Origene su Matteo 520


LA SEQUELA TRA TEMPO ED ETERNO

521 21. I

In seguito, è da considerare l'interpretazione delle parole: Allora rispondendo Pietro gli disse: Ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo? .

Queste espressioni qualcuno potrà interpretarle in senso letterale; un altro, rifiutando il senso letterale come non dignitoso, le interpreterà in senso tropologico.

Colui dunque che si atterrà alla lettera, dirà: come nel

derivato da anagein, non aveva fino allora assunto significato tecnico né in campo pagano né giudeoellenista né cristiano, e indicava semplicemente l'azione di tirar su... Origene l'ha ritenuto idoneo ad esprimere il senso spirituale e più autentico del testo sacro in quanto senso superiore" (M. Simonetti, Sul significato di alcuni termini tecnici nella letteratura esegetica greca, in La terminologia esegetica nell'antichità, QuadVetChr 20 [1987], 38). Il termine esprimerà poi un modo fra altri di lettura spirituale della Scrittura, ma non ne va perduta la dimensione semantica originaria (cf. G. Dorival, Le sens de l'?criture chez les Pères, in DBS XII [1992], 429).

(6) Chi sei: la sequela implica un aver lasciato il male per concentrarsi nel Cristo, "moltitudine di beni... E lui infatti che ha ricevuto dal Padre buono di essere questi beni, affinché ciascuno, avendo attinto per mezzo di Gesù quel bene o quei beni che puo contenere, si trovi a

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caso di un'offerta, Dio gradendo non l'oggetto offerto, bensi l'intenzione dell'offerente, giustifica e accetta chi presenta un'offerta meno importante, ma con intenzione più elevata, rispetto a chi ha dato di più dai suoi grandi averi, ma con intenzione più mediocre (1) (come risulta chiaro da cio che è scritto sulla grande offerta dei ricchi e i due spiccioli, che la vedova getto nel tesoro sul conto dei poveri ); allo stesso modo anche tra coloro che per amore di Dio hanno abbandonato quanto possedevano per seguire inseparabilmente (2) il Cristo di Dio, facendo tutto secondo la sua parola, certamente non sarà maggiormente gradito chi avrà lasciato molte cose rispetto a chi ne avrà lasciate poche, specialmente se avrà lasciato forse meno cose con tutta l'anima, rispetto a chi avrà dato l'impressione di averne disprezzate parecchie. E vero dunque che Pietro ha abbandonato cose ben modeste e di poco conto, insieme al fratello Andrea, allorché entrambi hanno udito l'invito: Seguitemi, vi faro pescatori di uomini, e immediatamente, lasciate le reti, lo seguirono . Tuttavia quelle cose furono ritenute piccole presso Dio: egli comprendeva che avevano fatto cio con attitudine tale, che anche se avessero avuto molte proprietà e moltissimi beni, lo slancio del loro voler seguire Gesù non ne sarebbe stato né trattenuto né impedito. E facendo leva - credo - sulla sua intenzione, più che sulla quantità materiale delle cose lasciate, con tutta franchezza Pietro disse a Gesù: Ecco,

essere nei beni" (Cm Gv I, X, 134s.); questi beni sono espressi dalle epinoiai, denominazioni del Cristo che indicano la sua operazione salvifica e mediatrice in ordine all'uomo e implicano la conversione dell'uomo a misura del Cristo (cf. Cm Mt XII, 11, vol.I, n. [20], 296; XIV,

7, n. [7]; XV, 10, n. [2]). Origene ha già commentato le tappe della paziente iniziazione cui il Cristo ha introdotto i Dodici: "in un primo momento credevano, ma non riconoscevano, poi a seguito del credere incominciarono anche a riconoscere, ma riconoscevano ancora poche cose di lui; successivamente fecero progressi nel riconoscere, si da

Commento a Matteo, Libro XV, 28-29 263

noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito: che cosa dunque ne otterremo? . Naturalmente si deve intendere che non lascio soltanto le reti, ma anche casa e la moglie, la cui madre fu liberata dalla febbre, quando Gesù si inchino su di lei . Qualcuno potrebbe anche supporre che abbia lasciato dei figli, e possibilmente anche una sia pur modesta proprietà.

