Origene su Geremia 12

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: OMELIA XII


SULLA PAROLA: «E DIRAI AL POPOLO : QUESTO DICE IL SIGNORE DIO DI ISRAELE: OGNI OTRE SARÀ RIEMPITO», FINO A: «SE VERSERANNO LACRIME I VOSTRI OCCHI, POICHÉ È STATO FRANTUMATO IL GREGGE DEL SIGNORE»

1. Cio che viene ordinato al profeta di dire da parte diDio deve essere degno di Dio , ma sembra che non sia degno di Dio se noi rimaniamo alla lettera, tanto che qualchedun altro udendo la Scrittura dirà: Stoltezza sono queste Scritture. Questo dirà l’uomo psichico, poiché l’uomo psichico non accoglie le cose dello Spirito di Dio, sono infatti per lui stoltezza. Vedi dunque cosa dice il testo: E dirai a questo popolo: Questo dice il Signore Dio d’Israele – cio che dice il Signore Dio d’Israele sia degno del Dio di Israele: ogni otre sarà riempito di vino. E avverrà, se ti diranno: Siamo cosi ignoranti da non sapere che ogni otre sarà riempito di vino? , e se quelli che parlano in questo modo parlano attenendosi alla lettera e dicono di sapere che ogni otre sarà riempito di vino, mentono; infatti non ogni otre sarà riempito di vino. In realtà ci sono otri riempiti di olio o di qualche altro liquido, mentre altri rimangono vuoti. Mentono dunque, perché non ogni otre sarà riempito di vino, tuttavia il popolo risponde dicendo: Siamo forse cosi ignoranti da non sapere che ogni otre sarà riempito di vino? Risposta cui toccherà la seguente spiegazione, secondo le nostre possibilità: Se consideriamo le differenze nei vini e cio che è detto a loro proposito , vedremo che, in rapporto alla qualità del vino è vero dire degli otri: Ogni otre sarà riempito di vino. Se vi è fra gli otri un otre che possiamo chiamare buono, sarà riempito di vino secondo la sua


bontà e se ve ne è uno che, in confronto agli altri otri e secondo il giudizio che se ne puo dare, è cattivo, esso pure, nella misura della sua cattiva qualità, sarà riempito di vino cattivo.

Come dunque è possibile ricavare dalla Scrittura qualcosa sui diversi vini? Sui peggiori sta scritto cosi: Dalla vigna di Sodoma la loro vigna e la loro vite da Gomorra; la loro uva di fiele, i loro grappoli, di amarezza; veleno di dragoni il loro vino e veleno mortale di aspidi . Quanto ai migliori: Il tuo calice che mi inebria come è eccellente!; e la Sapienza invita alla sua coppa dicendo: Venite, mangiate il mio pane, e bevete il vino che ho temperato per voi . C’è dunque un vino di Sodoma e c’è un vino che la Sapienza tempera. E ancora: Il Diletto aveva una vigna sulla cima (di un colle), in un luogo pingue , vigna piantata da Dio, chiamata vigna di Sorek, poiché è scelta e ammirabile ; c’è anche una vigna degli egiziani che Dio colpisce secondo quanto sta scritto: Ha colpito Dio con la grandine la loro vigna e i loro sicomori col gelo .

2. Considera dunque, ti prego, che allegoricamentetutti gli uomini sono in questo tempo atti a contenere del vino e percio li chiamo otri e dico che il malvagio è ripieno del vino della vite di Sodoma, è ripieno del vino di Egitto e del vino dei nemici di Israele, mentre colui che è santo e progredito è ripieno del vino della vigna di Sorek e del vino di cui è scritto: Il tuo calice inebriante come è eccellente! . E il santo poi è ripieno del vino che la Sapienza ha temperato.

