GPII 1982 Insegnamenti - Ai rappresentanti delle Chiese cristiane nel Galles - Cardiff (Gran Bretagna)

Ai rappresentanti delle Chiese cristiane nel Galles - Cardiff (Gran Bretagna)

Titolo: L'unità è il dono clemente di Dio


Cari fratelli.

"Grazie a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo" (2Th 1,2).

Poiché la mia visita alla vostra città è breve, possiamo incontrarci soltanto per pochi momenti, e voi avete giustamente proposto che questi pochi momenti siano dedicati a una preghiera comune per l'unità. E così deve essere, perché l'unità è il dono clemente di Dio, e tutti i nostri sforzi per giungere a ciò sarebbero vani, se non affondassero le loro radici in un cambiamento dei cuori, nella santità della vita e nella preghiera per l'unità: questa è la vera anima del movimento ecumenico (cfr. UR 8).

Sono stato felice di apprendere quanta collaborazione esista fra i cattolici ed i membri di altre Chiese e Comunità del Galles, ed il ruolo dei cattolici come consulenti ed osservatori nei lavori del Consiglio delle Chiese nel Galles. Sabato scorso, a Canterbury, ho potuto avere un incontro più lungo con un gruppo di leaders della Chiesa di Gran Bretagna, fra cui i rappresentanti delle Chiese di questo Paese. Questi incontri sono importanti, perché testimoniano il nostro desiderio di compiere la volontà di Dio per l'unione con lui e fra di noi, in suo Figlio, nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Questa testimonianza è più che mai necessaria in questi giorni pieni di preoccupazione, nei quali la pace del mondo è così gravemente minacciata. Preghiamo insieme, con le parole di nostro Signore.




1982-06-02 Data estesa: Mercoledi 2 Giugno 1982




Ai giovani del Galles al Ninian Park - Cardiff (Gran Bretagna) Sono venuto in Gran Bretagna per invitarvi a pregare



Cari giovani, cari fratelli e sorelle in Cristo.

Volgendo al termine la mia visita in Gran Bretagna, sono lieto che questo ultimo incontro sia destinato a voi, giovani dell'Inghilterra e del Galles, che siete la speranza del domani.

Sono venuto in questa terra come un Pastore pellegrino, un servo di Gesù Cristo. Sono venuto a proclamare il Vangelo di pace e riconciliazione del Cristo; sono venuto a celebrare il suo atto salvifico nei sacramenti della Chiesa. Sono venuto per chiamarvi a Cristo.


1. C'è qualcosa di veramente importante su cui desidero richiamare l'attenzione prima di andarmene. Qualcosa strettamente legato ai sacramenti che ho celebrato, qualcosa che fa parte in modo particolare del messaggio evangelico, qualcosa che è essenziale alla vostra vita cristiana. E' la preghiera. Pregare è così importante che Gesù stesso ci dice: "Pregate in ogni momento" (Lc 21,36). Egli vuole che preghiamo per avere la luce e la forza. Vuole che ci rivolgiamo al Padre suo, come egli stesso ha fatto. Il Vangelo ci dice che Gesù prego tutta la notte prima di scegliere i suoi Apostoli (cfr. Lc 6,12). E più tardi, nella sua Passione, al sommo della sofferenza, Cristo "pregava più intensamente" (Lc 22,44).


2. Gesù non solo ci ha dato l'esempio della preghiera: egli di fatto ci ha insegnato come pregare. In una delle scene più belle del Vangelo vediamo Gesù insieme con i suoi discepoli riuniti che insegna loro a pregare: "Padre nostro che sei nei cieli, / sia santificato il tuo nome; / venga il tuo regno; / sia fatta la tua volontà, / come in cielo così in terra". Gesù istruiva così i suoi discepoli sulla stima che si deve alla lode a Dio: l'importanza del nome di Dio, del suo Regno e della sua santa volontà. Al tempo stesso, diceva loro di chiedere il pane, il perdono e l'aiuto nelle prove. "Dacci oggi il nostro pane quotidiano, / e rimetti a noi i nostri debiti / come noi li rimettiamo ai nostri debitori, / e non ci indurre in tentazione, / ma liberaci dal male" (Mt 6,9-13 cfr. Lc 11,2-4).


