Fulgenzio Pastorelli 26

26

P. Fulgenzio Pastorelli, 26 :

Ritiro Presentazione, 19 12 1747 (era in L II, 129)

(89)


La Passione SSma di Gesù sia nei nostri cuori : Amen.

Carmo ed amatissimo P. Rettore,

Ricevo in questa posta la sua carma, e credo che V.R. avrà ricevuto la mia scrittale da Baccano : noi fummo di ritorno domenica mattina : non le dico altro su di ciò, rimettendomi alla suddetta scritta da Baccano.
Spero bene del Confr. Giuseppe, in qualunque maniera succeda amerò la volontà di Dio nell'evento ecc. Sento la partenza del laico Filippino la quale è assai proficua. Questi non sono soggetti per noi. Deo gratias ecc. Ho ricevuto in Roma il vestiario del medesimo Filippino e ne scrivo al P.Sandigliani, acciò mi dica a chi lo devo restituire, perché credo siano denari suoi ecc. ; gli altri vestiari del Bordese ed altro chierico li ho presso di me in una cedola di 22 scudi : e gli altri presto si avranno per il solito canale.
Ha fatto bene a scrivere a Viterbo per i sudari, e spero le saranno provvisti. Del quadro già ne ho avvisato il signor C. Brusotti ecc., e tutto anderà a dovere. Nella lettera suddetta le dicevo che venivano da Roma due chierici, uno suddiacono, l'altro no,ma buoni, fervorosi ecc. Prego V. R. a trattenere la vestizione ed esercizi degli altri, che sono costì per aspettare i suddetti, i quali saranno costì verso il primo dell'anno e partiranno da Roma l'ultima festa.
Sento che il P. Vice Rettore è in Orbetello a dare gli esercizi al popolo, ne godo assai, ma per Piombino non occorre pensarvi che in verun conto si puole servire quel monastero. Dio le provvederà ; io non mi sento ispirato a concedere licenza al detto P. Vice Rettore d'andarvi, anzi e contra. Ve n'è molto bisogno costì per aiutare V.R., e per le presenti circostanze, mentre in breve bisognerà levare altri due sacerdoti. Se vi fossero più soggetti, non avrei difficoltà alcuna di mandarlo, ma ora non si puole : e di ciò non conviene parlarne più, perché ecc. ut supra.

L'uomo che m'accenna, lascio V.R. in libertà e piena facoltà di vestirlo da terziario. ma veda bene se se ne puol molto fidare nel mandarlo fuori per i bisogni del Ritiro ecc. ; per quello V. R. mi dice mi pare atto, perché in età e modesto e timorato di Dio : faccia V.R.
V.ra Renza sa che le ho data ogni facoltà per vestire ed accettare alla professione novizi, e Fr. Filippo credo stia in punto di farla ecc., et utinam guarisse confr. Giuseppe per fargliela fare col compagno, per poi farli venir qui ecc.
Le buone feste cominciano ieri giorno dell'Aspettazione del Parto a darle a tutti, a tutti, a tutt'il mondo : l'intimai a tutta questa devota numerosa comunità, e si fece la comunione generale ecc.
Ma che faremo, Padre mio amatissimo, in quella felicissima notte in cui saremo al sacro altare insieme ? Ah ! prendiamo in spirito nostri cuori, di tutti i congregati, e gettiamoli nelle fascie, che dico ? è poco ! gettiamoli nella fornace del Cuore Santissimo di Gesù, acciò si stemprino come cera, et sint consummati in unum (Gv 17, 23), e divengano un sol cuore nel Cuore Santissimo del Salvatore ; ma il mio pessimo (cuore) lo rigetterà, è vero, questo gran Re de' giusti ?
Che ne dice V.R. ? esclamino per me misericordia ecc. Ma chi non potrà e dovrà distillare il cuore dagli occhi per tenerezza, vedendo un Dio per noi Bambino in fascie, per noi colcato sul fieno in un presepio, per noi bisognoso sino del fiato di due giumenti ! Oh, che gran luce ; oh, che gran fuoco arde nella stalla di Bethelem ! Guai a me, se a vista di tanta luce, agli ardori di tanto fuoco non mi consumo di santo amore e piuttosto me ne resto tiepido e gelato come prima ! Preghi i nostri amatissimi Fr.li, ed in primis prego V.R. et omnes, che mi perdonino per amore del Divino Infante gli scandali, inosservanze, cattivi esempi, cause d'afflizione a tutti, che gli ho date, mentre, prostrato, a tutti ne chiedo perdono, e m'impetrino la grazia o di morire o di essere santo.
Scrivo in fretta e l'abbraccio tutti in Domino. Per amor di Gesù e per amore della santa obbedienza del Salvatore, prego V.R. ad aversi cura, a ristorarsi, a dividere le occupazioni, a prendere per lei le meno laboriose : così farà la volontà di Dio.
Amatissimo Padre, l'abbraccio in Gesù ; tutti lo salutano, sarà servito di ciò mi accenna per i due buoni chierici et omnes che tutti lo mirano come Padre ecc.
Al P. Vice Rettore ed agli altri Sacerdoti, e massime novizi sacerdoti, ed in specie il Maioli d'Orvieto, che mi rallegro tanto della loro gran sorte. Oh, loro fortunati ! preghino per me e li saluto tanto.

