Juízes (CEI) 17

17 1 C'era un uomo sulle montagne di Efraim, che si chiamava Mica. 2 Egli dissealla madre: «Quei millecento sicli di argento che ti hanno rubato e per i qualihai pronunziato una maledizione e l'hai pronunziata alla mia presenza, ecco, liho io; quel denaro l'avevo preso io. Ora te lo restituisco». La madre disse:«Benedetto sia mio figlio dal Signore!». 3 Egli restituì alla madre imillecento sicli d'argento e la madre disse: «Io consacro con la mia mano questodenaro al Signore, in favore di mio figlio, per farne una statua scolpita e unastatua di getto». 4 Quando egli ebbe restituito il denaro alla madre, questaprese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece una statuascolpita e una statua di getto, che furono collocate nella casa di Mica.5 Quest'uomo, Mica, ebbe un santuario; fece un efod e i terafim e diedel'investitura a uno dei figli, che gli fece da sacerdote. 6 In quel tempo nonc'era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio.
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Ora c'eraun giovane di Betlemme di Giuda, della tribù di Giuda, il quale era un levita eabitava in quel luogo come forestiero. 8 Questo uomo era partito dalla città diBetlemme di Giuda, per cercare una dimora dovunque la trovasse. Cammin facendoera giunto sulle montagne di Efraim, alla casa di Mica. 9 Mica gli domandò: «Dadove vieni?». Gli rispose: «Sono un levita di Betlemme di Giuda e vado a cercareuna dimora dove la troverò». 10 Mica gli disse: «Rimani con me e sii per mepadre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un corredo e vitto».Il levita entrò. 11 Il levita dunque acconsentì a stare con quell'uomo, chetrattò il giovane come un figlio. 12 Mica diede l'investitura al levita; ilgiovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa di lui. 13 Mica disse: «Oraso che il Signore mi farà del bene, perché ho ottenuto questo levita come miosacerdote».


I Daniti alla ricerca di un territorio

18 1 In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù dei Daniti cercava unterritorio per stabilirvisi, perché fino a quei giorni non le era toccatanessuna eredità fra le tribù d'Israele. 2 I figli di Dan mandarono dunque daZorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù, uomini di valore, per visitareed esplorare il paese; dissero loro: «Andate ad esplorare il Paese!». Quelligiunsero sulle montagne di Efraim fino alla casa di Mica e passarono la notte inquel luogo. 3 Mentre erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce delgiovane levita; avvicinatisi, gli chiesero: «Chi ti ha condotto qua? Che fai inquesto luogo? Che hai tu qui?». 4 Rispose loro: «Mica mi ha fatto così e così,mi dà un salario e io gli faccio da sacerdote». 5 Gli dissero: «Consulta Dio,perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà buon esito».6 Il sacerdote rispose loro: «Andate in pace, il viaggio che fate è sotto losguardo del Signore».
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I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono aLais e videro che il popolo, che vi abitava, viveva in sicurezza secondo icostumi di quelli di Sidòne, tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi,usurpando il potere, facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli diSidòne e non avevano relazione con nessuno. 8 Poi tornarono ai loro fratelli aZorea e a Estaol e i fratelli chiesero loro: «Che notizie portate?». 9 Quellirisposero: «Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto ilpaese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a partire per andare aprendere in possesso il paese. 10 Quando arriverete là, troverete un popolo chenon sospetta di nulla. Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo nelle mani; è unluogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra».


