sr Maria Cherubina Bresciani 30

30

Sr M. Cherubina Bresciani (30) (Rs) L I, 495 -

S.Angelo 29 08 1744

(CCLXXXVIII.)

Passio Domini Nostri Iesu Christi sit semper in cordibus nostris.

Mia Figliuola in Gesù Crocefisso,
Non si meravigli se ho tardato tanto a scriverle, perché da maggio in qua sono stato sempre indisposto ed ora ancora provo l'incomodo di dolori di specie di sciatica, dei quali grazie a Dio, vado migliorando, ed a cagione dei bagni presi in Viterbo, mi ritrovo qui in questo Ritiro di S. Angelo nel Monte Fogliano per mutare aria, dove terminerò l'estate, e poi fatta certa Missione ed un viaggio a Roma, ritornerò al Ritiro della Presentazione, che spero potrà essere a mezzo novembre.
Ora le dico che le cose del suo spirito vanno bene e lei cammina con troppa pusillanimità e- timore ; la vorrei bensì umilissima, disprezzata, sconfidata di se stessa, ma poi vorrei che camminasse nel Divino Servizio con grande ilarità, con gran fiducia in Dio, tutta abbandonata e riposata nel suo Divin Seno Paterno. Le sue freddezze e miserie la devono fare umiliare sempre più, ma poi deve gettarle tutte nel fuoco della carità di Dio, che si consumeranno e svaniranno, come una pagliuccia gettata in una gran fornace, che si consuma e svanisce di tal maniera, a segno che non se ne vede più ombra.
Le sue tentazioni non procedono da ciò che mi dice nella sua lettera ; ma sono cagionate totalmente dal demonio, che ha una gran rabbia di vederla servir Dio, e che vuol esser tutla sacrificata al suo Santo Amore. Lei non ne faccia caso, le disprezzi, non vi pensi, non vi faccia esame sopra. Il suo corpo, non è disposto a tali fantasmi ; Dio glieli permette per farla ben umile e per più purificarla. Lei ben vede e tocca con mano la grande assistenza di Dio che sta in mezzo al suo cuore, combattendo in lei e per lei.
E da che nascono quelle grandi avversioni a tal tentazione, quella vigilanza sin dormendo, quella prontezza in discacciarle, in aborrirle ? non nasce forse tutto ciò dalla somma assistenza di Dio, e dalla fortezza che S. D. M. le dà ? Animo grande, che la vittoria è nostra, ma è nostra in Gesù Cristo che è la nostra vittoria.
Seguiti dunque la sua condotta, tanto d'orazione ; di comunioni ecc., e stia raccolta in se stessa con la continua presenza di Dio, svegliando spesso il suo spirito con slanci d'amore e sacri colloqui, ma brevi e penetranti, e poi si riposi in Dio con pace amorosa ed attenzione soave, ravvivando spesso la fede di questa dolce presenza di Dio + . Dico adesso in segreto al suo cuore che fra poco spero si fonderà il Ritiro dell'Isola, ed in breve si tratterà, o quando sarò io a Roma o di qui, essendovi buoni mezzi. Vi sarebbero altri due Ritiri da fondare, ma bisogna aspettare i soggetti : alla rinfrescata però, ho tutta la fiducia che se ne ritireranno alcuni ed in particolare uno di grande spirito, atto alle Missioni ecc. ecc., e conduce seco altri soggetti.
Raccomandiamo le cose a Dio assai, massime per la solemle approvazione della nostra Congregazione, che a tal effetto vado a Roma, e da questa solenne approvazione, tanto sospirata da tutti i Religiosi, ne dipende il venire soggetti. grandi e dilatarsi 1 ; Congregazione con Ritiri ecc.
Bisogna dunque più che mai pregare con gran fervore e spirito, lagrime, e sopra tutto con viva fede ecc.
La ringrazio in Gesù Cristo della carità che mi continua, tanto delle paste ed altro, ma non vorrei s'incomodasse. Gesù gliene dia eterna retribuzione.
Il P. Antonio sta di stanza al Ritiro di S. Eutizio martire, dove riposa il suo Sacro Corpo, e mi creda che s'è dato molto allo spirito e fa del bene. Lo raccomandi assai a Dio per la santa perseveranza.
Non dico altro, che posso applicar poco ; se starò meglio come spero, alla fine di settembre partirò per la Missione e poi per Roma. Gesù la benedica e bruci tutta del suo S. Amore : Amen.

