, il tempo proibito, il voto semplice di castità, ecc.



848
848 D. I fedeli sono obbligati a manifestare all'autorità ecclesiastica gl'impedimenti matrimoniali che conoscono?

R. I fedeli sono obbligati a manifestare all'autorità ecclesiastica gl'impedimenti matrimoniali che conoscono; ed è percio che dai parroci si fanno le pubblicazioni.



849
849 D. Chi ha la podestà di stabilire impedimenti matrimoniali, di dispensare da essi e di giudicare della validità del matrimonio cristiano?

R. Solamente la Chiesa ha la podestà di stabilire impedimenti e di giudicare della validità del matrimonio fra i cristiani, come la Chiesa sola puo dispensare da quelli impedimenti che essa ha stabiliti.



850
850 D. Perché solamente la Chiesa ha la podestà di stabilire impedimenti e di giudicare della validità del matrimonio?

R. Solamente la Chiesa ha la podestà di stabilire impedimenti, di giudicare della validità lei matrimonio, e dispensare dagli impedimenti che essa ha posti, perché nel matrimonio cristiano non potendosi dividere il contratto dal sacramento, anche il contratto cade sotto la potestà della Chiesa, alla quale sola Gesù Cristo conferi il diritto di far leggi e decisioni nelle cose sacre.



851
851 D. Puo l'autorità civile sciogliere col divorzio i vincolo del matrimonio cristiano?

R. No, il vincolo del matrimonio cristiano non puo essere sciolto dall'autorità civile, perché questa non puo ingerirsi in materia di sacramenti, e separare cio che Dio ha congiunto.



852
852 D. Che cosa è il matrimonio civile?

R. Il matrimonio civile non è altro che una formalità prescritta dalla legge al fine di dare

e di assicurare gli effetti civili ai coniugati e alla loro prole.



853
853 D. Basta per un cristiano fare il solo matrimonio ossia contratto civile?

R. Per un cristiano, non basta fare il solo contratto civile, perché questo non è sacramento, e quindi non è vero matrimonio.



854
854 D. Se gli sposi convivessero tra loro col solo matrimonio civile, in che condizione si troverebbero?

R. Se gli sposi convivessero tra loro col solo matrimonio civile sarebbero in istato di continuo peccato mortale, e la loro unione resterebbe sempre illegittima innanzi a Dio e alla Chiesa.



855
855 D. Si deve fare anche il matrimonio civile?

(*) R. Si deve fare anche il matrimonio civile, perché sebbene questo non sia sacramento, pur tuttavia serve per garantire ai contraenti e ai loro figliuoli gli effetti civili della società coniugale; e pero di regola generale dall'autorità ecclesiastica non si permette il matrimonio religioso se non quando siano iniziati gli atti pre­scritti dalla legge civile.

PARTE QUINTA: DELLE VIRTU PRINCIPALI



E DI ALTRE COSE NECESSARIE A SAPERSI DAL CRISTIANO


CAPO I. Delle virtù principali.

1. - Delle virtù teologali.





856
856 D. Che cosa è la virtù?

R. La virtù è una qualità dell'anima, per la quale si ha propensione, facilità e prontezza a conoscere ed operare il bene.



857
857 D. Quante sono le principali virtù soprannaturali?

R. Le principali virtù soprannaturali sono sette: cioè tre teologali e quattro cardinali.



858
858 D. Quali sono le virtù teologali?

R. Le virtù teologali sono: la Fede, la Speranza e la Carità.



859
859 D. Perché la Fede, la Speranza e la Carità si chiamano virtù teologali?

R. La Fede, la Speranza e la Carità si chiamano virtù teologali, perché hanno Dio per oggetto immediato e principale, e ci sono infuse da Lui.



860
860 D. In qual modo le virtù teologali hanno Dio per oggetto immediato?

R. Le virtù teologali hanno Dio per oggetto immediato, perché con la Fede noi crediamo in Dio, e crediamo tutto cio che Egli ha rivelato; con la Speranza speriamo di possedere Dio; con la Carità amiamo Dio e in Lui amiamo noi stessi e il prossimo.



