Fulgenzio Pastorelli 42

42

P. Fulgenzio Pastorelli, 42 :

Ritiro Presentazione, 5 10 1748 (era in L II, 169)

(105)

Carmo Padre amatissimo,
Sto in fine degli esercizi di questo S. Monastero ; ho comunicato per Viatico e dato l'Olio Santo a Sr. Colomba, ma non morirà per ora. Oh, che Monastero è questo ! Orano molto e sperano molto, e vi sono due anime che hanno alti lumi a nostro favore : ma io bevo amaro, e ne godo.
Or senta, Padre carissimo. Circa il P. Sotto Maestro mi dica cosa devo fare e dove si puole mandare per mutare aria. A S. Eutizio viene il P. Lucantonio ad insegnare la morale e per il resto ecc. e vorrei vi venisse anche il P. Francesco ; basta, mi riservo la posta di sabato venturo che sarò a S. Eutizio, e costì Dio provvederà detto operaio ecc.
Ora facciamo come si può ; ci aiuteremo quando sarà di bisogno con venire apposta ad operare. Mi sentirei di dar i pubblici esercizi al popolo di Orbetello, e servirò le monache ancora, perché spero esser costì a febbraio. Dalla mia lettera avrà inteso la risoluzione per i soggetti da mandarsi ecc.
Il panno spero l'avran mandato ecc. Il sarto puol venir subito, e credo avrà scritto il signor Primicerio di Toscanella.
Io ho troppo da fare, in 6 giorni supplisco per 15 giorni, vado a Viterbo, poi a S. Eutizio, poi a Ceccano, e subito scriverò posatamente. Gesù le meriti la carità del buon pesce ecc.
Il Romano è stato ben ricevuto ecc.
La prego aversi cura : io sto con molte spine che mi pungono il cuore, ma sto in pace e mi sento d'aver gran confidenza in Dio, ricusando ogni protezione dei potenti huius saeculi, che mi sono state offerte, e me lo sentii all'Altare d'apopoggiarmi solo a Dio, e sappia, caro Padre, che la Croce trionferà. Addio. Perdoni gli spropositi, che scrivo con gran fretta, ché ho tenuto la bocca aperta per Gesù Cristo sinora, e rubo questo poco tempo per scriverle. Addio. I miei cari saluti a tutti.
Monsignor Vescovo conferirà il Canonicato al signor Gio. Battista, me n'ha scritto con termini di alta cordialità, ma faccia professione al primo o al 2 dicembre per essere mese del Vescovo.
Vetralla ai 5 ottobre 1748.
Suo povero Servo Paolo D. +
(Originale AGCP)



43

P. Fulgenzio Pastorelli, 43 :

Ritiro Presentazione, 20 10 1748 (era in L II, 171)

(106)


I. C. P.

Carmo P. Rettore amatissimo
Ier sera giunsi qui in Ferentino sano e salvo con i tre compagni meco, cioè il P. Giovanni, il P. Eutizio e ConFr. Sebastiano, e sono venuto sempre a piedi, Deo gratias. Sto bene e mi sento in forze.
Questo Monsignor Vescovo tiene certa la vittoria, ed io sto così (parlo per questo Ritiro), che per la Congregazione spero molto ecc. I popoli sono molto infervorati più di quello possa esprimere e i Ritiri li vogliono: igitus Dei est hic (Es 8, 19). Scrivo in fretta per darle nuova di me, acciò mi raccomandino molto a Dio, ché i bisogni sono estremi. Di mano in mano scriverò. Questa sera sarò, a Dio piacendo, in Ceccano.
Credo avrà ricevuta la mia lettera, in cui la pregavo di procurare che il P. Lucantonio, il P. Francesco, Confr. Vincenzo e i due Laici fossero (se non v'è pericolo dell'aria, il che non crederei) fossero, dissi, a S. Angelo verso li 9 o 10 novembre ché intanto disporranno le cose in S. Eutizio, e in cambio ho ordinato che venga il P. Giuseppino giacché non è atto né a confessare né ad altro, ma a far del bene per sè, e costì l'impiegherà V. R. in qualche ufficio, acciò operi o per capo sagrestano o altro.
Le davo notizia di quel signore di S. Venanzio ecc. ; è un bel colpo e si potrà vestire con D. Filippo, di cui non n'ho avuto più rincontro. Credo verrà presto il P. Sandigliani con generose risoluzioni, come m'avvisa il Canonico Rondone. Credevo si fosse di già prevalso del denaro di Roma per i panni, giacché è cosa che spetta a V. R., e n'ha tutto l'arbitrio.
Scrivo in fretta, ché voglio partire : preghino assai, e Gesù li ricolmi d'ogni bene. Mi saluti tutti, ed io sono di vero cuore, pregandola ad aversi molto riguardo, massime nel parlare in Capitolo, e non far sforzi. Sono restato al sommo edificato de P.Lucantonio, che al mio ritorno abbraccerò nel Signore, e spero sarà contento ecc.
Gesù li benedica tutti. Amen.
Di V. R.
Ferentino ai 20 ottobre 1748

(Per la direzione postale) Bisogna fare Roma, Frosinone per Ceccano, Ritiro di Maria Santissima di Corniano.

