EMMANUEL KANT LA CRITICA DELLA RAGION PURA



E. KANT

La Critica della Ragion Pura





            Uno dei più importanti pensatori del Settecento, Emmanuel Kant, in un passo della sua opera La Critica della Ragion Pura, afferma che appartiene alla natura della ragione porsi le domande sul senso della vita e di tutta la realtà: chiedersi il perché delle cose fa parte della struttura della ragione, per questo le domande di senso sono inevitabili ed ineludibili. Contemporaneamente Kant ammette che queste domande implicano una risposta che la ra­gione non riesce a dare, per cui se wiole essere coerente con se stessa deve cercare oltre sé e oltre l’esperienza i principi che soddisfino pienamente la sua esigenza di senso.



In questo modo Kant descrive la struttura della ragione:



(Ps 8,5) (Dt 4,32) (Mt 5,3) (2Ch 6,18) (1R 8,27) (Ps 42,3) (Ps 27,7) (Ps 119,96) (Jb 38,17) (Jb 40,2)

(Sg 13,1-5)

  «La ragione umana ha questo particolare destino: che essa viene oppressa da questioni che non può respingere, perché esse le sono imposte dalla natura della ragione stessa; mentre essa non è in grado di rispondervi, perché esse oltrepassano ogni potenza della ragione umana. […] Essa parte da principi il cui uso è inevitabile nel corso dell’esperienza [...].

Ascende sempre più in alto. Ma poiché essa si avvede che in questo modo l’opera sua dovrà sempre restare incompiuta, così sì vede forzata a cercare rifugio in principi che oltrepassano ogni possibile uso dell’esperienza [...] che non ammettono più la pietra di paragone dell’e­sperienza».

EMMANUEL KANT LA CRITICA DELLA RAGION PURA