Catechismo Maggiore di S. Pio X 941

CAPO IV. Delle opere di misericordia.




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941 D. Quali sono le opere buone delle quali ci sarà domandato conto particolare nel di del Giudizio?

R. Le opere buone delle quali ci sarà domandato conto particolare nel di del Giudizio sono le opere di misericordia.



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942 D. Che cosa s'intende per opera di misericordia?

R. Opera di misericordia è quella con la quale si soccorre ai bisogni corporali o spirituali del nostro prossimo.



943 D. Quali sono le opere di misericordia corporali?
R. Le opere di misericordia corporali sono:

1.° Dar da mangiare agli affamati.
2.° Dar da bere agli assetati.
3.° Vestire gl'ignudi.
4.° Alloggiare i pellegrini.
5.° Visitare gli infermi.
6.° Visitare i carcerati.
7.° Seppellire i morti.

944 D. Quali sono le opere di misericordia spirituali?
R. Le opere di misericordia spirituali sono:

1.a Consigliare i dubbiosi.
2.a Istruire gli ignoranti.
3.a Ammonire peccatori.
4. a Consolare gli afflitti.
5 a Perdonare le offese.
6.a Sopportare pazientemente le persone moleste.
7.a Pregare Dio per i vivi e per i morti.


CAPO V. Dei peccati e delle loro specie principali.




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945 D. Quante sorta di peccati vi sono?

R. Vi sono due sorta di peccati: il peccato originale ed il peccato attuale.



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946 D. Qual'è il peccato originale?

R. Il peccato originale è quello coi quale tutti nasciamo, e che abbiamo contratto per la disubbidienza del nostro primo padre Adamo.



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947 D. Quali danni ci ha cagionati il peccato di Adamo?

R. I danni dei peccato di Adamo sono: la privazione della grazia, la perdita del paradiso, l'ignoranza, l'inclinazione al male, la morte e tutte le altre miserie.



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948 D. Come si cancella il peccato originale?

R. Il peccato originale si cancella col santo Battesimo.



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949 D. Qual'è il peccato attuale?

R. Il peccato attuale è quello che l'uomo, arrivato all'uso della ragione, commette con la sua libera volontà.



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950 D. Quante sorta di peccato attuale vi sono?



R. Vi sono due sorta di peccato attuale: il mortale ed il veniale.



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951 D. Qual'è il peccato mortale?

R. Il peccato mortale è una trasgressione della divina legge, per la quale si manca gravemente ai doveri verso Dio, verso il prossimo, verso noi stessi.



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952 D. Perché si dice mortale?

R. Si dice mortale perché dà morte all'anima, col far perdere la grazia santificante, che è la vita dell'anima, come l'anima è la vita dal corpo.



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953 D. Quali danni fa all'anima il peccato mortale?



R. 1.° Il peccato mortale priva l'anima della grazia e dell'amicizia di Dio; 2.° le fa perdere il paradiso; 3.° la priva dei meriti acquistati, e la rende incapace di acquistarne dei nuovi; 4.° la fa schiava del demonio; 5.° le fa meritare l'inferno, ed anche i castighi di questa vita.



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954 D. Oltre la gravità della materia che cosa si richiede per costituire un peccato mortale?

R. Oltre la gravità della materia per costituire un peccato mortale si richiede la piena avvertenza di tale gravità e la deliberata volontà di commettere il peccato.



955
955 D. Qual è il peccato veniale?

R. Il peccato veniale è una lieve trasgressione della divina legge, per la quale si manca solo leggermente a qualche dovere verso Dio, verso il prossimo e verso noi stessi.



956
956 D. Perché si chiama veniale?

R. Perché è leggiero rispetto al peccato mortale, non ci fa perdere la divina grazia; e perché Dio più facilmente lo perdona.



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957 D. Dunque non è da fare gran caso del peccalo veniate?

R. Cio sarebbe un inganno grandissimo, sia perché il peccato veniale contiene sempre una qualche offesa di Dio, sia perché reca danni non piccoli all'anima.



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958 D. Quali danni reca il peccato veniate?

R. Il peccato veniale: 1.° indebolisce e raffredda in noi la carità; 2.° ci dispone al peccato mortale; 3.° ci rende meritevoli di grandi pene temporali in questo mondo o nell'altro.

CAPO VI. Dei vizi capitali e di altri peccati più gravi.




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959 D. Che cosa è il vizio?

R. Il vizio è una cattiva disposizione dell'animo a fuggire il bene e a fare il male, causata dal frequente ripetersi degli atti cattivi.



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960 D. Che differenza v'è tra peccato e vizio?

R. Tra peccato e vizio v'è questa differenza, che il peccato è un atto che passa, mentre il vizio è la cattiva abitudine contratta di cadere in qualche peccato.



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961 D. Quali sono i vizi che si chiamano capitali?

R. I vizi che si chiamano capitali sono sette:


1.° Superbia; 2.° Avarizia; 3.° Lussuria; 4.° Ira; 5.° Gola; 6.° Invidia; 7.° Accidia.