S. Angelo ai 19 dicembre 1747.

Suo vero Servo Affmo.
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP).



27

P. Fulgenzio Pastorelli, 27 :

Ritiro Presentazione, 8 02 1748 (era in L II, 131)

(90)


Passio Domini Nostri Jesu Christi sit semper in cordibus nostris.

Carmo ed amatismo P. Rettore

Con quanta consolazione abbia io letta la carissima di V.R. in data del 25 gennaio non so esprimerlo, sentendo le sopragrandi misericordie che il nostro buon Dio continua a compartire ai nostri benedetti religiosi, massime ai buoni novizi, e per la tenera divozione a Maria Santissima e per la vera ed intima carità fra loro ; segno chiarissimo d'essere veri discepoli del nostro Amore Crocefisso : Deo gratias.
Qui sono seguiti degli eventi prodigiosi per la fondazione di questo Ritiro, che a voce (a Dio piacendo) riferirò. E' cosa da lodare molto il nostro buon Dio, il vedere questi benedetti figliuoli così esatti nell'osservanza in mezzo a tante angustie ed incomodi della santa povertà, sebbene non manca il bisognevole per il vitto, anzi siamo provveduti assai bene.
Godo che il P. Francesco s'esponga all'esame, da cui ne uscirà valoroso, perché so chi è.
Io sto bene, ed è stata grazia grande, poiché ho avuto febbri feroci ; ora sto meglio, quasi come prima, e parto sabato prossimo 10 corrente per Roma, poi me ne verrò a S.Angelo, dove poco mi fermerò, per passare in Toscanella a terminare l'affare del Ritiro, che me ne ha fatto istanza anche Monsignore di Viterbo.
Il Ritiro di S. Tommaso in formis, è svanito perché il Capitolo di S. Pietro non ha voluto in conto veruno dare il consenso sul riflesso d'avere fondate quasi tutte le sue entrate su tal chiesa, e sul falso timore che col tempo ecc. Mi creda che mi si è levata una gran torre dalle spalle, e Dio, sa l'egreferenza con cui sentivo il detto trattato : Dio sia benedetto.
A suo tempo S.D.M. ci darà casa e chiesa in Roma in miglior modo, e S. Bibiana spero ci alloggerà in casa sua ; ma bisogna pregarne detta Santa e farlo fare da tutti di costì, acciò questa gran Santa s'impegni presso Sua Divina Maestà. V.R. sa i poveri miei sentimenti su di ciò, ma non mi fido di me. Starò a vedere.
Lei vede di Toscanella come va ? che nonostante ecc. bisognerà fondarlo ?
Oggi aspetto i nostri missionari da Vico ; dovevano venire ier l'altro, ma le pioggie sono state eccessive.
Il Signor Tommaso Fossi tiene tre ruspi in mano per elemosina di tre messe, che celebrerò io. Le accludo questa diretta al medesimo, acciò la recapiti ; e l'accluda in una sua con dirgli come ed a chi deve consegnare tal'elemosina per trasmetterla a codesto sacro Ritiro o ne faccia disponere secondo i bisogni di costì come pare a V. Renza.
Resto abbracciandola nel Costato Santissimo di Gesù, e la prego a perdonarmi le grandi afflizioni che le apporto colle mie lettere ecc., mal procedere, iuxta solitum. Mi saluti tutti : io ho speranza di essere costì prima di mezza quaresima, preghino S.D.M. mi dia forza.
Sopra tutto i miei più cordiali saluti al P.V. Rettore, che tanto amo in Dio, e sa il Signore quanto me gli professo obbligato : sono cattivo assai, ma non sono finto e dico ex corde. Credo che il detto Padre dovrà far compagnia al P. Tommaso per la missione di Viterbo. Os ad os loquemur (2Gv 1, 14). Gesù li benedica tutti. Io sono sempre più.
Di V.R.
La prego aversi gran cura per carità, per amor di Dio ecc. Da Roma, se avrò tempo scriverò.

Nel sacro Ritiro della Madonna Ssma di Corniano il 8 febbraio, di partenza ai 10 detto 1748.

