GPII 1982 Insegnamenti - La Messa nella Cattedrale - Liverpool (Gran Bretagna)

La Messa nella Cattedrale - Liverpool (Gran Bretagna)

Titolo: Il peccato della separazione fra i cristiani grava pesantemente sulla Chiesa

Testo:

Sia lodato Gesù Cristo.


1. Mentre si sta per concludere la domenica di Pentecoste, siamo riuniti in questa Chiesa, la Cattedrale di Cristo Re a Liverpool, per celebrare la santa Eucaristia, fonte e vertice della vita cristiana, oltre che sacramento dell'unione e dell'amore.

Durante questo mio pellegrinaggio apostolico in Gran Bretagna è un piacere per me non solo celebrare l'Eucaristia, ma anche amministrare gli altri sacramenti ai fedeli delle Chiese locali. Ho già avuto occasione di celebrare Battesimi e Cresime, e di conferire il sacramento dell'Unzione degli Infermi.

Sebbene non mi sia possibile questa sera celebrare il sacramento della Confessione, desidero tuttavia sottolineare l'importanza della penitenza e della riconciliazione nella vita della Chiesa, e nella vita individuale di ogni suo membro.

Due anni fa il Congresso Pastorale Nazionale si è riunito in questa Cattedrale per inaugurare i suoi lavori con una cerimonia di pentimento e riconciliazione. I presenti pregarono per ottenere salute e perdono, e anche la grazia di essere fedeli alla volontà di Dio. Pregarono perché la luce e la saggezza guidassero le loro decisioni e rafforzassero il loro amore verso la Chiesa. Stasera ci troviamo riuniti davanti allo stesso altare per onorare e glorificare il Signore, per lodare il nostro Dio che è tanto misericordioso. Noi ci rendiamo conto della necessità di conversioni e riconciliazioni. Anche noi preghiamo per capire dove c'è stata discordia. Cerchiamo di trovare unità nello stesso Spirito Santo che offre tanti doni ai fedeli e diversi ministeri alla Chiesa.


2. Prima della Pentecoste, Gesù disse ai suoi discepoli: "Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi li riterrete saranno ritenuti". (Jn 20,23). Queste parole del nostro Salvatore ci fanno ricordare il dono fondamentale della nostra redenzione: il dono di avere i nostri peccati perdonati e di essere riconciliati con Dio. La remissione dei peccati è un dono totalmente gratuito e immeritato, un rinnovamento di vita che non riusciremmo a guadagnarci altrimenti. Dio ce lo offre nella sua misericordia. Come scrisse san Paolo: "E' tutta opera di Dio. E' Dio che ci ha riconciliati con sé attraverso Cristo e ci dà il compito di portare avanti questa riconciliazione" (2Co 5,18).

Non esiste un peccato che non possa essere perdonato, se ci avviciniamo al trono della misericordia con cuore umile e contrito. Nessun male è più potente della infinita misericordia di Dio. Diventando uomo, Gesù è penetrato completamente nella nostra esperienza umana, fino al punto di soffrire l'ultimo e più crudele effetto del potere del peccato - la morte sulla Croce. E' diventato veramente come noi, in tutto tranne che nel peccato. Ma il male, con tutta la sua forza, non è riuscito a vincere. Morendo, Cristo ha distrutto la nostra morte; risorgendo, ci ha riportato alla vita; le sue ferite ci hanno guarito e i nostri peccati sono stati perdonati. Per questo motivo, quando il Signore apparve ai suoi discepoli dopo la Risurrezione, mostro loro le sue mani e il suo fianco. Voleva che essi vedessero che la vittoria era stata vinta; che egli, il Cristo Risorto, aveva trasformato i segni del peccato e della morte in simboli di speranza e di vita.


3. Con la vittoria della sua Croce, Gesù Cristo aveva ottenuto per noi il perdono dei nostri peccati e la riconciliazione con Dio. E sono questi i doni che Cristo ci offre quando manda lo Spirito Santo alla Chiesa, perché aveva detto agli Apostoli: "Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi" (Jn 20,23). Per mezzo dello Spirito Santo la Chiesa continua l'opera di Cristo che consiste nel riconciliare il mondo con lui. In tutte le epoche la Chiesa è la comunità dei fedeli che si sono riconciliati con Dio, la comunità di coloro che hanno ricevuto la riconciliazione voluta da Dio Padre e ottenuta mediante il sacrificio del suo amato Figlio. Inoltre la Chiesa è per sua natura sempre riconciliante, perché trasmette agli altri il dono che essa ha ricevuto, il dono di essere stata perdonata e resa unica con Dio. Essa compie questo passaggio in vari modi, ma specialmente attraverso i sacramenti, e in modo particolare attraverso la Confessione. Con questo sacramento consolatore essa conduce ogni fedele personalmente davanti a Cristo, e attraverso il ministero della Chiesa, Cristo stesso dona perdono, forza e misericordia. Attraverso questo sacramento altamente individuale, Cristo continua a venire incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo. Ristabilisce l'unione dove c'era discordia, porta la luce dove regnava l'oscurità, e dà una speranza e una gioia tali che il mondo non potrebbe mai dare.

