GPII 1991 Insegnamenti - Saluto dopo la Messa - Cracovia

Saluto dopo la Messa - Cracovia

Titolo: "Signore salvami perché Tu puoi"

Al termine di questa Eucaristia nel vecchio Mercato di Cracovia, nella celebrazione della quale la Chiesa ha elevato alla gloria dell'altare Aniela Salawa, desidero far risuonare le sue esatte parole. Sono tratte dal Diario. Una frase che sembra particolarmente necessaria in questo momento dopo la S.

Comunione. così scrive, così grida a Cristo Aniela: "Desidero che Tu sia adorato così come sei distrutto". E poi della sua vocazione, o piuttosto della vocazione a lei data da Dio: "Dio aveva per la mia anima alti progetti creandomi a Sua immagine". Queste parole della nostra beata connazionale, originaria di Siepraw ma cracoviana, rimangano nella nostra mente e nel nostro cuore. E' per me un'immensa gioia, aver potuto quest'oggi beatificare in Cracovia Aniela Salawa.

Quante volte ho pregato dinanzi alle sue reliquie, tanto profondamente si sono impresse nella mia mente e nel cuore queste parole: "Signore, vivo per Tua volontà, moriro quando lo vorrai, salvami perchè tu puoi". Forse a questo proposito, tali parole debbono oggi essere ivi pronunciate, nell'anno in cui il Papa è venuto per ringraziare i suoi connazionali in Cracovia per la "Marcia bianca" di 10 anni fa.

E' in questa occasione presente tra i celebranti il Vescovo di Fatima.

Questa riflessione occupa la mia mente sin da quando la Divina Provvidenza e la Madre di Cristo, con Sua intercessione, hanno prolungato di 10 anni questa mia via Crucis. Ed oggi mi trovo qui a condividere con voi tutto ciò che ci ha uniti e che ancora ci lega, ciò che fa di Cracovia il nostro legame, il grande passato di questa città, passato reale e borghese. Di questo è testimone il Wawel, questa Piazza del Mercato, la Basilica della Vergine Maria, il Mercato coperto (Sukiennice), tutto ciò che mi è stato dato, che ho portato con me, per il quale ringrazio voi tutti, cari fratelli e sorelle, miei connazionali, coeredi di questo grande millennio.

Mi rivolgo alla città, alla Chiesa, all'arcidiocesi, a tutte le parrocchie nonchè alle comunità religiose maschili e femminili; mi riferisco a tutti gli abitanti di Cracovia, a coloro che dimorano nelle campagne ed in città, alla gente di Siepraw che oggi celebra questa santa festa, alle persone che giornalmente lavorano con assiduità nelle fabbriche, negli uffici, nelle scuole, nei campi. Mi rivolgo a Nowa Huta, grande centro di lavoro, punto di lotta per l'affermazione della dignità dei lavoratori: quanto ho avuto in comune con questa Nowa Huta, quanto da essa ho potuto apprendere e farne tesoro. L'esperienza acquisita da questi due centri, grazie a Dio, mi è finora sufficiente. Ringrazio tutti, senza eccezione, uomini di cultura, artigiani ed atleti. Tutti! Coloro che costituirono Cracovia ed ancora ne sono parte. Ciascuno di essi è stato presente durante questa santissima Eucarestia, in quest'offerta, da me gioiosamente celebrata in questa Piazza del mercato, per la prima volta in vita mia.

Ricordiamo anche il quarantesimo anniversario della morte del grande Cardinale Metropolita Stefan Sapieha, nostro educatore; noi tutti più anziani lo definiamo così, nostro padre, nostro vero padre. Questo è anche l'anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario del martirio di Maximilian Kolbe nel campo di Auschwitz: proprio allora, in questo periodo, offri la sua vita nel bunker della morte. Tutto ciò si ricompone in un grande insieme che appartiene al passato, che illustra la via per il futuro, insieme a te, beata Aniela da Siepraw.

Quando terminava la tua esistenza, per noi nasceva la seconda Repubblica. Questo noi oggi portiamo all'altare, in questa antica Piazza del Mercato. Ci troviamo all'inizio della terza Repubblica. Raccomandiamo a te, beata Aniela, a tutti i grandi santi, ai beati, ai supremi spiriti della nostra nazione, a tutti costoro raccomandiamo questa terza Repubblica affinchè riesca...

