Matteo (CEI) 17

La trasfigurazione

17 1 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.2 E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.3 Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.4 Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia».5 Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.7 Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete».8 Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.

Domanda su Elia

9 E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».10 Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».11 Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa.12 Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».13 Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

L'epilettico indemoniato

14 Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo15 che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua;16 l'ho gia portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo».17 E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui».18 E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.
19
Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?».20 Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile.21 Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno ».

Secondo annunzio della passione

22 Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini23 e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.

La tassa per il tempio pagata da Gesù e da Pietro

24 Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?».25 Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?».26 Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti.27 Ma perché non si scandalizzino, và al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».

2. DISCORSO ECCLESIASTICO

Chi è il più grande

18 1 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».2 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.

Lo scandalo

5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.6 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.7 Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!
8
Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.9 E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.
10
Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.11 E' venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era perduto .

La pecora smarrita

12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?13 Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.14 Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli.

Correzione fraterna

15 Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello;16 se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni.17 Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
18
In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.


Preghiera in comune

19 In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».


Perdono delle offese

21 Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?».22 E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.

Parabola del servo spietato

23 A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.24 Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.25 Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.26 Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.27 Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.28 Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!29 Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.30 Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.31 Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.32 Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.33 Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?34 E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.35 Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».


VI. L'AVVENTO PROSSIMO DEL REGNO DEI CIELI

1. SEZIONE NARRATIVA

Questione sul divorzio

19 1 Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano.2 E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.3 Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse:5 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?6 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».7 Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?».8 Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.9 Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».

La continenza volontaria

10 Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».11 Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso.12 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Gesù e i bambini

13 Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano.14 Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli».15 E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.

Il giovane ricco

16 Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?».17 Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti».18 Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso,19 onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso».20 Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?».21 Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».22 Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

Il pericolo delle ricchezze

23 Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli.24 Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli».25 A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?».26 E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

Ricompensa promessa alla rinuncia

27 Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?».28 E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele.29 Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
30
Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».


Parabola degli operai mandati nella vigna

20 1 «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.2 Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.3 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati4 e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.5 Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto.6 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?7 Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.8 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.9 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.10 Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno.11 Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo:12 Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro?14 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te.15 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?16 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».

Terzo annunzio della passione

17 Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro:18 «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte19 e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».

Domanda della madre dei figli di Zebedeo

20 Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.21 Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».22 Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».23 Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».


I capi devono servire

24 Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli;
25
ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.26 Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo,27 e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;28 appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

I due ciechi di Gerico

29 Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù.30 Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!».31 La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!».32 Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?».33 Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!».34 Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.

Ingresso messianico a Gerusalemme

21 1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli2 dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me.3 Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito».4 Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:
5
Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo re viene a te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di bestia da soma.
6
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù:7 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere.8 La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via.9 La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!
10
Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi è costui?».11 E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea».

I venditori cacciati dal tempio

12 Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe13 e disse loro: «La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri».14 Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì.15 Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono16 e gli dissero: «Non senti quello che dicono?». Gesù rispose loro: «Sì, non avete mai letto: Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurata una lode?».
17
E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.

Il fico sterile e seccato. Fede e preghiera

18 La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame.19 Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito quel fico si seccò.20 Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai il fico si è seccato immediatamente?».21 Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà.22 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».

Obiezione dei Giudei sull'autorità di Gesù

23 Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?».24 Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo.25 Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielò", ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?";26 se diciamo "dagli uominì", abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».27 Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parabola dei due figli

28 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna.29 Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.30 Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.31 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
32
E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.

Parabola dei vignaioli omicidi

33 Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.34 Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.35 Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.36 Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.37 Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!38 Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.39 E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.40 Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?».41 Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».42 E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
43
Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.44 Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».45 Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

Parabola del banchetto nuziale

22 1 Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse:2 «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.3 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.4 Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.5 Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.7 Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.8 Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.10 Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.11 Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale,12 gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì.13 Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.14 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».


Il tributo a Cesare

15 Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi.16 Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno.17 Dicci dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare?».18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate?19 Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro.20 Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?».21 Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».22 A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.

La risurrezione dei morti

23 In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono:24 «Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello.25 Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.26 Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.27 Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.28 Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta».29 E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio.30 Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo.31 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio:32 Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi».33 Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.

Il più grande comandamento

34 Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme35 e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova:36 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?».37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Il Cristo, figlio e Signore di Davide

41 Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro:42 «Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide».43 Ed egli a loro: «Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
44
Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
45
Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?».46 Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno in poi, osò interrogarlo.

Ipocrisia e vanità degli scribi e dei farisei

23 1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;6 amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla gente.
8
Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.9 E non chiamate nessuno "padrè" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.10 E non fatevi chiamare "maestrì", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.11 Il più grande tra voi sia vostro servo;
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chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.


Sette maledizioni agli scribi e ai farisei

13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci
14
.15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16
Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati.17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro?18 E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.19 Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta?20 Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra;21 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita.22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
23
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
25
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza.26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
27
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.28 Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
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Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti,30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti.32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!

Delitti e castighi imminenti

33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna?34 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;35 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare.36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

Apostrofe a Gerusalemme

37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!38 Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta!39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».

2. DISCORSO ESCATOLOGICO

Introduzione

24 1 Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio.2 Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».3 Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».

L'inizio dei dolori

4 Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni;5 molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.6 Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine.7 Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi;8 ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori.
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Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.10 Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda.11 Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;12 per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà.13 Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.
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Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.

La grande tribolazione di Gerusalemme

15 Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -,16 allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti,17 chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa,18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.19 Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni.20 Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato.21 Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà.22 E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati.
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Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete.24 Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti.25 Ecco, io ve l'ho predetto.

L'avvento del Figlio dell'uomo sarà manifestato

26 Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: E' in casa, non ci credete.27 Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.28 Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.

Dimensione cosmica di questo avvento

29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.30 Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.31 Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.

Parabola del fico

32 Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina.33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte.34 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada.35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.36 Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.

Vegliare per non essere sorpresi

37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.38 Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca,39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo.40 Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato.41 Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata.
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Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.43 Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.44 Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.

Parabola del maggiordomo

45 Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto?46 Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così!47 In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni.48 Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire,49 e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi,50 arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa,51 lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.

Parabola delle dieci vergini


Matteo (CEI) 17