3. Miei cari giovani, è attraverso la preghiera che Gesù ci conduce al Padre. E' nella preghiera che lo Spirito Santo trasforma le nostre vite. E' nella preghiera che veniamo a conoscere Dio: a scoprire la sua presenza nella nostra anima, a sentire la sua voce che parla attraverso la nostra coscienza, e a far tesoro del dono che egli ci fa della responsabilità personale per la nostra vita e per il nostro mondo.

Attraverso la preghiera noi siamo resi capaci di una più limpida percezione della persona di Gesù Cristo e della totale aderenza del suo insegnamento alla nostra vita. Gesù diventa il modello per le nostre azioni, per la nostra vita. Cominciamo a vedere le cose alla sua maniera.


4. La preghiera trasforma la nostra vita individuale e la vita del mondo. Quando voi, ragazzi e ragazze, incontrate Cristo nella preghiera, quando vi mettete in contatto con il Vangelo e riflettete su di esso in relazione alle vostre speranze e ai vostri progetti per il futuro, allora ogni cosa si fa nuova. Ogni cosa è differente quando cominciate a esaminare nella preghiera gli avvenimenti di ogni giorno, secondo il piano di valori che Gesù ha insegnato. Questi valori sono così formulati nelle Beatitudini: "Beati i misericordiosi, / perché troveranno misericordia. / Beati i puri di cuore, / perché vedranno Dio. / Beati gli operatori di pace, / perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,7-9).

Nella preghiera, uniti a Gesù - vostro fratello, vostro amico, vostro Salvatore, vostro Dio - voi cominciate a respirare un'atmosfera nuova. Voi concepite nuovi obiettivi e nuovi ideali. Si, in Cristo voi cominciate a comprendere voi stessi più pienamente. Questo è ciò che il Concilio Vaticano II intendeva sottolineare quando dichiarava: "In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo" (GS 22). In altre parole, Cristo non solo rivela Dio all'uomo, ma rivela l'uomo a sé stesso.

In Cristo noi cogliamo il segreto della nostra stessa umanità.


5. Ma v'è di più. Attraverso la preghiera voi giungete a sperimentare la verità che Gesù ha insegnato: "Le parole che vi ho dette sono spirito e vita" Jn 6,63).

In Gesù, incontrato nella preghiera, le vostre aspirazioni alla giustizia e le vostre aspirazioni alla pace diventano più definite e si traducono nella ricerca di pratiche applicazioni. Tenendovi in contatto con il Principe della Pace, voi capite quanto siano radicalmente opposti al suo messaggio la violenza e il terrorismo, l'odio e la guerra. In lui voi sperimentate tutto il significato che ha un rapporto interpersonale basato sull'amore generoso. Cristo vi offre un'amicizia che non delude, una fedeltà che non teme confronti.


6. Tenendovi uniti a Gesù nella preghiera, voi acquistate un senso della missione che niente può appannare. La vostra identità cristiana si fortifica, e il significato della vostra vita è per sempre legato alla missione salvifica di Cristo. Attraverso la preghiera, gli impegni del vostro Battesimo e della Confermazione diventano per voi una necessità incalzante. Voi capite di essere chiamati a diffondere il messaggio della salvezza portato da Cristo (cfr. AA 3).

In unione con Gesù, nella preghiera, voi scoprirete più pienamente le necessità dei vostri fratelli e sorelle. Voi potrete avere una percezione più acuta del dolore e della sofferenza che gravano sul cuore di innumerevoli persone.

Attraverso la preghiera, specialmente unendovi a Gesù nella Comunione, comprenderete tante cose sul mondo in sé stesso e nel suo rapporto con Gesù, e sarete in condizione di leggere correttamente quali realtà si devono intendere per "segni dei tempi". Soprattutto, avrete qualcosa da offrire a coloro che vengono a voi nel bisogno. Attraverso la preghiera possederete Cristo e potrete comunicarlo agli altri. E questo è il più grande apporto che voi possiate dare nella vostra vita: comunicare Cristo al mondo.


7. Attraverso la preghiera voi riceverete la forza di resistere allo spirito del mondo. Riceverete la capacità di mostrare compassione a ogni essere umano, come Gesù stesso ha fatto. Attraverso la preghiera avrete una parte nella storia della salvezza quale si svolge nella vostra generazione. Grazie alla preghiera, potrete entrare nel Cuore di Gesù e comprendere i suoi sentimenti verso la sua Chiesa.

