GPII 1983 Insegnamenti - Al Cardinale Roger Etchegaray - Città del Vaticano (Roma)


7.

Facilmente si può comprendere quale sarà il vantaggio di questo Congresso: infatti l'Eucaristia è il Sacramento dal quale si attingono le principali virtù cristiane, fede, speranza, carità, quasi dalla loro fonte naturale, mentre le altre vengono alimentate e corroborate; per questo ogni fedele di Cristo percepisce di essere uno di coloro che partecipando di un solo pane (cfr. 1Co 10,17), formano anche un solo corpo e sono legati da un vincolo certamente strettissimo con i fratelli nella fede, ma profondo anche con tutti gli uomini, essendo Cristo a pieno titolo loro capo e re. L'Eucaristia è dunque il fulcro e il fondamento della Chiesa; è inoltre l'immagine di quell'eterno conflitto, al quale siamo destinati, che sospiriamo ardentemente, al quale lo stesso nostro Signore ci farà sedere e ci servirà (cfr. Lc 12,37). Infine dall'Eucaristia vengono la pace, la concordia, l'aiuto reciproco, soprattutto in questi tempi, in cui c'è il pericolo che le innumerevoli sfrenatezze, l'eccessivo amore per le cose materiali, i sensi depravati degli animi, oscurata e offuscata la luce dei cieli, mandino in rovina l'uomo e la stessa società umana.

Per questo motivo è bene che queste celebrazioni, che si terranno come è giusto a Brazzaville, capitale della Repubblica popolare del Congo, siano effettuate con il massimo decoro. Poiché non posso parteciparvi di persona, in quanto trattenuto da altri impegni ecclesiali che, anche se lo desidero, non mi permettono di parteciparvi, ho deciso di scegliere e designare lei, venerabile fratello, perché rappresenti sia nel Congresso eucaristico sia nella celebrazione del Centenario dell'evangelizzazione del Congo, la mia persona e sia interprete e nunzio dei miei desideri e delle mie esortazioni.

Conoscendo bene le esimie doti del suo animo e della sua mente, non dubito che assolverà al suo compito in modo tale che ciò che è stato intrapreso e iniziato con l'aiuto della grazia di Dio si possa realizzare.

Pregando Dio che da queste celebrazioni solenni tutta la popolazione del Congo tragga fecondissimi frutti spirituali, a lei, venerabile fratello, ai responsabili del culto, ai magistrati, al clero, ai religiosi, a tutto il popolo di Dio e a tutti coloro che parteciperanno a queste sacre celebrazioni, imparto la benedizione apostolica, testimonianza del mio amore e della mia benevolenza.

Dal Vaticano, 21 luglio 1983

Data: 1983-07-21 Data estesa: Giovedi 21 Luglio 1983

Recita dell'Angelus - Castel Gandolfo (Roma)

Titolo: Forte desiderio dei credenti per la piena unità della Chiesa




1. "Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19 Lc 2,51). così l'evangelista Luca rende testimonianza alla contemplazione di Maria, che conservava il ricordo dell'infanzia di Gesù. Anche in questo, la Vergine mostra di aver ereditato la fede dell'antico Israele, sollecitato da Dio a "ricordare nel proprio cuore" quanto egli ha compiuto in suo favore.

Dobbiamo pero notare che lo scopo della "memoria", secondo la Bibbia, è essenzialmente dinamico, attualizzante: sospinge in avanti. E il motivo è questo: ciò che Dio ha operato in passato per soccorrere il suo popolo, è garanzia che egli si comporterà allo stesso modo nelle circostanze presenti e in quelle future, poiché eterno e immutabile è il suo amore. perciò anche Maria santissima di fronte agli eventi e alle parole di Gesù, esercita una memoria attiva. Da una parte, infatti, ella ne "conserva" il ricordo; dall'altra, pero, si studia di approfondirne l'intelligenza, "ponendoli a confronto", ossia cercando di capirne il senso giusto, di darne l'interpretazione esatta.


2. Anche la Chiesa rivive l'esempio di Maria, facendo memoria incessante di quanto disse e fece il suo Signore. L'apostolo Paolo lasciava questa consegna al discepolo Timoteo: "Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo... Custodisci il buon deposito, con l'aiuto dello Spirito che abita in noi" (2Tm 2,8).

L'Eucaristia è l'espressione privilegiata di questo memoriale della dottrina e degli esempi di Gesù. "Fate questo in memoria di me". Li noi ascoltiamo e ricordiamo la Parola del Salvatore, per poi viverla rinnovati dal suo Spirito, nelle mutevoli situazioni della nostra storia.


3. Il mio pensiero ora va ai cristiani, ortodossi, anglicani e protestanti che si incontrano da oggi al 10 agosto a Vancouver, in Canada, per la sesta assemblea del Consiglio eucaristico delle Chiese. Questo incontro manifesta il forte desiderio dei credenti per la piena unità che Nostro Signore ha dato alla sua Chiesa.