Affmo Serve Indegmo
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP)



28

P. Fulgenzio Pastorelli, 28 :

Ritiro Presentazione, 22 02 1748 (era in L II, 133)

(91)


Iesu Christi Passio

Carmo P. Rettore amatismo,

Martedì 20 corrente fu il mio arrivo a questo sacro Ritiro, di ritorno dalla fondazione di Ceccano. Mi sono fermato pochi giorni in Roma, sono stato all'udienza di Nostro Signore che mi ha accolto con somma carità, ed ho incamminato bene le cose, tanto per l'ordinazione per cui uscirà un Breve, come per il Ritiro di S. Tommaso in formis, dove andiedi con l'architetto di San Pietro per prender le misure ecc., e spero che presto uscirà il consenso del Capitolo.
Non le do altre notizie perché il secondo giorno di quaresima parto per Toscanella, ed ivi mi fermerò dei giorni per trattare l'affare del Ritiro, che senza dubbio bisognerà fondare ; e poi mi porterò costì a codesto sacro Ritiro, dove spero potermi ritrovare verso li cinque marzo. Pertanto lo prego a far fare qualche diligenza per procurare un calesse che venga sino a Montalto domenica sera 3 marzo, dove, se il tempo sarà buono, mi ritroverò senz'altro, o almeno venga lunedì mattina sino al Chiarone, ma se fosse in Montalto sarebbe meglio perché io ho avute febbri feroci in Ceccano, sebbene ora sto bene e in mediocri forze. Spero che il signor Sancez le faccia tal carità o il signor Binetti, in caso non vi sia in casa dei signori Grazi, quali mi farà salutare unitamente agli altri benefattori, con tutti i nostri Fr.li e figli in Cristo di così che spero di abbracciare presto in Domino e preghino assi e v'interpongano Maria Santissima, perché il diavolo non dorme e fa rumore anche contro il già fondato Ritiro, essendo disposti all'armi i frati oltre le contraddizioni fatte di prima. Ma quis contra nos ? Si Deus pro nobis (Rom 8, 31) ? Ma bisogna orare.
Vi sono aperture di cose di gran gloria di Dio, se i gravissimi miei peccati non impediscono : os ad os loquemur. Si abbia cura assai per amore di Dio. Mi saluti il P. Vice Rettore amatissimo, et omnes in Domino. La lettera responsiva me la mandi a mano in Toscanella, dove sarò venerdì e sabato 1 e 2 di marzo, e gliela faccia raccomandare, acciò la lascino all'oste, che me la mandi in casa Tozzi per mia regola, e m'avvisi se il calesse verrà a Montalto o al Chiarone per regolarmi.
Scrivo in fretta e l'abbraccio in Domino con salutarli per parte di questo Ritiro. Gesù li benedica tutti. Amen. Io sono sempre più di vero cuore.
Di V.R.

Ritiro di S.Angelo ai 22 febbraio 1748 di partenza per Toscanella, e per costì ai 29 febbraio.

Indegmo Servo Affmo
PAOLO DELLA CROCE

Io spero di poter essere senz'altro a Montalto sabato sera 2 marzo, perché in due giorni posso senza dubbio sbrigarmi da Toscanella, e perciò la domenica prima ben per tempo partirò da Montalto verso Orbetello ; onde sarà bene che venga il calesse e parta a buon'ora da Orbetello per ritrovarmi al Chiarone o poco più in là verso la macchia ; ed in caso succedesse al contrario di dover essere la sera in Montalto, il che non credo, potrà il detto calesse venire a Montalto. La prego altresì domenica sera 3 marzo fare che si trovi un nostro religioso in Orbetello, acciò m'accompagni per la città, perché vengo solo.
A Toscanella starò giovedì e venerdì primo di marzo, e sabato 2 detto partirà per Montalto.

(Originale AGCP).



29

P. Fulgenzio Pastorelli, 29 :

Ritiro Presentazione, 28 03 1748 (era in L II, 135)

(92)


I. M. I.

Carmo P. Rettore amatismo,

giungemmo venerdì 22 corrente, e dei travagli del viaggi non gliene parlo, solo le dico che fu grazia di Dio il non esservi quasi morti per la fiera tramontana. Il confr. Giuseppe però subito giunto ebbe una febbre gagliarda con dolore di puntura spuria, e con una emissione di sangue è guarito. Io poi, oltre i disagi di corpo,fui assalito anche nel viaggio da orrendi travagli di spirito, segni molto cattivi per me oltre le contraddizioni in questa fondazione che seguì ieri ; ed in quanto a noi fu celebrata con tutta la solennità,ma da Toscanella non venne quasi nessuno, e compatisco i poveri maremmani. Taccio, che qui si sta all'aria quasi senza coperte, che nulla è stato provveduto, secondo la nota lasciata. Ieri dopo un boccone di povera colazione fatta dopo la solenne funzione, si fece un povero pranzo per la sera senza avere lasciato il santo mattutino, et reliqua.
Ritiro fondato in tanta povertà non s'è fatto ancora ; né io ho provato negli altri tali guai interiori ; non ne sono stato esente negli altri ancora, ma qui : Deus scit ; io voglio sperarne bene. I religiosi sono contenti, ilari ecc. Spero altresì gran bene nei prossimi. Ora sto intorno ai decreti da lasciar qui, e ben autentici, per mantenere l'osservanza, l'esemplarità, la cautela in omnibus et per omnia, e dimani parto per S. Angelo, per prepararmi un poco per la missione di Viterbo, che non posso evitare.
Ieri celebrai la messa solenne per tutti i cinque sacri Ritiri ecc. e li posi nelle mani di Maria SS.ma, acciò li offerisse al Divin Figlio, ecc. e V. R. Deus scit. Carissimo Padre, non mi perda di vista, lo chiedo per pura elemosina ; lo faccia fare da codesta sua piissima comunità. I miei bisogni crescono quasi in infinitum. Sto in gran pericolo ! temo con fondamento di perdermi eternamente.
Il P. Giovanni Battista, che con molto disagio è venuto a questa fondazione, dopo essere dormito in una povera casuccia nella macchia tutto zuppo d'acqua ecc. lo riverisce tanto con tutti i religiosi, così fa questa povera religiosa famiglia.
Li lascio tutti nel Costato SSmo di Gesù, e sono sempre più
Di V.R.