Indegnmo Servo affmo
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP)




44

P. Fulgenzio Pastorelli, 44 :

Ritiro Presentazione, 26 10 1748 (era in L II, 172)

(107)


I. C. P.

Carmo P. Rettore amatissimo,
giunto in Ferentino le scrissi dandole nuova del mio buon viaggio e dei compagni. Lunedì, 21 corrente, giunsi a questo Ritiro, ed ho avuta la consolazione di ritrovare questi benedetti figliuoli in osservanza e fervore ed in un sol cuore in charitate non ficta, nonostante le presenti angustie ed emergenze.
Ora, che osservo meglio questo Ritiro, vedo che è buono assai, raccolto e di buon'aria ; già è cominciata una buona e bella fabbrica di 20 e più celle, oltre le officine ; e vi è un altro appartamento vecchio da farne con poco altre 10 celle per noviziato ecc. e tutto ciò sarebbe finito, se non fossero insorti i presenti rumori, i quali continuano, e si suscitano sempre più dal diavolo avvilimenti grandi, calunnie ecc.
Scrivendomi con lettera di ier mattina Monsignor di Terracina, in cui mi dice il buon incamminamento di quel Ritiro, ma il cattivo di questo, e lo chiama il mio Calvario ; asserendo che chi ha veduta la scrittura de' frati fa cattivo prognostico per noi ecc., ma io spero in Dio ; certo che sarebbe una gran perdita per la Congregazione, e più per questi popoli, che tutti esclamano per noi ecc.
Or basta : fiat voluntas Dei. Ho scritto agli E.mi Cresenzi, Rezzonico ; ed anche il signor Card. Simonetti di Viterbo mi scrive, e s'offerisce molto aiutare ; anche il signor Card. Ponente, che è Cavalchini, mi vuole bene ; ma le dico in verità che mai mi sono sentito così spogliato d'appoggio degli uomini come ora. Vorrei che si pregasse assai, con umiltà, carità e rassegnazione in fide non ficta, massime nella Novena della Santissima Presentazione, e potrebbe regalare i benedetti Novizi e Chierici Professi, di Gesù Sacramentato ogni mattina in tal Sacra Novena, ecc.
Se V. R. mi scrive non mi scriva qui, ma diriga la lettera Roma per Ferentino, dove sarò ai 4 novembre, poiché Monsignore vuole che dia gli Esercizi ad un Monastero di Monache, giacché non posso farvi la Missione, e vi starò fino ai 12, poi parto subito per Roma, dove spero essere ai 15 o 16, onde V. R. non mi scriva più qui, che da Roma l'avviserò come deve fare ecc. Non ho altro da dire. La saluto per parte di tutti di qui : e l'abbraccio in Domino con tutta codesta devota Comunità, e sono sempre più
Di V. R.

Ceccano, Ritiro di Santa Maria di Corniano, ai 26 ottobre 1748.

Raccomandi la lettera nel Palazzo dell'Illmo e Rmo Monsignor Vescovo di Ferentino.

Indegmo Servo affmo
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP)





45

P. Fulgenzio Pastorelli, 45 :

Ritiro Presemtazione, 9 11 1748 (era in L II, 174)

(108)


I. C. P.

Carmo P. Rettore amabilissimo,
Giunsi in Roma ieri a ore 15 circa, ben zuppo dell'acqua, avendo fatto quasi tutto il viaggio a piedi, e non ho dato gli esercizi alle Monache, perché s'è ammalata l'Abbadessa. Io non so quanto starò qui, credo però che almeno tutto novembre. Mi creda che mai mi sono trovato in tanti impicci ; non sapendo a qual dare mano per il primo.
I Frati di Soriano anche essi ci hanno vietato ed inibite le questue di grano, vino ecc. che si fanno dai nostri sindaci ubique, idest in Diocesi. Vi è la lite di Ceccano e Terracina, non so dove voltarmi, farò ciò che potrò, ho poste le cose nelle mani di Dio ; ho cominciato a camminar per Roma questa mattina sino a mezzogiorno, ma creda che sentio aliam legem contradicentem (Rom 7, 23) ecc., e vi ho delle tentazioni di non far altro, ma bisogna chinare il capo.
Se la Casa Albani non tiene forte, il Ritiro di S. Eutizio è ito, perché come vivere ? In reliquis vi sono contraddizioni e tempeste da ogni parte ; ciò non mi spaventa : fiat voluntas Dei.

