GPII 1985 Insegnamenti - Arrivo all'aeroporto - Nairobi (Kenya)

Arrivo all'aeroporto - Nairobi (Kenya)

Titolo: Il Congresso eucaristico segno di maturità cristiana

Signor presidente, egregi membri del governo, sua eminenza cardinal Otunga e miei fratelli vescovi, diletti fratelli e sorelle in Cristo, amato popolo del Kenya.


1. Sono lieto di posare nuovamente il mio piede sulla vostra amata terra. Le entusiastiche accoglienze che mi riservaste cinque anni orsono rimangono vive nella mia mente e nel mio cuore. E ora ho ancora una volta il piacere di sperimentare la vostra calda ospitalità, di camminare in mezzo a voi come un amico e come un fratello, di posare con gioia gli occhi sui volti sorridenti dei vostri bambini, sui volti forti e fieri dei vostri giovani, sui volti cordiali dell'intera famiglia del Kenya.

Ringrazio sua eccellenza il presidente per il suo cordiale benvenuto.

Esso è una conferma del reciproco rispetto e della reciproca stima che hanno sempre caratterizzato le nostre relazioni, rispetto e stima di cui sono profondamente grato. Saluto cordialmente tutti i cittadini di questo Paese: gli anziani e i capi delle comunità locali, i giovani, gli ammalati e i sofferenti, e in particolar modo le famiglie, spina dorsale della vostra società. Desidero che le mie parole vi portino i profondi sentimenti di amore e fratellanza per ciascuno di voi che riempiono il mio cuore.


2. E' davvero una gioia essere di nuovo in Kenya, questa volta con il principale obiettivo di prendere parte al 43° Congresso eucaristico internazionale. Come voi sapete, è questa la prima volta che un Congresso eucaristico ha luogo nel cuore del continente africano. Esso è stato reso possibile grazie alla disponibilità e all'ospitalità di tutto il popolo del Kenya e dei suoi governanti, come anche grazie alla generosa collaborazione dei vescovi e dei fedeli locali. Esso è allo stesso tempo un segno del raggiungimento di un nuovo stadio di maturità e vigore nella vita della giovane e fiorente Chiesa africana.

Le preghiere e i sacrifici di tanti missionari che vennero qui e la spontanea cordialità di coloro che ricevettero il messaggio del Vangelo stanno ora producendo ricchi e meravigliosi frutti. La Chiesa d'Africa entra in una nuova èra, in cui sarà chiamata sempre di più a espandersi generosamente oltre le frontiere nazionali e continentali, e mettere le proprie risorse e i propri doni al servizio della Chiesa universale. Quel che voi avete ricevuto come un dono ora desiderate darlo in dono. La Chiesa di ogni angolo della terra si unisce a voi con gioia in questo nuovo stadio di dinamismo vitale e missionario. Una prova tangibile di questa nuova èra è offerta dall'attività dell'Istituto superiore cattolico per l'Africa orientale, che inaugurero formalmente qui a Nairobi nel corso di questi giorni.


3. Il Congresso eucaristico, che ha portato a Nairobi pellegrini da ogni parte del mondo, richiama la nostra attenzione su due realtà centrali per la comunità cristiana: l'Eucaristia e la famiglia. Nell'Eucaristia noi commemoriamo gli eventi più importanti della vita di Gesù Cristo: l'ultima cena con gli apostoli, la passione e la morte sulla croce, la risurrezione e l'assunzione in gloria, la sua perdurante presenza nella Chiesa per mezzo della potenza dello Spirito Santo.

Nell'Eucaristia, sotto le sembianze del pane e del vino, noi cristiani entriamo in comunione con colui che professiamo essere il Salvatore e il Redentore di tutta l'umanità.

Il Congresso eucaristico ci invita anche a riflettere su quel fondamentale elemento della società e della Chiesa che è la famiglia, ossia l'indissolubile comunione d'amore del marito, della moglie e dei figli che sono il frutto di questa unione. Senza una sana vita familiare non ci può essere stabilità sociale in alcun Paese, né vita vigorosa all'interno della Chiesa. La famiglia cristiana è come la Chiesa in miniatura. Unita in Cristo per mezzo del Battesimo e dell'Eucaristia, la famiglia è la prima scuola di preghiera e fede, e dei valori fondamentali della vita umana. E il sacramento del matrimonio è così strettamente legato alla vita della Chiesa che l'amore di marito e moglie è un simbolo del vero amore di Cristo per la Chiesa.