Servendovi dei Salmi, il libro di preghiera che Gesù stesso ha usato, potrete ripetere, sotto l'azione dello Spirito Santo, la preghiera di lode e di grazie che per secoli è stata offerta a Dio dal suo popolo. In tutti gli avvenimenti della vostra vita, troverete che Gesù è con voi: egli è vicino a voi nella preghiera. La preghiera porterà la gioia nella vostra vita e vi aiuterà a superare gli ostacoli che si oppongono ad una vita cristiana. Ricordate le parole di san Giacomo: "Soffre qualcuno di voi? Preghi" (Jc 5,13).


8. Miei cari giovani, è facile vedere perché Cristo ci ha detto di pregare in ogni momento, e perché san Paolo vi ha insistito tanto (cfr. Lc 21,36 Rm 12,12 1Th 5,7). E' in ultima analisi nella preghiera che Dio ci introduce nell'unione con lui, attraverso il nostro Signore Gesù Cristo, suo Figlio, che vive e regna con lui e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.

Quando vi avvicinate a Gesù nella preghiera - e attraverso di lui al Padre - troverete sempre ispirazione in Maria sua Madre. Con tutte le generazioni dei discepoli, imparerete a pregare con lei, e con lei ad attendere l'azione dello Spirito Santo nella vostra vita (cfr. Ac 1,14).


9. E' mia speranza oggi, tornando a Roma, che ricorderete perché sono venuto in mezzo a voi. Finché rimarrà memoria di questa visita, si possa ricordare che io, Giovanni Paolo II, sono venuto in Gran Bretagna per chiamarvi ad andare a Cristo, per invitarvi a pregare! Cari giovani, questo spiega perché, nella Chiesa di oggi, voi siete la speranza di domani. perciò vi esorto, con le parole di san Paolo: "Pregate incessantemente nello Spirito... anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del Vangelo... e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere... La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo con amore incorruttibile" (Ep 6,18-20 Ep 6,24).


Amen. 1982-06-02 Data estesa: Mercoledi 2 Giugno 1982




Alla partenza all'aeroporto - Cardiff (Gran Bretagna)

Titolo: Custodite l'enorme patrimonio di comprensione e rispetto reciproci

Testo:

Cari amici.


1. La mia visita pastorale alle regioni di Gran Bretagna è giunta a termine. Sono venuto qui come un messaggero di pace, per proclamare un Vangelo di pace e un messaggio di riconciliazione e di amore. Sono venuto anche come un servo, il servo di Gesù Cristo, mio Salvatore; e il servo, anche, del popolo cristiano. Viaggiando dall'Inghilterra alla Scozia, e infine al Galles, nell'adempimento del mio dovere pastorale di confermare i miei fratelli, ho cercato di richiamare ai cattolici l'insieme dell'opera della salvezza compiuta da Cristo, il Redentore, il nostro Signore Risorto. In ciascuna regione ho anche potuto incontrarmi con i nostri fratelli appartenenti ad altre comunità cristiane, e pregare con loro. Di queste occasioni preziose e dell'amicizia e della fraterna accoglienza che ho ovunque ricevuto rendo lode a Dio e ringrazio tutti voi.


2. Alle autorità civiche delle regioni e delle città che ho visitato desidero esprimere la mia profonda gratitudine. L'aiuto, l'appoggio e la cooperazione che avete dato ai cattolici nel vostro territorio, e il modo in cui avete messo a disposizione luoghi appropriati per la mia visita pastorale richiamano alla mente tutto quell'enorme patrimonio di reciproca comprensione e rispetto che è retaggio del popolo britannico. Desidero anche ringraziare la polizia e tutti coloro che hanno avuto la responsabilità dell'ordine pubblico e del tranquillo svolgersi degli eventi in questi pochi giorni passati.


3. Ed ora, accingendomi a tornare a Roma, esprimo una volta ancora i miei auguri a tutto il popolo di Gran Bretagna, e in particolare a Sua Maestà la Regina, particolarmente in questo anniversario della sua Incoronazione. Nel lasciarvi, lo faccio con la preghiera che il Signore benedica tutto il popolo di queste regioni.

Al popolo del Galles, in mezzo al quale ho passato questo giorno memorabile, dico: Bendith duw arnoch! A tutto il popolo d'Inghilterra, di Scozia e del Galles, dico: Dio vi benedica tutti! Vi faccia strumenti della sua pace, e possa la pace di Cristo regnare nei vostri cuori e nelle vostre case.