Toscanella nel sacro Ritiro di Maria Santissima del Cerro li 28 marzo 1748, di partenza domani.

Il Vice Rettore sarà il P. Domenico, sacerdote assai dabbene ecc., non essendo espediente fare per ora il Rettore.

Indegmo Servo Affmo
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP)



30

P. Fulgenzio Pastorelli, 30 :

Ritiro Presentazione, 12 04 1748 (era in L II, 137)

(93)


I. M. I.

Carmo Padre amatissimo,
Scrivo il venerdì santo, e confidato nella morte santissima di Cristo Gesù dico a V. R. che rimanderò indietro uno o due abiti di quelli che V. R. manderà, sebbene qui non ve n'è, ed io pur sono due o tre anni che non ho abito per l'estate, e vado a Viterbo a fare la missione il lunedì in Albis con questo grosso, e perché non ne ho altro (che me lo diedero per elemosina nel Ritiro di S. Eutizio) così me lo porterò tutta l'estate, se vivrò, del che dubitat Augustinus ; come pure i sudari ne manderò due indietro.
Non credo che sia venuto mai in capo a veruno dei nostri di Congregazione, che il Ritiro della Presentazione sia ricco, come V.R. mi dice ; giacché tutti sono fondati in santa povertà ; puol essere, ma a mia notizia mai è giunto con tutte le conferenze sentite. Sarà forse qualche secolare, a cui il diavolo avrà posto in capo tale mendacio. Io scrivo fuori, che codesto Ritiro sta in penuria di grano, e non mentisco ; e giacché sono in questo particolare, dico che bisogna avvalersi del privilegio delle S. Regole, le quali dispongono che si questui quando manca ecc.

Costì manca il grano, ed io se fossi costì farei fare la questua del pane una volta la settimana in S. Stefano ed in Orbetello, con fare annunciare pria dal parroco d'Orbetello e dal curato di S. Stefano il bisogno di codesto Ritiro pieno di religiosi ecc, con fare un biglietto de modo tenendi ai parrochi d'annunciare e raccomandare al popolo tal carità, e che la grande necessità porta di fare tal passo : ed in Orbetello fare accompagnare da un chierico divoto per una o due volte il nostro laico, o laici, acciò gl'insegni le case che possono fare tal elemosina ecc. ; così spererei che si potesse durare sino alla raccolta con quella farina che v'è o con altra poca da provvedersi.
Esamini questo affare col signor Sindaco e Sances, e se stimano bene fare far tal questua di pane da persone pie una volta la settimana facciano loro, giacché siamo scarsi di laici ecc. ; ciò farlo anche col consiglio del Vicario Generale, ma per puro consiglio, senza chiedere licenza, per non pregiudicare ecc. ; poiché la licenza l'abbiamo nel Breve. Esamini questo mio pensiero e risolva, ché credo sia secondo Dio ecc. A S. Stefano poi potrebbe farlo il laico ; poiché in Orbetello parmi sarebbe troppa distrazione.
Pria di scordarmi le dico che V.R. d'estate porti l'abito sottile ecc., credo lo farà senz'altro, perché così ecc. Come pure non giudico espediente che il sacerdote novizio confessi prima di far professione ; e queste cose sono di grave conseguenza, e vi vuole il sentimento del Preposito. Se vengono penitenti e vi sia chi confessi, prescindendo però sempre da V. R. si confessino, aliter con carità se gli dica, che i confessori sono fuori o impiegati e non possono. Ma il P. Francesco che fa, perché non confessa ? Oh, che uomo secco ! io non so che mi dire. Lo faccia confessare, e lo scogli (= scuota) dalla sua gran seccaggine e stitichezza. So la di lei prudenza e carità, a cui mi rimetto ; che se lo conoscesse dannoso ecc., mi rimetto a lei ma parmi possa confessare. Giudichi lei e lo scogli e fargli piuttosto qualche conferenza, acciò s'abiliti e si renda facile l'esercizio ; ciò lo puol fare il P. Lucantonio, con confessione secca al solito.
Circa all'andata di Piombino, rimetto tutto a lei : esamini bene le cose, il mare infestato e la gran cautela, esperienza e prudenza somma che vi vuole in tale monastero ecc. Dio le darà lume.
Se il P. Francesco Antonio mi manderà il mandato di procura come ho scritto, lo invierò subito. Da Ferentino e Ceccano non verranno novizi sino a novembre o forse più ; già ho scritto. Di qui credo ne vengano due ottimi a mio parere, ed un laico, con i suoi vestiari e requisiti.
La posta passata mi vennero le ultime risoluzioni della missione di Viterbo, che comincia ai 22 corrente e termina ai 5 maggio. Dio sa che bisogno ho d'orazioni, d'assistenza de alto nel misero stato in cui sto. Gli studenti fanno vacanza in tal tempo, però (=perciò) viene il P. Maestro a fare i catechismi, e il P. Giovanni Battista dà gli esercizi ai preti ed io il resto.
Le cose della Congregazione vanno bene per i religiosi, che sono grandi servi di Dio ; ma i rumori per il Ritiro di Ceccano, Terracina e Vico sono grandi. Memoriali a Roma al Papa, alla Sacra Congregazione ecc., travagli ecc. eppure Dio ci farà vincere. Dell'ordinazione nihil, io spero andare a Roma a maggio, e confido in Dio d'operare, ma non per il noto canale ecc.
Novizi di qui non ne vengono altri, se non i suddetti, quelli del Piemonte e di Lucca se verranno.
V. R. s'abbia gran riguardo : il troppo dire in Capitolo col solito suo fervore le fa grandissimo danno. Faccia fare l'esame al P. Sotto-Maestro : gli segni i punti in qualche libro, gli dia istruzione de modo tenendi, di non seccare i poveri novizi, d'usare dolcezza, senza le sue grandi seccaggini ; così si avvezzerà ecc., massime nell'estate e che V. R. deve essere ai bagni, ed io ne parlerò ai medici del tempo opportuno di venire ecc., e l'avviserò ; ma bisogna prepararsi, acciò le acque passino e non rovinarsi di più il petto col tanto dire ed esclamare. Costì sono ben incamminati ecc.
Di me non dico nulla che non voglio spaventare nessuno. Preghino per me e per i bisogni sopragrandi della Congregazione ; mi saluti tutti in Domino, e l'abbraccio tutti in Gesù Cristo che prego a benedirgli con larga mano. La settimana santa l'ho fatta in spirito con tutta la Congregazione, ed ho celebrato e celebrerò per tutti.
Già ho fatta la sacra funzione : ma come ? Deus scit (2Cor 11, 11) : merito haec patior (cf Gen 42, 21), sed non confundor (2Tim 1, 12). Dio mi abbia misericordia ecc.