La vocazione di tutti i cristiani all'unità non è un fatto opzionale. La loro divisione infatti, oltre a contraddire alla espressa volontà del Signore e alla natura della Chiesa, diminuisce e danneggia la loro testimonianza al Vangelo nel mondo (cfr. UR 1).

E' per questa ragione che la Chiesa cattolica è impegnata con decisione e in modo irreversibile nel movimento ecumenico, fa della ricerca dell'unità una delle sue principali sollecitudini pastorali. Essa desidera utilizzare tutte le vie che possono portare all'unità e permettere fin d'ora una testimonianza comune dei cristiani a Cristo e alla sua opera di salvezza.

A Vancouver la Chiesa cattolica è rappresentata da una delegazione di 20 osservatori. Coloro che si incontrano per questa assemblea lo fanno in nome di Gesù Cristo, vita del mondo. E' questo un segno di speranza. "Celebrando la Redenzione andiamo al di là delle incomprensioni storiche e delle controversie contingenti, per ritrovarci sul fondo comune al nostro essere cristiani, cioè redenti. La Redenzione ci unisce tutti nell'unico amore di Cristo, Crocifisso e Risorto" (Discorso al Sacro Collegio, 23 dicembre 1982).

Invito pertanto voi, qui presenti, e tutti i cattolici sparsi nel mondo a pregare per quella assemblea. Che Iddio benedica i suoi lavori e faccia si che essi giovino, secondo il suo volere, alla buona causa dell'unità e della pace fra i cristiani e nell'intera famiglia umana.

(Recitata la preghiera mariana, il Papa ha salutato vari gruppi:) Saluto cordialmente tutte le persone e i gruppi di lingua spagnola che sono presenti in questo incontro di preghiera dell'Angelus domenicale. Il mio pensiero si rivolge oggi specialmente ai fedeli dei Paesi boliviani, rappresentati dai Signori ambasciatori e da un nutrito gruppo proveniente da quelle Nazioni, che si sono qui radunati questa mattina in occasione del bicentenario della nascita di Simon Bolivar, il Liberatore. So che anche nei vostri Paesi, soprattutto nel suo luogo d'origine, dove culmina la celebrazione alla presenza di distinte personalità, si sta dando un rilievo tutto particolare a questa circostanza, poiché la figura di Bolivar occupa un posto centrale nella vostra storia. perciò mi associo volentieri a questo avvenimento gioioso per voi, desiderando dare con ciò una prova della mia sollecitudine e stima per le vostre rispettive Patrie.

Formulo voti affinché questa commemorazione accresca nelle vostre Nazioni il sentimento di solidarietà e di mutua collaborazione che richiedono i vincoli storici che vi uniscono. A tutti imparto la mia affettuosa benedizione.

Saluto tutti i pellegrini di lingua francese. In questo periodo di vacanze, approfittate del tempo libero per pregare un po' di più. Secondo l'esempio della Vergine Maria, cercate di ascoltare la Parola di Dio, di meditarla nel vostro cuore e di ricordarvi di ciò che il Signore ha fatto per noi! Potete contare sul suo amore. Voi stessi, siategli fedeli e camminate con fiducia verso l'avvenire! Di tutto cuore, vi benedico. Saluto in modo particolare i chierici di Notre-Dame di Reims.

A tutti i visitatori in lingua inglese che sono presenti oggi, rivolgo un saluto sentito e cordiale. Nel Vangelo secondo san Luca, ci viene detto che Maria "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore". La Chiesa imita l'esempio di Maria, contemplando le parole e gli atti del Signore. Specialmente nell'Eucaristia, noi ascoltiamo la Parola di Dio e siamo rinnovati nella verità e nella speranza. In questo Angelus saluto in particolare il pellegrinaggio per l'Anno Santo proveniente dalle Filippine.

Cari pellegrini di lingua tedesca, per il popolo eletto Dio si rivela nel suo agire; così le azioni di Dio continuano ad essere vive nella sua memoria.

Come Figlia del suo Popolo anche Maria "serbava e meditava nel suo cuore" l'operare di Dio. Ella ci può aiutare a meditare sempre di nuovo sull'operare di Dio nella storia della salvezza e nella nostra vita personale.

Rivolgo infine un cordiale saluto a tutti gli abitanti di Castelgandolfo e ai romani. Saluto i membri delle varie associazioni e i gruppi parrocchiali, tra i quali ricordo i giovani della parrocchia di Lumezzane Sant'Apollonio di Brescia, venuti per lucrare il Giubileo della Redenzione. Saluto inoltre i partecipanti ai Campionati europei di sci nautico, che si stanno svolgendo in questi giorni sul lago di Albano. A tutti il mio augurio e la mia benedizione.

Data: 1983-07-24 Data estesa: Domenica 24 Luglio 1983



Recita dell'Angelus - Castel Gandolfo (Roma)

Titolo: Prevalgano il rispetto dei diritti umani e la ricerca della pace




1. "Quando Maria e Giuseppe ritrovarono il Fanciullo Gesù nel Tempio, dopo tre giorni di trepida ricerca, sua madre non poté trattenere questo amorevole lamento: "Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo".

