Origene su Geremia 9

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OMELIA IX


SUL VERBO VENUTO A GEREMIA DA PARTE DEL SIGNORE DICENDO: «ASCOLTATE LE PAROLE DI QUESTA ALLEANZA», FINO A: «SONO RITORNATI ALLE INGIUSTIZIE DEI LORO PADRI DI UN TEMPO»

1. Secondo la venuta del nostro Signore Gesù Cristoraccontata dalla storia, il suo ingresso fra gli uomini è avvenuto corporalmente ed è stato per tutti e ha illuminato il mondo intero, quando il Verbo si è fatto carne e ha posto in noi la sua dimora . Era infatti la luce vera, che illumina ogni uomo, veniente nel mondo; era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di lui e il mondo non l’ha conosciuto; venne fra i suoi e i suoi non l’hanno accolto . Bisogna anche sapere che anche prima discendeva tra gli uomini sebbene non corporalmente, in ciascuno dei santi, e dopo questa sua venuta visibile viene ancora a noi. E se vuoi averne la prova, fa’ attenzione alle parole: Il Verbo venuto a Geremia da parte del Signore dicendo: Ascoltate , e il seguito. Qual è di fatto il Verbo venuto da parte del Signore sia a Geremia sia a Isaia sia a Ezechiele sia a qualche altro, se non colui che era in principio presso Dio ? Io non conosco altro Verbo del Signore tranne questo di cui l’evangelista ha detto: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio . Ma dobbiamo sapere questo, cioè che c’è un ingresso fra gli uomini del Verbo presso ciascuno di quelli che possono


trarne maggiormente profitto . Che cosa mi gioverebbe infatti se il Verbo fosse entrato nel mondo senza che io l’avessi? E viceversa, se egli non fosse ancora entrato nel mondo intero ma io fossi come i profeti, io avrei il Verbo. Potrei dire che il Cristo è venuto a Mosè, a Geremia, a Isaia, a ciascuno dei giusti e che la parola detta da lui ai discepoli: Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla consumazione del secolo , si compiva effettivamente e si realizzava anche prima del suo ingresso tra gli uomini: era infatti con Mosè ed era con Isaia e con ciascuno dei santi: come potrebbero quelli aver parlato la Parola di Dio senon fosse entrato in loro? E necessario che si sappiano queste cose soprattutto da noi uomini di Chiesa che asseriamo come il Dio della Legge e del Vangelo sia il medesimo, medesimo il Cristo e un tempo e ora e per tutti i secoli. Ci saranno certo quelli che scindono la divinità anteriore all’ingresso nel mondo del Salvatore – il che è soltanto una loro congettura – dalla divinità proclamata da Gesù Cristo 8, ma noi conosciamo un solo Dio e un tempo e ora, e un solo Cristo e un tempo e ora.

Questo per le parole: Il Verbo che è venuto a Geremia da parte del Signore dicendo (…) 9. Che cosa dunque anche noi dobbiamo ascoltare? Ascoltate le parole di questa alleanza e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme . Gli uomini di Giuda siamo noi, a causa del Cristo, poiché è noto che da Giuda è sorto il Signore nostro , e se io stabilisco secondo la Scrittura che il nome di Giuda si rapporta al Cristo , gli uomini di Giuda non saranno i giudei che non hanno creduto al Cristo, ma noi


che crediamo nel Cristo. Ti lodino, Giuda, i tuoi fratelli! Le tue mani, sul dorso dei tuoi nemici . Ti lodino: non quel Giuda figlio di Giacobbe hanno lodato i suoi fratelli, ma questo Giuda loderanno i fratelli, perché questo Giuda dice: Annuncero il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all’assemblea inneggero a te . Non di quel Giuda è detto: Le tue mani sul dorso dei tuoi nemici. Dove si trova che quel Giuda abbia posto le mani sul dorso dei nemici? La storia non ha riportato niente di simile riguardo a lui; ma se tu consideri l’ingresso tra gli uomini del Signore Gesù che ha reso inoperoso il diavolo, spogliando i principati e le potestà, esponendoli al pubblico spettacolo e trionfando di essi sul legno ? Vedi che su questo Giuda si compie la profezia che dice: Le tue mani sul dorso dei tuoi nemici. Se le cose stanno cosi e se il Verbo parla adesso agli uomini di Giuda, a chi potrebbe parlare se non a noi che crediamo in Cristo, chiamato in un certo modo anche Giuda, a motivo della tribù di Giuda?

2. Agli uomini di Giuda parla il Verbo e agli abitanti di Gerusalemme . Questa è la Chiesa, poiché la Chiesa è la città di Dio , la visione di pace ; in lei c’è la pace che lui ci ha portato e se davvero siamo figli di pace questa cresce ed è visibile.

Ascoltate dunque le parole di questa alleanza e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme. E dirai loro: Questo dice il Signore Dio: Maledetto l’uomo che non ascolterà le parole dell’alleanza che ho prescritto ai vostri padri . Quali sono i migliori ascoltatori delle parole dell’alleanza che Dio ha prescritto







ai padri? Forse quelli che credono in lui o quelli che dimostrano di non credere nemmeno in Mosè per il fatto che non hanno creduto nel Signore? Dice infatti a loro il Salvatore: Se aveste creduto a Mosè, credereste a me, poiché di me egli ha scritto; se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole? . Quelli dunque non hanno creduto in Mosè, ma noi credendo in Cristo crediamo all’alleanza stabilita mediante Mosè e cio è rivolto a noi, perché non veniamo maledetti: Maledetto l’uomo che non ascolterà le parole dell’alleanza che ho prescritto ai padri .