Attraverso questo sacramento la Chiesa proclama al mondo l'infinita ricchezza della misericordia di Dio, quella misericordia che ha infranto le barriere che dividono noi da Dio e dal nostro prossimo.

In questo giorno di Pentecoste, mentre la Chiesa proclama l'azione riconciliatrice di Gesù Cristo e il potere dello Spirito Santo, io mi appello a tutti i fedeli della Gran Bretagna, e a tutti gli altri membri della Chiesa che possono udire la mia voce o leggere le mie parole: miei cari, diamo maggiore enfasi al sacramento della Confessione nella nostra vita. Sforziamoci di salvaguardare ciò che nella mia prima enciclica ho descritto come il "diritto di Cristo di incontrare ciascuno di noi nel momento-chiave della vita spirituale, costituito dal momento della conversione e del perdono" (RH 20).

E in particolare chiedo a voi, miei fratelli sacerdoti, di comprendere quanto strettamente ed efficacemente potete collaborare con il Salvatore nella divina opera della riconciliazione. Per mancanza di tempo alcune attività importanti devono a volte essere abbandonate o rimandate, ma mai la Confessione. Date sempre la precedenza a questo vostro ruolo tipicamente sacerdotale rappresentando il Buon Pastore nel sacramento della Confessione. E mentre testimonierete e loderete questa meravigliosa azione dello Spirito Santo nei cuori umani, sentirete che voi stessi siete chiamati ad una ulteriore conversione e ad un amore più profondo per Cristo e il suo gregge.


4. Mentre i Cristiani oggi compiono degli sforzi per riconciliare il mondo, essi sentono il bisogno più che mai forte di essere completamente riconciliati tra loro. Infatti il peccato della disunione tra Cristiani, che esiste da secoli, pesa fortemente sopra la Chiesa. La gravità di questo peccato fu chiaramente dimostrata durante il Concilio Vaticano II, che stabili: "Senza alcun dubbio questa discordia è in aperta contraddizione con la volontà di Cristo, provoca un ostacolo nel mondo ed arreca danno alla santa causa di proclamare la buona novella ad ogni creatura" (UR 1).

La restaurazione dell'unità tra i Cristiani è una delle maggiori preoccupazioni della Chiesa nell'ultima parte del XX secolo. E questo compito riguarda noi tutti. Nessuno può essere esonerato da tale responsabilità. Anzi, ciascuno può dare il suo contributo, per quanto piccolo possa sembrare, e tutti sono chiamati verso quella conversione interiore che è la condizione fondamentale dell'ecumenismo. Come ha insegnato il Concilio Vaticano II: "Questo cambiamento nel cuore e nella santità della vita, insieme alle preghiere pubbliche e private per l'unita dei cristiani, deve essere considerato l'anima dell'intero movimento ecumenico, e può giustamente essere chiamato "ecumenismo spirituale" (UR 8).

Lo Spitito Santo, fonte di ogni unità, fornisce il Corpo di Cristo con una "varietà di doni" (1Co 12,3), affinché possa essere costruito e rafforzato.

Così come lo Spirito Santo dette agli Apostoli il dono delle lingue in modo che tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme durante la prima Pentecoste potessero udire e capire l'unica parola di Cristo, perché non potremmo anche noi chiedere che lo stesso Spirito Santo ci dia i doni di cui abbiamo bisogno per continuare l'opera di salvezza, e per essere riuniti come un unico corpo di Cristo? In questo crediamo e per questo preghiamo, fiduciosi nel potere che lo Spirito ha dato alla Chiesa durante la Pentecoste.


5. "Manda il tuo Spirito... / e rinnova la faccia della terra" (Ps 103 [104],30).

Queste parole del Salmo sono anche la nostra preghiera che oggi rivolgiamo con tutto il cuore a Dio Onnipotente affinché rinnovi la faccia della terra per mezzo del potere dello Spirito che dà la vita. Manda il tuo Spirito, o Signore, rinnova i nostri cuori e le nostre menti con i doni della luce e della verità. Rinnova le nostre case e le nostre famiglie con i doni dell'unità e della gioia. Rinnova le nostre città e i nostri paesi con la vera giustizia e la pace durevole. Rinnova la tua Chiesa nel mondo con i doni della penitenza e della riconciliazione, con l'unità nella fede e nell'amore.

Manda il tuo Spirito, o Signore, e rinnova la faccia della terra!




1982-05-30 Data estesa: Domenica 30 Maggio 1982




Ordinazioni sacerdotali - Manchester (Gran Bretagna)

Titolo: Siate ambasciatori di Cristo per riavvicinare il mondo a Dio

Testo:

Miei cari fratelli e sorelle in Gesù Cristo.


1. Vi porgo il mio saluto nel nome dello Spirito Santo! Per ogni cristiano la venuta dello Spirito Santo sulla Chiesa è un momento di festa e un'occasione di rinnovo spirituale. Sono molto felice di essere qui a Manchester per celebrare questa grande festa e per pregare con voi affinché il divino Paraclito, con il suo potere che dà la vita, aiuti i membri di questa Chiesa a portare avanti le loro responsabilità come "una nuova creazione".