Il signor Cardinale vuole che faccia la Missione in alcuni luoghi della Diocesi di Porto ; e pure bisognerà addossarsi il peso ecc. Tal Missione però non si farà sino che non siano incamminate le cose per gli affari ecc., e credo sarà di dicembre ; per ora il capo non regge a dirle altro. Facciano orazione e stiano allegri, e si godano in Domino il loro paradiso terrestre, giacché io ne sono privo per i miei peccati. Mi saluti tutti e l'abbraccio in Gesù, e sono di vero cuore
Di V. R.

Non mi faccia grossi pieghi ora : una lettera al solito ecc.
Dopo il soprascritto faccia così :
In Casa dell'Illmo signor Capitano Angeletti.

Roma ai 9 novembre 1748.

Indegmo Servo affmo.
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP)




46

P. Fulgenzio Pastorelli, 46 :

Ritiro Presentazione, 1 12 1748 (era in L II, 175)

(109)


I. C. P.

Carmo ed amatissimo Padre,
Nel punto che uscivo dal Palco, ben stracco, stante le mie somme miserie e calamità, mi è stato presentato dal giovane postulante un fascio di lettere, e son rimasto sorpreso, non parendomi fosse necessaria tal venuta, nonostante gradisco averlo veduto pochi momenti ; e siccome V. R. sa che io molto mi fido di lei, così le do tutta la facoltà ed arbitrio di vestirlo ; sebbene con una lettera si poteva scansare questo viaggio.
Tanto dissi a V. R. il mio sentimento, perché non pareami che gli altri di quei paesi fossero riusciti, oltre di che non ne avevo avuta la minima notizia che fosse in Ritiro tal soggetto. Ora che vi è, e che le di lei informazioni mi assicurano della bontà del giovane, non ricuso il mio consenso e le do facoltà di vestirlo, credendo che V. R. abbia i requisiti necessari e l'esperienza delle buone qualità del soggetto.
Scrivo col boccone in gola, ché non ho altro tempo.
Godo della professione dei cinque soggetti, e Dio benedica la venuta degli altri che mi accenna, se verranno.
Intorno a Pereta non v'è rimedio di mandare alcun operaio : tutti siamo impegnati, onde faccia V. R. le scuse al signor Pievano. Quando Dio vorrà, lo serviremo, ora non si può : il P. Antonio è impiegato, e gli altri ecc. bisogna fare come si puole. Terminato Cerveteri vado a Ceri, se V. R. mi ha da scrivere scriva Roma per Cerveteri, che v'è posta corrente, e di qui mi saranno mandate sicure.
Bramo che V. R. si abbia cura : le cose della Congregazione Deus scit come anderanno, per me anderanno bene, se non male, perché ecc. che ormai è tempo d'apparecchio prossimo per la morte.
L'abbraccio in Domino con tutti i Religiosi ; il P. Gio. Battista lo saluta ; ed io sono di vero cuore in fretta non poca
Di V. R.

Cerveteri 1. dicembre 1748.

Affmo Servo
PAOLO D. +

(Copia AGCP)




47

P. Fulgenzio Pastorelli, 47 :

Ritiro Presentazione, 11 00 1749 (era in L II, 176)

(110)


I. M. I.

Carmo P. Rettore amatissimo,
Dopo tanto silenzio cagionato dalle mie quasi continue indisposizioni, massime dall'ultima pericolosa d'infiammazione di petto, da cui mi ha liberato la misericordia di Dio, e sono stato costretto passare tutte le Feste Natalizie all'Oriolo essendomisi aggravato il male nel mio passaggio in detta terra di ritorno a questo Ritiro per curarmi.
Dopo dunque il detto tanto silenzio scrivo ora che sto meglio al mio carissimo P. Rettore, e sto con qualche apprensione che V. R. non stia male, perché in questa posta non si sono vedute sue lettere. Sa Dio quanto patisco di vederlo senz'altro nei suoi impieghi, ma se vede il bisogno urgente m'avvisi, che manderò il P. Francesco Antonio, o il P. Lucantonio.
Io sto aspettando le notizie di Roma, ma finora nulla si vede ; vi è probabilità di fare poco buon prognostico dal tetto in giù. Il signor Cardinale Gentili aveva preso l'impegno di deviare la causa dalla Sacra Congregazione de' Vescovi e farne deputare un'altra, con i tre Eminentissimi che esaminarono le Regole, e ciò per far tacere i Frati e per fare uscire un Breve di poter fondare col solo consenso dei Vescovi escluso quello dei Mendicanti ; l'impegno è forte, ma li Barboni sono più forti ; e non essendo ancora uscito il Rescritto per tal nuova Congregazione, a mio parere è segno che nulla s'è fatto per ora. Lunedì 13 corrente spero di certo averne le notizie, e se saranno favorevoli coll'elezione di detta nuova Congregazione, partirò subito per Roma e gliene darò avviso.
Io non dubito della di lei vigilanza intorno al giovane piemontese, esamini bene tam quoad mores et scientiam, quam quoad salutem corporis, massime della rogna, e la risoluzione di vestirlo la lascio nelle di lei mani e del Capitolo. Lo stesso dico di quelli che devono professare, ché già gliene ho date ample facoltà.
Le accludo una lettera per il signor Tommaso Fossi, e la prego complicarla in una sua ecc. Al P. Tommaso Raffo gli faccia sapere che farò ogni possibile di ritrovare la reliquia di S. Luigi : difficil cosa sarà, ma lo spero.
Orate pro nobis : i bisogni sono estremi, massime per me che e sono nelle acque sino alla gola.
I miei saluti a tutti in Domino, si facciano santi, ché il comodo l'hanno molto più di me, sed non in hoc iustificatus sum (1Cor 4, 4).
Risposi al signor Sancez giacché non potei farlo più presto per il male ecc. Al signor Petri i miei più cordiali e riverenti saluti, che mai mi scordo di lui e della sua casa nelle povere mie orazioni : lo stesso alla casa Grazi, e l'abbraccio in Domino. Per carità s'abbia riguardo, per carità ; abbia pietà della Congregazione e di codesto povero Ritiro ; di cuore mi dico in fretta
Di V. R.