1982-06-02 Data estesa: Mercoledi 2 Giugno 1982




A ecclesiastici della diocesi - Magonza (Germania)

Titolo: La Chiesa di Cristo ha bisogno di voi

Testo:

Signor Cardinale, Cari confratelli nel ministero episcopale e sacerdotale! Vi porgo il più cordiale benvenuto qui in Vaticano. E' per me motivo di gioia particolare che ci sia concesso questo breve incontro in mezzo agli impegnativi compiti della settimana.


1. Il vostro Vescovo, il mio venerato amico cardinale Volk, vi ha condotto qui a Roma in occasione del suo ventesimo anniversario di ordinazione episcopale, per mostrarvi chiaramente che un cardinale della chiesa romana si trova a casa sua nel ministero episcopale che svolge in una determinata chiesa locale come pure presso la Santa Sede e nella diocesi di Roma. La sua chiesa titolare in questa città gli ricorda sempre che appartiene ai consiglieri episcopali del vescovo di Roma. Il papa non può fare a meno di questo multiforme consiglio che gli viene dal collegio cardinalizio sparso nel mondo, e posso riconoscere con sentimento di gratitudine che anche Lei, caro signor Cardinale, molto spesso ha offerto a me e ai miei predecessori questo fraterno dono.

Nello stesso tempo, dato che si avvicina ormai la fine ben meritata del tempo del Suo ministero, vorrei ricordare in questo contesto con parole di elogio la Sua molteplice partecipazione come membro di importanti commissioni della Conferenza Episcopale Tedesca. Anche a tale livello il vescovo di Magonza in questi ultimi 20 anni ha operato con la sua sapienza teologica e pastorale molto al di là dell'ambito puramente diocesano: per il meglio della chiesa cattolica in Germania e nel mondo.


2. In maggioranza, cari confratelli, voi siete dei vicari foranei (decani). Al vostro compito di parroci avete aggiunto anche la cura per la vita e l'unione di un gruppo di parrocchie. Questo compito vi colloca in modo particolare a fianco del vostro Vescovo, e anche a fianco del Papa. Si tratta egualmente di risevegliare i carismi, di accompagnarli e di consolidarli e soprattutto di assicurare il loro coordinamento per l'unità viva della comunità di Cristo a livello della chiesa locale, diocesana e mondiale. Un ambito di questo compito a servizio dell'unità vorrei che vi stesse particolarmente a cuore, e cioè di rafforzare e difendere l'unità tra i vostri confratelli nel decanato.

E' questo sicuramente un compito difficile, ma meritorio di un vicario foraneo. Certo tutti devono servire al medesimo Regno di Dio in nome e nella persona di Cristo: i giovani sacerdoti e quelli anziani, i semplici e gli specializzati, quelli che hanno sempre una viva fantasia e una inesauribile gioia nello sperimentare e quelli che preferiscono rimaner saldi nelle tradizioni finora consolidate. Quindi, rendere possibile un regolare incontro (Konveniat) e incoraggiare tutti i sacerdoti a parteciparvi, è forse un compito veramente essenziale di un vicario foraneo.


3. La vostra città vescovile è Magonza. Alcuni buoni ricordi mi legano a questa antica e sempre giovane città. Una serie di importanti temi relativi alla vita dei cristiani e della Chiesa, ha segnato qualche tempo fa la mia visita a Magonza come Papa: i lavoratori - i gruppi stranieri - i fratelli cristiani separati - gli ebrei. Posso raccomandare al cuore di ciascuno di voi questi significativi ambiti della testimonianza cristiana, insieme con tutte le altre intenzioni di quel viaggio che esprimeva la mia preoccupazione pastorale? Incontrate certamente tali temi in modo del tutto concreto e urgente anche nelle vostre parrocchie e nei vostri vicariati. Così quel particolare e irripetibile impulso, al quale Voi e io abbiamo dato il nostro contributo nel novembre del 1980, potrebbe esercitare il suo benefico effetto, poiché viene ripreso e valorizzato con decisione in molteplici e significative iniziative delle comunità locali. E' questa la richiesta cordiale che vorrei affidarvi mentre vi mettete in viaggio per ritornare alla vostra patria. Salutate i vostri confratelli e le vostre comunità, salutate l'intera diocesi di Magonza! A Lei, venerato signor Cardinale, porgo il mio cordiale augurio per il Suo giubileo episcopale e la promessa della mia preghiera per il cammino di vita che ancora l'attende.