Per me, come successore di Pietro e primo pastore della Chiesa cattolica, è una grande gioia giungere in Kenya in occasione del 43° Congresso eucaristico internazionale. Per mesi abbiamo pregato per una sua favorevole riuscita. Sono lieto di essere ora qui a Nairobi, per unirmi in questo grande evento ecclesiale, ai miei fratelli e sorelle in Cristo, alla Chiesa del Kenya e di tutta l'Africa, ai pellegrini giunti qui da ogni continente.


4. Sono lieto, inoltre, che questa visita mi consenta di incontrarmi con i tanti cristiani e membri di altre religioni con i quali partecipiamo della comune dignità di figli dello stesso Dio e Padre celeste. E così anche attendo con impazienza di visitare il Centro per il programma ambientale delle Nazioni Unite, e di incontrarmi con coloro che lavorano al Centro per gli insediamenti umani delle Nazioni Unite. In un'epoca in cui il progresso dei mezzi di trasporto e di comunicazione rende il nostro mondo sempre più piccolo, noi siamo testimoni di un crescente bisogno di dialogo e di cooperazione fra individui e fra nazioni. La Chiesa intende sempre offrire il suo sostegno alle iniziative che vanno incontro a queste aspettative. La Chiesa incoraggia tutti gli sforzi tesi a promuovere l'unità, la fratellanza, e la pace.

Intendo ringraziare tutti coloro che sono venuti oggi a darmi il benvenuto. E' bello essere con voi. Prego che il Signore vi benedica, e che le parole del profeta Isaia possano essere un'esatta descrizione delle vostre famiglie: "ll mio popolo abiterà in una dimora di pace, di abitazioni tranquille, in luoghi sicuri" (Is 32,18). La pace sia col Kenya!

Data: 1985-08-16 Data estesa: Venerdi 16 Agosto 1985





Messa con celebrazione di matrimoni - Nairobi (Kenya)

Titolo: Costanza e sforzo per approfondire la comunione coniugale

"Ci fu uno sposalizio a Cana in Galilea e c'era la madre di Gesù. fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli" (Jn 2,1-2).

Cari fratelli e sorelle in Cristo.


1. Oggi è per me una grande gioia annunciarvi il tema principale del Congresso eucaristico di Nairobi: "L'Eucaristia e la famiglia cristiana". Sono profondamente lieto di poter rivolgere le mie parole in modo particolare alle giovani coppie che stanno per essere unite in matrimonio e ai numerosi altri giovani che sono riuniti in questo stadio. La lettura del Vangelo di san Giovanni ci aiuta a entrare in questo tema e a comprenderne il pieno significato.

Gesù era presente a Cana di Galilea con la coppia di sposi novelli. Egli aveva accettato il loro invito alle nozze. Era con loro. Era per loro.

L'Eucaristia è il sacramento in cui Gesù Cristo è con noi oggi in un modo tutto speciale. Egli è in mezzo a noi, per offrire in modo incruento lo stesso sacrificio che offri sull'altare della croce, dando la sua vita per la salvezza del mondo. In questo santissimo sacramento è con noi fino alla fine dei tempi, ed è per noi.


2. Secondo san Giovanni il primo miracolo dell'attività messianica pubblica di Gesù ebbe luogo a Cana in Galilea. E nella sua presenza in quel luogo possiamo vedere un aspetto eucaristico distintivo. In un certo senso la presenza di Cristo alla festa di Cana prefigura la Cena eucaristica. Allo stesso tempo essa richiama la nostra coscienza di cristiani anche al sacramento del matrimonio. Gesù è presente accanto a ogni coppia di novelli sposi; egli è con loro quando essi si impegnano a unirsi per tutta la vita in matrimonio. Gesù riafferma il disegno di Dio nel quale il matrimonio rappresenta la più importante istituzione umana, che risale agli esordi lontani della storia dell'uomo.