Ritiro di S. Angelo 11 del 1749

Indegmo Servo affmo.
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP)



48

P. Fulgenzio Pastorelli, 48 :

Ritiro Presentazione, 00 03 1749 (era in L II, 178)

(111)


I. M. I.

Carmo P. Rettore amatissimo,
Credo avrà ricevuta la mia lettera, godendo di sentire nella sua di quest'ordinario il fervore dei Religiosi e le cose in ottimo incamminamento ; come pure dell'assicuramento del tetto del Noviziato ecc., e che Fr. Giuseppe si stabilisca in salute, e vorrei che V. R. non trascurasse la sua ecc.
Nell'ultime lettere di Roma sento essere gli Emi propensi a favorir l'opera di Dio, ma i Frati continuano a far rumore, e molto s'aiutano. La Causa è facile che vada in Congregazione dopo la Domenica in Albis ; sicché bisogna che io la seconda festa di Pasqua parta per Roma, e sa Dio come la passerò, credo però fermamente che anderà bene, perché il tutto riuscirà come vorrà Dio, e così mi pacifico e non mi dà ansietà, né la Causa né se andasse a terra ogni cosa.
La verità si è che le cose nostre stanno in bilancia ; la scrittura (dice il P. Tommaso) che non è stata composta col punto giusto e che piuttosto è contro di noi, ora non v'è più rimedio, perché sono stati già citati due volte i Procuratori Generali ; vero è che il tutto s'è fatto dal nostro Procuratore con l'oracolo dell'Emo Gentili, che egli stesso ha visitata, accordata e corretta la detta scrittura, mentre egli ha tutto l'impegno ; fiat Voluntas Dei : tutto ciò ho detto acciò si facciano ferventi orazioni, massime a Maria SSma e S. Giuseppe ecc.
Il P. Tommaso Maria è necessario si ritrovi la Settimana Santa a S. Eutizio per poi intraprendere le Missioni ecc., ed io a Pasqua, piacendo a Dio, partirò ut supra.

La misericordia di Dio mi ha fatto scrivere una buona lettera a Monsignor di Camerino, in cui gli do ragguaglio delle cose, e con motivi efficaci mi scuso dalla Missione e m'offro a tempo più opportuno. Spero in Dio che resterà appagato : credevo andarvi, ma le lettere di questa posta mi fanno mutare consiglio, anche col savio parere dei seniori nostri.
Veniamo a noi : Se andavo a Camerino conducevo meco il P. Antonio ma ora che non vado più, vorrei impiegarlo, perché so che fa del gran bene, ed a Monte Romano ha santificato quel popolo, né si puol esprimere le gran fatiche fatte ; io vi sono passato, e me n'hanno detto gran cose, e vere. Sicché se vi fossero saltem tre terre da farsi in Toscana, inclusive Pereta, ma non Magliano, per miei santi fini, l'impiegherei volentieri ; già ha la patente per l'Indulgenza e Benedizione Papale ; il punto consiste nel compagno. Egli farà mattina e sera, che ha forze, ma il compagno vi vuole, e costì non v'è che il P. Antonio Mirandolano e per confessare è buono, purché fosse un poco istrutto da V. R. circa le confessioni generali ; su di ciò sto dubbioso, né so cosa risolvere.
Vi rifletta e lo raccomandi a Dio, e posto che stimi proficuo l'affare, scriva al signor Pievano di Pereta, acciò ottenga le facoltà, e due altre terre, come Scanzano, Monte Merano ecc. A Magliano per ora non vorrei, ma differirò ad altro tempo con prudenza ; ne sentirò al più presto la risoluzione per poter di porre ecc. prima di partire, aliter lo manderò col P. Tommaso, ma se seguisse ut supra, l'avrei più caro, e del P. Antonio Mirandolano, con le istruzioni in scriptis si potrebbe a mio credere fidare, e se così fosse si potrebbe fare tal Missione con molto frutto di quelle anime.
L'estate poi resterebbe costì, e il P Carlo lo manderemmo al Cerro col P. Domenico con le dovute cautele ecc. Rifletta, ori e mi scriva a posta corrente il di lei consiglio ecc.
Mi raccomandino a Dio assai, e mi saluti tutti in Domino, e si facciano santi e preghino molto per gli urgenti bisogni. L'abbraccio in Domino e sono di vero cuore
Di V. R.