E Vi accompagni tutti nel vostro servizio la benedizione di Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen. [Traduzione dal tedesco]




1982-06-05 Data estesa: Sabato 5 Giugno 1982




Recita dell'"Angelus Domini" - Città del Vaticano (Roma)

Titolo: La realtà della santissima Trinità massimo avvicinamento di Dio all'uomo

Testo:


1. Mediante la nostra comune preghiera dell'"Angelus" desidero oggi adorare in modo particolare la santissima Trinità: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Rileggiamo il Nome della Trinità, cioè della realtà del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, nel Mistero dell'Incarnazione, ossia dell'Annunciazione.

Rileggiamo questa realtà ineffabile, la realtà del Dio Vivente, nel suo massimo avvicinamento all'uomo: a questo unico essere umano, il cui nome è Maria di Nazaret e insieme a tutti gli uomini: a ciascuno! Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili, e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore: il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine.

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, ...e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.

La nostra preghiera dell'"Angelus" diventi oggi una particolare professione di fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo: nel Dio Trino ed Uno, che si è avvicinato sempre più verso l'uomo nel mistero dell'Incarnazione.

Nel nome della santissima Trinità ho celebrato i misteri della fede e ho amministrato i Sacramenti, durante la visita apostolica in Inghilterra, Scozia e Galles, nel periodo della Pentecoste. In tal modo mi è stato dato di servire il Popolo di Dio nella Gran Bretagna e di unirmi con i Vescovi e con i sacerdoti di quel paese, i quali costantemente compiono questo santo servizio.


2. Oggi desidero dare, ancora una volta, la testimonianza di quest'unità, che si è manifestata nella straordinaria preparazione spirituale di tutta la Chiesa in Gran Bretagna. Per aver dato la possibilità di una tale preparazione anche nell'ambito dei mezzi temporali, ringrazio tutti coloro ai quali questa gratitudine è dovuta, e lo faccio dal profondo del cuore.

Attraverso il prisma di preparazione spirituale della visita del Papa in Gran Bretagna, assume una giusta eloquenza anche il dialogo ecumenico con la Comunione anglicana (Church of England) e, insieme, con le altre comunità dei cristiani.

Tutto ciò troverà un trattamento più ampio mercoledi prossimo durante l'udienza generale.


3. Oggi, nelle ore pomeridiane, mi sarà dato di conferire, nel nome della santissima Trinità, l'ordinazione sacerdotale a numerosi candidati, provenienti da varie parti del mondo.

Ciò diventi una particolare preparazione alla solennità, ormai vicina, del santissimo Corpo e Sangue di Cristo, che nella dimensione ecclesiastica celebriamo il giovedi dopo la domenica della santissima Trinità, e quindi quest'anno il 10 giugno.

Alla processione eucaristica, che è una particolare manifestazione del culto pubblico al Corpo di Cristo, invito il clero ed i fedeli di Roma, in quel giorno alle ore 18, nella piazza di san Giovanni in Laterano, dove celebrero la santa Messa, al termine della quale presiedero alla processione fino alla Basilica di santa Maria Maggiore.

Lo stesso giorno, nelle ore serali, mi rechero in Argentina conformemente all'annunzio dato nella lettera indirizzata a quella Nazione, il 25 maggio scorso.

Raccomando alla preghiera di tutti, tutte queste importanti iniziative del mio ministero.

Ai vari gruppi presenti Rivolgo ora alcuni saluti: In primo luogo a gruppi folkloristici di tutte le Regioni d'Italia, che partecipano alla manifestazione organizzata dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Vi ringrazio di cuore per i vostri doni, per la vostra presenza, e anche per la vostra amicizia con i gruppi folkloristici polacchi. Sappiate sempre mettere in luce i valori di significato culturale e di fraternità sociale, presenti nelle tradizioni folkloristiche delle vostre Regioni. Che anch'esse siano valido mezzo di pace e di stima tra i popoli! Saluto le religiose partecipanti al Convegno Nazionale organizzato dal Segretariato Generale dell'Unione Superiori Maggiori. Il tema, da voi studiato in questi giorni, sull'impegno missionario e sui nuovi itinerari pastorali, vi spinga ad essere sempre più generose nella vostra testimonianza di fede e di carità! Saluto poi gli alunni con i loro genitori, e gli insegnanti della Pontificia Scuola Pio IX che concludendo l'anno scolastico sono convenuti sul vicino Gianicolo. La pace e la gioia del Signore vi accompagnino sempre! Buone vacanze! Una speciale parola va anche ai partecipanti al Terzo Raduno Motociclistico "Città Eterna", organizzato dal Moto Club Roma. Auguro che la vostra manifestazione turistico-ricreativa porti a tutti serenità e amicizia.