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962 D. I vizi capitali come si vincono?

R. I vizi capitali si vincono con l'esercizio delle virtù opposte. Cosi la superbia si vince con l'umiltà; l'avarizia con la liberalità; la lussuria con la castità; l'ira con la pazienza; la gola con l'astinenza; l'invidia con l'amor fraterno; l'accidia con la diligenza e col fervore nel servizio di Dio.



963
963 D. Perché questi vizi si chiamano capitali?

R. Questi vizi si chiamano capitali, perché sono la sorgente e la cagione di molti altri vizi e peccati.



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964 D. Quanti sono i peccati contro lo Spirito Santo?

R. I peccati contro lo Spirito Santo sono sei: 1.° disperazione della salute; 2.° presunzione di salvarsi senza merito; 3.° impugnare la verità conosciuta; 4.° invidia della altrui grazia; 5.° ostinazione nei peccati; 6.° impenitenza finale.



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965 D. Perché questi peccati si dicono in particolare contro lo Spirito Santo?

R. Questi peccati si dicono in particolare Contro lo Spirito Santo, perché si commettono per pura malizia, la quale è contraria alla bontà, che si attribuisce allo Spirito Santo.



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966 D. Quali sono i peccati che si dicono gridare vendetta nel cospetto di Dio?

R. I peccati che diconsi gridar vendetta nel cospetto di Dio sono quattro: 1.° omicidio volontario; 2.° peccato impuro contro l'ordine della natura; 3.° oppressione dei poveri; 4.° fraudare la mercede agli operai.



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967 D. Perché si dice che questi peccati gridano vendetta al cospetto di Dio?

R. Questi peccati diconsi gridare vendetta al cospetto di Dio, perché lo dice lo Spirito Santo e perché la loro iniquità è cosi grave e manifesta che provoca Dio a punirli con più severi castighi.

CAPO VII. Dei Novissimi e di altri mezzi principali per evitare il peccato.




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968 D. Che cosa intendete per Novissimi?

R. Novissimi sono chiamate nei Libri santi le cose ultime che accadranno all'uomo.



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969 D. Quanti sono i Novissimi, o cose ultime dell' uomo?

R. I Novissimi, o cose ultime dell'uomo, sono quattro: Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso.



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970 D. Perché i Novissimi si dicono cose ultime dell' uomo?

R. I Novissimi si dicono cose ultime dell'uomo, perché la Morte è l'ultima cosa che ci accade in questo mondo; il Giudizio di Dio è l'ultimo fra i giudizi che dobbiamo sostenere; l'Inferno è l'estremo male che avranno i cat­tivi; il Paradiso il sommo bene che avranno i buoni.



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971 D. Quando dobbiamo noi pensare ai Novissimi?

R. E bene pensare ai Novissimi ogni giorno, e massimamente nel fare orazione alla mattina subito svegliati, alla sera prima di andare a riposo e tutte le volte che siamo tentati a far male, perché questo pensiero è validissimo a farci evitare il peccato.

CAPO VIII. Degli esercizi divoti che si consigliano al cristiano per ogni giorno.




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972 D. Che cosa deve fare un buon cristiano la mattina subito svegliato?

R. Un buon cristiano, la mattina appena svegliato, deve fare il segno della santa Croce ed offrire il cuore a Dio, dicendo queste o altre simili parole: Mio Dio, io vi dono il mio cuore e l'anima mia.



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973 D. A che cosa si dovrebbe pensare levandosi dal letto e vestendosi?

R. Levandosi dal letto e vestendosi, si dovrebbe pensare che Dio è presente, che quel giorno puo esser l'ultimo della nostra vita; e levarsi e vestirsi con ogni possibile modestia.



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974 D. Levato e vestito, che cosa deve fare un buon cristiano?

R. Un buon cristiano, appena levato e vestito, deve mettersi alla presenza di Dio, e inginocchiarsi, se puo, innanzi a qualche divota immagine, dicendo con divozione: Vi adoro, mio Dio, e vi amo con tutto il cuore; vi rin­grazio di avermi creato, fatto cristiano e con­servato in questa notte; vi offerisco tutte le mie azioni, e vi prego di preservarmi in questo giorno dal peccato, e di liberarmi da ogni male. Cosi sia . Reciti quindi il Pater Noster, l'Ave Maria, il Credo e gli atti di Fede, di Speranza e di Carità, accompagnandoli con vivo affetto del cuore.



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975 D. Quali pratiche di pietà dovrebbe ogni giorno compiere il cristiano?

R. Il cristiano, potendolo, dovrebbe ogni giorno: 1.° assistere con divozione alla santa Messa; 2.° fare una visita, anche brevissima, al SS. Sacramento; 3.° recitare la terza parte del santo Rosario.



976
976 D. Che cosa si deve fare prima di lavorare?

R. Prima di lavorare, si deve offrire il lavoro a Dio, dicendo di cuore: Signore vi offerisco questo lavoro: datemi la vostra benedizione.



977
977 D. Per qual fine si deve lavorare?