Si considerino dunque queste parole in funzione del vizio e della virtù, per comprendere che ogni otre viene


riempito di vino; ma se bisogna vedere anche cio che consegue al vizio e alla virtù, castighi per il vizio, benedizioni e promesse per la virtù, mostriamo dalle sante Scritture in che modo i castighi e le promesse sono chiamati vino: Prendi il calice di questo vino non temperato e abbevererai tutte le genti alle quali ti mandero – dice cosi a Geremia, e aggiunge – e berranno e vomiteranno e usciranno di senno e cadranno . Qui dunque ha designato i castighi come vino non temperato che bevono coloro che sono degni di vino non temperato, cioè di castigo non mescolato. Ci sono altri che bevono un castigo non senza mistura ma mescolato, poiché un calice è nella mano del Signore, di vino non temperato pieno di mistura, e l’ha versato da questo a quello ma la sua feccia non è stata svuotata, ne berranno tutti i peccatori della terra . Se vuoi vedere anche il calice di benedizione che bevono i giusti, basterebbe certo questa parola della Sapienza, con cui diceva: Bevete il vino che ho temperato per voi ; guarda anche il Salvatore che sale per la Pasqua in una grande sala al piano di sopra, ricoperta di tappeti e ornata, guardalo anche celebrare la festa coi discepoli e dare a loro un calice di cui non è scritto che lo tempero, poiché Gesù, volendo rallegrare i discepoli, li rallegra con un vino non temperato e dice loro: Prendete , bevete , questo è il mio sangue , versato per voi in remissione dei peccati ; fate questo, ogni volta che bevete, in memoria di me , e: In verità vi dico,



3 Ger. 13, 12.


non lo berro da ora fino a quando lo berro con voi nuovo nel regno di Dio . Tu vedi la promessa, che è il calice della nuova alleanza , vedi i castighi, calice di vino non temperato, e un’altra specie di castigo, calice temperato, tale che a ciascuno viene temperato cio che beve secondo quello che si merita per le buone azioni mescolate a quelle malvagie; comprendi che gli uni, del tutto estranei alla religione e per nulla attenti a se stessi e che vivono come capita, bevono il vino non temperato riguardo al quale abbiamo presentato le citazioni di Geremia; e che gli altri, i quali non sono affatto apostati e peccatori bensi indegni del calice della nuova alleanza, che fanno talora azioni abbastanza buone talora contrarie, bevono un vino di un calice non temperato pieno di mistura .

Poiché Dio ha versato da questo a quello : quale questo? Vedo due calici secondo la parola: Ha versato da questo a quel (calice), ma la sua feccia non è stata svuotata ; pensa al calice delle tue buone azioni in una mano di Dio e se vuoi esprimerti con più audacia , sia nella mano destra di Dio il calice delle tue opere buone, quindi il calice dei tuoi peccati sia nella mano sinistra di Dio ; quando dunque stai per essere castigato a causa dei peccati, dato che hai anche delle opere migliori, c’è un calice nella mano del Signore di vino non temperato, pieno di mistura; e l’ha versato da questo a quello, da quello che è nella mano sinistra a quello che è nella mano destra. Né infatti puoi bere soltanto il calice delle buone opere come se tu avessi compiuto soltanto opere buone, né puoi bere soltanto il calice dei peccati, poiché hai fatto






10 Sal. 77, 47.


alcune opere virtuose; percio ha versato da questo a quello. In proporzione alle tue opere sono temperati per te il furore e il castigo, cosi che per te il calice del castigo sia

o più temperato con acqua o più acre e sgradevole. Poiché, come ho detto sopra, in proporzione alla mescolanza dei peccati con le opere buone si addolcisce in qualche modo o non si addolcisce la pena proveniente dal calice dell’ira, dispensata più o meno per ciascuno dei peccati. Ma se tu sei perfettamente buono e bravo, tu dici:

Prendero il calice della Salvezza e invochero il nome del Signore .

Ogni otre dunque, sia buono che cattivo, sarà riempito di vino , e secondo la qualità dell’otre sarà versato il vino nell’otre, nella misura in cui essi qui vengono chiamati otri; non viene versato dunque negli otri né olio né alcun altro liquido, ma ogni otre deve essere riempito di vino.

3. Quindi, a causa dei peccatori che, secondo lalettera (del testo), si trovavano allora in Gerusalemme e in Giudea , insegna di quale vino Dio sta per riempirequesti otri, che sono i peccatori. E scritto infatti: Se ti diranno: Non sappiamo bene forse che ogni otre sarà riempito di vino? Dirai loro: Cosi dice il Signore: Ecco che io ne riempiro tutti gli abitanti di questa terra e i re, figli di Davide, seduti sul suo trono e i sacerdoti . Non risparmia nessuno colui che sta per castigare; non perché uno ha avuto il nome di profeta , se ha dei peccati non sarà riempito delle minacce che abbiamo dette. Non perché uno si chiama sacerdote e ha creduto di avere la superiorità di un nome più onorabile di quello del popolo,