Ti preghiamo, così come feci in occasione del duecentesimo anniversario della Costituzione del 3 Maggio nella Cattedrale di S. Giovanni a Varsavia: insegnaci ad essere liberi! Dio ricompensa tutti per la preghiera comune. Dio ricompensa i cuori.

Dio ricompensa tutti coloro che hanno preso parte alla nostra liturgia cracoviana.

Egli ricompensa tutti i presenti, tutti quelli che sono insieme a noi con il loro cuore, la loro offerta, con la sofferenza, gli ammalati e gli infermi.

Data: 1991-08-13
Martedi 13 Agosto 1991

Dedicazione della nuova parrocchia - Wadowice

Titolo: Il Figlio del Dio vivente ha costruito questo tempio




1. "Tu sei il Cristo (il Messia), il Figlio del Dio vivente" (Mt 16,16).

Ti saluto, terra patria, ti saluto mia città natale sul fiume Skawa.

Qui, in questa Città, in questa antica chiesa parrocchiale, ho udito questa confessione per la prima volta. Essa venne a me dal battistero e dall'altare, dal pulpito e dalla scuola. Era tutta avvolta nella vita della comunità cristiana.

Questa confessione formava la vita, come forma la vita cristiana su tutto l'orbe terrestre. Questa confessione di Pietro mi giunse come un dono della fede della Chiesa. Diede alla mia vita la direzione che ha il suo inizio nel Padre, per aprirsi, per mezzo del Figlio, nello Spirito Santo all'inscrutabile mistero di Dio. Le mani di mia madre mi insegnavano questo mistero congiungendo per le preghiere le piccole mani del bambino, facevano vedere come si fa il segno della croce, il segno di Cristo, che è il Figlio del Dio vivente. Oggi, dopo tanti anni, quanto vi sono grato, madre mia, padre mio e fratello mio! Quanto sono grato a te, antichissima parrocchia di Wadowice. E a voi, sacerdoti, pastori e catechisti... e a voi, compagni d'infanzia, coetanei! Quanto vi sono grato per questa suprema "Iniziazione". Da essa tutto attinge il suo ultimo senso!


2. Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Tu sei il Cristo, crocifisso e risorto: il Cristo Gesù, la pietra angolare, in cui "ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore" (Ep 2,21). Cresce la costruzione della storia della salvezza sul fondamento degli apostoli e dei profeti. In essa tutti siamo "concittadini dei santi e familiari di Dio" (Ep 2,19). Si: Dio è con noi. Colma lo spazio interiore delle nostre anime. Le permea con la sua vita che va oltre i confini della morte terrena. Il Dio illimitato in cui "viviamo, ci muoviamo ed esistiamo" (Ac 17,28), si lascia comprendere in questa costruzione la cui pietra angolare è Cristo, il Figlio consostanziale al Padre. Non sapete che "il Padre è in me e io nel Padre" (Jn 10,38)? Non sapete che il Padre è in me e io in voi? Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente, ha costruito questo tempio che ci comprende ed allo stesso tempo ci supera tutti. L'ha costruito diventando uomo, Figlio di Maria Vergine. L'ha costruito offrendosi nel sacrificio della croce per la redenzione del mondo. Il Suo sacrificio si compie costantemente nel tempio del Dio vivente ed è sacrificio che dà la vita nello Spirito Santo. Questo è il Sacrificio nel quale continua questa vita in virtù della risurrezione di Cristo.

Continua e costantemente si rinnova di generazione in generazione.


3. Ed anche voi, cari fratelli e sorelle, vi state elevando in questa comune edificazione, per costruire la dimora di Dio mediante lo Spirito. E questa edificazione spirituale ha trovato la sua espressione esterna nell'edificio sacro che avete costruito in questa parte della città di Wadowice, perché servisse come luogo di incontro con Dio per la vostra nuova comunità. Come allora l'antico edificio sacrale, al centro della città, è servito a tante generazioni, così ora questa nuova costruzione, comincia a servire alla nuova chiesa parrocchiale.

Esprimo gratitudine a tutti coloro che insieme al vostro pastore don Michele Piosek hanno messo mano a quest'opera. La nuova chiesa si inserisce nel panorama dell'antica Wadowice dal lato della Skawa e delle prime alture dei Beschidi e si colloca non soltanto accanto al vecchio tempio della parrocchia, ma anche accanto alla chiesa dei PP. Carmelitani, dove, all'inizio di questo secolo, era priore il beato P. Rafal Kalinowski (la cui canonizzazione attendiamo ancora quest'anno a Roma). Ma non soltanto questa chiesa: al completo arredamento sacrale di Wadowice appartiene anche la cappella delle Suore della S. Famiglia di Nazaret, e in un certo senso anche la cappella madre dei PP. Pallottini "na Kopcu". Siano grazie a Dio!