Saluto ancora i "donatori di sangue" di Isola della Scala: siate felici di compiere, nel nome del Signore, la vostra attività, tanto benemerita, così umana e cristiana! Infine un cordiale saluto al gruppo dei "ministranti" della parrocchia di san Gaetano, in Valdagno. Carissimi, vi esorto a compiere sempre con fede, con amore e con gioia il servizio all'altare. In tal modo, dando gloria a Dio vicino al sacerdote celebrante, sarete di edificazione agli altri con la vostra pietà.

Con voi saluto i vostri sacerdoti, i vostri familiari e tutti i fedeli della vostra parrocchia.

A tutti i gruppi menzionati la mia benedizione apostolica!




1982-06-06 Data estesa: Domenica 6 Giugno 1982




L'omelia al rito per l'ordinazione di nuovi sacerdoti - Città del Vaticano (Roma)

Titolo: In unione con Cristo per tutta la vita

Testo:


1. Miei cari! "Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato" (Mt 28,16).

E anche voi venite in questo luogo per volontà di Cristo. Per la sua chiamata. Per l'imperativo interiore che avete accolto come sua volontà, maturandovi, nel corso degli anni, nella sua comprensione. Venite quindi anche per vostra libera scelta.

Venite in questo luogo, nel quale dovete ricevere l'ordinazione sacerdotale.

Leggiamo che, quando i discepoli videro Gesù, gli si prostrarono innanzi (cfr. Mt 28,17).

Anche voi, in questo luogo, vi prostrerete innanzi a Dio. Tra poco, mentre tutta l'assemblea canterà le Litanie dei santi. voi vi prostrerete, adorando l'invisibile Maestà di Dio che riempie questo sacro luogo e questo santo momento.

Leggiamo infine, quanto ai discepoli, che alcuni di loro dubitavano (cfr. Mt 28,17).

Non è lecito a nessuno di voi, in questo momento, dubitare. Dovete avere la certezza: tutta la certezza morale di cui siete capaci.


2. Ricevete l'ordinazione sacerdotale nella domenica della santissima Trinità.

A quegli undici discepoli che andarono (secondo il Vangelo di Matteo) sul monte, in Galilea, Cristo rivolse queste parole: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (28,18-20).

Venite per assumere dal potere di Cristo, dal potere che è stato dato a lui Unico, in cielo e in terra, la porzione destinata a voi. La vostra porzione e partecipazione.

L'intero Popolo di Dio della nuova alleanza si costituisce mediante la partecipazione alla potenza salvifica di Cristo, a questo potere, in virtù del quale si compie la salvezza del mondo e dell'umanità.

A questo potere di Cristo, Sacerdote, Profeta e Re, dovete partecipare in modo particolare tutti, voi che siete chiamati a esercitare nel Popolo di Dio il sacerdozio ministeriale (e insieme gerarchico).

Con la forza di questo potere viene radunato, in modo particolare, il Popolo di Dio della nuova alleanza, radunato in quell'unità che esso attinge all'Unità di Dio: Padre e Figlio e Spirito Santo.

Ricevete l'ordinazione sacerdotale nel giorno che la Chiesa consacra alla celebrazione solenne di tale Unità.


3. Ecco, vi trovate qui con lo sguardo fisso sulla prospettiva del momento che deve rendere compiute le vostre attese. Deve confermare con la voce della Chiesa e mediante il servizio del Vescovo la vostra vocazione. Deve consegnare alle vostre giovani mani ed affidare alla custodia dei vostri cuori la santissima Eucaristia, nella quale, come ha rilevato giustamente il Concilio Vaticano II, "è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa" (PO 5).

E' come se a voi in modo particolare fossero rivolte le parole del Salmo responsoriale: "L'occhio del Signore veglia su chi lo teme, / su chi spera nella sua grazia" (Ps 32 [33],18).

E' così, cari amici! Non può essere altrimenti. Non si può compiere ciò che abbiamo in questo momento da compiere, se non "sotto l'occhio" del Dio Vivente - se non per la sovrabbondanza della sua Grazia.