Di V. R.
Viterbo per Vetralla. Nel Ritiro di S. Angelo ai 29 agosto 1744.

Lei mi dice il mio cognome Danei, ma dopo che è approvata la Congregazione, tutti i Religiosi prendono il parentado dei Santi, ed io sono Paolo della Croce minimo Chierico Regolare Scalzo, che e il titolo della Congregazione.

Indegmo Servo nel Signore PAOLO DELLA CROCE Minimo Chierico Regolare Scalzo.
(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).




31

Sr M. Cherubina Bresciani (31) (Rs) L I,

Presentazione 8 07 1745

(CCLXXXIX.)

Passio Domini Nostri Iesu Christi sit semper in cordibus nostris

Mia Figliuola in Gesù Crocefisso,
Nel mio ritorno dal bagno di Vignone ho ritrovata una sua lettera, dalla quale vedo che lei non ha saputo la mia lunga infermità, che è più di un anno che dura, ma sono stato più aggravato da dicembre in qua, essendo stato cinque mesi e mezzo inchiodato senza poter mai celebrare la Santa Messa, e quel poco che m'alzavo da letto mi conveniva andar con le gruccie. Da questo puole arguire l'impotenza avuta in rispondere alle sue lettere, che le ho sempre gradite e credo avrà qualche volta risposto il P. Fulgenzio, a cui diedi l'incombenza.
Già sa che io tante volte le ho protestato, che mai avrei lasciato di servire all'anima sua, finché vivo, e questo riconfermo ; ma quando non si può, che si ha da fare, se non abbassare il capo alla Santissima Volontà di Dio, che tutto dispone per nostro gran bene ? Dunque vede bene che è stata opera del diavolo l'averle messo in capo, che io l'avevo abbandonata ; e ciò il maligno lo fa per sturbarla ecc.
Si rallegri che il nostro buon Dio la provi in tanti modi, col permetterle tanti assalti dai demoni e sì gagliarde tentazioni. Oh, che ottimi segni sono questi ! Mi creda, figlia mia, che Dio la vuol fare santa, e per questo la fonda in grande umiltà con permetterle le note tentazioni ecc.
Si faccia gran cuore e si regoli al solito, che va assai bene. Quel suo buon confessore l ;ha intesa poco bene, e per questo le cagiona tanta turbazione ; ma la verità certa si è che il nostro dolce Gesù la tiene nelle sue braccia amorose, e perciò mai cade, anzi s'arricchisce di gran merito.
Tiri avanti con fedeltà nei suoi esercizi e sopra tutto nell'orazione e raccoglimento interno, standosene sempre alla dolce presenza di Dio in tutte le sue occupazioni ecc.
Io sto un poco meglio, e celebro la Santa Messa. Qui cresce sempre più il numero dei servi di Dio molto fervorosi : li raccomandi al Signore per la perseveranza e che si stabilisca questa santa opera, tanto combattuta dal diavolo, e sopra tutto bisogna pregar per me più bisognoso di tutti.
Io le sono sempre più obbligato della carità mi continua. Mi saluti la Madre Abbadessa e tutte le Religiose, che mi raccomando alle loro orazioni.
Gesù la benedica e la bruci di Santo Amore : Amen.

Orbetello nel Ritiro della Presentazione 8 luglio 1745.
Seguiti le regole che le ho date, e sia molto discreta nelle penitenze, massime in questi calori ecc. Indegmo Servo PAOLO DELLA CROCE Minimo Chierico Regolare Scalzo.
Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).




32

Sr M. Cherubina Bresciani (32). (Rs) L I, 499 -

S.Eutizio 26 07 1746


I. M. I.

M.to Revnda Madre,
Adoro la Divina Provvidenza nella sua elezione in Abbadessa di codesto Monastero, e prego il Signore che le dia spirito di riformarlo ; e perché questo è un negozio arduissimo, bisogna armarsi in fede, di confidenza in Dio e di profondissima umiltà. "Si separaveris pretiosum a vili quasi os meum eris" (Ierem.). Si faccia spiegare questa sentenza dal suo confessore. r v. R. ha bisogno di porsi totalmente alla direzione del suo Vescovo ; e ciò lo stimo necessarissimo, e gli deve dare conto dell'anima sua e de' lumi ecc., e con la sua direzione porsi all'opera per il Monastero. Se i miei antichi avvisi le hanno giovato, ne ringrazi Dio, e se le mie lettere le possono dare qualche avvertimento le legga, aliter ecc. Scrivo in fretta, che sono occupato + . La ringrazio de' buoni uffici fatti per il Ritiro dell'Isola, ma io a dirgliela vi penso tanto poco, che è quasi niente. Per obbedire ho scritto al Principe, sentirò ecc. ; l'opera è di Dio e sa lui come provvedere di case a questa povera Congregazione.
+ La prego a non scordarsi di se stessa nel suo impiego, e non vorrei che per essere salita un poco più in alto le girasse il capo. Stia dentro di sé, stia umile e confidata in Dio, e mai lasci l'orazione ed il far le opere alla presenza di Dio, e si ricordi di me nelle sue più segrete orazioni : Gesù la benedica.

