GPII 1990 Insegnamenti - Al presidente della Repubblica - La Valletta (Malta)

Al presidente della Repubblica - La Valletta (Malta)

Titolo: La Chiesa sia messa in grado di agire per adempiere la missione

Signor Presidente, Signor Primo Ministro, Signor oratore, Onorevoli membri del Governo, del Parlamento e degli Organi Giudiziari, Distinti membri del Corpo Diplomatico, Signore e Signori,


1. Sono particolarmente contento di avere questa opportunità di rivolgermi a voi all'inizio della mia visita a Malta. Essendo il primo Papa che mette piede su queste isole, sono cosciente del significato della mia visita, non solo per i membri della Chiesa Cattolica, ma per l'intera nazione maltese. All'alba dell'era cristiana, i vostri antenati ricevettero il Vangelo di Gesù Cristo tramite la predicazione dell'Apostolo Paolo, mentre si trovava in viaggio per Roma. Nei secoli seguenti, la fede insegnata e professata in comunione con il Successore di Pietro si è saldamente radicata nella vita e nella cultura del popolo di Malta. Mi auguro che la presenza del Vescovo di Roma tra di voi ricorderà l'eccezionale e durevole contributo che la fede cristiana ha dato, e continua a dare, nel formare la vostra identità come nazione e per promuovere la sua crescita.

La ringrazio dal più profondo del cuore, Signor Presidente, per le sue cordiali parole di benvenuto, e per aver facilitato la realizzazione di questa visita. Mi rallegro di questa opportunità di rendere omaggio alla fede del popolo maltese, di proclamare il Vangelo e celebrare l'Eucarestia in comunione con i Pastori e con i fedeli delle Chiese di Malta e di Gozo. Nel corso della mia visita, spero di incoraggiare e sostenere quanti, in mezzo alle sfide e alle occasioni offerte dal tempo presente, proseguono nel loro impegno verso il grande retaggio dei valori cristiani che la vostra nazione ha ricevuto dalle generazioni passate, e che resta il pegno sicuro del suo continuo sviluppo futuro. Come portatori dell'antica tradizione della fede, ai cattolici di Malta viene chiesto con insistenza, in questa vigilia del Terzo Millennio cristiano, di approfondire la loro consapevolezza di questa tradizione, applicando la sapienza e la capacità di approfondimento, che ne sono proprie, al compito di edificare una società moderna degna sotto ogni aspetto della loro nobile terra.


2. Nel nostro tempo, assistiamo a un crescente consenso intorno all'idea che la vita sociale e politica delle nazioni debba essere fondata sull'assoluto rispetto della dignità inalienabile e dei diritti di ogni persona umana, indipendentemente dalla razza, dal credo religioso o dalle opinioni politiche. In due guerre mondiali, così come nei grandi mutamenti che stanno ora avvenendo nell'Europa dell'Est e centrale, abbiamo visto interi popoli rifiutare delle strutture di potere che, di fatto, negavano o tradivano le loro legittime aspirazioni a vivere in un ordine sociale caratterizzato dalla libertà, dalla giustizia e dalla pace.

Come ben sapete, il compito di stabilire un simile ordine sociale esige una grande pazienza, chiaroveggenza e maturità morale. Oltre a tutto il resto, esso richiede ad ogni individuo e gruppo sociale un costante impegno al perseguimento del bene comune. E' inoltre richiesta una ferma volontà d'incoraggiare il dialogo nel rispetto fra tutti i settori della vita nazionale, promuovendo al tempo stesso leggi e scelte politiche volte a salvaguardare la libertà e la dignità di ogni cittadino, in particolare nei confronti degli svantaggiati e dei più deboli, dei diritti della famiglia e dei lavoratori. Per concludere, l'impegno di una nazione in rapporto a questi valori verrà giudicato sulla base degli sforzi da essa compiuti per garantirli, attraverso la diffusa partecipazione al processo democratico, l'equa amministrazione della giustizia e la promozione di un forte senso di solidarietà sociale.

Ho fiducia che questi valori continueranno ad ispirare lo sviluppo futuro del vostro Paese. Mi auguro inoltre che i dirigenti della nazione - legislatori, pubblici funzionari, membri del sistema giudiziario, uomini politici - come anche i gruppi privati e i singoli cittadini, vigilino affinché tali principi non vengano mai sacrificati a tendenze che potrebbero emergere dall'influenza di idee e modelli di comportamento estranei alla tradizione cristiana di Malta.


3. Avendo sempre svolto una parte attiva nella vita della nazione, la Chiesa Cattolica desidera offrire il proprio contributo al progresso del popolo maltese.