S. Angelo ai 12 aprile 1748.

Suo vero Servo Affmo
PAOLO DELLA CROCE

Confr. Tommaso non lo manderò per ora, per esservi troppi rumori per mare e per terra ; intanto lo farò scrivere al suo paese ecc. Starà al Ritiro di S. Eutizio sino che ecc., e si vedrà.

(Originale AGCP).



31

P. Fulgenzio Pastorelli, 31 :

Ritiro Presentazione, 17 04 1748 (era in L II, 140)

(94)


I. M. I.

Carmo P. Rettore amantissimo,

Ier sera giunsero a questo Ritiro i due nostri chierici con Fr. Francesco ecc., di cui sono assai soddisfatto, che si vede essere buon figliuolo. Il laico fuggito mi pone in gran compassione, si vede molto pentito ; asserisce che sarebbe dannato se tornasse al secolo, piange, geme ecc. Volevo farlo spogliare, ma alla fine mi ha vinto, e col consiglio del P. Maestro lo mando a S.Eutizio per terziario, acciò s'esperimenti in tale stato con ogni diligenza e rigore. L'ho minacciato che ovunque andasse, se tornasse a fuggire, lo farò legare e mettere in prigione. Si vede molto risoluto, e parmi di levare una pecorella dalle fauci del dragone infernale ecc.