Essere una nuova creazione è la vocazione di tutti i battezzati. Ce lo ricorda anche san Paolo, nelle parole della seconda lettura di oggi: "...chiunque è in Cristo, è una creatura nuova; la vecchia creazione è passata, e ora c'è la nuova" (2Co 5,17). Dobbiamo quindi abbandonare la strada dei piaceri della carne, della malvagità e della vita egoistica. Dobbiamo vivere "per colui che mori ed è risorto per noi" (2Co 5,15). Ogni credente è chiamato a divenire discepolo. Con la costanza nella preghiera, la pietà verso i bisognosi, la ricerca di giustizia negli affari umani, i cristiani praticano il sacerdozio dei fedeli, una società vivente in Cristo che offre lode e gloria a Dio Padre.


2. Ma, come si possono applicare le caratteristiche di questo nuovo ordine di creazione al sacerdozio dei fedeli, quanto più vincolante appare la loro applicazione al sacerdozio ministeriale o gerarchico, che ha per scopo la santificazione del Popolo di Dio!


3. Miei cari fratelli, che siete candidati al sacerdozio, oggi Cristo rinnova per voi la sua preghiera al Padre: "Consacrali nella verità, la tua parola è verità" (Jn 17,17). Questa consacrazione vi rende maggiormente "una creazione nuova". Vi pone al di fuori del mondo affinché vi dedichiate completamente a Dio. Vi affida la missione di agire come ambasciatori di Cristo per riavvicinare il mondo a Dio.

Per questo fine Gesù è venuto dal Padre ed è nato dalla Vergine Maria. E questa stessa missione fu affidata da Cristo ai suoi discepoli: "Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, così che anche essi possano essere consacrati nella verità" (Jn 17,18).

In questo importante momento della vostra vita io vi dico, giovani: Capite quanto Gesù desideri profondamente che voi siate consacrati come lui si è consacrato. Realizzate quanto sia stretto il legame che attraverso il sacerdozio vi unisce a Cristo. Siate degni del privilegio che state per ricevere, consistente nel portare il dono dell'amore di Dio al suo popolo, e nell'offrire a Dio in risposta la sua preghiera.


4. Dovete essere uomini di Dio, suoi veri amici. Dovete preparare schemi quotidiani di preghiera, e la penitenza dovrà essere una parte regolare della vostra vita. La preghiera e la penitenza vi aiuteranno a comprendere meglio che la forza del vostro ministero è basata sul Signore e non su fondamenta umane.

L'Inghilterra ha la fortuna di avere dato vita a molti sacerdoti. Molti dei suoi figli hanno abbandonato famiglia e patria in tempi difficili per prepararsi al sacerdozio. Dopo l'ordinazione tornarono in Inghilterra per affrontare i diversi rischi, e spesso la morte, causati dalla loro fede.

Manchester è giustamente orgogliosa del suo grande martire, il benedettino sant'Ambrogio Barlow. I cattolici del Lancashire rendono onore agli altri loro martiri: sant'Edmund Arrowsmith, e tutti quei santi chiamati "John": John Almond, John Plessington, John Southworth. Ma, oltre ai vostri martiri, dovete rallegrarvi anche nel ricordo dei molti santi sacerdoti di questa regione che hanno vissuto ogni giorno intensamente la loro vocazione. Qui vicino, a sant'Elena, Sutton, si trova la tomba del Beato Domenico Barberi, il passionista italiano che accolse John Henry Newman nella Chiesa. E' solo uno degli innumerevoli esempi di sacerdoti che continuano ad essere modelli di santità per il clero attuale.


5. Dovete cercare di rendere ogni giorno più profonda la vostra amicizia con Cristo. Dovete inoltre imparare a condividere le speranze e le gioie, i dispiaceri e le frustrazioni di coloro che si affideranno alla vostra cura. Portate loro il messaggio di pace di Cristo che li aiuterà. Andate a trovare i vostri parrocchiani a casa loro: questo è stato un punto forte della Chiesa in Inghilterra, è una pratica pastorale che merita di non essere trascurata. E non dimenticate tutti quelli che sono in uno stato di particolare necessità, specialmente i prigionieri, e le loro famiglie. Nel Vangelo Cristo s'identifica con i prigionieri quando dice: "Ero in prigione, e mi avete visitato". E ricordate che non preciso se si trattasse di innocenti o di colpevoli. Poiché voi rappresentate il Cristo, nessuno può essere escluso dal vostro amore pastorale. Vi chiedo, e con voi chiedo ai vostri confratelli sacerdoti, di portare il mio saluto a tutte le prigioni di Gran Bretagna, specialmente alla grande prigione di Manchester. Attraverso di voi Gesù Cristo vuole offrire la pace delle coscienze e il perdono di tutti i peccati.

Attraverso di voi Gesù Cristo vuole risvegliare la speranza nei vostri cuori.

Attraverso di voi Gesù Cristo vuole amare quelli per i quali è morto. Con la fedeltà con cui vivete la vostra vita, insegnate a tutto il vostro popolo che credete in quell'amore fedele.