R. Si deve lavorare per la gloria di Dio e per fare la sua volontà.



978
978 D. Che cosa convien fare prima di prender cibo?

R. Prima di prender cibo, stando in piedi, conviene fare il segno della santa Croce e poi dire con divozione: Signore Iddio, date la vostra benedizione a noi e al cibo che ora prenderemo per mantenerci nel vostro servizio .



979
979 D. Avendo finito di prender cibo, che cosa convien fare?

R. Finito di prender cibo convien fare il segno della santa Croce, e dire: Signore vi ringrazio del cibo che mi avete dato; fatemi degno di partecipare alla mensa celeste .



980
980 D. Quando uno si accorge di qualche tentazione che cosa dovrebbe fare?

R. Quando uno si accorge di qualche ten­tazione dovrebbe invocare con fede il SS. Nome di Gesù , o di Maria , o dire fervorosamente qualche giaculatoria, come p. e. "datemi grazia, o Signore, che non vi offenda giammai ", oppure fare il segno della Croce; evitando pero che da segni esterni si accorgano gli altri delle sue tentazioni.



981
981 D. Quando uno conosce o dubita d'aver commesso qualche peccato, che cosa deve fare?

R. Quando alcuno conosce o dubita d'aver peccato, deve fare subito un atto di contrizione, e procurare di confessarsene al più presto.



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982 D. Quando, fuori di chiesa, si sente il segno dell'elevazione dell'ostia alla Messa solenne, o della benedizione del SS. Sacramento, che cosa si deve fare?

R. Si deve fare, almeno col cuore, un atto di adorazione dicendo p. e.: Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e divinissimo Sacramento .



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983 D. Che cosa si deve dire quando suona l'Ave Maria, all'alba, al mezzodi e alla sera?

R. Al suono dell'Ave Maria, il buon cristiano recita l'Angelus Domini, con tre volte l'Ave Maria.



984
984 D. La sera, prima di andare a riposo che cosa convien fare?

R. La sera prima del riposo, convien mettersi, come al mattino, alla presenza di Dio, recitare divotamente le stesse orazioni, fare un breve esame di coscienza e domandare perdono a Dio dei peccati commessi nella giornata.



985
985 D. Che cosa farete prima di addormentarvi?

R. Prima di addormentarmi faro il segno della santa Croce, pensero che posso morire in quella notte, e daro il cuore a Dio, dicendo: Signore e Dio mio, io vi dono tutto il mio cuore; Santissima Trinità, datemi grazia di ben vivere e di ben morire; Gesù, Giuseppe e Maria, io raccomando a voi l'anima mia .



986
986 D. Oltre alle orazioni della mattina e della sera, in quale altra maniera si puo ricorrere a Dio nel corso della giornata?

R. Nel corsa della giornata si puo pregare Iddio frequentemente con altre brevi orazioni che si chiamano giaculatorie.



987
987 D. Dite qualche giaculatoria.

R. Signore aiutatemi - Signore sia fatta la vostra santissima volontà - Gesù mio, io voglio essere tutto vostro - Gesù mio, misericordia - Dolce Cuor del mio Gesù, fa ch' io t'ami sempre più.



988
988 D. E utile dire durante il giorno molte giaculatorie?

R. E cosa utilissima dire durante il giorno molte orazioni giaculatorie, e si possono dire anche col cuore senza proferir parola, camminando, lavorando, ecc.



989
989 D. Oltre alle orazioni giaculatorie, in quale altra cosa si dovrebbe esercitare sovente il cristiano?

R. Oltreché nelle orazioni giaculatorie il cristiano si dovrebbe esercitare nella cristiana mortificazione.



990
990 D. Che cosa vuol dire mortificarsi?

R. Mortificarsi, vuoi dire lasciare, per amore di Dio, quello che piace, ed accettare quello che dispiace secondo i sensi, o l'amor proprio.



991
991 D. Quando si porta il Santissimo Sacramento ad un infermo, che cosa si deve fare?

R. Quando si porta il SS.mo Sacramento a qualche infermo, si deve procurare, potendo, di accompagnarlo con modestia e raccoglimento; e se non si puo, fare un atto di adorazione in qualunque luogo uno si trovi, e poi dire: Consolate, o Signore, questo infermo, e dategli grazia di uniformarsi alla vostra santissima volontà e di conseguire la sua salute .



992
992 D. Sentendo suonare l'agonia di qualche moribondo, che cosa farete?

R. Sentendo suonare l'agonia di un moribondo, mi portero, potendo, alla Chiesa a pregare per lui, e non potendo, raccomandero al Signore l'anima sua, pensando che fra breve tempo avro da trovarmi io pure in questo stato.



993
993 D. Sentendo il segno della morte di qualcheduno, che cosa farete?

R. Sentendo il segno della morte di qualcheduno, procurero di dire un De profundis o un Requiem per l'anima di quel defunto, e rinnovero il pensiero della morte.









ISTRUZIONE SOPRA LE FESTE DEL SIGNORE, DELLA B. VERGINE E DEI SANTI





PARTE PRIMA: DELLE FESTE DEL SIGNORE


CAPO I. Dell'Avvento.