Saranno giunti costì tre buoni giovani, così mi scrive il P.Tommaso, ma se non hanno il loro vestiario intiero e i requisiti ecc., non li vesta in verun conto ; e siccome si deve aspettare a fare tale vestizione sino alla venuta dei piemontesi, così vi sarà campo di provarli con tutto il rigore delle Regole ; e si deve fare onninamente, e se si vede che vacillano, rimandarli a casa ecc.
Viene con Fr. Francesco il signor Giuseppe Cerrini di Ronciglione, giovane di grande aspettativa e talento ; porta seco l'intiero suo vestiario, come pure porta anche otto scudi del laico di Vignanello, che è un angelo ; gli altri due scudi li darà poi, e si manderanno. I requisiti del laico non me l'ha mandati il P. Vice Rettore, credo per scordanza ; ma li manderà, vero è che è cognito di Vignanello, ma si devono ottenere iuxta regulas.
Gli esercizi ai vestiendi si daranno come sono venuti tutti quei di Piemonte. Di qui non ne vengono altri ; li faccia però dare dal P. Lucantonio o dal P. Sottomaestro ; meglio però dal primo. Mi dispiace siasi partito senza aspettare i recapiti di qui e le altre notizie. Egli va a fare il viaggio al vento, perché non farà nulla. Non siamo restati d'aspettare il mandato di procura e i miei avvisi ? Ma la fretta di far gli esercizi a Piombino, come benissimo mi sono accorto ; basta gli scriva che si sbrighi e se ne torni al più presto per aiutare i nostri esercitandi da vestirsi ecc. Io non so : ma il mio cuore ripugna fortiter che vada il suddetto a Piombino per l'affare che sa, e vedo che se ne starà fuori sino a giugno : io non vorrei tal cosa. Creda che expedit che ritorni presto.
Avrei avuto caro che fosse venuto il terzo professo, ma giacché non è venuto, stia costì, ma si perderà nello studio ecc. Loro hanno più lume di me ; così lo trattengano pure sino a novembre ecc., non convenendo farlo venire a quest'aria sottile del mese di giugno e quasi di luglio ecc.
Sento che pensano fare dei debiti per comprare il grano e non servirsi per ora dell'avviso ecc. Si ricordi che bisogna far comprare i panni per fare gli abiti d'inverno e mantelli per i novizi. E' vero che per questi cinque venuti ora vi sono 50 scudi, ma non si devono impiegare nel grano ecc. Io mi rimetto in tutto alla di lei prudenza e carità e sa che le ho lasciato ampla facoltà, purché non ecceda ecc.Se poi S. D. M. provvedesse senza dover fare tal questua in Orbetello, sarà meglio ecc.
Le raccomando assai il signor Giuseppe giovane che farà gran riuscita, come spero.
V. R. mi fa una facciata di lettera piena di scrupoli, di timori, d'obblighi ecc. Il giovo del Signore è soave, faccia dolcemente quello che puole : il P. Sotto Maestro faccia la parte sua, essendo questa la carica che Dio gli ha imposto, istruisca, ascolti conferenze, saltem le meno necessarie ecc., e se V. R. fa esami, non si accenda tanto, che farà più colpo e starà più in salute ; costì ogni cosa è in buon ordine, onde ecc. Quello che vorrei si è che il P. Vice Rettore venisse a tempo per dare gli esercizi, ché V.R. non puole, e non è fatica per lei, con pericolo di rovinarsi affatto.
Accludo la lettera del P. Tommaso, che darà relazione dei giovani mandati ; accludo la lettera del P. Francesco Antonio col mandato ecc.
V. R. mi dice aver mandato al P. Gio. Batta la copia del Breve, ed è sbaglio grande, perché io scrissi che mandasse la copia del Motu proprio di Nostro Signore per il Ritiro di Toscanella da innestarsi nell'istromento, e l'originale restasse in archivio come credo avrà fatto.
Faccia pregare assai, e preghi per il buon esito della missione di Viterbo che comincia ai 22 corrente ; si abbia cura assai per amore della Passione Santissima di Gesù Cristo. La ringrazio in Domino dei biscottini, e ne farò un altro regalo ; subito che v'è occasione d'imbarco per Genova o Chiavari m'avvisi, acciò possa mandare confr. Tommaso ecc.
Le raccomando il buon laico di Vignanello che è buono assai e farà riuscita.
Intorno all'altro laico, che V. R. m'accenna di 27 anni, faccia lei,ma chi sa se sarà vera vocazione ? lo esamini bene ecc.
Saluto tutti in Domino e l'abbraccio nel Signore ; mando il Crocefisso ecc.
Io sono di cuore sempre più.
S. Angelo ai 17 aprile 1748.

Il mandato : basta far riconoscere il carattere in Rio da due conoscenti, così scrive il notaio ecc.

Suo vero Servo Affmo.
PAOLO DELLA CROCE

Copia in AGCP



32

P. Fulgenzio Pastorelli, 32 :

Ritiro Presentazione, 18 05 1748 (era in L II, 143)

(95)