Quelli dunque ricevono la maledizione poiché non hanno ascoltato l’alleanza che Dio aveva prescritto ai padri nel giorno – dice – nel quale li feci salire dalla terra d’Egitto, dalla fornace di ferro . Anche noi ha fatto uscire Dio dalla terra d’Egitto, dalla fornace di ferro, soprattutto se si comprende cio che è scritto nell’Apocalisse di Giovanni, cioè che il luogo dove il loro Signore è stato crocifisso si chiama spiritualmente Sodoma e Egitto . Se davvero si chiama spiritualmente Egitto e non è questo Egitto quello che è chiamato spiritualmente Egitto, poiché è dell’ordine materiale, è chiaro che, se tu comprendi cos’è la terra chiamata spiritualmente Egitto e dalla quale sei uscito, tu sei colui che è uscito dalla terra d’Egitto e dalla fornace di ferro e a te è detto: Ascoltate la mia voce e fate secondo tutte queste cose.

Per quelli che ascoltano, se fanno cio che è stato comandato, vi è poi una promessa di Dio che dice: E voi mi sarete popolo e io vi saro Dio . Non chiunque dice di essere popolo di Dio è popolo di Dio. Infatti quello che asseriva di essere popolo di Dio si è sentito dire: Non popolo mio voi, nel versetto: Poiché voi non siete mio


popolo , e fu detto a quel popolo: Non popolo mio , ma poiché questo popolo fu chiamato di nuovo popolo 31, poiché essi mi hanno reso geloso per un non dio – parla dei primi –, mi hanno fatto adirare con i loro idoli e io li rendero gelosi per una non gente, per una gente insensata li faro adirare .

3. Noi dunque siamo diventati per Dio un popolo e la giustizia di Dio è annunciata al popolo che sarà generato , uscito dalle genti. Questo popolo infatti è generato tutto a un tratto, e nel profeta è detto: Forse che una nazione è stata generata in una volta sola? . E stata generata una nazione in una volta sola quando il Salvatore è entrato tra gli uomini e in un solo giorno hanno creduto in cinquemila e in un altro giorno sono stati aggiunti tremila , ed è possibile vedere un intero popolo generato dal Verbo di Dio e la sterile che genera tutto a un tratto, lei che prima non generava e alla quale è detto: Rallegrati sterile che non generi, esplodi in grida di gioia tu che non hai le doglie del parto, poiché i figli della solitaria sono molti di più di quella che ha marito . Questa era solitaria quanto alla legge, questa era solitaria rispetto a Dio, mentre di quella sinagoga si dice che ha come marito la legge.

Che cosa dunque mi promette Dio? Mi sarete popolo e io vi saro Dio . Non è Dio di tutti, ma solo di quelli a cui dona se stesso come dono se stesso a quel patriarca a cui disse: Io sono il tuo Dio 39, e a un altro


ancora: Io saro il tuo Dio , e quanto ad altri: Saro loro Dio . Quando dunque allora noi perveniamo – lo dico in rapporto a ciascuno – a che Dio sia il nostro Dio ? Se vuoi sapere di chi è Dio e a chi dona di avere il proprio nome unito al suo: Io – dice – sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe , e spiegando questo brano il Salvatore dice: Non è Dio di morti ma di viventi . Chi è il morto? Il peccatore, colui che non ha chi gli ha detto: Io sono la vita , colui che ha opere morte poiché non si è mai pentito delle opere morte di cui parla l’Apostolo: non ponendo di nuovo il fondamento della penitenza dalle opere morte .

Se dunque Dio non è Dio di morti ma di viventi e noi sappiamo chi è il vivente, cioè chi vive secondo Cristo e rimane con lui, se vogliamo che sia nostro Dio, rinunciamo alle opere della morte affinché lui compia la sua promessa che dice: E io vi saro Dio, per tener fermo il mio giuramento che giurai ai padri vostri, di dare loro una terra stillante latte e miele . Osserva bene cio che dice: Terro fermo il mio giuramento che ho giurato ai vostri padri, di dare loro una terra stillante latte e miele; parla come uno che non abbia ancora dato loro la terra stillante latte e miele. Questa nostra terra infatti non è quella che Dio ha promesso, stillante latte e miele, ma quella che Dio ha promesso è la terra su cui il Salvatore dava il suo insegnamento dicendo: Beati i miti, perché







essi erediteranno la terra .

4. In seguito il profeta risponde alle cose dette dalSignore in precedenza, cioè: Maledetto l’uomo che non ascolterà le parole di questa alleanza , e dice: E ho risposto e ho detto: Cosi sia, Signore . Che significa: Cosi sia, Signore? Maledetto chi non permarrà nelle parole di questa alleanza .