Qualcosa di grande dunque è significato nell'atteggiamento di Pietro e di suo fratello, dal momento che, udito l'invito: Venite, seguitemi, faro di voi pescatori di uomini , senza alcun indugio, subito lasciate le reti lo seguirono , non imitando colui che disse: Ma prima permettimi di andare a casa mia e mi congeda da quelli che sono nella mia casa , e non comportandosi come quello che disse: Permettimi prima di andare a seppellire mio padre . Considera attentamente il fatto che essi, sconvolti considerevolmente dall'ordine di Gesù e dalla sua promessa, avendo creduto che se avessero lasciato una modesta cattura di pesci, avrebbero pescato uomini per la salvezza, e quasi vulnerati (3) sia dal (desiderio di) servire

Figlio" (Cm Mt XII, 15, vol. I, 311; cf. Bertrand, Mystique de Jésus ,

115ss.).

26 Mt 10, 38; cf. Lc 14, 27. 27 Mt 19, 28. 28 Cf. Ap 21, 1;

2 Pt 3, 13; Is 65, 17. 29 Cf. 1 Cor 11, 25. 30 Cf. Tt 3, 5; Ef 5,

26. 31 Cf. Tt 3, 5. 32 Gb 14, 4ss. (LXX); 4, 17.

(7) La rigenerazione: questo passaggio punta direttamente all'éschaton - la risurrezione dei morti - per poi riprendere all'inizio del paragrafo seguente con il lavacro di rigenerazione - il battesimo - che è il principio e la prima tappa della vita spirituale. E importante che il riferimento appaia in relazione agli apostoli nei quali l'adesione al Cristo e il cammino nello Spirito sono stati senza attenuazione: "Ma se dopo la remissione dei peccati e il sacramento del lavacro della

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Gesù sia da quel servizio per amore degli uomini che aveva loro prospettato, cioè diventare pescatori di uomini, lasciarono subito le reti e quasi dimentichi di quelli di casa, lo seguirono , sicché Pietro ebbe il merito di gloriarsi di quella decisione e di pronunciare le parole testé riferite.

Nello stesso tempo bisogna osservare che Pietro queste parole le disse per aver compreso la parola proclamata da Gesù: Se vuoi essere perfetto, va', vendi i tuoi averi e dalli ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi ; e per aver visto che il giovane, udite quelle parole, se ne era andato via con tristezza, preferendo i molti averi sulla terra all'essere perfetto in Dio, e per aver inteso la difficoltà, per il ricco, di entrare nel regno dei cieli, come se avesse fatto anch'egli una scelta non facile nell'aver lasciato tutto e seguito il Salvatore, disse le parole che stiamo considerando. Ecco perché, a Pietro che si esprimeva con franchezza (4), il Salvatore risponde con la grande promessa che segue, cioè che Pietro sarebbe stato uno dei giudici d'Israele .

rigenerazione peccassimo, come noi tutti non ancora resi perfetti come gli apostoli... E che allora?" (Om Ger XVI, 5, 205s.). C'è una relazione

"fra i differenti gradi della purificazione", fino a quella escatologica - il fuoco - come aspetti della necessità "per chi deve essere unito al Dio Santo, di essere purificato da ogni impurità e trasformato in santità"

(Daniélou, Origene, 86).

33 Sal 50 (51), 7 (LXX). 34 Cf. Gv 3, 3.5. 35 Cf. 1 Cor 13,

12. 36 Mt 25, 31. 37 Gb 14, 4. 38 1 Cor 13, 12.

39 Mt 3, 11. 40 Mt 3, 11 ; cf. At 11, 16. 41 Cf. Tt 3, 5. 42 Rm

6, 4.

(8) Seguendo l'opzione di Crouzel (Théologie, 250, n. 17), traduciamo senza tenere conto dell'aggiunta proposta da Klostermann

<kai blépei), in quanto non aiuta a cogliere bene l'opposizione correlativa tra purificazione sacramentale del battesimo e quella del fuoco escatologico. Cosi diventa più chiaro che ci sono "un battesimo- segno nell'acqua, quello del Precursore; un battesimo-segno-e-simbolo

Commento a Matteo, Libro XV, 29-30 265

522 22. LP

Ma colui che fa poco conto del senso letterale perché non idoneo a convincere un uditore di grande ingegno - in quanto anche per gli altri testi della Scrittura il senso nobile sta nell'interpretazione anagogica (5) - dirà che le parole Ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito , pur avendo lasciato una piccola rete, una povera casa ed una vita di sofferenza in povertà, non erano parole degne di cosi grande discepolo, al quale né la carne né il sangue rivelarono che Gesù è il Cristo il Figlio di Dio vivo, ma il Padre suo che è nei cieli , ed al quale fu detto: Tu sei Pietro e su questa pietra edifichero la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa . Ma in riferimento alla

nell'acqua e nello Spirito, quello della Chiesa; un battesimo-verità nello Spirito e nel fuoco che compie pienamente in noi la morte spirituale simbolizzata dal rito... Il sacramento della Chiesa è dunque insieme figura e verità" (von Balthasar, Parola e mistero, 68s.). Il passo di Cm Mt applica all'ordine sacramentale l'opposizione paolina fra in uno specchio e faccia a faccia : "Il battesimo è una rigenerazione in speculo...

