UGO FOSCOLO A ZACINTO



UGO FOSCOLO

A Zacinto



(Ps 137,5) (Is 14,20) (Si 29,18) (Jr 48,7) (Jr 48,46)



Né più mai toccherò le sacre sponde

ove il mio corpo fanciulletto giacque,

Zacinto mia, che te specchi nell'onde

del greco mar da cui vergine nacque



Venere, e fea quelle isole feconde

col suo primo sorriso, onde non tacque

le tue limpide nubi e le tue fronde

l'inclito verso di colui che l'acque



cantò fatali, ed il diverso esiglio

per cui bello di fama e di sventura

baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.



Tu non altro che il canto avrai del figlio,

o materna mia terra; a noi prescrisse

il fato illacrimata sepoltura.



UGO FOSCOLO A ZACINTO