E il Signore mi disse: Leggi queste parole nelle città di Giuda e fuori Gerusalemme – anche a quelli di fuori leggiamo le parole di Dio invitandoli alla salvezza – dicendo: Ascoltate le parole di questa alleanza e mettetele in pratica.Ma non lo fecero. E il Signore mi disse: E stata scoperta una lega tra gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme . Non dobbiamo forse pentirci per i peccati in questione relativi agli uomini di Giuda, sapendo che siamo gli uomini di Giuda a causa del Cristo, profetizzato e chiamato Giuda? Forse proprio perché in mezzo a noi ci sono alcuni peccatori che agiscono contro la retta ragione, per questo il profeta dice: E stata scoperta una lega tra gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme . Quando infatti fra qualcuno che prende nome dalla Chiesa si trova una lega di ingiustizia e una lega di peccati, cosi che si possa applicare al peccatore la parola: Ciascuno è serrato nelle catene dei suoi peccati , Dio puo dire: E stata scoperta una lega tra gli uomini di Giuda. Ma che non si trovi un legame in mezzo a noi ! Ma come non si trova un legame in mezzo a noi, se fino ad oggi c’è ancora un legame fra alcuni? Sciogli ogni legame di ingiustizia, spacca le funi dei contratti imposti con violenza, rompi ogni accordo


ingiusto, spezza all’affamato il tuo pane .

Fu scoperta una lega tra gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; sono ritornati alle ingiustizie dei loro padri di un tempo 63. Sono ritornati alle ingiustizie. Di chi? Non dice semplicemente dei padri. Che cosa aggiunge? Sono ritornati alle ingiustizie dei loro padri di un tempo. Dicevamo che queste parole sono dirette a noi e a quelli tra noi che peccano. Come dunque quelli fra noi che peccano sono ritornati non alle ingiustizie dei padri, ma dei padri di un tempo? Forse dunque i nostri padri sono duplici e vi è in noi la specie peggiore di padri: prima di credere infatti eravamo figli per cosi dire del diavolo, come mostra la parola evangelica che dice: Voi siete dal diavolo che è vostro padre ; da quando abbiamo creduto siamo diventati figli di Dio . Percio quando pecchiamo ritorniamo alle ingiustizie non semplicemente dei padri, ma dei padri di un tempo. E per dimostrare che i nostri padri sono duplici, mi servo delle parole del salmo 44 che dicono cosi: Ascolta figlia e guarda e piega il tuo orecchio e dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre 66. Un padre dice: Dimentica la casa di tuo padre, poiché è come padre che dice: Ascolta figlia. I nostri padri dunque sono duplici. Dimentica percio la casa del tuo primo padre. Se dopo aver dimenticato la casa del primo ritorni di nuovo ai peccati, tu hai commesso 67 i peccati di cui qui si parla.

Sono ritornati alle ingiustizie dei loro padri di un tempo . Dicevo che anche il diavolo era dapprima nostro padre, prima che Dio divenisse nostro padre – ammesso che il diavolo non sia ancora nostro padre –: lo possiamo dimostrare anche dall’epistola cattolica di Giovanni nella



20 Ger. 5, 3.


quale è scritto: Chiunque commette il peccato è stato generato dal diavolo 69. Se chiunque commette il peccato è stato generato dal diavolo, tutte le volte che pecchiamo è come se fossimo generati dal diavolo . Miserabile dunque costui che è sempre generato dal diavolo, come per contro è beato colui che è sempre generato da Dio: poiché non diro che il giusto è stato generato da Dio una volta per tutte, ma che egli è sempre generato ad ogni opera buona, perché è in essa che Dio genera il giusto. Se ti spiego riguardo al Salvatore che il Padre non ha generato il Figlio in modo da staccarlo dalla sua generazione ma che sempre lo genera, spieghero qualcosa di simile anche per il giusto. Vediamo chi è il nostro Salvatore: irradiazione della gloria . Non è che l’irradiazione della gloria sia stata generata una volta sola e non venga più generata; ma quanto la luce è produttrice di irradiazione, altrettanto è generata l’irradiazione della gloria di Dio. Il nostro Salvatore è sapienza di Dio e la sapienza è irradiazione della luce eterna . Se dunque il Salvatore è sempre generato – e per questo dice: Prima di tutti i colli mi genera , non: prima di tutti i colli mi ha generato, ma: prima di tutti i colli mi genera – e sempre il Salvatore è generato dal Padre, cosi anche tu se hai lo Spirito di adozione , sempre ti genera in Lui Dio ad ogni opera, a ogni pensiero; e cosi generato divieni un figlio di Dio sempre generato in Cristo Gesù, al quale è la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen .




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OMELIA X


SULLE PAROLE: «FAMMI CONOSCERE, SIGNORE, E CONOSCERÒ», FINO A: «RADUNATE TUTTE LE FIERE DELLA CAMPAGNA E VENGANO A DIVORARLA»

1. Se sono parole di Dio quelle contenute nella leggee nei profeti, negli evangeli e negli apostoli, colui che è ammaestrato dalle parole di Dio dovrà attribuire a Dio il titolo di maestro. Colui infatti che insegna all’uomo la scienza è Dio, come è scritto anche nei salmi , e il Salvatore attesta che non bisogna dare a nessuno sulla terra il titolo di maestro, dicendo: E voi non chiamate nessuno maestro sulla terra, perché uno solo è il vostro maestro, il Padre che è nei cieli . Il Padre che è nei cieli infatti insegna o da sé o mediante il Cristo o nello Spirito santo o, poniamo, per mezzo di Paolo o di Pietro o di qualcuno degli altri santi, posto che lo Spirito di Dio e il Verbo di Dio vengano tra gli uomini a insegnare. Perché ho detto cio? Perché il profeta dice: Fammi conoscere, Signore, e conoscero ; in realtà non conoscero se tu non





mi farai conoscere, ma se conosco perché tu mi fai conoscere, allora io vedro le loro macchinazioni e comprendero cio che ciascuno compie e le sue intenzioni.