La migrazione dei Daniti

11 Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Zorea e daEstaol, ben armati. 12 Andarono e si accamparono a Kiriat-Iearim, in Giuda;perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si chiamafino ad oggi l'accampamento di Dan. 13 Di là passarono sulle montagne di Efraime giunsero alla casa di Mica.
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I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais dissero ailoro fratelli: «Sapete che in queste case c'è un efod, ci sono i terafim, unastatua scolpita e una statua di getto? Sappiate ora quello che dovete fare».15 Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita,cioè alla casa di Mica, e lo salutarono. 16 Mentre i seicento uomini deiDaniti, muniti delle loro armi, stavano davanti alla porta, 17 e i cinqueuomini che erano andati a esplorare il paese vennero, entrarono in casa, preserola statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto. Intanto il sacerdotestava davanti alla porta con i seicento uomini armati. 18 Quando, entrati incasa di Mica, ebbero preso la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua digetto, il sacerdote disse loro: «Che fate?». 19 Quelli gli risposero: «Taci,mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della casa di un uomo solo oppureessere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?». 20 Il sacerdotegioì in cuor suo; prese l'efod, i terafim e la statua scolpita e si unì a quellagente.
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Allora si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, ilbestiame e le masserizie. 22 Quando erano gia lontani dalla casa di Mica, isuoi vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti. 23 Allora gridarono aiDaniti. Questi si voltarono e dissero a Mica: «Perché ti sei messo in armi?».24 Egli rispose: «Avete portato via gli dei che mi ero fatti e il sacerdote eve ne siete andati. Ora che mi resta? Come potete dunque dirmi: Che hai?». 25 IDaniti gli dissero: «Non si senta la tua voce dietro a noi, perché uominiirritati potrebbero scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita e la vita diquelli della tua casa!». 26 I Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo cheessi erano più forti di lui, si voltò indietro e tornò a casa.


Presa di Lais. Fondazione di Dan e del suo santuario

27 Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatti e il sacerdoteche aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stavatranquillo e sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.28 Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidòne e i suoi abitanti nonavevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende versoBet-Recob. 29 Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono. La chiamaronoDan dal nome di Dan loro padre, che era nato da Israele; ma prima la città sichiamava Lais. 30 E i Daniti eressero per loro uso la statua scolpita; Gionata,figlio di Ghersom, figlio di Manàsse, e i suoi figli furono sacerdoti dellatribù dei Daniti finché gli abitanti del paese furono deportati. 31 Essi miseroin onore per proprio uso la statua scolpita, che Mica aveva fatta, finché lacasa di Dio rimase a Silo.


2. IL DELITTO DI GABAA E LA GUERRA CONTRO BENIAMINO

Il levita di Efraim e la sua concubina

19 1 In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un levita, il qualedimorava all'interno delle montagne di Efraim, si prese per concubina una donnadi Betlemme di Giuda. 2 Ma la concubina in un momento di collera lo abbandonò,tornando a casa del padre a Betlemme di Giuda e vi rimase per quattro mesi.3 Suo marito si mosse e andò da lei per convincerla a tornare. Aveva preso consé il suo servo e due agguato nella campagna: quando vide che il popolo uscivadalla città, si mosse contro di essi e li battè. 44 Abimèlech e la sua gentefecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre lealtre due passarono la notte in quel luogo. 5 Il quarto giorno si alzarono dibuon'ora e il levita si disponeva a partire. Il padre della giovane disse:«Prendi un boccone di pane per ristorarti; poi, ve ne andrete». 6 Cosìsedettero tutti e due insieme e mangiarono e bevvero. Poi il padre della giovanedisse al marito: «Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore gioisca».7 Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero fece tanta insistenza cheaccettò di passare la notte in quel luogo. 8 Il quinto giorno egli si alzò dibuon'ora per andarsene e il padre della giovane gli disse: «Rinfràncati prima».Così indugiarono fino al declinare del giorno e mangiarono insieme. 9 Quandoquell'uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, ilsuocero, il padre della giovane, gli disse: «Ecco, il giorno volge ora a sera;state qui questa notte; ormai il giorno sta per finire; passa la notte qui e iltuo cuore gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla tuatenda».
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Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo; si alzò, partì egiunse di fronte a Iebus, cioè Gerusalemme, con i suoi due asini sellati, con lasua concubina e il servo.