I. M. I.

Carmo ed amatismo P. Rettore,

Scrivo in fretta la presente, ritrovandomi convalescente per la quartana replicata la stessa sera che terminò la missione in Viterbo molto benedetta da Dio. Godo siano giunti i buoni piemontesi : il signor abate Fresia mi dice tenere scudi 25 dei vestiari, ma del vestiario del suddiacono Garfagnino non ne ho notizia, e n'ho scritto questa posta al detto signor Fresia, acciò ecc. Bisognerà avvisarmi del panno che bisogna per l'inverno, acciò io scriva a tempo.
Per un intiero anno ho scritto a tutti che non si possono ricevere postulanti. La Congregazione fluttua in mezzo a grandi persecuzioni. E' stato presentato un memoriale al Papa, in cui sono infinite calunnie, ed in sostanza siamo trattati da peggio che Lutero, Maometto e Calvino. Il Papa l'ha diretto ad un vescovo nostro amorevole pro informatione et voto, che si sbraccia per rispondere a detto pessimo memoriale fatto da una religione ben riformata, ed acciò ella preghi (sono i cappuccini, cioè un convento dei medesimi, lo dico al suo cuore e non ad altri ecc.). Io non merito su di ciò, perché i mio naturale vilissimo non si risente, anzi mi sento un amor più tenero verso dei medesimi.
Bramo sapere quando posso mandare Confr. Tommaso, ed a tale effetto accludo la presente per mandarla a Montaldo suo paese per la via di quel Padre di Genova ecc.
Il laico di Fabbrica(di Roma (VT)) già è licenziato, spogliato e partito oggi ecc. Circa il giovane di Montieri se fosse atto da chierico potrebbe essere ammesso ; ma da laico, come si ha da fare che sono troppi ?
Il vescovo di Terracina gran servo di Dio già fabbrica il Ritiro che sarà migliore di codesto e di già ha superate le difficoltà, e di già speso 250 scudi.
Dei bagni V.R. sarà avvisato presto dal signor Conte, e chi sa che non le faccia compagnia il P. Francesco Antonio, che per la gran malinconia è del tempo che è a Vignanello infermo, ma starà meglio. Il P. Vice Rettore che fa ? Oh, quanto gli premeva il monastero di Piombino ! Dio gliela mandi buona. Io mai me la sono sentita, come apparisce dalle mie lettere ; chi sa se è venuto ? Chi sa quanto starà ? Oh, se l'intendesse come Dio la fa intendere a me, oh come bramerebbe attendere a portare il peso di codesto Ritiro e star raccolto ! V.R. ci consideri e gli faccia fare quello abbisogna per il Ritiro, che questa è la volontà di Dio. Grande ansietà ho osservato io per tal monastero e pure e pure bisogna arrendersi per ecc., e non dar fastidio ecc.
Godo della vestizione ecc. e la faccia presto per venire ai bagni, cosa che credo seguirà alla fine di maggio per ciò che ho inteso, mentre la stagione va calda.
Mi saluti tutti e l'abbraccio in Domino, e sono

S. Eutizio ai 18 maggio 1748.

Suo vero Servo
PAOLO D. +
(Copia AGCP)



33

P. Fulgenzio Pastorelli, 33 :

Casa del Conte Brusciotti Viterbo, 15 06 1748 (era in L II, 145)

(96)


I. M. I.

Carmo P. Rettore amatissimo,
Risposi subito alla sua carma ; ora replico, sebbene ho scritto un fascio di lettere e non ho finito, e Dio sa come sto : Deo gratias. Lei continui la sua cura in pace, che spero in Dio le gioverà molto : ho scritto al P. Vice Rettore ecc., oggi scrivo per il panno ecc.
Quando V. R. sarà di partenza, avvisi con suo biglietto il P. Carlo qualche giorno prima, acciò stia all'ordine per venir seco alla Presentazione, e su di ciò ci scriveremo altra volta.
Aspetto il P.Antonio ai 21 o 22 corrente, acciò accudisca a questo Ritiro, che so farà bene ;e siccome il P. Francesco Antonio ha fatta una lunga malattia, sebbene non pericolosa, così penso farlo passare l'estate in S. Angelo, giacché è sempre stato avvezzo all'aria sottile e qui non conviene vi stia ecc.
L'abbraccio nel Signore, io non posso più scrivere, che sento che mi mancano le forze e voglio prendere un poco d'aria : mi dia avviso se Confr. Giuseppe stia meglio, e se sia andato a S. Angelo e chi sia con V.R. che non me n'ha detto nulla. Sarà difficilissimo che io possa venir costì, che non sono in gran forze e il viaggio m'è nocivo, tanto più che vado per S. Gio. Battista in S. Angelo. Gesù lo faccia santo, ori per me e mi saluti codesti signori e il nostro signor Conte ecc. e il signor dottor Mariani e il signor Mosi.
Di V.R.
S. Eutizio ai 15 giugno 1748.


Indegmo Servo
PAOLO DELLA CROCE
(Originale AGCP)



34

P. Fulgenzio Pastorelli, 34 :

Ritiro Presentazione, 26 06 1748 (era in L II, 146)

(97)


I.M.I.