4. Come vostro concittadino, nato a Wadowice, e allo stesso tempo servo della Chiesa universale sulla sede di San Pietro in Roma, vi auguro che in questo vostro nuovo tempio suonino costantemente le parole della confessione di Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Auguro che queste parole risuonino qui di generazione in generazione, sempre con la stessa potenza salvifica, come avviene ormai da due millenni. Vi siete scelti infatti S. Pietro come Patrono della vostra parrocchia e di questo nuovo tempio. Quel Pietro al quale Cristo ha detto: "Beato te... A te daro le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Mt 16,17-19). "Beato te...". "Io ti dico: tu sei Pietro - pietra, e su questa pietra edifichero la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa" (cfr. Mt 16-18). Sii benedetto, Pietro, in modo particolare in questo nuovo tempio, il quale, a te intitolato, oggi è stato consacrato e donato al Dio vivente per la gloria della Santissima Trinità.


5. E sii beata tu, Madre, Patrona dell'antica parrocchia di Wadowice, nel mistero della tua presentazione verginale. Trasferisci anche qui questo tuo Mistero, quella presentazione giovanile della futura Madre di Dio. Riempi questa nuova casa di Dio della tua materna presenza. Stringi al tuo cuore i figli e le figlie della nuova parrocchia di Wadowice. Insegna loro il Cristo - come una volta hai rivelato a me in Cristo la pienezza del mistero dell'uomo, della sua dignità e dell'altissima vocazione. Insegna loro Cristo, così come L'hai insegnato al tuo "cavaliere" Massimiliano Maria, il ricordo del cui martirio nel bunker a Oswiecim (Auschwitz) oggi la Chiesa rinnova.

Madre, insegnaci Cristo!

Data: 1991-08-14
Mercoledi 14 Agosto 1991

Saluto al termine della Messa - Wadowice

Titolo: Sono grato a Dio per questo nuovo tempio

Cari fratelli e sorelle, cari abitanti di Wadowice! Prima che la benedizione finale coroni il nostro incontro liturgico, desidero ancora una volta salutare la mia città natale. Desidero ricordare tutti i suoi defunti e che ad un passo da qui riposano nel cimitero. Desidero salutare tutti coloro che oggi la abitano. Sono grato a Dio per aver potuto oggi baciare la soglia della vecchia chiesa di Wadowice ed il bordo del fonte battesimale. Sono grato a Dio per aver potuto oggi consacrare il nuovo templio di Wadowice dedicato a San Pietro. Voglio estendere i miei sentimenti ed i miei saluti a tutti i territori vicini, a tutto il voivodato, a tutta la zona precarpatica della nostra Patria ed infine a tutte le sue regioni. Saluto anche tutti i pellegrini, che sono qui e che provengono da altre località salutando in particolare i sacerdoti diocesani e non e le religiose che risiedono qui. Desidero contemporaneamente salutare tutti i Vescovi ed i sacerdoti che qui sono ospiti. Saluto calorosamente i rappresentanti delle Autorità di quella del voivodato e della cara città di Wadowice.

Oggi mi incontro qui con i miei compagni. Vi sono sia quelli che hanno ricevuto con me l'ordinazione sacerdotale e provenienti dai tre seminari di Cracovia, della Slesia e di Czestochowa. Ma vi sono anche prima di tutto i miei colleghi di ginnasio. L'amicizia con loro risale in alcuni casi fino alla prima classe della scuola elementare. Desidero ringraziare Wadowice per quelle scuole dalle quali ho ricevuto tanta luce, sia da quella elementare, e poi dal magnifico ginnasio di Wadowice intitolato a Marcin Wadowita. Non posso in ciò dimenticare che fra i nostri colleghi nella scuola di Wadowice e nel suo ginnasio, vi erano appartenenti alla religione mosaica, che oggi non sono più fra noi come non c'è più la vecchia sinagoga che si trovava accanto al ginnasio. Per le mani di uno dei nostri colleghi quando fu scoperta una lapide nel luogo in cui si trovava quella sinagoga, ho inviato una speciale lettera. In essa si leggono queste parole: "La Chiesa, ed in essa tutti i popoli e tutte le nazioni, si sentono a voi uniti.