(Le) due rigenerazioni sono nella continuazione l'una dell'altra"; il tema del battesimo escatologico - che il Signore Gesù amministra "in mezzo al fiume di fuoco, presso la spada fiammeggiante " (Om Lc XXIV, 2, 170)

- "dà alla teologia del battesimo la sua continuazione escatologica", facendone una espressione piena "della fede comune della Chiesa"

(Daniélou, Origene, 87s.; Vogt, Der Kommentar II, n. 62, 155s.; R. Scognamiglio, "Tou kaqarismou auvtwn" [
Lc 2, 22]. Origene tra Cristologia ed Escatologia , in Origeniana quinta , 438-443; G. Sfameni Gasparro, Le Sordes[/Rhupos], il rapporto Genesis-Phthora e le motivazioni protologiche dell'Enkrateia in Origene, in Origeniana tertia,

167-183).

(9) Quanto al fuoco escatologico "Dio lo apporta come benefattore di quelli che necessitano delle pene e delle fiamme" (C Cel V, 15, 426); "è il purgatorio" che conferisce "all'uomo macchiato dall'esistenza la purificazione ultima" (cf. Crouzel, Théologie , 249s.; Id.,

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presente questione potrebbero forse giovare le riflessioni esposte in precedenza per spiegare le parole: Va', vendi quel che hai, eccetera . In effetti Pietro aveva anche lasciato tutte le cose per cui era peccatore e per cui aveva detto: Allontanati da me o Signore, perché sono un uomo peccatore , ed era cosa encomiabile, per lui che confidava di non peccare più, il dire: Abbiamo lasciato tutto; non solo abbiamo abbandonato le realtà perverse, ma ti abbiamo anche seguito. Quel ti abbiamo seguito potrebbe equivalere a: avendoci il Padre rivelato chi sei (6), che sei giustizia, ti abbiamo seguito in quanto giustizia, e cosi in quanto santificazione, sapienza , pace , verità e via che conduce a Dio, e vita vera . Percio, come un atleta, che dopo la gara si informa dall'organizzatore dei giochi quali siano i premi per la gara, (Pietro) rivolge la domanda al Salvatore e con assoluta certezza per il valore del gesto compiuto, dice: Che cosa dunque ne avremo? . Se, anche noi, vogliamo ricevere la risposta data a Pietro quando rivolse quella domanda, lasciamo tutto, come ha fatto lui, non aderendo più al vizio e al suo operare, e seguiamo il Logos di Dio, perché a noi e a tutti quelli che si sono messi

Origène et la connaissance, 30.350). Nel presente è l'abbozzo della fede, il possesso in spirito e speranza, l'anticipo del Regno, e poiché

"diventeranno manifeste nei castighi stessi dell'anima sia la giustizia che la bontà di Dio: sentendo cio, il peccatore ritorni in se stesso e non pecchi più" (Om Nm VIII, 1, 103; cf. de Lubac, Storia, 246; Rius-Camps, El dinamismo trinitario, 438; Bertrand, Mystique de Jésus, 119; Introd. a Cm Mt vol. I, 35).

(10) Questo orizzonte di luce escatologica - la Vita in cui si crede

- si iscrive nella fiducia che "dobbiamo intendere la distruzione dell'ultimo nemico come distruzione non della sostanza che è stata fatta da Dio, ma dell'inclinazione e della volontà nemica che ha tratto origine non da Dio ma dallo stesso nemico. Percio sarà distrutto non per non esistere più ma

Commento a Matteo, Libro XV, 30-31 267

al suo sèguito dica le parole che seguono. Cioè, Gesù disse loro: In verità vi dico: voi che mi avete seguito, eccetera , parole che a loro volta hanno e un significato più semplice, esortando a lasciare i beni, e un altro più profondo rispetto al primo. Chi dunque vuole interpretare questo passo del vangelo secondo il senso letterale dirà: non a tutti la Parola disse di seguire Gesù, ma chiamo (a seguirlo) quelli che allora erano apostoli e quelli che come loro si misero al suo sèguito; quelli venuti dopo invece li indico con le parole: ognuno che abbia lasciato fratelli o sorelle, eccetera .