E' confortante per noi sapere che anche la Madonna chiese un "perché" a Gesù, in una circostanza di intensa sofferenza. Riconosciamo, nelle sue parole, un tema divenuto costante già nei libri dell'Antico Testamento.

Da quelle pagine venerande apprendiamo che sovente il popolo di Dio, oppure qualcuno dei suoi membri, attraversa prove cruciali, in simili frangenti, una domanda affiora: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?", "Perché dormi, Signore... perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione?" (Ps 22,2 Ps 44,24 Ps 44,25).

Per rispondere a questo "perché" umanissimo, l'orante dei Salmi si volge al passato d'Israele, rimedita la storia dei Padri, specialmente l'esodo dall'Egitto, e ne ricava la seguente lezione: anch'essi furono saggiati come oro nel fuoco, eppure il Signore li salvo in tanti modi e per vie spesso inattese; e siccome il Signore è fedele, anche adesso, come allora, donerà la salvezza nel modo e nel tempo che a lui piacerà.


2. "Anche la Beata Vergine - insegna il Concilio Vaticano II - avanzo nella peregrinazione della fede e serbo fedelmente la sua unione col Figlio sino alla Croce" (LG 58). L'episodio del ritrovamento nel Tempio dimostra che ella non sempre e non subito poteva capire il comportamento del Figlio. Difatti Luca annota che tanto lei quanto Giuseppe non compresero la risposta di Gesù.

Malgrado ciò, Maria "conservava tutte queste cose nel suo cuore" (Lc 2,51).

Verranno poi i giorni, in cui Gesù preannuncia la sua morte e risurrezione come un disegno di cui avevano parlato le Scritture. Ella, certamente, come vera "Figlia di Sion", avrà guardato alla missione dolorosa del Figlio con le risorse che le venivano dalla fede. Se Dio, nelle vicende del suo popolo, tante volte aveva sciolto le catene dei giusti in tribolazione, anche ora può dare compimento alla promessa che il Cristo deve risuscitare dai morti.


3. L'atteggiamento di Maria ispira la nostra fede. Quando soffiano le tempeste e tutto sembra naufragare, ci sorregga la memoria di quanto il Signore ha fatto in passato. Ripensiamo, anzitutto, la morte e risurrezione di Gesù: e poi le innumerevoli liberazioni che Cristo ha operato nella storia della Chiesa, nel mondo, e in quella nostra di singoli credenti.

Da questa anamnesi, scaturirà più feconda e gioiosa la certezza che anche al presente, per quanto minaccioso, il Redentore naviga con noi sulla stessa barca. A lui obbediscono il vento e il mare. Desidero ricordare alcuni dolorosi fatti di violenza che, in questi giorni, sono avvenuti in varie parti del mondo provocando numerose vittime. Sono notizie che forse tutti conoscete, ma che richiamo per invitarvi a pregare insieme con me: nel Libano, terra sempre tormentata, continuano e verificarsi scontri tra gruppi armati contrapposti con numerosi morti e feriti; altrove, gravi episodi di terrorismo si sono prodotti all'aeroporto di Parigi e, alcuni giorni dopo, in una sede diplomatica a Lisbona, facendo perdere la vita a persone innocenti, e ferendone molte altre; è di due giorni fa l'efferato eccidio di Palermo, nel quale sono rimasti uccisi un benemerito magistrato e altre persone nel compimento del proprio dovere; la mia attenzione si rivolge, infine, alla tensione e ai violenti scontri avvenuti nello Sri Lanka, tra Singalesi e Tamulici. Dobbiamo pregare perché in quelle popolazioni prevalga lo spirito di comprensione e di tolleranza, già profondamente radicato nelle loro stesse tradizioni religiose e culturali, nel rispetto dei fondamentali principi di giustizia e di dignità di ogni uomo.

I cristiani, anche se non numerosi, non mancheranno certo di contribuire, in maniera efficace, all'auspicata riconciliazione, dando esempio di un vero dialogo, condizione essenziale per la pace sociale.

Invochiamo dal Signore misericordia per le vittime e consolazione per le famiglie colpite e afflitte da lutti e sofferenze. Preghiamo perché dappertutto prevalgano il rispetto per i diritti fondamentali dell'uomo e la ricerca di soluzioni pacifiche, respingendo ogni forma di tentativo terroristico così come di rappresaglia. Affidiamo tutte queste nostre intenzioni alla Vergine santissima.

Madre del Principe della Pace, perché avvalori con la sua intercessione i nostri voti.

Data: 1983-07-31 Data estesa: Domenica 31 Luglio 1983



Recita del Santo Rosario - Castel Gandolfo (Roma)

Titolo: Il magistero di Paolo VI ispiri la società moderna

Carissimi! Ricorre oggi, solennità della Trasfigurazione del Signore, il quinto anniversario della morte di Paolo VI, di venerata memoria. In questo momento viene spontaneo ricordare con commozione il pio transito dell'indimenticabile Pontefice.