Dovete proclamare il Vangelo con la vostra vita. Quando celebrate i sacramenti nei momenti decisivi della vita del vostro prossimo, dovete aiutarlo a confidare nella clemenza e nella compassione promessa da Cristo. Quando offrite il sacrificio redentore dell'Eucaristia, aiutatelo a comprendere la necessità di trasformare questo grande amore in atti di carità.


6. Fratelli miei, siate consci dell'effetto che ha sugli altri la testimonianza di vita. La vostra ordinazione è fonte di consolazione per coloro che hanno già vissuto molti anni di servizio sacerdotale, un gran numero dei quali è oggi qui con noi. Il Signore è a loro grato per le loro fatiche, e oggi li benedice assicurando loro che continuerà a provvedere al futuro della Chiesa. Che tutti questi sacerdoti possano sentire rinnovato in loro il gioioso entusiasmo della loro prima chiamata, e che possano continuare a fare generoso dono di se stessi nell'opera sacerdotale di Cristo che ricongiunge il mondo al Padre.

So che molti sacerdoti non sono potuti venire a causa della loro età avanzata o per motivi di salute. Mando anche a loro l'espressione del mio amore nel nome di Gesù Cristo. Le loro preghiere, la loro saggezza, le loro sofferenze sono un ricco tesoro per la Chiesa, da cui deriveranno future abbondanti benedizioni.


7. E a proposito dei vostri contemporanei? Indubbiamente il fatto che voi abbiate accettato la missione di Cristo è una chiara testimonianza per coloro che non sanno ancora con certezza che cosa Dio chieda a loro. Voi dimostrate loro che essere ordinati al suo servizio è una nobile vocazione che richiede fede, coraggio e sacrificio di sé. Sono certo che queste qualità esistono in abbondanza tra i giovani della Gran Bretagna. A loro io dico: siate certi che la chiamata di Cristo al sacerdozio o alla vita religiosa è rivolta ad alcuni di voi. Siate certi che se ascolterete la sua chiamata e lo seguirete nel sacerdozio o nella vita religiosa, troverete grande gioia e felicità. Siate generosi, prendete coraggio e ricordate la sua promessa: "Il mio giogo è soave e il mio fardello leggero" (Mt 11,30).


8. Infine desidero rivolgermi ai genitori e ai familiari di coloro che stanno per essere ordinati sacerdoti. Vi dico, a nome della Chiesa e insieme ai Vescovi miei colleghi, grazie per la vostra generosità. Siete voi che avete portato queste persone nel mondo. Siete voi che per primi avete dato loro la fede e i valori che li hanno aiutati ad arrivare oggi all'altare di Dio. Anche la Chiesa deve essere una famiglia, composta da Vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e laici, che si aiutano a vicenda e che dividono tra loro i doni personali ricevuti da Dio. Ogni sacerdote confida nella fede e nelle qualità della sua comunità parrocchiale. Se saprà essere saggio, non solo conoscerà la gioia di distribuire la grazia di Dio, ma anche quella di riceverla in abbondanza attraverso i suoi parrocchiani. Il rapporto tra i sacerdoti e il popolo è basato sulla preghiera, la collaborazione, l'amore e il rispetto reciproco. Questa è stata sempre una tradizione di queste isole. Speriamo che non finisca mai.


9. Con questa ordinazione il Signore continua veramente e praticamente la sua opera di "nuova creazione". E continua a far giungere il suo messaggio su tutta la Terra e a parlare personalmente con coloro che sono ordinati sacerdoti: ""Andate ora da coloro a cui vi mandero e dite ciò che vi ordinero. Non abbiate paura di loro, perché io sono con voi per proteggervi". Sono le parole del Signore" (Jr 1,7-8). Amen.




1982-05-31 Data estesa: Lunedi 31 Maggio 1982




L'omelia alla Messa per le famiglie - York (Gran Bretagna)

Titolo: L'amore nella famiglia è garanzia per il futuro dell'umanità

Testo:

Miei cari fratelli e sorelle.


1. In occasione della festa della Visitazione di Maria Vergine vi porgo il mio benvenuto nel nome del Signore. Sono felice di essere con voi nella storica città di York. Siamo all'ombra di questo bel Monastero, e con la compagnia spirituale di tanti uomini e donne santi vissuti in queste regioni nordiche.

Sono molto contento di notare la presenza di molti cristiani, e mi rallegra il fatto di essere uniti in un comune Battesimo e nella rinnovata ricerca di una piena unità cristiana.

Do il mio saluto a tutti i rappresentanti civici delle città e cittadine dell'Inghilterra del nord, e ringrazio tutti per il loro benvenuto.

Conosco la storia, specialmente la storia religiosa, di questa parte dell'Inghilterra. Mi riferisco all'Isola santa dove Aidan e Cuthbert portarono la fede cattolica. Mi richiamo a Bede, che scrisse con tanto affetto sui primi anni di vita della Chiesa in Inghilterra. Ricordo che mille anni dopo uomini e donne si stabilirono in questa regione per la fede che essi amavano. Mary Ward insegnava il Vangelo di Gesù Cristo agli esiliati inglesi. Margaret Clitheroe dette la vita in questa città di York. Che queste sante donne possano ispirare le donne di oggi ad assumere il loro giusto ruolo nella vita della Chiesa, come si addice alla loro uguaglianza di diritti e alla loro dignità. Durante la stessa epoca il sacerdote Nicholas Postgate che diffondeva il Vangelo attraverso le brughiere dette la sua vita in questo preciso luogo.