Ma qualcuno contesterà come forzata questa spiegazione del termine "seguire", asserendo che il seguire è detto di tutti nel passo: Chi non prende la sua croce e non viene dentro di me non è degno di essere mio discepolo .

Coloro dunque che hanno seguito il Salvatore, sederanno su dodici troni per giudicare le dodici tribù d'Israele , e riceveranno questo potere nella risurrezione dei morti: questa è la rigenerazione (7). Ci sarà una nuova creazione, quando cieli nuovi e terra nuova saranno

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creati ed una nuova alleanza ed il suo calice , saranno offerti a quei che si saranno rinnovati.

523 23. L

Preludio di quella rigenerazione è cio che in Paolo è chiamato lavacro di rigenerazione e <mistero> di quella novità è cio che è aggiunto al lavacro di rigenerazione: rinnovamento dello spirito . E forse alla nascita nessuno è puro da macchia, neanche se la sua vita fosse di un solo giorno a motivo del mistero che è la nostra nascita, per cui ognuno che viene alla luce potrebbe dire cio che Davide asserisce nel Salmo cinquantesimo: Nelle iniquità sono stato concepito e nei peccati mi ha partorito mia madre . Alla rigenerazione da lavacro è puro da macchia chiunque è nato dall'alto, dall'acqua e dallo spirito , ma, ardirei dire, è puro come in uno specchio, in modo confuso. Nell'altra rigenerazione, invece, quando il Figlio dell'uomo siederà sul trono della sua gloria , chi sarà pervenuto a quella rigenerazione in Cristo, sarà del tutto

58 Cf. 1 Cor 9, 19. 59 Gv 1, 2. 60 Gv 1, 1. 61 Mt 19, 28.

62 Cf. 1 Cor 6, 7. 63 Mt 19, 27. 64 Mt 19, 28. 65 1 Cor 6, 2.

(12) Il Logos ristabilito ... intendendo per "uomo" Gesù. Origene evoca il Verbo ritornato presso il Padre, il Cristo ristabilito - apokatastas

- nel suo stato divino, come già era accaduto nell'introdurre al mistero

Commento a Matteo, Libro XV, 31 269

puro da macchia faccia a faccia , e grazie al lavacro di rigenerazione raggiungerà anch'egli quella rigenerazione

(8). Ma se vuoi capire quel lavacro, rifletti in che senso Giovanni, che battezzava in acqua per la penitenza , dicesse del Salvatore: Egli vi battezzerà nello Spirito Santo e fuoco .

Nella rigenerazione mediante il lavacro noi fummo dunque sepolti col Cristo: Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti col Cristo (come dice l'Apostolo) . Nella

7 e note; Vogt, Der Kommentar II, n. 33, 74s.; Fédou, La Sagesse, 141-

153; Harl, Origène et la fonction, 200).

66 Cf. Gn 37, 9. 67 Cf. Gn 37, 9; Ap 12, 1.

(13) Il commento distingue e amplifica: il primo registro di lettura è in chiave storico-salvifica e risponde alla domanda posta da Pietro riguardo alla sequela di "coloro che saranno stati obbedienti alla parola di Dio e si saranno mostrati capaci già qui di accogliere la sua sapienza e di comportarsi in conseguenza" (Princ II, 3, 7, 261s.); l'istanza biblico- cristiana si congiunge abitualmente in Origene a un approfondimento simbolico-metafisico: "il Logos fatto carne è stato restituito alla sua condizione originaria... e ciascuno è restituito a cio che era prima di diventare carne" (Cm Gv XX, XI, 620): è la restaurazione degli esseri razionali - logikoi: Chiesa/anima - al Principio primigenio, non solo nello stato di beatitudine iniziale, ma a quella perfezione nella quale l'anima di Gesù è stata fin dal primo istante per la sua unione con il Logos (Rius-Camps, El dinamismo trinitario, 296-299).

(14) Il mondo celeste origeniano integra nella prospettiva biblica speculazioni dell'apocalittica giudaica, elementi di cosmologia gnostica e platonizzante: la topografia parte quasi sempre dalla "considerazione delle varie ripartizioni del popolo d'Israele descritte nella Scrittura" (n. di Simonetti a Princ, 262) e le "differenti tribù possono rappresentare la ripartizione delle anime secondo i loro meriti nel mondo futuro... La