Nel libro della Genesi (1,27-28) leggiamo: "Dio creo l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creo; maschio e femmina li creo. Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela, e dominate". Il libro della Genesi mostra l'unità originaria di uomo e donna: fin dall'inizio, Dio li creo "maschio e femmina" e li destino a formare una comunione di persone che fosse feconda. "Egli li chiama a partecipare in modo speciale del suo amore e della sua facoltà di Creatore e di Padre, per mezzo della loro libera e responsabile cooperazione nella trasmissione del dono della vita umana" (FC 28). Uniti nella visione di Dio e partecipi della sua speciale benedizione, l'uomo e la donna erano destinati a regnare su tutto l'universo creato. E dunque vediamo che l'istituzione del matrimonio coincide con l'originaria creazione dell'uomo e della donna.


3. In un'occasione, discutendo con i farisei, il Signore Gesù non solo riaffermo l'insegnamento riguardante il matrimonio che si trova nel libro della Genesi, ma lo riconfermo con particolare enfasi. Egli disse: "Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi" (Mt 19,6). Dunque il mistero del matrimonio istituito dal Creatore "dal principio" dell'esistenza della razza umana, come fondamento del suo futuro, è riconfermato da Cristo. Egli pone su di esso il sigillo del Vangelo, il sigillo della nuova alleanza nel suo sangue (cfr. Lc 22,20).

E' per questo che in ogni epoca la Chiesa ha insegnato e continua a insegnare l'immutabile verità che il matrimonio è indissolubile. Le coppie che liberamente ricevono questo sacramento, come avviene qui oggi pomeriggio, stabiliscono un'inscindibile unità. Dopo essere divenuti creature nuove nelle acque del Battesimo, nel matrimonio assurgono a segni viventi dell'immutabile amore di Cristo per la Chiesa. Il loro reciproco amore, il loro amore coniugale, può durare fino alla morte, e non per loro merito o per la loro tenacia ma per opera della grazia di Cristo che lavora dentro di loro.


4. Il fatto che noi troviamo Gesù di Nazaret assieme alla coppia di sposi novelli a Cana di Galilea proprio agli inizi della sua attività messianica, parla in modo molto eloquente. Equivale a una dichiarazione profetica che da quel momento in poi egli sarà con tutte le coppie che, attraverso il voto del matrimonio, divengono ministri del sacramento della loro vita in comune. Egli è presente con loro per mezzo della sua grazia. Questa grazia è il salvifico potere di Dio, il suo dono, che rende la vita umana - in questo caso la vita matrimoniale - degna dell'uomo, degna dei figli di Dio.


5. Molto significativo è anche il miracolo compiuto a Cana, il primo segno del regno messianico. Gesù trasforma l'acqua in vino. così facendo egli trasforma e nobilita la bevanda che sarà servita agli invitati del banchetto matrimoniale. Ciò che ancora è più eloquente è questo: la verità del Vangelo e la grazia del sacramento del matrimonio trasforma e nobilita tutta la vita matrimoniale se la coppia si uniforma fedelmente a questa verità, se collabora con questa grazia! 6. Soprattutto, ciò che è nobilita è l'amore coniugale, quell'amore pienamente umano che è unito al divino, e che è per il bene di entrambi, marito e moglie.

Esso "conduce gli sposi al libero e mutuo dono di sé, provato da sentimenti e gesti di tenerezza, e pervade tutta quanta la vita dei coniugi" (GS 49). E' un amore simile a quello che san Paolo descrive nella prima Lettera ai Corinzi, che abbiamo ascoltato nell'odierna liturgia: "La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1Co 13,4-7).


7. Il frutto dell'amore fedele è la comunione delle menti e dei cuori. L'amore di Cristo sulla croce ha superato le divisioni causate dal peccato, e l'amore matrimoniale, che è stato nobilitato nel matrimonio cristiano, partecipa alla potenza dell'amore unificante di Cristo. Tutte le coppie sposate, quindi, e tutte le famiglie cristiane, ricevono la grazia e la responsabilità di divenire una comunità di persone. E' per questo che nella mia esortazione apostolica sul ruolo della famiglia cristiana nel mondo moderno ho affermato; "Suo primo compito è di vivere fedelmente la realtà della comunione nell'impegno costante di sviluppare un'autentica comunità di persone" (FC 18).