Dio lo risparmia cosi che non sia castigato, pur avendo peccato. Tutto cio che è stato scritto riguardo a loro, dice l’Apostolo, è stato scritto per noi, sui quali è sopraggiunta la fine dei secoli . Se dunque qualcuno anche fra questi sacerdoti – intendo cioè noi presbiteri – o fra questi leviti che stanno intorno al popolo – voglio dire i diaconi – pecca, avrà quel determinato castigo. Vi sono peraltro alcune benedizioni sacerdotali, delle quali, se Dio dà la grazia, parleremo fra non molto, anzi, le vedremo dopo l’esame della parola profetica, leggendo i Numeri, poiché li si parlerà dei sacerdoti.

E i sacerdoti – dunque – e i profeti e Giuda e tutti gli abitanti di Gerusalemme, dice Dio che li riempirà di ebbrezza e li disperderà, un uomo e il suo fratello e i loro padri e i loro figli . Queste cose allora comprendiamole cosi: I giusti li raccoglie Dio, mentre i peccatori li disperde. E per questo, quando gli uomini non si muovevano da oriente, Dio non li disperse; ma quando si mossero da oriente 39 e uno disse al suo vicino: Venite e costruiamoci una città e una torre, la cui sommità sarà fino al cielo , dice Dio riguardo a costoro: Venite e scendiamo a confondere laggiù la loro lingua e ognuno viene confuso e disperso . Quanto al popolo di Israele, finché non peccava era in Giudea, ma dopo aver peccato è disperso in qualche luogo della terra abitata ed è disseminatoovunque.

Pensa a qualcosa di simile anche per tutti noi. Vi è una Chiesa dei primogeniti iscritti nei cieli dove vi è il monte Sion e la città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste . Là saranno radunati i beati perché siano


insieme, mentre anche in questo sono castigati i peccatori, nel fatto di non essere gli uni con gli altri. So di alcuni in questo mondo che, come castigo, amano relegare in una qualche isola e, come tortura, disperdono i familiari di qualcuno che abbia nuociuto al regno, qui la moglie, là un figlio, poi altrove l’altro figlio perché nemmeno nella sventura non godano la madre del figlio, il fratello del fratello. Immaginati qualcosa di simile anche per gli ingiusti. Bisogna che tu, il peccatore, gusti una amarezza più grande dispensata da Dio, per essere salvato dopo la correzione. Come tu stesso castighi un servo o un figlio non certo per il piacere di tormentarlo ma per farlo ritornare mediante le sofferenze, cosi anche Dio correggerà con le pene che vengono dai patimenti quelli che non si sono lasciati curare e non ritornanomediante la Parola. E per correggere che Dio assedia come vuole, secondo cio che sta scritto: Di continuo, attraverso pena e sferza, sarai corretta, Gerusalemme . E dunque perché cresca la pena correttrice che quelli che sono puniti sono dispersi gli uni lontano dagli altri, cosi che il tale non sia insieme al talaltro; l’intensità della pena infatti calerebbe per la parola di consolazione e per la risposta dell’uno all’altro.

4. Se poi è necessario aggiungere a questo discorsoanche un altro motivo della dispersione, presentero anche questo. I cattivi quando sono insieme gli uni con gli altri mirano al male e lo accrescono, cosi come i buoni assieme ai buoni pensano al bene. Viene meno dunque e si infrange il cattivo consiglio, che si sarebbe rafforzato in mezzo a persone tra loro simili, quando i malvagi sono dispersi gli uni lontano dagli altri; percio Dio dispensa che i perversi non siano gli uni con gli altri, forse anche


provvedendo a loro perché non si accresca con lo stare insieme la loro cattiveria, bensi diminuisca dissolvendosi.

Questo per le parole: Li disperdero, l’uomo e il suo fratello e i loro padri e i loro figli tutti insieme, dice il Signore . Non ne avro rimpianto e non li risparmiero e non ne avro compassione cosi da trarli dalla loro rovina.

