TOMMASO FOSSI 125

Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (125)

Ritiro di S. Angelo, Vetralla, 18 giugno 1763.

£[era nel Vol. I, al n. 427, a pag. 741]

126
I. C. P.

Carissimo signor Tommaso amatissimo, (1)
Ier sera si sono ricevuti i due tonni col terzino sott'olio, venuto da Civitavecchia e mandato dalla sua instancabile carità; insieme ho ricevute due sue lettere, e la terza la ricevei ier sera stesso per la posta. Adunque, dopo averla ringraziata, come fo, della sua gran carità, lo accerto che tutta questa molto numerosa famiglia le vivrà grata presso Dio benedetto con le continue orazioni, e spero vivamente in Dio che gliene darà temporale ed eterna retribuzione. Tale limosina è giunta in tempo che il Ritiro stava sprovvisto quasi di tutto, e Dio lo ha soccorso con tale limosina et Dominus retribuat tibi de omnibus ecc.
Nella lettera ricevuta per la posta ho rilevato che lei ha spedito il signor D. Simone Fossi per prendere e condurre a casa suo figlio. Questo è stato ottimo compenso, poichè in tal forma starà più quieto, anche di coscienza. Suppongo che faranno la stessa strada di Civitavecchia per trovar la feluca di ritorno: Benedictus Deus. Parmi conoscere in questa sua lettera che il suo cuore sia esacerbato da tali eventi, poichè dice qualche sproposito, che Dio non riceve le sue limosine, che il far del bene gli tira sopra sferzate; ma lei ha torto, poichè questo è un male che se lo è fatto da se stesso. Perchè ha lasciato porre suo figlio in Corte? Perchè è andato dietro alle massime di suo cognato? Dio ha voluto castigare qualche segreta vanità; onde si deve benedire e ringraziare.
Ma dica un poco. E' stato lei ancora provato come il santo Giobbe, come il santo Tobia? I quali in tanta santità di vita e con tante grandi limosine che facevano, pure furono provati con modo tanto severo e stupendo sino a ridurre il primo a tanta povertà ed a tanti mali, che era ridotto su di un letamaio a pulirsi la marcia ed i vermini con un pezzo di vaso rotto di terra cotta, e l'altro con la cecità ed altri gran travagli, e pure sempre quieti, sempre stabili, sempre costanti a benedir Dio e protestargli eterna fedeltà?
Si specchi in questi esemplari di pazienza, e l'imiti, che avrà pace ecc.
L'altre due lettere consistono in cose nelle quali il mio carattere non permette d'intromettermi, perchè sono cose temporali, e di negozi, avendoglielo già detto altre volte. Concernono ancora una infilatura di mie predizioni che per altro non sussistono, mentre io sono sempre stato nemico di far predizioni, e l'ho detto anche agli altri. Il più il più, avrò detto qualche cosa per suo conforto, e lei l'ha da infilare come se fosse una profezia? Dunque se io vado a trovare un afflitto o un infermo, e per consolarlo gli dico: State di buon animo, sperate in Dio, e sperate di guarire: per questo sarà una profezia?
Io le ho sempre detto e scritto che lei viva secondo il suo stato da buon cristiano secolare, che lei attenda a vigilare e governare la sua famiglia, che faccia orazione secondo porta il suo stato, così del resto, e non si prenda il mondo in spalla, ma si serva del consiglio di S. Paolo a S. Timoteo: Attende tibi; senza pensare nè a mutazioni di stato nè ad altro, tanto di viaggi che altro, ma attenda alla sua Casa; questi sono stati sempre i miei sentimenti per la direzione dell'anima sua; ma vedo che la sua testa gira sempre, non si ferma mai. Si quieti dunque nella Divina Volontà, e segua in pace la sua condotta, secondo lo stato suo ecc.
Parmi di essere stato ancor troppo lungo, massime che sono in cura per le mie indisposizioni.
Circa le cose di coscienza, che spettano alla confessione, non posso entrarvi io, ma si ponga in mano di un dotto confessore, anche per consigliarsi nei suoi negozi ed affari, che io non me ne intendo e posso poco applicare e scrivere. Parmi d'aver risposto a tutto, e veramente non posso più, che poco mi reggo; circa al venir all'Isola, non vi è più speranza, che neppur posso fare un miglio. Lo racchiudo nelle Piaghe SS.me di Gesù, con tutta la sua Casa, e sono in fretta con tutto l'ossequio
D. V. S.