Questa mattina a Manchester alcuni giovani sono stati ordinati nel sacro sacerdozio di Cristo. Essi hanno risposto alla chiamata dell'amore di Dio. Per molti, come per Margaret Clitheroe, tale chiamata si manifesta con e attraverso il matrimonio e la vita familiare. E' questo l'argomento di cui trattiamo. Durante la nostra riunione liturgica, che richiama alla mente la supremazia della grazia salvatrice di Dio, voi, persone sposate, sarete invitati a rinnovare le promesse che faceste il giorno del vostro matrimonio.


2. Nel matrimonio l'uomo e la donna si impegnano vicendevolmente in un legame di totale e reciproca dedizione che mai potrà essere sciolto. Una completa unione di amore. Amore che non significa emozione transitoria o infatuazione temporanea, ma è una decisione libera e responsabile di legarsi completamente "nella buona e nella cattiva sorte" al proprio coniuge. E' il dono di se stesso all'altro. E' un amore che deve essere proclamato di fronte al mondo intero, e che è incondizionato.

Per essere capaci di provare questo tipo di amore si ha bisogno, dalla prima infanzia fino al giorno del matrimonio, di una accurata preparazione che, per svilupparsi adeguatamente, richiede l'appoggio costante della Chiesa e della società.

L'amore tra marito e moglie, basato su Dio, supera se stesso e genera una nuova vita: nasce la famiglia. La famiglia è una comunità di amore e di vita, un nido nel quale i bambini vengono guidati fino alla maturità.


3. Il matrimonio è un santo sacramento. Quelli che sono stati battezzati nel nome di Gesù, si sposano anche in nome suo. Il loro amore consiste nel partecipare l'amore di Dio, che ne è la fonte. I matrimoni delle coppie cristiane, oggi rinnovati e benedetti, sono l'immagine in terra della meraviglia di Dio, della comunione piena di amore e di vita di Tre Persone in un solo Dio, e del patto di Dio in Cristo con la Chiesa.

Il matrimonio cristiano è un sacramento di salvezza. E' la via della santificazione per tutti i membri di una famiglia. Per questo, e con tutto il cuore, vi raccomando di fare in modo che le vostre case siano centri di preghiera; case in cui il prossimo sia invitato a condividere ospitalità, preghiera e lode al Signore: "Con cuori riconoscenti cantate salmi, inni e canti ispirati al Signore; e non fate né dite niente che non sia nel nome del Signore Gesù Cristo, ringraziando Dio Padre attraverso lui" (Col 3,16 Col 3,17).

Nel vostro paese molti matrimoni vengono celebrati tra Cattolici e altri Cristiani battezzati. Talvolta coppie di questo tipo si trovano di fronte a difficoltà specifiche. A queste famiglie io dico: voi, nella vostra vita matrimoniale, vivete le speranze e le difficoltà che caratterizzano la strada verso l'unità tra i cristiani. Esprimete insieme questa speranza nella preghiera, uniti dall'amore. Invitate insieme lo Spirito Santo dell'amore ad entrare nei vostri cuori e nelle vostre case. Vi aiuterà ad accrescere la vostra fede e la vostra comprensione.


4. Fratelli e sorelle, "Possa la pace di Cristo regnare nei vostri cuori... lasciate che il messaggio di Cristo, nella sua completezza, trovi in voi una casa" (Col 3,15 Col 3,16).

Di recente ho scritto una esortazione apostolica all'intera Chiesa Cattolica riguardante il ruolo della Famiglia Cristiana nel mondo attuale. In tale esortazione ho sottolineato gli aspetti positivi della vita familiare di oggi, che comprendono: una più viva coscienza della libertà personale ed una maggiore attenzione alla qualità dei rapporti interpersonali nel matrimonio, una maggiore volontà di promuovere la dignità della donna, di procreare in maniera responsabile e di educare i figli. Ma nello stesso tempo non ho potuto fare a meno di far notare gli aspetti negativi: una corruzione dell'idea e dell'esperienza di libertà, con conseguente egoismo nei rapporti umani; gravi malintesi nei rapporti tra genitori e figli; un sempre crescente numero di divorzi; il flagello dell'aborto; il dilagare di una mentalità contraccettiva che va contro l'idea della vita. Oltre a queste forze distruttive, esistono delle condizioni sociali ed economiche che influenzano milioni di esseri umani, minando alla base la solidità e la stabilità della vita matrimoniale e familiare. Inoltre una distruzione culturale della famiglia viene compiuta da coloro che considerano la vita matrimoniale "inutile" e "anacronistica". Tutto ciò è una sfida seria verso la società e verso la Chiesa. Come scrissi allora: "La storia non è semplicemente un progredire prestabilito verso ciò che è meglio, ma piuttosto un fatto di libertà, anzi una lotta tra diverse libertà in conflitto reciproco" (FC 6).