Acciò che il P. Carlo faccia le cose con vera obbedienza e annegazione di propria volontà e fugga le singolarità, in cambio delle orazioni particolari che faceva di capo, secondo la nota mandatami, se gli prescrivono le presenti, cioè :
Intorno a quelle orazioni che faceva più volte il giorno alla Madonna Santissima, salutandola con gli angeli e santi ecc. dirà in cambio un Pater noster ed Ave con Gloria Patri ecc., con l'intenzione suddetta, e questo lo dirà la mattina intanto che si termina di suonare Prima.
Un altro Pater ed Ave con Gloria, prima di porsi sul pagliaccio nel silenzio avanti Vespro con la stessa intenzione ut supra.
L'altro Pater ed Ave con Gloria lo reciti la sera per compire a tutte le altre salutazioni che soleva fare : e tutto lo faccia inginocchiato senza fare quelle alzate e quelle genuflessioni ; ed avverta su di ciò a far altro.
Se gli proibiscono le altre orazioni vocali registrate nella nota suddetta, ed in cambio reciti il santissimo Rosario nella processione dei novizi e l'altra terza parte che si recita in comunità la sera : e questo sarà più grato a Maria Santissima che le altre orazioni, ufficio che faceva di sua testa ; ed avverta ad estendersi ad altre orazioni lunghe, a riserva di fare i soliti saluti a Maria Santissima nel suono dell'orologio ecc.
Intorno alle orazioni vocali che suole fare per il Sangue Santissimo sparso o altro, se gli prescrive in cambio i cinque Pater ed Ave, iuxta regulas.
L'orazione a S. Giuseppe sia un Pater ed Ave e Gloria, ringraziando l'Altissimo dei privilegi concessigli.
L'orazione mentale non ne farà di più né di meno di ciò prescrivono le sante Regole, tanto la notte che il giorno, e se farà di più di suo capo, ci protestiamo che sarà reo di disobbedienza ; ed in quanto a quella lunga preparazione per la Messa che dice non bastargli un'ora, noi gli comandiamo che si serva dell'ora d'orazione di Prima, compartendone la metà in meditare la Passione di Gesù Cristo e l'altra metà in offerire il Divin Sacrificio, con applicarlo ecc., e pregare per i bisogni dei prossimi con più brevità, facendosene dare direzione del P. Rettore locale o da altro da lui destinato ; intendendo di far tutto ciò che fa, per apparecchiarsi bene, giorno e notte, che così fanno i santi sacerdoti ecc., e quando è destinata l'ora prescritta, o chiamato dal sagrestano, sia pronto ad appartarsi subito e celebri con la dovuta riverenza, attenzione ed osservanza dei sacri riti, ma senza stiracchiature, come suol fare, con tedio grande degli astanti, facendo gran concetto dei santi sacerdoti, con i quali convive in Congregazione, ai quali neppure è degno di baciar la terra che calpestano ; eppure in mezz'ora celebrano la santa Messa con gran devozione : così vogliamo faccia lui, che non passi mezz'ora circa, e quando fosse qualche minuti di più non importerebbe : faccia poi il suo ringraziamento al solito.
Ordiniamo al detto P. Carlo, che sebbene l'abbiamo totalmente esentato dl confessare, nonostante però vogliamo che ogni giorno, tanto la mattina che il giorno faccia lo studio di morale, impiegando il tempo prescritto dalle sante Regole come gli altri, ed incarichiamo al P. Rettore che glielo faccia fare per obbedire alle sante Regole.Se poi il P. Rettore avesse occasione d'impiegarlo in qualche opera manuale, o nell'orto o in casa, allora sarà esente dallo studio, ma in altri tempi che non opera ut supra, studii come gli altri, e faccia tutto ciò che fanno gli altri in omnibus, tanto in ricreazione che in ogni altra cosa. Se farà così, come spero, sarà felice.


PAOLO DELLA CROCE
S.Angelo ai 26 giugno 1748


Doposcritto ecc., Ier sera fra il fascio di lettere ricevute per la posta ho avuta lettera del nostro P. Tommaso M., Verus Israelita, ed annessa ho ricevuto la copia della formale citazione in Sacra Congregazione contro di noi fatta da tutti i frati di quella vasta provincia, essendosi uniti tutti i conventi delle città e luoghi, tanto dei francescani, cappuccini e agostinani scalzi, tutti all'armi contro il povero piccolo gregge di questi nostri benedetti agnelletti di Cristo ; e questo l'hanno fatto per annullare il Ritiro di Ceccano, quello di Terracina, di Vico ed altri ; giacché tutte quelle diocesi vogliono la nostra Congregazione.
Già si prendono i dovuti compensi.
Io oggi ho scritto già ai monasteri di S. Fiora, Farnese, Valentano, ed altri che farò, acciò tutti facciano orazione. Ieri stavo come sa Dio di spirito e di corpo, ma ricevuta tal visita, oh come s'è rallegrato il mio cuore ! L'ho detto agli altri e tutti m'hanno fatto festa.
Ma bisogna fare incessanti orazioni, onde raduni V.R. tutto il Capitolo dei professi e novizi, ed intimi a tutti la carità dell'orazioni, comunioni e tutti gli altri esercizi ecc. V'interpongano Maria Santissima Addolorata, mostrante all'Eterno Padre il suo Divin Figlio Crocifisso, la scordanza che è nel mondo della Passione di Cristo, che perciò tante anime vanno all'inferno, mostrino a Dio la scarsezza degli operai et alia multa, che il santo zelo di V. R. dirà ecc.
Oh, che fiera persecuzione ! Buono, buono ; non vorrei che offendessero Dio. S. D. Maestà vuole fare un'opera più grande di quello possiamo mai capire. Orazione, orazione, orazione, per carità, acciò Sua Divina Maestà ci dia vittoria ecc. Ho da fare assai. Addio, alleluia, amen.
Orazione per il P. Tommaso che sta là a combattere con gran fedeltà. Oh ! che buon servo di Dio, raccolto ecc.

(Copia AGCP)






Fulgenzio Pastorelli 26