861
861 D. Quando è che Dio ci infonde nell'anima le virtù teologali?

R. Iddio per sua bontà ci infonde nell'anima le virtù teologali quando ci adorna della sua grazia santificante, e percio quando ricevemmo il Battesimo fummo arricchiti di queste virtù, e con esse, dei doni dello Spirito Santo.



862
862. D. Basta per salvarsi, aver ricevuto nel Battesimo le virtù teologali?

R. Per chi ha l'uso della ragione, non basta aver ricevuto nel Battesimo le virtù teologali; ma é necessario farne spesso gli atti.



863
863 D. Quando siamo obbligati di fare gli atti di Fede, di Speranza e di Carità?

R. Siamo obbligati di fare gli atti di Fede, di Speranza e di Carità: 1.° giunti all'uso della ragione; 2.° spesse volte nel decorso della vita; 3.° in pericolo di morte.
2. Della Fede.





864
864 D. Che cosa è la Fede?

R. La Fede e una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell' anima nostra, per la quale noi, appoggiati all'autorità di Dio stesso, crediamo esser vero tutto quello che Egli ha rivelato, e che per mezzo della Chiesa ci propone a credere.



865
865 D. In quale maniera sappiamo noi le verità rivelate da Dio?

R. Noi sappiamo le verità rivelate da Dio per mezzo della santa Chiesa che è infallibile; cioè, per mezzo del Papa, successore di san Pietro e per mezzo dei Vescovi successori degli Apostoli, i quali furono ammaestrati da Gesù Cristo medesimo.



866
866 D. Siamo noi sicuri di quelle cose che la santa Chiesa c'insegna?

R. Di quelle cose che la santa Chiesa c'insegna, noi siamo sicurissimi, perché Gesù Cristo ha impegnato la sua parola, che la Chiesa non si sarebbe mai ingannata.



867
867 D. Con qual peccato si perde la Fede?

R. La Fede si perde con negare o dubitare volontariamente anche di un solo articolo propostoci a credere.



868
868 D. Come si riacquista la Fede perduta?

R. La Fede perduta si riacquista con pentirsi del peccato commesso e con credere di nuovo tutto quello che crede la santa Chiesa.
3. - Dei misteri.





869
869 D. Possiamo noi capire tulle le verità della Fede?

R. No, noi non possiamo capire tutte le verità della Fede, perché alcune di queste verità sono misteri.



870
870 D. Che cosa sono i misteri?

R. I misteri sono verità superiori alla ragione, che noi dobbiamo credere quantunque non le possiamo comprendere.



871
871 D. Perché dobbiamo credere i misteri?

R. Dobbiamo credere i misteri, perché li ha rivelati Iddio, il quale essendo Verità e Bontà infinita, non puo né ingannarsi né ingannare.



872
872 D. I misteri sono essi contrari alla ragione?

R. I misteri sono superiori, ma non contrari alla ragione; é anzi la stessa ragione che ci persuade ad ammettere i misteri.



873
873 D. Perché i misteri non possono essere contrari alla ragione?

R. I misteri non possono essere contrari alla ragione, perché é lo stesso Dio che ci ha dato il lume della ragione e rivelato i misteri, né Egli puo contraddire a se stesso.
4. - Della Sacra Scrittura.





874
874 D. Dove si contengono le verità che Dio ha rivelato?

R. Le verità che Dio ha rivelato si contengono nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.



875
875 D. Che cosa è la Sacra Scrittura?

R. La Sacra Scrittura è la collezione dei libri scritti dai Profeti ed Agiografi, dagli Apostoli, e dagli Evangelisti per ispirazione dello Spirito Santo, e ricevuti dalla Chiesa come ispirati.



876
876 D. In quante parti si divide la Sacra Scrittura?

R. La Sacra Scrittura si divide in due parti: nell'antico e nel nuovo Testamento.



877
877 D. Che cosa contiene l'antico Testamento?

R. L'antico Testamento contiene i libri ispirati, scritti innanzi alla venuta di Gesù Cristo.



878
878 D. Che cosa contiene il nuovo Testamento?