Così come la vita cristiana richiede una continua conversione, altrettanto la vita matrimoniale esige che la coppia compia un costante sforzo per approfondire la propria comunione coniugale. Per disegno di Dio esiste una naturale complementarità e attrazione fra l'uomo e la donna. Ma esse devono ancora essere sviluppate e rafforzate dall'amorosa premura di uno nei riguardi dell'altra, e soprattutto dal ricorso alle grazie ricevute nel sacramento. Lo Spirito Santo, lo Spirito di verità e amore, discende sulle coppie sposate in un modo particolare nel sacramento, e le aiuta a superare le imperfezioni e gli egoismi personali e a raggiungere un'ancor maggiore comunione in Cristo.

E' anche importante ricordare qui che "una simile comunione viene radicalmente contraddetta dalla poligamia: questa, infatti, nega in modo diretto il disegno di Dio quale ci viene rivelato alle origini, perché è contraria alla pari dignità personale dell'uomo e della donna, che nel matrimonio si donano con amore totale e perciò stesso unico ed esclusivo" (FC 19). Nel Vecchio Testamento la poligamia era talvolta tollerata. Ma nella nuova alleanza il nostro Salvatore ha restituito il matrimonio alla sua originale dignità di comunione di un uomo e una donna.


8. Assieme a questo compito di formare una comunione di persone, mariti e mogli svolgono anche un ruolo vitale al servizio della vita umana, in particolare per via dello speciale onore e onere che è loro peculiare di dare al mondo dei figli e di educarli. La vocazione del matrimonio richiede grande sacrificio e generosità da parte di entrambi, marito e moglie. Il reciproco dono di sé è necessario per qualsiasi unione matrimoniale felice. E il segno più grande di questo mutuo altruismo si ha quando la coppia accetta di buon grado i figli e li alleva nella conoscenza e nell'amore di Dio. Come insegna il Concilio Vaticano II: "Di conseguenza il vero culto dell'amore coniugale è tutta la struttura familiare che ne nasce, senza trascurare gli altri fini del matrimonio, a questo tendono, che i coniugi, con fortezza d'animo, siano disposti a cooperare con l'amore del Creatore e del Salvatore, che attraverso di loro continuamente dilata e arricchisce la sua famiglia" (GS 50). E' per questo che atti contrari alla vita come la contraccezione e l'aborto sono sbagliati e indegni di mariti e mogli onesti.


9. Proprio a causa di questo ruolo cruciale che le famiglie giocano nella società e nella Chiesa, e causa delle molte minacce e ostacoli che si frappongono oggi a una stabile vita familiare, la preparazione dei giovani al matrimonio è oggi più necessaria che mai in passato. E' importante porre l'accento sulla natura interpersonale del legame matrimoniale, costruito su un'autentica stima della dignità di ambedue, uomo e donna, e della loro naturale complementarità. I giovani che fanno piani per il loro futuro devono essere resi edotti dei continui sforzi che si richiedono per mandare avanti questa relazione interpersonale unica, che riposa sul reciproco rispetto e sulle verità, su un'aperta comunicazione e sulla disposizione ad ascoltare la mente e il cuore.

Forse c'è stato un tempo in cui la famiglia e la comunità locale preparavano abbastanza bene i giovani al matrimonio, ma in molti luoghi oggi viene fornita una ben scarsa preparazione. Non si dovrebbe dunque dare per scontato che i giovani e le giovani siano sempre consapevoli dei requisiti di base di una ben ordinata vita familiare. Essi possono nutrire gravi dubbi e timori riguardo alla loro capacità di vivere in accordo agli ideali cristiani del matrimonio. Essi dovrebbero perciò essere accuratamente istruiti circa la grazia del matrimonio, il ruolo del sacramento nella missione della Chiesa, e la sua relazione con gli altri sacramenti, in particolar modo l'Eucaristia e il sacramento della Penitenza.

Altrettanto importante è una corretta comprensione della natura della sessualità e della responsabile paternità e maternità, che tenga conto anche dei metodi di pianificare naturalmente la famiglia e delle ragioni del loro uso.