5. A tali parole si attaccano gli eretici dicendo: Vedicom’è il Demiurgo, il dio dei profeti, che dice: Non li risparmiero e non ne avro compassione cosi da trarli dalla loro rovina? Come puo costui essere buono? Ma se prendo come esempio il magistrato che a motivo del bene comune non ha compassione e il giudice che opportunamente non fa misericordia, potro con questo esempio convincere che Dio non risparmia una persona per risparmiare la moltitudine. Prendero poi come esempio anche un medico, mostrando che non risparmia un membro solo per risparmiare il corpo tutto intero.

Supponiamo che un magistrato abbia questo compito, di lavorare per la pace e di procurare il necessario al popolo che è sotto di lui; supponiamo anche che gli venga condotto per essergli presentato innanzi un assassino di bella apparenza e di aspetto piacevole e che sua madre si accosti al magistrato perorando la causa con parole pietose, affinché abbia pietà della sua vecchiaia, supponiamo che la moglie di questo indegno invochi che si faccia misericordia e che i figli stando intorno a lui supplichino per lui: che cosa giova tutto questo al bene comune? Cioè, che a costui sia fatta misericordia oppure no? Ma se gli verrà fatta misericordia sarà recidivo, mentre, se non gli verrà fatta, morrà lui e la comunità sarà migliore. Analogamente, se Dio risparmia il peccatore e gli fa misericordia cosi da non castigarlo, chi non sarà incitato al male? Chi dei perversi,


29 La traduzione italiana ha cercato di riprodurre il bel chiasmo del testo greco.

trattenuti dal peccare per i timori dei castighi, non sarà incitato al male, non diventerà peggiore? Anche nelle chiese è possibile vedere che avvengono cose simili: uno ha peccato, ha supplicato di essere mantenuto nella comunione ecclesiale dopo il peccato; se viene perdonato troppo in fretta, la comunità viene incitata al male, cresce il peccato degli altri. Ma se Dio, secondo il suo pensiero, non come giudice crudele e senza misericordia, ma come provvidentissimo anche di uno solo, anzi più provvidente della moltitudine che di uno solo, considera il danno che risulterà alla comunità dalla comunione di uno solo e dal perdono del suo peccato, è evidente che farà scacciare la persona singola per salvare la moltitudine.

Guarda anche un medico, come la malattia cresce e peggiora se lui risparmia di tagliare cio che bisogna tagliare, se risparmia di cauterizzare per le sofferenze che accompagnano tali rimedi; ma se con maggiore audacia ricorre al taglio o alla cauterizzazione, apporterà la guarigione per non aver avuto misericordia, per essere apparso senza compassione verso quel malato oggetto della cauterizzazione o del taglio. Cosi pure Dio non amministra un solo uomo bensi il mondo intero. Governa cio che è in cielo, cio che è in terra, dovunque. Considera dunque cio che giova al mondo intero e a tutti gli esseri; considera anche, nella misura del possibile, cio che giova al singolo, purché il vantaggio di uno solo non sia dannoso al mondo. Per questo anche un fuoco eterno è stato preparato , per questo anche una geenna è stata prevista, per questo vi è anche la tenebra esteriore , realtà di cui c’è bisogno non soltanto per colui che viene punito ma soprattutto per la comunità.

6. Se tu vuoi ricevere la Scrittura come testimoneche i peccatori sono puniti anche per la correzione degli




33 Ger. 13, 13.


altri, seppure questi disperassero della guarigione, ascolta Salomone che dice nei Proverbi: Quando l’uomo pestilenziale è flagellato l’insensato diventerà più astuto . Non ha detto che proprio colui che è flagellato diventerà più astuto e più sensato a causa dei flagelli, ma dice che l’insensato a motivo dei flagelli inflitti al pestilente passa dalla insensatezza al senno, poiché questo è il senso del termine astuzia qui impiegato: l’insensato cioè cambia vedendo gli altri flagellati. Conviene dunque a noi, se siamo fatti degni di salvezza mediante il castigo degli altri, questo castigo degli altri; e come la caduta di Israele ha giovato alla salvezza delle genti , cosi il castigo (di qualcuno) gioverà alla salvezza di altri. Percio, essendo buono, Dio dice: Non li risparmiero e non ne avro compassione (cosi da salvarli) dalla loro corruzione.