Di V. R.
Viterbo per Soriano, Ritiro di S. Eutizio ai 26 luglio 1746.

Indegmo Servo PAOLO DELLA + .
(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).



33

Sr M. Cherubina Bresciani (33-) (Rs) L I, 500 -

S.Eutizio 14 12 1746

(CCXCI)

Iesus.

Mia figliuola in Gesù Cristo,
In quest'ordinario ho ricevuta una sua lettera, quale ho letta con mia consolazione e rendimento di grazie all'Altissimo, e l'accerto in Dio che S. D. M. le tiene preparate grazie grandi, massime per tenersi forte in promuovere e procurare la maggior gloria sua e il decoro delle cose destinate al suo culto. Or sappia che ha fatto molto bene e cosa molto grata a Dio a negare le sottocoppe d'argento, destinate per il servizio di Dio, a codesto signor N., mentre voleva servirsene per pompa di sua mensa ecc. Lasci dire chi vuole. Stia forte e protegga la causa di Dio, senza rispetto umano, e stia certa che Dio protegge il suo cuore e santificherà l'anima sua, con arricchirla di doni grandi ecc. Sarebbe ottimo levare l'abuso di mandare le nozze ai preti ad un per uno nella vestizione delle monache, ed in cambio si farebbe un grato sacrificio a Dio con fare qualche speciale elemosina a qualche poverello, massime a qualche famiglia povera e vergognosa. Questo sarebbe un grande apparecchio, affinchè la monaca novizia che prende l'abito, ricevesse dal Signore qualche segnalata grazia per fare volo alla santa perfezione, e poi mi dica un poco : Sta bene alle Religiose fare all'uso de' mondani ne' loro sposalizi ? Che dirà lo Sposo Divino ? Non dico che non si pratichi quelle convenienze più necessarie con parenti ecc., ma sempre deve risplendere la modestia e povertà religiosa, acciò restino tutti edificati e non scandalizzati, come suole succedere, quando si vedono le monache fare cose fastose, secolaresche ecc. Circa poi all'altro quesito del confessore, le dico che noi in verun modo possiamo mai accettare d'essere confessori ordinari, essendo ciò proibito ; possiamo bensì essere straordinari, con dare esercizi spirituali ecc. ; e se si facesse il Ritiro all'Isola sarebbero ben servite di straordinari ed avrebbero spesso il sacro pascolo della Divina Parola, conforme al loro stato ed istituto. La ringrazio poi del memoriale fatto per la fondazione del noto Ritiro ; e spero che ne avrà gran merito : io ne sono spogliato e sono senza la minima. sollecitudine di tal fondazione, poiché già ho fatto quel che ho potuto in tanti anni ; ed ora non mi sento di fare altro passo, ma lasciarne totalmente la cura a Dio.
Veniamo a noi. Intorno alle sue penitenze, adesso non e tempo d'aggravare il corpo con le medesime, poiché lei è carica del peso di tutto il monastero ; quello che vorrei si è, che lei attendesse ad un profondo raccoglimento in tutte le sue operazioni. Si ricordi, figlia mia, che l'anima nostra è il tempio di Dio vivo, onde desidero che lei conservi la solitudine interna o mentale, giacché non puole osservare anche l'esterna per l'impiego di Abbadessa. Sicché stia nel suo interno, riposi nel seno divino del Sommo Bene, svegli spesso il suo cuore al Santo Amore, arda di carità, conservi la pace interna, fugga come la peste le turbazioni e stia vigilante a neppure lasciarsi sturbare dagli stessi difetti, ma si umilii dolcemente a Dio con una dolce contrizione amorosa e dolorosa, e forte risoluzione dell'emenda, e poi tiri avanti la sua condotta in pace, senza perdere la sua solitudine interna, riposando nel seno amoroso del nostro gran Padre Iddio. Lo invochi spesso con questo dolce Nome. Oh gran Padre ! Oh caro Padre ! oh dolce Padre ! e lasci che l'anima si riempia dell'intelligenza divina di questo gran Padre. Dia libertà all'anima di far voli grandi nel seno di questo caro Padre Celeste ; ma quando dice questa giaculatoria, non abbia fretta, ma in sacro silenzio lasci riposar l'anima, acciò s'inzuppi tutta di Santo Amore. Oh, che grande ricchezza è questa !...
Non tralasci di nuotare in pura fede ed amore nel mare santissimo delle pene santissime di Gesù ; ivi peschi le preziose perle delle sante virtù, per adornare il suo spirito, ed essere bella, speciosa e ricca agli occhi dello Sposo Divino. Tutta questa sacra scienza s'impara nella scuola della santa umiltà, nella cognizione del proprio nulla, nella vera nudità e povertà di spirito, nello stare occulta agli occhi degli uomini ecc., ed in fare bene l'ufficio di Abbadessa, in cui il buon Dio l'ha posta, con essere tutta carità con le sue figlie, trattarle con mansuetudine, compatire i loro difetti, ma correggerli con carità, ed alle volte anche con severità ; ma il cuore suo deve stare in pace e procurare che il suo volto sia sereno ; e sebbene Si riprende con severità e con penitenziare nei bisogni ecc.,- la suddita deve conoscere la carità della madre. Sia tutta occhi vigili se si osservano le regole, massime la povertà ecc. Stia attenta, che siano ben custoditi i parlatori e la porta, non soffra che si parli senza l'ascoltatrice : non soffra amicizie, frequenze di parlatori, anche se vi avesse d'andar la vita, per impedire ogni offesa di Dio. Senta, figlia mia, in Gesù Cristo. Sia tutta di tutte, con alta carità, si faccia più amare che temere, che così sarà obbedita ecc., e sopra tutto sia specchio di virtù a tutte le sue Religiose e procuri a tutto potere levare gli abusi e riformare le cose ecc.
Oh, quanto vorrei dirle ! Sia umile, ami assai Gesù, ch'egli le insegnerà tutto : preghi assai per me e per la nostra povera Congregazione, che pare che Dio la voglia molto benedire, e vi sono trattati della fondazione di altri Ritiri. Le buone feste gliele darò dal sacro altare in quella felicissima notte, e porrò il suo cuore fra le fascie del Bambino Gesù, acciò glielo conforti, vivifichi per fare cose grandi a gloria di Dio.
Alcune poste sono le inviai una lettera, con una acclusa per il signor Tommaso Fossi del Poggio.