Ritiro di S. Angelo li l8 giugno 1763.

Il signor Zelli è fuori, e sta con tutta la famiglia a Vallerano, ed il tonno era già quasi passato, e presto presto hanno procurato di cuocerlo con sale, acciò non andasse del tutto a male, poichè già puzzava, e perciò non si è mandato neppure a Ronciglione, dove non scrivo perchè suppongo anderanno per Civitavecchia.
Le 30 Messe si celebreranno puntualmente.
Delle cose dei figli e di servitù e d'interessi, non occorre che me ne scriva, perchè su di ciò non risponderò.

Indeg.mo Servitore Ob.g.mo PAOLO DELLA CROCE.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. gen. dei Passionisti).


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re mio P.rone Oss.mo il Sig.re Tommaso Fossi Siena Piombino x Rio per Pogio Isola dell' Elba.
2. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 427, a pag. 741


Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (126)

Ritiro di S. Angelo, Vetralla, 13 dicembre 1763.

£[era nel Vol. I, al n. 428, a pag. 744]

127
I. C. P.

Car.mo signor Tommaso amatissimo, (1)
Ricevo il suo biglietto, consegnatomi da questo P. Rettore, e molto ringrazio il Signore in sentire la facilità che prova di raccogliersi in Dio. Questo è un modo facilissimo e fruttuosissimo di mantenere il cuore rivolto a Dio ed in orazione in ogni luogo. Sicchè ne sia grato a S. D. M. e lo coltivi. Stia contento, tenga sotto i piedi l'ipocondria, sia superiore colla parte suprema dello spirito e razionale ecc.
Di suo figlio non ne ho rincontro, ma spero stia bene, e bene assistito, giacchè, come lei mi accennò, aveva un buon confessore, facendo assai bene a non scrivere a me, che posso più poco scrivere e per la debolezza della testa e degli occhi, e per le mie assidue occupazioni.
Le buone feste glie le darò dal Sacro Altare e nella Santa Novena; intanto glie le auguro felicissime, colme d'ogni pienezza di grazie e celesti benedizioni per lei e per tutta la sua Casa; e con tutto l'ossequio mi riprotesto in fretta

Ritiro di S. Angelo li 13 decembre 1763.

Indeg.mo Servo Ob.g.mo PAOLO D. +.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. gen. dei Passionisti).


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re P.rone Oss.mo il Sig. Tommaso Fossi Siena Piombino x Rio per Pogio Isola dell' Elba.
2. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 428, a pag. 744


Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (127)

24 dicembre 1763.

£[era nel Vol. I, al n. 429, a pag. 745]

128
I. C. P.

Car.mo signor Tommaso amatissimo, (1)
Rispondo in fretta alla sua car.ma, ricevuta dal Monte Argentaro, ed ho posta la lettera acclusa colle altre della posta, che anderà sicura. Sempre più le vivo grato in Gesù Cristo della sua instancabile carità, avendo pure ricevuti gli zerri ecc.
Sento poi le sia stato detto di regolarsi secondo il dettame della coscienza. Lo stesso dico anch'io, ma però nelle cose che conosce con certezza essere giuste, ma nei dubbi e nelle cose difficili bisogna sempre consultare il detto confessore.
Lei fa bene a vivere una pia vita da buon secolare; giacchè ogni uomo è obbligato a vivere santamente nel proprio stato, e chi ha moglie, non deve voler vivere da cappuccino, per esempio ecc. Sia fedele a Dio, e continui con discrezione i soliti suoi esercizi, senza fissazione e sforzo di capo. Ho fretta, che è la vigilia del Santo Natale. Le buone feste glie l'ho pregate dal Signore nella Santa Novena, e molto più lo farò la ventura sacratissima notte dal Sacro Altare, acciò il Divinissimo Bambino e la Divina Genitrice lo ricolmi con tutta la pia sua famiglia di copiose benedizioni spirituali e temporali; e sono di vero cuore

Li 24 decembre 1763. (2)

Suo vero Servitore Ob.g.mo PAOLO DELLA CROCE.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig. P.rone Col.mo il Sig.re Tommaso Fossi Siena Piombino x Rio x Pogio Isola dell' Elba.
2. Due giorni prima di questa lettera, Paolo scrisse al Frattini. Da quella lettera sappiamo che si trovava nel Ritiro di S. Angelo a Vetralla.
3. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 429, a pag. 745


Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (128)

Ritiro di S. Angelo, Vetralla, 16 marzo 1764.