Il delitto degli uomini di Gàbaa

11 Quando furono vicino a Iebus, il giorno era di molto calato e il servo disseal suo padrone: «Vieni, deviamo il cammino verso questa città dei Gebusei epassiamovi la notte». 12 Il padrone gli rispose: «Non entreremo in una città distranieri, i cui abitanti non sono Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa».13 Aggiunse al suo servo: «Vieni, raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremola notte a Gàbaa o a Rama». 14 Così passarono oltre e continuarono il viaggio;il sole tramontava, quando si trovarono di fianco a Gàbaa, che appartiene aBeniamino. Deviarono in quella direzione per passare la notte a Gàbaa. 15 Illevita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casaper passare la notte.
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Quand'ecco un vecchio che tornava la sera dal lavoronei campi; era un uomo delle montagne di Efraim, che abitava come forestiero inGàbaa, mentre invece la gente del luogo era beniaminita. 17 Alzati gli occhi,vide quel viandante sulla piazza della città. Il vecchio gli disse: «Dove vai eda dove vieni?». 18 Quegli rispose: «Andiamo da Betlemme di Giuda finoall'estremità delle montagne di Efraim. Io sono di là ed ero andato a Betlemmedi Giuda; ora mi reco alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie sotto il suotetto. 19 Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane evino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i tuoi servi; non cimanca nulla». 20 Il vecchio gli disse: «La pace sia con te! Prendo a mio caricoquanto ti occorre; non devi passare la notte sulla piazza». 21 Così lo condusse in casa sua e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, poimangiarono e bevvero.
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Mentre aprivano il cuore alla gioia ecco gli uominidella città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando alla porta, e disseroal vecchio padrone di casa: «Fà uscire quell'uomo che è entrato in casa tua,perché vogliamo abusare di lui». 23 Il padrone di casa uscì e disse loro: «No,fratelli miei, non fate una cattiva azione; dal momento che quest'uomo è venutoin casa mia, non dovete commettere questa infamia! 24 Ecco mia figlia che èvergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello che vi pare; ma noncommettete contro quell'uomo una simile infamia». 25 Ma quegli uomini nonvollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina e la portò fuorida loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; lalasciarono andare allo spuntar dell'alba.
26
Quella donna sul far del mattinovenne a cadere all'ingresso della casa dell'uomo, presso il quale stava il suopadrone e là restò finché fu giorno chiaro. 27 Il suo padrone si alzò allamattina, aprì la porta della casa e uscì per continuare il suo viaggio; ecco ladonna, la sua concubina, giaceva distesa all'ingresso della casa, con le manisulla soglia. 28 Le disse: «Alzati, dobbiamo partire!». Ma non ebbe risposta.Allora il marito la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione.
29
Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua concubina e latagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per tutto il territoriod'Israele. 30 Agli uomini che inviava ordinò: «Così direte ad ogni uomod'Israele: E' forse mai accaduta una cosa simile da quando gli Israeliti sonousciti dal paese di Egitto fino ad oggi? Pensateci, consultatevi e decidete!». Quanti vedevano, dicevano: «Non è mai accaduta e non si è mai vista una cosasimile, da quando gli Israeliti sono usciti dal paese d'Egitto fino ad oggi!».


Gli Israeliti si impegnarono a vendicare il delitto di Gàbaa

20 1 Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino a Bersabea e al paese diGàlaad, e il popolo si radunò come un sol uomo dinanzi al Signore, a Mizpa. 2 Icapi di tutto il popolo e tutte le tribù d'Israele si presentarono all'assembleadel popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti, che maneggiavano laspada.
3
I figli di Beniamino vennero a sapere che gli Israeliti erano venuti aMizpa. Gli Israeliti dissero: «Parlate! Com'è avvenuta questa scelleratezza?».4 Allora il levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose: «Ioero giunto con la mia concubina a Gàbaa di Beniamino per passarvi la notte.5 Ma gli abitanti di Gàbaa insorsero contro di me e circondarono di notte lacasa dove stavo; volevano uccidere me; quanto alla mia concubina le usaronoviolenza fino al punto che ne morì. 6 Io presi la mia concubina, la feci apezzi e li mandai per tutto il territorio della nazione d'Israele, perchécostoro hanno commesso un delitto e un'infamia in Israele. 7 Eccovi qui tutti,Israeliti; consultatevi e decidete qui stesso».
8
Tutto il popolo si alzòinsieme gridando: «Nessuno di noi tornerà alla tenda, nessuno di noi rientrerà acasa. 9 Ora ecco quanto faremo a Gàbaa: tireremo a sorte 10 e prenderemo intutte le tribù d'Israele dieci uomini su cento, cento su mille e mille sudiecimila, i quali andranno a cercare viveri per il popolo, per quelli cheandranno a punire Gàbaa di Beniamino, come merita l'infamia che ha commessa inIsraele».11 Così tutti gli Israeliti si radunarono contro quella città, uniti come unsol uomo.
12
Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la tribù di Beniamino a dire:«Quale delitto è stato commesso in mezzo a voi? 13 Dunque consegnateci quegliuomini iniqui di Gàbaa, perché li uccidiamo e cancelliamo il male da Israele». Ma i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce dei loro fratelli, gliIsraeliti.