Attingendo alla propria esperienza plurisecolare nel fornire assistenza sia agli individui che alla società, la Chiesa che è in Malta è profondamente consapevole del suo dovere di interpretare i segni dei tempi alla luce del Vangelo e di rispondere alle occasioni e alle sfide di oggi in modo consono alla sua missione religiosa. Come sottolineato dai Vescovi in occasione del Concilio Vaticano II, nessuna ambizione terrena spinge la Chiesa (cfr. GS 3) e "non desidera affatto intromettersi nel governo della città terrena" (AGD 12).

Al contrario, essa è impegnata a proseguire il lavoro di Cristo adoperandosi fedelmente per la salvezza di tutta l'umanità e di ogni individuo, "considerato nella sua unità e nella sua totalità, corpo e anima, cuore e coscienza, pensiero e volontà" (GS 3).

Nel testimoniare l'amore di Gesù Cristo la Chiesa si adopera per unire tutti gli uomini di buona volontà in uno spirito di rispetto reciproco e di autentica solidarietà (cfr. GS 40). Nell'adempiere al suo ministero, essa "risana ed eleva la dignità della persona umana, (...) consolida la compagine dell'umana società e conferisce al lavoro quotidiano degli uomini un più profondo senso e significato" (op. cit., GS 40). In verità, restando fedele alla sua identità e alla sua missione, la Chiesa è convinta "di poter contribuire molto, con i singoli suoi membri e con tutta intera la sua comunità, a umanizzare di più la famiglia degli uomini e la sua storia" (GS 40).

Di conseguenza, è interesse di ognuno che la Chiesa per prima, insieme a coloro che si preoccupano sinceramente del bene dei singoli e della società, s'impegni a mantenere la propria autonomia d'azione. E' importante che la Chiesa sia libera nelle sfere istituzionali e amministrative, che sia esente da ogni sorta di pressione, ostacolo o manipolazione indebita. In altre parole, è indispensabile che la Chiesa sia messa in grado di agire con efficacia nell'adempiere alla sua missione verso tutti gli uomini, dimostrando di essere veramente la Madre di tutti i battezzati (cfr. LG 64) e, in un certo senso, di tutta l'umanità. Seguendo le indicazioni del Concilio Vaticano II, la Chiesa, solidale con l'intera famiglia umana, esprime il suo amore verso questa famiglia instaurando con essa un dialogo su tutti i problemi che la affliggono (cfr. GS 3).

A questo proposito, non posso esimermi dal notare i risultati positivi del dialogo costante tra il Governo Maltese e la Santa Sede, quest'ultima operante in stretta collaborazione con i Vescovi di Malta. Finora, questo dialogo ha dato i suoi frutti, in accordi che esprimono e promuovono dei valori costituenti una parte essenziale del patrimonio storico, culturale e istituzionale di Malta, e mettendo, al tempo stesso, la Chiesa in condizione di continuare a offrire il suo contributo a tale patrimonio in pieno accordo con il suo carattere distintivo e con i requisiti della sua legge universale. Sono fiducioso che verranno presto conclusi ulteriori accordi su materie di interesse comune, rispettando i più alti principi di libertà, giustizia e democrazia.


4. All'interno della comunità internazionale, Malta è ampiamente rispettata per le sue iniziative volte a rafforzare la comprensione, la cooperazione, la pace e il benessere tra i popoli. Sono lieto di esprimere anche l'apprezzamento della Santa Sede per queste iniziative.

La presenza tra di voi di molti Diplomatici accreditati presso la Repubblica di Malta riflette l'alta stima che la vostra nazione gode all'interno della comunità internazionale. Ringraziandoli per la loro gentile presenza, sia al mio arrivo, sia a questa cerimonia, chiedo loro di trasmettere ai loro rispettivi Capi di Stato, Governi e popoli i miei cordiali saluti e i migliori auguri.

Illustri membri del Corpo Diplomatico: è mia fervente speranza che i vostri sforzi per promuovere reciproche relazioni armoniose tra le vostre nazioni e la Repubblica di Malta portino un contributo duraturo alla sicurezza e al progresso sia del Mediterraneo che di tutto il mondo.

Signore e signori: sono profondamente grato per la cortesia e l'ospitalità con le quali mi avete accolto. Continuando la mia visita pastorale, invoco di cuore su di voi e su tutto il popolo di Malta la Benedizione di Dio Onnipotente.