Viterbo per Soriano. Ritiro di S. Eutizio ai 14 dicembre 1746.

Se lei vuole notificare alle monache i miei sentimenti intorno alle sottocoppe ed altri abusi, lo faccia pure e glieli legga con libertà, lasciando quello che concerne il suo spirito, acciò restino tutte persuase e diano mano a levar gli abusi. Preghi Gesù che ci faccia tutti santi. Io da molto tempo in qua sono stato sempre e per lo più infermo.
Gesù la benedica. Amen. Suo vero Servo PAOLO DELLA CROCE.
Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).



34

Sr M. Cherubina Bresciani (34) (Rs) L I, 503 -

S.Angelo 18 06 1749

(CCXCII.)

La Passione Santissima di Gesù Cristo sia nei nostri cuori.

Mia Figliuola in Gesù Crocifisso,
In quest'ordinario ho ricevuta una sua lettera, in cui sento le misericordie che il nostro buon Dio compartisce al suo spirito, ne benedico e ringrazio S. D. M. Godo in sentire che V. R ; abbia terminato il suo abbadessato felicemente. Adesso è tempo di starsene segreta e solitaria, sedendo ai piedi santissimi dello Sposo Divino. La sagrestia di cui ha l'ufficio non l'impedirà, anzi più l'accenderà nell'amore di Dio. Solamente il toccare con gran riverenza le sacre suppellettili per la santa Messa e le altre cose, vedrà che se V. R. Io farà con attenzione e divozione, le cagioneranno alti sentimenti d'amore ; legga i mistici significati delle dette sacre suppellettili e vedrà.
Spero che lei lo sappia, ma in succinto le dico che l'amitto significa quello straccio lordo con cui fu velata la faccia santissima di Gesù Cristo, quel volto bellissimo, divinissimo, in cui desiderano di specchiarsi gli angeli, perché è la gioia e l'allegrezza di quella bella città di Dio ; il camice significa quel sacco lordo, sucido, bianco, con cui fu vestito in casa d'Erode ; il cingolo, le funi e le catene con cui fu legato il dolce Gesù ; il manipolo le manette di ferro ed altri legami con cui furono avvinte quelle mani divine ; la stola significa la Croce ed anche la fune e catena che gli fu posta al purissimo collo ; la pianeta significa lo straccio di porpora, che gli fu posto dopo la flagellazione, ed anche significa la gran soma della Croce, che portò al Calvario ecc.
Può far belle riflessioni, quando tocca i corporali, purificatori ecc. ; rifletta ai pannicelli con cui Maria Santissima involgeva quel Corpo purissimo di Gesù Bambino ecc. ecc.
L'amore insegna molto. Ma quello che vorrei si è, che ponesse in pratica ciò che le ho scritto tante volte, sebbene scrivo molto di raro, e si è che vorrei s'avvezzasse a quella santa solitudine interna, ricca d'ogni bene.
Adunque, dopo che ha svegliata la divozione con sante riflessioni e dolci colloqui, e sopratutto con vero annichilamento, cioè, profondissima umiltà di cuore, procuri di starsene solitaria in puro spirito di fede e d'amore nel tempio interno dell'anima sua, ed ivi si riposi come una bambina nel seno del celeste Padre, adorandolo in spirito e verità. Se l'amore la fa stare in sacro silenzio, tutta immersa ed abissata in Dio, nel più intimo dello spirito, vi stia. Mi creda, che Dio a questo la chiama. Animo grande, figliuola in Cristo ; Dio la vuole far santa, io lo so, ma, e badi bene a questo ma ! Ma, dico, bisogna essere fedele, amica della solitudine interna ed esterna, disprezzo di se stessa, povera di spirito, amante della propria abiezione, della mortificazione, del silenzio interno ed esterno, standosene sempre per quanto può, tutta immersa in Dio, nella santa solitudine interiore : Dio le insegnerà ciò che dico.
Sebbene quella locuzione avuta dal signor Tommaso , mio figliuolo in Cristo, è buona, non ostante bisogna guardarsi dal ricercare tali cose, perché uno si espone agli inganni : è vero che ha partorito effetti mirabili, che è il segno chiaro che è stata di Dio, ma non importa. Io non voglio che si ricerchi tali cose, che vi è gran pericolo, e così si piace più a Dio. Or basta per questa volta non importa. Le cose della nostra Congregazione sono sempre agitate dalle persecuzioni del diavolo e del mondo, che pare che tutto il mondo ci sia contrario. Per tre Ritiri, cioè di Ceccano, Terracina e Pagliano, sarà tutto aggiustato presto ; ma le altre case poi sono in tempeste, Dio ci aiuterà ; preghiamone assai Dio benedetto . Chi sa quando S. D. M. vorrà far l'opera per le Sante Verginelle. Io la desidero con pace, ma credo non seguirà a tempo mio ; sebbene non lo so. Lei sarebbe una delle prime, Dio vuole essere pregato. Questa è opera che deve essere parto d'orazioni.
I segni non mi ricordo d'averli ricevuti. ma non importa, e la ringrazio in Cristo.
Godo che abbia posto in venerazione quella croce. Dio sia benedetto. Oh, quanto è buono Iddio !
Allevi le tre discepole che ha in Monastero con lei in vera santità, ma le prenda con le buone, poco a poco, le avvezzi all'orazione mentale, che otterrà tutto. Non mancherò di pregare per le religiose che dice e le saluto in Gesù Cristo.
V. R. preghi assai per me, che sto in gran bisogno. Gesù la benedica e faccia santa. Amen.
Di V. R.

Vetralla, Ritiro di S. Angelo ai 18 giugno i749.
Quel buon sacerdote è giunto al Noviziato del Monte, ne spero gran bene. Indegmo Servo in Cristo PAOLO DELLA CROCE
(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).



35

Sr M. Cherubina Bresciani (35) (Rs) L I, 506 -

S.Angelo 2 10 1750

(CCXCIII.)

I.C.P.