Primi combattimenti

14 I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e si radunarono a Gàbaa percombattere contro gli Israeliti. 15 Si passarono in rassegna i figli diBeniamino usciti dalle città: formavano un totale di ventiseimila uomini chemaneggiavano la spada, senza contare gli abitanti di Gàbaa. 16 Fra tutta questagente c'erano settecento uomini scelti, che erano ambidestri. Tutti costoroerano capaci di colpire con la fionda un capello, senza fallire il colpo.
17
Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi quelli di Beniamino,ed erano quattrocentomila uomini in grado di maneggiare la spada, tuttiguerrieri. 18 Gli Israeliti si mossero, vennero a Betel e consultarono Dio,dicendo: «Chi di noi andrà per primo a combattere contro i figli di Beniamino?». Il Signore rispose: «Giuda andrà per primo».
19
Il mattino dopo, gli Israelitisi mossero e si accamparono presso Gàbaa. 20 Gli Israeliti uscirono percombattere contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro diloro, presso Gàbaa.21 Allora i figli di Beniamino uscirono e in quel giorno sterminaronoventiduemila Israeliti, 22 ma il popolo, gli Israeliti, si rinfrancarono etornarono a schierarsi in battaglia dove si erano schierati il primo giorno.23 Gli Israeliti andarono a piangere davanti al Signore fino alla sera econsultarono il Signore, dicendo: «Devo continuare a combattere contro Beniaminomio fratello?». Il Signore rispose: «Andate contro di loro». 24 Gli Israelitivennero a battaglia con i figli di Beniamino una seconda volta. 25 IBeniaminiti una seconda volta uscirono da Gàbaa contro di loro e sterminaronoaltri diciottomila uomini degli Israeliti, tutti atti a maneggiar la spada.
26
Allora tutti gli Israeliti e tutto il popolo andarono a Betel, piansero erimasero davanti al Signore e digiunarono quel giorno fino alla sera e offrironoolocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. 27 Gli Israeliticonsultarono il Signore - l'arca dell'alleanza di Dio in quel tempo era là 28 ePincas, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne, prestava servizio davanti a essain quel tempo - e dissero: «Devo continuare ancora a uscire in battaglia controBeniamino mio fratello o devo cessare?». Il Signore rispose: «Andate, perchédomani ve li metterò nelle mani».


Disfatta di Beniamino

29 Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa.30 Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di Beniamino e sidisposero a battaglia presso Gàbaa come le altre volte. 31 I figli di Beniaminofecero una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare lontano dalla cittàe cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolod'Israele, lungo le strade che portano a Betel e a Gàbaon, in aperta campagna:ne uccisero circa trenta. 32 Gia i figli di Beniamino pensavano: «Eccolisconfitti davanti a noi come la prima volta». Ma gli Israeliti dissero:«Fuggiamo e attiriamoli dalla città sulle strade!». 33 Tutti gli Israelitiabbandonarono la loro posizione e si disposero a battaglia a Baal-Tamar, mentrequelli di Israele che erano in agguato sbucavano dal luogo dove si trovavano, aoccidente di Gàbaa. 34 Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunserodavanti a Gàbaa. Il combattimento fu aspro: quelli non si accorgevano deldisastro che stava per colpirli. 35 Il Signore sconfisse Beniamino davanti adIsraele; gli Israeliti uccisero in quel giorno venticinquemila e cento uomini diBeniamino, tutti atti a maneggiare la spada.36 I figli di Beniamino si accorsero d'essere sconfitti. Gli Israeliti avevanoceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nell'agguato che avevano tesopresso Gàbaa. 37 Quelli che stavano in agguato infatti si gettaronod'improvviso contro Gàbaa e, fattavi irruzione, passarono a fil di spadal'intera città.
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C'era un segnale convenuto fra gli Israeliti e quellidell'imboscata: questi dovevano fare salire dalla città una colonna di fumo.39 Gli Israeliti avevano dunque voltato le spalle nel combattimento e gliuomini di Beniamino avevano cominciato a colpire e uccidere circa trenta uominid'Israele. Essi dicevano: «Ormai essi sono sconfitti davanti a noi, come nellaprima battaglia!». 40 Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò adalzarsi dalla città, quelli di Beniamino si voltarono indietro ed ecco tutta lacittà saliva in fiamme verso il cielo. 41 Allora gli Israeliti tornaronoindietro e gli uomini di Beniamino furono presi dal terrore, vedendo il disastropiombare loro addosso. 42 Voltarono le spalle davanti agli Israeliti e preserola via del deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano dallacittà piombavano in mezzo a loro massacrandoli. 43 Circondarono i Beniaminiti,li inseguirono senza tregua, li incalzarono fino di fronte a Gàbaa dal lato dioriente. 44 Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini, tutti valorosi.45 I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzionedella roccia di Rimmon e gli Israeliti ne rastrellarono per le stradecinquemila, li incalzarono fino a Ghideom e ne colpirono altri duemila. 46 Cosìil numero totale dei Beniaminiti, che caddero quel giorno, fu diventicinquemila, atti a maneggiare la spada, tutta gente di valore.
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Seicentouomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto,raggiunsero la roccia di Rimmon, rimasero alla roccia di Rimmon quattro mesi.
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Intanto gli Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino, passarono a fildi spada nella città uomini e bestiame e quanto trovarono, e diedero alle fiammeanche tutte le città che incontrarono.