2001
1 D. Perché si chiamano Avvento le quattro settimane che precedono la solennità del santo Natale?

R. Le quattro settimane che precedono la solennità del santo Natale si chiamano Avvento, che vuoi dire venuta, perché in questo tempo la Chiesa ci dispone a celebrare degnamente la memoria della prima venuta di Gesù Cristo in questo mondo colla sua nascita temporale.



2002
2 D. Che cosa ci propone la santa Chiesa a considerare nell'Avvento?

R. La Chiesa nell'Avvento ci propone a con­siderare quattro cose: 1.° le promesse che Dio aveva fatte di mandarci il Messia per la nostra salute; 2.° le brame degli antichi Padri, che ne sospiravano la venuta; 3.° la predicazione di S. Giovanni Battista, che esortata il popolo a far penitenza per disporlo a ricevere il Messia; 4.° l'ultima venuta di Gesù Cristo nella sua gloria per giudicare i vivi ed i morti.



2003
3 D. Che cosa dobbiamo noi fare nell'Avvento per secondare le intenzioni della Chiesa?

R. Per secondare le intenzioni della Chiesa, nell'Avvento dobbiamo fare cinque cose: 1.° meditare con viva fede e con ardente amore il grande beneficio dell'incarnazione del Figliuolo di Dio; 2.° riconoscere la nostra miseria e il sommo bisogno che abbiamo di Gesù Cristo; 3.° pregarlo istantemente che venga a nascere e crescere spiritualmente in noi colla sua grazia; 4.° preparargli la strada colle opere di penitenza, e specialmente col frequentare i santi sacramenti; 5.° pensar sovente all'ultima terribile sua venuta, e in vista di questa conformare la nostra alla sua santissima vita per poter essere con Lui a parte della sua gloria.

CAPO II. Del santo Natale. (*)




2004
4 D. Che festa è il santo Natale?

R. Il santo Natale è la festa istituita per celebrare la memoria della nascita temporale di Gesù Cristo.



2005
5 D. Che cosa ha di particolare il santo Natale tra tutte le altre feste?

R. Il santo Natale tra tutte le altre feste ha due cose di particolare: 1.° che si celebrano gli uffici divini nella notte precedente, secondo l'uso antico della Chiesa nelle vigilie: 2.° che si celebrano tre messe da ogni sacerdote.



2006
6 D. Perché la Chiesa ha voluto ritenere l'uso di celebrare nella notte del Natale i divini uffizi?

R. La Chiesa ha voluto ritenere l'uso di celebrare nella notte del Natale i divini uffizi per rinnovare con viva riconoscenza la memoria di quella notte, in cui, nascendo il divin Salvatore, comincio l'opera della nostra redenzione.



2007
7 D. Quali cose ci propone la Chiesa a considerare nelle tre Messe del Natale?

R. Nel vangelo della prima Messa del Natale la Chiesa ci propone a considerare che la santissima Vergine, recatasi in compagnia di S. Giuseppe da Nazaret a Betlemme per far ivi registrare il loro nome, secondo l'ordine dell'imperatore, né avendo ritrovato altro alloggio, diede alla luce Gesù Cristo dentro una stalla e lo ripose nel presepio, cioè in una mangiatoia d'animali. Nel vangelo della seconda ci propone a considerare la visita fatta a Gesù Cristo da alcuni poveri pastori, che erano stati avvisati da un Angelo della nascita di esso. Nel vangelo della terza ci propone a considerare che questo fanciullo, che si vede nascere nel tempo da Maria Vergine, è ab eterno Figliuolo di Dio.



2008
8 D. Che cosa intende la Chiesa nel proporci a considerare i misteri delle tre Messe del Natale?

R. Nel proporci a considerare i misteri delle tre Messe del Natale la Chiesa intende che ringraziamo il divin Redentore d'essersi fatto uomo per la nostra salute, che lo riconosciamo insieme ai pastori, e lo adoriamo qual vero Figliuolo di Dio, ascoltando le istruzioni ch'Egli tacitamente ci dà colle circostanze della sua nascita.



2009
9 D. Che cosa c'insegna Gesù Cristo colle circostanze della sua nascita?

R. Colle circostanze della sua nascita Gesù Cristo c'insegna a rinunciare alle vanità del mondo e ad apprezzare la povertà e le sofferenze.



2010
10 D. Nella festa del Natale siamo noi obbligali ad ascoltare tre Messe?

R. Nella festa del Natale siamo obbligati ad ascoltare soltanto una Messa, ma è pero bene ascoltarle tutte e tre per conformarci meglio alle intenzioni della Chiesa.



2011
11 D. Che cosa dobbiamo noi fare nel santo Natale per secondare pienamente le intenzioni della Chiesa?