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rigenerazione del lavacro col fuoco e con lo Spirito invece saremo resi simili al corpo glorioso del Cristo, che siede sul trono della sua gloria, e saremo assisi sui dodici troni, se avremo lasciato tutto (in entrambi i sensi, ma di più nel secondo), e seguito il Cristo (9). Allora, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria , si realizzerà la profezia: Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga tutti i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi . Bisogna allora che egli regni, finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi fino a quando l'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte . Una volta che questa sarà annientata, non ci sarà se non la Vita nella quale crediamo: finché la morte è in presenza degli uomini, coloro che questa tiene prigionieri non credono alla Vita; ma una volta soppressa la morte, ecco che tutti credono alla Vita (10). Nella Legge pero troverai sia le parole: Ho posto davanti a te la vita e la morte , che: La tua vita ti sarà sospesa davanti agli occhi . Non sarete sicuri della vostra vita . Il Figlio dell'uomo siede sul trono della sua gloria quando non ci sarà alcun essere privo di onore e di gloria sottoposto al suo regno in Dio. E infatti allora, tutti quelli che non avranno ricevuto gloria dagli uomini e non avranno agito per essere glorificati dagli uomini , e non avranno cercato la gloria che da Dio , saranno sottomessi al regno di colui che starà assiso sul trono della sua gloria

(11). Si realizzerà allora il desiderio espresso nella preghiera dal Signore: Padre, glorificami con la gloria che avevo presso di te, prima che il mondo fosse .

48 Lc 18, 17. 49 1 Cor 13, 11. 50 1 Cor 3, 1-2. 51 Lc

18, 15. 52 Lc 18, 17. 53 Cf. Mc 10, 13-16.

12 Gv 14, 28. 13 Lc 17, 10.

Commento a Matteo, Libro XV, 31-32 271

524 24. L

Se sei capace di pensare al Logos ristabilito nella sua condizione originaria, dopo essersi fatto carnee tutto cio che è divenuto per gli esseri creati, facendosi per loro quello che ognuno aveva bisogno che egli diventasse, per guadagnare tutti , e una volta ristabilito nella condizione

(Daniélou, Messaggio evangelico, 552s.545-564; cf. Strutwolf, Gnosis als System , 290ss.); il carattere escatologico della esegesi origeniana resta comunque intatto, perché per il mondo degli spiriti come per quello degli uomini "la perfezione è concepita come terminale, la salvezza è in avanti, e il senso ultimo della Scrittura rimane relativo a questo stato ultimo delle cose" (de Lubac, Storia, 315s.; cf. R. Scognamiglio, Note sulla trasfigurazione nel Commento a Matteo, Cm Mt vol. I, 385-393; per il tema del Giubileo - remissione, restaurazione

- unito a quello di giudizio e dodici tribù, cf. Cm Mt XI, 3, vol. I, 182s.).

(15) Ammonimento - protrettico -: non a caso proprio nella Esortazione al martirio Origene si era espresso con simili accenti, citando il testo di Matteo che stiamo commentando: "Nella prospettiva di queste promesse desidererei pur possedendo sulla terra tutto quello che tu stesso hai e di più ancora, diventare martire per Dio in Cristo, onde ricevere molto di più, o... cento volte di più , il cui valore è di molto superiore alle poche cose, sia pure centuplicate, che noi lasciamo se siamo chiamati al martirio. Percio, se fossi martire, vorrei lasciare dei fanciulli con campi e con case, per chiamarmi presso il Dio e Padre di nostro Signor Gesù Cristo... il padre di fanciulli più numerosi e più santi... Col disprezzo (dei beni del mondo) accogliamo lo spirito di sapienza che non reca affanno; affrettiamoci verso quella ricchezza che è senza alcuna frode e verso quei piaceri, per chiamarli cosi, del paradiso di delizie" (Mart XIV.XLIX, 123.168).

71 Cf. Mt 10, 22; Lc 21, 10. 72 Cf. 1 Tm 3, 2; 6, 19-20.

(16) L'ecclesiologia mistica origeniana si esprime con vigore:

"Sappiamo che il Cristo è venuto, ed osserviamo pure che per suo mezzo molti sono i cristi venuti nel mondo, i quali, similmente a lui, hanno "amato la giustizia ed odiato l'iniquità"; proprio a causa di cio Dio,

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nella quale era in principio presso Dio , (poiché il Logos era Dio ) nella sua propria gloria, quale è la gloria del Logos, allora lo contemplerai assiso sul trono della sua gloria , il Figlio dell'uomo non diverso da lui, intendendo per "uomo" Gesù (12). Questi diventa una sola cosa col Logos, più di quelli che, aderendo al Signore, diventano un solo spirito con lui .