I rimpianti degli Israeliti

21 1 Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: «Nessuno di noi darà in moglie lafiglia a un Beniaminita».
2
Il popolo venne a Betel, dove rimase fino alla seradavanti a Dio, alzò la voce prorompendo in pianto 3 e disse: «Signore, Diod'Israele, perché è avvenuto questo in Israele, che oggi in Israele sia venutameno una delle sue tribù?».4 Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel luogo unaltare e offrì olocausti e sacrifici di comunione. 5 Poi gli Israeliti dissero:«Chi è fra tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto all'assemblea davanti alSignore?». Perché c'era stato questo grande giuramento contro chi non fossevenuto alla presenza del Signore a Mizpa: «Sarà messo a morte». 6 Gli Israelitisi pentivano di quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e dicevano:«Oggi è stata soppressa una tribù d'Israele. 7 Come faremo per le donne deisuperstiti, perché abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglienessuna delle nostre figlie?».


Le vergini di Iabes date ai Beniaminiti

8 Dissero dunque: «Qual è fra le tribù d'Israele quella che non è venutadavanti al Signore a Mizpa?». Risultò che nessuno di Iabes di Gàlaad era venutoall'accampamento dove era l'assemblea; 9 fatta la rassegna del popolo si eratrovato che là non vi era nessuno degli abitanti di Iabes di Gàlaad. 10 Allorala comunità vi mandò dodicimila uomini dei più valorosi e ordinò: «Andate epassate a fil di spada gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e ibambini. 11 Farete così: ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avutorapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini». 12 Trovarono fra gliabitanti di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non avevanoavuto rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nelpaese di Canaan.
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Allora tutta la comunità mandò messaggeri per parlare aifigli di Beniamino che erano alla roccia di Rimmon e per proclamar loro la pace.14 Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a cui era statarisparmiata la vita fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano sufficientiper tutti.


Il ratto delle figlie di Silo

15 Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a Beniamino,perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù d'Israele.
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Glianziani della comunità dissero: «Come procureremo donne ai superstiti, poiché ledonne beniaminite sono state distrutte?». 17 Soggiunsero: «Le proprietà deisuperstiti devono appartenere a Beniamino perché non sia soppressa una tribù inIsraele. 18 Ma noi non possiamo dar loro in moglie le nostre figlie, perché gliIsraeliti hanno giurato: Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!».
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Aggiunsero: «Ecco ogni anno si fa una festa per il Signore a Silo», che è anord di Betel, a oriente della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiornodi Lebona. 20 Diedero quest'ordine ai figli di Beniamino: «Andate, appostatevinelle vigne 21 e state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno perdanzare in coro, uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulledi Silo e ve ne andrete nel paese di Beniamino. 22 Quando i loro padri o i lorofratelli verranno a discutere con voi, direte loro: Concedetele a noi: abbiamopreso ciascuno una donna come in battaglia... ma se ce le aveste date voistessi, allora avreste peccato». 23 I figli di Beniamino fecero a quel modo: sipresero mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poipartirono e tornarono nel loro territorio, riedificarono le città e vistabilirono la dimora.
24
In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno nella suatribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si diresse verso la suaeredità.
25
In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quel chegli pareva meglio.



Juízes (CEI) 17