7. Essendoci limitati a un solo passo, vediamo cosaci insegna anche il seguente: Ascoltate e porgete orecchio e non innalzatevi, poiché il Signore ha parlato: date al Signore Dio nostro gloria prima che scendano le tenebre e i vostri piedi inciampino in montagne tenebrose; e aspetterete la luce, e là ombra di morte, e tutto sarà volto in tenebra. Ma se voi non ascolterete nel segreto piangerà la vostra anima per orgoglio e verseranno lacrime i vostri occhi, poiché è stato infranto il gregge del Signore . Vuole che i medesimi ascoltino e porgano l’orecchio, non accontentandosi né del solo ascolto né del solo porger l’orecchio, poi dopo questo ordina a loro di non innalzarsi e insegna cio che si deve fare. Che cosa è dunque l’ascoltare e che cosa il porgere l’orecchio, lo comprendiamo dalle parole stesse; porgete l’orecchio significa: accogliete nelle orecchie; e se ascoltate è detto in opposizione a porgete orecchio, non

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significa forse: accogliete nella mente? E poiché tra le cose dette nelle Scritture le une sono più ineffabili e più mistiche, le altre immediatamente utili a chi le comprende, ritengo che a proposito delle più ineffabili sia detto l’ascoltate, mentre il porgete orecchio è detto riguardo a quelle immediatamente utili e tali da poter giovare a chi ascolta senza interpretazione.

Se dunque esaminiamo l’intera Scrittura diremo, da banchieri provati : qui, ascoltate, qui invece, porgete orecchio. Poi, quando abbiamo ascoltato e porto l’orecchio, ci ordina: E non innalzatevi ; poiché ognuno che esalta se stesso sarà umiliato . E il Salvatore nel dire: Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete riposo per le vostre anime , ci insegna a non innalzarci. Dopo gli altri mali dell’uomo infatti anche questo peccato è molto diffuso fra noi: talvolta ci innalziamo del tutto senza ragione e per qualcosa per cui non bisogna innalzarsi neanche un po’; talaltra invece con verosimiglianza perché è ragionevole cio per cui ci innalziamo, ma anche in quel caso non è sano l’innalzarsi.

8. Cosi sarà chiaro cio che intendo dire: ci sonoquelli che si innalzano perché sono figli di governanti e perché sono discendenti di grandi dignitari pubblici: questi tali che si innalzano per una cosa involontaria e indifferente non hanno una ragione verosimigliante che giustifichi il loro innalzarsi. Ci sono quelli che si innalzano perché hanno il potere di mettere a morte degli uomini e si innalzano poiché hanno ricevuto quella che da loro è chiamata promozione, tale da tagliare la testa degli uomini: la gloria di questi tali è nella loro vergogna. Altri si innalzano per la ricchezza, non quella vera ma quella di quaggiù; ed altri si innalzano, ad esempio, per il fatto di

avere una casa bella o molti campi: niente di tutto questo è degno di considerazione, non bisogna innalzarsi per alcuna di queste cose. Cio per cui sembra giustificabile innalzarsi è quando uno si innalza perché è sapiente o si innalza perché è consapevole di non aver toccato donna già da dieci anni o di non averla toccata fin da fanciullo, oppure ancora quando un altro si innalza per aver portato catene per il Cristo 67; questi motivi potrebbero far credere che uno si innalza ragionevolmente; ma nemmeno per queste cose, se ci si rapporta alla vera ragione , ci si innalza ragionevolmente. Cosi non è possibile nemmeno per queste cose innalzarsi ragionevolmente. Paolo aveva materia per innalzarsi a motivo delle visioni , delle apparizioni, dei prodigi e segni , delle fatiche con cui si affatico per il Cristo, delle Chiese che costitui nel suo zelo di fondare una Chiesa dovunque il Cristo non fosse ancora stato nominato . Tutte queste cose erano per lui materia per innalzarsi, se, quanto all’innalzarsi, bisogna dire con verosimiglianza che ad alcuni parrebbe ben giusto che egli si innalzasse, ma tuttavia, poiché non è senza pericolo nemmeno l’innalzarsi per questi motivi, il Padre dolce, come gli dono visioni e apparizioni, cosi gli diede come carisma un angelo di Satana per schiaffeggiarlo, affinché non si innalzasse; e per questo egli prego tre volte il Signore perché l’angelo di Satana, datogli per dispensazione divina affinché non si innalzasse, fosse allontanato da lui ; e il Signore gli rispose – era degno infatti Paolo di una risposta del Signore – e gli disse: Ti basta la mia grazia, poiché la mia potenza si realizza nella debolezza . Per nulla dunque bisogna innalzarsi, poiché all’innalzarsi segue il cadere