R. Nel santo Natale, per secondare piena­mente le intenzioni della Chiesa, dobbiamo fare queste quattro cose: 1.° prepararci la vigilia con unire al digiuno un raccoglimento maggiore del solito; 2.° apportarvi una grande purità per mezzo di una buona confessione e un grande desiderio di ricevere il Signore; 3.° assistere, se si puo, agli uffizi divini nella notte precedente, e alle tre Messe, meditando il mistero che si celebra; 4.° impiegare questo giorno, per quanto possiamo, in opere di cristiana pietà.

CAPO III. Della Circoncisione del Signore.




2012
12 D. Che festa è la Circoncisione del Signore?

R. La Circoncisione del Signore è la festa istituita per celebrare la memoria del sangue sparso da Gesù Cristo nei primi giorni della sua vita.



2013
13 D. Che cosa era la circoncisione nella legge antica?

R. La circoncisione nella legge antica era un rito istituito dal Signore, per contrassegnare coloro che appartenevano al popolo di Dio, e per distinguerli dalle genti infedeli.



2014
14 D. Gesù Cristo era anch'Egli soggetto alla legge della circoncisione?

R. Gesù Cristo certamente non era soggetto alla legge della circoncisione, perché era fatta per i servi e per i peccatori; e Gesù Cristo era vero Figliuolo di Dio e autore della legge, ed era la medesima santità.



2015
15 D. Perché Gesù Cristo ha voluto essere circonciso senza esservi obbligato?

R. Gesù Cristo ha voluto essere circonciso senza esservi obbligato, perché essendosi per amore addossato i nostri peccati, volle portarne le pene e cominciare a lavarli col sangue fino dai primi giorni della sua vita.



2016
16 D. Che altro avvenne quando Gesù Cristo fu circonciso?

R. Quando Gesù Cristo fu circonciso gli venne imposto il nome di Gesù, come già l'Angelo aveva ordinato per parte di Dio alla santissima Vergine e a san Giuseppe.



2017
17 D. Che cosa significa il nome di Gesù?

R. Il nome di Gesù significa Salvatore; e si diede al Figliuolo di Dio, perché veniva a salvarci e a liberarci dai nostri peccati.



2018
18 D. Si deve avere grande rispetto pel nome di Gesù?

R. Pel nome di Gesù si deve avere grandissimo rispetto, perché questo rappresenta il nostro divin Redentore che ci ha riconciliati con Dio, e ci ha meritato alla vita eterna.



2019
19 D. Che cosa dobbiamo fare per celebrare la festa della Circoncisione secondo la mente della Chiesa?

R. Per celebrare la festa della Circoncisione secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro cose: 1.° adorare Gesù Cristo, ringraziarlo ed amarlo; 2.° invocare con viva fede e con rispetto il suo santissimo Nome, e porre in esso tutta la nostra confidenza; 3.° praticare la circoncisione spirituale, che consiste nel togliere dal cuore il peccato e ogni affetto disordinato; 4.° consacrare a Dio tutto l'anno che incomincia, e pregarlo a darci grazia di passarlo nel suo divino servizio.

CAPO IV. Dell' Epifania del Signore.




2020
20 D. Che festa è l' Epifania del Signore?

R. L'Epifania è la festa istituita per celebrare la memoria di tre grandi misteri, de' quali il primo e principale è l'adorazione de' Magi; il secondo è il Battesimo di Gesù Cristo; il terzo, è il suo primo miracolo nelle nozze di Cana in Galilea.



2021
21 D. Perché la festa dell'adorazione dei Magi, del Battesimo di Gesù Cristo, e del suo miracolo si chiama Epifania?

R. La festa dell'adorazione dei Magi, del Battesimo di Gesù Cristo e del suo primo miracolo si chiama Epifania, che vuol dire apparizione, o manifestazione, perché in questi misteri chiaramente si manifesto agli uomini la gloria di Gesù Cristo.



2022
22 D. Chi erano i Magi?

R. I Magi erano personaggi ragguardevoli dell'Oriente che attendevano allo studio della sapienza.



2023
23 D. Perché vennero i Magi ad adorare Gesù Cristo?

R. I Magi vennero ad adorare Gesù Cristo, perché, essendo comparsa una nuova stella, conobbero per ispirazione divina essere quella indizio della nascita del re de' Giudei, salvatore degli uomini.



2024
24 D. In qual luogo vennero i Magi ad adorare Gesù Cristo?

R. I Magi vennero ad adorare Gesù Cristo in Betlemme.



2025
25 D. Come seppero i Magi che Gesù cristo era nato in Betlemme?

R. I Magi andarono in Gerusalemme, città capitale della Giudea, dove era il tempio santo di Dio, ed ivi seppero dai sacerdoti, che il Messia doveva nascere in Betlemme secondo le profezie.



2026
26 D. Dopo che i Magi uscirono da Gerusalemme, chi li condusse a Betlemme?

R. Dopo che i Magi uscirono da Gerusalemme, li condusse a Betlemme la stella già da loro veduta in Oriente, che cammino avanti di loro, e non si fermo finché essi non giunsero al luogo, dove era il divin Pargoletto.



2027
27 D. Che cosa fecero i Magi, ritrovato che ebbero Gesù Cristo?