129
I. C. P.

Car.mo signor Tommaso, (1)
Mi sono alzato dal pagliaccio per rispondere alla sua lettera segnata li 11 febbraio, ed io guardo il letto dal 2 febbraio in qua. Scrivo in succinto. Vedo che la sua mente è divagata in cose inutili ed impossibili.
Le nostre regole non sono per tenere studenti in Ritiro, dunque perchè vuol mandare i suoi figli a studiar da noi? Questo è impossibile, nè mai mai potrà farsi.
2 Circa a suo figlio, lei tocca con mano ciò che le ho scritto, e non avrebbe avuto tanti dispendi se mi avesse creduto.
3 Non parmi espediente venir lei a prenderlo a Roma, ma ha giudizio abbastanza per venire a casa da sè; sicchè lei puol scansare non piccola spesa.
4 Lei non pensi più a trattar fondazione di Ritiro costì, che non seguiterà mai. Cacci via dal capo tali fantasmi.
5 Si sono scritte e riscritte lettere per aver le facoltà per la Missione di costì: due volte si è scritto al Vescovo, e mai si è avuta risposta da veruna parte. Se prima di mezza quaresima non saranno venute le facoltà, i nostri Missionari non verranno più, perchè la Missione devesi incominciare la Domenica in Albis, per poter ritornare qui prima di S. Pietro per l'aria ecc.
Senza facoltà non si puol venire, e sono mesi e mesi che si scrive per averle, e non si è fatto nulla, segno che poco gli preme. Ne dia avviso di tutto ciò a codesti signori Curati per nostra indennità. Dio sa quanto volentieri si veniva a servirli, ma se la Missione non si fa di aprile, maggio e mezzo giugno, non si puol far più, che non voglio far perdere la vita agli operai, e fu gran miracolo di Dio, che io e il P. Gio. Batta non vi morissimo, col fare le Missioni di luglio e di agosto. Sicchè se non si fa come sopra i nostri non verranno più, e per venire a tempo bisogna siano all'Isola la Settimana Santa, ma come si fa senza facoltà? Nihil, nihil, e sono di cuore in fretta, che scrivo per forza.
D. V. S.

S. Angelo li 16 marzo 1764.

A maggio non sarò qui, ma fuori.

Indeg.mo Servo Ob.g.mo PAOLO D. +.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti)


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re P.rone Oss.mo il Sig. Tommaso Fossi Siena Piombino x Rio x Pogio Isola dell' Elba.
2. La lettera nell' edizione precedente era nel Vol. I, al n. 430, a pag. 746.


Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (129)

Ritiro di S. Angelo, Vetralla, 28 aprile 1764.

130
I. C. P.

Car.mo signor Tommaso amatissimo, (1)
Siccome dalla Domenica delle Palme in qua sono stato inchiodato sul pagliaccio, nè ho potuto più celebrare nè far funzioni, neppure la S. Pasqua, così avendo il capo molto debole, mi fo forza per rispondere ai punti più essenziali della sua carissima dei 10 spirante, che ricevei ier sera.
1. Godo sentire che il signor Michele ritorni a casa, nè è nè sarà mai possibile che possa venir a studiare nei nostri Ritiri, cosa affatto opposta al nostro Istituto. Io gli ho scritto che avrò piacere assai di poterlo servire in questo Ritiro, ma credo non gli riuscirà potervi passare, perchè va per le poste col Procaccia di Siena.
2. Veramente mai mi sono sentito vera ispirazione di mandar le nostre Missioni costì, ma per le replicate istanze mi sono arreso; e perchè il signor Curato di Marciana con sua lettera assicura di aver le facoltà in mano, così i missionari sono partiti la Domenica delle Palme dal Ritiro di Toscanella, ma erano qui di stanza, e spero a quest'ora possano esser giunti.
Ma perchè sento nella sua lettera che i Curati non vogliono tal Missione, così la supplico di far sapere ai nostri in mio nome che se i Curati ricusano tal grazia, essi subito se ne ritornino al Ritiro, et excusso pulvere de pedibus eorum, iuxta Evangelium abbandonino per sempre codesto paese, che non vuol ricevere i tesori del cielo. Non manchi dunque di fare quanto lo prego, e i missionari partano subito che possono.
3. Circa le altre varie cose che dice, io non ho tempo nè testa da rispondere ad una ad una, solamente le replico ciò le ho detto tante volte. Lei tenga il suo spirito quieto in Dio, senza fissazioni, nè dia luogo a pensieri e desideri di mutazion di stato, di ritirarsi ecc. Sono queste verissime tentazioni. Attenda a viver in pace in sua casa con la buona sua Compagna e figli, attenda con diligenza ai suoi interessi per ben governare la Casa, e viva abbandonato come bambino nel seno della Divina Volontà, che in tal forma viverà santamente, piacerà a Dio ecc.
Imploro le sue e comuni orazioni, e di vero cuore mi riprotesto, che la testa non regge più
D. V. S.