... marzo 1749

Se manda a prendere il peluzzo, ne faccia venire per far due abiti di più che io ho questo dell'inverno, et nihil aliud ; l'altro per questo P. Rettore, e il tutto s'aggiusterà ; li farà fare costì a suo tempo, che l'avviserò ; per il P. Rettore, la lunghezza come di quello lasciato costì da me, o un dito meno, ma come quello è meglio, per me poi 4 o 5 dita o poco più lungo di quello avevo ecc.
L'orologio piccolo lo tenga costì senz'altro.

Indegmo Servo affmo
PAOLO DELLA CROCE

Se stima meglio che mandi il P. Antonio col P. Tommaso, supposto che sia troppo presto fare uscire il Mirandolano, me ne avvisi, ma se crede di potersene fidare, facciano ut supra.
Aggiungo che ier sera per la posta ho ricevuto lettera della Madre Abbadessa di Toscanella, in cui mi dice cose mirabili del frutto fatto dalla misericordia di Dio per mezzo del P. Antonio, e il concetto grandissimo concepito del medesimo : si vede che Dio opera ecc. Esamini ed operi secondo Dio l'ispirerà per il bene ella Congregazione, e se conosce proficuo scriva a Pereta ecc., ed anche al Vescovo se il bisogno richiede, ma faccia scrivere dal P. Antonio, e V. R. si soscriva con addurre gli impieghi e la poca salute ecc.
Ieri pure ricevei lettere di Roma, ed oggi l'ho pagata a scriver molto, ho detto messa a 10 ore per poter arrivare : ho mandato il piano de' Ritiri da fondarsi e già fondati all'Emo Gentili, che l'ha richiesto per il bene della Congregazione. Dio m'aiuta molto e tutto anderà bene. A.M.D.G.

(Originale AGCP)





49

P. Fulgenzio Pastorelli, 49 :

Ritiro Presentazione, 8 03 1749 (era in L II, 181)

(112)


I. M. I.

Amatissimo P. Rettore carissimo,
Scrivo in fretta, perché carico di lettere premurose. Giunsi a questo Sacro Ritiro martedì sera 4 corrente, e creda che pensavo morire per strada ; poiché dopo essere arrivato a Corneto languido e mezzo cadente per lo strapazzo fatto da Montalto a detta città, a cagione dei gran fanghi pestati a piedi, la domenica a notte fui assalito da fiera diarrea, che a mio parere mai simile ; vuolsi nonostante partire il lunedì, ed arrivato a Monte Romano mi si replicò con vomito, e la vedevo a mal termine. Benedetto Dio che m'avvisa, acciò mi ravveda. Ora sto meglio, e ieri mi convenne esser in Bieda per visitare il Canonico Valerani, che sta un pezzo in là : preghiamo per questo gran benefattore, che ancora spero la di lui salute.
Qui stanno bene ed in gran fervore, e lo salutano tanto in Domino. Il P. Rettore di qui partì ieri l'altro per il Monastero di Farnese. A S. Eutizio vi sono quattro o cinque infermi per l'epidemia dei catarri che visita quei paesi, ed a pochi la pedona e molti pericolano, per quello sentii.
Il P. Tommaso è in Roma, ed è un vero istromento della gloria di Dio. Le cose sono in buon incamminamento, e si farà dal medesimo il trattato del Ritiro di S. Bibiana e speriamo bene ma preghiamo assai, che ora è tempo e i bisogni son grandi.
Di mano in mano le darò ragguaglio di tutto. Il P. Eutizio è Diacono.
Credo che a Pasqua non saranno pochi i Novizi da arruolarsi ecc.
Il Ritiro di Tivoli si va trattando, ed io solleciterò. La prego per amor di Dio d'aversi riguardo e cura : lo faccia per pura carità e col merito della santa obbedienza. M'aiuti P. Rettore mio, quoniam magis ac magis intraverunt aquae usque ad animam meam (Sal 68, 2). Mi trovo carico d'affari da ogni parte, senza lume, senza spirito e poche forze corporali ancora. Oh Dio ! Quanto è sdegnata S. D. M. contro di me ! Spero però nella SSma sua Passione e Misericordia. Vivo sempre pieno di timori intus et foris, e più fo per farli sparire, e meno fo. Sto sotto la pesante sferza : preghi e faccia pregare S. D. M. che salvi questa povera anima mia.