R. Il nuovo Testamento contiene i libri ispirati, scritti dopo la venuta di Gesù Cristo.



879
879 D. Con qual nome si chiama comunemente la Sacra Scrittura?

R. La Sacra Scrittura chiamasi comunemente col nome di Sacra Bibbia.



880
880 D. Che cosa vuol dire la parola Bibbia?

R. La parola Bibbia vuol dire la collezione dei libri santi, il libro per eccellenza, il libro dei libri, il libro ispirato da Dio.



881
881 D. Perché la Sacra Scrittura dicesi il libro per eccellenza?

R. La Sacra Scrittura dicesi il libro per eccellenza, a motivo dell'eccellenza della materia di cui tratta e dell'Autore della medesima.



882
882 D. Non vi puo essere errore nella Sacra Scrittura?

(*) R. Nella Sacra Scrittura non vi puo essere errore alcuno, perché, essendo tutta ispirata, autore di tutte le sue parti è Dio medesimo. Cio non toglie che nelle copie e traduzioni della stessa possa essere occorso qualche sbaglio o dei copisti o dei traduttori. Pero nelle edizioni rivedute ed approvate dalla Chiesa cattolica non vi puo essere errore in cio che riguarda la fede o la morale.



883
883 D. E necessaria a tutti i cristiani la lettura della Bibbia?

R. La lettura della Bibbia non è necessaria a tutti i cristiani, ammaestrati come sono dalla Chiesa, ma pero è molto utile e raccomandata a tutti.



884
884 D. Si puo leggere qualunque traduzione volgare della Bibbia?

R. Si possono leggere quelle traduzioni volgari della Bibbia, che sono riconosciute fedeli dalla Chiesa cattolica, e sono accompagnate da spiegazioni approvate dalla Chiesa medesima.



885
885 D. Perché si possono leggere le sole traduzioni della Bibbia, che sono approvate dalla Chiesa?

R. Si possono leggere le sole traduzioni della Bibbia che sono approvate dalla Chiesa, perché essa sola è legittima custode della Bibbia.



886
886 D. Per mezzo di chi possiamo noi conoscere il vero senso delle Sacre Scritture?

R. Il vero senso delle Sacre Scritture noi possiamo conoscerlo solo per mezzo della Chiesa, perché solo la Chiesa non puo errare nell'interpretarle.



887
887 D. Che dovrebbe fare il cristiano se gli venisse offerta la Bibbia da un protestante o da qualche emissario dei protestanti?

R. Se ad un cristiano venisse offerta la Bibbia da un protestante, o da qualche emissario dei protestanti, egli dovrebbe rigettarla con orrore, perché proibita dalla Chiesa; che se l'avesse ricevuta senza badarvi, dovrebbe tosto gettarla alle fiamme, o consegnarla al proprio parroco.



888
888 D. Perché la Chiesa proibisce le Bibbie protestanti?

R. La Chiesa proibisce la Bibbie protestanti perché o sono alterate e contengono errori, oppure, mancando della sua approvazione e delle note dichiarative dei sensi oscuri, possono nuocere alla Fede. Per questo la Chiesa proibisce eziandio le traduzioni della Sacra Scrittura già approvate da essa, ma ristampate senza le spiegazioni dalla medesima approvate.

#5


5. - Della Tradizione.





889
889 D. Ditemi: che cosa è la Tradizione?

R. La Tradizione é la parola di Dio non scritta, ma comunicata a viva voce da Gesù Cristo dagli Apostoli, e giunta inalterata, di secolo in secolo per mezzo della Chiesa fino a noi.



890
890 D. Dove si contengono gl' insegnamenti della Tradizione?

R. Gl' insegnamenti della Tradizione si contengono principalmente nei decreti dei Concilî, negli scritti dei santi Padri, negli atti della Santa Sede, nelle parole e negli usi della sacra Liturgia.



891
891 D. In qual conto si deve tenere la Tradizione?

R. La Tradizione si deve tenere in quel medesimo conto in che si tiene la parola di Dio rivelata, contenuta nella Sacra Scrittura.
6. - Della Speranza.