S. Angelo li 28 aprile 1764.

Le Messe 40 le farà celebrare puntualmente il P. Rettore, che le ha segnate al libro secondo la sua intenzione.

Aff.mo Servo Ob.g.mo PAOLO D. +.

(Conforme all' originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re P.rone Oss.mo il Sig. Tommaso Fossi Siena Piombino x Rio per Pogio Isola dell' Elba.
2. La lettera nell' edizione precedente era nel Vol. I, al n. 431, a pag. 747.




Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (130)

Ritiro di S. Angelo, Vetralla, 14-07-1764.

131
I. C. P.

Carissimo signor Tommaso, (1)
Ho ricevuta la sua carissima in data delli 11 giugno, assieme con un viglietto (2) del Rais, quale mi dice aver mandato in Civitavecchia un terzino di sott'olio per sua commissione; si procurerà di farlo venire, et Dominus retribuat. Le Messe a S. Anna le celebrerò.
In quanto a ciò che mi dice del Ritiro, nella venuta che faranno i nostri a Longone (se scriveranno a tempo), darò ai medesimi le mie istruzioni, e se si conoscerà che possa essere di gloria del Signore e vantaggio dei prossimi tal fondazione (3), vedrò ancor io di adempiere la Divina Volontà. Tenga conto dell'assenso del signor Principe, e si mantengano nel buon proposito, che si farà la Divina Volontà.
Mi dispiace sentire l'indisposizione del signor figlio, ma spero che tutto ridonderà in suo maggior bene spirituale. Circa de' suoi piccoli travagli, le dico che chi si crede di patire, non patisce. Li faccia adunque tutti morire nella Divina Volontà, e se ne viva pacificamente nel Sommo Bene raccolto come bambino nelle amorose braccia della Divina Provvidenza, e non si fissi, nè faccia sforzi di testa, nè tante idee, ma attenda alla Casa ed alla famiglia in santa pace; e qui salutando nel Signore la signora Consorte e tutta la famiglia, l'abbraccio nel Signore.
Di V. S. Ill.ma

S. Angelo li 14 luglio 1764.

Aff.mo Servo PAOLO D. +.

Circa il Ritiro darò tutte le facoltà al P. Gio. Maria con le dovute istruzioni, se vi sarà il servizio di Dio e delle anime io sarò sempre pronto a cooperarvi, purchè codesti signori Isolani non se la passino in belle parole, come l'altra volta, perchè i Ritiri non si fanno con le chiacchiere, ma con fatti ecc.; e di vero cuore mi dico salutando nel Signore la signora Vittoria e tutta la Casa piissima (4).

(Conforme all'originale [a. m.] conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti) .


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig. P.rone in Cristo Oss.mo il Sig. Tomaso Fossi Siena Piombino Rio per Pogio.
2. Parola che indica un 'biglietto', ma che sia qui che nel post - scritto si trova scritta con la "v".
3. Di questa fondazione non se ne fece nulla.
4. Segue il seguente poscritto del P. Giovanni M. di S. Ignazio, di pugno del quale é la lettera riportata. Del P. Giovanni Maria si parlerà in appresso. L'altro poscritto è di mano del Santo.

Car.mo signor Tommaso,

Per non moltiplicar lettere, le dico che ricevei già la sua car.ma responsiva al viglietto scrittogli di barca. Ho ricevuta parimente per la posta l'altra sua, in cui mi dice del Ritiro. Gia ha inteso su ciò il P. R.mo, sicchè se il Signore spiana le strade, sarà consolato. Di quello poi mi dice del monastero da farsi in sua casa, è una vera distrazione e tentazione del demonio. Attendano a vivere sì lei, che la signora Vittoria santamente nel loro stato, nè vada ideando tante cose. Me la saluti con tutti di Casa, il signor Pievano et omnes e caramente. L'abbraccio in Domino

Aff.mo di cuore GIO. MARIA DI S. IGNAZIO.