Mi saluti tutti i Professi e Novizi. Beati loro, che hanno tanto tempo di farsi santi ! Guai a me, che quando potevo non l'ho fatto, ed ora mi trovo così. Gesù li benedica tutti, raccomandino gli affari a S. Giuseppe. L'abbraccio nel Costato SSmo di Gesù. Se scrive ad Orbetello, i miei saluti alla Casa Grazi, al signor Petri, Sancez, ecc. al signor Bausani ecc.
Di V. R.

Ritiro di S. Angelo li 8 marzo 1749

Delle Messe se ne manderanno le fedi di tutte.

Indegmo Servo
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP)




50

P. Fulgenzio Pastorelli, 50 :

Ritiro Presentazione, 19 04 1749 (era in L II, 183)

(113)


I. C. P.

Carmo P. Rettore amatissimo,

Ho consegnata altra mia al signor Del Bono nobile di Scalea, dotato di ottimi costumi, di scienze, di lingue ecc. come sentirà dal medesimo, ed ha tutti i requisiti bene autentici ecc.
Qui le cose sono nelle mani di Dio : si sono distribuite le scritture stampate ieri, ed ai 28 va la causa. Io fatico incessantemente, il diavolo non dorme, il Cardinale di San Clemente è venuto apposta a Roma per noi, ora piuttosto è contrario ; gli altri si mostrano saltem di buon desiderio ecc. V'è bisogno di orazione : la faccia e la faccia fare da codesta nostra piissima Comunità. La parte avversa ancora non ha distribuite le sue scritture e dovea farlo pur ieri, non so che cifra sia qui sotto ; io sto quieto e spero di rallegrarmi di qualunque evento come venuto dalla Volontà di Dio: i è però da sperare bene.
Ho risposto alla nota Comunità con l'esclusiva, tanto di quest'anno che dell'anno santo ; perché v'è morale impotenza di poterli servire : ma li ho pregati a servirsi d'altri operai e non differire la tanto necessaria Missione, perché in verità non si vuole ora, e per del tempo, mandare Missionari in quelle parti ; e Dio sa che v'ho fatto riflessione, e se si potesse, sa Dio, quanto volentieri ecc.
Il panno ho ordinato che si spedisca a Viterbo per il solito canale : i Crocefissi non so come si farà, ma si userà diligenza, e creda che se Dio non assistesse, non so come fare a resistere ecc.
Se non v'è preciso bisogno non mi scriva per non aggravare ecc. Orazione, orazione massime a Maria Santissima ecc.
Il Cardinale suddetto è ora anche contrario per l'ordinazione, ma credo siano le gravissime sue indisposizioni che lo rendono così ; ed io adoro la Divina Volontà e spero bene molto, perché Dio è il Sovrano Padrone ecc.
In fretta mi dico pregandola aversi cura e salutarmi tutti ecc.
Di V. R.

Roma ai 19 aprile 1749.

Dopo letta la lettera del signor Fossi, la prego di fargli sapere non essere né necessario, né espediente il chiedere licenza al noto P(rincipe) di Piombino per vendere la casa, aliter si pregiudicherebbe ; bensì offerire tal vendita al di lui ministro, acciò se la vuol comprare, goda la prelazione, come conviene, aliter la venda a chi vuole ; ed in quanto all'andar io e il P. Francesco Antonio là, V. R. ben vede l'impossibilità, e se ciò aspettassero, quando si venderà la casa ? Onde solleciti tal vendita ecc.


Indegmo Servo affmo.
PAOLO DELLA CROCE


(Originale AGCP)



51

P. Fulgenzio Pastorelli, 51 :

Ritiro Presentazione, 26 04 1749 (era in L II, 184)

(114)



Carmo P. Rettore amatissimo,
Sebbene il diavolo ha fatto ogni sforzo per prolungare la causa, pure la Misericordia di Dio m'ha dato grazia di far deputare la Sacra Congregazione particolare per lunedì 28 corrente ad ore 14.
La parte non ha scritto essendosi in un loro congresso sconcordati ecc. Vedo che seguono cose che hanno del prodigioso. Spero, anzi tengo per certo, che in codesto Sacro Ritiro non si cesserà di fare orazione. Un Eminentissimo venuto apposta a Roma per noi ora è il più opposto ; ma gli altri tre sono assai propensi.
La posta ventura spero darle notizia della vittoria, ma faccia pregare, e preghi V. R., anche per la grazia dell'ordinazione come spero.
Grazie a Dio sento nell'anima mia grand'indifferenza a qualunque evento, e se non è mia balordaggine ed insipidezza, more solito, parmi non averne sentita simile. Il Ritiro di Terracina è terminato e nel mese di maggio sarà ultimato affatto : che ne dice V. R. ? Oh, che stupore mi cagiona
Domenica, cioè domani, si mandano a Viterbo le dieci canne d'ottimo panno, ed il signor Fresia ha pagati i 10 zecchini, e vi restano in mano tre scudi e mezzo, dei quali si provvederanno i Crocefissi ecc.
Mi dia qualche notizia se stiano tutti bene, se siano giunti i soggetti, ecc. e V. R. s'abbia riguardo per amor di Dio.
Scrivo in fretta, che ho da fare : ho bisogno di orazioni, di grande assistenza di Dio, e Deus scit come me le passo.
I miei saluti a tutti in Domino. Orate, orate, Fratres carissimi.