Qui a Castelgandolfo, in questa domenica, egli lasciava la terra per il cielo. Dopo aver ricevuto, nel tardo pomeriggio di quel giorno, la Santa Comunione in forma di viatico e l'Unzione degli infermi, egli continuo a pregare finché giunse per lui il momento grande e solenne dell'incontro con Cristo, che aveva sempre amato e servito con tenerezza e decisione. Paolo VI entrava nella luce trascendente dell'Altissimo dopo aver totalmente vissuto e sofferto per la Verità! Ma il suo spirito è rimasto con noi! Egli, con i suoi scritti profondamente dotti e sempre limpidi e convincenti, e con l'intera sua esistenza consacrata alla testimonianza della fede cristiana e della carità, aiuti i cristiani, illumini la Chiesa, ispiri la società moderna, da lui tanto compresa e amata! Paolo VI confermi soprattutto i nostri animi nella fede cattolica! In un lontano scritto, meditando sulla dottrina e sull'esperienza di san Paolo, il suo grande ideale, egli affermava con intrepido ardore: "L'ortodossia è un'esigenza primordiale del cristianesimo... Dove nel nostro mondo Cristo è assente, bisogna fare ogni sforzo, cordiale e persuasivo, per renderlo presente. Dove nel nostro mondo Cristo è deformato e distratto ad altri fini che non quelli dell'eterna salvezza, bisogna essere fieri e duri nel difenderlo",(Studium, n. 10, ottobre


1931, cfr. Giovanni Battista Montini, "Colloqui religiosi", Istituto Paolo VI, Brescia, 1981, pp. 64-65).

In un codicillo al "Testamento", in data 16 settembre 1972, Paolo VI aveva aggiunto: "Magnificat anima mea Dominum! Maria. Credo. Spero. Amo. In Christo".

Innalziamo anche noi la nostra preghiera a Maria Santissima per Paolo VI, affinché interceda per lui la pace eterna e per noi la forza di ascoltare il suo messaggio e di seguire i suoi esempi.

Data: 1983-08-06 Data estesa: Sabato 6 Agosto 1983

Recita dell'Angelus - Castel Gandolfo (Roma)

Titolo: Maria, Madre dell'unità della Chiesa




1. L'impulso che il Concilio Vaticano II ha dato al movimento ecumenico, fa elevare lo sguardo a Maria, "Madre dell'unità" e "Madre dei dispersi figli di Dio".

Nell'Antico Testamento, i "dispersi figli di Dio" sono gli esiliati in terra straniera, specialmente in Babilonia. Il Signore ha permesso la loro dispersione fra i popoli, a motivo dei loro peccati (Dt 4,25-27 Dt 28,62-66), ma una volta convertiti dalla predicazione dei profeti (Dt 4,29-31 Dt 30,1-6), Dio li raduna dalla diaspora e li fa tornare alla loro terra.

Il Tempio di Gerusalemme, ricostruito dalle rovine, è il luogo privilegiato di tale riunificazione (Ez 37,21 Ez 37,26-28 2Mac Ez 1,27-29 Ez 2,18). Sotto le sue volte i convertiti divenuti membri di una nuova alleanza, adorano lo stesso Signore; e Gerusalemme diventa "madre universale" di questi figli innumerevoli che Jahvè, suo Sposo, ha convogliato entro le sue mura (Is 49,21 Is 60,1-9 Ps 87 Tb


13,11-13). Quella cinta muraria, in effetti, si configura come un grembo, che racchiude il Tempio e tutti coloro che vi si radunano per adorare l'Unico Dio.


2. E' soprattutto l'evangelista Giovanni che alla luce della Redenzione operata da Cristo rilegge questi temi preparati dall'Antica alleanza. Gesù, con la sua morte, è Colui che raduna nell'unità i dispersi figli di Dio (Jn 11,51-52). I "dispersi", ora, sono tutti gli uomini, in quanto vittime del maligno, che rapisce e disperde (Jn 10,12). Essi, pero possono diventare "figli di Dio", se accolgono Cristo e la sua Parola (Jn 1,12 1Jn 5,1). E Cristo raduna l'umanità dispersa in un altro Tempio, cioè la sua stessa persona, che rivela il Padre e porta gli uomini all'unione perfetta con lui (Jn 10,30 Jn 17,21).

E la vera Gerusalemme è formata dal gregge dei suoi discepoli, cioè dalla Chiesa, nella quale Gesù conduce Ebrei e Gentili (Jn 10,16 Jn 11,51-52


12,32-33). Di questa Nuova Gerusalemme Maria è Madre. "Ecco i tuoi figli radunati insieme, dice il profeta all'antica Gerusalemme (Is 60,4). "Donna, ecco il tuo figlio", dice Gesù a sua Madre, quando dalla Croce le affida il discepolo amato (Jn 19,26), il quale rappresentava tutti i suoi discepoli di ogni tempo.


3. Sensibili, pertanto, alle istanze ecumeniche del Concilio, e in comunione coi nostri fratelli del Consiglio ecumenico delle Chiese a Vancouver, preghiamo la Madre di Dio e degli uomini, affinché "tutte le famiglie dei popoli, in pace e concordia siano felicemente riunite in un solo Popolo di Dio, a gloria della santissima e indivisibile Trinità" (LG 69).