4. La lettera nell' edizione precedente era nel Vol. I, al n. 432, a pag. 749.


Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (131)

Ritiro di S. Angelo, Vetralla, 21 luglio 1764.

£[era nel Vol. I, al n. 433, a pag. 750]

132
I. C. P.

Car.mo signor Tommaso amatissimo, (1)
Ho ricevuto nella posta di ier sera la sua carissima, segnata li 13 del corrente.
Io ho sempre risposto alle sue lettere, a tutte per la posta: Siena, Piombino, per Rio ecc.; sicchè se non l'ha ricevute, chi sa come siansi smarrite, ma la posta ordinariamente non sbaglia ecc.
Si è ricevuto il barilotto di tonno sott'olio; le Messe le celebrerò puntualmente a S. Anna ecc. I due tonni freschi non si sono ricevuti, perchè il Raise scrive in suo biglietto, che non ha avuta occasione pronta per mandarli freschi e con questi tempi ha fatto bene, perchè con facilità anderebbero a male: molto però ci giova il sott'olio, e spero che Dio gliene darà retribuzione spirituale e temporale ancora, come se ne prega S. D. M.; nè si maravigli dell'avversità, perchè ci vogliono, e sono di gran profitto per tenere la bilancia giusta. Mi dispiace che non siano perseveranti codesti Isolani. Or basta, Dio sarà sempre glorificato o in un modo o nell'altro ecc.
Circa gli altri punti di sua lettera essendo molti e diversi, le dirò che un sol pensiero accomoda tutto, cioè di porre tutto nel divin beneplacito e rimirare gli eventi come venuti dalla mano di Dio; e siccome sono tante le cose che accadono fra il giorno, così perder di vista tutto, fuori che gli obblighi del suo stato, e con la giaculatoria fiat voluntas tua, quietarsi, senza idee, senza fissazioni, e non dar luogo a fantasmi ecc.
In quanto al Ritiro, io vi accudisco ben volentieri, purchè vi concorrano le necessarie condizioni, da esprimersi nell'istromento di fondazione, e ne darò la minuta al P. Gio. Maria, con le necessarie mie facoltà ecc. Sicchè quando tornerà costì, visiterà meglio il luogo, esaminerà tutto, vedrà se vi sia sussistenza per tal fondazione, e loro procureranno il consenso del Vescovo in primo luogo, del Principe e della Comunità di Marciana, che è suo territorio, e ciò basta.
La mia testa mi regge poco o nulla, le ritorno i saluti dei PP. Gio. Batta e dei Missionari ecc.
Ma io vorrei che scrivessero presto da Longone per il quando devono esservi i detti Padri per la Missione ecc., acciò possiamo regolarci. Se non avvisano, certo che non verranno. E qui lo racchiudo nel Costato SS.mo di Gesù con tutta la sua famiglia, e godo stia meglio il figlio ecc., e sono di cuore in fretta, che son solo a scrivere
D. V. S.

Vetralla, Ritiro di S. Angelo li 21 luglio 1764.

Aff.mo Servo Ob.g.mo PAOLO D. +.

Gli scudi 8 si sono ricevuti per limosine delle Messe 40, come ha scritto il Rettore.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti)


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re P.rone Col.mo il Sig. Tommaso Fossi Al Pogio Isola dell' Elba Pogio.
2. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 433, a pag. 750



Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (132)

Ritiro di S. Angelo, Vetralla, 21 agosto 1764.

£[era nel Vol. I, al n. 434, a pag. 752]

133
I. C. P.

Car.mo signor Tommaso, (1)

Sebbene le sue lunghe lettere, ricevute ier sera non contengono cosa di particolare che esiga risposta, per essere cose vecchie alle quali già ho risposto, tuttavia per non defraudarlo di risposta le dirò che lei attenda a vivere in tutto e per tutto rassegnato alla divina volontà in ogni evento od infermità de' suoi o di altro che possa mai occorrere, tanto in persona sua che di altri. Faccia poi di mano in mano quel poco che può senzafissarsi o fare sforzi di testa, ma conservi soavemente il santo raccoglimento interiore ed attenda agli obblighi della sua Casa, che questo è quanto desidera il Signore da lei.
Mi saluti nel Signore la signora Consorte, e le dica da mia parte, che si mantenga al più possibile alla presenza di Dio nei suoi affari e faccende domestiche, e coltivi il raccoglimento interiore con frequenti orazioni giaculatorie, che così s'avanzerà nel santo amor di Dio. Il P. Gio. Battista e chi scrive, salutano tutti della piissima Casa; e qui lasciandola nel Sacro Cuor di Gesù, resto di cuore
D. V. S. Ill.ma

S. Angelo li 21 agosto 1764.

Aff.mo Servo Ob.g.mo PAOLO D. +. (2)

(Conforme all'originale [a m.] conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re in Cristo Oss.mo il Sig. Tommaso Fossi Siena Piombino Rio per Pogio.
2. La firma è di mano del Santo.
3. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 434, a pag. 752



Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (133)

Ritiro di S. Angelo, Vetralla, 29 gennaio 1764.