Allora, quando tutto cio si sarà attuato nel ristabilimento del Signore, tutti quelli che avranno lasciato ogni cosa e lo avranno seguito , divenuti conformi al corpo ed al trono della gloria di Cristo, sederanno sui dodici troni per giudicare le dodici tribù d'Israele . In realtà sarà tutta la vita dei giusti a giudicare le dodici tribù d'Israele che non hanno creduto; gli apostoli e quelli hanno emulato la vita apostolica vivendo virtuosamente, giudicheranno quei nobili (essendo loro Israeliti) che non hanno tuttavia compiuto cose degne della loro nobiltà.

Forse la promessa ai Corinzi: E da voi che è giudicato

"il Capo della Chiesa", in modo tale che Cristo e la Chiesa sono un sol corpo, "l'olio versato sulla testa" è sceso "fino alla barba" di Aronne... e

"fino all'orlo della sua veste" (Sal 44 [45], 8; 132 [133], 2;
Col 1,18)" (C Cel VI, 79, 575): questi cristi , unti, non solo per semplice imitazione ma fratelli nella Chiesa perché generati da Dio, sono al centro di una prospettiva di salvezza universale, e "la restaurazione dell'umanità non puo essere compiuta fino a quando un solo uomo resterà al di fuori del corpo che deve arrivare alla misura dell'uomo perfetto" (Bardy, La théologie de l'?glise, 158s.).

73 Ef 4, 13. 74 2 Cor 11, 2. 75 Gn 15, 15 (LXX). 76 Cf

Gn 17, 1-8.

(17) La Chiesa celeste-terrestre racchiude nel suo seno come fratelli angeli-santi-uomini: "(Non ti sembri in contrasto) se questa anima che tende a Dio chiami (gli angeli) figli di sua madre. Se infatti madre delle anime è la Gerusalemme celeste e d'altra parte gli angeli sono definiti celesti, non ci sarà alcunché di contrastante se costoro

Commento a Matteo, Libro XV, 33-34 273

il mondo è rivolta a quelli che vengono dalle genti; la promessa invece: sederete sui dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele è rivolta agli apostoli e a quelli che hanno emulato la vita apostolica, i quali giudicheranno coloro che essendo Israele, sono i più nobili di tutto il mondo (13).

In queste parole devi pero intendere, in senso adeguato all'alto significato del Vangelo, l'Israele di nobile stirpe che ha avuto buone origini, ma poi non ha creduto. Ora pero, dopo il discorso circa Israele, fare un discorso anagogico anche sulle dodici tribù (si da spiegare che anche tra le anime più nobili ci sono dodici categorie, delle quali le une superiori in eccellenza, le altre di seconda classe distribuite in undici altre categorie), questo è al di sopra di noi, che non contempliamo realtà cosi grandi, da poter mostrare in che modo i padri delle dodici tribù d'Israele siano dodici astri, come rivelo il sogno profetico (se lo posso chiamare cosi) di Giuseppe . In certo senso ognuno degli Israeliti che verranno in giudizio, sarà giudicato da un apostolo o da uno che ha vissuto la vita apostolica, che ha o lo stesso nome oppure un nome

simile a quello di una stella (14).

29 Rm 2, 4. 30 Sal 30 (31), 20. 31 Rm 2, 4. 32 Rm 2,

che, come lei, sono detti celesti, siano detti figli di tale madre. Sembrerà infatti del tutto logico e conveniente che coloro il cui solo Padre è Dio, abbiano per sola madre Gerusalemme" (Cm Ct II, su Ct 1, 6, 134); "c'è un solo Primogenito per natura... e c'è una moltitudine di primogeniti per partecipazione, angeli, martiri, vergini, santi, fedeli" (cf. Sgherri, L'ecclesiologia , 226, con rinvio a J. Losada, La Iglesia kosmos en Origenes, in Miscelanea Comillas 51 [1969], 33-112).

(18) "(La città del sole che) è in Egitto ha preso il nome dal sole che "il Padre celeste fa sorgere sui buoni e sui cattivi". Invece quella città che è in Giudea diventa città solo di santi, perché città di Dio" (Om Gs XIX, 4, 255): la Chiesa è già "segno della vera koinonia , quella dei

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25. I

Se dunque si è lasciato tutto e si è seguito Gesù, si otterrà cio che è detto a Pietro in risposta alla sua domanda. Se uno invece ha lasciato non tutto, ma solo le cose dette dopo , costui riceverà molto di più ed erediterà la vita eterna . Cosa sia non il tutto, ma cio che si è detto distintamente, è da capire dalla frase: E chiunque abbia lasciato fratelli e sorelle, eccetera . E ognuno ammetterà che questo ha un senso non spregevole, sia secondo il suo semplice tenore, sia in