R. I Magi, ritrovato che ebbero Gesù Cristo, lo adorarono, e gli presentarono oro, incenso, e mirra, riconoscendolo in questa maniera come vero re, vero Dio e vero uomo.



2028
28 D. Che cosa dobbiamo noi fare per celebrare degnamente la solennità dell'Epifania secondo la mente della Chiesa?

R. Per celebrare degnamente la solennità dell'Epifania secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro cose: 1.° riconoscere nella vocazione de' Magi, che furono i primi gentili chiamati alla cognizione di Gesù Cristo, le primizie della nostra vocazione alla Fede, e ringraziare il Signore d'averci fatti cristiani; 2.° pregar Dio ad estendere il gran dono della Fede a quelli che ne sono privi; 3.° eccitarci all'amore di Gesù e risolvere di seguire prontamente le divine ispirazioni; 4.° offerirgli ad esempio de' Magi qualche tributo della nostra divozione colla pratica della limosina, della orazione e della mortificazione cristiana.

CAPO V. Delle domeniche di settuagesima, sessagesima e quinquagesima. (*)




2029
29 D. Quali sotto le domeniche che si chiamano di settuagesima, sessagesima e quinquagesima?

R. Si chiamano domeniche di settuagesima, sessagesima e quinquagesima la settima, sesta e quinta domenica avanti quella di Passione.



2030
30 D. Per qual ragione la Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato santo tralascia nei divini uffici l'Alleluia, ed usa paramenti di color violaceo?

R. La Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato santo tralascia nei divini uffici l'Alleluia, che èvoce di allegrezza, ed usa paramenti di color violaceo, che é color di mestizia, per allontanare con questi segni di tristezza i fedeli dalle vane allegrezze del mondo ed insinuare ad essi Io spirito di penitenza.



2031
31 D. Quali cose ci propone la Chiesa a considerare nei divini uffici delle settimane di settuagesima, sessagesima e quinquagesima?

R. Nei divini uffici della settimana di settuagesima la Chiesa ci rappresenta la caduta dei nostri progenitori, e il loro giusto castigo; in quelli della settimana di sessagesima ci rappresenta il diluvio universale mandato da Dio per castigo dei peccatori; in quelli poi dei primi tre giorni della settimana di quinquagesima ci rappresenta la vocazione di Abramo, e il premio dato da Dio alla sua obbedienza e alla sua fede.



2032
32 D. Donde viene che, malgrado le intenzioni della Chiesa, nel tempo di settuagesima, sessagesima e quinquagesima, più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una parte di cristiani?

R. In questo tempo più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una parte di cristiani per malignità del demonio, il quale volendo contrariare i disegni della Chiesa, fa i maggiori suoi sforzi per indurre i cristiani a vivere secondo i dettami del mondo e della carne.



2033
33 D. Che cosa dobbiamo fare per conformarci ai disegni della Chiesa nel tempo di carnevale?

R. Per conformarci ai disegni della Chiesa in tempo di carnevale bisogna star lontani dagli spettacoli e dai divertimenti pericolosi, e attendere con maggior diligenza all'orazione e alla mortificazione, facendo qualche visita straordinaria al Santissimo Sacramento, massime quando sta esposto alla pubblica adorazione; e cio per riparare a tanti disordini, coi quali Iddio in questo tempo viene offeso.



2034
34 D. Se vi fosse necessità di trovarsi a qualche pericoloso divertimento del carnevale, che cosa deve farsi?

(*) R. Chi per necessità si trovasse a qualche pericoloso divertimento del carnevale, deve prima implorare l'aiuto della divina grazia per evitare ogni peccato; poi recarvisi con grande modestia e ritenutezza, e dopo, raccogliere lo spirito colla considerazione di qualche massima del vangelo.

CAPO VI. Della Quaresima. (*)




2035
35 D. Che è la Quaresima?

R. La Quaresima è un tempo di digiuno e di penitenza istituito dalla Chiesa per tradizione apostolica.



2036
36 D. Per qual fine è istituita la Quaresima?

R. La Quaresima è istituita: 1.° per farci conoscere l'obbligo che abbiamo di far penitenza in tutto il tempo della nostra vita, di cui, secondo i santi Padri la Quaresima è la figura; 2.° per imitare in qualche maniera il rigoroso digiuno di quaranta giorni, che Gesù Cristo fece nel deserto; 3.° per prepararci coi mezzo della penitenza a celebrare santamente la Pasqua.



2037
37 D. Perché il primo giorno di Quaresima si chiama il giorno delle Ceneri?

R. Il primo giorno di Quaresima si chiama giorno delle Ceneri, perché la Chiesa mette in quel giorno le sacre ceneri sul capo dei fedeli.



2038
38 D. Perché la Chiesa nel principio della Quaresima usa imporre le sacre ceneri?

R. La Chiesa nel principio della Quaresima usa imporre le sacre ceneri, affinché noi ricordandoci che siamo composti di polvere, e colla morte dobbiamo ridurci in polvere, ci umiliamo e facciamo penitenza de' nostri peccati mentre ne abbiamo il tempo.