Roma ai 26 aprile 1749 in casa dell'Illmo signor Capitano Angeletti.

Questa è lettera di Stocchi e ne spero bene, ottime nuove me ne ha date il P. Durante, totus mutatus, e sano : quis scit ?

Suo Affmo Servo
PAOLO DELLA CROCE.

(Originale AGCP)



52

P. Fulgenzio Pastorelli, 52 :

Ritiro Presentazione, 3 05 1749 (era in L II, 186)

(115)


I. C. P.

Carmo P. Rettore amatissimo,
La Sacra Congregazione particolare per la proroga chiesta dalla parte avversa ha decretato con un Dilata per ciò che concerne alla spedizione del Breve per la generalità delle fondazioni col solo consenso degli Ordinari. In quanto poi ai Ritiri di Ceccano, Terracina (di cui è ormai finita la fabbrica di 12 celle, con chiesa di tre cappelle bellissime ecc.), come pure per il Ritiro di Paliano, ha decretato ad mentem, et mens est, che col voto ed informazione dei tre Vescovi avremo il pacifico possesso ecc.
Gran cose sono seguite in quest'occasione. Chi credevo più favorevole è stato il più contrario, aliter il Breve sarebbe spedito. Grandi sono le persecuzioni e le segrete sono le più amare, ma il tutto credo sia con buona intenzione. Ho avuto ed ho occasione d'inghiottire qualche goccia del calice del mio Salvatore ; e se non mirassi tutto nel Divin Beneplacito, la mia natura si frangerebbe come il vetro, perché sono la stessa fragilità e fiacchezza.
Domani parto da Roma contento come se portassi meco una gran Bolla di privilegi per tutte le fondazioni del mondo, perché ho viva fiducia, che qui caepit opus, ipse perficiet (cf Fil 1, 6). Confessano gli stessi contrari che presto la Congregazione sarà vera Religione, e che per esserlo poco vi manca : hanno ragione, lo spero, e questo scotta al diavolo ecc.
Ho risposto al signor Petri intorno al giovane Ischiano, che per ora non si puol ricevere, né si puole far fare il Noviziato in S. Angelo ecc., alla rinfrescata spero si consolerà. Verso li 10 corrente spero essere a S. Angelo ; sarà necessario che V. R. mi dica il panno che vi sarà di bisogno per il futuro inverno affine di commetterlo in tempo.
Credo avrà ricevute le 10 canne per i mantelli : i Crocefissi e corone sono consegnati al signor Lombardozzi. Ho fretta e li abbraccio tutti in Domino : ho bisogno d'orazioni : sto in fiere tempeste. Dio m'aiuterà, mi saluti tutti e sono di cuore
Di V.R.

Roma di partenza domani. - Oggi 3 maggio 1749.


Affmo Servo
PAOLO DELLA CROCE

(Originale AGCP)




53

P. Fulgenzio Pastorelli, 53 :

Ritiro Presentazione, 14 05 1749 (era in L II, 187)

(116)