Certamente in primo piano nel vostro popolo appaiono le vostre sofferenze, la sua distruzione, - ricordiamo qui la vicinanza con Oswiecim - quando esse desiderano parlare agli uomini ai popoli ed all'umanità per ammonirli. A nome vostro innalza questo grido di ammonimento anche il Papa, ed il Papa proveniente dalla Polonia ha per questo un particolare motivo, poiché insieme a voi in un certo modo ha vissuto tutto ciò in questa terra natale".

Vedo, vicino all'altare, dei pellegrini originari della zona di Podhale che sono arrivati qui dagli Stati Uniti, dallo Stato dell'Indiana. E sono venuti qui per recarsi a Ludzmierz. Da li porteranno con sé una copia della statua della Madonna di Ludzmierz per la propia comunità americana. Ci rallegriamo per la vostra presenza, compatrioti di oltreoceano. Che la Signora di Podhale sia per voi la stessa negli Stati Uniti come nella zona di Podhale qui in Polonia.

Desidero ancora rivolgermi in modo speciale alla popolazione della regione antistante i monti Tatra, soprattutto gli abitanti di Zakopane dove intendevo essere presente, e se non lo sono la spiegazione devono fornirla le circostanze; io comunque, per un bisogno del cuore e per un sentimento che mi lega a tutta questa terra e specie a questa terra dei pre-Tatra, io desideravo esserci.

Ringrazio voi, abitanti di Zakopane, dell'invito e del suo rinnovamento.

Confidiamo che tutto maturerà in questo senso e che ci sarà un incontro ancora più completo.

Ed è tutto ciò che volevo aggiungere, ciò che il cuore mi impone di aggiungere ancora prima che ci congediamo qui a Wadowice. Desidero portare in modo particolare tutto ciò a Jasna Gora e poi attraverso l'Ungheria fino a Roma.

Desidero portare come uno speciale tesoro della mia vita tutto questo pellegrinaggio attraverso Cracovia, con una breve sosta a Kalwaria, e soprattutto qui a Wadowice, lo voglio portare a Jasna Gora. Desidero portarci tutto ciò e desidero portarci tutti voi, cari fratelli e compatrioti, le vostre cose quotidiane, tutte le nostre cose quotidiane ed i vostri non facili problemi nella III Repubblica che sta nascendo. Tutto ciò desidero portarlo con me. Sappiatelo voi, che avete contribuito alla mia educazione, che tutte queste cose fanno parte del mio cuore e che tutto ciò che serve il bene della mia patria terrena è anche il mio bene. Tutto quello che la distrugge, umilia e sconvolge io lo vivo come una grande sofferenza.

Ora finisco. Dio ve ne renda merito.

Data: 1991-08-14
Mercoledi 14 Agosto 1991

Arrivo al Santuario di Jasna Gora - Ungheria

Titolo: Accogli la nostra moltitudine




1. "Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!" (Lc 11,27).

Insieme con voi tutti, cari giovani, qui riuniti da vari Paesi e Continenti, elevo il mio saluto a Gesù Cristo. Riconosco in Lui il Figlio di Dio, il Verbo eterno del Padre. Saluto il Figlio di Maria con le stesse parole con le quali l'ha salutato quella donna in mezzo alla folla, mentre egli predicava.

Saluto Gesù Cristo benedicendo la sua Madre-Vergine, benedicendo la sua divina maternità. Mediante questa maternità verginale il Figlio di Dio è divenuto uno di noi. Divenne il nostro Maestro e il nostro fratello, per poter essere, per mezzo della croce, sul Golgota, il nostro Redentore; per manifestare nella risurrezione la potenza dello Spirito Santo, che "dà la vita" (cfr. Jn 6,63). Grazie a questa potenza di Dio, che dà la vita, noi siamo stati "chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente" (1Jn 3,1).


2. "Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte". Insieme con voi pronuncio questo saluto ai piedi di Jasna Gora, sulla soglia del santuario che si è iscritto profondamente nella storia di una nazione, e che, allo stesso tempo, si spalanca a tutte le nazioni e a tutti i popoli dell'Europa e del mondo. Voi, giovani, sapete già tutto questo: molti di voi non si trovano qui per la prima volta. Specialmente durante gli ultimi anni avete scelto questa strada quale percorso dei vostri pellegrinaggi a piedi; molto spesso, insieme con i vostri coetanei della Polonia, siete venuti in pellegrinaggio a Jasna Gora. Con la più viva cordialità oggi vi saluto tutti; e vorrei, come quella donna del Vangelo, salutare le vostre madri e i vostri padri, le vostre famiglie, le vostre comunità giovanili, le vostre Patrie. Insieme a voi saluto i vostri Pastori, le vostre guide e i vostri animatori.