Mia Figliuola in Gesù Cristo,
In tempo che ero nel colmo delle fatiche delle sante Missioni, ho ricevuta una sua lettera ; e siccome ho poco tempo, perché molto occupato, tanto più che non ho da molto tempo notizie del di lei spirito, così ora le dico, che lei tanto più piacerà a Dio, quanto più sarà rassegnata alla divina sua volontà, e quando se ne starà come una semplice bambina, riposandosi nel seno amoroso di Gesù Cristo, facendo ivi morire misticamente tutte le sue sollecitudini, desideri ed inclinazioni anche buone, standosene in vera solitudine interiore con vera umiltà di cuore ed abbandonamento perfetto nel divino beneplacito, allora diverrà santa più presto.
Adunque V. R. si faccia animo grande, seguiti la sua via e l'accerto in Dio che arriverà alla santa perfezione, purché non si scosti mai dall'imitazione di Gesù Cristo, standosene seco crocefissa in ogni sorta di patire interno ed esterno che le permetterà il Signore.
Molte sono le anime, che desiderano la fondazione di qualche nostro Monastero per le donne ; ma io le consiglio a pregarne assiduamente il Signore, ed intanto gli dico, che lascino perdere i loro desideri nel fuoco della divina carità, che in tal forma si renderanno più perfetti e spogliati di ogni sollecitudine dell'amor proprio e del proprio naturale contento : così faccia V. R..
V. R. fa benissimo a coltivare codeste buone figliuole ed incamminarle per a via del Cielo. Adoro la divina volontà nell'uscita dalla Congregazione del buon Sacerdote: m'è dispiaciuto non poco, ma mi sono rassegnato ecc.
Non tralascerò di pregare secondo le pie intenzioni del signor Cardini, che divotamente saluto nel Costato Santissimo di Gesù, e ringrazio S. D. M. che gli faccia gustare qualche goccia del suo calice, e se si rassegna bene, sarà assai ricco in Cristo.
Mi raccomando alle sue orazioni e di tutto il monastero, essendo i miei bisogni molto grandi.
Sono presto di partenza per parte lontana : ho bisogno d'orazioni assai assai, lo facciano per pura carità. Gesù la faccia tanto santa quanto desidero, e la benedica. Amen.
Di V. R.

Ritiro di S. Angelo ai 2 ottobre 1750.

Indegmo Servo in Cristo PAOLO DELLA CROCE.

(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).




36

Sr M. Cherubina Bresciani (36) (Rs) L I, 508 -

S.Angelo 1 09 1752

(CCXCIV.)

I.C.P.