A questo proposito, vorrei ripetere quanto dissi ai vescovi del Kenya all'epoca della mia precedente visita pastorale nel vostro Paese: "Siate certi della mia solidarietà con voi in questo difficile impegno di preparare diligentemente i giovani al matrimonio, di continuare a proclamare l'unità e l'indissolubilità del matrimonio, e di invitare con rinnovato slancio i fedeli ad accettare e sostenere con fede e amore la celebrazione cattolica del sacramento del matrimonio. Perché un programma pastorale di questa natura ottenga successo occorrono pazienza e perseveranza, e una salda convinzione che Cristo è giunto per "fare nuove tutte le cose" (Ap 21,5)".


10. Il Congresso eucaristico di Nairobi - il secondo Congresso eucaristico internazionale nel continente africano, il primo nel cuore dell'Africa - è un grande invito al banchetto del Signore. In questo banchetto si rinnova il mistero della nostra redenzione per mezzo della crocifissione e della risurrezione di Cristo, e tutti noi siamo uniti in Cristo e attraverso Cristo gli uni con gli altri, come fratelli e sorelle: figli dello stesso Padre.

Allo stesso tempo, questo invito eucaristico al banchetto pasquale della nostra salvezza ci dovrebbe richiamare in modo particolare il sacramento del matrimonio, che è consacrato all'Eucaristia. Nell'Eucaristia si trova la fonte di vita e di santità di ciascuno, e in particolare per i mariti, le mogli e le loro famiglie, per le giovani coppie che si sposano oggi e per tutti i giovani del Kenya.


11. Oggi dunque tutti coloro che prendono parte al Congresso eucaristico di Nairobi sono stati invitati a Cana di Galilea. Riflettendo sulla festa nuziale di Cana di Galilea, tutti i mariti, le mogli e tutte le famiglie possono pienamente rendersi conto che Gesù Cristo, Gesù nell'Eucaristia, è con loro, fra loro e per loro. Gesù è presente per mezzo della sua Chiesa apostolica così come a Cana egli fu presente assieme agli apostoli. Egli è presente in special modo grazie all'intercessione di Maria, Madre di Cristo.

Fu Maria che chiese a suo Figlio di compiere il miracolo di mutare l'acqua in vino. E' lei che ora chiede a suo Figlio di santificare l'amore umano; ella chiede a lui di garantire alle coppie sposate la grazia dell'autentico amore coniugale, amore che è fedele fino alla morte e che diviene sia per i genitori sia per i figli il grande dono della vita umana. Ed è ancora lei, Maria, che dice a tutti i mariti e mogli e a tutte le famiglie: "Fate quello che vi dirà" (Jn 2,5).

Cari fratelli e sorelle, cari sposi e genitori, diletti giovani del Kenya: accogliete Gesù nelle vostre comunità! Accogliete il Redentore del mondo! Ascoltate le parole di Maria, perché Maria vi condurrà a Cristo! Ed è Cristo che offre a voi, la gioventù di questa terra, il meraviglioso dono dell'Eucaristia. E' lui, Gesù Cristo, che proclama a voi la verità del matrimonio e dell'amore umano.

E' lui, Gesù Cristo, che offre a voi, giovani del Kenya, la pienezza della vita, la vita eterna, in unione con la santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen. Data: 1985-08-17 Data estesa: Sabato 17 Agosto 1985





Chiusura del Congresso eucaristico - Nairobi (Kenya)

Titolo: Proclamare davanti a tutti la verità salvifica dell'Eucaristia

Sua eccellenza il presidente della Repubblica del Kenya, cardinal Otunga e fratelli tutti nell'episcopato, cari mariti e mogli che rinnovate le vostre promesse matrimoniali, cari fratelli e sorelle in Cristo; diletti pellegrini di tutti i continenti del mondo.


1. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto" (Jn 12,24). Queste parole furono pronunciate dal Signore Gesù mentre pensava alla sua morte. E' lui in primo luogo quel "chicco di grano" che "cade in terra e muore" Il Figlio di Dio, della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, fu fatto uomo. Egli entro nella vita degli uomini e delle donne comuni come il Figlio della Vergine Maria di Nazaret. E infine egli accetto la morte sulla croce come sacrificio per i peccati del mondo. Precisamente in questo modo il chicco di grano muore e produce molto frutto. E' il frutto della redenzione del mondo, il frutto della salvezza delle anime, la potenza della verità e dell'amore come principio di vita eterna in Dio. In questo senso la parabola del chicco di grano ci aiuta a capire ii vero mistero di Cristo.