84 Mt 19, 30. 85 Rm 12, 16. 86 Cf. Rm 11, 17.

(19) Il testo testimonia di una evoluzione della societas religiosa, in cui puo accadere che i "cristiani di tradizione" considerino da meno i "convertiti" recenti, giungendo a farli "inciampare" con le loro

"contese... negligenze... disprezzo... arroganza" (Cm Rm IX, XLI, cit., II, 150); sull'evidenziarsi di queste dialettiche comunitarie fra "le vecchie famiglie cristiane ed i nuovi ambienti conquistati", cf. Daniélou, Origene, 66; Monaci Castagno, Origene , 83-86; V. Peri, "Coram hominibus/Apud Deum". Accenti d'anticlericalismo evangelico in Origene, in Paradoxos politeia. Studi patristici in onore di Giuseppe Lazzati (R. Cantalamessa - L.F. Pizzolato), Milano 1979, 208-232; Introduzione a Cm Mt, vol. I, 23; la riprensione su cio che è difforme dal Vangelo si unisce alla considerazione del popolo di Dio, da onorarsi "i vescovi come vescovi, i presbiteri come presbiteri, i diaconi come diaconi, i fedeli come fedeli, i catecumeni come catecumeni" (Om Ger XIV, 4, 169).

(20) Ma perché? Siamo ancora una volta nel cuore della meditazione origeniana sul mistero d'Israele: se la prima economia sfocia nel Cristo e nella Chiesa - che è da Israele e dalle genti -, i credenti dalle nazioni devono permanere nella radice dei padri, Legge, profezie, per rimanere primi quanto alla fede; la teologia sul popolo di Dio è fondamentalmente in Origene "una teologia sui "due popoli": sulla

Commento a Matteo, Libro XV, 34 275

quanto ammonimento a tenere in poco conto ogni parentela carnale ed ogni proprietà (15). Se invece questo passo ammetta pure un'interpretazione anagogica, l'uno lo metterà in dubbio, l'altro vorrà definirne il senso. Ora, stando al testo, è chiaro che molti di quelli che credettero nel nostro Salvatore furono odiati dai parenti e scelsero di lasciare loro ed ogni sostanza, per avere in eredità la vita eterna, persuasi che chiunque abbia lasciato i fratelli secondo la carne e le sorelle solo in senso fisico, genitori e figli carnali, campi e case appartenenti alla terra maledetta, e tutto questo l'ha abbandonato non per altro motivo se non per amore del nome di Gesù, riceverà molto di più. Molto di più e (se conviene dire cosi) infinitamente più grandi sono infatti le realtà spirituali rispetto a quelle corporali e, oltre al fatto di ricevere cose molto più grandi, uno le otterrà in eredità non in questa vita temporale, ma quando sarà pervenuto a quella eterna. E facile difatti mostrare fratelli e sorelle molto più numerosi di quelli lasciati per amore della Parola di Dio: già in questo mondo sono molto più numerosi i fratelli secondo la fede di quelli lasciati a causa dell'incredulità da parte di quanti sono arrivati alla fede; cosi pure uno ha per genitori, in luogo di

Sinagoga (quella antica prima di tutto, ma anche quella contemporanea) e sulla Chiesa, che è, quasi esclusivamente, una

"Chiesa dai Gentili". Il cristiano viene cosi sempre riconfrontato con la sua provenienza (idolatria ed estraneità alle promesse), dall'altra portato a riflettere sul legame dei due Testamenti (e) sul superamento dell'Antico avvenuto in Gesù Cristo" (Sgherri, Chiesa, 326; cf. Th. Heither, Juden und Christen. Anregungen des Origenes zum Dialog, ThQ 177 [1997], 15-25; Danieli, Il mistero d'Israele , cit.).

(21) I primati ... il vero primo posto ; capo e coda sono in ordine al Cristo: "Colui pertanto che ha in sé il Cristo, che è capo di tutti, viene posto in capo; mentre quelli che hanno rinnegato Gesù Cristo sono stati posti in coda" (Om Gs VII,5, 125); è da notare che questa affermazione di Om Gs segue alla mirabile annotazione che Raab - la Chiesa dalle genti - è aggiunta ad Israele fino ad oggi, in una perenne attualità

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quelli lasciati, tutti i vescovi irreprensibili e i presbiteri non colpevoli (16). Similmente riceve per figli tutti quelli che ne hanno l'età. In che modo invece si ricevano in eredità molti più campi o case di quelli lasciati, non è più possibile spiegare allo stesso modo: a meno che uno non voglia per forza basare un simile argomento su pochi elementi (della Scrittura), il che non è ragionevole. Una volta interpretati allegoricamente i campi e le case, uno sarà tenuto ad interpretare in maniera conseguente anche le affermazioni precedenti.