3. Nel 1984 inizio nella Chiesa la tradizione della Giornata Mondiale della Gioventù. Partendo in quell'anno da Piazza San Pietro in Roma, stiamo facendo insieme un pellegrinaggio attraverso il mondo. Il nostro percorso di pellegrini ci ha portati prima verso l'America del Sud, a Buenos Aires, capitale dell'Argentina.

Dopo due anni siamo ritornati sulla riva est dell'Atlantico, accogliendo l'invito dell'ospitale Santuario di Santiago di Compostela in Spagna. Lo sviluppo degli eventi, che hanno coinvolto il vecchio continente europeo, fa si che oggi, ancora una volta dopo due anni, ci troviamo a Czestochowa, in terra polacca. Ciò che in questo continente, per lunghe decine di anni, era stato forzatamente diviso, deve ora avvicinarsi dall'una e dall'altra parte, affinché l'Europa cerchi l'unità per il suo futuro e per il bene dell'intera famiglia umana, ritornando alle proprie radici cristiane. Tali radici si trovano sia nell'Occidente che nell'Oriente.

Dall'Occidente (a Compostela) ci siamo ora spostati più vicino all'Est, anche se ci troviamo al centro d'Europa. Si tratta, infatti, di guardare ora al futuro, e questo appartiene a voi, ai giovani. Occorre che prendiate le grandi strade della storia non solo qui, in Europa, ma in tutti i continenti; e che dovunque diventiate testimoni delle beatitudini di Cristo: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9).


4. Cristo, rispondendo al saluto di una donna in mezzo alla folla, dice: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano" (Lc 11,28).

Proprio questo è lo scopo del nostro pellegrinaggio. Siamo venuti qui per ascoltare, insieme a tutta questa grande moltitudine di giovani, la parola di Dio e compierla.

"Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio" (Rm 8,14).

Signora di Jasna Gora, accetta la nostra moltitudine in pellegrinaggio a questo particolare Cenacolo, che vuol essere come il Cenacolo di Gerusalemme, nel quale tu perseveravi in preghiera insieme con gli Apostoli, prima che lo Spirito Santo cominciasse a condurli fino agli estremi confini della terra.

Accogli la nostra moltitudine dalle molteplici lingue. Come allora, nel giorno della Pentecoste, accettasti i pellegrini dalle varie nazioni e lingue, accogli così anche noi; degnati di essere con noi. Degnati di guidarci sulla via della fede alla sequela di Cristo, sulla medesima via, quella stessa in cui lo Spirito Santo ti ha introdotta per prima.

Impetra per noi che "ardano i nostri cuori", come avvenne per i discepoli di Emmaus, mentre Cristo ci parla e ci "spiega le Scritture" (cfr. Lc 24,32) affinché le "grandi opere di Dio" (cfr. Ac 2,11) diventino ancora in noi e per mezzo di noi la parte e l'eredità della generazione che entra nel terzo Millennio della storia.

(Al termine del suo discorso, Giovanni Paolo II ha salutato i giovani presenti.

Qui di seguito pubblichiamo le parole rivolte dal Papa ai pellegrini italiani e la nostra traduzione dei saluti agli altri gruppi di giovani:) Vi saluto con affetto, carissimi giovani! In questa collina di luce, dove forte è l'invito alla fede e alla conversione del cuore, Maria vi accoglie con Materna premura. Madonna "dal dolce volto", Ella distende da questo antico Santuario il suo sguardo vigile e provvidente su tutti i popoli del mondo, desideroso di pace.

Di questo mondo voi, giovani, siete l'avvenire e la speranza. Proprio per questo Cristo ha bisogno di voi: per far giungere in ogni angolo della terra il Vangelo della salvezza. Siate disposti e pronti a compiere tale missione con vero "spirito di figli". Siate gli apostoli, siate i messaggeri generosi della soprannaturale speranza che dà nuovo slancio al cammino dell'uomo.

Cari giovani di lingua francese, sono felice di essere in mezzo a voi.

