Ebrei - Vulgata - Stuttgart 1969
La lettera agli Ebrei è una predica dotta, messa per iscritto e inviata a cristiani di origine ebraica, che si lasciavano prendere dalla nostalgia per il culto fastoso del tempio di Gerusalemme ed erano tentati di disertare le assemblee cristiane per ritornare all'ebraismo. Ad essi l'autore dello scritto, un letterato colto d'Alessandria e buon conoscitore della Bibbia greca, rivolge un caldo invito alla perseveranza nella fede e nella vita cristiana. L'esortazione alla fedeltà (cf. Eb 10,19-13,24) è la conseguenza di un discorso teologico con il quale l'autore mette in evidenza la superiore dignità del Cristo nei confronti degli angeli (cf. Eb 1-2), la superiore efficacia del sacerdozio di Gesù nei confronti della mediazione di Mosè e del sacerdozio levitico anticotestamentario (cf. Eb 3- 7), la superiorità del culto, del santuario e della mediazione d'alleanza del Cristo sacerdote (cf. Eb 8,1-10,18).

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    AD HEBRAEOS (VUL)


    1 Capitulum 1
    2 Capitulum 2
    3 Capitulum 3
    4 Capitulum 4
    5 Capitulum 5
    6 Capitulum 6
    7 Capitulum 7
    8 Capitulum 8
    9 Capitulum 9
    10 Capitulum 10
    11 Capitulum 11
    12 Capitulum 12
    13 Capitulum 13

    Version
    Nova Vulgata - Latino
    Revised Standard Version (1966) - Inglese
    Biblia del Pueblo di Dio (BPD) - Spagnolo
    La Sainte Bible (Crampon 1904) - Francese
    CEI (1974) - Italiano
    EinheitsÜbersetzung der Heiligen Sc - Tedesco
    Maredsous - Bíblia Ave-Maria (1957) - Portoghese