Parlo a voi, coppie sposate, delle speranze e degli ideali che sostengono la visuale cristiana del matrimonio, e della vita familiare. Voi troverete nell'amore per Dio, per voi stessi e per i vostri figli, la forza di essere fedeli ai vostri voti matrimoniali. Fate in modo che questo amore sia come uno scoglio che resiste ad ogni tempesta e tentazione. Quale migliore augurio potrebbe formulare per le vostre famiglie il Papa, se non le parole di san Paolo ai cristiani di Colossi: "Rivestitevi di compassione sincera, di gentilezza ed umiltà, delicatezza e pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri; perdonatevi l'un l'altro non appena ha inizio una disputa. Il Signore vi ha perdonato; voi ora dovete fare lo stesso. Sopra tutti questi rivestimenti... ponete l'amore" (Col 3,12-14).


5. Essere genitore oggi comporta preoccupazioni e difficoltà, ma anche gioie e soddisfazioni. I vostri figli sono il vostro tesoro. Essi vi amano tanto, anche se a volte hanno difficoltà ad esprimere il loro amore. Essi ambiscono all'indipendenza e non vogliono conformarsi alle regole. Qualche volta rifiutano le tradizioni del passato e perfino la loro fede.

Nella famiglia si devono costruire dei ponti, non farli crollare; e sulla base dell'esperienza e dello studio si possono modellare nuove espressioni di saggezza e di verità. Il vostro è un vero e proprio ministero ecclesiastico.

Aprite le porte della vostra casa e del vostro cuore a tutte le generazioni della vostra famiglia.


6. Non possiamo sorvolare il fatto che alcuni matrimoni falliscono. E' tuttavia nostro dovere proclamare l'insegnamento di Dio per quanto riguarda l'amore matrimoniale, ed insistere sulla fedeltà a questo insegnamento, per raggiungere la pienezza della vita nel Regno dei cieli. Non dimentichiamo che l'amore di Dio per il suo popolo, l'amore di Cristo per la Chiesa, è eterno e non potrà avere mai fine. Ed altrettanto indissolubile ed irrevocabile è il patto tra un uomo e una donna uniti dal matrimonio cristiano (cfr. AAS 71 [1979] 1224). Questa verità è una grande consolazione per il mondo, e se anche alcuni matrimoni falliscono, la Chiesa ed i suoi membri dovranno sempre proclamarla con fede.

Cristo stesso, fonte vivente di grazia e misericordia, è vicino a tutti coloro la cui vita matrimoniale è passata attraverso prove difficili, dolori e angosce. In tutte le epoche innumerevoli coppie sposate hanno tratto dal Mistero Pasquale della Croce e della Risurrezione di Cristo la forza di testimoniare cristianamente - a volte con grande difficoltà - l'indissolubilità del matrimonio cristiano. E tutti gli sforzi dei cristiani per mostrarsi fedeli alla legge di Dio, nonostante le debolezze umane, non sono stati compiuti invano. Tali sforzi sono la risposta umana, data mediante la grazia a Dio che per primo ci ha amato e si è donato a noi.

Come ho avuto modo di spiegare nella mia esortazione apostolica "Familiaris Consortio", la Chiesa partecipa intensamente alla cura pastorale delle famiglie in tutti i casi che presentano difficoltà. Dobbiamo avvicinare con amore - l'amore di Cristo - quelli che hanno conosciuto il dolore di un matrimonio fallito; quelli che si trovano soli a reggere il peso di una famiglia da crescere; quelli la cui vita familiare è caratterizzata da tragedie o da malattie mentali o fisiche. Io lodo chi è di aiuto alle persone vittime di un matrimonio fallito, portando loro ad esempio la pietà di Cristo e consigliandoli secondo la sua verità.


7. Alle autorità pubbliche, ed a tutti gli uomini e le donne di buona volontà io dico: fate tesoro delle vostre famiglie. Proteggete i loro diritti. Sorreggete le famiglie per mezzo delle leggi e della giusta amministrazione. Permettete alle famiglie di esprimere la loro opinione prima di prendere decisioni politiche. Il futuro della vostra società, e di tutta l'umanità, passa attraverso le famiglie.


8. Fratelli e sorelle in Cristo, che state per rinnovare le promesse fatte il giorno del vostro matrimonio: possano le vostre parole ancora una volta esprimere la verità che è nei vostri cuori e possano generare un amore costante nell'ambito delle vostre famiglie. Assicuratevi che le vostre famiglie siano vere e proprie comunità di amore. Fate in modo che questo amore raggiunga altre persone, vicine e lontane, soprattutto le persone sole e in difficoltà che conoscete tra i vostri vicini, i poveri e tutti quelli che sono ai margini della società. Così costruirete la vostra società in pace, poiché la pace richiede fiducia, e la fiducia è figlia dell'amore, e l'amore nasce nella culla della famiglia.

E come potremmo non ricordare tutte quelle famiglie che, in GranBretagna e in Argentina, hanno dovuto sopportare il gravoso fardello di dolore e di sofferenza per la perdita dei loro amati nel Sud dell'Atlantico? Mentre chiediamo a Dio di confortarli nella loro meditazione, preghiamo per la pace, una pace giusta e duratura, affinché alle altre famiglie siano risparmiate le sofferenze della guerra, affinché altri mariti, mogli e figli non debbano sacrificare ciò che vi è di più sacro nella comunità della famiglia, l'amore e la vita.