I. C. P.

Carmo P. Rettore amatissimo,
Giunsi a questo Sacro Ritiro venerdì 9 corrente, essendo passato per Soriano. Ho ricevuto la lettera di V. R. trasmessami da Roma con la seconda di questa posta, e Dio le rimuneri la carità delle buone notizie si degna darmi. Godo siano venuti i due buoni giovani di Garessio per cui stavo in qualche apprensione a cagione de' corsari : Deo gratias. Spero pure in Dio che il nostro Confr. Domenico arriverà a salvamento. Prima di scordarmi le dico che V. R. ben sa che le ho accordata ogni facoltà tanto per ricevere e vestire come per far professare, e di nuovo gliela confermo. Sa Dio quanto dormo, dirò così, riposato sopra V. R. e quanto mi fido della di lei carità, attenzione e prudenza, et omnia tua non sunt, sed Dei. Adunque se viene quel Chierico di Rio, e che sia con le dovute qualità e requisiti ecc., lo riceva pure ; lo stesso dico del giovane Perugino, nipote del Confr. Raimondo, et de reliquis.
Procuri di troncare la propria volontà al signor Del Bono, e non gli lasci far altro se non ciò che prescrivono le Regole, e se poi si vedrà e conoscerà che siano veri impulsi dello Spirito Santo che lo tiri a maggiori atti penitenziali, allora se gli accorderà ciò che S. D. M. ispirerà, ma adesso no, perché vi puol essere un segreto inganno del diavolo, acciò entri in qualche segreta stima per esser più singolare ; come pure per toglierli la salute e farlo ritornare all'aria infetta del mondo.
Prema molto su di ciò, gli faccia ben capire la verità suddetta, e che faccia prima gran capitale di virtù, di cognizione di se stesso, di cieca ubbidienza, di chiarezza di coscienza, ed in tal forma si farà santo ; ma sospenda V. R. ogni altra penitenza, a riserva della S. Regola, il che deve praticarsi con tutti i Novizi, e così camminano sicuri. Come poi sono stabiliti con la Professione, allora si esamina l'interne mozioni, ecc. e si prende il dovuto compenso.
Utinam che venga quel di Piombino, sed de hoc dubito ; di quel Genovese, non avendomene V. R. data notizia, segno è che non viene, saltem per ora e forse nihil : ego scio quos elegerim (Gv 13, 18).
Intorno poi al levare i Novizi prossimi alla professione, sentirò da V. R. volentieri notizie dell'intiero numero dei Novizi che restano costì, ed in conseguenza quanti di famiglia in tutti siano, e prenderò le mie misure, sperando ne potrò levare quattro o cinque. Intanto manderò il P. Antonio per la Missione di Pereta, al quale potrà aiutare per compagno l'altro P. Antonio e terminata tal Missione resterà costì di stanza, usque ad tempus, così potrà essere costì verso martedì 20 corrente, e cominciare la Missione il 21 in Pereta, e terminarla la domenica della SSma Trinità.
Questo lo fo, perché sino a venerdì 16 corrente non posso essere al Cerro, et expedit che io gli parli e da lui sappia tutte le notizie del Ritiro. In tale occasione penso di far un passo all'Isola Bisentina per vedere se riesce di fondare tal Ritiro nel prossimo autunno ecc., le difficoltà saranno grandi, massime per i frati di Valentano, sebbene credo sia fuori delle 4 miglia taxative, videbimus : temo però dell'aria, e perciò vado io stesso a vederlo, ad informarmi ecc., e l'impegno per il signor Card. Aldobrandi (humano modo) l'ho potente, perché ho la Principessa di Santo Bono, vedova, Serva di Dio, e tutta propensa ; e niente le negherà il detto Porporato, perché ecc. : raccomandiamo l'affare a Dio Benedetto.
Avrò caro di saper presto la notizia del panno per scrivere a tempo, che il mercante lo desidera, per aver tempo di farlo fare buono assai ecc. Le accludo il Pagarò di Giovanni il Passaiolo, che non si è potuto riscuotere per quante diligenze abbia fatte il signor Clarioni, onde glielo rimandi sicuro.
Accludo questo biglietto per il signor Del Bono ; godo del proseguimento della fabbrica.
I paliotti sono qui e così credo il resto, supponendo avrà scritto questo P. Rettore : et Dominus retribuat in omnibus.
Per ora non mi ricordo d'altro, che ho il capo da par mio : accludo questa per il signor Fossi ecc.
Bisogna pregare assai, massime per la grazia dell'ordinazione, per cui non son poche le contrarietà ; ma spero e confido : preghiamo S. D. M. che per amore della Passione SS,ma e di Maria SSma Addolorata non permetta che per i miei peccati questa povera barchetta urti ne' scogli, ma vada a salvamento in porto per Dominum Nostrum Iesum Christum.
Mi saluti tutti in Domino Professi e Novizi. Si facciano santi, che hanno tanto comodo, e stiano in casa che impareranno la scienza de' santi e la vera umiltà ecc. ; già m'intedono ecc.
Spero abbracciar V. R. in questo Ritiro nel di lei passaggio per i bagni, e godrò sentirne la notizia ecc. e nel Costato SSmo di Gesù mi rassegno di vero cuore

Di V. R.
Ritiro di S. Angelo li 14 maggio 1749.

Puole star sicurissimo, e l'accerto in Domino, che le sue lettere mi consolano, saltem nella parte superiore in fide, giacché non ho, né cerco consolazione veruna, se non in fare la SSma Volontà di Dio, e sa Dio quanto sono edificato in tutto.
La lettera del signor Tommaso la legga, la sigilli e l'accluda in una sua e gliel'invii. M'offerisce 100 zecchini da prendersi a cambio per segretezza, io non li voglio ; aspettiamo ciò che Dio disporrà, et ora pro me.

Indgmo Servo Affmo
Paolo della Croce

Venerdì o giovedì 22 corrente spero senz'altro essere di ritorno dal Cerro.

(Originale AGCP)




Fulgenzio Pastorelli 42