Cosi il profeta; vediamo quindi cosa dice il Salvatore nel profeta: Io come un agnellino innocente condotto al sacrificio non sapevo. Contro di me hanno tramato dicendo: venite e gettiamo legno nel suo pane ed estirpiamolo dalla terra dei viventi e il suo nome non sarà mai più ricordato , come dice anche il profeta Isaia: Cristo è stato condotto come pecora al macello e come agnello afono davanti al tosatore, cosi non apre la sua bocca . Là è Isaia che parla di lui, ma qui è il Cristo che parla di se stesso: Io – dice – come un agnellino innocente condotto al macello per essere sacrificato, non sapevo . Non ha detto che cosa non sapeva. Non ha detto: Non conoscevo il male; non ha detto: Non conoscevo il bene, né ha detto: Non conoscevo il peccato , ma semplicemente: Non sapevo. A te dunque rimane da investigare che cosa egli non ha saputo e apprendi cio che non ha saputo dalle parole: Colui che non ha conosciuto peccato, lo ha fatto peccato per noi . Poiché conoscere il peccato è peccare, come conoscere la giustizia è praticare la giustizia. Dunque colui che parla di giustizia e non la pratica non ha conosciuto la giustizia.

2. Hanno complottato contro di me dicendo: Venite e gettiamo legno nel suo pane . Che i giudei l’abbiano crocifisso è evidente, e con franchezza lo proclamiamo; ma come rapportare questo alle parole: Hanno complottato contro di me dicendo: Venite e gettiamo legno nel suo pane, è un’impresa capirlo! Il pane di







Gesù è la Parola di cui siamo nutriti . Percio, mentre lui insegnava in mezzo al popolo, quando vollero porre lo scandalo nel suo insegnamento crocifiggendolo dissero: Gettiamo legno nel suo pane. Quando infatti alla parola d’insegnamento di Gesù si aggiunge la crocifissione del Maestro, viene gettato legno nel suo pane. Quelli là dunque, disponendo il loro complotto, dicano pure: Venite e gettiamo legno nel suo pane, ma io ancor più paradossalmente diro: Il legno gettato nel suo pane ha reso il pane più buono. Prendo esempio dalla legge di Mosè: il legno gettato nell’acqua amara l’ha resa dolce . Cosi il legno della passione di Gesù Cristo, entrando nella Parola, ha reso il suo pane più dolce. Certo prima che il legno entrasse nel suo pane, quando c’era solo pane e non vi era legno nel suo insegnamento, la sua voce non usciva per tutta la terra . Ma dopo che il pane ricevette vigore in virtù del legno gettato in esso, per questo la parola del suo insegnamento si è sparsa per tutta la terra abitata. Allora il legno era simbolo della passione di Gesù, mediante la quale l’acqua amara diventa dolce. Io dico infatti che la legge non compresa spiritualmente è un’acqua amara, ma se viene il legno di Gesù e l’insegnamento del mio Salvatore entra tra gli uomini, la legge di Mosè è addolcita e resa soavissima da leggere e da


a vederli in chiave di quelli futuri.






12 Lc. 21, 20.


conoscere .
* 3. Dissero dunque: Venite e gettiamo legno nel suo pane, ma dissero anche: Estirpiamolo dalla terra dei viventi e il suo nome non sarà mai più ricordato . Cosi l’hanno ucciso, come per far sparire il suo nome. Ma Gesù sapeva come e perché moriva. Percio dice: Se il chicco di grano caduto in terra non muore, esso resta solo; ma se muore, porta molto frutto ; cosi che la morte di Gesù diventa una spiga di grano che produce molto di più e in abbondanza cio che è stato seminato . Cosi che, se per ipotesi non fosse stato crocifisso e non fosse morto, il chicco di grano sarebbe rimasto solo e non sarebbero usciti in molti da lui. Fa’ attenzione dunque a quella sua frase, se non ha voluto dire proprio questo con le parole: Se il chicco di grano caduto in terra non muore, esso resta solo; ma se muore, porta molto frutto: la morte di Gesù ha dato come frutto tutti costoro; ma se la morte ha portato tanti frutti, quanti non ne porterà la risurrezione! * 4. Signore delle schiere che fai giudizi giusti, tu che scruti reni e cuori, possa io vedere la vendetta che tu farai di loro . Profeticamente si augura questo, cioè di vedere la vendetta su di loro da parte di Dio,


Gerusalemme infatti è stata circondata da eserciti e la sua desolazione si è avvicinata e le è stato detto: Ecco la vostra casa vi è lasciata deserta .

Possa io dunque vedere la vendetta che tu farai di loro, perché a te ho svelato la mia causa. Per questo cosi dice il Signore contro gli uomini di Anatot che cercano la mia vita e dicono: Tu non profetizzerai più nel nome del Signore, se no morirai per mano nostra. Ecco io li visitero: i loro giovani morranno di spada e i loro figli e le loro figlie




17 Mt. 21, 13 (Is 56,7).


periranno di fame e non ci sarà di loro un resto, perché io rovescero il male sugli abitanti di Anatot nell’anno della loro visita . Da qui è preso il nome di Anatot in figura e tutto il mistero giudaico è detto in essa allegoricamente: poiché Anatot si traduce con obbedienza. Siccome dunque in quel popolo c’era l’obbedienza a Dio come anche il regno di Dio e a proposito di questo regno si è realizzata la parola: Sarà tolto a voi il regno di Dio e sarà dato a una nazione che gli farà portare frutti , in quanto si è realizzato anche che gli uomini di Anatot, quelli dell’obbedienza, hanno cercato la vita, non di Geremia; la storia infatti non dice che gli uomini di Anatot abbiano cercato la vita di Geremia: abbiamo i Libri dei Re ove si fa menzione di Geremia e non si dice nulla di simile, e nemmeno nei Paralipomeni. Abbiamo il libro stesso del profeta, secondo il quale gli uomini di Anatot non hanno detto nulla: ma questo è detto del Cristo.