Molto Rev. Madre e figliuola in Gesù Cristo,
Ricevo la sua lettera in data dei 19 spirato, trasmessami dal sacro Ritiro di S. Eutizio. Non sono le mie orazioni che le hanno impetrata la sanità, ma la misericordia di Dio che le concede più tempo di vita, acciò tutta crocefissa collo Sposo Divino per mezzo d'una morte mistica, a tutto ciò che non è Dio, con la continua astrazione da ogni cosa creata e tutta nascosta nel seno divino del Celeste Padre in vera solitudine interiore, non viva più in se stessa, ma in Gesù Cristo ; anzi Gesù Cristo viva in lei, ed in tal forma risplenda la virtù di questo Divino Salvatore in tutte le sue operazioni, acciò tutti vedano in lei un vero ritratto del Crocefisso, e sentano la fragranza soavissima delle sante virtù del Signore, nella modestia interna ed esterna, nella pazienza, mansuetudine, sofferenza, carità, umiltà, con tutto il seguito di ogni altra, procurando però di conservare sempre il tesoro con gran cautela e gelosia, tenendolo chiuso sotto la chiave d'oro del sacro silenzio prudente, che lascia parlare solamente quando la gloria di Dio lo richiede, e la carità verso il prossimo ecc. ; ma questo sacro silenzio ricco d'ogni virtù è sopramodo necessario nel patire, nelle contraddizioni, nelle calunnie, nei rimproveri ecc., ricordandosi, che il dolce Gesù in mezzo alle più amare pene taceva : "Iesus autem tacebat".
Oh, silenzio sacrosanto del gran Figlio di Dio, quanti beni porti all'anima !
Tiri avanti il metodo che tiene con le figlie che le sono date in custodia : faccia quanto puole acciò siano sante ; ma operi con i- pace e senza ansietà, lasciando la cura a Dio benedetto d'ogni cosa, se non camminano come vorrebbe ; vero è, che quando si vede che dopo le correzioni caritative, dopo le istruzioni ecc., non vogliono approfittarsi, in tal caso conviene appoggiarle alla Superiora, e disfarsene, come di piante infruttuose : ma prima bisogna usare della lunga diligenza...
Ha fatto ottimamente ad impedire le commedie, e quando vengono tali occasioni o in qualunque altra maniera che sia dannosa alle anime, procuri con gran costanza d'impedire l'offesa di Dio, senza temere le lingue : e se le vengono addosso persecuzioni ed altro, stia in silenzio e tutta raccolta in Dio, come morta ad ogni cosa fuor di Dio.
Cacci via come la peste ogni diffidenza, e mi creda che l'anima sua è in buonissimo stato, e S. D. M. la tiene nel Seno Divino della sua infinita carità ; e s'accerti che sebbene la sua orazione è più insensibile, è però più accetta al Signore, e mi creda ; quello che bramo si è che lei faccia un grande abito a starsene tutta racchiusa nel regno interiore nel tempio interno dell'anima sua, ed ivi in sacro silenzio di fede e di santo amore adori il Padre Celeste in spirito e verità, riposandosi come una bambina sopra il seno amoroso dell'infinita sua carità : ivi gli racconti i benefici ricevuti, ivi tratti dei misteri della Santissima sua Passione ecc. ; ma quando l'anima sua gusta di starsene con dolce attenzione amorosa al Sommo Bene, in silenzio di fede e di santo amore ; stia così ecc. Oh, che grande orazione ! e lei è tirata qui, che è del tempo ; corrisponda dunque ecc.