Ieri 6 agosto, Festa della Trasfigurazione del Signore, abbiamo ricordato l'indimenticabile figura del mio amato predecessore Paolo VI, a cinque anni dalla sua morte. Desidero anche ora rievocare la cara memoria di quel Pontefice, che ha speso tutto se stesso per il servizio della Chiesa. Come pochi egli ha saputo amarla, esaltarla, difenderla e illustrarla con una catechesi paziente e sapiente, esponendone l'intima natura, la realtà visibile e quella invisibile, la struttura esterna e la linfa interiore, che le dà forza ed efficacia.

Ora egli è nell'amplesso del Cristo trasfigurato dalla Risurrrezione: amiamo vederlo così, mentre chiediamo al Padre celeste che non cessi di inondarlo della sua luce, e conceda a noi di seguirne gli insegnamenti e gli esempi che tuttora ci edificano.

Data: 1983-08-07 Data estesa: Domenica 7 Agosto 1983

Messaggio ai fedeli francesi - Castel Gandolfo (Roma)

Titolo: Ai piedi della Vergine di Lourdes per accendere nuova speranza

Cari abitanti di Francia.

Tra qualche giorno avro la grande gioia di rispondere ad un invito dei Vescovi francesi di recarmi a Lourdes. Anche molti dei vostri compatrioti, lo so, se lo augurano e le più alte autorità civili francesi hanno dato volentieri il loro consenso. Questo progetto mi stava molto a cuore da molti anni: l'avvenimento che voi conoscete mi aveva impedito di realizzarlo durante il Congresso eucaristico internazionale.

Ringrazio già tutti coloro che mi accoglieranno o si uniranno a questo pellegrinaggio, con la preghiera o la simpatia; sono grato a coloro che sacrificano in parte le loro vacanze, per prepararne con cura lo svolgimento.

Non si tratta questa volta di un viaggio pastorale come quello che compii a Parigi o a Lisieux - felice ricordo! - ma essenzialmente di un pellegrinaggio di una giornata, in questa città mariana di Lourdes, giustamente celebre nel mondo intero, il giorno della più grande festa della Santa Vergine, e nel cuore dell'Anno Giubilare della Redenzione. Con tutto il popolo cristiano presente a Lourdes e coloro che vi saranno vicini attraverso la radio e la televisione -, desidero partecipare semplicemente alle manifestazioni di fede e di preghiera, così come vi si svolgono ogni giorno, da più di un secolo, per il più grande bene dei pellegrini di Francia e di tutto l'universo.


125 anni fa Maria, l'Immacolata Concezione, suscitava essa stessa questo movimento, con la mediazione dell'umile Bernadette Soubirous. "Andate a dire ai sacerdoti di far sorgere una cappella e di venirvi in processione". A mia volta, io compio personalmente questo voto. Ma, più ancora che questo Giubileo e gli altri anniversari, è l'Anno Santo della Redenzione che offrirà il tema di questo primo pellegrinaggio di un Papa a Lourdes.

Gesù Cristo è morto e risuscitato per riscattarci 1950 anni fa.

Quest'anno, i cristiani di tutta la Chiesa, in ogni Paese, sono invitati a meglio accogliere il Dono di Cristo e più precisamente il suo perdono, a condurre con lui, nello Spirito Santo, una vita nuova, elevata dall'amore di Dio e uno spirito più fraterno verso ogni uomo. Riscattare, significa nello stesso tempo ridare Dio all'uomo l'uomo a Dio; significa restituire l'uomo a se stesso, fargli ritrovare la sua somiglianza con Dio. Dove farlo meglio che a Lourdes, dove Maria ha indicato le vie di questo rinnovamento, e aperto una fonte permanente di grazie? E chi è il più interessato a questo rinnovamento di coscienze, se non il successore di Pietro, primo responsabile dell'unità, della fedeltà e del progresso dei discepoli di Cristo? Per il prossimo autunno, ho chiesto ai miei fratelli Vescovi di riunirsi in Sinodo a Roma sul tema della Riconciliazione e della Penitenza. A Lourdes, noi pregheremo per il successo di questa missione fondamentale nella Chiesa.

Invito dunque i cattolici a prepararvisi con me, nelle parrocchie, nelle diocesi, nei movimenti di giovani e di adulti. Alla grotta di Lourdes, faro mie tutte le vostre intenzioni, particolarmente di coloro che soffrono, o cercano di migliorare la loro vita a tutti i livelli. Vi portero le intenzioni della Chiesa universale con un pensiero speciale per la Chiesa in Francia, e anche per tutto il popolo francese al quale vanno i miei migliori auguri. Possa questo pellegrinaggio contribuire ad aprire, per un grande numero fra voi, una nuova speranza!