(Traduzione dall'inglese)

Data: 1990-05-25

Venerdi 25 Maggio 1990

Ai fedeli nel Santuario di Mellieha - La Valletta (Malta)

Titolo: Trasmettere il lievito del Vangelo all'intera società maltese

Cari fratelli e sorelle in Cristo,


1. Sono lieto di avere questa opportunità di incontrare i genitori e i parenti dei sacerdoti, dei religiosi e dei laici di Malta impegnati nell'opera pastorale all'estero. La risposta impegnata di tanti fra i figli e le figlie di Malta alla chiamata del Signore è causa di grande gioia, e reca testimonianza della fecondità spirituale della fede Cristiana che l'Apostolo Paolo porto in queste isole tanto tempo fa. A nome della Chiesa tutta ringrazio ciascuno di voi per tutto ciò che avete fatto tramite la vostra preghiera, il vostro incoraggiamento e il vostro sacrificio per aiutare questi uomini e queste donne a discernere ed abbracciare la volontà di Dio nelle loro vite.

E' giusto che ci riuniamo in preghiera a Mellieha, il pio antico Santuario Mariano dell'isola di Malta.

Nell'Annunciazione, la Vergine di Nazareth accetto liberamente l'invito di Dio a diventare la Madre di suo Figlio (cfr. Lc 1,38). Dopo l'Ascesa del Signore nostro al cielo, Maria si riuni con gli Apostoli in preghiera mentre aspettavano la venuta dello Spirito Santo che Gesù aveva annunciato di inviare (cfr. Atti 1,14). Nello svolgersi del misterioso piano di salvezza di Dio, noi sappiamo che la Madre di Gesù aveva un ruolo privilegiato. Confidando nel suo amore e nella sua protezione materna, non esitiamo a raccomandare alle sue preghiere le intenzioni di coloro che hanno seguito il comando di Cristo: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo" (Mc 16,15).


2. Cari amici, la riunione odierna è una occasione per tutti noi di ricordare con gratitudine il ruolo della famiglia cristiana nell'incoraggiare le vocazioni dei suoi membri e nel progredire della missione della Chiesa.

Il Concilio Vaticano II ci ricordava che la famiglia può veramente essere definita una "Chiesa domestica" (cfr. LG 11) poichè riflette molti degli aspetti dell'intero corpo dei credenti. Come comunità di fede, amore e speranza, la famiglia dovrebbe essere, in modo veramente speciale, "uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cui il Vangelo si irradia" (EN 71).

Si può affermare che uno dei motivi per cui le vostre famiglie hanno dato così tanti missionari alla Chiesa è che avete un vivo senso della vostra dignità e missione come membri battezzati del Corpo di Cristo, inviati per portare il messaggio evangelico a tutti coloro che incontrate? Ogni Cristiano può ritenere valide per se stesso le parole di San Paolo: "Guai a me se non predicassi il Vangelo!" (1Co 9,16). Anche in un Paese come Malta, dove la fede cattolica si è sviluppata per secoli, vi è necessità che in ogni generazione vi siano uomini e donne che, tra le circostanze ordinarie della vita quotidiana, facciano conoscere ai loro vicini il mistero dell'amore di Dio come è stato rivelato in Gesù Cristo.

Possano le famiglie cristiane continuare a trasmettere il lievito del Vangelo alla intera società Maltese!


3. L'Apostolo Pietro ci esorta ad essere dei "buoni servitori della varia grazia di Dio" (1P 4,10), usando i doni che abbiamo ricevuto per il bene reciproco.

Ricordando la generosità con la quale i molti missionari di Malta banno condiviso la fede che ricevettero per primi, possiamo veramente ringraziare Dio per l'abbondante messe che ha raccolto per mezzo della loro testimonianza. Oggi vi sono diverse centinaia di sacerdoti, religiosi e laici di Malta che stanno portando la luce di Cristo in Australia, nell'America del Nord e del Sud, in Africa, in India e in varie parti d'Europa. Inoltre, famiglie Maltesi che sono emigrate stanno fornendo vocazioni ai loro Paesi adottivi, mentre le case religiose Maltesi all'estero stanno ricevendo attualmente vocazioni tra la gente che sono andati a servire.

Rallegrandoci del loro servizio al Signore e alla sua Chiesa, non cessiamo mai di assistere questi missionari con la nostra solidarietà spirituale nella preghiera e nelle opere di penitenza. In particolare, chiediamo a Dio affinchè benedica cento volte tanto (cfr. Mc 10,30) quelli che tra loro affrontano ogni sorta di difficoltà per la causa del Vangelo. E in unione con Maria, preghiamo affinchè il Signore ne formi altrettanti per seguirli nel compito di condurre tutti i popoli alla conoscenza della verità (cfr. 1Tm 2,4), affinchè "la gloria di Dio, che rifulge sul volto di Cristo Gesù, cominci a brillare in tutti gli uomini per azione dello Spirito Santo" (AGD 42).