secondo la parola: prima di essere spezzato il cuore dell’uomo si innalza e prima della gloria si umilia.
* 9. Questo sul passo: Ascoltate e porgete orecchio e non innalzatevi, poiché il Signore ha parlato . Ma vediamo anche che cosa ci ordina di fare dopo questo: * Date al Signore Dio nostro gloria prima che scendano le tenebre e i vostri piedi inciampino in montagne tenebrose; e attenderete la luce . Egli vuole che chi dà gloria a Dio dia gloria a Dio quando c’è la luce, poiché la gloria di Dio non puo essere annunciata quando scendono le tenebre e si fa tenebra. Quando dunque scendono le tenebre e quando non si fa tenebra? Operate finché la luce è in voi 78. La luce è in te se hai in te colui che dice: Io sono la luce del mondo . Finché sorge per te questa luce, glorifica Dio; sappi che puo venire una qualche tenebra e bisogna non aspettare questa tenebra ma prima che scendano le tenebre bisogna dare gloria a Dio. * 10. Forse comprenderemo questo testo servendocidi una espressione evangelica detta dal Salvatore, che suona cosi: Operate finché è giorno; viene la notte, quando nessuno puo operare. Qui ha chiamato giorno questo eone – necessariamente pero ho aggiunto il «qui» poiché so che in altri luoghi significa anche altre cose – ha chiamato dunque giorno questo eone, tenebra invece e notte la consumazione (del mondo) in virtù dei castighi: Perché infatti voi desiderate il giorno del Signore mentre



47 Ger. 6, 7s.

esso è tenebra e non luce? , dice il profeta Amos. Se vedi quale oscurità ci sarà dopo la consumazione del mondo, oscurità che ne seguirà per quasi tutto il genere umano punito per i peccati commessi, vedrai allora che l’atmosfera sarà oscurata e nessuno potrà più glorificare Dio, dal momento che agli stessi giusti il Verbo ha dato quest’ordine dicendo: Va’ popolo mio, entra nella tua stanza più recondita, chiudi la tua porta, nasconditi come per un piccolo momento, finché non sia passato il furore della mia ira . In questo passo, se uno puo, osservi anche che ha detto: come per un piccolo momento, ma quel come piccolo è piccolo per Dio, non è piccolo per l’uomo. Bisogna infatti considerare che per ciascuno una cosa puo essere piccola o grande. Dimostrero con un esempio che per ciascuno una cosa puo essere piccola o grande: per ogni animale una certa quantità di cibo è poca in rapporto alla sua costituzione e una certa quantità di cibo è molta in rapporto al suo organismo. E cosi cio che è piccolo per l’uomo è grande per un altro animale. Cio che è poco ad esempio per un adulto è molto per un bambino. Cosi tutto il tempo della vita umana, fosse anche di un vegliardo, è poco a paragone dell’intera durata di tutta l’era presente 85. Cosi poi anche cio che è poco per Dio è molto in rapporto a noi e il piccolo momento di Dio è tutta un’era. Se dunque è detto: Va’ popolo mio, entra nella tua stanza più recondita, chiudi la tua porta, nasconditi come per un piccolo momento 86, bisogna ritenere che quel piccolo sia detto non per la situazione di chi riceve l’ordine di andare ed entrare nelle sue stanze recondite ma per la situazione di chi dà



riesce a dare tutto questo significato alla frase. 50 Ger. 13, 14a.

l’ordine, per il quale è poco cio che per l’altro è molto. Se infatti finché non sia passato il furore dell’ira di Dio bisogna che alcuni entrino nelle loro stanze recondite, ma vi sono quelli a cui non sono rimessi i peccati non solo per tutto questo eone ma anche per tutto quello futuro , è evidente che il poco si estende a cio che si è detto.