Data: 1983-08-10 Data estesa: Mercoledi 10 Agosto 1983



Recita dell'Angelus - Castel Gandolfo (Roma)

Titolo: La tragedia del Libano e le vittime della violenza in Cile




1. La vigilia della festa dell'Assunzione al cielo della Beata Vergine Maria è stata celebrata, fin dall'antichità, in varie forme, ma sempre con grande solennità. In quest'Anno Giubilare della Redenzione tale ricorrenza assume particolare rilievo, poiché nella glorificazione in anima e corpo dell'immacolata Madre di Dio, Socia generosa del Redentore, l'opera redentiva di Cristo Signore raggiunge il suo primo e più significativo traguardo.

Il mistero escatologico con il quale si è concluso il cammino storico di Maria, infatti, presenta due aspetti fondamentali: quello che fa riferimento alla sua persona, e quello che si riferisce al Cristo e alla sua opera. Sotto il profilo personale, l'Assunzione significa per Maria il punto di arrivo della missione da lei svolta nel piano salvifico di Dio e il coronamento di tutti i suoi privilegi. Sotto il profilo cristologico, la gloria dell'Assunzione e della Regalità di Maria rappresenta la piena attuazione di quell'unico decreto di predestinazione che lega la vita, i privilegi, la cooperazione di Maria, non solamente alla vita e all'opera storica di Cristo, ma anche alla sua regalità e gloria di Signore.


2. L'Assunzione è la conclusione escatologica di quella progressiva conformazione a Cristo che, nelle tappe del cammino storico di Maria, si è espressa attraverso il travaglio della sua fede, della sua speranza, del suo amore, della sua piena accettazione e disponibilità alla volontà salvifica di Dio, del suo servizio generoso e responsabile all'opera redentrice del Figlio.

Giustamente la Chiesa intera ricorda nella fede e nella liturgia questo dogma mariano, giacché in esso si celebra nel modo più significativo la grande vittoria del Cristo sul peccato, sulle sue conseguenze, sulla corruttibilità della materia e sulla caducità del tempo.


3. In questo Anno Giubilare della Redenzione, avro la gioia di celebrare la solennità l'Assunzione a Lourdes, là dove per ben diciotto volte la Madonna apparve a Bernadette e dove oggi pomeriggio giungero in pellegrinaggio.

Vi saro molto grato se vorrete accompagnarmi con le vostre preghiere. Mi seguirà a Lourdes l'amarezza e l'angustia per le situazioni dolorose che affliggono tante parti del mondo: penso in particolare alla interminabile tragedia del Libano e agli ultimi tristi avvenimenti del Cile. Preghero perché si ritrovi la via della fraternità e della saggezza; preghero in particolare per le vittime della violenza e per le loro famiglie.

Presso la Grotta di Massabielle ricordero voi tutti alla Madonna, insieme alle vostre intenzioni, insieme alle numerose necessità della Chiesa e della famiglia umana.

(Recitato l'Angelus, il Papa ha così salutato i pellegrini presenti:) Saluto con gioia i pellegrini di lingua francese in questa vigilia dell'Assunzione di Maria, che la fece partecipare alla gloria e al regno di Cristo risorto. E voi sapete che sto per partire in pellegrinaggio per Lourdes, dove Nostra Signora è apparsa a Bernadette: vi portero le vostre intenzioni e quelle di tutta la Chiesa, nel cuore di questo Anno Santo della Redenzione. Mi accompagnino le vostre preghiere! Il mio saluto e la mia benedizione vadano a tutti i pellegrini di lingua inglese qui presenti oggi. Mentre ci prepariamo a celebrare la grande festa dell'Assunzione di Maria al cielo, anima e corpo, guardiamo a lei come a un segno di speranza per l'umanità. Raccomando alla vostra preghiera il mio pellegrinaggio a Lourdes e chiedo alla nostra Madre Benedetta di sostenervi nell'amore di Cristo suo Figlio.

Vorrei volgere anche il vostro sguardo, cari pellegrini di lingua tedesca, alla festa di domani dell'Assunzione di Maria al cielo. In Maria si è compiuto in modo pieno ed esemplare ciò che Dio nel piano del suo amore promette ad ogni uomo che vive con tutto se stesso e con cuore fedele secondo la volontà di Dio. Nella mia visita di domani a Lourdes affidero nella preghiera anche le vostre vite alla protezione materna di Maria.

Il mio cordiale saluto si rivolge ora ai numerosi pellegrini di lingua spagnola presenti a questo incontro mariano. Carissimi: oggi è la vigilia della solennità dell'Assunzione, festa molto sentita in molti luoghi della Spagna e dell'America Latina. Io avro l'immensa gioia spirituale di celebrare questa festività nel Santuario di Nostra Signora di Lourdes. Vi prego di cuore di accompagnarmi con le vostre preghiere in questo pellegrinaggio. Con affetto, vi imparto la mia benedizione.

Saluto infine molto cordialmente i fedeli di Castel Gandolfo, i vari gruppi di pellegrini e di turisti saliti quassù e quanti altri dalla Piazza San Pietro si sono uniti nella preghiera mariana dell'Angelus.