892
892 D. Che cosa é la Speranza.

R. La Speranza é una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale desideriamo ed aspettiamo la vita eterna che Dio ha promesso ai suoi servi, e gli aiuti necessari per ottenerla.



893
893 D. Per qual motivo dobbiamo noi sperare da Dio il paradiso e gli aiuti necessari per conseguirlo?

R. Noi dobbiamo sperare da Dio il paradiso e gli aiuti necessari per conseguirlo, perché Dio misericordiosissimo, pei meriti di N. S. Gesù Cristo, Io ha promesso a chi lo serve di cuore; ed essendo fedelissimo ed onnipotente, mantiene sempre la sua promessa.



894
894 D. Quali sono le condizioni necessarie per ottenere il paradiso?

R. Le condizioni necessarie per ottenere il paradiso, sono la grazia di Dio, l'esercizio delle buone opere e la perseveranza nel santo amore di Lui fino alla morte.



895
895 D. Come si perde la speranza?

R. Si perde la Speranza ogni qual volta si perde la Fede: si perde ancora per il peccato di disperazione o di presunzione.



896
896 D. Come si riacquista la Speranza perduta?

R. La Speranza perduta si riacquista con pentirsi del peccato commesso, eccitando di nuovo la fiducia nella bontà divina.

#7


7. - Della Carità.





897
897 D. Che cosa é la Carità?

R. La Carità è una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale amiamo Dio per se stesso sopra ogni cosa, e il prossimo come noi stessi per amor di Dio.



898
898 D. Per quali motivi dobbiamo noi amare Dio?

R. Noi dobbiamo amare Iddio perché Egli e il sommo bene, infinitamente buono e perfetto; e inoltre per il comando che Egli ce ne fa, e per i tanti benefici che da Lui riceviamo.



899
899 D. Come si deve amare Iddio?

R. Dio si deve amare sopra tutte le cose, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima e con tutte le forze.



900
900 D. Che vuol dire amare Iddio sopra tutte le cose?

R. Amare Iddio sopra tutte le cose vuol dire preferirlo a tutte le creature più care e più perfette, ed essere disposti a perdere tutto piuttosto che offenderlo e cessare di amarlo.



901
901 D. Che vuol dire amare Iddio con tutto il cuore?

R. Amare Iddio con tutto il cuore vuoi dire consacrare a Lui tutti i nostri affetti.



902
902 D. Che vuol dire amare Iddio con tutta la mente?

R. Amare Iddio con tutta la mente vuoi dire indirizzare a Lui tutti i nostri pensieri.



903
903 D. Che vuol dire amare Iddio con tutta l'anima?

R. Amare Iddio con tutta l'anima vuol dire consacrare a Lui l'uso di tutte le potenze del­l, anima nostra.



904
904 D. Che vuoi dire amare Iddio con tutte le nostre forze?

R. Amare Iddio con tutte le nostre forze vuoi dire procurare di crescere sempre più nell'amore di Lui e fare in modo che tutte le nostre azioni abbiano per motivo e per fine l'amore di Lui, ed il desiderio di piacergli.



905
905 D. Perché dobbiamo noi amare il prossimo?

R. Noi dobbiamo amare il prossimo per amor di Dio, perché Egli ce lo comanda, e perché ogni uomo é immagine di Lui.



906
906 D. Siamo obbligati ad amare anche i nemici?

R. Si, siamo obbligati ad amare anche i nemici, perché sono anch'essi nostro prossimo, e perché Gesù Cristo ce ne ha fatto un espresso comando.



907
907 D. Che vuoi dire amare il Prossimo come se stesso?

R. Amare il prossimo come se stesso vuol dire desiderargli e fargli, per quanto si puo, quel bene che dobbiamo desiderare a noi stessi, e non desiderargli né fargli alcun male.



908
908 D. Quando è che noi amiamo noi stessi come si deve?

R. Noi amiamo noi stessi come si deve, quando cerchiamo di servir Dio e mettere in Lui ogni nostra felicità.



909
909 D. Come si perde la Carità?