£[era nel Vol. I, al n. 435, a pag. 753]

134
I. C. P.

Carissimo signor Tommaso amatissimo, (1)

Nella posta di ier sera ho ricevuta la sua carissima in data di Prochio ai 6 dello scorso settembre, in risposta della quale le dico che se la sua eterna salute fosse nelle sue mani solamente potrebbe assai temere, ma essendo nelle mani del Padre Celeste, di che teme? Un Dio tanto buono che non puol volere che il nostro bene, lo lascerà mai perire? absit. Sicchè scacci come la peste tali timori, che glieli pone il diavolo per turbarlo e divertirlo dallo starsene in sinu Dei intus, che è il luogo della vera e santa orazione.
2. Le dico che la sua orazione, che lo porta a starsene tutto in Dio, con attenzione amorosa in pura fede e con la punta della parte superiore, va benissimo. Di tanto in tanto in mezzo agl'imbarazzi ed affari, svegli dolcemente il suo spirito a slanciarsi tutto in Dio, con dolci e pacifici ravvivamenti di fede, che si possono fare anche senza espressioni di atti sensibili: Dio le farà intendere ciò che dico. Mi creda, carissimo signor Tommaso, che ora va assai meglio di prima. Si guardi dalle fissazioni e turbazioni, e ponga spesso il suo cuore in vera tranquillità, e faccia gran conto della pace e mansuetudine e cordialità serena col prossimo, massime in casa propria.
3. Con la lettera del P. Rettore della Presentazione ho ricevuto pure una letterina dal signor Paolino, piissimo suo figlio, in cui mi dice che è venuto a quel Ritiro per provare la sua vocazione, la quale è stata bene approvata dal detto P. Rettore che me ne scrive cose ottime. Sicchè il signor Paolino vuol vestire ora l'abito religioso nostro ed attendere a farsi santo.
Parmi che non se gli possa negare di fare una così santa risoluzione, poichè se se gl'impedisse, e tornasse al secolo, perdendo la gran grazia di tal vocazione potrebbe andare a traverso e rovinarsi, come è seguito a tanti altri. Sicchè, carissimo signor Tommaso, imiti il santo Abramo e faccia un vero sacrificio di olocausto all'Altissimo Dio, di suo figlio, e lo ringrazi molto di tal grazia compartitagli ecc.
4. La sua gran carità mai si sazia di farci del bene, e le sue sante limosine ascendono avanti a Dio come odoroso incenso, per far piovere sopra di lei e della sua Casa copiose benedizioni, e il tempo glielo farà toccar con mano. Io le rendo grazie in Gesù Cristo delle bottiglie, mossame e botargre e cioccolata, et Deus retribuat tibi de omnibus. Non l'ho ancor ricevute, ma credo che il Rettore della Presentazione le manderà presto da chi viene a prendere i panni per vestir i novizi e professi. Saluto nel Signore la signora Vittoria, e le dica che ora vedrò se è donna forte, e se farà insieme con lei il sacrificio suddetto del figlio al Signore, quale se lo vedrà santo in cielo, in compagnia di molte anime che spero guadagnerà a Dio con le fatche apostoliche ecc.
Ho fretta, e l'abbraccio in Gesù Cristo nelle cui Piaghe SS.me pongo sempre tutta la sua piissima Casa, e sono di cuore, pregandole ogni più copiosa benedizione.
D. V. S.

S. Angelo, di partenza per il Ritiro di Toscanella oggi ai 23 ottobre, e partirò ai 29: 1764.

Aff.mo Servo Ob.g.mo Paolo Della Croce

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti.)


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re P.rone Col.mo il Sig. Tommaso Fossi Siena Piombino per Rio per Pogio: in Prochio Isola dell' Elba.
2. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 435, a pag. 753



Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (134)

Ritiro di S.Maria del Cerro, Toscanella,27 novembre 1764.