2. Nello stesso tempo, il chicco di grano che "cade in terra e muore" diventa la promessa del pane. Un uomo raccoglie dai suoi campi le spighe di grano che sono cresciute dal semplice chicco e, trasformando il grano raccolto in farina, con essa fa il pane che è nutrimento per il suo corpo. In questo modo la parabola di Cristo sul chicco di grano ci aiuta a capire il mistero dell'Eucaristia.

Infatti, all'ultima cena, Cristo prese il pane nelle sue mani, lo benedisse e pronuncio queste parole: "Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto per voi". Ed egli distribui agli apostoli il pane spezzato che era divenuto in modo sacramentale il suo proprio corpo. In modo simile egli compi la transustanziazione del vino nel proprio sangue, e, distribuendolo agli apostoli, disse: "Prendete e bevete, questo è il calice del mio sangue, il sangue della nuova ed eterna alleanza. Esso sarà versato per voi e per tutti in remissione dei vostri peccati". E aggiunse: "Fate questo in memoria di me".


3. E' così che il mistero di Cristo ci è stato tramandato per il tramite del sacramento dell'Eucaristia: il mistero del Redentore del mondo che sacrifico se stesso per noi tutti, offrendo il suo corpo e il suo sangue nel sacrificio della croce. Grazie all'Eucaristia si adempiono le parole del nostro Redentore: "Non vi lascero orfani, ritornero da voi" (Jn 14,18).

Attraverso questo sacramento egli ritorna sempre da noi. Non siamo orfani. Egli è con noi! Nell'Eucaristia egli porta a noi anche la sua pace, e ci aiuta a superare le nostre debolezze e i nostri timori. E' proprio come egli aveva annunciato: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore" (Jn 14,27).

E quindi, fin dal principio, i discepoli e i testimoni del nostro Signore crocifisso e risorto "erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere" (Ac 2,42).

Essi rimasero fedeli "nella frazione del pane". In altre parole, l'Eucaristia costituiva il vero centro della loro vita, il centro della vita della comunità cristiana, il centro della vita della Chiesa. così è stato fin dal principio a Gerusalemme. così è stato ovunque siano stati introdotti la fede nel Vangelo e l'insegnamento degli apostoli. Di generazione in generazione è stato così, fra popoli e nazioni differenti. così è anche stato nel continente africano, fin dal primo momento in cui il Vangelo raggiunse queste terre per opera dei missionari, e produsse i suoi primi frutti in una comunità raccolta per celebrare l'Eucaristia.


4. Oggi questa comunità unita in Cristo si estende su quasi tutto il continente.

Questa comunità di settanta milioni di persone è un grande segno della fecondità dell'Eucaristia; la potenza del Vangelo di Cristo è stata rivelata all'Africa. Dal sorgere del sole al suo tramonto, il nome del Signore è invocato sul suolo africano. I figli e le figlie dell'Africa trasmettono fedelmente gli insegnamenti degli apostoli, e l'Eucaristia continua a essere offerta per la gloria di Dio e per il benessere di ogni essere umano su questo continente. La grande rigogliosità della vita religiosa e l'esistenza di milioni di famiglie cristiane sono la prova che il chicco di grano ha prodotto molto frutto a gloria del sangue di Gesù e a onore di tutta l'Africa.


5. Un'altra espressione della maturità della comunità cristiana e della crescita della Chiesa è il fatto che per la prima volta un Congresso internazionale eucaristico ha luogo nel cuore del continente africano: il mondo intero ringrazia Dio per il 43° Congresso eucaristico internazionale di Nairobi.

Oggi questo Congresso tocca il suo apice. Da questa "Statio orbis" l'Africa, unita attraverso i suoi vescovi, raccolta attorno al successore di Pietro, proclama davanti al mondo intero la verità salvifica dell'Eucaristia.

Questo Congresso è come un grande riflesso di quella prima comunità cristiana di Gerusalemme che fu "assidua nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere" (Ac 2,42).

Il mistero dell'Eucaristia è annunziato con gioia dal Congresso eucaristico davanti a tutta la Chiesa e al mondo intero. Nel messaggio che questo Congresso annuncia al mondo c'è una forte e chiara eco delle parole di Cristo: "Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno" (Jn 6,51).