R. La Carità si perde con qualunque pec­cato mortale.



910
910 D. Come si riacquista la Carità?

R. La Carità si riacquista facendo atti di amor di Dio, pentendosi e confessandosi come si deve.
8. Delle virtù cardinali.





911
911 D. Quali sono le virtù cardinali?

R. Le virtù cardinali sono la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza.



912
912 D. Perché la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza, e la Temperanza si chiamano virtù cardinali?

R. La Prudenza, la Giustizia, la Fortezza, e la Temperanza si chiamano virtù cardinali, perché sono il cardine, e il fondamento delle virtù morali.



913
913 D. Che cosa è la Prudenza?

R. La Prudenza è la virtù che dirige ogni azione al debito fine, e pero cerca i mezzi convenienti affinché l'opera riesca in tutto ben fatta, e quindi accetta al Signore.



914
914 D. Che cosa è la Giustizia?

R. La Giustizia è la virtù per cui diamo a ciascuno quello che gli si deve.



915
915 D. Che cosa è la Fortezza?

R. La Fortezza è la virtù che ci rende coraggiosi a non temere alcun pericolo, neppure l'istessa morte, per servizio di Dio.



916
916 D. Che cosa è la Temperanza?

R. La Temperanza è la virtù per la quale raffreniamo i desideri disordinati dei piaceri sensibili, e usiamo con moderazione dei beni temporali.

CAPO II. Dei doni dello Spirito Santo.




917
917 D. Quanti e quali sono i doni dello Spirito Santo?

R. I doni dello Spirito Santo sono sette: l°. il dono della Sapienza; 2.° dell'Intelletto; 3.° del Consiglio; 4.° della Fortezza; 5.° della Scienza; 6.° della Pietà; 7.° del Timor di Dio.



918
918 D. A che servono i doni dello Spirito Santo?

R. I doni dello Spirito Santo servono a stabilirci nella Fede, nella Speranza e nella Carità; e a renderci pronti agli atti delle virtù necessarie per conseguire la perfezione della vita cristiana.



919
919 D. Che cosa è la Sapienza?

R. La Sapienza è un dono col quale noi alzando la mente da queste cose terrene e fra­gili, contempliamo le eterne, cioè l'eterna Ve­rità che è Dio, gustando ed amando Lui, nel quale consiste ogni nostro bene.



920
920 D. Che cosa è l'intelletto?

R. L'Intelletto è un dono col quale ci viene facilitata, per quanto si puo da uomo mortale, l'intelligenza delle verità della Fede e dei divini misteri, i quali col lume naturale dell'intelletto nostro non possiamo conoscere.



921
921 D. Che cosa è il Consiglio?

R. Il Consiglio è un dono col quale nei dubbi ed incertezze dell'umana vita conosciamo cio che torna più alla gloria di Dio, alla salute nostra e del prossimo.



922
922 D. Che cosa è la Fortezza?

R. La Fortezza è un dono che c'inspira valore e coraggio per osservare fedelmente la santa legge di Dio e della Chiesa, superando tutti gli ostacoli e gli assalti dei nostri nemici.



923
923 D. Che cosa è la Scienza?

R. La Scienza è un dono col quale giudichiamo rettamente delle cose create, e cono­sciamo il modo di ben usarle e indirizzarle all'ultimo fine che è Dio.



924
924 D. Che cosa è la Pietà?

R. La Pietà è un dono col quale veneriamo ed amiamo Dio, e i Santi, e conserviamo un animo pio e benevolo verso il prossimo per amor di Dio.



925
925 D. Che cosa è il Timor di Dio?

R. Il Timor di Dio è un dono che ci fa rive­rire Dio e temere di offendere la sua divina Maestà, e ci distoglie dal male incitandoci al bene.

CAPO III. Delle Beatitudini evangeliche.




926
926 D. Quante e quali sono le Beatitudini evangeliche?

R. Le Beatitudini evangeliche sono otto:



1.a Beati i poveri di spirito, perché di questi è il regno de' cieli.



2.a Beati i mansueti, perché questi possederanno la terra.