A voi tutti esprimo il mio profondo affetto nel Signore e imparto la mia particolare Benedizione Apostolica.

(Traduzione dall'inglese)

Data: 1990-05-26

Sabato 26 Maggio 1990

Omelia sul sagrato del santuario di Ta' Pinu - Gozo (Malta)

Titolo: Le famiglie si affidino alla protezione e alla cura di Maria

Cari fratelli e sorelle in Cristo,


1. "L'anima mia magnifica il Signore" (Lc 1,46). Queste parole piene di gioia, tratte dal Salmo Responsoriale della liturgia di oggi, furono pronunciate per la prima volta dalla Beata Vergine Maria mentre rifletteva sulle "grandi cose" che Dio aveva fatto per lei ed il suo Popolo Eletto. Ed è tanto più appropriato che la Chiesa a Gozo faccia eco al canto di lode di Maria in questo Santuario di Nostra Signora Ta' Pinu, mentre celebriamo l'antica fede del popolo di Malta e di Gozo e ci rallegriamo nel vincolo della comunione della Chiesa che li ha sempre legati alla Santa Sede! In questo momento, durante la prima Messa che celebro dal mio arrivo a Malta, ringrazio per le molteplici benedizioni che Dio ha concesso agli abitanti di queste isole dal momento in cui l'Apostolo Paolo per primo predico il Vangelo tra di voi. Nel salutarvi tutti nell'amore del Signore, vi assicuro della mia preghiera affinché la pace di Cristo trovi sempre una dimora nei vostri cuori e nelle vostre case. Esprimo la mia gratitudine al Vescovo Cauchi per le sue parole di benvenuto che hanno dato voce alla fede tradizionale del popolo di Gozo, all'amore profondo verso la sua stupenda terra, alla speranza che la benedizione della natura che Dio ha destinato a tutta l'umanità possa essere salvaguardata a beneficio delle generazioni future.


2. Stamani celebriamo la comunione con la Chiesa di ogni tempo e di ogni luogo, quella Chiesa nella quale la Beata Vergine Maria spicca quale figura preminente (cfr. LG 53). In questo venerato Santuario di Nostra Signora Ta' Pinu, rendiamo grazie a Nostro Signore Gesù Cristo per l'amorosa presenza e la protezione della sua Vergine Madre che le Chiese di Malta e di Gozo hanno sperimentato nel corso della loro storia. Per molti secoli, i fedeli di queste isole si sono avvicinati a Maria nella preghiera ed hanno ricercato la sua amorevole intercessione affinché li aiutasse nelle loro necessità e li confortasse nelle loro preoccupazioni. Nel rivolgersi a Maria, benedetta tra le donne, essi hanno fatto eco alle parole dell'Angelo Gabriele nell'Annunciazione (cfr. Lc 1,28), ed hanno compiuto la profezia che Lei stessa aveva annunciato a Elisabetta, sua parente: "D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata" (Ibidem Lc 1,48).

In un modo molto speciale Maria è stata la patrona delle famiglie Cristiane di Malta e di Gozo, poiché queste hanno cercato di adempiere il loro unico compito nel disegno di Dio per la salvezza della stirpe umana. Possiamo essere fiduciosi che, con un amore materno, Maria non ha esitato ad intercedere per le generazioni di genitori e figli, ispirando loro quel timore del Signore che è l'inizio della saggezza (cfr. Ps 110,10) ed accompagnandoli nel loro pellegrinaggio di fede.

Anche oggi le famiglie di Malta devono affidarsi alla protezione ed alla cura materna di Maria, poiché si trovano di fronte a nuove sfide nel compimento della loro missione vitale verso gli individui e verso la società tutta! Nel piano di Dio la famiglia è il luogo nel quale i bambini imparano cosa significhi essere individui responsabili e membri di una comunità più vasta, il luogo nel quale essi incontrano per la prima volta le virtù dell'amore generoso e del sacrificio di sé, ed il luogo nel quale essi per la prima volta arrivano a comprendere il mistero dell'amore di Dio così come è espresso nell'amore dei loro genitori. Essendo la famiglia la "prima e vitale cellula della società" (AA 11), la salute spirituale delle famiglie sarà sempre la misura fondamentale della forza di una società. Possano le famiglie di Malta e di Gozo non esitare mai a rivolgersi a Maria, Madre della Sacra Famiglia di Nazareth e Madre di tutta l'umanità secondo la grazia (cfr. LG 62), quale guida sicura in mezzo alle sfide ed alle prove della vita!