Al termine del vostro lungo cammino, vi saluto molto cordialmente. Grande è la mia gioia davanti alla testimonianza di fede che questa immensa riunione fraterna esprime. Nella libertà dei figli di Dio, voi siete venuti per manifestare la vostra fedeltà al messaggio d'amore del Vangelo, per accogliere il dono della speranza, per rinnovare il vostro desiderio di servire l'unità e la solidarietà della famiglia umana. Voi contare sull'aiuto della Madre del Signore, Madre della Chiesa. Che queste giornate vi ispirino a rispondere con coraggio agli appelli del Signore lungo tutto il vostro cammino! Offro un cordiale saluto a tutti i giovani di lingua inglese. Mentre ci raduniamo a Jasna Gora per celebrare questa Giornata Mondiale della Gioventù, prego che ognuno di voi possa crescere nell'amore a Dio nostro Padre, che ci ha fatti suoi figli e figlie in Gesù Cristo e che ci ha dato lo Spirito Santo.

Possano la preghiera e l'amicizia che sperimentate in questo pellegrinaggio rendervi capaci di meglio apprezzare gli stupendi doni dello Spirito Santo e rafforzarvi nel vostro impegno di artefici di una nuova "civiltà dell'amore" in ogni società. Come la Vergine Maria, possiate sempre conoscere la gioia che nasce dalla contemplazione della bontà divina all'opera nei vostri cuori.

Con grande gioia vi saluto, cari giovani di lingua tedesca che siete venuti dalle vostre terre per prendere parte a questo incontro mondiale presso la "Madonna Nera" di Czestochowa.

Abbiamo ricevuto uno spirito di figli che ci unisce gli uni agli altri come sorelle e fratelli e che ci ha condotto qui tutti insieme e che con la grande speranza riposta in Maria, la Madre del Signore, ci invita a pregare affinchè il Signore rafforzi la nostra speranza in un mondo giusto e pacifico.

Il Signore Onnipotente desidera effondere su questo pellegrinaggio la sua benedizione ed inviare la potenza del suo Spirito.

Un saluto cordiale e affettuoso ai giovani amici della Spagna e dei diversi Paesi dell'America Latina. Siete presenti qui a Czestochowa come portatori della chiamata di speranza e di vita sorta sul monte del Gozo (Santiago de Compostela) due anni or sono. Che nei vostri giovani cuori non si plachino mai l'entusiasmo e la gioia di seguire Gesù Cristo nostra unica via, nostra sublime verità, ragione della nostra vita.

Condividete con tutti i giovani in tutti i Paesi, nell'Europa senza frontiere, gli ideali di fraternità e di amore che faranno del nostro mondo un luogo più umano, più giusto e solidale. Grazie, molte grazie per la vostra presenza e per le vostre preghiere A voi giovani che venite dal Brasile, dal Portogallo, come anche dall'Africa e dell'Asia, desidero dire che la Vergine Nera di Jasna Gora apre maternamente le sue braccia, in questi giorni in cui si sta concludendo la VI Giornata Mondiale della Gioventù, desiderando ripetervi col suo affetto di Madre: "Giovani, non abbiate paura di essere santi". Lei, la Vergine pura, vi dice: "Non abbiate paura di aprire i vostri cuori a Dio e alla Sua Chiesa. Siate protagonisti della nuova evangelizzazione, la speranza della Chiesa del Terzo Millennio dell'Era cristiana".

E il Papa desidera dirle per voi: "Madre, benedici tutti i tuoi figli.

Mostrati Madre. Prega per noi, che a Te ricorriamo".

Sia lodato Gesù Cristo.

Con affetto saluto i giovani ungheresi venuti in Czestochowa. Pregate la Madonna di Jasna Gora di benedire il mio viaggio apostolico in Ungheria. Tornate in patria confermati nella vostra fede quali apostoli. Di cuore vi benedico.

Do il benvenuto ai giovani pellegrini di lingua russa! Il vostro cammino vi ha portato ai piedi della Madonna di Jasna Gora per incontrare il Cristo, che è la verità di ogni uomo e di tutti gli uomini. Il Santo Spirito vi accompagna nel passaggio dalla schiavitù alla libertà dei figli di Dio! Cari lituani, ragazzi e ragazze, venuti in questo pellegrinaggio di preghiera dalla vostra Patria! Cordialmente vi saluto e vi auguro di portare nella vostra terra natia l'amore di Maria, e lo spirito dell'amicizia, pace e preghiera.

Cari giovani di Bielorussia! Benvenuti a questo incontro così importante per la Chiesa e per il mondo. Lo Spirito Santo vi accompagna nel passaggio dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio! Di cuore do il benvenuto ai giovani venuti dall'Ucraina a Jasna Gora in pellegrinaggio alla Madre comune in questa giornata di fratellanza universale, che ci vede tutti uniti come figli dello stesso Padre.