2039
39 D. Con quale disposizione dobbiamo noi ricevere le sacre ceneri?

R. Noi dobbiamo ricevere le sacre ceneri con cuor contrito ed umiliato, e con la santa risoluzione di passare la Quaresima nelle opere di penitenza.



2040
40 D. Che cosa dobbiamo noi fare per passar bene la Quaresima secondo la mente della Chiesa?

R. Per passar bene la Quaresima secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro cose: 1.° osservare esattamente il digiuno, e mortificarci non solamente nelle cose illecite e pericolose, ma ancora, per quanto si puo, nelle cose lecite, come sarebbe moderarsi nelle ricreazioni; 2.° fare preghiere, limosine, ed altre opere di cristiana carità verso il prossimo più che in ogni altro tempo; 3.° ascoltare la parola di Dio non già per pura usanza o curiosità, ma per desiderio di mettere in pratica le verità che si ascoltano; 4.° essere solleciti a prepararci alla confessione, per rendere più meritorio il digiuno, e per disporci meglio alla Comunione pasquale.



2041
41 D. In che consiste il digiuno?

R. Il digiuno consiste nel fare un solo pasto al giorno, e nell'astenersi dai cibi vietati.



2042
42 D. Nei giorni di digiuno oltre l'unico pasto è vietata qualunque altra refezione?

R. Nei giorni di digiuno la Chiesa permette una leggiera refezione alla sera, o pure sul mezzogiorno quando l'unico pasto viene differito alla sera.



2043
43 D. Chi è obbligato al digiuno?

R. Al digiuno sono obbligati tutti coloro che hanno compito il ventesimo primo anno e non ne sono legittimamente impediti.



2044
44 D. Quelli che non sono obbligati al digiuno sono affatto esenti dalle mortificazioni?

R. Quelli che non sono obbligati al digiuno non sono affatto esenti dalle mortificazioni, perché niuno è dispensato dall'obbligo generale di far penitenza e percio devono mortificarsi in altre cose secondo le loro forze.

CAPO VII. Della settimana santa.

3. - Della settimana santa in generale.





2045
45 D. Perché l'ultima settimana di Quaresima si dice santa?

R. L'ultima settimana di Quaresima si dice santa, perché in essa si celebra la memoria dei più grandi misteri operati da Gesù Cristo per la nostra redenzione.



2046
46 D. Di qual mistero si fa memoria nella domenica delle Palme?

R. Nella domenica delle Palme si fa memoria dell'entrata trionfante che Gesù Cristo fece in Gerusalemme sei giorni avanti la sua passione.



2047
47 D. Per qual causa Gesù Cristo valle entrare trionfante in Gerusalemme avanti la sua passione?

R. Gesù Cristo avanti la sua passione volle entrare trionfante in Gerusalemme, come era stato predetto: 1.° per animare i suoi discepoli dando loro in tal maniera una chiara prova che andava a patire spontaneamente; 2.° per insegnarci che colla sua morte egli trionferebbe del demonio, del mondo e della carne, e che ci aprirebbe l'entrata in cielo.



2048
48 D. Qual mistero si celebra nel giovedi santo?

R. Nel giovedi santo si celebra l'istituzione del santissimo Sacramento dell'Eucaristia.



2049
49 D. Qual mistero si ricorda nel venerdi santo?

R. Nel venerdi santo si ricorda la passione e morte del Salvatore.



2050
50 D. Quali misteri si onorano nel sabato santo?

R. Nel sabato santo si onorano la sepoltura di Gesù Cristo e la sua discesa al limbo e dopo il segno del Gloria si comincia ad onorare la sua gloriosa resurrezione.



2051
51 D. Che cosa dobbiamo noi fare per passare la settimana santa secondo la mente della Chiesa?

R. Per passare la settimana santa secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare tre cose: 1.° unire al digiuno un maggior raccoglimento interno, e un maggior fervore di orazione; 2.° meditare di continuo con ispirito di compunzione i patimenti di Gesù Cristo; 3.° assistere se si puo, ai divini uffici con questo medesimo spirito.
2. - Di alcuni riti della settimana santa.





2052
52 D. Perché la domenica della settimana santa si dice delle Palme?

R. La domenica della settimana santa si dice delle Palme a cagione della processione che si fa in questo giorno, in cui si porta in mano da' fedeli un ramo d'olivo o di palma.



2053
53 D. Perché nella domenica delle Palme si fa la processione portando rami d'olivo o palme?

R. Nella domenica delle Palme si fa la processione portando rami di olivo o palme per ricordare l'entrata trionfante di Gesù Cristo in Gerusalemme, incontrato dalle turbe con rami di palma in mano.



2054
54 D. Perché nel ritorno della processione delle Palme si batte tre volte alla porta della Chiesa prima che si apra?

R. Nel ritorno della processione delle Palme si batte tre volte alla porta della Chiesa, prima che si apra, per significare che il para­diso era chiuso pel peccato di Adamo, e che Gesù Cristo ce ne ha meritato l'ingresso colla sua morte.