11. Date dunque gloria al Signore nostro Dio. Come diamo gloria al Signore nostro Dio? Non con suoni e paroline cerco di dare gloria al Signore nostro Dio, ma coi fatti colui che dà gloria al Signore Dio, gli dà gloria. Con la temperanza glorifica Dio, con la giustizia, con l’agire rettamente glorifica Dio; dà gloria a Dio col coraggio e la sopportazione, dà gloria a Dio con l’agire bene, con la pietà e con le altre virtù. Se le cose stanno cosi e cosi si glorifica Dio, non crediate che io bestemmi se dico il contrario , poiché portero a testimone anche di questo la Scrittura: l’uomo temperante glorifica Dio, l’uomo sregolato disonora Dio poiché, come Nabucodonosor , abbatte il tempio di Dio e corrompe il tempio di Dio e con la trasgressione della legge disonora Dio : l’espressione stessa è dell’Apostolo. Il peccatore dunque circonda Dio di infamia e cio che attiene alla Provvidenza viene messo in questione, tanto che alcuni perfino dubitano che vi sia una Provvidenza, per nessun altro motivo se non a causa del male. Elimina il male e non troverai nella Provvidenza motivo di inciampo; quelli che vi inciampano stravolgono le cose dicendo cosi: Perché tanti fornicatori e tanti effeminati ? Perché tanti atei e tanti empi? Quelli che generano infamia alla Provvidenza, inciampi contro Dio, bestemmie contro il Creatore del mondo, sono proprio i peccatori. Certuni si danno gloria a Dio, ma non danno




55 Mt. 18, 8.


gloria a Dio quelli che fanno il contrario della gloria di Dio con i loro peccati.

12. Date gloria al Signore nostro Dio prima che scendano le tenebre, prima che i vostri piedi inciampino in montagne tenebrose. Ci sono delle montagne tenebrose come vi sono delle montagne luminose, solo che entrambe sono montagne, elevate entrambe. Monti luminosi i santi angeli di Dio, i profeti, Mosè il servitore 95, gli apostoli di Gesù Cristo; tutti questi monti sono luminosi e di essi credo è detto nei salmi: I suoi fondamenti, sui monti santi . Quali sono i monti tenebrosi ? Sono quelli che elevano le altezze contro la conoscenza di Dio . Il diavolo è una montagna tenebrosa, i principi di questo eone votati alla distruzione sono montagne tenebrose; anche il demonio lunatico era un monte e un monte tenebroso, di cui il Salvatore diceva: Direte a questo monte . Riguardo al lunatico, poiché era sorta una discussione e gli apostoli dicevano: Perché non abbiamo potuto scacciarlo? , il Salvatore risponde: Se aveste fede come un grano di senape, direte a questo monte ,

quel monte su cui avete prolungato il vostro discorso ed esteso la vostra questione, direte a questo monte: Trasferisciti da qua a là e si trasferirà . Da qua, cioè dall’uomo, a là, cioè nel suo luogo proprio.

Quelli dunque che inciampano non inciampano in montagne luminose ma in montagne tenebrose, quando vanno col diavolo e i suoi angeli , montagne tenebro


. E attenderete la luce. Si puo congiungere al date gloria al Signore nostro Dio il e attenderete la luce: se date gloria al Signore nostro Dio prima che cada la tenebra, prima che i vostri piedi inciampino in monti tenebrosi , è manifesto che, anche se cade la tenebra, attenderete la luce e la luce vi accoglierà. Ma un altro potrebbe dire – non so se pensando sanamente o no – che anche quelli che inciampano in montagne tenebrose attenderanno presso le montagne tenebrose attendendo la luce della misericordia. Questo in effetti sarà a mio avviso il senso di: e attenderete la luce; ma se uno viene alle montagne tenebrose, vediamo cosa c’è là: là ombra di morte – dove sono le montagne tenebrose, là l’ombra della morte, generata dalle stesse montagne tenebroseed essi saranno ridotti a tenebra.

13. Ma se non ascolterete in segreto, piangerà la vostra anima a causa della superbia. Fra quelli che ascoltano, alcuni ascoltano in segreto, altri, anche se ascoltano, non ascoltano in segreto. Che cos’è dunque l’ascoltare in segreto se non il: ma noi parliamo nel mistero la sapienza segreta di Dio che Dio ha predeterminato prima dei secoli a nostra gloria ? E ancora altrove è detto che la maggior parte delle opere di Dio sono nel segreto. Se ascolto la legge, o l’ascolto in segreto o non l’ascolto in segreto. Il giudeo non ascolta in segreto la legge, percio si fa circoncidere manifestamente, non sapendo che non è giudeo colui che lo è in palese e non è circoncisione quella che lo è in palese nella carne . Colui che intende la circoncisione in segreto, sarà circonciso nel segreto ; colui che