Tutte le domande che vi pone la Chiesa - e quelle che voi stessi vi ponete - si riducono in definitiva a questa principale: alla domanda circa la fedeltà alla Grazia sulla via che avete intrapreso oggi e sulla quale dovete continuare a camminare.

Sono stato fedele alla Grazia di Cristo, alla voce dal Signore, del mio cuore e della mia coscienza? Sono stato e desidero d'essere sempre fedele - ad ogni costo - alla voce dello Spirito Santo, ed alla sua luce e potenza? "L'anima nostra attende il Signore, / egli è nostro aiuto e nostro scudo... / Signore, sia su di noi la tua grazia, / perché in te speriamo" (Ps 32 [33],20.22).

Si, cari amici! Per questo prega insieme con voi tutta la Chiesa: O Signore, sia su di essi la tua grazia!


4. Così uniti nella grazia del Signore - solo così - oso chiamarvi e dare a ciascuno di voi il sacramento cioè il "segno" e il carattere del "sacerdozio ministeriale" nella Chiesa di Cristo.

Vi guidi lo Spirito di Dio! Vi sostenga con la sua testimonianza nel vostro spirito, perché avete ricevuto lo Spirito di figli adottivi, in cui potete gridare: "Abbà-Padre", e potete insegnare ad altri questo grido.

Sostenga quindi lo Spirito Santo, con la sua luce il vostro spirito, voi che siete "eredi di Dio, coeredi di Cristo" (Rm 8,17): così che rafforziate in voi ed estendiate agli altri questa eredità più grande che è data all'uomo, insieme con lui! "se veramente partecipiamo alle sue sofferenze, per partecipare anche alla sua gloria" (Rm 8,17).


Sempre insieme con lui! per tutta la vita, fino all'ultimo respiro. In questo solenne momento raccomando ciascuno di voi anche alla sua Madre, affinché tutta la vostra vita si possa realizzare e compiere in unione con Cristo: insieme con lui! Per la gloria della santissima Trinità. Amen.


1982-06-06 Data estesa: Domenica 6 Giugno 1982




Al Presidente Reagan - Città del Vaticano (Roma)

Titolo: Il contributo dell'America alla causa della pace mondiale

Testo:

Signor Presidente.


1. Sono particolarmente lieto di accoglierla oggi in Vaticano. Nonostante che abbiamo avuto già vari contatti, è la prima volta che ci incontriamo personalmente.

In lei, Presidente degli Stati Uniti, saluto tutto il popolo del suo grande Paese. Ricordo ancora vivamente l'accoglienza calorosa offertami da milioni di vostri concittadini meno di tre anni fa. In quell'occasione costatai di prima mano la vitalità della vostra Nazione. Inoltre, potei notare i valori morali e spirituali trasmessi dai Padri Fondatori che trovano la loro espressione dinamica nella vita dell'America moderna.

Il popolo americano è veramente orgoglioso del proprio diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Inoltre è fiero del proprio progresso civile e sociale nella società americana, come pure dello straordinario progresso nelle scienze e nelle tecnologie. Mentre parlo con lei oggi, io spero che l'intera struttura della vita americana resterà ancora più saldamente sulle solide basi dei valori morali e spirituali. Senza l'alimentazione e la difesa di questi valori, tutto il progresso umano è impedito nel suo sviluppo, e la dignità della persona umana è messa in pericolo.


2. Nel corso della sua storia, e specialmente in tempi difficili, il popolo americano ha ripetutamente risposto alla sfida rivoltagli. Ha dato tante prove di altruismo, generosità e cura per gli altri - interesse per i poveri, i bisognosi, gli oppressi -; ha dimostrato fiducia nel grande ideale di essere un popolo unito, con una missione di servizio da svolgere.

In questo preciso momento della storia del mondo, gli Stati Uniti sono chiamati particolarmente a compiere la loro missione di servizio per la pace mondiale. La condizione reale del mondo presente richiede una visione politica proiettata nel futuro che favorirà quelle indispensabili condizioni di giustizia e libertà, verità e amore: fondamenti di pace duratura.


3. Signor Presidente, la mia più grande preoccupazione è per la pace del mondo. In molte parti di esso vi sono centri di acute tensioni: tensioni che si manifestano specialmente nell'Atlantico del Sud, nella guerra tra l'Iran e l'Iraq, e, ora, nella grave crisi provocata dai nuovi eventi nel Libano. Questa grave crisi in Libano merita inoltre l'attenzione del mondo a causa del pericolo che contiene di ulteriore provocazione nel Medio Oriente, con enormi conseguenze per la pace mondiale.