6. Il messaggio del Congresso eucaristico contiene il mistero stesso dell'Eucaristia, un invito all'amore. Durante la prima Eucaristia, la sera prima di donare a noi la sua vita sulla croce, il nostro Salvatore disse ai suoi discepoli: "Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Jn 13,34-35).

L'amore di Cristo, che è ricevuto come un dono, deve a sua volta essere dato come un dono. L'amore di Cristo, elargito a noi in abbondanza nel pane e nel calice, deve essere diviso con i nostri simili: con il nostro prossimo che è povero o senza casa, con il prossimo che è ammalato o si trova in prigione, con il nostro prossimo che appartiene a una differente tribù o razza o che non crede in Cristo.


7. L'invito di Cristo ad amarci, che ci viene ancora una volta rivolto in questo Congresso eucaristico, è indirizzato prima di tutto alla famiglia cristiana. E' come se il Signore parlasse a ogni singolo membro della famiglia. Mogli, che amiate vostro marito come Cristo ha amato voi. Mariti, amate le vostre mogli "come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa" (Ep 5,25). "Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto...

E voi, padri, non inasprite i vostri figli, ma allevateli nell'educazione e nella disciplina del Signore" (Ep 6,1-4). Prendete a modello la Sacra Famiglia di Nazaret: la purezza e l'amorosa tenerezza di Maria, la fedeltà e l'onestà di Giuseppe, e la sua dedizione al lavoro quotidiano, l'umiltà e l'obbedienza di Gesù.

E l'invito di Cristo all'amore assume un particolare rilievo nel campo dell'amore coniugale. La piena e indissolubile unione di marito e moglie si esprime al meglio nel reciproco dono di sé. Le coppie che cercano costantemente di amarsi e aiutarsi vicendevolmente partecipano in modo speciale della vita della santissima Trinità. Esse riflettono come uno specchio il sempre fedele amore di Dio per il suo popolo. L'amore matrimoniale è fecondo, e questa fecondità si mostra esemplare nei figli. E ogni figlio reca con sé un rinnovato invito ad amarsi con ancor più grande generosità. 8. Nutrire, vestire e prendersi cura di ciascun figlio richiede molto sacrificio e duro lavoro. Oltre a ciò, i genitori hanno il dovere di educare i loro figli. Come afferma il Concilio Vaticano II: "Questa loro funzione educativa è tanto importante che, se manca, può a stento essere supplita. Tocca infatti ai genitori creare in seno alla famiglia quell'atmosfera vivificata dell'amore e della pietà verso Dio e verso gli uomini, che favorisce l'educazione completa dei figli in senso personale e sociale. La famiglia dunque è la prima scuola delle virtù sociali, di cui appunto hanno bisogno tutte le società" (GE 3).

Mentre l'amore matrimoniale è unico nella sua più intima espressione di dono di sé, esso è anche caratterizzato dalla facoltà di accogliere generosamente i figli e di estendersi in sollecitudine e dedizione ai membri della famiglia allargata, alla comunità locale e all'intera società. La famiglia cristiana adempie a un ruolo chiave nelle piccole comunità cristiane e nella vita e nella missione della Chiesa.

Mentre nessuna famiglia è immune dal peccato e dall'egoismo, e dalle tensioni che queste due cose provocano, ciò può essere perdonato e superato per l'intercessione dello Spirito Santo, e la famiglia può contribuire all'impegno della Chiesa per la riconciliazione, l'unità e la pace.


9. L'invito di Cristo all'amore, rivolto alla famiglia cristiana, può essere visto in una nuova prospettiva qualora considerato alla luce della prima lettura dell'odierna liturgia. Il Signore dice al suo popolo per mezzo del profeta Osea: "Ti faro mia sposa per sempre, ti faro mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore; ti fidanzero con me alla fedeltà" (Os 2,21-22).

La famiglia cristiana è chiamata ad essere un segno nel mondo dell'amore fedele di Dio per il suo popolo. Ma per far ciò, la famiglia cristiana è prima di tutto chiamata ad accogliere e a colmarsi dell'amore di Dio. Perché la famiglia è destinata dalla provvidenza ad essere una comunità in dialogo con Dio. E' per questo che la preghiera e i sacramenti dovrebbero assolvere a un ruolo fondamentale nella vita familiare.