Quelli che cercano la mia vita, quelli che dicono: Non profetizzerai più nel nome del Signore – i giudei hanno impedito a Gesù di insegnare – se no, morirai per mano nostra. Ecco che io li visitero: i loro giovani moriranno di spada e i loro figli e le loro figlie periranno di fame . Non è allora che sono morti di spada, ma adesso, dopo la devastazione, la fame si è abbattuta su di loro, non fame di pane né sete di acqua, ma fame di ascoltare la Parola del Signore , poiché non si dice più presso di loro: Questo dice il Signore onnipotente . Questa fame è perché non c’è più profezia. Ma che dico profezia? Nemmeno insegnamento. Anche se si desse mille volte in mezzo a loro l’appellativo di saggi , non vi è più la Parola del Signore in mezzo a loro, poiché si è compiuto cio che ha detto: Toglierà il Signore dalla Giudea e da Gerusalemme l’uomo forte e la donna forte,







il gigante e l’uomo robusto e l’uomo guerriero e il giudice e il profeta e l’indovino e l’anziano e il capo di cinquanta e il consigliere mirabile e il sapiente architetto e l’ascoltatore intelligente . Non c’è più tra loro chi possa dire: Da sapiente architetto ho posto il fondamento . Gli architetti si sono trasferiti, sono passati alla Chiesa , hanno posto Gesù Cristo come il fondamento ; su di lui costruiscono anche i loro successori.

5. E dunque alla fame che quel popolo è abbandonato, poiché rovescero su di loro il male, sugli abitanti di Anatot nell’anno della loro visita. Tu sei giusto Signore, percio mi difendero davanti a te. Soltanto diro a te i miei giudizi. Perché la via degli empi prospera? Sono fiorenti tutti quelli che agiscono in modo disonesto . Ci domandiamo ancora se è buono il Dio che ha dato la Legge e i Profeti, quando vediamo che la via degli empi prospera ed egli non castiga gli empi. Sono fiorenti tutti quelli che agiscono in modo disonesto: proprio quelli che parlano contro il demiurgo bestemmiandolo sono fioriti, sono stati piantati e hanno messo radici, hanno generato figli e hanno dato frutto 36. Quanto frutto per la generazione di Marcione! Quanto per quella di Basilide! Quanto per quella di Valentino! Proprio questo è cio che è stato profetizzato e detto riguardo agli empi nelle parole:

Hanno generato figli e hanno dato frutto. Tu sei vicino alla loro bocca ma lontano dai loro reni . Nominano il nome di Gesù ma non hanno Gesù, perché non lo confessano come bisogna .








32 Gv. 12, 31.


E tu, Signore, mi conosci, mi hai visto, hai provato il mio cuore davanti a te; purificali per il giorno della loro uccisione 39. Che fare per chiarire queste cose? Chiama purificazione i castighi di quelli che vengono castigati, poiché dice: Purificali per il giorno della loro uccisione, in vista della loro uccisione purificali . Poiché il Signore castiga chi ama, flagella ogni figlio che accoglie .

6. Fino a quando sarà in lutto la terra e l’erba del campo sarà inaridita per la malvagità dei suoi abitanti? . Anche qui il profeta parla come se la terra fosse animata quando dice che la terra è in lutto per la malvagità di quelli che vi camminano. Per ciascuno di noi dunque la terra o è in lutto o si rallegra: o è in lutto per la malvagità dei suoi abitanti o si rallegra per la virtù dei suoi abitanti. In ciascuno di noi dunque l’elemento stesso o si rallegra o è in lutto: se è la terra, subito anche gli altri elementi. Similmente diro: anche l’acqua e l’angelo preposto all’acqua , per spiegare che la terra è in lutto o non in lutto, perché non è questo corpo, la terra, a far lutto per i suoi abitanti, ma comprendimi: per la disposizione dell’universo trovi un angelo preposto alla terra e un altro preposto alle acque e un altro preposto all’aria e un quarto al fuoco. Cosi innalzati – ti prego – col ragionamento a tutta la disposizione degli animali, delle piante, degli astri che sono nei cieli; c’è un angelo preposto al sole e un altro alla luna e altri alle stelle 45. E questi angeli, con i quali siamo finché viviamo sulla terra, o si rallegrano o fanno lutto su di noi quando noi pecchiamo; fa lutto – dice – la terra per i suoi abitanti. Ha chiamato l’angelo terra per omonimia con la terra stessa; poiché, come è detto: L’opera di mano