3. Nel Vangelo della Messa di oggi siamo invitati a riflettere sull'assistenza materna di Maria nella missione divina del Figlio. San Giovanni ci racconta che alle nozze di Cana, guando Gesù inizio il suo ministero pubblico trasformando l'acqua in vino, opero il miracolo su esortazione della Madre, che era preoccupata dalle necessità degli invitati. Nel corso degli anni, meditando su questo brano della Scrittura, la Chiesa è arrivata a comprendere come le parole fiduciose dette da Maria ai servitori - "Fate quello che vi dirà" (Jn 2,5) - sono una misteriosa indicazione sul privilegiato ruolo materno di Maria nell'intera economia della grazia di Cristo. Come Madre, "Maria si pone tra suo Figlio e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze" (RMA 21).

Nella sua amorevole sollecitudine per il prossimo, pone tutti i bisogni dell'umanità nell'ambito del potere salvifico di Cristo.

Alla fine del Vangelo di Giovanni, Maria appare ancora una volta, questa volta ai piedi della Croce. Quale immagine più forte della profonda unione spirituale con la missione redentrice del proprio Figlio avrebbe potuto offrirci l'Evangelista? Quando dalla Croce Gesù dice al Discepolo che amava "Ecco la tua madre!" (Jn 19,27), affida Maria, a noi, ad ognuno dei suoi discepoli, perché sia anche la nostra Madre. Ai piedi della Croce, Maria è pienamente rivelata come Madre della Chiesa, Mater Ecclesiae, invitando ognuno di noi ad affidarci alle sue preghiere. Non esitiamo mai a rivolgerci a Lei! Quante volte, nelle vostre famiglie, vi sentite impotenti di fronte a situazioni critiche ed apparentemente senza soluzione? Quante persone considerano uno sforzo costante il perdonare rancori di vecchia data, o il superare sentimenti radicati di collera, ostilità, gelosia o risentimento? Quante persone desiderano disperatamente qualcuno che amano per abbandonare un modo di vita o un modo d'agire che, sanno, condurrà soltanto a frustrazione e infelicità? E quante volte i nostri cuori vanno a qualcuno che è invischiato nelle fatiche del tormento mentale o di un dolore amaro che non trova consolazione? In momenti come questi non dovremmo noi riporre la nostra fiducia nell'intercessione amorevole di Maria, fiduciosi che la più disperata delle situazioni umane può essere trasformata dal potere salvifico di Gesù, il quale in risposta alla sua richiesta ha trasformato l'acqua in vino, ed è morto sulla Croce per farci vivere in eterno?


4. La collaborazione di Maria al mistero del disegno di Dio, così come si rivela nell'Incarnazione di suo Figlio, invita tutti i genitori e i figli cristiani a considerare la loro propria vocazione ad essere collaboratori del mistero della grazia di Dio che opera nelle loro famiglie. La nostra fede ci insegna che ogni vita umana, che inizia al momento del concepimento, è un dono del Creatore ed è dotata di infinito valore ai suoi occhi. La nostra fede ci ricorda che tutti gli esseri umani sono stati creati ad immagine e somiglianza di Dio ed hanno ricevuto una vocazione ed un destino che troveranno il loro pieno compimento al di là di questa esistenza terrena, in una comunione di vita ed amore con la Santa Trinità.

La fede ci insegna anche che siamo uniti a tutti i membri della stirpe umana in una profonda solidarietà morale; che le nostre azioni e le nostre scelte non hanno conseguenze soltanto per noi stessi, ma per gli altri, e che saremo giudicati secondo la misura del nostro amore ed interesse per i più umili fra i nostri fratelli e sorelle.

Non è nella vita della propria famiglia che la maggior parte delle persone arrivano ad imparare la magnifica verità che si cela dietro queste profonde affermazioni della fede cristiana? Purtroppo è facile che gli individui e le famiglie siano tanto presi dalle tante ansie della vita quotidiana da non riuscire a porre le loro vite in una prospettiva spirituale, e a riscoprire la verità della loro vocazione. Tutto ciò è molto triste, poiché senza uno spirito di preghiera e meditazione non possiamo discernere la volontà di Dio su di noi, rivolgerci a Lui in amore ed obbedienza, e sperimentare così la felicità e la pace per le quali Egli ci ha creati! Per questa ragione vi incoraggio tutti a pregare costantemente (cfr. 1Th 5,17), specialmente all'interno delle vostre famiglie, in umile atto di ringraziamento per tutto quello che Dio ha fatto per voi nella sua bontà.