£[era nel Vol. I, al n. 436, a pag. 755]

135
I. C. P.

Car.mo sig. Tommaso e figlio amatissimo in Gesù Cristo, (1)
Mi é stata consegnata la sua car.ma ieri dopo il vespro, nell'arrivo qui dei nostri pii missionari, e godo nel Signore del gran bene fatto dalla divina misericordia per mezzo di essi, a codesti popoli, et Benedictus Deus.
2. Godo altresì molto e ringrazio Dio benedetto del santo sacrificio fatto a Dio del loro benedetto figlio, già vestito nostro religioso novizio, che sta allegrissimo e contentissimo, ed ho voluto che si chiami confratello Gio. Paolo dello Spirito Santo (2), ed ho alta fiducia in Dio che riuscirà un gran servitore fedelissimo dell'Altissimo, ed anderà al cielo con molte anime che guadagnerà al Signore colle fatiche apostoliche; lo dica anche alla signora Vittoria, e che sia benedetto il momento in cui lo ha partorito e gli ha dato il latte: donna fortunatissima e padre più che fortunato.
3. In quanto al signor Michele, io non lo consiglio che lo mandi né a Pisa né a Bologna per curarlo dal di lui male, ma tralasci di far tal spesa, e si fidi di Dio con farlo curare dai medici di costì, che non mancano, consultando con essi, e costì per i dovuti rimedi, e ciò basta. Lo abbandoni nelle mani di Dio, acciò S. D. M. ne disponga a suo beneplacito; nella novena del Santo Natale, gli faccia fare una croce sulla fronte e sul petto con l'olio della lampada che arde avanti al SS.mo Sacramento, ogni giorno di detta santa novena e tutte le feste del SS.mo Natale, quali le auguro, ed aggiungerò dal sacro altare, colme d'ogni felicità e benedizione. Lasci poi fare a Dio, che se sarà per il meglio, se lo vedrà presto guarito.
Il P. Gio. Maria mi dice che la signora Teresa, sua figlia, brama di provare la sua vocazione nel monastero di Vetralla. Io non solamente lo approvo, ma avrei piacere che la consolasse; e su di ciò le dico che vi é regola in detto monastero che le zitelle che devono essere monache in esso, devono starvi educande un anno e tre mesi, e potrà starvi anche di più; intanto si terminerà il nostro Monastero di Corneto, e se Dio la chiamerà a farsi santa in esso, io vi darò tutta la mano, e godrò in Domino di vederla vestita della livrea della SS.ma Passione, colla consolazione di rimirarla in Gesù Cristo mia figliuola nel Signore, col piissimo fratello Gio. Paolo dello Spirito Santo, che di già lo é.
Mi é stata consegnata un'onza dal P.Frontiniano, che servirà per provvedere, massime per lo stomaco del P. Gio. Battista, un po' di vino stomatico; giacché i nostri benedetti missionari partono dimani per il Ritiro di S. Angelo, e non ho la consolazione di provvedere il pesce per cibarmene con essi. Intanto le rendo vivissime grazie in G. C. di tanta carità che ci continua, e spero ne avrà copiosa retribuzione da Dio in spirituale e temporale; e si scorge chiaro che S. D. M. ha un grand'occhio di misericordia altissima sopra di lei e di tutta la sua piissima Casa.
Carissimo signor Tommaso, ora che incomincia la vecchiaia, bramo che lei cominci ad essere più bambino di prima, e ponga ogni diligenza, colla divina grazia, di starsene come un bambino in sinu Dei, in vera solitudine interna, spogliato d'ogni sollecitudine di mondo, ma attento con pacifica diligenza al governo di sua Casa e famiglia, tenendo sempre il cuore tranquillo; in tal forma si farà santo presto presto con poca fatica, procurando di porre in Dio ogni sua sollecitudine, come dice l'apostolo S. Paolo: Omnem sollicitudinem vestram proiicite in eum, quoniam ipsi est cura de vobis. Che dolci parole son queste, carissimo signor Tommaso! le pratichi sempre. Mi saluti molto nel Signore la signora Vittoria, donna forte, e i figli, il signor Michele e la signora Teresa, e tutte le altre; ho fretta e lo abbraccio in Gesù Cristo, e sono di vero cuore sempre più
D. V. S.

Toscanella, Ritiro di S. Maria del Cerro li 27 novembre 1764.

Aff.mo Servo Ob.g.mo Paolo della Croce.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re P.rone Col.mo il Sig.re Tommaso Fossi Isola dell' Elba Pogio.
2. Non ha perseverato in Congregazione.
3. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 436, a pag. 755


Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (135)

Ritiro di S.Maria del Cerro, Toscanella, 19 febbraio 1765.