Cari giovani di lingua ceca; Benvenuti a questo appuntamento così importante per la Chiesa e per il mondo. Lo Spirito vi accompagna nel passaggio dalla schiavitù alla libertà dei figli di Dio! Do il benvenuto ai giovani della Slovacchia. La vostra strada vi ha portato ai piedi della Madonna di Jasna Gora per incontrare Cristo, verità dell'uomo e di tutti gli uomini. Di nuovo benvenuti! Saluto cordialmente anche voi, cari giovani che siete venuti dalla Croazia. La fede che vi ha condotti qui al santuario della Madonna di Jasna Gora, vi sia di aiuto al vostro cammino verso il futuro. Benvenuti! Ai giovani provenienti dalla Slovenia dico: Benvenuti presso la Madonna di Jasna Gora. Essa vi accompagni sempre sulle vie della libertà, della giustizia, della solidarietà e della santità.

Do il benvenuto ai giovani pellegrini della Bulgaria. La vostra strada vi ha portato ai piedi della Madonna di Jasna Gora per incontrare Cristo, verità dell'uomo e di tutti gli uomini. Benvenuti! Benvenuti i giovani dell'Africa! In questo incontro mondiale ai piedi della "Madonna nera", voi siete i testimoni della speranza dell'Africa! Benvenuti i giovani del Giappone, e di tutta l'Asia. Voi rappresentate centinaia di milioni di giovani che attendono la vera libertà dei figli di Dio! Do anche in esperanto il benvenuto ai giovani pellegrini di tutto il mondo, in questa giornata di fratellanza universale, che ci vede uniti come figli di uno stesso Padre nel nome di Cristo, verità dell'uomo!

Data: 1991-08-14
Mercoledi 14 Agosto 1991

Il discorso durante la veglia di preghiera in occasione della VI Giornata Mondiale della Gioventù - Czestochowa

Titolo: "Guardate alla Croce e non dimenticate le tre parole chiave della vostra vita: io sono, mi ricordo, veglio"

IO SONO


1. In questa veglia di preghiera carica di una straordinaria intensità di sentimenti e di entusiasmo, vorrei fermare la vostra attenzione, carissimi giovani e carissime giovani, su tre parole-guida: - io sono (la parola) - mi ricordo - io veglio "Io sono": ecco il nome di Dio. così rispose una voce, dal roveto ardente, a Mosè, quando domandava di sapere il nome a Dio. "Io sono Colui che sono" (Ex 3,14): con questo nome il Signore mando Mosè ad Israele, schiavo in Egitto, e al faraone-oppressore: "Io-Sono mi ha mandato a voi" (Ex 3,14). Con questo nome Dio ha condotto il suo popolo eletto fuori dalla schiavitù, per concludere con Israele l'Alleanza: "Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me" (Ex 20,23).

"Io-Sono" - questo Nome è il fondamento dell'Antica Alleanza.


2. Esso costituisce anche il fondamento della Nuova Alleanza. Gesù Cristo dice agli Ebrei: "Io e il Padre siamo una cosa sola" (Jn 10,30). "Prima che Abramo fosse, Io Sono" (Jn 8,58). "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono" (Jn 8,28). In mezzo a noi, che vegliamo, si è fermata la croce. Avete portato qui questa croce e l'avete innalzata al centro della nostra assemblea. In questa croce si è manifestato "sino alla fine" (cfr. Jn 13,1) il divino "Io-Sono" della Nuova ed Eterna Alleanza. "Dio... ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito perché (l'uomo) non muoia, ma abbia la vita eterna" (Jn 3,16). La croce, il segno di quell'ineffabile amore. Il segno che rivela che "Dio è amore" (cfr. 1Jn 4,8). Mentre si avvicinava la sera, prima del Sabato di Pasqua, Gesù fu tolto dalla croce e deposto nel sepolcro. Il terzo giorno si presento risorto in mezzo ai suoi discepoli per dire a loro, che erano "stupiti e spaventati": "Pace a voi!... Sono proprio io!" (cfr. Lc 24,36-37,39): l'"Io-Sono" divino dell'Alleanza - del Mistero Pasquale - dell'Eucaristia.