5 Rom. 8, 13.


d’uomo, maledetta essa e chi l’ha fatta – non che la cosa inanimata sia essa stessa maledetta ma si designa di mano d’uomo cio che risiede nella statua inanimata e da quella prende nome – cosi diro che l’angelo preposto alla terra è designato anche col nome terra e l’angelo preposto all’acqua è designato col nome acqua, come è detto: Ti hanno visto le acque, o Dio, ti hanno visto le acque e hanno temuto, sono stati sconvolti gli abissi, enorme fragore di acque, voce hanno emesso le nubi, ecco le tue frecce passano! .
* 7. Ho abbandonato la mia casa, ho lasciata la mia eredità, ho dato la mia anima diletta nelle mani dei suoi nemici . Guardami colui che essendo in forma di Dio è nei cieli, vedi la sua casa sovraceleste. Se vuoi vedere ancora più in alto – poiché io sono nel Padre – vedi che Dio è la sua casa. Egli lascia il Padre e la madre – la Gerusalemme dell’alto 53 – e viene nel luogo terrestre e dice: Ho abbandonato la mia casa, ho lasciato la mia eredità – quella era la sua eredità, le sedi con gli angeli, il rango con le sante potenze –, ho dato la mia anima diletta nelle mani dei suoi nemici: ha consegnato la sua anima nelle mani dei nemici dell’anima, nelle mani dei giudei che l’hanno ucciso, nelle mani dei principi radunati contro di lui, nelle mani dei re, quando si sono presentati i re della terra e i principi si sono radunati insieme contro il Signore e contro il suo Cristo 54. * 8. E divenuta la mia eredità per me come un leone nella foresta . Questa sua eredità che aveva ereditato



sulla terra si rivolto contro di lui come una belva e i giudei, sua eredità, sono divenuti bestie feroci contro di lui come un leone nella foresta. Non c’è da stupirsi se la sua eredità divenne allora come un leone nella foresta: ancora adesso vi sono nella foresta dei leoni che vogliono anatematizzare Gesù e che lo bestemmiano e congiurano contro quelli che credono in lui.

E divenuta dunque la mia eredità per me come un leone nella foresta, ha emesso contro di me la sua voce, per questo l’ho odiata. Non è forse la mia eredità una spelonca di iena? . Lui profetizza su questa eredità: La mia eredità non è divenuta forse una spelonca di iena, spelonca di iena, la bestia più selvaggia, la divoratrice di cadaveri, che intorno alle tombe mangia i corpi dei morti?

Non è forse una spelonca di iena la mia eredità per me? Oppure come una spelonca su di essa intorno ad essa? Andate! . Poiché sono divenuti tali, ordino a voi, gli angeli, di andare a radunare le bestie selvagge e consegnarli alle bestie selvagge: Andate e radunate tutte le bestie selvagge della campagna e vengano a mangiarla . Sono venute le bestie selvagge della campagna, divorano quel popolo: vedete i loro cuori divorati dalle potenze avverse. Se Gesù non le ha risparmiate ma ha detto: Andate, radunate le bestie selvagge, quanto più non risparmierà noi 60? Se non operiamo la legge di Dio, la parola del Vangelo, dirà ancora: Andate, radunate le bestie selvagge e consegnatela; ma noi abbiamo la franchezza di dire nelle preghiere: Non consegnare alle bestie selvagge l’anima che ti confessa . Confessiamo dunque pentendoci per i peccati e non saremo consegnati alle



bestie selvagge bensi ai santi angeli che saranno delle nutrici che ci portano al seno 63 e ci trasferiscono da questo eone a quello futuro in Cristo Gesù, al quale è la potenza e la gloria per i secoli. Amen .






11

: OMELIA XI


SULLE PAROLE: «A CAUSA MIA È STATA COMPLETAMENTE DISTRUTTA TUTTA LA TERRA» E SULLA «CINTURA»

* 1. Chi è colui che dice:A causa mia è stata completamente distrutta tutta la terra? Dice cosi il Cristo, prima del cui ingresso nel mondo c’erano stati si molti peccati nel popolo ma non tali che essi dovessero essere completamente abbandonati e consegnati a una cattività lunghissima. Ma quando ebbero colmato la misura dei loro padri e aggiunto all’uccisione dei profeti e alla persecuzione dei giusti l’uccisione del Cristo di Dio , allora si è compiuta la parola: Vi è lasciata la vostra casa desertae a causa di Lui hanno subito queste pene e tutta la terra è stata completamente distrutta. * 2. Ma se tu vuoi udire in modo più eccelso il: a causa mia è stata completamente distrutta tutta la terra , vedi la terra che è in te 8, in quale modo è stata distrutta alla venuta di Gesù: è stata distrutta davvero quando sono





state mortificate le membra che sono sulla terra e la terra non produce più le sue opere, e non ci sono più presso il giusto le opere della carneper le quali fioriva la carne , né fornicazioneimpuritàlussuriaidolatriaavvelenamento ecc. . E il Salvatore dice: Che cosa credete, che sia venuto a gettare pace sulla terra? Non sono venuto a gettare pace ma spada . E ben vero che, prima che venisse, non c’era spada sulla terrala carne aveva brame contrarie allo Spirito né lo Spirito contrarie alla carne . Ma da quando è venuto e abbiamo appreso quali sono le opere della carne e quali dello Spirito, questo insegnamento come una spada conficcata in terra ha separato la carne e la terra dallo Spirito.

Ed è stata distrutta la terra quando portiamo nel corpo la morte di Gesù e non viviamo più secondo la carne 19 ma vive lo Spirito e non seminiamo nulla nella carne ma tutto nello Spirito per non mietere corruzione dalla carne ma vita eterna dallo Spirito.