Importantissimo fra tutti è l'Eucaristia, nella quale l'alleanza d'amore di Cristo con la Chiesa è commemorata e rinnovata, e nella quale un marito e una moglie trovano forza e nutrimento per la loro stessa alleanza matrimoniale.

Il sacramento della Penitenza offre ai membri della famiglia la grazia necessaria per la conversione e per superare qualsivoglia divisione che il peccato abbia prodotto nella casa. "Mentre nella fede scoprono come il peccato contraddica non solo l'alleanza con Dio, ma anche all'alleanza dei coniugi e alla comunione della famiglia, gli sposi e tutti i membri della famiglia sono condotti all'incontro con Dio "ricco di misericordia", il quale, elargendo il suo amore che è più potente del peccato, ricostruisce e perfeziona l'alleanza coniugale e la comunione familiare" (FC 58).

La preghiera è essenziale nella vita di ogni cristiano, ma la preghiera della famiglia ha un suo posto speciale. Dal momento che essa è una forma partecipativa di preghiera, deve essere modellata e adattata alle particolarità e alla composizione di ciascuna famiglia. Poche attività influiscono su una famiglia quanto la preghiera in comune. La preghiera alimenta il rispetto per Dio e il rispetto reciproco. Essa pone le gioie e i dolori, le speranze e le delusioni, ogni evento e ogni situazione, nella prospettiva della divina misericordia e provvidenza. La preghiera della famiglia apre il cuore di ciascuno al Sacro Cuore di Gesù, e aiuta la famiglia a essere più unita, e ancora più pronta a servire la chiesa e la società.


10. L'Eucaristia è il sacramento della vita. Essa riempie l'animo umano di vita divina, ed è il pegno della vita eterna. Per mezzo dell'Eucaristia Cristo ci ripete continuamente le stesse parole che pronuncio durante la sua passione e morte: "Nella casa del Padre mio vi sono molti posti... io vado a prepararvi un posto; quando saro andato e vi avro preparato un posto, ritornero e vi prendero con me, perché siate anche voi dove sono io" (Jn 14,23).

La celebrazione eucaristica ci eleva dalla routine della vita quotidiana. Essa guida ed eleva spiritualmente il nostro sguardo. L'Eucaristia ci aiuta qui e ora "tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede" (He 12,2). Essa ci aiuta anche a tenere presente nella mente l'ultimo traguardo della corsa che iniziammo nel Battesimo, l'autentico scopo della nostra vita, il nostro destino ultimo. Cristo ci vuole con lui per sempre nell'eternità; ci vuole per sempre nella casa del Padre, dove ha preparato un posto per noi.

L'Eucaristia accresce il nostro desiderio di pienezza di vita e unità in Cristo che troveremo nel cielo soltanto. E l'Eucaristia è una sicura promessa di ottenerla.


11. Cari fratelli e sorelle, cardinal Otunga e fratelli vescovi e sacerdoti, diletti religiosi uomini e donne, genitori, bambini e giovani, gente sola e anziani, tutti voi che prendete parte a questo Congresso eucaristico con la vostra presenza fisica o spirituale: la Chiesa di Gesù Cristo, che ha messo ovunque radici sulla terra, offre al mondo con gioia e gratitudine, per mezzo del mio ministero di Vescovo di Roma e successore di Pietro, il messaggio eucaristico di questo Congresso.

La Chiesa vede in questo Congresso un risultato importante di tutto il lavoro missionario e pastorale svolto fin dai primi tempi dell'evangelizzazione del continente africano, e per questo risultato essa loda e ringrazia il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Allo stesso tempo, attingendo alla giovane e genuina fede dell'Africa, l'intera Chiesa desidera rinnovare il suo zelo missionario proprio come il Concilio Vaticano Il manifesto venti anni orsono; perché la Chiesa è per sua stessa natura missionaria! Possa Cristo nell'Eucaristia, come "il chicco di grano" caduto sul suolo d'Africa, produrre nel suo corpo, la Chiesa, molto frutto di vita eterna! Amen. Data: 1985-08-18 Data estesa: Domenica 18 Agosto 1985



GPII 1985 Insegnamenti - Arrivo all'aeroporto - Nairobi (Kenya)