Oggi e sempre, Dio benedica voi e tutte le famiglie della Gran Bretagna.


Amen. 1982-05-31 Data estesa: Lunedi 31 Maggio 1982




Incontro con i giovani - Murrayfield (Gran Bretagna)

Titolo: Lasciate plasmare la vostra vita dallo Spirito del Signore

Testo:

Cari giovani di Scozia.


1. Vi ringrazio delle vostre calde parole di benvenuto. Sono felice di questo mio primo contatto con voi, orgoglio della vostra amata patria e promessa di un luminoso futuro.

Voi siete ad un punto cruciale della vita e dovete decidere cosa fare in futuro per vivere serenamente, accettando le responsabilità che sperate di assumere onestamente sulle vostre spalle divenendo parte attiva nel mondo che vi circonda. Mi chiedete un incoraggiamento e di indicarvi una linea di condotta, e molto volentieri diro alcune parole a tutti voi nel nome di Gesù Cristo.

Innanzi tutto vi dico: non dovete mai pensare di essere soli nel decidere il vostro futuro.

In secondo luogo: quando decidete il futuro, non dovete decidere solo per voi stessi.


2. C'è un episodio nella vita di sant'Andrea, il santo patrono della Scozia, che serve da esempio per quello che desidero dirvi. Gesù aveva predicato sul Regno di Dio ad una folla di cinquemila persone. Essi avevano ascoltato attentamente per tutta la giornata, così chiese ai discepoli di dar loro qualcosa da mangiare.

Diceva così per metterli alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Uno dei discepoli, era sant'Andrea, disse: "C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?". Allora Gesù prese i pani, e dopo aver reso grazie, li distribui a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci finché ne vollero. Più tardi i discepoli raccolsero e riempirono dodici canestri dei pezzi avanzati" (cfr. Jn 6,1-14).

Ora il punto che desidero sottolineare è questo: sant'Andrea diede a Gesù tutto quello che c'era, e Gesù miracolosamente diede da mangiare a cinquemila persone e ancora ne rimase.

E' esattamente lo stesso per le vostre vite. Lasciati soli ad affrontare le difficoltà e le sfide della vita di oggi, vi sentite consapevoli della vostra insufficienza e timorosi di quello che il futuro ha in serbo per voi. Ma io vi dico questo: mettete le vostre vite nelle mani di Gesù. Egli vi accoglierà e vi benedirà, e farà un uso delle vostre vite che andrà al di là delle vostre più grandi aspettative. In altre parole, abbandonatevi, come tutti quei pani e quei pesci, nelle mani potenti e affettuose di Dio e vi troverete trasformati in "una vita nuova" (Rm 6,4); in una pienezza di vita (cfr. Jn 1,16). "Carica il tuo fardello sul Signore ed egli lo sosterrà" (Ps 55,22).


3. Non è di primaria importanza la scelta di vita che vi attrae per disposizione naturale - industria o commercio, scienza o ingegneria, medicina o assistenza, vita sacerdotale o religiosa, l'insegnamento o altre forme di servizio pubblico, - il principio rimane lo stesso: affidate a Gesù la guida della vostra vita, lasciate che egli vi trasformi per ottenere il miglior risultato, il solo che egli desidera per voi.

Soltanto la Cristianità ha dato un senso religioso al lavoro e riconosciuto il valore spirituale del progresso tecnologico.

Non c'è vocazione più religiosa del lavoro! San Benedetto era solito dire ai suoi monaci che ogni strumento di lavoro, nel monastero, doveva essere considerato un oggetto sacro. L'uomo e la donna cattolici considerano il lavoro con serietà. Perché? Perché, come dice san Paolo, "non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Ga 2,20). "Per me il vivere è Cristo" (Ph 1,21).


4. Come ciò è possibile? Questa è una domanda importante. La nostra santa Madre, Maria di Nazaret, fece la stessa domanda quando per la prima volta le fu rivelato il piano del Signore per la sua vita; e la risposta che Maria ricevette da Dio Onnipotente è la medesima risposta che io do a voi: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo... nulla è impossibile a Dio" (Lc 1,34-37).

E' lo stesso Spirito Santo che discende su di voi nel Battesimo e ancor di più nella Cresima esclusivamente per fortificarvi e prepararvi alle sfide della vita. Nessuno di voi ne sarà privato! Nessuno mai deve sentirsi solo! Lo Spirito del Signore è sopra di voi (cfr. Lc 4,18)! Chi è lo Spirito Santo? Egli è Dio stesso. La Terza Persona della santissima Trinità. E' stato inviato a ciascuno di noi dal Padre e dal Figlio. E' il dono più grande e rimane costantemente in noi. Egli dimora in noi.

E' difficile per la nostra mente farsi un concetto dello Spirito Santo, tuttavia è di estrema importanza capire la sua influenza e la sua azione nelle nostre vite.


5. La più chiara descrizione dell'azione dello Spirito Santo è stata fatta da san Paolo che disse che i suoi frutti sono "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé" (Ga 5,22).