3. E viene detto ai peccatori: Seminate grano e raccogliete spine : poiché se anche usano le parole di Dio ma non le usano bene né vivono nel modo in cui si dovrebbe né credono, seminano grano e raccolgono spine. Ci si puo rendere conto di questo soprattutto presso gli eterodossi, che leggono le Scritture ma raccolgono spine non dalle Scritture bensi dai propri punti


immagine biblica della spada applicata alla Parola di Dio. Vedi Hom.

Jer. XI, 2, SCh 232, nota 1, p. 419.

di vista.

Le loro sorti non gioveranno loro . Anche prima di noi altri hanno spiegato queste parole, e poiché noi non rigettiamo la loro spiegazione, la poniamo volentieri al centro, non come se l’avessimo trovata noi stessi ma come se avessimo appreso una buona lezione. Questa parola gioverà sia a voi che a noi, se facciamo attenzione a cio che è scritto, a noi che sembriamo essere per sorte persone sedute più in alto di voi, tanto che alcuni desiderano pervenire a questa sorte: ma sappiamo che non sempre la sorte salva; infatti molti, anche presbiteri, si perderanno mentre molti, anche semplici fedeli, saranno dichiarati beati. Poiché dunque vi sono tra il clero alcuni che non vivono in modo da trarre giovamento dalla loro sorte e da onorare il clero , per questo – dicono i commentatori – è scritto: Le loro sorti non gioveranno loro; poiché cio che giova non è il puro fatto di sedersi in presbiterio, ma il vivere in modo degno di quel luogo, come il Verbo esige. Anche da voi e da noi il Verbo esige una vita buona, ma se bisogna dire cosi: I forti saranno fortemente esaminati , da me si esige più che da un diacono, da un diacono più che da un fedele, e da colui al quale è stato affidato lo stesso governo ecclesiastico si esige ancora di più. Percio l’Apostolo, a cui erano state affidate grandi responsabilità, dice – ascoltate bene!: Cosi faccia l’uomo stima di noi come di ministri di Cristo e dispensatori dei misteri di Dio. Questo del resto cercate tra i dispensatori, che ciascuno sia trovato fedele . Ma è cosi raro che sia trovato un dispensatore fedele e buono che Gesù, lui che sa tutto prima che avvenga , dice: Qual è pure il dispensatore




25 1 Cor. 4, 1s.


fedele e prudente che il suo padrone costituirà a capo della sua casa perché dia a suo tempo la razione di grano ai suoi servi? . Poi biasima alcuni dispensatori e dice: Ma se il servo malvagio comincia a dire: Tarda il mio padrone a venire, e comincia a picchiare i suoi conservi e le serve e a mangiare e a ubriacarsi, verrà il padrone di quel servo nel giorno in cui non lo aspetta e nell’ora che non sa e lo farà a pezzi e porrà la sua porzione con gli infedeli .

4. Questo per le parole: Le loro sorti non gioveranno loro. Ma vediamo anche il rimprovero che ne consegue necessariamente e che è bene assumere in campo morale; esso dice: Vergognatevi del vostro vanto, dell’oltraggio davanti al Signore . Ci sono cose di cui ci vantiamo stoltamente, perché non sono degne di vanto; per esempio, se uno si vanta di esser ricco e di possedere molti beni, si potrebbe dirgli: Vergognatevi del vostro vanto; se uno si vanta della nobiltà di quaggiù, che è solo esteriore, gli si dirà: Vergognatevi del vostro vanto; se uno si vanta della sontuosità dei suoi abiti e della costruzione della sua casa, riccamente allestita, questo vanto è estraneo al vanto dei santi, percio si dirà a questo tale: Vergognatevi del vostro vanto. Ascolta la parola del profeta Geremia che ci ordina di non vantarci nemmeno della sapienza: Non si vanti – dice infatti – il sapiente della sua sapienza né il forte della sua forza né il ricco della sua ricchezza, ma di questo si vanti chi si vanta, di comprendere e conoscere che io sono il Signore 31. Vuoi vantarti e nel vantarti non udire: Vergognatevi del vostro




30 Ger. 12, 13.


vanto? Vantati come l’Apostolo e di’: Quanto a me, non sia mai che io mi vanti se non nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per la quale il mondo è crocifisso a me e io al mondo . Vuoi vantarti in modo che non ti sia detto: Vergognatevi del vostro vanto? Ascolta Paolo che si vanta e impara quanto dice: Molto volentieri mi vantero delle mie debolezze, affinché riposi su di me la potenza di Cristo ; odi di quali glorie si vanta: nelle fatiche ancor più – chi di noi puo dire cosi? –, nelle prigioni in modo sovrabbondante, nelle morti spesso, dai giudei ho ricevuto cinque volte quaranta (battiture) meno una, tre volte sono stato bastonato, una volta lapidato, tre volte ho fatto naufragio .

Cosi apprendiamo che ci sono differenze anche di vanti, tanto che alcuni vanti sono degni di vergogna e ad essi si potrebbe applicare il detto dell’Apostolo: E la gloria è nella loro vergogna . Di quelle cose di cui dovrebbero vergognarsi credono bene di vantarsi.