Chiedetegli ogni giorno di aiutarvi a rimanere fedeli alla vocazione che vi ha affidato in Cristo! Non abbiate paura di porgergli tutte le vostre speranze, i vostri bisogni, le vostre preoccupazioni. Genitori, pregate per i vostri figli, perché possano crescere nella nuova vita ricevuta nel Battesimo. Figli, pregate per i vostri genitori, perché anche voi avete un ruolo da svolgere nel renderli santi (cfr. GS 48). Inoltre, come membri di una famiglia più grande, pregate in unione al Corpo di Cristo in tutto il mondo, per le necessità dell'umanità intera: per i malati e gli oppressi, per i Capi delle Nazioni, per coloro che operano per la giustizia e la pace tra i popoli, e per coloro che promuovono la gestione responsabile dell'ambiente. Pregate per tutti coloro che in qualsiasi modo rendono gloria a Dio servendo con umiltà i bisogni dei loro fratelli e sorelle. Ed in qualsiasi luogo voi lavoriate: in casa, nei campi o in mare, nella fabbriche o nell'industria crescente del turismo a Malta, offrite il vostro lavoro al Signore quale sacrificio gradito, in preparazione all'avvento del suo Regno! Nel passato, la fervente vita familiare ha costituito una solida base alla stabilità ed allo sviluppo armonioso della società. Al giorno d'oggi le famiglie di Malta e di Gozo possono continuare a riconoscersi in questa importante sfida? La vostra società, come molte altre, non è immune da una specie di disorientamento spirituale causato da rapidi cambiamenti sociali e dalla attrazione di sistemi di valori e modi di comportamento che si muovono in senso inverso alle profonde convinzioni che hanno plasmato la vostra identità di popolo.

Nell'invocare oggi l'intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Riconciliazione e Regina della Pace, io chiedo a tutti voi di pregare insieme a me affinché le famiglie di Malta siano il crogiuolo nel quale la vostra società possa forgiare un rinnovato impegno ai valori del Vangelo che sono la sua eredità più preziosa dal passato!


5. così "la Chiesa cammina nel tempo verso la consumazione dei secoli e muove incontro al Signore che viene; ...procede ricalcando l'itinerario compiuto dalla Vergine Maria, la quale "avanzo nella peregrinazione della fede e serbo fedelmente la sua unione col Figlio fino alla Croce"" (RMA 2). Fratelli e sorelle: mentre voi cercate di perseverare nel vostro personale pellegrinaggio di fede, io raccomando le vostre famiglie alla protezione materna e alle preghiere di Maria. Possa, Lei che "serbava nel suo cuore" (Lc 2,51) il mistero dell'amore di Dio rivelatosi nella vita di suo Figlio, guidare i genitori ed i figli affinché rispondano pienamente alla vocazione che essi hanno ricevuto come figli e figlie di Dio, redenti da Cristo e rinati nello Spirito Santo (cfr. Jn 3,5).

Possa Lei guidare i Pastori della Chiesa nella catechesi e nel ministero verso i giovani e verso coloro che si preparano al matrimonio. E possa guidare tutti coloro che in qualche modo sono responsabili del benessere pubblico, così che possano rispettare ed appoggiare la vita della famiglia con leggi sagge e prudenti, rifiutando come pericoloso per il bene della società tutto ciò che potrebbe ignorare o rifiutare il piano di Dio per la famiglia e diminuire il rispetto per il dono della vita umana.

Mentre continuiamo la celebrazione dell'Eucaristia in questo Santuario dedicato a Maria la Madre di Dio dall'amore e dalla devozione di generazioni di Cattolici di Malta, possano le nostre voci essere unite alla sua nel ringraziare Dio per le molteplici grazie che ha concesso al suo popolo a Malta ed a Gozo: "Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente!".

Si, "l'Onnipotente ha fatto grandi cose" tra di noi! Egli ha fatto "grandi cose" per tutto il suo popolo! Amen.

(Traduzione dall'inglese)

Data: 1990-05-26

Sabato 26 Maggio 1990

Durante l'agape fraterna con i vescovi - Victoria (Malta)

Titolo: Vita spirituale e preghiera generano numerose vocazioni

Non posso che felicitarmi e restare ammirato per le vocazioni a Malta, specialmente in questa diocesi di Gozo: tante vocazioni in una diocesi piccola.

Questo dice a voi tutti, alla vostra comunità: il Signore ci invia nel mondo. In genere, le vocazioni sacerdotali non sono sufficienti. In alcune parti del mondo sono molto scarse: per esempio in America Latina, dove si conta un sacerdote per diecimila fedeli, nelle realtà più ottimistiche. Questo naturalmente crea difficoltà e crea anche un altro "appetito": non quello della tavola, ma quello delle sètte, che vogliono così conquistare il popolo non sufficientemente nutrito dall'Eucaristia e dalla Parola di Dio.