64 Lc. 14, 11; 18, 14.

ascolta in segreto le prescrizioni della Legge sulla Pasqua, mangia dell’Agnello Cristo – poiché Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato –; e sapendo qual è la carne del Verbo e sapendo che è vero cibo , ne partecipa: egli infatti ha inteso la Pasqua in segreto. Ma la maggior parte di questi giudei per questo ha ucciso il Signore Gesù ed è colpevole anche oggi dell’assassinio di Gesù, poiché non ha ascoltato in segreto né la Legge né i profeti. Se leggi cio che concerne gli azimi, si puo intendere il comandamento in segreto, si puo intenderlo anche manifestamente. Quante in voi – poiché la Pasqua è vicina 118 – celebrano gli azimi, gli azimi materiali, non ascoltano il comandamento che dice: Se non ascolterete in segreto, piangerà l’anima vostra. Anche riguardo al sabato ci sono delle donne che, non avendo ascoltato il profeta, non ascoltano in segreto ma ascoltano manifestamente: non si lavano in giorno di sabato 119, ritornano ai poveri e deboli elementi 120, come se Cristo non fosse venuto ad abitare con gli uomini, lui che ci rende perfetti e ci fa passare dagli elementi della Legge alla perfezione evangelica. Percio stiamo attenti, leggendo la Legge e i profeti, di non soccombere sotto la profezia che dice: Se non ascoltate in segreto, piangerà la vostra anima a causa della superbia 121. Voi che osservate il digiuno giudaico come donne che non comprendono il giorno della propiziazione che esiste dalla venuta di Gesù Cristo tra gli uomini, non avete



inteso la propiziazione in segreto ma solo manifestamente: intendere la propiziazione in segreto è infatti intendere come Dio ha preordinato Gesù propiziazione per i nostri peccati e che egli è propiziazione per i nostri peccati, e non per i nostri soltanto ma anche per tutto il mondo . E se vengono lette delle parabole evangeliche a un ascoltatore di quelli di fuori 125, non le ascolterà in segreto; ma quando l’ascoltatore è un apostolo o è fra quelli che entrano nella casa di Gesù, si accosta a Gesù, si informa anche sull’oscurità della parabola e Gesù gliela spiega, quell’uditore del Vangelo diventa allora uno che lo ascolta in segreto, affinché la sua anima non pianga, poiché l’anima di quelli che non ascoltano in segreto, piange. Stupisce che non abbia detto – ma perché? –: Piangerete se non ascolterete in segreto, ma: La vostra anima piangerà. Vi è un pianto della sola anima che piange e forse il Salvatore ci insegna quel pianto quando dice: Là sarà il pianto. E quando dice: Guai a voi che ora ridete, perché farete lutto e piangerete, parla di quel pianto di cui il profeta anche nel seguente luogo ci minaccia: Se non ascolterete in segreto, piangerà la vostra anima a causa della superbia – poiché quando vi insuperbite, allora piangerete – e verseranno i vostri occhi lacrime, perché è stato frantumato il gregge del Signore . Se adesso si osserva la situazione dei giudei e la si raffronta a quelle antiche, si vedrà in quale modo è stato frantumato il gregge del Signore. Essi erano infatti un tempo il gregge del Signore, ma poiché hanno giudicato se stessi indegni, il Verbo si è volto alle genti . Se quel gregge del Signore dunque è stato frantumato, noi l’ulivo





78 Gv. 9, 4; 12, 35.


selvatico innestato contro la sua natura sull’ulivo buono132 dei padri 133 non dobbiamo ancor più temere che sia frantumato anche questo gregge del Signore? Sarà di fatto frantumato un giorno secondo la parola detta dal Salvatore, quando per il moltiplicarsi dell’iniquità, si raffredderà la carità di molti . Di chi si parla? Il si raffredderà la carità di molti non è stato affermato a proposito dei cosiddetti cristiani? Di chi si parla dicendo:

Ma quando verrà il Figlio dell’uomo troverà forse la fede sulla terra? . Non forse di noi? Percio badiamo a noi stessi facendo tutto il possibile perché di giorno in giorno questo gregge di Dio sia migliorato, sanato, curato, e ogni frantumazione sia allontanata dalle nostre anime, affinché siamo resi perfetti in Cristo Gesù, al quale è la gloria e la potenza nei secoli. Amen.

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Origene su Geremia 12