2055
55 D. Chi furono quelli che andarono incontro a Gesù Cristo allorché entro trionfante in Gerusalemme?

R. Allorché Gesù Cristo entro trionfante in Gerusalemme, gli ando incontro il popolo semplice ed i fanciulli, non già i grandi della città; cosi disponendo Iddio per farci conoscere che la superbia rese questi indegni di aver parte nel trionfo di nostro Signore, che ama la semplicità di cuore, l'umiltà e l'innocenza.



2056
56 D. Perché non si suonano le campane dal giovedi santo al sabato santo?

R. Dal giovedi sino al sabato santo non si suonano le campane in segno di grande afflizione per la passione e morte del Salvatore.



2057
57 D. Perché si conserva nel giovedi santo un'ostia grande consacrata?

R. Nel giovedi santo si conserva un' ostia grande consacrata: 1.° affinché si tributino speciali adorazioni al sacramento dell' Eucaristia nel giorno in cui venne istituito; 2.° perché si possa compiere la liturgia nel venerdi santo, in cui non si fa dal sacerdote la consacrazione.



2058
58 D. Perché nel giovedi santo dopo la Messa si spogliano gli altari?

R. Nel giovedi santo dopo la Messa si spogliano gli altari per rappresentarci Gesù Cristo spogliato delle sue vesti per essere flagellato e affisso alla croce; e per insegnarci che per celebrare degnamente la sua passione dobbiamo spogliarci dell'uomo vecchio, cioè d'ogni affetto mondano.



2059
59 D. Perché si fa la lavanda dei piedi nel giovedi santo?

R. Nel giovedi santo si fa la lavanda dei piedi: 1.° per rinnovare la memoria di quell'atto di umiliazione con cui Gesù Cristo si abbasso a lavarli ai suoi Apostoli; 2.° perché Egli medesimo esorto gli Apostoli e, in persona di essi, i fedeli ad imitare il suo esempio; 3.° per insegnarci, che dobbiamo purificare il nostro cuore da ogni macchia, ed esercitare gli uni verso degli altri i doveri della carità ed umiltà cristiana.



2060
60 D. Perché nel giovedi santo i fedeli si recano alla visita del Santissimo Sacramento in più chiese pubblicamente nelle processioni, o privatamente?

R. Nel giovedi santo i fedeli si recano alla visita del Santissimo Sacramento in più chiese in memoria de' dolori sofferti da Gesù Cristo in più luoghi, come nell'orto, nelle case di Caifa, di Pilato e di Erode, e sul Calvario.



2061
61 D. Con quale spirito si devono fare le visiti nel giovedi santo?

R. Nel giovedi santo si devono fare le visite non per curiosità, per abitudine o per divertimento, ma per sincera contrizione dei nostri peccati, che sono la vera cagione della passione e morte del nostro Redentore, e con vero spi­rito di compassione delle sue pene, meditandone i vari patimenti; per esempio nella prima visita quel che soffri nell'orto; nella seconda, quel che soffri nel pretorio di Pilato; e cosi dicasi delle altre.



2062
62 D. Perché nel venerdi santo la Chiesa, in modo particolare, presa il Signore per ogni sorta di persone, anche per i pagani e per i giudei?

R. La Chiesa nel venerdi santo, in modo particolare, prega il Signore per ogni sorta di persone per dimostrare che Cristo è morto per tutti gli uomini e per implorare a beneficio di tutti il frutto di sua passione.



2063
63 D. Perché nel venerdi santo si adora solennemente la croce?

R. Nel venerdi santo si adora solennemente la Croce, perché essendovi Gesù Cristo stato inchiodato ed essendovi morto in quel giorno, la santifico col suo sangue.



2064
64 D. L'adorazione si deve al solo Dio, perché adunque si adora la Croce?

R. Si deve adorazione al solo Dio, e pero quando si adora la Croce, la nostra adorazione si riferisce a Gesù Cristo morto su di essa.



2065
65 D. Qual cosa è da considerarsi specialmente nei riti del sabato santo?

R. Nei riti del sabato santo è da considerarsi specialmente la benedizione del cero pasquale e del fonte battesimale.



2066
66 D. Che cosa significa il cero pasquale?

R. Il cero pasquale significa lo splendore e la gloria, che Gesù Cristo risuscitato apporto al mondo.



2067
67 D. Perché si benedice nel sabato santo il fonte battesimale?

R. Nel sabato santo si benedice il fonte battesimale, perché anticamente in questo giorno, come ancora nella vigilia della Pentecoste, si conferiva il Battesimo solennemente.



2068
68 D. Che cosa dobbiamo fare mentre si benedice il fonte battesimale?

R. Mentre si benedice il fonte battesimale, dobbiamo ringraziare il Signore d'averci ammessi al Battesimo, e rinnovare le promesse che allora abbiamo fatto.

CAPO VIII. Della Pasqua di Risurrezione.


Catechismo Maggiore di S. Pio X 941