F.MAURIAC - VITA DI GESU'

F. MAURIAC

Vita di Gesù



(Jn 1,18) (1Jn 4,12) (Mt 11,25) (1Co 1,23) (Mt 6,9) (Rm 8,7) (Lc 15,11-32) (Lc 24,13-35)



Devo confessarlo? Non avessi conosciuto il Cristo, Dio sarebbe stato per me un vocabolo vuoto di senso. Salvo il caso d’una grazia particolarissima, l’Essere infinito mi sarebbe stato -inimmaginabile, impensabile. Il Dio dei filosofi e degli eruditi non avrebbe occupato nessun­ posto nella mia vita morale. C’è stato bisogno che Dio s’immergesse nell'umanità e che a un preciso momento della storia, sopra un determinato punto del globo, un essere umano, fatto di carne e di sangue, pronunciasse certe parole, compisse certi atti, perché io mi gettassi in ginocchio. Se il Cristo non avesse detto: «Padre Nostro» io non avrei mar avuto da me stesso il senso di questa filiazione, questa invocazione non sarebbe mai salita dal mio cuore alle mie labbra. Io non credo che a ciò che tocco, che a ciò che vedo, che a ciò che s’incorpora nella mia sostanza; ed è perciò che ho fede nel Cristo. Tutti gli sforzi per diminuire in lui la condizione umana si scontrano con la mia profonda tendenza e certamente ad essa bisogna riferire la mia ostinazione a preferire al volto del Cristo-Re, del Messia trionfante, l'umile figura torturata che nella locanda di Emnaus i pellegrini di Rembrandt riconobbero alla frattura del pane: il fratello nostro coperto di ferite, il nostro Dio.

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