Allora, ringrazio la provvidenza e la grazia di Dio per questa abbondanza di vocazioni nella vostra Malta, e specialmente in questa diocesi di Gozo. Nello stesso tempo, auguro alla Chiesa universale, specialmente ad alcune Regioni di questa Chiesa, di potervi imitare. Non so quale soluzione sarebbe più opportuna: forse, appunto, prendere come criterio delle vocazioni quello dell'"appetito". Cominciare dal "buon appetito"... Forse questi ragazzi, questi seminaristi, in America Latina e altrove, anche in Europa, non hanno un "buon appetito" sufficiente. Bisogna cambiare, bisogna migliorare il loro appetito...

Allora, quando faro dopo un'altra visita ad un Paese dove la situazione delle vocazioni non è così fiorente, diro quello che ho detto qui. Diro al vescovo e agli altri: forse voi non prendete in considerazione sufficientemente questo criterio del "buon appetito". Questa gente latinoamericana, o occidentale, europea, non ha un "buon appetito" sufficiente; allora, come può avere vocazioni? Ma questo non è il criterio unico. Ci sono altri criteri più sublimi e più, direi, essenziali, sostanziali. Io penso che questi criteri sono presenti anche qui, a Malta, a Gozo, e sono i criteri della vita spirituale, della preghiera, della comunità cristiana, a cominciare dalla famiglia. Questi criteri portano avanti le vocazioni. Vi auguro che questo processo così positivo possa durare anche nelle future generazioni... Cercate di essere tutti vicini a Gesù.

Data: 1990-05-26

Sabato 26 Maggio 1990

Durante la visita alla cattedrale - Victoria (Malta)

Titolo: Dedicarsi ancora e sempre con vigore all'evangelizzazione

Caro Vescovo Cauchi, Fratelli e sorelle,


1. "Sia lodato Gesù Cristo". E' con grande gioia che ripeto queste parole, oggi, in mezzo a voi, poiché è nel nome di Cristo che vengo a Malta come Pastore e come pellegrino. Porto alla Chiesa che è a Gozo l'affetto e i saluti di tutto il Popolo di Dio sparso per il mondo, poiché, in quanto membri del corpo di Cristo, siamo tutti uniti in un vincolo vitale di carità e di pace; siamo tutti uniti nel rendere lode a Cristo, nostro Capo, tramite il potere dello Spirito Santo, per la gloria di Dio Padre.

Sono profondamente grato al Vescovo Cauchi per le sue cordiali parole di benvenuto, e a tutti voi per essere venuti qui oggi per essere vicini al Papa in questa magnifica Cattedrale dedicata all'Assunzione di Nostra Signora in cielo.

Questa chiesa Madre di Gozo, insieme alle altre belle chiese per le quali la vostra Diocesi è conosciuta, innalza le nostre menti e i nostri cuori all'eterna bellezza che è Dio. Esse ispirano preghiera e contemplazione sui misteri della fede.

Ma senza di voi - il Popolo di Dio che forma questa Chiesa locale - senza la vostra fede viva, questi edifici, pur con tutta la loro bellezza, sarebbero vuoti e senza vita. Essi sono solo dei segni esteriori della realtà immensamente più profonda alla quale pensava San Paolo quando scriveva: "Voi siete l'edificio di Dio" (1Co 3,9); "Voi siete edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito" (Ep 2,20-22).


2. Cari amici, la vostra presenza qui oggi esprime sia l'unità che la diversità del tempio spirituale che voi siete. L'intera Diocesi è qui rappresentata: il clero e il popolo, insieme al loro Vescovo. E' proprio in una varietà di ministeri, carismi e stati che voi siete "fatti uno" dallo Spirito Santo nel predicare il Vangelo, professare la fede, celebrare i sacramenti e nell'impegnarvi a essere il sale della terra e la luce del mondo (cfr. Mt 5,13,14). Veramente, come insegna il Concilio Vaticano II, "Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità" (LG 9).

Rendo grazie oggi per la fedeltà con la quale la vostra Chiesa locale "riconosce Dio e lo serve" nella fede cattolica. Voi tutti potete essere fieri delle vostre solide tradizioni religiose del grande numero di sacerdoti e di religiosi delle molte iniziative cattoliche nei campi dell'educazione, della carità e dei servizi sociali dei vari movimenti laicali, come anche del crescente impegno dei laici nella vita diocesana e parrocchiale. In tutti questi modi la Chiesa che è in Gozo è "edificata per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito" (Ep 2,22).