Mi dispiace che il signor Landini sia morto senza Sacramenti ; io non tralascerò di dar suffragio all'anima sua nella volontà del Signore.
In ordine a ciò che V. R. brama sapere, le dico, che la nostra Congregazione è in possesso di otto Ritiri in diverse parti, e siamo in numero di circa centodieci o poco meno religiosi ; e perché i Ritiri sono pieni, non si possono ricevere tutti quelli che chiedono d'essere ammessi. Si tratta pure da personaggi di riguardo, cioè, da due principi di Sicilia, la fondazione in quel regno, ma temo non riuscirà cosi presto, che vi sono delle molte difficoltà, nonostante che vi siano già tre diocesi che chiedono ; ne preghi assai il Signore, acciò si faccia la santissima sua volontà.
Io sto mediocremente bene di salute, sebbene molto abbattuto per vari travagli. Le dico in segreto che la Congregazione è molto perseguitata, ed ora vi è un travaglio grande che molto minaccia d'opprimerla, e viene da persone che dovrebbero aver gran zelo della gloria di Dio ; ma io prendo tutto in buona parte, e voglio credere che operino con buona intenzione. Quest'estate non sono morto per grazia miracolosa di Dio ed ancora sto in gravissime angustie, perché vedo un grande apparecchio di tribolazioni che minacciano questo picciolo gregge, e mi creda che questi buoni figliuoli fanno vita da santi, e pure ecc. ; ma tutto spara contro di me. È vero che io sto quieto e mi rassegno alla volontà di Dio, ma la misera umanità sente i colpi, sebbene procuro che niuno se ne accorga, né lo sappia ; e può credere che ora ne sa più lei che gli altri. Tenga però tutto in sé, ed esclami a Dio ; gli mostri le necessità nostre, massime le mie, preghi S. D. M. che protegga quest'opera, che non la lasci distruggere da chi procura ecc.
V'interponga Maria Santissima, gli Angeli e Santi ecc., e sopra tutto offerisca Gesù Sacramentato all'Eterno Padre, acciò si plachi e ci aiuti.
Procuri di aversi riguardo per gloria del Signore : prenda il cibo e sonno giusto. In ordine all'ufficio di camerlenga ha fatto bene ad accettarlo, per fare la volontà di Dio. Stia solitaria dentro il sacro deserto interiore, operi secondo l'impiego, ma il cuore e lo spirito sia tutto in Dio ecc. Gesù la faccia tanto santa quanto desidero, e la benedica. Amen.
Io sto qui sino agli 8 di ottobre e poi parto per visitare i nostri Ritiri, che sono da qui lontani più di 120 o 130 miglia.
Di V. R.
Viterbo per Vetralla, Ritiro di S. Angelo 1 settembre 1752.

Indegmo Servo PAOLO DELLA CROCE.
(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti ?.



37

Sr M. Cherubina Bresciani (37) (Rs) L I, 511 -

S.Angelo 18 .. 1753

(CCXCV.)