£[era nel Vol. I, al n. 437, a pag. 757]

136
I. C. P.

Car.mo signor Tommaso amatissimo, (1)
Ho ricevuto ier sera la sua carissima, segnata li 13 dello scorso gennaio: e perché son carico di lettere e di occupazioni, e solo a scrivere, così rispondo in succinto. P. Sento la di lei partenza in primavera, per condurre la figlia al suo destino, che io ignoro totalmente, e perciò non so che dirle su di ciò.
2. Godo nel Signore che il signor Michele si curi del suo male, et utinam che giovi e si risani, come desidero e ne prego il Signore.
3. Il confratel Gio. Paolo spero riuscirà un vero Servo di Dio ed un idoneo istromento di sua gloria: ma bramerei che i parenti non lo visitassero, almeno finchè non abbia fatto professione, perché le visite dei parenti bene spesso fanno perdere la vocazione ai poveri novizi. Le serva di regola.
4. Circa i moti o impeti di passione che accenna, il miglior si é umiliarsi a Dio, non turbarsi delle cadute, prendere il cuore con mansuetudine, e fargli animo, e procurare con tutto lo studio di mantenere il cuore tranquillo e lo spirito pacifico e riposato in Dio; poiché poi svaniscono affatto tali impeti, e Dio vi semina la sua santa pace, perché restano distrutti e inceneriti nel fuoco del santo amore.
Mi saluti nel Signore la signora Maria Vittoria, che sia sempre più donna forte, magnanime, ma umile, mansueta, soggetta e pacifica, e vigilante sopra i figli e casa, et subdita viro suo; e qui racchiudendola nel Costato SS.mo di Gesù, con tutta la Casa, mi riprotesto in fretta

Toscanella, Ritiro di S. Maria del Cerro li 19 febrraio 1765.

Suo aff.mo e vero Servitore ob.g.mo Paolo della Croce.

(Conforme all'originale conservato nell' Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re P.rone Col.mo il Sig.re Tommaso Fossi Siena Piombino per Rio x Pogio Isola dell' Elba.
2. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 437, a pag. 757


Sig. Tommaso Fossi. Poggio D'elba. (136)

Ritiro di S. Maria del Cerro, Toscanella, 26 marzo 1765.

£[era nel Vol. I, al n. 438, a pag. 758.]

137
I. C. P.

Car.mo signor Tommaso amatissimo, (1)
Lei sa che io l'ho sempre lasciato nella sua libertà di risolvere circa gli affari dei suoi figli e Casa; così fo adesso. Lei faccia ciò che stima meglio circa il condurre la figlia al Monastero; procuri che sia ben riformato, e di vita comune, e si informi bene ecc.
Io poi non sono più in stato di trattare con i prossimi, massime con donne, che sono sordo, e non mi accosto più al confessionale, e fuori del medesimo la modestia non vuole che accosti l'orecchio per sentirle; così mi sono sgabellato di tutti. Finché ho potuto, ho servito chi mi ha richiesto, senza riserva, ora non posso più, ed aspetto di momento in momento la morte.
Lei sa che nei nostri Ritiri non vi é foresteria per alloggiar donne, ed i benefattori vicini non conviene che per noi si pongono in soggezione ed incomodo: tutto ciò puol servire per regola ecc.
In Ritiro non vi é altro che una stanza fuor di clausura, per dare in qualche occorrenza il dovuto rinfresco alle donne benefattrici, come si farebbe ben di cuore con le sue, ma per dormirvi non vi é luogo. Scrivo con la testa aggravata, e mi sforzo; prego sempre per loro, acciò S. D. M. li benedica sempre più in spiritualibus et temporalibus; e lo racchiudo con tutta la Casa nelle Piaghe SS.me di Gesù, e sono in fretta

Toscanella, Ritiro di S. Maria del Cerro li 26 marzo 1765.

Aff.mo Servitore Ob.g.mo Paolo D. +.

(Conforme all'originale conservato nell' Arch. Gen. dei Passionisti).


1. La lettera è intestata: All' Ill.mo Sig.re Sig.re P.rone Col.mo il Sig.re Tommaso Fossi Siena Piombino per Rio per Pogio Isola dell' Elba.
2. La lettera nell'edizione precedente, era nel Vol. I, al n. 438, a pag. 758.



TOMMASO FOSSI 125