5. Dopo questo vediamo quanto riguarda la cintura: Ecco cosa dice il Signore: Va’ e procurati una cintura di lino e mettila attorno ai tuoi fianchi e non passare attraverso l’acqua. E mi procurai la cintura secondo la parola del Signore e la misi attorno ai miei fianchi, e la parola del Signore giunse a me dicendomi: Prendi la cintura che è attorno ai tuoi fianchi e alzati e va’ all’Eufrate e nascondila là nella fenditura della roccia . Passati dei giorni, (il profeta) viene là, trova questa cintura completamente marcita, e il Signore aggiunge queste parole offrendo la possibilità di interpretare la cintura: Come aderisce la cintura al fianco dell’uomo, cosi ho fatto aderire a me la casa di Israele e tutta la casa di Giuda, dice il Signore, perché divenga per me




35 Fil. 3, 19.


un popolo rinomato e un vanto e una gloria; ma non mi hanno ascoltato . Il profeta dunque tiene il posto di Dio, quando porta ai suoi fianchi la cintura di lino come Dio porta il popolo: Poiché ho fatto aderire a me – dice – questo popolo, dice Dio , e il popolo diviene come una cintura di Dio; ma perché diventa cintura di Dio attorno ai suoi fianchi? Chi puo legga Ezechiele e veda che Dio si fa in certo qual modo corporeo al pensiero e in qualche modo cio che ha dai fianchi in giù è fuoco e cio che ha dai fianchi in su è elettro; scruti la ragione per cui la parte di Dio che è in basso è fuoco. Le cose che vengono dai fianchi e dalla generazione, queste sono fuoco, perché tutto cio che c’è nella generazione ha bisogno della purificazione che viene dal fuoco, tutto cio che è nella generazione ha bisogno di castigo . Ma cio che è al di sopra dei fianchi e trascende la generazione, questo è una materia come l’elettro nel mondo, purissima e preziosissima: si dice infatti che l’elettro ha più valore dell’oro. Poiché dunque la Scrittura ha bisogno di esempi, per insegnare che il corpo superiore di Dio è più prezioso e il corpo inferiore è più incompleto, per questo ha presentato Dio come composto di fuoco e di elettro. Ciascuno di noi nella generazione è fuoco ed è anche lui corpo di Dio; non siamo l’elettro, ma se saliamo e progrediamo – poiché è possibile essere trasferiti dall’odierno stato inferiore cosi da divenire il corpo superiore di Dio – dopo aver attraversato il fuoco saremo l’elettro che sta intorno alla parte più alta del corpo di Dio.






6. Fa aderire dunque ai suoi fianchi la cintura di lino ; ma perché? Perché sia manifesto che il popolo è una specie di protezione di Dio: il popolo si erge contro quelli che vogliono accusare Dio e lo difende in qualche modo come uno scudo e non lascia che sia detto qualcosa di fuori luogo in cio che riguarda Dio. Ma se pecchiamo, come il profeta getta questa cintura nel fiume Eufrate per castigo, affinché vi marcisca, cosi chi pecca è cacciato lontano dai fianchi di Dio e, rigettato, è scagliato nel fiume Eufrate, il fiume della Mesopotamia, dove ci sono gli assiri, nemici di Israele, dove ci sono babilonesi e là marcisce.

Mentre ci sono davvero tanti fiumi, il profeta è inviato dalla Giudea al fiume Eufrate per darsi da fare con una cintura di lino e riportarla? Ma perché poi di lino ? Perché il lino prende nascita dalla terra, è infatti una pianta che germoglia da terra e poi, dopo esser stata coltivata, è cardata, lavata, espurgata e fatta oggetto di molto lavoro per diventare atta a divenire una cintura o qualsiasi altra cosa. Anche noi tutti dunque prendiamo nascita come la cintura di Dio, e prendendo nascita dalla terra abbiamo bisogno di molta lavorazione, per essere cardati, per essere lavati, per deporre il colore della terra. Poiché altro è il colore del lino alla nascita, altro quello che risulta dalla lavorazione: infatti il colore naturale del lino è nerastro, ma dalla lavorazione risulta chiarissimo. Capita dunque qualcosa di simile anche a noi che siamo



76.

altari divini deve prima di tutto esser cinto di castità, e non puo purificare le cose vecchie e instaurare le nuove se non è rivestito di lino. Abbiamo già parlato più volte del lino, soprattutto quando dicevamo, riguardo agli abiti sacerdotali, che questa specie è figura della castità, poiché l’origine del lino proviene dalla terra, cosi che essa

oggetto di generazione. Siamo neri all’inizio della fede – percio all’inizio del Cantico dei Cantici è detto: Nera sono ma bella – e agli inizi assomigliamo nell’anima agli etiopi, poi siamo espurgati per diventare più chiari secondo la parola: Chi è costei che sale resa tutta bianca?. E diventiamo un lino risplendente e puro. Poi veniamo anche tessuti per diventare la cintura di Dio, quando siamo degni di aderire a Dio. Non ci rigetta Dio. Ha rigettato il primo popolo, tutta la casa di Giuda e la casa di Israele. E divenuto tale da non servire più a nulla, poiché (Dio) non si cinge più di loro. Di noi invece che di loro si è cinto Dio, poiché avendo rigettato quella cintura non è rimasto nudo, ma si è tessuto un’altra cintura. Questa cintura è la Chiesa che proviene dalle genti: essa sappia che se i primi Dio non li ha risparmiati, tanto più non risparmierà lei se pecca, se non è degna dei fianchi di Dio. Ma colui che aderisce al Signore è un solo spirito in Cristo Gesù, al quale è la gloria e la potenza nei secoli. Amen .







Origene su Geremia 9