I. C. P.

Figliuola benedetta in Gesù Cristo,
Ricevo la lettera di V. R. in data dei 3 prossimo scorso dicembre, a cui non ho risposto prima, perché solamente sabato sera sono tornato a questo Ritiro, dopo esserne stato assente da circa ottobre in qua. Io fui, è vero, a visitare il nostro Ritiro di ` Orbetello, ma non avevo incombenza di passare a far le Missioni in Longone ; e quando l'avessi avuta, non avrei potuto farlo per le mie gravi occupazioni. Lei s'accosterà sempre più a Dio, quanto meno avrà di consolazione esteriore ; e se il Signore si degnasse farla camminare in alto spogliamento, anche interno, con vero abbandonamento nel Divin Beneplacito, oh, quanto sarebbe ricca in Gesù Cristo, perché vera povera di spirito ! Già so le sante idee del signor Tommaso, ma non so se saranno effettuate in mio tempo : molte anime aspirano come lei a tale opera, e so che vi è una Pia Casa, che tiene preparato tutto il suo avere, che è molto, per fondare un Ritiro per nido delle dilette colombe del Crocefisso. Se la nostra Congregazione sarà inalzata a voti solenni , come voglio sperare, certo che è facile l'effettuazione di tale santa opera. Ma chi sa se sarò io più vivo ! tanto più che neppur lo desidero ; non potendo l'anima mia desiderare altro, che l'adempimento della sempre adorabile dolcissima volontà di Dio, tendendo a questo tutte le povere mie orazioni.
Suor Maria Cherubina, lei viva tutta nascosta in Gesù Cristo, si riposi nel suo Divin Cuore come una bambina ; si lasci tutta penetrare delle sue pene amarissime, poiché in queste e per queste s'accende in noi l'amor di Dio, e restiamo assorbiti per amore nell'abisso della Divinità.
Sta scritto nelle sacre carte che il Signore farà la volontà di chi lo teme. "Volunatem timentium se faciet Dominus".
Si faccia cuore grande, esclami al Signore per l'opera suddetta, ma si riposi in pace nella volontà di Dio, senza la minima ansietà. Sopratutto lo preghi per me, che ne ho estremo bisogno. Saluti nel Signore la Madre Abbadessa, la Madre Vicaria e le altre che accenna, e mi raccomandino a Dio benedetto.
Gesù le rimuneri la carità di tutto. Scrivo in fretta, racchiudendola nel Costato amoroso di Gesù, da cui le prego ogni benedizione. Amen.
Di V. R.

Vetralla, Ritiro di S. Angelo ai 18 del 1753.

Indegmo Servo inutile PAOLO DELLA CROCE
(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).




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Sr M. Cherubina Bresciani (38) (Rs) L I, 512 -

16 12 1753

(CCXCVI.)

I.C.P.

Gesù sia nel suo cuore : Amen.
Ho ricevuto questa mattina la sua lettera mandatami dal Monte Argentaro ; e siccome è piena di cerimonie e cose di verun momento, così rispondo in succinto. Non è vera la ciarla sparsa della fondazione dei Monasteri delle donne, non avendone io neppure il pensiero, né essendovi la minima strada aperta. Voglio sperare che V. R. continui nei suoi esercizi di perfezione, e che porrà in pratica gli avvisi di salute avuti in voce ed in iscritto. Non mancherò di raccomandarla sempre a Dio benedetto, così faccia V. R. per me, che sto in grandi calamità e bisogni. Lei mi dice che preghi per la Madre Vicaria, che è stata mia prima discepola : io stupisco né so che mai sia stata mia discepola, né essa, né veruna. Staressimo bene, che se confesso una persona, s'abbia da dire mia discepola ; ed io non ho questa idea in capo. Dio mi guardi ; e che sono forse io maestro ? Un povero ignorante e straccione come me ; le serva di notizia che io non ho in capo d'aver discepoli, ma io d'esser servo e discepolo degli altri. Quello che la prego si è d'essere fedele a Dio e continuare la via incominciata. Ringrazio la Madre Abbadessa e le altre della carità che hanno per me, e le racchiudo tutte nel Costato Santissimo di Gesù, in cui le rimirerò nelle fredde mie orazioni. Scrivo in fretta, carico d'occupazioni. Gesù la benedica : Amen.

Toscanella, Ritiro di Santa Maria del Cerro ai 16 Dicembre 1753.

Suo inutile Servo PAOLO DELLA CROCE.
(Conforme all'originale conservato nell'Arch. Gen. dei Passionisti).




sr Maria Cherubina Bresciani 30