Qualità simili sono ideali in tutti i momenti della vita e in tutte le circostanze: a casa con i genitori e fratelli e sorelle; a scuola con i maestri e i compagni; nelle fabbriche e nelle università; con tutte le persone che incontrerete.

Anche il profeta Isaia attribuiva meriti speciali allo Spirito Santo: "Spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e timore del Signore" (Is 11,2). E san Paolo dice giustamente: "Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito" (Ga 5,25).


6. Con questi doni e con questi pregi siamo all'altezza di qualsiasi compito e capaci di superare ogni difficoltà. Le nostre vite ci appartengono, e lo Spirito agisce in ognuno di noi in modo diverso, in armonia con la personalità individuale e le caratteristiche che abbiamo ereditato dai nostri genitori e l'educazione ricevuta.

Se vi soffermate a riflettere un momento, vi accorgerete quante volte potete constatare la presenza dello Spirito Santo nella vostra vita, specialmente nella gentilezza e la bontà che gli altri vi dimostrano, anche se non lo si può vedere realmente. Lo Spirito Santo è uno Spirito vivente e la sua azione è strettamente collegata con tutte le realtà della vita, così ogni giorno lo constatiamo negli altri, come pure in particolari avvenimenti, o nella natura che così frequentemente ci fa rivolgere il pensiero a Dio. E la mia visita oggi, il ritrovarci insieme, è una azione dello Spirito Santo.


7. Dal momento che ci è così vicino e così discreto, dobbiamo rivolgerci a lui in tutte le nostre necessità e chiedere a lui di guidarci e aiutarci. Dio lo ha inviato a causa della nostra debolezza, come dice magistralmente san Paolo: "Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi con gemiti inesprimibili" (Rm 8,26).

Cosa potrebbe fare di più Dio per noi? Che cosa possiamo aspettarci da Dio più di questo?


8. Se fossimo privati dello Spirito Santo noi noteremmo subito la differenza. San Paolo ci dice cosa accade quando noi rifiutiamo di essere guidati dallo Spirito Santo: "Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il Regno di Dio" (Ga 5,19-21).

Anche questo fa parte della Buona Novella liberatrice del Vangelo. Una corretta interpretazione dell'insegnamento di Gesù ci fa reagire in modo creativo e associativo alle prove della vita senza il timore di sbagliare o di essere soli, ma sicuri di essere sotto la saggia influenza dello Spirito Santo in ogni momento e in ogni circostanza sia essa importante o insignificante.


9. Questa straordinaria divina assistenza è garantita a tutti coloro che offrono la loro vita a Gesù. Il piano di Dio Padre per la salvezza comprende tutta l'umanità; il suo stesso Spirito Santo è stato inviato come dono a tutti quelli che sono pronti a riceverlo nella fede. Ognuno di noi è parte dell'unico piano di Dio. Un atteggiamento esclusivamente personale e privato per la salvezza non è cristiano e scaturisce da una mentalità fondamentalmente sbagliata.

Per conseguenza le nostre vite non possono essere vissute isolatamente, e decidendo per il vostro futuro dovete sempre tenere presenti le vostre responsabilità come cristiani nei riguardi degli altri.

Non c'è posto nelle vostre vite né per l'apatia, né per l'indifferenza per il mondo che vi circonda. Non c'è posto nella Chiesa per l'egoismo. Dovete prendere coscienza affinché il modo di vivere nella società sia conforme ai piani di Dio. Cristo conta su di voi, in modo che gli effetti dello Spirito Santo si possano estendere da voi agli altri e in questo modo penetrare in ogni aspetto sia pubblico che privato della vita nazionale. "E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito Santo per l'utilità comune" (1Co 12,7).


10. Non lasciate che la visione di questo mondo in subbuglio, o la minaccia di una guerra nucleare facciano vacillare la vostra fiducia in Gesù. Ricordate queste parole: "Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo" (Jn 16,33). Non lasciatevi scoraggiare dalle tentazioni, non lasciatevi abbattere dalle sconfitte. Non c'è niente che non possiate dominare con l'aiuto di Colui che ci dà la forza (cfr. Ph 4,13).


11. Seguite l'esempio della nostra santa Madre, il modello perfetto di fede in Dio e generosa cooperazione al suo piano divino per la salvezza dell'umanità.

Ricordate il consiglio che essa diede ai servi a Cana: "Fate quello che vi dirà" (Jn 2,5).

Gesù, per sua Madre, in quella occasione cambio l'acqua in vino; con la sua intercessione cambierà le nostre vite.

Ora devo continuare il mio pellegrinaggio attraverso la vostra amata Scozia. Prendo congedo da voi felice al pensiero che i vostri cuori mi seguiranno nel mio viaggio e che avro il sostegno delle vostre preghiere giornaliere. Da parte mia desidero assicurare ognuno di voi del mio amore per Gesù Cristo.

Giovani di Scozia, vi ringrazio. Conservate la fede con gioia e la mia benedizione sia con voi.

Giovani di Scozia vi ringrazio, / conservate la fede gioiosamente / e la mia benedizione per voi.




1982-05-31 Data estesa: Lunedi 31 Maggio 1982





GPII 1982 Insegnamenti - La Messa nella Cattedrale - Liverpool (Gran Bretagna)