Sono dunque (penso) fratelli tra le potenze sante e beate (17), quelli pervenuti all'uomo perfetto fra quanti hanno ottenuto la misura della statura del Cristo ; e sono sorelle tutti quelli presentati a Cristo come vergine casta, provenendo non soltanto da uomini (credo), ma anche dalle altre potenze.

dell'innesto sulla radice d'Israele per il misterioso disegno di Dio (cf. H.U. von Balthasar, La radice di Jesse, in Sponsa Verbi, Brescia 1969,

285-294).

93 Mt 19, 30.

(22) Primi rimasti primi: se la Chiesa del Nuovo Testamento è soprattutto dalle genti , gli inizi della fede in Cristo sono stati nel seno d'Israele, dai Giudei, in quel "piccolo gregge" che ha saputo trovare

"la porta stretta" confessando Gesù Cristo (cf. Cm Mt Fr 157, su Mt

8, 11.12, cit., 78); Origene coglie la importanza teologica di questo Resto credente e ne vede d'altra parte la piccolezza, che esprime nella esiguità del numero l'insondabilità del mistero: "(Se) "la loro diminuzione è stata ricchezza dei gentili, quanto più la loro pienezza?"

(Rm 11,12)... Adesso certo, fintantoché tutti i gentili giungono alla salvezza, le ricchezze di Dio vengono raccolte dalla moltitudine dei credenti; ma finché Israele persiste nell'incredulità, non si potrà ancora dire che sia completa la pienezza della porzione del Signore: manca infatti per la completezza il popolo d'Israele... Giungendo per ultimo completerà in qualche modo la pienezza stessa dell'eredità e della porzione del Signore" (Cm Rm VIII, IX, cit., II, 68s.; cf. H.U. von Balthasar, Il tutto nel frammento, Milano 1990, 136-140).

Commento a Matteo, Libro XV, 35 277

Chi altri poi potrebbero essere genitori di questo tipo, se non quelli di cui è stato detto ad Abramo: Tu andrai ai tuoi padri in pace, nutrito di buona vecchiaia? Se anch'essi un giorno diverranno padri di altri (analogamente a quei padri), riceveranno anche molti più figli, al pari di Abramo . Ed i campi e le case, molto più abbondanti di quelli lasciati, me li devi intendere in riferimento al riposo del paradiso divino e alla città di Dio (18), della quale sono dette cose gloriose, nelle cui fortezze Dio è conosciuto quando prenderà possesso di essa , cosi che si possa dire a coloro che avranno in eredità le case che sono in essa: Come abbiamo udito, cosi abbiamo visto nella casa del Signore degli eserciti, nella città del nostro Dio . Di essa è detto: Spartitevi le sue fortezze . E dunque cosa beata ereditare la vita eterna proprio a queste condizioni, avendo in eredità tanti campi e tanti alberi coltivati da Dio e case di pietre vive , nelle quali riposerà chi avrà lasciato fratelli o sorelle

5. 33 Mt 19, 17.

(23) Ultimi che rimangono ultimi: non va trascurata la precisazione sui cattivi cristiani , che pure prendono nome dalla Chiesa: nel contesto del richiamo alla via dell'Israele non credente in Cristo, viene ancora ribadita la esigenza della santità della Chiesa (cf. Sgherri, Chiesa, 351s.).

94 Gb 38, 7. 95 1 Pt 1, 8-12. 96 1 Cor 6, 3.

(24) "(Dio) quando in principio creo cio che volle creare, cioè le nature razionali, non ebbe altro motivo per creare se non se stesso, cioè la sua bontà... Ma poiché le creature razionali (sono) state dotate della facoltà del libero arbitrio, la libertà di volere le ha spinte tutte o a progredire per imitazione di Dio o a regredire per negligenza. E questa è stata (causa) di diversità per le creature razionali, originata non dalla volontà e dal giudizio del creatore ma dal libero arbitrio di ciascuna"

(Princ II, 9, 6, 324s.); poiché Dio vuole che tutte le creature razionali ritornino spontaneamente a lui, si servirà dei migliori, cioè degli angeli, per aiutare i meno buoni - che potranno a volte sprofondare nel male - e userà anche i peggiori, i demoni, per esercitare "gli atleti di Cristo"

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e le altre cose.


Origene su Matteo 520