3. L'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio, per poter esistere e poter dire al suo Creatore "io sono". In questo "io sono" umano vi è tutta la verità dell'esistenza e della coscienza. "Io sono" davanti a Te, che "Sei". Quando Dio domanda al primo uomo: "Dove sei?", Adamo risponde: "mi sono nascosto davanti a te" (cfr. Gn 3,9-10), quasi tentando di non essere davanti a Dio. Non puoi nasconderti, Adamo! Tu non puoi non essere davanti a Colui che ti ha creato, che ha fatto in modo che "tu sia", davanti a Colui "che scruta i cuori e sa" (cfr. Rm 8,27).


4. Siete giunti, cari Amici, a Jasna Gora, dove da molti anni viene cantato l'Inno: "Sono vicino a te". Il mondo che vi circonda, la civiltà moderna, ha influito molto a togliere quell'"Io Sono" divino dalla consapevolezza dell'uomo.

Esso è proteso a vivere così, come se Dio non esistesse. Questo è il suo programma. Se pero Dio non c'è, tu, uomo, davvero potrai esserci? Siete venuti qui, cari Amici, per ritrovare e confermare fino in fondo questa identità umana: "io sono", dinanzi all'"Io Sono" di Dio. Guardate la croce sulla quale il divino "Io-Sono" significa "Amore". Guardate la croce e non dimenticate! Il "sono vicino a te" rimanga la parola chiave dell'intera vostra vita.


MI RICORDO


1. Mi ricordo. Sono vicino a Te - mi ricordo di Te. Accanto alla croce di Cristo - il primo simbolo della nostra veglia - è stata posta la Bibbia, la Sacra Scrittura, il Libro. Non dimenticate le grandi opere di Dio (cfr. Ps 77(78),7).

Guardatevi dal dimenticare il Signore (Dt 6,12). Non dimenticate la creazione.

Non dimenticate la Redenzione: la Croce, la Risurrezione, l'Eucaristia, la Pentecoste. Tutte queste cose sono manifestazione dell'"Io-Sono" divino. Dio opera e Dio parla all'uomo: si rivela all'uomo fino all'intimo mistero della sua vita.

"Dio... aveva... parlato molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato... per mezzo del Figlio" (He 1,1-2). La Sacra Scrittura, la Bibbia, è il libro delle opere di Dio e delle parole del Dio vivo. E' un testo umano, ma scritto sotto l'ispirazione dello Spirito Santo. Egli stesso, lo Spirito, è pertanto il primo Autore della Scrittura.


2. Sono vicino a te. Mi ricordo di te. L'uomo è davanti a Dio, rimane presso Dio mediante l'azione del ricordare. In tal modo egli conserva le parole di Dio e le grandi opere di Dio, meditandole nel suo cuore come Maria di Nazaret. Prima che gli autori ispirati annotassero la verità della vita eterna rivelata in Gesù Cristo, tale verità era già stata annotata ed accolta dal Cuore della Madre sua (cfr. Lc 2,51). Maria ha fatto questo nel modo più profondo, divenendo essa stessa un "testo vivente" dei misteri divini. Le parole "Sono vicino a te, mi ricordo di te" riguardano in maniera particolare Maria ancor più che i discepoli del Divin Maestro.


3. Siamo venuti qui, cari Amici, per partecipare al ricordo mariano delle grandi opere di Dio. Per partecipare alla memoria della Chiesa, che vive in religioso ascolto delle Scritture ispirate. Accostiamoci alla Sacra Scrittura, fonte d'ispirazione per noi stessi, in modo che essa sia fonte della nostra vita interiore. Scopriamo in essa, in maniera sempre nuova e sempre più piena, il meraviglioso ed inscrutabile mistero dell'"Io-Sono" divino. Scopriamo anche il mistero del nostro "io sono" umano. Infatti anche l'uomo è un mistero. Il Concilio Vaticano II ha ricordato che "il mistero dell'uomo viene svelato pienamente soltanto in Gesù Cristo" (cfr. GS 22).


4. Chi non conosce la Sacra Scrittura, non conosce Cristo (cfr. S. Girolamo, Comm. in Is. Prol.: PL 24,17). Partendo domani da qui, facciamo di tutto per conoscere sempre più profondamente Cristo. Sforziamoci di rimanere in contatto intimo con il Vangelo, con la parola del Dio vivo, con la Sacra Scrittura, per conoscere meglio anche noi stessi e per comprendere quale sia la nostra vocazione in Cristo, Verbo Incarnato.


GPII 1991 Insegnamenti - Saluto dopo la Messa - Cracovia