Data: 1983-08-14 Data estesa: Domenica 14 Agosto 1983

Al presidente Mitterrand - Aeroporto di Tarbes (Francia)

Titolo: Sia la Francia degna delle tradizioni di libertà, fraternità, pace

Signor Presidente.

Sono molto toccato dalle parole che mi ha indirizzato in nome del popolo e del governo francese, e sono sensibile all'omaggio che rende alla mia missione spirituale verso tutti i cattolici - del vostro Paese e dell'universo - così come agli sforzi che questa missione comporta in favore della pace e della giustizia nel mondo. La ringrazio, in special modo, di aver voluto venire di persona a salutarmi e a conversare con me su importanti questioni, prima che io incominci il pellegrinaggio per il quale sono venuto.

Ringrazio anche l'Episcopato francese che mi ha invitato a più riprese a recarmi a Lourdes, e che saluto qui nelle persone dei Signori Cardinali, del Presidente e del Vice-Presidente della Conferenza, prima di incontrare i loro confratelli a Lourdes. Il Signore mi permette di esaudire anche un desiderio che mi era assai caro da molti anni: un desiderio che molti cristiani desiderano realizzare nella loro vita, e a maggior ragione un Papa.

Contando sulla fedeltà di un'umile fanciulla di questo Paese per trasmettere un messaggio venuto dall'alto, la Vergine ha fatto di questo luogo un punto d'incontro mondiale per coloro che credono nel Vangelo, per coloro che pregano, per coloro che soffrono, per coloro che vogliono essere liberati dal peccato, per coloro che aspirano a ritrovare nella Chiesa le radici della loro comunione nella fede e nella carità. Mi uniro dunque alla preghiera, ai gesti religiosi dei pellegrini di tutti i Paesi, riuniti qui.

Ma so che la maggior parte di loro sarà venuta dalla Francia in coincidenza con il Pellegrinaggio nazionale annuale. Preghero dunque particolarmente con il popolo cristiano di questo Paese, per le intenzioni dell'intera Nazione francese e per coloro che hanno l'incarico di governarla e di servirla. Conosco il suo passato, i suoi meriti e gli sforzi dei vostri concittadini - cristiani o non cristiani - oggi come ieri, affinché resti degna delle sue tradizioni di libertà e di fraternità e della sua giusta preoccupazione per la pace fra i diversi Paesi del mondo. Immagino, altresi, le difficoltà che essa incontra e alle quali ciascuno deve far fronte secondo le proprie responsabilità spirituali e civili. Senza negare la complessità dei problemi economici e sociali, è necessario considerare in primo luogo la grave posta spirituale che li sottende, come dicevo solo due mesi fa nel mio Paese: la loro corretta soluzione implica la fedeltà di ognuno alla propria coscienza, una coscienza ben educata a discernere il bene e il male, desiderosa di giustizia, di amore e di verità; una coscienza rispettosa del mistero di Dio, che solo può dare un senso pieno alle esigenze morali, così come all'esistenza stessa: una coscienza sensibile al messaggio del Vangelo, trasmesso dalla Chiesa di generazione in generazione in seno alla vostra Nazione e che ha segnato dei suoi valori la cultura, l'arte e i costumi. Lourdes è precisamente quella fonte in cui la coscienza diviene o ridiviene limpida e ritrova il suo primitivo orientamento, con Maria, così venerata in questo Paese e da così lungo tempo come a Puy, a Fourvière e in tanti altri luoghi.

E' dunque un momento privilegiato quello che sto per vivere qui, per il progresso della Chiesa e per il bene della Francia, che chiedo a Dio di benedire per intercessione di "Nostra Signora"!

Data: 1983-08-14 Data estesa: Domenica 14 Agosto 1983

Arrivo a Lourdes (Francia)

Titolo: Lourdes, città mariana con vocazione universale

Signor Sindaco, le sue gentili parole mi toccano profondamente, e il dono di questa magnifica medaglia d'oro della città di Lourdes contribuirà a richiamare in me il felice ricordo di questa visita. Lasciate che esprima la mia più viva gratitudine.

La prego di scusarmi se non prolungo la visita della vostra bella città, ricca di testimonianze del passato e di moderne strutture. Da buon pellegrino, devo recarmi innanzitutto nella cinta dei santuari che la brevità del mio soggiorno mi costringerà a lasciare troppo presto. Ma so quanto le autorità municipali di Lourdes e i vari servizi della città hanno saputo realizzare per far fronte all'enorme afflusso dei pellegrini, oggi come in altre circostanze. Poiché, senza dimenticare gli altri aspetti della vita della vostra città, si può ben dire che l'esistenza di Lourdes è stata sostanzialmente modificata da quando gli imprevedibili eventi del 1858 hanno attirato folle di credenti, sani e malati, da tutti i Paesi.

La storia ci riferisce che, nella sua città, Bernadette Soubirous incontro, da principio, molte difficoltà per essere fedele alla missione ricevuta da Maria; oggi la sua testimonianza, meglio documentata, è ancor più commovente.