San Paolo sottolinea che "sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti" i Cristiani "crescono per essere tempio santo nel Signore" (Ep 2,20). La crescita è il segno della vita. In qualità di eredi spirituali di coloro che il grande Apostolo evangelizzo a Malta, poco dopo la nascita del Cristianesimo, voi dovete rinnovare il tempio spirituale di Dio attraverso una costante conversione come individui e come comunità, in risposta alle sfide odierne. Essendovi stata affidata la Buona Novella della salvezza, vi esorto a fare il possibile per viverla pienamente e per condividerla con gli altri. Questa è l'opera di evangelizzazione, la grande missione che Cristo ha affidato ai primi Apostoli e che ora affida a voi.


3. Che cosa comporta l'evangelizzazione? A Gozo il compito non consiste tanto nel portare il Vangelo a coloro che non ne hanno mai sentito parlare, quanto piuttosto nel vivere il Vangelo con sempre maggiore perfezione e pienezza, cosicché il debole, l'emarginato e lo scettico non si allontanino da Cristo, ma lo abbraccino insieme al suo dono di salvezza. Nelle parole dell'Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi, l'esperienza di intima comunione fraterna tra membri della Chiesa quali siete voi "non acquista tutto il suo significato se non quando essa diventa testimonianza, provoca l'ammirazione e la conversione, si fa predicazione e annuncio della buona novella" (EN 15).

Né l'evangelizzazione può dichiararsi conclusa quando un'intera società ha accettato il Cristianesimo. Senza quella "crescita" di cui parla San Paolo, la religione può essere rapidamente ridotta a una tradizione vuota. Secondo le parole del nostro Signore e Maestro, un albero si conosce dai frutti (cfr. Lc 6,44), e quindi una società autenticamente cristiana produrrà i buoni frutti dello Spirito, ovvero, "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé", (Ga 5,22-23), come anche la misericordia e il perdono reciproco (cfr. Col 3,12-13). Anche se la pratica di queste virtù comincia nei singoli individui, il fine dell'evangelizzazione è di intrecciare nel tessuto stesso della società e delle istituzioni sociali: nella famiglia, nella scuola, nella politica, nei posti di lavoro, in ogni settore della vita.


4. Fratelli e sorelle, Molti di voi svolgono già un ruolo importante nella vostra Diocesi e nelle vostre parrocchie, come anche nella società. Avete risposto con generosità alle necessità della Chiesa che è in Gozo, e anche all'estero tramite l'opera dei missionari le cui famiglie sono qui oggi. Rivolgo un saluto particolare a queste famiglie e a tutti voi che portate avanti la vita e la missione della Chiesa prestando la vostra opera di ministri straordinari dell'Eucaristia per i malati, come membri dei consigli parrocchiali o delle associazioni impegnate nei vari apostolati, e in molti altri modi ancora. Desidero anche salutare i sacerdoti presenti, che, in collaborazione con il Vescovo Cauchi, conducono il gregge del Signore come Pastori amorevoli e zelanti responsabili dell'apostolato.

A tutti voi rivolgo un invito a dedicarvi ancora con rinnovato vigore al grande compito dell'evangelizzazione. Vi esorto a chiedervi come individui e come Chiesa locale: in che modo il potere risanante e nobilitante del Vangelo può essere portato ad operare sulla vita di Malta oggi? In che modo Cristo è assente dalle vite degli individui e della società? Che altro può essere fatto per cristianizzare le coscienze e per portare la luce del Vangelo ai problemi umani e sociali, a beneficio in particolare dei poveri e dei sofferenti? In che modo si possono far risplendere sempre più luminosi i doni dello Spirito in seno alla Chiesa come un faro per gli altri, specialmente per i giovani? E' affrontando queste sfide che la vera bellezza della casa di Dio aumenterà in mezzo a voi: il "tempio santo in cui venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito" (Ep 2,21). Si, cari amici, voi siete le "pietre vive" (cfr. 1P 2,5) di un edificio spirituale che supera in splendore qualunque cosa che l'arte o l'ingegno umano possano creare. E' un capolavoro dello Spirito Santo, che vi invita a collaborare in parole e opere degne della vostra vocazione cristiana.


5. Su ognuno di voi invoco la Sapienza, dono dello Spirito, affinché possiate discernere con sempre maggiore chiarezza il senso della vostra vocazione e i doveri della vostra missione per la Chiesa e per il mondo oggi.

Con grande affetto imparto la mia Apostolica Benedizione a voi e ai vostri cari, vicini e lontani.

"Sia lodato Gesù Cristo".

(Traduzione dall'inglese)

Data: 1990-05-26

Sabato 26 Maggio 1990


GPII 1990 Insegnamenti - Al presidente della Repubblica - La Valletta (Malta)