3.a Beati quelli che piangono, perché saranno consolati.



4.a Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati..



5.a Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.



6.a Beati i mondi di cuore, perché vedranno Dio.



7.a Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio.



8.a Beati quelli che soffrono persecuzioni per amor della giustizia, perché di essi é il regno de' cieli.



927
927 D. Perché Gesù Cristo ci ha proposto le Beatitudini?

R. Gesù Cristo ci ha proposto le Beatitudini per farci detestare le massime del mondo, e

per invitarci ad amare e praticare le massime del suo Vangelo.



928
928 D. Chi sono quelli che il mondo chiama beati?

R. Il mondo chiama beati quelli che abbondano di ricchezze e di onori, che vivono allegramente, e che non hanno alcuna occasione di patire.



929
929 D. Chi sono i poveri di spirito, che Gesù Cristo chiama beati?

R. I poveri di spirito, secondo il Vangelo, sono quelli che hanno il cuore distaccato dalle ricchezze; ne fanno buon uso, se le posseggono; non le cercano con sollecitudine, se ne sono privi; ne soffrono con rassegnazione la perdita, se loro vengono tolte.



930
930 D. Chi sono i mansueti?

R. I mansueti sono quelli che trattano il prossimo con dolcezza, e ne soffrono con pazienza i difetti e i torti che da essi ricevono, senza querele, risentimenti o vendette.



931
931 D. Chi sono quelli che piangono, eppure sono detti beati?

R. Quelli che piangono, eppure sono detti beati, sono coloro che soffrono rassegnati le tribolazioni, e che si affliggono per i peccati commessi, pei mali e per gli scandali che si vedono nel mondo, per la lontananza dal pa­radiso e pel pericolo di perderlo.



932
932 D. Chi sono quelli che hanno fame e sete della giustizia?

R. Quelli che hanno fame, e sete della giustizia sono coloro che desiderano ardentemente di crescere sempre più nella divina grazia e nell'esercizio delle opere buone e virtuose.



933
933 D. Chi sono i misericordiosi?

R. I misericordiosi, sono quelli che amano in Dio e per amor di Dio il loro, prossimo, ne compassionano le miserie si spirituali, che corporali, e procurano di sollevano secondo le loro forze e il loro stato.



934
934 D. Chi sono i mondi di cuore?

R. I mondi di cuore sono quelli che non hanno veruno affetto al peccato e ne stanno lontani, e schivano sopratutto ogni sorta d'impurità.



935
935 D. Chi sono i pacifici?

R. I pacifici sono quelli che conservano la pace col prossimo e con se stessi, e procurano di mettere la pace tra quelli che sono in discordia.



936
936 D. Chi sono quelli che soffrono persecuzione per amore della giustizia?

R. Quelli che soffrono persecuzione per amore della giustizia sono coloro che soppor­tano con pazienza le derisioni, i rimproveri e le persecuzioni per causa della fede e della legge di Gesù Cristo.



937
937 D. Che cosa significano i diversi premi promessi da Gesù Cristo nelle Beatitudini?

R. I diversi premi promessi da Gesù Cristo nelle Beatitudini significano tutti, sotto diversi nomi, la gloria eterna del cielo.



938
938 D. La Beatitudini ci procurano solo l'eterna gloria del paradiso?

R. Le Beatitudini non ci procurano solo l'eterna gloria del paradiso, ma sono anche i

mezzi per condurre una vita felice, per quanto è possibile, in questo mondo.



939
939 D. Coloro che seguono le Beatitudini, ne ricevono già qualche ricompensa in questa vita?

R. Si, certamente, coloro che seguono le Beatitudini, ne ricevono già qualche ricompensa anche in questa vita, perché già godono un' interna pace e contentezza, che è principio, benché imperfetto, della eterna felicità.



940
940 D. Quelli che seguono le massime del mondo potranno dirsi felici?

R. No, quelli che seguono le massime del mondo, non sono felici, perché non hanno la vera pace dell'anima, e corrono pericolo di dannarsi.

CAPO IV. Delle opere di misericordia.


Catechismo Maggiore di S. Pio X 808