In ogni caso, da molto tempo, i responsabili della città hanno capito quali servizi i pellegrini attendevano da loro. E non ignoro, signor sindaco, la parte attiva che lei e il Consiglio municipale avete. Non soltanto dovete risolvere numerosi problemi pratici che i pellegrini pongono quotidianamente. Ma il fatto che la vostra città ha acquisito il titolo di città mariana a livello universale, esige che sia facilitato, sotto tanti aspetti, il compito spirituale che la Chiesa deve assolvere in questo luogo.

Ringraziando lei, ringrazio anche tutti i lourdiani che partecipano a questa accoglienza, e soprattutto gli albergatori che devono dare prova, con tutto il personale, di una grande disponibilità, durante i periodi di attività più intensa - come questo - o, al contrario, più calma. Insieme, voi siete gli eredi di una tradizione di ospitalità verso i pellegrini che caratterizza la regione dei Pirenei e che risale senza dubbio ai tempi dei pellegrinaggi verso San Giacomo di Compostella. I pellegrini non sono turisti come gli altri; molti sono di condizioni modeste; e soprattutto hanno esigenze particolari in ciò che concerne il rispetto della loro peregrinazione religiosa.

Dio ha dato a questa città una tanto nobile vocazione! Possano i suoi abitanti, che ne sono legittimamente fieri, rispondervi sempre altrettanto nobilmente! Che la Vergine vi aiuti! E dico ai lourdiani: che il Signore vi benedica, voi e le vostre famiglie!

Data: 1983-08-14 Data estesa: Domenica 14 Agosto 1983

Alla Grotta di Massabielle - Lourdes (Francia)

Titolo: Conversione e penitenza per un mondo che ha perso il senso del peccato

Dio sia benedetto! Si, sia benedetto Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, per aver disposto qui, per la Bigorre e i Pirenei, per la Francia, per la Chiesa intera questo luogo di preghiera, di incontro di credenti, di riconciliazione! Dio sia benedetto per aver fatto qui scaturire, da 125 anni, insieme con la piccola sorgente di Massabielle, una fonte viva dove la fede si ritempra, dove i corpi e le anime guariscono, dove il senso della Chiesa si fortifica! Dio sia benedetto perché ha voluto ancora una volta realizzare tutto questo per mezzo della Vergine Maria, che qui attira le folle, come attiro Bernadette, per condurle a Cristo! Sia benedetta la Madonna, che ci ottiene tante grazie e che ha permesso anche a me, dopo l'attentato in cui sono stato salvato, di venire finalmente sin qui, per attingere a mia volta alla sorgente e qui radunare i fedeli, secondo la missione di Pastore universale affidata all'apostolo Pietro.

E ringrazio voi, cari fratelli e sorelle, per aver risposto così numerosi all'invito di questo pellegrinaggio, grazie per tutto ciò che avete preparato, grazie per la vostra accoglienza! Oltre monsignor Donze - l'amato arcivescovo di questo luogo - che ringrazio di cuore per il suo toccante indirizzo di benvenuto - saluto l'Episcopato di Francia e tutti i Vescovi che da numerose Nazioni si sono uniti a loro! Saluto i sacerdoti, che trovano qui un posto privilegiato per il loro ministero di formazione alla fede, alla preghiera, alla riconciliazione, e in modo speciale i cappellani, che ogni giorno animano i pellegrinaggi. Saluto i religiosi, le religiose, le persone consacrate, la cui testimonianza di amore donato è essenziale nella Chiesa! Saluto le persone e le associazioni che si dedicano al servizio dei malati, pellegrini a questo Santuario. Saluto tutti i fedeli, i padri e le madri di famiglia, le persone anziane, gli infermi e i malati, che in questo luogo devono essere sempre in grande onore. Saluto i poveri di ogni categoria, per i quali la città mariana di Lourdes deve essere particolarmente accogliente, come ben l'aveva compreso monsignor Rodhain, fondatore del "Secours Catholique" e della "Cité Saint-Pierre".

Saluto i giovani, ricordando la giovane Bernadette, alla quale la Vergine si rivolse con tanta bontà e confidenza e con tanto rispetto. Saluto tutti coloro che sono venuti qui per vivere la loro fede o alla ricerca della fede, alla ricerca di un supplemento d'anima.

Con tutti voi mi sono fatto pellegrino anch'io! Su questa terra, in certo qual modo, siamo sempre pellegrini e viandanti, come diceva san Pietro (cfr. 1P 2,11). E io desidero vivere con voi una tipica giornata di pellegrinaggio, molto semplicemente, con quelle espressioni e manifestazioni di pietà che ogni giorno qui dimostrano la loro autenticità evangelica ed ecclesiale, la loro adattabilità alle persone e alle folle, la loro fecondità spirituale. Avevo grandemente desiderato questo pellegrinaggio. Dio oggi in mezzo a voi mi esaudisce! Quale messaggio, quale Buona Novella confidarvi fin da questa sera, per orientare tutti i nostri passi? Vi diro semplicemente: la Vergine senza peccato viene in aiuto dei peccatori!


GPII 1983 Insegnamenti - Al Cardinale Roger Etchegaray - Città del Vaticano (Roma)