Fortunatamente vi sono molti fattori nella società odierna che contribuiscono positivamente alla pace. Questi fattori positivi coinvolgono una crescente consapevolezza dell'interdipendenza di tutti i popoli, una crescente solidarietà con quanti sono nel bisogno e una grande convinzione dell'assurdità della guerra come strumento di soluzione di controversie fra le Nazioni.

Durante la mia recente visita in Gran Bretagna, ho dichiarato in modo particolare che "la vastità e l'orrore della guerra moderna - sia nucleare che no - la rende totalmente inaccettabile come modo di risolvere differenze tra Nazioni" ("Discorso nella città di "Conventry", 2; 30 maggio 1982: "Insegnamenti", V, 2 [1982] 1976). Per coloro che professano la fede cristiana ho offerto come motivazione il fatto che "quando uno è in contatto con il principe della pace si rende conto quanto siano del tutto opposti al suo messaggio l'odio e la guerra" ("Discorso ai giovani nella città di "Cardiff"", 5; 2 giugno 1982: "Insegnamenti", V, 2 [1982] 2100)


4. Il dovere della pace spetta specialmente ai Capi del mondo. Spetta ai Rappresentanti dei Governi e dei Popoli di adoperarsi per liberare l'umanità non solo dalle guerre e conflitti, ma anche dalla paura che viene generata da sempre più sofisticate e micidiali armi belliche. Pace non è solo assenza di guerra; ma coinvolge anche una reciproca fiducia tra leNazioni: una fiducia che viene manifestata e provata tramite i negoziati costruttivi i quali mirino a porre fine alla corsa agli armamenti e dare il via alle immense risorse che possono servire ad alleviare la miseria e sfamare milioni di esseri umani.


5. Ogni effettivo sforzo per la pace richiede visione del futuro.

Visione futuristica è una qualità necessaria in tutti coloro che lavorano per la pace. La vostra grande Nazione viene chiamata ad esercitare queste visioni futuristiche, come pure vi sono chiamate tutte le nazioni del mondo.

Questa qualità permette ai Capi di dedicarsi a quei programmi concreti che sono essenziali per la pace del mondo - programmi di giustizia e sviluppo, sforzi per difendere e proteggere le vite umane, come anche le iniziative che favoriscono i diritti umani. Al contrario, qualsiasi cosa che ferisce, indebolisce o disonora la dignità umana, sotto qualsiasi aspetto, mette in pericolo la causa della persona e contemporaneamente la pace del mondo.


6. Le relazioni tra le Nazioni vengono veramente influenzate dalla questione di sviluppo la quale ha ancora la sua piena rilevanza ai nostri giorni. Il successo nel risolvere le questioni nel dialogo Nord-Sud continuerà ad essere il parametro delle relazioni pacifiche tra le varie comunità politiche e continuerà ad influenzare la pace del mondo negli anni futuri. Il progresso economico e sociale, legato alla collaborazione finanziaria tra i popoli, rimane uno scopo atto per i rinnovati sforzi dello statista del mondo.


7. Un vero concetto universale del bene comune della famiglia umana è uno strumento incomparabile nella costruzione dell'edificio della pace del mondo. E' mia convinzione che un'America unita e sollecita può contribuire immensamente alla causa della pace mondiale attraverso gli sforzi dei suoi Capi e la dedizione di tutti i suoi cittadini. Dedicata ai nobili ideali delle sue tradizioni, l'America si trova in una magnifica posizione per aiutare tutta l'umanità a godere ciò che essa desidera possedere. Con fede in Dio e credendo nella solidarietà umana universale, possa l'America procedere in questo momento cruciale della storia per consolidare la sua giusta posizione a servizio della pace mondiale.

In questo senso, signor Presidente, ripeto oggi quelle parole che ho rivolto quando ho lasciato gli Stati Uniti nel 1979: "La mia preghiera finale è questa: che Dio benedica l'America, così che possa diventare incessantemente - ed essere realmente - e rimanere a lungo - "unaNazione indivisibile sotto gli occhi di Dio". Con libertà e giustizia per tutti".




1982-06-07 Data estesa: Lunedi 7 Giugno 1982





GPII 1982 Insegnamenti - Ai rappresentanti delle Chiese cristiane nel Galles - Cardiff (Gran Bretagna)